IT201900008532A1 - Macchina e sistema automatizzati per il confezionamento di prodotti alimentari - Google Patents

Macchina e sistema automatizzati per il confezionamento di prodotti alimentari Download PDF

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IT201900008532A1
IT201900008532A1 IT102019000008532A IT201900008532A IT201900008532A1 IT 201900008532 A1 IT201900008532 A1 IT 201900008532A1 IT 102019000008532 A IT102019000008532 A IT 102019000008532A IT 201900008532 A IT201900008532 A IT 201900008532A IT 201900008532 A1 IT201900008532 A1 IT 201900008532A1
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Antonio Fava
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Fava S N C Di Adele Turetta & C
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“MACCHINA E SISTEMA AUTOMATIZZATI PER IL CONFEZIONAMENTO DI
PRODOTTI ALIMENTARI”
Campo della tecnica
La presente invenzione riguarda il campo del confezionamento di prodotti alimentari rigidi o semi-rigidi, come ad esempio salumi e formaggi, che vengono imbustati singolarmente. In particolare, l’invenzione riguarda una macchina per il confezionamento di tali prodotti ed un sistema di confezionamento comprendente tale macchina.
Stato della tecnica
Prodotti alimentari come ad esempio mortadelle, salami, pancette, coppe, prosciutti e forme di formaggio, o parti di esse, possono venire confezionati per consentirne la conservazione in un ambiente privo di atmosfera, comunemente detta conservazione sottovuoto, o in un ambiente con atmosfera modificata. In caso di prodotti di dimensioni medio-grandi come quelli riportati poc’anzi, essi vengono generalmente confezionati singolarmente.
In particolare, l’attuale metodologia di confezionamento di tali prodotti prevede di inserire i prodotti in una busta dotata di un’apertura, ovvero un contenitore flessibile di forma tubolare e dotato di un’unica apertura per l’inserimento dei prodotti. Successivamente all’inserimento del prodotto nella busta si procede posizionando la busta con all’interno il prodotto in una macchina per la sigillatura, adagiando una porzione della busta in prossimità dell’apertura, e che non contatta il prodotto, sopra una barra di sigillatura, ovvero una barra atta a scaldare la busta in modo da fondere e sigillare detta porzione.
Sono noti sistemi configurati per inserire automaticamente il prodotto da imbustare all’interno della busta, i quali comprendono mezzi, generalmente soffiatori e/o ventose, configurati per aprire una busta e mantenerla con l’apertura sufficientemente divaricata da permettere l’inserimento di dita, o palette, appartenenti ad una macchina per il confezionamento.
In particolare, una tale macchina per il confezionamento è configurata per muovere dette dita o palette tra una posizione in cui non agiscono sulla busta, ad esempio in modo tale da poterle inserire agevolmente nella busta precedentemente divaricata mediante i sopra citati mezzi, ed una posizione in cui le dita o palette contattano direttamente la busta divaricando l’apertura in modo tale da permettere sia il trattenimento della busta, sia il mantenimento dell’apertura per un agevole inserimento dei prodotti, ad esempio senza che il prodotto tocchi le porzioni della busta in corrispondenza dell’apertura.
Un problema di tali macchinari è che richiedono l’utilizzo di buste particolarmente grandi rispetto al prodotto alimentare da contenere al fine di compiere efficacemente le operazioni di imbustamento, pertanto uno scopo della presente invenzione è quello di permettere l’uso di buste più piccole a parità di dimensioni del prodotto da contenere, in modo tale da diminuire la quantità di materiale utilizzato, quindi anche il suo costo, e l’impatto ambientale.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
Esposizione dell’invenzione
In particolare l’invenzione rende disponibile una macchina di tipo automatizzato, per il confezionamento di un prodotto alimentare all’interno di una busta, comprendente un apparato di manipolazione della busta dotato di:
- quattro palette, ognuna delle quali è incernierata ad un rispettivo elemento di supporto secondo un rispettivo asse di cerniera ed è atta a contattare direttamente una porzione interna della busta,
- un gruppo di azionamento configurato per movimentare ciascuno di detti elementi di supporto in modo da divaricare un’apertura della busta mediante le palette per permettere l’inserimento del prodotto alimentare all’interno della busta attraverso l’apertura.
Grazie a tale soluzione il processo di confezionamento può essere completamente automatizzato e al contempo possono essere utilizzate buste di ridotte dimensioni, ovvero meno larghe nel senso dell’ingombro trasversale del prodotto rispetto alla sua direzione di inserimento nella busta, rispetto a quelle necessarie ai dispositivi di arte nota, per il confezionamento di prodotti con sezione trasversale sostanzialmente circolare. Questo perché mediante le quattro palette è possibile divaricare l’apertura della busta in modo che essa prenda sostanzialmente la forma di un poligono avente almeno otto lati, il quale poligono approssima in modo sufficiente una circonferenza permettendo così di utilizzare buste meno larghe. Inoltre il fatto che le palette siano incernierate permette di variarne l’ingombro verticale, consentendo quindi di effettuare agevolmente ed in modo automatizzato la fase di inserimento delle palette nella busta e la fase di dispiegamento della busta propedeutica alla saldatura della busta stessa.
Secondo un aspetto dell’invenzione, ciascuna paletta può comprendere una prima superficie ed una seconda superficie atte a contattare direttamente la porzione interna della busta e in cui una prima superficie è posta da un lato rispetto ad un piano sul quale giace l’asse di cerniera della rispettiva paletta e la seconda superficie è posta dall’altro lato di detto piano.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione le superfici sono piane e sono inclinate l’una rispetto all’altra.
Tale caratteristica permette di ridurre ulteriormente la larghezza della busta, in quanto il poligono secondo cui viene conformata l’apertura ad opera delle palette presenta almeno dodici lati e quindi approssima ancora meglio una circonferenza. Secondo un altro aspetto ancora dell’invenzione, dette superfici possono formare un angolo convesso compreso tra 130° e 170°.
In alternativa o in aggiunta alla possibile inclinazione tra la prima e la seconda superficie, la larghezza massima della prima superficie, in un piano di sezione perpendicolare all’asse di cerniera, può essere maggiore rispetto alla larghezza massima della seconda superficie nel medesimo piano.
Grazie a tale soluzione, quando le palette sono movimentate mediante il gruppo di azionamento per dispiegare la busta, la coppia agente sulla prima superficie, a causa dell’elasticità della busta, è maggiore rispetto alla coppia agente sulla seconda superficie, consentendo quindi una spontanea rotazione delle palette che permette una migliore divaricazione della busta.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, le palette possono essere due a due allineate verticalmente almeno parzialmente.
In alternativa o in aggiunta alla possibile inclinazione tra la prima e la seconda superficie e alla possibilità che le larghezze tra tali superfici possano essere differenti, l’apparato di manipolazione della busta può comprende un meccanismo di limitazione della rotazione per ciascuna paletta configurato per limitare la rotazione della corrispondente paletta rispetto all’asse di cerniera, tra una prima posizione di fine corsa ed una seconda posizione di fine corsa, in modo che la prima superficie formi un angolo acuto con un piano verticale parallelo all’asse di cerniera maggiore rispetto all’angolo acuto formato dalla seconda superficie con un piano orizzontale durante tutta la rotazione della paletta rispetto all’asse di cerniera tra i due fine corsa.
