IT201900008529A1 - Peptidi ad attività fungicida, loro composizioni e relativi usi in campo agronomico - Google Patents

Peptidi ad attività fungicida, loro composizioni e relativi usi in campo agronomico Download PDF

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Monica Colombo
Silvia Vezzulli
Michele Perazzolli
Paolo Pesaresi
Simona Masiero
Sara Pellegrino
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Edmund Mach Fond
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    • C07K7/04Linear peptides containing only normal peptide links
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
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Description

“Peptidi ad attività fungicida, loro composizioni e relativi usi in campo agronomico”
La presente invenzione riguarda nuovi peptidi ad attività antimicrobica e fungicida, le relative composizioni fitofarmaceutiche ed in particolare il loro uso per il controllo di Plasmopara viticola nella viticoltura.
Le malattie delle piante causate da agenti patogeni quali virus, batteri e funghi sono responsabili di perdite di produzione agricola quantificabili attorno al 16% a livello globale e possono anche influenzare la qualità e la sicurezza degli alimenti [1]. In particolare, i fungicidi costituiscono la maggior parte dei prodotti fitosanitari impiegati in agricoltura e la viticoltura è uno dei primi settori in termini di utilizzo di fungicidi. Si stima che in Europa si impieghino 68.000 tonnellate/anno di fungicidi per controllare le malattie della vite, una quota pari al 65% della somma dei fungicidi usati in ambito agricolo (Eurostat report, 2007). L'Oomicete Plasmopara viticola, biotrofo obbligato, è l'agente causale della peronospora della vite, una delle più gravi malattie della vite a livello mondiale [2].
Tra i sintomi più comuni della malattia si annoverano la necrosi degli steli, l’avvizzimento degli acini e la decolorazione delle foglie. Attacchi gravi determinano in genere la caduta anticipata delle foglie (filloptosi). In mancanza di trattamenti ed in presenza di condizioni meteorologiche favorevoli, la peronospora può distruggere fino al 75% del raccolto in una sola stagione e può indebolire i nuovi germogli, causando perdita di vigore e riduzione di produzione anche nelle annate successive, con conseguenti gravi perdite a livello economico [3].
Attualmente, la peronospora della vite è controllata mediante frequenti applicazioni di fungicidi, quali il rame sotto forma di sali solubili (solfato, poltiglia bordolese, ecc.) o principi attivi di sintesi.
L’efficienza di questi trattamenti, e in generale dei trattamenti con agrofarmaci, è però molto bassa; si stima infatti che meno dello 0,1% del principio attivo applicato alle colture sia effettivamente in grado di colpire il patogeno designato [4]. La restante parte si accumula nel suolo e da qui, per dilavamento dei terreni contaminati, può raggiungere ed inquinare le acque superficiali e le falde acquifere sotterranee, andando a costituire un pericolo per gli organismi di acqua dolce e gli esseri umani. I fungicidi accumulati nei suoli possono danneggiare gli artropodi, i lombrichi, i funghi, i batteri, i protozoi e in generale tutti gli organismi che contribuiscono alla funzione e alla struttura dei suoli. L'esposizione cronica ai prodotti fitosanitari di insetti utili, quali le api, e degli uccelli selvatici può provocare riduzioni nella loro capacità riproduttiva, con conseguenze a livello di specie e di ecosistema, mentre l’esposizione ad alte concentrazioni può arrivare a causare la morte del singolo individuo. Anche gli animali domestici possono essere influenzati dall'esposizione a prodotti fitosanitari. Alcuni principi attivi presentano una scarsa degradabilità e quindi permangono per lungo tempo nell’ambiente. Ad esempio, gli insetticidi organoclorurati, come il DDT, sono stati identificati nelle acque superficiali degli Stati Uniti 20 anni dopo che se ne era vietato l’uso. Inoltre, i prodotti fitosanitari che entrano nella catena alimentare possono andare incontro al fenomeno della biomagnificazione. Con tale termine si intende la tendenza di alcune sostanze chimiche a diventare sempre più concentrate man mano che si sale di livello nelle catene trofiche. In conseguenza di ciò le concentrazioni accumulate nei tessuti degli organismi possono essere molte volte superiori rispetto all'ambiente circostante.
Questo è un elenco parziale degli effetti negativi che le tecnologie e le pratiche agricole possono avere sull'ecosistema e che giustificano la necessità di sviluppare nuovi composti antimicrobici che possano essere utilizzati in ambito agricolo per il controllo delle malattie vegetali, caratterizzati da una bassa tossicità e un ridotto impatto ambientale (si veda Direttiva CE n 473/2002 del 15 Marzo 2002).
