IT201900010917A1 - "dispositivo per intrappolare e rimuovere un liquido presente in un circuito per la ventilazione di un paziente" - Google Patents

Description

Descrizione di un brevetto d'invenzione

DESCRIZIONE

Forma oggetto del presente trovato un dispositivo per intrappolare e rimuovere del condensato che si forma in un circuito per la ventilazione di un paziente, secondo il preambolo della rivendicazione principale.

Come è noto, nella terapia respiratoria nonchè durante le anestesie, si utilizzano dispositivi atti a consentire la respirazione dei pazienti. Tali dispositivi forniscono ai pazienti vari fluidi come gas, aria o vapori in funzione della necessità. I fluidi indirizzati al paziente vengono vantaggiosamente filtrati, riscaldati e/o umidificati in maniera tale che quando vengono inalati dal paziente abbiano caratteristiche di temperatura e umidità tale da consentire una ideale condizione per la respirazione ovvero la funzionalità polmonare del paziente e non impattino negativamente sul paziente stesso.

Un problema che nasce durante la ventilazione suddetta (sia utilizzante sistemi che pressurizzano il fluido inviato al paziente o che inviano tale fluido non pressurizzato a quest'ultimo) è la creazione di condensa all'interno delle tubazioni che si estendono dall'apparecchiatura che esegue la ventilazione al paziente. Tale condensa può nascere sia a causa del fluido inviato al paziente che a causa del fluido espirato da quest'ultimo e aspirato dal sistema di ventilazione.

La presenza di tale condensato può provocare dei problemi sia all'apparecchiatura di ventilazione che al paziente. Per quanto riguarda l'apparecchiatura di ventilazione, nel circuito di ventilazione sono presenti uno o più filtri antimicrobici disposti nella tubazione collegata all'apparecchiatura suddetta ed atti ad impedire che nell'apparecchiatura possa ritornare del medicinale emesso dal paziente con la respirazione e eventuali batteri o altri elementi patogeni provenienti dal paziente. L'eventuale presenza di umidità nel flusso di fluido espirato ovvero di piccole gocce di acqua anche in forma nebulizzata può incidere negativamente sulla funzionalità di detto filtro. Tale umidità può perfino bloccare il sistema di respirazione: infatti i sistemi di allarme del dispositivo noto attivano il blocco di quest'ultimo non appena rilevano del fluido in arrivo dal circuito di respirazione.

Per quanto riguarda invece il paziente, l'eventuale presenza di condensa all'interno del tubo che lo collega al dispositivo di ventilazione può incidere negativamente sulla portata del flusso del gas diretto al paziente e aumentare la resistenza di flusso in fase di aspirazione e nel contempo può comportare una assunzione da parte del paziente di condensato eventualmente contenente anche elementi nocivi come i batteri che possono danneggiarne la salute.

Per tale motivo è noto disporre un dispositivo per bloccare e intrappolare il liquido o condensato che si forma all'interno del circuito di ventilazione comprendente l'apparecchiatura di ventilazione e la tubazione diretta verso il paziente, tale filtro essendo utilizzabile in entrambe le fasi di inspirazione - espirazione.

Sono note diverse soluzioni atte a impedire la creazione di condensa e quindi la presenza di condensato all'interno del suddetto circuito, soluzioni che prendono il nome di "water trap".

Ad esempio, US6105576 descrive un apparato, per utilizzo tracheale solamente, per trattare gas respiratori comprendente un involucro o contenitore avente una prima apertura atta al collegamento ad un condotto diretto alla trachea di un paziente ed una seconda apertura atta a collegarsi ad un tubo in cui passano il fluido respiratorio (ad esempio aria) mosso da una apparecchiatura meccanica di ventilazione. Il contenitore suddetto è atto a ricevere e trattenere il liquido che passa attraverso le suddette aperture evitando che raggiunga l'apparecchiatura di ventilazione o il paziente.

Altre soluzioni note sono descritte nei brevetti US4090513, US4771770, US5042468 e US4516573. Queste anteriorità descrivono dispositivi atti a riscaldare/umidificare il fluido indirizzato verso il paziente e nel contempo atti a trattenere il condensato che si forma sulla linea di ventilazione al paziente. Tali dispositivi comprendono mezzi posti nel circuito di ventilazione rivestiti generalmente da sostanze igroscopiche atte ad ottenere la funzione qui sopra citata così da evitare la formazione e la persistenza di liquidi all'interno del circuito di ventilazione.