Grazie a tale soluzione, quando le palette sono movimentate mediante il gruppo di azionamento per dispiegare la busta, la coppia agente sulla prima superficie, a causa dell’elasticità della busta, è maggiore rispetto alla coppia agente sulla seconda superficie, consentendo quindi una spontanea rotazione delle palette che permette una migliore divaricazione della busta. Inoltre il meccanismo permette di limitare la rotazione così evitare l’eventuale orientamento delle palette in posizioni che possano ostacolare le operazioni di imbustamento.
Un aspetto dell’invenzione prevede che la macchina possa comprendere un robot configurato per movimentare il gruppo di azionamento.
In tal modo la macchina risulta essere particolarmente versatile ed adattabile a differenti condizioni di lavoro, ovvero impianti produttivi.
L’invenzione rende anche disponibile un sistema, di tipo automatizzato, per l’imbustamento e confezionamento di prodotti alimentari comprendente un apparato di chiusura di una busta dotato di una barra di saldatura ed una macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
In tal modo è possibile eseguire automaticamente tutte le operazioni di confezionamento del prodotto.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il sistema può comprendere un’unità elettronica di controllo operativamente connessa all’apparato di chiusura ed alla macchina e che è configurata per azionare la macchina affinché il gruppo di azionamento porti le palette nella posizione operativa di dispiegamento quando una porzione della busta in corrispondenza dell’apertura della busta si trova sovrapposta alla barra di saldatura, o ad una falsa barra che precede la barra saldante.
Grazie a tale soluzione è garantita una perfetta chiusura dei prodotti. Inoltre il poter effettuare l’operazione di dispiegamento permette di utilizzare buste di minor lunghezza rispetto ai dispositivi automatizzati di arte nota.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista in pianta schematica di un sistema di confezionamento di prodotti alimentari secondo l’invenzione, dotato di una macchina per il confezionamento secondo l’invenzione, la quale macchina comprende una pluralità di palette atte ad agire su di una busta per il confezionamento di un prodotto alimentare. La figura 2 è una vista assonometrica della macchina illustrata in figura 1.
La figura 3 è una vista in pianta della macchina di figura 2.
La figura 4 è una vista laterale della macchina di figura 2.
La figura 5 è una vista frontale della macchina di figura 2.
La figura 6 illustra schematicamente, da un punto di vista frontale, una fase operativa di un’operazione di confezionamento mediante il sistema di figura 1, in cui la macchina ha posizionato la pluralità di palette in una posizione operativa di inserimento per l’inserimento delle palette in un’apertura della busta.
La figura 7a illustra schematicamente, da un punto di vista frontale, una fase operativa dell’operazione di confezionamento successiva a quella illustrata nella figura 6, in cui la macchina ha posizionato la pluralità di palette in una posizione operativa di divaricazione in modo tale da divaricare e mantenere divaricata l’apertura. La figura 7b illustra schematicamente la fase operativa di figura 7a da un punto di vista laterale.
La figura 8a illustra schematicamente, da un punto di vista frontale, una fase operativa dell’operazione di confezionamento successiva a quella illustrata nelle figure 7a,7b, in cui la macchina, mantenendo le palette nella posizione operativa di divaricazione, posiziona la busta attorno ad un prodotto alimentare precedentemente posizionato su di una superficie di appoggio.
La figura 8b illustra schematicamente la fase operativa di figura 8a da un punto di vista laterale.
La figura 9 illustra schematicamente, da un punto di vista laterale, una fase operativa dell’operazione di confezionamento successiva a quella illustrata nelle figure 8a,8b, in cui la macchina, mantenendo le palette nella posizione operativa di divaricazione, aziona una coppia di ganasce in una posizione di chiusura in modo tale da afferrare il prodotto alimentare imbustato per movimentarlo rispetto alla superficie di appoggio.
La figura 10a illustra schematicamente, da un punto di vista laterale, una fase operativa dell’operazione di confezionamento successiva a quella illustrata in figura 9, in cui la macchina, aziona le palette in una posizione operativa di dispiegamento tale da dispiegare una porzione della busta in corrispondenza dell’apertura, il tutto mentre mantiene il prodotto alimentare serrato mediante le ganasce.
La figura 10b illustra schematicamente la fase operativa di figura 10a da un punto di vista in pianta.
La figura 11a illustra schematicamente, da un punto di vista laterale, una fase operativa dell’operazione di confezionamento successiva a quella illustrata nelle figure 10a,10b, in cui la macchina mantiene le palette nella posizione operativa di dispiegamento e posiziona la porzione dispiegata della busta al di sopra di una barra di saldatura del sistema di confezionamento, il tutto mentre mantiene il prodotto alimentare serrato mediante le ganasce.
La figura 11b illustra schematicamente la fase operativa di figura 11a da un punto di vista in pianta.
La figura 12a illustra schematicamente, da un punto di vista laterale, una fase operativa dell’operazione di confezionamento successiva a quella illustrata nelle figure 11a,11b, in cui la macchina, mantenendo le palette nella posizione operativa di dispiegamento e trattenendo il prodotto mediante le ganasce, estrae le palette dalla busta.
La figura 12b illustra schematicamente la fase operativa di figura 12a da un punto di vista in pianta.
La figura 13 è una vista laterale schematica di una forma di attuazione della macchina dotata di due coppie di ganasce atte ad abbrancare un prodotto alimentare imbustato.
La figura 14 è un ingrandimento del particolare XXIV di figura 2
MODO MIGLIORE PER ATTUARE L’INVENZIONE
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un sistema di confezionamento, di tipo automatizzato, per prodotti alimentari P, ovvero di inserimento dei prodotti alimentari P all’interno di buste 5 e di chiusura di tali buste con all’interno il prodotto alimentare. Ad esempio il sistema può essere configurato per realizzare una chiusura sotto vuoto e/o sotto atmosfera modificata.
Ciascuna busta 5 comprende un’apertura 10 per l’inserimento di un prodotto alimentare P, ad esempio un’unica apertura 10.
Ogni busta 5 comprende una porzione 15, ad esempio anulare, in corrispondenza dell’apertura, ad esempio parzialmente delimitata dall’apertura 10.
Preferibilmente la busta 5 è conformata in modo tale per cui la porzione 15 non contatta il prodotto alimentare P quando questo è inserito all’interno della busta, ovvero presenta una sezione di area maggiore rispetto alla sezione trasversale del prodotto alimentare.
Ulteriormente, ciascuna busta è conformata in modo tale da presentare una lunghezza, ad esempio in direzione di un asse centrale dell’apertura 10, maggiore rispetto alla lunghezza nella medesima direzione del prodotto alimentare contenuto nella busta, così che la busta presenti la porzione 15 che sporge rispetto al prodotto alimentare e che non lo contatta.
In particolare, tale porzione 15 è configurata per subire un processo di saldatura, ad esempio termosaldatura, al fine di chiudere la busta con all’interno il prodotto alimentare P.
