IT201900011184A1

IT201900011184A1 - Struttura di un dispositivo per la visione subacquea

Info

Publication number: IT201900011184A1
Application number: IT102019000011184A
Authority: IT
Inventors: Mirko Bosio
Original assignee: Technisub Spa
Priority date: 2019-07-08
Filing date: 2019-07-08
Publication date: 2021-01-08

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:

“Struttura di un dispositivo per la visione subacquea”

TESTO DELLA DESCRIZIONE

Campo dell'invenzione

La presente invenzione si riferisce ai dispositivi per la visione subacquea quali occhiali e maschere per il nuoto o l'attività subacquea.

Tecnica nota e problema tecnico generale

La quasi totalità dei dispositivi per la visione subacquea oggi in uso include una o più lenti, una o più ventose configurate per far aderire la lente o le lenti al viso di un utente e un telaio o cornice che borda la lente in corrispondenza del perimetro di essa raccordandosi alla ventosa.

Sono noti nella tecnica due principali sistemi per rendere solidali e stagni la lente e la corrispondente ventosa realizzata di materiale elastico.

Un primo sistema consiste nel montaggio meccanico di una cornice rigida con lo scopo di comprimere la ventosa morbida sulla lente rigida.

Un secondo sistema consiste nel sovrastampaggio -senza adesione chimica - del materiale costituente la ventosa sulla lente, in modo tale per cui esso abbraccia la lente stessa creando un bordo di ritegno.

In entrambi i sistemi noti sorgono almeno i seguenti problemi tecnici.

Nel caso del sovra stampaggio, la cornice deve essere dotata di fori di aggraffatura per favorire l’accoppiamento del materiale della ventosa dopo lo stampaggio ad iniezione, in modo tale per cui la ventosa sia trattenuta sulla cornice o telaio stesso, garantendo anche la tenuta stagna che impedisce l’ingresso dell’acqua.

Un problema tecnico comune ad entrambe i sistemi noti consiste nel fatto che la cornice o telaio abbraccia la lente lungo il perimetro estendendosi a cavallo di essa (ossia andando dall'interno all'esterno), il che crea sostanzialmente un bordo in rilievo, cioè un profilo a bassa idrodinamicità, in ragione della presenza di un rilievo esternamente alla lente che crea un disturbo rispetto al deflusso dell’acqua lungo la lente stessa, oltre che una riduzione del campo visivo.

Scopo dell'invenzione

Lo scopo della presente invenzione è quello di risolvere i problemi tecnici precedentemente menzionati. In particolare, lo scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo per la visione subacquea che non richieda fori di aggraffatura, e che sia altresì esente da problemi di scarsa idrodinamicità durante il nuoto.

Sintesi dell'invenzione

Lo scopo della presente invenzione è raggiunto da un dispositivo per la visione subacquea avente le caratteristiche formanti oggetto delle rivendicazioni che seguono, le quali formano parte integrante dell’insegnamento tecnico qui somministrato in relazione all’invenzione.

Breve descrizione delle figure

L’invenzione sarà ora descritta con riferimento alle figure annesse, provviste a puro titolo di esempio non limitativo, in cui:

- la figura 1 è una vista prospettica di un dispositivo per la visione subacquea in base ad una prima forma di esecuzione dell'invenzione,

- la figura 2 è una vista in sezione trasversale del dispositivo di figura 1,

- le figure 2A, 2B sono viste in sezione – ciascuna con ingrandimento locale – in corrispondenza di un confine fra lente e cornice del dispositivo di figura 2,

- la figura 3 è una vista prospettica di un dispositivo per la visione subacquea in base a una seconda forma di esecuzione dell’invenzione, e

- la figura 4 è una vista in sezione di una forma di esecuzione alternativa del dispositivo per la visione subacquea in base all'invenzione.

Descrizione particolareggiata

Il numero di riferimento 1 in figura 1 indica nel complesso un dispositivo per la visione subacquea in base a una forma di esecuzione dell'invenzione. Il dispositivo per la visione subacquea 1 comprende una lente 2, qui dimensionata per sovrapporsi ad ambedue i bulbi oculari di un utente (quindi è una lente singola), una ventosa 4 ed una cornice 6 che circonda la lente 2 lungo il perimetro di essa e che assicura la lente 2 alla ventosa 4.

Con riferimento alla figura 2, la lente 2 comprende una superficie interna 8 configurata, in uso, per l’affaccio al volto di un utente, e una superficie esterna 10 configurata, in uso, per l’affaccio all’ambiente esterno. La lente 2 comprende inoltre una flangia periferica 11 che copia l'andamento del perimetro della lente stessa e si estende radialmente verso l'esterno rispetto al perimetro stesso.

La ventosa 4 ha forma sostanzialmente a manicotto e comprende una superficie interna 12 (anch’essa configurata, in uso, per l’affaccio al volto di un utente) e una superficie esterna 14 (anch’essa configurata, in uso, per l’affaccio all’ambiente esterno). In corrispondenza della superficie esterna 14 è ricavata una superficie di riscontro frontale 15 e una prima gola anulare 16, questa rivolta verso l'esterno. Una seconda gola anulare 18 è ricavata sulla superficie interna 12 della ventosa 4 ed è rivolta verso l'interno. La cornice 6 comprende anch'essa una superficie interna 22 e una superficie esterna 20 configurata, in uso, per l’affaccio all’ambiente esterno, con la superficie interna 22 a definire una gola anulare rivolta verso l'interno della ventosa 1.