Le soluzioni note suddette, tuttavia, utilizzano materiali igroscopici che sono solubili in acqua e che quindi possono essere ritornati al paziente durante la ventilazione. Le note soluzioni inoltre, sono anche spesso di complicata produzione cosa che comporta un costo elevato dei suddetti dispositivi.

EP265163 descrive un dispositivo per riscaldare e umidificare un fluido diretto ad un paziente atto ad essere collegato a un condotto tracheale. Tale dispositivo contiene uno strato in polimero (polipropilene) caricato elettrostaticamente ed un secondo strato in schiuma poliuretanica a celle aperte idrofilica pretrattata atta ad assorbire la condensa presente nel condotto di ventilazione. US3881482 descrive una soluzione similare. Queste soluzioni, tuttavia, utilizzano degli strati in materiale schiumato che generalmente mostrano eccessive cadute di pressione.

US5826575 descrive un sistema per raccogliere il condensato associato al fluido isolato da un paziente soggetto a ventilazione.

Tale sistema, le cui caratteristiche formano sostanzialmente la parte precaratterizzante della rivendicazione principale del presente documento, comprende un sistema avente un involucro contenente un filtro per il fluido espirato da un paziente ed associato ad un elemento per raccogliere il condensato presente in tale fluido. Tale elemento comprende un tubo per scaricare il condensato raccolto nell'elemento stesso. E' pure presente un deflettore per indirizzare il condensato lontano dal filtro ed entro l'elemento di raccolta del condensato.

In questa nota soluzione il condensato è presente nell'elemento che lo raccoglie in forma liquida e non è assicurato il fatto che tale liquido sia impedito comunque dal raggiungere il filtro, l'apparecchiatura di respirazione oppure il paziente ad esempio per una cattiva manipolazione del sistema.

Scopo del presente trovato è quello di offrire un dispositivo per bloccare e intrappolare il condensato presente all'interno di un condotto di respirazione di un circuito di ventilazione che sia perfezionato rispetto alle soluzioni note.

In particolare, scopo del trovato è quello di offrire un dispositivo del tipo citato che sia in grado di evitare in modo ottimale che il condensato presente in un tubo di un circuito di ventilazione possa raggiungere il filtro dell'apparecchiatura di respirazione, l'apparecchiatura stessa oppure il paziente inficiano così il corretto funzionamento del sistema di ventilazione.

Un altro scopo è quello di offrire un dispositivo del tipo citato che consenta di evitare con sicurezza che il condensato possa raggiungere il paziente: infatti intrappolando il condensato, si eviterà qualsiasi movimento di esso.

Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di offrire un dispositivo del tipo sopra citato che consenta di asportare in modo semplice e totale il condensato raccolto nel circuito di ventilazione.

Un altro scopo è quello di evitare qualsiasi tipo di contaminazione batterica del sistema di ventilazione e del paziente dovuta alla presenza di condensato.

Un altro scopo è quello di offrire un dispositivo del tipo citato che sia di semplice realizzazione ed utilizzo da parte degli operatori medici che utilizzano l'apparato di ventilazione in cui tale dispositivo è presente.

Questi ed altri scopi che risulteranno evidenti dall'esperto del ramo vengono raggiunti da un dispositivo per intrappolare il liquido presente all'interno di un circuito di ventilazione secondo la rivendicazione 1.

Per una miglior comprensione del presente trovato si allegano titolo puramente indicativo, ma non limitativo, i seguenti disegni in cui:

la figura 1 mostra una vista prospettica di una prima forma di realizzazione di un dispositivo secondo il trovato;

la figura 2 mostra una vista laterale, con una parte sezionata, del dispositivo di figura 1;

la figura 3 mostra una vista frontale, parzialmente in sezione, del dispositivo di figura 1;

la figura 4 mostra una vista dall'alto del dispositivo di figura 1;

la figura 5 mostra una vista dal retro di una variante del dispositivo di figura 1; e

la figura 6 mostra una vista in sezione trasversale secondo la traccia 6-6 di figura 5.