Sostanzialmente ciascuna busta 5 è conformata come un corpo tubolare, ad esempio di sezione circolare o rettangolare quando esteso, il quale corpo tubolare ad un’estremità longitudinale è chiuso e ad un’estremità longitudinale opposta è aperto in modo da definire l’apertura 10 di inserimento dei prodotti alimentari P, ovvero l’unica apertura di inserimento dei prodotti alimentari P.
In pratica, l’apertura 10 è definita da un bordo d’estremità del corpo tubolare, ad esempio detto bordo d’estremità essendo chiuso ad anello.
Le buste 5 di confezionamento dei prodotti sono realizzate in un materiale flessibile, ad esempio cedevole. In particolare, le buste 5 presentano almeno uno strato in materiale polimerico o sono interamente realizzate in materiale polimerico. Come illustrato schematicamente in figura 1, il sistema 1 di confezionamento può comprendere un magazzino 20 di buste 5, nel quale sono presenti una pluralità di buste impilate l’una all’altra, ed un dispositivo soffiatore 25 configurato per generare un flusso d’aria orientato in modo tale da aprire una busta 5, ovvero in modo tale da divaricare (almeno) parzialmente l’apertura 10 di una busta 5. Il dispositivo soffiatore 25 può essere coadiuvato da un dispositivo di sollevamento (non illustrato) dotato di ventose e configurato per sollevare un lembo della busta in modo da divaricare parzialmente l’apertura affinché il flusso d’aria generato dal dispositivo soffiatore possa entrare nella busta e divaricare ulteriormente l’apertura.
Il sistema 1 può comprendere una superficie di appoggio 30 atta a supportare inferiormente i prodotti alimentari P da imbustare.
Ad esempio il sistema 1 comprende un trasportatore 35, ad esempio un nastro trasportatore o un trasportatore a rulli, il quale definisce la superficie di appoggio 30 e sulla quale movimenta i prodotti alimentari P.
Preferibilmente almeno una porzione d’estremità 40 del trasportatore 35 sporge orizzontalmente a sbalzo rispetto ad un telaio di supporto (non illustrato) ed il trasportatore è configurato per movimentare i prodotti alimentari verso detta porzione d’estremità 40 ed interrompere la movimentazione quando un prodotto alimentare si trova in corrispondenza della porzione d’estremità 40.
Il trasportatore 35 può essere alimentato da un magazzino automatico di prodotti alimentari P o da un operatore che provvedere a posizionare i prodotti alimentari sul trasportatore.
Il sistema 1 comprende una macchina 50, di tipo automatizzato, per il confezionamento di prodotti alimentari P. In particolare la macchina 50 è adatta per divaricare le buste al fine di consentire l’inserimento dei prodotti alimentari P all’interno delle buste 5, e ad esempio per consentire il dispiegamento della porzione 15 di una busta 5.
Ancor più in dettaglio la macchina 50 comprende un apparato di manipolazione delle buste atto a divaricare le buste al fine di consentire l’inserimento dei prodotti alimentari P all’interno delle buste 5, e ad esempio il dispiegamento della porzione 15 di una busta 5.
L’apparato di manipolazione comprende una pluralità di elementi di supporto che nella forma di attuazione illustrata comprendono rispettive aste 75,80,85,90, ad esempio verticali quando in uso.
Le aste sono possono essere in numero almeno pari a 2, preferibilmente sono in numero almeno di quattro.
Nella forma di attuazione illustrata, l’apparato di manipolazione delle buste 5 comprende quattro aste, di cui una prima asta 75, una seconda asta 80, una terza asta 85 ed una quarta asta 90.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure, le aste sono disposte con assi longitudinali paralleli fra loro, ad esempio gli assi longitudinali della prima asta 75 e della seconda asta 80 giacciono su di un medesimo piano, il quale è parallelo ad un piano di giacitura degli assi longitudinali della terza asta 85 e della quarta asta 90.
L’apparato di manipolazione della macchina 50 comprende una pluralità di palette 55,60,65,70, preferibilmente una per ogni elemento di supporto, ovvero una per ogni asta 75,80,85,90, le quali sono atte a contattare direttamente una porzione interna della busta 5, ovvero sono atte a contattare direttamente una superficie interna della porzione 15 anulare della busta 5, al fine di consentire almeno il divaricamento della busta per l’inserimento del prodotto alimentare P nella busta. In particolare, il divaricamento delle buste avviene mediante il contatto diretto solo delle palette.
Ciascuna paletta 55,60,65,70 è girevolmente associata al rispettivo elemento di supporto, ovvero alla rispettiva asta 75,80,85,90 rispetto ad un asse di cerniera C, ad esempio orizzontale quando la macchina è in uso.
Preferibilmente ciascuna paletta è girevolmente associata in modo folle al rispettivo elemento di supporto ed in modo indipendente rispetto alle altre palette, ovvero non è azionata in rotazione da alcun meccanismo.
In particolare, ciascuna paletta può essere incernierata in modo folle ad un perno solidale in traslazione alla rispettiva asta e che definisce il corrispondente asse di cerniera C.
Ad esempio, ciascun perno è fissato alla rispettiva asta mediante un raccordo curvilineo configurato per posizionare il perno in uno spazio compreso tra un primo lato, definito dalla prima asta e dalla seconda asta, ed secondo lato, definito dalla terza asta e della quarta asta.
Ciascuna paletta 55,60,65,70 può comprendere una prima superficie 56,61,66,71 ed una seconda superficie 57,62,67,70 atte a contattare direttamente la porzione interna della busta 5 e dove la prima superfice è posta da un lato rispetto ad un piano A sul quale giace l’asse di cerniera C della rispettiva paletta e la seconda superficie è posta dall’altro lato di detto piano A.
La prima superficie 56,61,66,71 e la seconda superficie 57,62,67,70 possono essere piane, ad esempio esse possono giacere su di un unico piano o su due differenti piani come nella forma di attuazione illustrata. In entrambi casi, il piano o i piani sono paralleli all’asse di cerniera C.
Ulteriormente, dette superfici sono preferibilmente eccentriche rispetto all’asse di cerniera C, ovvero giacciono su piani eccentrici rispetto all’asse di cerniera della rispettiva paletta.
Non si esclude che in un’alternativa forma di attuazione non illustrata le superfici possano essere curve, ad esempio con un unico asse di curvatura parallelo all’asse della cerniera C.
Nella forma di attuazione illustrata, la prima superficie 56,61,66,71 e la seconda superficie 57,62,67,70 di ciascuna paletta formano un angolo convesso compreso tra 130° e 170°, ovvero i piani di giacitura di dette superfici formano un ango lo convesso compreso tra 130° e 170°. Tale angolo è preferibilmen te compreso tra tra 143° e 157°, e nella forma di attuazione illustrata è tale angolo è di 150°.
Ad esempio, l’angolo convesso è rivolto verso il rispettivo asse di cerniera C. In alternativa o in aggiunta alla possibilità che le superfici siano inclinate e alla possibilità che le superfici possano essere piano o curve, la larghezza massima della prima superficie 56,61,66,71, misurata in un piano perpendicolare all’asse di cerniera C, è maggiore della larghezza massima, misurata lungo il medesimo piano, della seconda superficie 57,62,67,70.