Nella condizione assemblata visibile in figura 2, la flangia periferica 11 trova alloggio nella gola anulare 18 della ventosa 4, mentre la cornice 6 è calzata al di sopra della ventosa 4 in modo da abbracciare lungo il perimetro la superficie esterna della ventosa stessa in corrispondenza della gola 18 e per calzare a sua volta nella gola 16. In altre parole, la cornice 6 è calzata esternamente sulla ventosa 4 e nella prima gola anulare 16 in modo da serrare la seconda gola anulare 18 della ventosa 14 sulla flangia periferica 11.

In base all'invenzione, la calzata della cornice 6 sulla ventosa 4 è tale per cui essa crea un'azione compressiva sul materiale della ventosa 4, che è tipicamente materiale elastico quale silicone, o gomma termoplastica, assicurando in tal modo la lente 2 alla ventosa 4 e alla cornice 6 stessa.

Non solo: in base all'invenzione, le modalità di accoppiamento della cornice 6 con la ventosa 4 sono tali per cui la superficie 20 della cornice 6 si trovi in condizione di tangenza con la superficie esterna 10 della lente 2 almeno in corrispondenza dell'interfaccia fra di esse. Preferibilmente, la condizione di tangenza è verificata lungo l’intera estensione dell’interfaccia.

Questo significa, con riferimento alle figure 2, 2A, 2B, che in corrispondenza di un confine B e in un piano ortogonale al confine B stesso la superficie esterna 20 della cornice 6 e la superficie esterna 10 della lente 2 convergono in un punto in cui esiste un’unica tangente γ. Il confine B si estende lungo un perimetro della lente 2 e definisce un’interfaccia fra la superficie esterna 20 della cornice 6 e la superficie esterna 10 della lente 2.

In altre parole, sostanzialmente non esistono gradini o discontinuità geometriche di sorta: le superfici 10, 20 sono disposte tangenti fra loro in corrispondenza dell’interfaccia costituita dal confine B, preferibilmente lungo l’intero confine B stesso.

Questa soluzione di assemblaggio in base all'invenzione risolve entrambi i problemi tecnici alla base dell'invenzione in modo sinergico. In particolare, l'installazione della cornice 6 a trattenere la ventosa 4 e la lente 2 all'interno di quest'ultima consente di eliminare i fori di aggraffatura del materiale della ventosa 4 di fatto semplificando la costruzione ed eliminando alla radice eventuali fonti di cedimento del materiale della ventosa 4 stesso, il quale in corrispondenza dei fori possiede un notevole coefficiente di intaglio.

Inoltre, la disposizione tangente della superficie 20 e della superficie 10 almeno in corrispondenza dell'interfaccia fra la lente 2 e la cornice 6 evita la formazione di vortici durante il nuoto e restituisce una maggiore idrodinamicità.

Con riferimento alle figure 3, 4, in una seconda forma di esecuzione del dispositivo per la visione subacquea in base all'invenzione contraddistinta dal numero di riferimento 100, la costruzione vista in figura 2 viene leggermente variata senza perdere alcuno dei vantaggi.

Il dispositivo per la visione subacquea 100 è in particolare un occhialino per il nuoto o l'attività subacquea comprendente una coppia di elementi oculari 101 (c.d. “coppini”) uniti mediante un ponte BR, ciascuno comprendente una rispettiva lente 102, una rispettiva ventosa 104 e una rispettiva cornice 106 che collega lente 102 e ventosa 104.

La sezione di figura 4 è – per l’appunto – riferita a un coppino 101, ossia un elemento oculare con una singola lente 102, una ventosa 104 e una cornice 106 intesi a essere posizionati attorno al bulbo oculare di un utente.

In ciascun coppino 101 la lente 102 comprende una superficie interna 108 ed una superficie esterna 110, ove la caratterizzazione “interna” o “esterna” ha il medesimo significato sopra discusso per la lente 2. Tuttavia, la lente 102 è preferibilmente priva di flangia anulare periferica.

La ventosa 104 comprende a sua volta una superficie interna 112 e una superficie esterna 114, e presenta inoltre una superficie di interfaccia frontale 115. La superficie di interfaccia frontale 115 è affacciata ed in contatto con una superficie di interfaccia frontale 117 della cornice 106. La cornice 106 a sua volta comprende una superficie interna 118 ed una superficie esterna 120, e include inoltre una flangia anulare interna 122 sulla quale fa riscontro la lente 102, in particolare la superficie 108 di essa.

La ventosa 104 è fissata alla cornice 106 ad esempio per co-stampaggio di materiali compatibili chimicamente, che consentono l’incollaggio reciproco, mentre la lente 102 è fissata alla flangia periferica 122 per incollaggio ed in modo tale per cui la superficie esterna 120 della lente 106 sia in condizione di tangenza con la superficie esterna 110 della lente 102 almeno in corrispondenza dell'interfaccia fra di esse, costituita nuovamente dal confine B.