Con riferimento alle citate figure, in particolare alle figure da 1 a 4, in esse è mostrata una prima forma di realizzazione di un dispositivo 1 atto ad intrappolare e rimuovere un liquido entro un circuito di ventilazione di un paziente, detto circuito essendo del tipo comprendente una macchina o apparecchiatura di ventilazione del paziente (non mostrata nelle figure) ed uno o più tubi o condotti (anch'essi non mostrati) atti a collegare tale macchina o apparecchiatura al paziente. Quest'ultima può essere del tipo impiegato per un ventilare un paziente con una ventilazione assistita (paziente in grado di avere una respirazione spontanea) o controllata (paziente che non ha una respirazione spontanea o ha una scarsa respirazione spontanea), oppure può essere un'apparecchiatura per ventilare un paziente durante un intervento chirurgico.

Il dispositivo 1 è posto tra l'apparecchiatura di ventilazione ed il paziente e/o tra il paziente e l'apparecchiatura di ventilazione; tale dispositivo comprende un corpo 2 definito da una prima e una seconda porzione 3 e 4 preferibilmente amovibilmente accoppiate tra loro: tali porzioni possono essere ad esempio collegate mediante avvitamento od accoppiamento a baionetta in corrispondenza di loro estremità libere 5 e 6. Ovviamente, il trovato comprende un corpo 2 dove le porzioni 3 e 4 sono fissate tra loro, ad esempio mediante saldatura.

La prima porzione 3, nelle figure posta superiormente alla seconda porzione 4, è internamente cava in 7 e può contenere un filtro elettrostatico antimicrobico (non mostrato) atto anche a proteggere l'apparecchiatura di ventilazione dall'umidità presente nel fluido espirato dal paziente e diretto verso l'apparecchiatura stessa. Detto filtro è in sè noto, usualmente posto tra le porzioni 3 e 4 e, non viene ulteriormente descritto. Tale filtro può essere posto anche tra il dispositivo 1 e detta apparecchiatura.

La porzione 3 comprende un condotto sporgente 8 a cui è atto a collegarsi un tubo di ventilazione (non mostrato) connesso all'apparecchiatura di ventilazione sopra citata. Tale porzione 3 può anche essere connessa direttamente a tale apparecchiatura attraverso detto condotto 8.

La seconda porzione 4 è conformata a bicchierino, comprende una cavità interna 10 e presenta un condotto sporgente 11 a cui è atto a collegarsi un secondo tubo del circuito di ventilazione (non mostrato) diretto verso un paziente.

La seconda porzione, inoltre, comprende una parete di fondo 13 da cui si eleva una parete laterale 14 delimitante, con la parete 13, la cavità 10. In una forma di realizzazione del trovato, dalla parete laterale 14 si distacca almeno un deflettore o aletta 17 aggettantisi entro la cavità 10, detto deflettore 17 essendo posto in prossimità di un'apertura 20 del condotto 11 più sopra citata. Il deflettore 17 preferibilmente può aggettarsi dalla parete 14 in modo tale da non essere diretto verso l'asse centrale longitudinale M della seconda porzione 4, ovvero in modo tale da essere inclinato entro tale porzione verso la parete 14 suddetta, almeno con una sua parte estremale 21.

Ogni deflettore ha la funzione di creare turbolenze entro la porzione 4 e quindi diminuire la velocità del flusso d'aria in detta porzione.

In aggiunta o in alternativa, ogni deflettore o aletta 17 può essere conformato in modo tale da essere inclinato rispetto alla parete di fondo 13 (e non disposto su un piano ortogonale ad essa); altri deflettori o alette saranno disposti verticalmente sulla parete 14 e contribuiranno al rallentamento del flusso favorendo così l'assorbimento della condensa da parte del materiale assorbente posto alla base del filtro.

Tutto ciò al fine di rallentare il flusso d'aria entrante dall'apertura 20 e eventualmente di indirizzarlo verso tale parete di fondo 13 tramite ogni aletta inclinata.