Ciascuna paletta 55,60,65,70 può comprendere una piastra girevolmente associata alla rispettiva asta rispetto all’asse di cerniera C e che definisce le corrispondenti prima superficie e seconda superficie della paletta stessa.
Tale piastra può presentare spessore uniforme, preferibilmente è anche rigida, ovvero non è deformabile a flessione o torsione sotto gli usuali carichi di lavoro per cui è prevista.
L’area della piastra, la sua estensione e la sua conformazione corrispondono sostanzialmente a quelle della prima superficie e della seconda superficie.
Nella forma di attuazione illustrata, l’apparato di manipolazione comprende quattro palette, di cui una prima paletta 55, una seconda paletta 60, una terza paletta 65 ed una quarta paletta 70.
Con particolare riferimento alla figura 5, la prima paletta 55 e la seconda paletta 60 si trovano da un lato di un piano di riferimento M verticale (immaginario) e la terza paletta 65 con la quarta paletta 70 si trovano da un lato opposto rispetto a detto piano di riferimento M. Tale piano di riferimento è inoltre equidistante rispetto alla coppia di aste formate dalla prima asta e dalla seconda asta e dalla coppia di aste formata dalla terza asta e dalla quarta asta.
La prima paletta 55 e la seconda paletta 60 sono disposte specularmente alla terza paletta 65 e alla quarta paletta 70 rispetto al piano di riferimento M.
La prima paletta 55 e la quarta paletta 70 si trovano alla medesima distanza rispetto al piano di riferimento M. Similmente, la seconda paletta 60 e la terza paletta 65 si trovano alla medesima distanza rispetto al piano di riferimento M.
Ulteriormente, nella forma di attuazione illustrata, la prima paletta 55 e la quarta paletta 70 si trovano ad una quota superiore rispetto alla seconda paletta 60 e la terza paletta 65. Inoltre la quota della prima paletta è la medesima della quarta paletta e la quota della seconda paletta è la medesima della terza paletta.
In particolare, la prima paletta 55 è almeno parzialmente sovrapposta in pianta alla seconda paletta 60 e la quarta paletta 70 è almeno parzialmente sovrapposta in pianta alla terza paletta 65.
Nella forma di attuazione illustrata, l’angolo convesso della prima paletta 55, ovvero l’angolo convesso formato dalla prima superficie e dalla seconda superficie della prima paletta, e l’angolo convesso della quarta paletta 70, ovvero l’angolo convesso formato dalla prima superficie e dalla seconda superficie della quarta paletta, sono sostanzialmente rivolti verso il basso. L’angolo convesso della seconda paletta 60, ovvero l’angolo convesso formato dalla prima superficie e dalla seconda superficie della seconda paletta, e l’angolo convesso della terza paletta 65, ovvero l’angolo convesso formato dalla prima superficie e dalla seconda superficie della terza paletta, sono rivolti verso l’alto.
Le seconde superfici della prima paletta e della quarta paletta sono poste ad una distanza tra loro minore rispetto alla distanza tra le prime superfici delle stesse palette. In modo analogo, le seconde superfici della seconda paletta e della terza paletta sono poste ad una distanza tra loro minore rispetto alla distanza tra le prime superfici delle stesse palette.
Ciascuna paletta può comprendere, in alternativa o in aggiunta alla possibilità che le superfici di ciascuna paletta possano avere differenti larghezze e alla possibilità che tali superfici possano essere inclinate, un contrappeso (non illustrato), il quale è fissato ad una porzione della piastra della paletta contrapposta alla prima superficie e che si trova dal medesimo lato della prima superficie rispetto al piano A. Ad esempio il contrappeso può essere posizionato ad una porzione d’estremità della paletta distale dall’asse di cerniera C.
L’apparato di manipolazione della busta può comprendere, in alternativa o in aggiunta alla possibilità che le superfici di ciascuna paletta possano avere differenti larghezze, alla possibilità che tali superfici possano essere inclinate e alla possibilità che ciascuna paletta possa comprendere un contrappeso, un meccanismo di limitazione della rotazione per ciascuna paletta 55,60,65,70 configurato per limitare la rotazione della corrispondente paletta rispetto all’asse di cerniera C, tra una prima posizione di fine corsa ed una seconda posizione di fine corsa, in modo che la prima superficie 56,61,66,71 formi un angolo acuto con un piano verticale parallelo all’asse di cerniera C maggiore rispetto all’angolo acuto formato dalla seconda superficie 57,62,67,72 con un piano orizzontale, durante tutta la rotazione della paletta rispetto all’asse di cerniera C tra i due fine corsa.
Ad esempio, quando la paletta si trova nella posizione definita dal primo fine corsa l’angolo acuto formato dalla prima superficie 56,61,66,71 con un piano verticale parallelo all’asse di cerniera C è minimo, ed in corrispondenza della posizione definita dal secondo fine corsa è massimo.
In questo modo, quando le palette si trovano in corrispondenza della prima posizione di fine corsa, e grazie al posizionamento delle palette stesse ed alla loro conformazione, dette palette definiscono un profilo, in un piano di sezione perpendicolare agli assi di cerniera C, che comprende porzioni di un poligono di almeno otto lati.
Nella rotazione tra il primo fine corsa ed il secondo fine corsa, ciascuna paletta può compiere una rotazione rispetto all’asse di cerniera C compresa tra 55° e 35°, preferibilmente compresa tra 40° e 45°.
Ulteriormente, le due posizioni di fine corsa possono essere sostanzialmente equidistanziate rispetto ad una posizione intermedia tra di esse in corrispondenza della quale la seconda superficie 57,62,67,72 giace su di un piano orizzontale.
Nella prima posizione di fine corsa le seconde superfici della prima paletta e della quarta paletta sporgono superiormente rispetto ad un piano orizzontale passante per i rispettivi assi di cerniera e le seconde superfici della seconda paletta e della terza paletta sporgono inferiormente rispetto ad un piano orizzontale passante per i rispettivi assi di cerniera.
Inoltre, nella prima posizione di fine corsa, le prime superfici della prima paletta e della quarta paletta sporgono orizzontalmente, in direzione di allontanamento reciproco, rispetto a piani verticali su cui giacciono i rispettivi assi di cerniera. Sempre nella prima posizione di fine corsa, le prime superfici della seconda paletta e della terza paletta sporgono orizzontalmente, in direzione di allontanamento reciproco, rispetto a piani verticali su cui giacciono i rispettivi assi di cerniera.
Preferibilmente le prime superfici si trovano in tale configurazione anche nella seconda posizione di fine corsa, mentre nella seconda posizione di fine corsa le seconde superfici della prima paletta e della seconda paletta sporgono verticalmente, in direzione di avvicinamento reciproco, rispetto a piani orizzontali su cui giacciono i rispettivi assi di cerniera. Analogamente nella seconda posizione di fine corsa, le seconde superfici della quarta paletta e della terza paletta sporgono verticalmente, in direzione di avvicinamento reciproco, rispetto a piani orizzontali su cui giacciono i rispettivi assi di cerniera.