Questo significa, con riferimento alla figura 4, che in corrispondenza del confine B e in un piano ortogonale al confine B stesso la superficie esterna 120 della cornice 106 e la superficie esterna 110 della lente 102 convergono in un punto in cui esiste un’unica tangente γ. Come nel caso del dispositivo 1, il confine B si estende lungo un perimetro della lente 102 e definisce un’interfaccia fra la superficie esterna 120 della cornice 106 e la superficie esterna 110 della lente 102 (le superfici 120 e 110 sono separate dal confine B).

In altre parole, sostanzialmente non esistono gradini o discontinuità geometriche di sorta: le superfici 110, 120 sono disposte tangenti fra loro in corrispondenza dell’interfaccia costituita dal confine B, preferibilmente lungo l’intero confine B stesso.

Permangono quindi tutti i vantaggi già visti rispetto al dispositivo per la visione subacquea 1, in particolare in tema di idrodinamicità e di ampliamento del campo visivo, qui particolarmente generoso grazie al fatto che l’unione fra la lente 102 e la cornice 106 avviene sostanzialmente per puro incollaggio frontale, senza richiedere un abbraccio esterno da parte della cornice (come è ancora, seppur con tutti i vantaggi descritti, il caso della prima forma di esecuzione).

Naturalmente, i particolari di realizzazione e le forme di esecuzione potranno essere ampiamente variate rispetto a quanto descritto ed illustrato senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione così come definita dalle rivendicazioni annesse.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1; 100) per la visione subacquea comprendente: - almeno una lente (2; 102), - una ventosa (4; 104) associata a detta almeno una lente (2; 102), - una cornice (6; 106) che cinge detta almeno una lente (2; 102) e assicura quest'ultima alla ventosa (4; 104), la cornice (6; 106) comprendendo una superficie esterna (20; 120), in cui la lente (2; 102) comprende una superficie interna (8; 108) e una superficie esterna (10; 110), la superficie interna (8; 108) essendo configurata, in uso, per l’affaccio al volto di un utente, la superficie esterna (10, 110) essendo configurata, in uso, per l’affaccio all'ambiente esterno, il dispositivo (1; 100) essendo caratterizzato dal fatto che in corrispondenza di un confine (B) fra la superficie esterna (20; 120) della cornice (6; 106) e la superficie esterna (10; 110) della lente (2; 102), e in un piano ortogonale al confine stesso (B), la superficie esterna (20; 120) della cornice (6; 106) e la superficie esterna (10; 110) della lente (2; 102) convergono in un punto in cui esiste un’unica tangente (γ), in cui detto confine (B) si estende lungo un perimetro di detta lente (2; 102) e definisce un’interfaccia fra la superficie esterna (20; 120) della cornice (6; 106) e la superficie esterna (10; 110) della lente (2; 102).
2. Dispositivo (1; 100) secondo la rivendicazione 1, in cui lungo l’intera estensione di detto confine (B), e in un piano ortogonale al confine stesso (B), la superficie esterna (20 ;120) della cornice (6; 106) e la superficie esterna (10; 110) della lente (2; 102) convergono in un punto in cui esiste un’unica tangente (γ).
3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui detta almeno una lente (2) comprende inoltre una flangia periferica (11) che si estende radialmente verso l'esterno rispetto a un perimetro di detta lente (2).
4. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 3, in cui detta ventosa (4) comprende una superficie interna (12) e una superficie esterna (14), in cui una prima gola anulare (16) è ricavata in detta superficie esterna, e una seconda gola anulare (18) è ricavata sulla superficie interna (12), in cui detta flangia periferica (11) è alloggiata in detta seconda gola anulare (18), e in cui detta cornice (6) è calzata esternamente su detta ventosa (4) e in detta prima gola anulare (16) in modo da serrare la seconda gola anulare (18) di detta ventosa (14) su detta flangia periferica (11).
5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 4, comprendente una singola lente (2) configurata per sovrapporsi ad ambedue i bulbi oculari di un utente.
6. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui detta ventosa (104) comprende una superficie interna (112), una superficie esterna (114), e una prima superficie di collegamento (115) fissata a una seconda superficie di collegamento (117) della cornice (106).
7. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 6, in cui la cornice (106) comprende una flangia anulare interna (122) sulla quale fa riscontro ed è fissata la superficie interna (108) di detta lente (102).
8. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 7, in cui la superficie interna (108) di detta lente (102) è fissata a detta flangia anulare periferica (122) mediante incollaggio.
9. Dispositivo (100) secondo la rivendicazione 7 o la rivendicazione 8, in cui la prima superficie di collegamento (115) e la seconda superficie di collegamento (117) sono fissate l’una all’altra mediante incollaggio.
10. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 6 a 9, il dispositivo (100) essendo un occhialino per il nuoto o l’attività subacquea comprendente due coppini (101) uniti mediante un ponte, ciascun coppino (101) includendo una rispettiva lente (102), una rispettiva ventosa (104), e una rispettiva cornice (106).