In corrispondenza di tale parete di fondo 13 è posto un elemento assorbente o tampone assorbente 23 atto ad assorbire ogni liquido condensato (acqua o altro liquido comprendente vapore acqueo o medicinale espirato dal paziente collegato tramite tubo al condotto 11) presente entro la cavità 10 durante l'utilizzo del circuito di ventilazione in cui il dispositivo 1 è disposto.

Il tampone 23 suddetto è una sorta di spugna ed è realizzato principalmente (almeno al 70%) da un materiale superassorbente come un materiale polimerico idrofilico ad esempio poliuretano a celle aperte. Tale materiale è utilizzato in associazione a fibra di poliestere e può assorbire acqua in notevole quantità, se confrontato con il proprio peso.

Preferibilmente, il materiale superassorbente viene trattato con soluzioni antibatteriche in sè note, come clorexidina o similari. Inoltre il materiale superassorbente viene vantaggiosamente trattato con soluzioni coloranti (medical grade) facendo si che cambi colore non appena raggiunto il livello di assorbimento massimo.

Nella soluzione delle figure 1-4, la seconda porzione 4 del corpo 2 del dispositivo 1 è anche provvista di un noto e possibile condotto di scarico 29 del condensato che si dovesse liberare dal tampone 23 o non dovesse essere completamente assorbito da esso.

Nella soluzione delle figure 5 e 6, dove parti corrispondenti a quelle già descritte in relazione alle figure 1-4 sono indicate con gli stessi riferimenti numerici, il dispositivo 1 comprende una parte 30 di raccolta del condensato che viene "intrappolato" entro la camera 10 a cui tale parte 30 è collegata tramite tubo 31. Preferibilmente in tale tubo è posta una valvola senza ritorno 32 (o organo similare). Tale parte 30 è, preferibilmente separabile dalla porzione 4 (ad esempio fissata alla porzione 4 tramite avvitamento reciproco tra parti filettate previste su tale porzione e sulla parte 30).

Il tubo 31 può essere posto in una qualsiasi posizione rispetto all'asse longitudinale M del corpo 2 (e non solo con asse coincidente a quello M come nelle figure) e può avere una qualsiasi inclinazione rispetto a tale asse. Tale tubo si apre comunque sempre nella parete di fondo 13 della porzione 4. Tale parete 13 può essere anche realizzata in modo da inclinarsi verso l'apertura 31A del tubo 31 in essa parete o essere incavata verso detta apertura 31A così da favorire il passaggio del condensato raccolto nella parete 13 (con le modalità che verranno descritte) verso il tubo 31.

La parte di raccolta 30 è conformata preferibilmente in modo apribile e comprende almeno due porzioni 36 e 37 vincolate tra loro ad esempio mediante accoppiamento a scatto, a baionetta o a scorrimento reciproco. La porzione 37 è solidale al tubo 31. Tali porzioni 36 e 37 possono anche essere saldate tra loro e la parte di raccolta, in tal caso, non sarà apribile. Soprattutto in quest'ultimo caso è così possibile sostituire l'elemento assorbente o tampone 23 senza arrestare il circuito di ventilazione.

Le due porzioni 36 e 37 definiscono una camera o cavità chiusa 38 interna alla parte di raccolta 30 in cui è posto il tampone 23 atto ad assorbire e trattenere il condensato che viene intrappolato nel dispositivo 1.

Come nel caso delle precedenti figure 1-4 dove il tampone 23 può essere estratto dal corpo 2 separando le porzioni 3 e 4 (nel caso in cui non siano saldate), anche la soluzione delle figure 5-6 consente, attraverso la separazione delle parti 36 e 37 di asportare il tampone 23. Indipendentemente dal fatto che le parti 36 e 37 siano separabili o meno, il trovato consente di sostituire la parte di raccolta 30 quando il tampone 23 ha raggiunto il limite massimo di condensa assorbita. Tale parte 30, fungente quindi da "cartuccia", può essere sostituita da altra parte 30 con un nuovo tampone 23.

Tale operazione di asportazione è comunque necessaria dopo qualche ora (entro comunque 24-48) di uso del circuito di ventilazione anche con uno stesso paziente (oppure viene eseguita quando la stessa apparecchiatura di ventilazione viene impiegata in tempi diversi per due diversi pazienti).