Nella forma di attuazione illustrata, il meccanismo di limitazione della rotazione comprende un corpo di battuta 92 solidale alla rispettiva asta 75,80,85,90, ad esempio solidale al perno a cui è incernierata la rispettiva paletta 55,60,65,70, il quale corpo di battuta 92 è inserito un un’insenatura realizzata nella paletta in modo tale che il contatto di due pareti laterali 93 contrapposte dell’insenatura definiscano la prima e la seconda posizione di fine corsa.
L’apparato di manipolazione comprende un gruppo di azionamento 91, il quale è configurato per muovere gli elementi di supporto delle palette 55,60,65,70, ovvero le aste 75,80,85,90 a cui le palette sono incernierate, in modo da divaricare l’apertura 10 della busta 5, ovvero la porzione 15 della busta 5, per permettere l’inserimento nella busta 5 di un prodotto alimentare P. Ad esempio il gruppo di azionamento 91 è atto a mantenere divaricata l’apertura 10 di una busta 5 precedentemente divaricata dal dispositivo soffiatore 25.
Il gruppo di azionamento 91 può essere configurato in modo che un’asta 75,80,85,90 della pluralità di aste 75,80,85,90 sia mobile rispetto ad un’altra asta 75,80,85,90 della pluralità di aste. Ad esempio il gruppo di azionamento è configurato in modo che ciascun’asta 75,80,85,90 della pluralità di aste 75,80,85,90 sia mobile rispetto ad ogni altra asta 75,80,85,90 della pluralità di aste almeno rispetto ad una direzione di movimentazione.
La direzione di movimentazione giace preferibilmente su di un piano verticale quando la macchina è in uso.
Nella forma di attuazione illustrata, il gruppo di azionamento 91 è configurato per movimentare ciascun’asta della pluralità di aste 75,80,85,90 sia lungo una prima direzione di movimentazione D1, sia lungo una seconda direzione di movimentazione D2.
Ad esempio, la prima direzione di movimentazione D1 è rettilinea e orizzontale e la seconda direzione di movimentazione D2 è rettilinea e verticale.
Il gruppo di azionamento 91 è configurato per distendere la busta 5 con all’interno un prodotto alimentare P, ad esempio per distendere almeno la porzione 15 della busta 5. Questo serve per consentire la successiva operazione di saldatura della busta in automatico.
In particolare, il gruppo di azionamento 91 è configurato per muovere le aste 75,80,85,90 tra una pluralità di posizioni operative di cui almeno una posizione operativa di dispiegamento della busta, nella quale la prima paletta 55 contatta la seconda paletta 60, la quarta paletta 70 contatta la terza paletta 65 e le due coppia di palette a contatto si trovano fra loro ad una predeterminata distanza lungo un asse orizzontale tale da dispiegare la porzione 15 della busta 5.
Tale predeterminata distanza varia in funzione delle dimensioni della busta 5. Si precisa che per dispiegamento della porzione 15 della busta 5 si intende l’appiattire detta porzione lungo un piano, in modo tale che la porzione 15 sia disposta in modo da presentare due tratti, sostanzialmente sovrapposti in pianta l’uno all’altro, ad esempio separati da un’intercapedine avente altezza molto inferiore allo spessore del prodotto da inserire nella busta, ovvero un’intercapedine avente altezza inferiore almeno a metà della larghezza della sezione trasversale della busta in corrispondenza dell’apertura 10.
Per raggiungere la posizione operativa di dispiegamento della busta, il gruppo di azionamento 91 è configurato per avvicinare lungo la direzione di movimentazione D2, movimentando le rispettive aste, la prima paletta 55 con la seconda paletta 60 e la quarta paletta 70 con la terza paletta 65 in modo tale da portare al contatto dette palette e proseguire nell’avvicinamento oltre a punto in cui entrano in contatto finchè, a seguito della rotazione della palette rispetto all’asse di cerniera C dovuta al contatto reciproco, esse si vengono a trovare in corrispondenza della seconda posizione di fine corsa. Successivamente il gruppo di azionamento è configurato per allontanare la prima paletta con la seconda paletta e la quarta paletta con la terza paletta lungo la direzione di movimentazione D1 fino a raggiungere la predeterminata distanza, mantenendo la prima paletta e la seconda paletta, e la quarta paletta e la terza paletta, alla distanza reciproca precedentemente raggiunta, lungo la direzione di movimentazione D2.
Altra posizione operativa che il gruppo di azionamento 91 può essere configurato per realizzare è una posizione operativa di divaricazione della busta 5, in cui le palette 55,60,65,70 sono disposte ciascuna, ad esempio singolarmente, in corrispondenza di un rispettivo vertice di un poligono immaginario in modo tale da divaricare l’apertura 10, ovvero la porzione 15, per permettere l’inserimento di un prodotto alimentare P nella busta. Ovvero le palette vengono movimentata in modo che i rispettivi assi di cerniera C siano ciascuno in corrispondenza di un rispettivo vertice di un poligono immaginario in modo tale da divaricare l’apertura 10, ovvero la porzione 15, per permettere l’inserimento di un prodotto alimentare P nella busta.
Tale poligono immaginario giace su di un piano perpendicolare agli assi di cerniera. Ad esempio il poligono immaginario è simmetrico rispetto ad un piano di mezzeria verticale, ad esempio rispetto al piano di riferimento M.
Inoltre, in tale posizione operativa gli assi di cerniera possono essere a due a due complanari su piani paralleli (e distinti), ovvero gli assi di cerniera di due palette giacciono su di un piano parallelo ad un altro piano su cui giacciono gli assi di cerniera di altre due palette.
La distanza tra detti piani è tale da permettere l’inserimento di un prodotto alimentare P nella busta. Inoltre detti piani sono preferibilmente perpendicolari al piano di riferimento, ovvero orizzontali.
La tensione esercitata dalla busta sulle palette, grazie alla conformazione delle palette stesse, le porta nella prima posizione di fine corsa, nella quale le seconde superfici della prima paletta e della quarta paletta sono inclinate verso l’alto e l’una verso l’altra, e le seconde superfici della seconda paletta e della terza paletta sono inclinate verso il basso e l’una verso l’altra.
Un’ulteriore posizione operativa che il gruppo di azionamento 91 può essere configurato per realizzare è una posizione operativa di inserimento della pluralità di palette 55,60,65,70 nella busta. In tale posizione operativa tutte le palette vengono portate alla minima distanza reciproca. Questo, in modo tale da inserirsi agevolmente nell’apertura 10 divaricata dal dispositivo soffiatore.
Portando le palette alla minima distanza reciproca la prima paletta entra in contatto con la seconda paletta e la quarta paletta entra in contatto con la terza paletta. A seguito di tale contatto le palette ruotano fino a raggiungere la seconda posizione di fine corsa.
Nella forma di attuazione illustrata, il gruppo di azionamento 91 muove le palette 55,60,65,70 agendo direttamente sulle aste delle rispettive palette.
Il gruppo di azionamento 91 può comprendere un primo dispositivo di azionamento che movimenta simultaneamente le aste 75,80 lungo la prima direzione di movimentazione D1 ed un secondo dispositivo di azionamento che movimenta simultaneamente le aste 85,90 la prima direzione di movimentazione D1.
Il primo dispositivo di azionamento ed il secondo dispositivo di azionamento possono essere configurati per movimentare le rispettive aste simultaneamente di in direzione di avvicinamento e di allontanamento reciproco lungo la prima direzione di movimentazione D1.
Tuttavia non si esclude che in un’alternativa forma di attuazione, il primo dispositivo di movimentazione ed il secondo dispositivo di movimentazione possano essere configurati per movimentare le rispettive aste lungo la prima direzione di movimentazione D1 in modo indipendente l’uno dall’altro.
Il primo dispositivo di azionamento ed il secondo dispositivo di azionamento possono comprendere ciascuno una rispettiva guida atta definire la prima direzione di movimentazione, ed un carrello scorrevolmente associato alla rispettiva guida lungo la prima direzione di movimentazione D1.
Nella forma di attuazione illustrata, il primo dispositivo di azionamento ed il secondo dispositivo di azionamento comprendono ciascuno due guide e due carrelli associati in scorrimento alle rispettive guide, ed ad ogni carrello è solidale in scorrimento una rispettiva asta della pluralità di aste.
In particolare, il primo dispositivo di azionamento comprende una prima guida 95 ed un primo carrello 100 scorrevolmente associato alla prima guida 95 e che movimenta la prima asta 75. Inoltre il primo dispositivo di azionamento comprende una seconda guida 105 ed un secondo carrello 110 scorrevolmente associato alla seconda guida 105 e che movimenta la seconda asta 80.
Prima guida 95 e seconda guida 105 possono essere sfalsate in pianta.
Ulteriormente, il secondo dispositivo di azionamento comprende una prima guida 115 ed un primo carrello 120 scorrevolmente associato alla prima guida 115 e che movimenta la quarta asta 90. Il secondo dispositivo di azionamento comprende anche una seconda guida 125 ed un secondo carrello 130 scorrevolmente associato alla seconda guida e che movimenta la terza asta 85.
Prima guida 115 e seconda guida 125 possono essere sfalsate in pianta.
Ad esempio, la prima guida 95 e la seconda guida 105 si trovano da un lato opposto rispetto al piano di riferimento M rispetto alla prima guida 115 e alla seconda guida 125.
Preferibilmente le prime guide 95,115 del primo e del secondo dispositivo di azionamento sono contigue l’una all’altra e le seconde guide 105,125 del primo e del secondo dispositivo di azionamento sono contigue l’una all’altra. In pratica i primi carrelli 100,120 possono scorrere da una prima guida 95 all’altra prima guida 115 e i secondi carrelli 110,130 possono scorrere da una seconda guida 105 all’altra seconda guida 125.
Il primo dispositivo di azionamento ed il secondo dispositivo di azionamento comprendono ciascuno un attuatore 135 configurato per porre in scorrimento ciascun carrello 100,110,120,130 rispetto alla corrispondente guida 95,105,115,125 a cui è scorrevolmente associato. Preferibilmente è presente un unico attuatore 135 per entrambi i carrelli del primo dispositivo di azionamento ed un unico attuatore per entrambi i carrelli del secondo dispositivo di azionamento.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure, l’attuatore 135 comprende una coppia di cremagliere 135, ognuna associata ad un elemento di collegamento 140, ad esempio rigido, atto a collegare rigidamente in scorrimento lungo la prima direzione di movimentazione D1 il primo carrello con il secondo carrello del primo dispositivo di azionamento ed il primo carrello con il secondo carrello del secondo dispositivo di azionamento, ed un pignone che ingrana con entrambe le cremagliere 135.
Nella forma di attuazione illustrata, ciascun elemento di collegamento 140 rende solidali in movimentazione lungo la prima direzione di movimentazione D1 i carrelli agendo direttamente sulle rispettive aste.
Ovvero un elemento di collegamento 140 rende solidali in movimentazione rispetto alla prima direzione la prima asta 75 e la seconda asta 80 ed un altro elemento di collegamento 140 rende solidali in movimentazione rispetto alla prima direzione la terza asta 85 e la quarta asta 90.
Ulteriormente, le aste sono scorrevolmente associate in modo libero ai rispettivi elementi di collegamento 140 in modo indipendente l’una dall’altra e secondo un asse di scorrimento parallelo alla seconda direzione di movimentazione D2.
Il gruppo di azionamento 91 può comprendere anche un terzo dispositivo di azionamento, il quale è configurato per movimentare simultaneamente almeno la prima asta e la quarta asta lungo la seconda direzione di movimentazione D2.
Preferibilmente, il terzo dispositivo di azionamento è configurato per movimentare la prima asta e la seconda asta lungo la seconda direzione di movimentazione in modo indipendente rispetto al primo dispositivo di azionamento e al secondo dispositivo di azionamento.
Ulteriormente, il terzo gruppo di movimentazione può essere configurato anche per movimentare simultaneamente la seconda asta e la terza asta, ad esempio in modo indipendente rispetto al primo dispositivo di azionamento e al secondo dispositivo di azionamento, lungo la seconda direzione di movimentazione.
Ad esempio, il terzo dispositivo di azionamento muove le aste agendo sul primo dispositivo di azionamento e sul secondo dispositivo di azionamento movimentandoli lungo la seconda direzione.
In particolare, nella forma di attuazione illustrata, il terzo dispositivo di azionamento agisce sulle guide 95,105,115,125 del primo e del secondo dispositivo di azionamento movimentandole lungo la seconda direzione di movimentazione.
In particolare, nella forma di attuazione illustrata, il terzo dispositivo di azionamento è configurato per movimentare simultaneamente le prime guide 95,105 lungo la seconda direzione e simultaneamente le seconde guide 115,125 lungo la seconda direzione, in modo indipendente rispetto alla movimentazione delle prime guide. Come illustrato nelle figure, il terzo dispositivo di azionamento può comprendere un nastro 145 chiuso ad anello tra almeno due pulegge 150 di cui almeno una motorizzata e al quale sono fissate, ad esempio senza gradi di libertà residui, le prime guide 95,105 del primo e del secondo dispositivo di azionamento.
Il terzo dispositivo di azionamento può comprendere anche un ulteriore nastro 155 chiuso ad anello tra almeno due pulegge 160 di cui almeno una motorizzata e al quale sono fissate, ad esempio senza gradi di libertà residui, le seconde guide 115,125 del primo e del secondo dispositivo di azionamento.
L’azionamento del nastro 145 e dell’ulteriore nastro 155 sono indipendenti tra loro. La macchina 50 può comprendere un dispositivo soffiatore 165 associato ad un’asta della pluralità di aste.
Ciascun dispositivo soffiatore è configurato in modo tale da indirizzare un flusso d’aria verso una busta su cui agiscono le palette 55,60,65,70. In particolare ogni dispositivo soffiatore può essere configurato per indirizzare il flusso d’aria verso il piano di riferimento M.