Si supponga ora di usare il circuito di ventilazione più sopra citato e provvisto del dispositivo 1 di intrappolamento e rimozione (dal circuito) di condensato che si forma in esso circuito durante l'uso. E' noto infatti che durante la ventilazione di un paziente (durante una operazione chirurgica o per assisterlo nella respirazione) il fluido (aria o gas) che viene inviato al paziente viene anche umidificato. Oppure, la stessa umidità dell'ambiente in cui è posto il paziente viene inspirato da quest'ultimo con l'aria fornita dall'apparecchiatura di ventilazione.

Quando il paziente espira, parte dell'umidità presente nel flusso aspirato (o eventualmente prelevata dal paziente stesso dell'ambiente in cui si trova), ritorna verso l'apparecchiatura di ventilazione. Al fine di evitare che tale umidità, che si condensa nelle tubazioni del circuito di ventilazione, possa raggiungere il filtro presente in tale circuito prima dell'ingresso all'apparecchiatura suddetta o l'apparecchiatura di ventilazione stessa oppure ancora possa essere ritornata al paziente, viene previsto il dispositivo 1 posto prima dell'apparecchiatura suddetta (e del filtro sopra citato se non è associato a tale dispositivo) lungo il percorso che l'aria emessa dal paziente compie nel tornare a tale apparecchiatura.

L'aria espirata perviene al corpo 2 attraverso il condotto 11 e penetra nella cavità 10. All'interno di essa, il flusso del fluido espirato dal paziente rallenta la propria velocità prima di passare al condotto 10; ciò è ottenuto grazie al contatto tra detto flusso di fluido con ogni aletta 17 presente in detta cavità (che crea turbolenze entro il corpo 2) nonchè grazie ad una dimensione volumetrica interna minima del corpo 2 che assicura tale rallentamento. Detta dimensione o volume interno è di almeno 2000 mm cubici dell'apertura 20 sino alla parete che la fronteggia.

Grazie ad almeno una tra le alette e la distanza tra l'apertura 20 e la parte di parete del corpo 2 che la fronteggia (nel caso tale corpo 2 fosse a sezione circolare tale distanza rappresenterebbe il diametro della sezione), il flusso di fluido rallenta e tende a muoversi dall'apertura 20 verso la parete 13 del corpo 2. Ciò può essere favorito anche da una opportuna inclinazione della o delle alette 17 rispetto a tale parete 13.

In tal modo, il flusso di fluido (umido) può lambire il tampone 23 cosicchè la umidità (ovvero il liquido) in esso contenuta possa essere assorbita da tale tampone. Nel caso della soluzione delle figure 5 e 6, il fluido lambendo la parete 13 (più fredda rispetto al fluido stesso), rallenta la sua velocità rendendo possibile il deposito lungo tale parete 13 dell'umidità che condensa e viene quindi a fluire entro il tubo 31 per raggiungere la cavità 38 della parte di raccolta 30. Qui raggiunge il tampone 23 e viene assorbita da essa.

Si noti che anche il contatto con la parete laterale 14 porta ad una condensazione dell'umidità entro il corpo 2 e quindi la ricaduta del condensato verso la parete di fondo 13 di tale corpo, con le conseguenze sopra indicate.

Quando il tampone è pieno di condensato (o dopo un predefinito tempo di utilizzo del dispositivo 1) esso viene estratto dal corpo 2 e sostituito. In alternativa, l'intero corpo 2 viene sostituito nel caso in cui le sue porzioni 3 e 4 sono saldate tra loro.

Come detto, al fine di evidenziare quanto condensato è stato assorbito dal tampone 23, quest'ultimo può contenere un materiale che cambia colore all'aumentare della quantità di condensato raccolto. Ad esempio, tale materiale è solfato di rame che vira verso il blu man mano che assorbe umidità.

Si deve inoltre notare che anche il noto filtro elettrostatico contribuisce a fermare l'umidità che condensa su detto filtro e quindi ricade sottoforma di gocce verso la parete 13 del corpo 2 venendo così assorbita dal tampone 23.