Nella forma di attuazione illustrata ciascun dispositivo soffiatore è associato senza gradi di libertà residui all’asta della rispettiva paletta.
La macchina 50 può comprendere una coppia di ganasce 170 mobili in direzione di allontanamento ed avvicinamento reciproco per afferrare e rilasciare un prodotto alimentare inserito in una busta.
Ad esempio la macchina 50 può comprendere un gruppo di attuazione configurato per azionare dette ganasce tra una posizione di chiusura, in cui è minima la distanza tra le ganasce 170, atta ad afferrare il prodotto alimentare imbustato, ed una posizione aperta, in cui la distanza tra le ganasce 170 è massima, atta permettere il rilascio del prodotto alimentare P imbustato. Le ganasce 170 potrebbero essere configurate anche per afferrare un prodotto alimentare P non imbustato, ad esempio al fine di posizionarlo sulla superficie di appoggio 30, ad esempio sul trasportatore 35.
Nella forma di attuazione illustrata il gruppo di attuazione delle ganasce 170 comprende una guida rettilinea 175 alla quale le ganasce 170 sono scorrevolmente associate e lungo la quale vengono movimentate tra la posizione di chiusura e la posizione aperta.
In un’alternativa forma di attuazione illustrata in figura 13, la macchina può comprendere due ganasce 180 ulteriori per il confezionamento di prodotto alimentari allungati.
Nelle forme di attuazione illustrate, le ganasce sono movimentate tra la posizione di apertura e la posizione di chiusura mediante un meccanismo a vite senza fine. In entrambe le forme di attuazione, le ganasce 170 possono essere associate alle palette 55,60,65,70, ovvero la macchina 50 comprende un primo telaio di supporto 185, a cui sono connesse le palette 55,60,65,70 mediante il gruppo di azionamento 91 ed un secondo telaio di supporto 190, a cui sono connesse le ganasce 170, ad esempio mediante la guida rettilinea 180, i quali primo telaio di supporto 185 e secondo telaio di supporto 190 sono connessi tra loro, ad esempi per poter essere movimentati insieme.
Il primo telaio di supporto 185 ed il secondo telaio di supporto 190 possono essere connessi tra loro mediante un dispositivo di regolazione 195 configurato per variare la distanza tra le palette 55,60,65,70 e le ganasce 170, ovvero tra il primo telaio di supporto 185 ed il secondo telaio di supporto 190, lungo almeno una direzione di regolazione, ad esempio rettilinea.
Preferibilmente la direzione di regolazione è parallela, ad esempio anche eccentrica, rispetto agli assi di cerniera C delle palette.
Il dispositivo di regolazione 195 può ad esempio comprendere una coppia di aste di guida rettilinee ed un attuatore lineare, preferibilmente pneumatico, atto a variare la distanza tra il primo telaio di supporto 185 ed il secondo telaio di supporto 190. La macchina 50 può comprendere un robot configurato per movimentare il gruppo di azionamento 91 delle palette, almeno lungo una direzione verticale ed una direzione orizzontale. Preferibilmente il robot è configurato per movimentare il gruppo di azionamento nello spazio tridimensionale, ovvero almeno lungo tre direzioni ortogonali fra loro.
Nella forma di attuazione illustrata, il robot è configurato per movimentare le ganasce insieme, ovvero solidalmente al gruppo di azionamento 91.
In particolare, il robot può comprendere una porzione direttamente connessa ad uno tra il primo telaio di supporto ed il secondo telaio di supporto, ad esempio il secondo telaio di supporto.
Sempre nella forma di attuazione illustrata, il robot è un robot antropomorfo 200, dotato di un polso connesso al secondo telaio di supporto 190.
Non si esclude che in un’alternativa forma di attuazione il robot possa essere un robot cartesiano o un robot a quattro assi o a cinque assi.
Il sistema 1 può comprendere un apparato di chiusura 215 di una busta dotato di una barra configurato per chiudere l’apertura 10 di una busta in cui è stato inserito un prodotto alimentare. In particolare l’apparato di chiusura è configurato per saldare, ovvero termosaldare, l’apertura 10 di detta busta, ovvero la porzione 15 di detta busta 5.
Nella forma di attuazione illustrata, l’apparato di chiusura 215 comprende almeno una barra di saldatura 220. La barra di saldatura 220 può comprendere una piastra realizzata in un materiale termicamente conduttivo, ad esempio metallo, direttamente connessa ad una resistenza elettrica configurata in modo tale da emettere un calore sufficiente a liquefare una porzione della busta quando attraversata da una corrente elettrica.
La barra di saldatura è preferibilmente orizzontale, ovvero la piastra è preferibilmente orizzontale.
L’apparato di chiusura comprende anche ulteriore barra 225 atta ad essere sovrapposta alla barra di saldatura 220 in modo da mantenere la porzione 15 della busta a contatto con la barra di saldatura 220. Detta barra 225, ad esempio anch’essa potendo essere connessa ad una resistenza da cui essere riscaldata, può far parte di un coperchio 230 dell’apparato di saldatura 215.
Il sistema può inoltre comprendere un’unità elettronica di controllo 235 operativamente connessa almeno all’apparato di chiusura ed alla macchina 50, preferibilmente anche al trasportatore 35, e che è configurata per azionare la macchina affinché il gruppo di azionamento 91 muova le palette 55,60,65,70 almeno nella posizione operativa di dispiegamento quando una porzione della busta in corrispondenza dell’apertura della busta si trova sovrapposta alla barra di saldatura. In particolare, l’unità elettronica di controllo è configurata per azionare la macchina 50 affinché il gruppo di azionamento 91 muova le palette nella posizione operativa di dispiegamento e, mantenendole in tale posizione, azioni il gruppo di attuazione affinché porti le ganasce nella posizione di chiusura e successivamente attivi il robot in modo da movimentare la busta con all’interno il prodotto alimentare, ad esempio presente sulla superficie di appoggio 30, verso l’apparato di chiusura, e posizionare la porzione 15, dispiegata dalle palette, sovrapposta alla barra di saldatura.
L’unità elettronica di controllo 235 può anche essere configurata in modo tale da, dopo aver compiuto le operazioni esposte qui sopra, azionare il dispositivo di regolazione in modo tale da allontanare le palette 55,60,65,70 dalle ganasce 170 per sfilare le palette dalla busta. Preferibilmente la centralina elettronica di controllo è configurata per compiere tale operazione contemporaneamente azionando il gruppo di azionamento 91 per mantenere le palette nella posizione di dispiegamento, ad esempio anche azionando il gruppo di attuazione per mantenere le ganasce 170 nella posizione di chiusura.
Inoltre, l’unità elettronica di controllo può essere configurata per azionare il gruppo di azionamento 91 affinché porti le palette nella posizione di inserimento ed azionare il robot 200 in modo da inserire le palette in una busta 5 e per poi azionare il gruppo di azionamento 91 affinché muova le palette nella posizione operativa di divaricazione e per successivamente azionare il robot affinché inserisca il prodotto alimentare, ad esempio posizionato sulla superficie di appoggio 30, nella busta. Il funzionamento del sistema 1 di confezionamento è il seguente.
Quando è necessario imbustare un prodotto alimentare P si provvede a posizionare detto prodotto alimentare sulla superficie di appoggio, ad esempio sul trasportatore 35, ad esempio in corrispondenza della porzione d’estremità 40.
Nella forma di attuazione illustrata, l’unità elettronica di controllo può essere operativamente connessa al trasportatore e può essere configurata per movimentare il prodotto alimentare lungo il trasportatore fino a che esso non raggiunge la porzione d’estremità 40.
In seguito, mediante l’unità elettronica di controllo 235 si provvedere ad azionare il dispositivo soffiatore per divaricare almeno parzialmente l’apertura di una busta 5. Successivamente l’unità elettronica di controllo 235 è configurata per azionare il gruppo di azionamento 91 per portare le palette 55,60,65,70 nella posizione di inserimento e per azionare il robot 200 in modo tale da inserire le palette nella busta 5 almeno parzialmente divaricata dal dispositivo soffiatore.
Dopo aver inserito le palette nella busta, l’unità elettronica di controllo 235 è configurata per azionare il gruppo di azionamento 91 per portare le palette dalla posizione operativa di inserimento alla posizione operativa di divaricazione in modo da divaricare e trattenere la busta.
Durante tale operazione, la tensione esercitata dalla busta 5 sulle palette mentre viene divaricata causa la rotazione di ciascuna paletta dalla seconda posizione di fine corsa, in cui si trovava a seguito dell’azionamento nella posizione operativa di inserimento, alla prima posizione di fine corsa grazie allo sbilanciamento delle coppie agenti sulla paletta dovuto alla differente inclinazione e/o lunghezza della prima superficie rispetto alla seconda superficie di ciascuna paletta.
Di conseguenza la porzione della busta contattata dalle palette viene divaricata conferendole la forma di un ottagono nel caso non illustrato in cui la prima superficie e la seconda superficie siano complanari, o la forma di un dodecagono nel caso illustrato in cui la prima superficie e la seconda superficie di ciascuna paletta sono inclinate l’una rispetto all’altra.
In seguito, l’unità elettronica di controllo 235 aziona il robot 200 per inserire il prodotto alimentare nella busta divaricata.
Ad esempio durante tale operazione, l’unità elettronica di controllo può essere configurata per azionare il dispositivo soffiatore associato alla rispettiva asta in modo da mantenere distesa la busta.
Successivamente, l’unità elettronica di controllo 235 provvede ad azionare le ganasce nella posizione di chiusura in modo da abbrancare il prodotto imbustato, mantenendo quindi ferma la busta rispetto al prodotto alimentare, e successivamente attiva il gruppo di azionamento 91 per portare le palette 55,60,65,70 nella posizione operativa di dispiegamento.
Mantenendo le palette 55,60,65,70 nella posizione operativa di dispiegamento l’unità elettronica di controllo 235 aziona il robot 200 per portare il prodotto alimentare imbustato all’apparato di chiusura, sovrapponendo la porzione 15 della busta alla barra di saldatura.
In seguito, mantenendo le ganasce nella posizione di chiusura, l’unità elettronica di controllo aziona il dispositivo di regolazione 195 in modo da sfilare le palette dalla busta, adagiando così la porzione 15 della busta alla barra di saldatura 220. Posizionato il prodotto imbustato nell’apparato di chiusura, la macchina rilascia le ganasce 170, ovvero le porta nella posizione aperta, e tramite il robot 200 rimuove l’ingombro delle palette e delle ganasce dall’apparato di chiusura in modo da poter chiudere il coperchio ed effettuare la saldatura della porzione 15 della busta. L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina (50), di tipo automatizzato, per il confezionamento di un prodotto alimentare (P) all’interno di una busta (5), comprendente un apparato di manipolazione della busta (5) dotato di: - quattro palette (55,60,65,70), ognuna delle quali è incernierata ad un rispettivo elemento di supporto (75,80,85,90) secondo un rispettivo asse di cerniera (C) ed è atta a contattare direttamente una porzione interna della busta (5), e - un gruppo di azionamento (91) configurato per movimentare ciascuno di detti elementi di supporto (75,80,85,90) in modo da divaricare un’apertura (10) della busta (5) mediante le palette (55,60,65,70) per permettere l’inserimento del prodotto alimentare (P) all’interno della busta (5) attraverso l’apertura (10).
  2. 2. Macchina (50) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuna paletta (55,60,65,70) comprende una prima superficie (56,61,66,71) ed una seconda superficie (57,62,67,72) atte a contattare direttamente la porzione interna della busta (5) e in cui la prima superficie è posta da un lato rispetto ad un piano (A) sul quale giace l’asse di cerniera (C) della rispettiva paletta e la seconda superficie è posta dall’altro lato di detto piano (A).
  3. 3. Macchina (50) secondo la rivendicazione 2, in cui dette superfici (56,61,66,71,57,62,67,72) sono piane e sono inclinate l’una rispetto all’altra.
  4. 4. Macchina (50) secondo la rivendicazione 3, in cui dette superfici (56,61,66,71,57,62,67,72) formano un angolo convesso compreso tra 130° e 170°.
  5. 5. Macchina (50) secondo la rivendicazione 2, in cui la larghezza massima della prima superficie (55,60,65,70) di ciascuna paletta, in un piano di sezione perpendicolare all’asse di cerniera (C), è maggiore rispetto alla larghezza massima della seconda superficie (57,62,67,72) nel medesimo piano.
  6. 6. Macchina (50) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui le palette (55,60,65,70) sono due a due allineate verticalmente almeno parzialmente.
  7. 7. Macchina (50) secondo la rivendicazione 2, in cui l’apparato di manipolazione della busta comprende un meccanismo di limitazione della rotazione (92,93) per ciascuna paletta (55,60,65,70) configurato per limitare la rotazione della corrispondente paletta rispetto all’asse di cerniera (C), tra una prima posizione di fine corsa ed una seconda posizione di fine corsa, in modo che la prima superficie (56,61,66,71) formi un angolo acuto con un piano verticale parallelo all’asse di cerniera (C) maggiore rispetto all’angolo acuto formato dalla seconda superficie (57,62,67,72) con un piano orizzontale, durante tutta la rotazione della paletta rispetto all’asse di cerniera (C) tra le due posizioni di fine corsa.
  8. 8. Macchina (50) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un robot (200) configurato per movimentare il gruppo di azionamento (91).
  9. 9. Sistema (1), di tipo automatizzato, per il confezionamento di prodotti alimentari comprendente un apparato di chiusura (215) di una busta (5) dotato di una barra di saldatura (220) ed una macchina (50) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  10. 10. Sistema (1) secondo la rivendicazione 9, comprendente un’unità elettronica di controllo (235) operativamente connessa all’apparato di chiusura (215) ed alla macchina (50) e che è configurata per azionare la macchina (50) affinché il gruppo di azionamento (91) muova le palette (55,60,65,70) nella posizione operativa di dispiegamento quando una porzione (15) della busta (5) in corrispondenza dell’apertura (10) della busta stessa si trova sovrapposta alla barra di saldatura (220).
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