Grazie al trovato si ottiene un dispositivo che estrae dal flusso d'aria espirato dal paziente l'umidità così da evitare problemi nel corretto funzionamento del filtro posto prima dell'apparecchiatura di ventilazione sul percorso del flusso espirato, nel funzionamento dell'apparecchiatura stessa e evita che il condensato possa tornare al paziente.

Sono state descritte varie forme di realizzazione del trovato. Altre ancora sono tuttavia possibili alla luce della descrizione che precede pur restando nell'ambito del trovato definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (15)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo atto a intrappolare e rimuovere un condensato derivante da un fluido che viene espirato da un paziente connesso ad un circuito di ventilazione, detto dispositivo (1) comprendendo un corpo (2) avente un primo condotto (8) per un collegamento diretto o indiretto ad un'apparecchiatura di ventilazione di tale circuito ed un secondo condotto (11) connesso ad una tubazione collegata al paziente, detto corpo (2) presentando una prima ed una seconda porzione (3, 4) tra loro collegate, la seconda porzione (4) essendo atta a raccogliere detto condensato dal fluido espirato, detta seconda porzione comprendendo una parete di fondo (13) da cui si eleva una parete laterale (14) delimitante una cavità (10) di raccolta del condensato suddetto, caratterizzato dal fatto che comprende un elemento assorbente (23) atto ad assorbire tale condensato raccolto nella seconda porzione (4) di tale corpo (2), detto elemento assorbente (23) essendo sostituibile.
2. 2. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'elemento assorbente (23) è alternativamente sostituibile mediante autonoma asportazione da detto corpo (2), mediante intera sostituzione di detto corpo o mediante sostituzione di una parte di detto corpo (2).
3. 3. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento assorbente (23) è posto sulla parete di fondo (13) di detta seconda porzione (4).
4. 4. Dispositivo di cui alla rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che comprende un condotto di scarico (29) collegato a detta parete di fondo (13) della seconda porzione (4) di detto corpo (2) del dispositivo.
5. 5. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende una parte di raccolta (30) del liquido suddetto collegata alla parete di fondo (13) di detta seconda porzione (4) tramite un tubo (31), detta parte di raccolta (30) comprendendo una cavità o camera chiusura (38) atta a ricevere detto liquido dalla seconda porzione (4) di detto corpo (2), detta cavità o camera (38) contenendo l'elemento assorbente (23).
6. 6. Dispositivo di cui alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che la parete di fondo (13) converge verso detto tubo (31).
7. 7. Dispositivo di cui alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta parte di raccolta (30) è separabile dalla seconda porzione (4) di detto corpo (2), detta parte di raccolta comprendendo preferibilmente due porzioni (36, 37) accoppiate e definenti la camera o cavità (38) suddetta.
8. 8. Dispositivo di cui alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che dette porzioni (36, 37) sono alternativamente fissate tra loro o amovibilmente vincolate tra loro.
9. 9. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo (2) comprende mezzi rallentatori (17) atti a rallentare il flusso del fluido espirato entro il corpo (2) del dispositivo.
10. 10. Dispositivo di cui alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detti mezzi rallentatori (17) atti a rallentare tale flusso sono almeno una aletta (17) sporgente dalla parete laterale (14) della seconda porzione (4) verso l'interno della cavità (10) di tale seconda porzione.
11. 11. Dispositivo di cui alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che il secondo condotto (11) si apre (in 20) nella parete laterale (14) della seconda porzione (4) suddetta entro la cavità (10) di quest'ultima, il corpo (2) del dispositivo (1) avendo un volume interno almeno pari a 2000 mm<3>, detta dimensione consentendo un rallentamento del flusso entro la suddetta cavità (10) con conseguente maggior efficienza nell'assorbimento del flusso da parte dell'elemento assorbente.
12. 12. Dispositivo di cui alla rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detti mezzi rallentatori (17) sono conformati in modo da indirizzare il flusso di fluido aspirato entrante nel corpo (2) del dispositivo verso la parte inferiore (13) di detta seconda porzione (4) di corpo (2).
13. 13. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento assorbente (23) comprende un superassorbente.
14. 14. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento assorbente (23) è trattato con una soluzione antibatterica.
15. 15. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento assorbente (23) contiene un materiale che evidenzia la quantità di condensato assorbito.