Gli autori della presente invenzione hanno ora individuato una famiglia di peptidi caratterizzati da una sequenza primaria di otto aminoacidi in grado di contrastare la crescita di Plasmopara viticola su vite, con migliorate proprietà di attività, specificità, biodegradabilità, tossicità e con costi di produzione relativamente bassi grazie alle sue piccole dimensioni [5]. Inoltre, i peptidi dell'invenzione sono stabili anche in condizioni ossidative e non dimerizzano.
I peptidi dell'invenzione possono essere vantaggiosamente impiegati nell'eradicazione e nella prevenzione della peronospora in diverse colture, in particolare nella vite, e rappresentano una valida alternativa ai preparati a base di rame in quanto:
i) sono altamente efficaci, la concentrazione minima inibente (MIC), in vitro, si attesta infatti attorno a 50 µM;
ii) nella sequenza primaria non sono inclusi aminoacidi sensibili all’ossidazione;
iii) hanno un basso costo di produzione, dovuto alle ridotte dimensioni (8 residui aminoacidici) [5].
Inoltre, i peptidi secondo l'invenzione sono fungicidi sostenibili che possono sostenere una riduzione nell’uso, o addirittura la sostituzione, dei fungicidi tradizionali a base di rame, come richiesto dalla Direttiva CE n. 473/2002 della Commissione UE, promuovendo così la transizione verso una agricoltura verde e sostenibile.
L’attività biologica dei peptidi è determinata dalla loro conformazione, che a sua volta dipende dalle strutture primarie e secondarie [6]. Per mantenere tale attività, l’integrità molecolare deve rimanere intatta e non influenzata da altri fattori, quali i parametri di bioprocessamento (pH, temperatura, pressione, forza ionica etc.), la formulazione con altre molecole o eccipienti e le condizioni di conservazione e di trasporto. La stabilità dei principi attivi impiegati in agricoltura rappresenta una caratteristica fondamentale per l’accesso ad una produzione su scala industriale. L’attività biologica dei peptidi è fortemente correlata alla sequenza degli aminoacidi presenti, alla loro quantità, alle loro caratteristiche chimico-fisiche (carica netta, idrofobicità o idrofilia) e alla tipologia di gruppi funzionali [7]. Di conseguenza, qualsiasi modifica di queste proprietà può alterarne l’attività. Ad esempio, i peptidi contenenti gli aminoacidi glutammina (Gln) e asparagina (Asn) sono suscettibili a deaminazione pertanto è consigliabile conservarli a -70°C. Peptidi contenenti Gln all’estremita N-terminale possono ciclizzare in piroglutammato in condizioni acide diluite. Peptidi contenenti l’acido aspartico (Asp) vanno sovente incontro a idrolisi in quanto l’Asp è molto suscettibile alla deidratazione.
Forma pertanto oggetto della presente invenzione un peptide caratterizzato da una sequenza di 8 aminoacidi avente la seguente formula (I):
(X)n – R - (Y)m – R -(Zi)p (I) dove m è un numero intero tra 1-6;
n e p sono ciascuno un numero intero tra 0-5;
con m+n+p =6;
R è Arg;
dove X, Y, Z sono L-aminoacidi scelti dal gruppo che consiste in Leu (L), Thr (T), Ala (A), Gln (Q), Gly (G), Ser (S) e Asn (N);
a condizione che l'aminoacido Leu (L) sia presente due volte e che gli aminoacidi Thr (T), Ala (A), Gln (Q), siano presenti una volta e che gli aminoacidi Cys (C) e Met (M) siano assenti nella sequenza di formula (I).
La metionina (Met) e la cisteina (Cys) sono i residui più sensibili a ossidazione dei gruppi tiolo (-SH) ([8]-[9]); in particolare, il tiolo contenuto nella catena laterale della Cys è altamente reattivo e la sua ossidazione promossa anche dall’ossigeno molecolare, viene accelerata a pH neutri o basici.
I peptidi contenenti un singolo residuo di cisteina possono formare in modo reversibile dimeri collegando tra loro due catene polipeptidiche mediante un ponte disolfuro inter-molecolare. I peptidi contenenti due o più cisteine possono formare in modo reversibile ponti disolfuro intra-molecolari originando peptidi ciclici. La metionina si ossida sia per via chimica che fotochimica per formare metionina solfossido e poi metionina sulfone.
Secondo una forma preferita di realizzazione della presente invenzione gli aminoacidi Thr (T) e Ala (A) ciascuno indipendentemente dall'altro sono presenti due volte nella sequenza di formula (I).
Secondo una forma preferita di realizzazione dell'invenzione il peptide di formula (I), è caratterizzato da una sequenza aminoacidica tale per cui:
n= 0;
m= 5;
p = 1;
Y1 = L; Y2 = T; Y3 = A; Y4 = Q;
Y5 è scelto dal gruppo che consiste in T, A, G, S, N e Q;
Z1 = L.
Secondo una forma preferita di realizzazione il peptide di formula (I) è caratterizzato dalla sequenza aminoacidica RLTAQTRL (SEQ ID NO:1) o dalla sequenza aminoacidica RLTAQARL (SEQ ID NO:2).
Secondo una forma preferita alternativa di realizzazione dell'invenzione il peptide di formula (I), è caratterizzato da una sequenza aminoacidica tale per cui:
n= 2
m= 1
p = 3
X1 = L;
X2 è scelto dal gruppo che consiste in T, A, G, S, N e Q;
Y1 = L
Z1 = A; Z2 = T; Z3= Q
ovvero è caratterizzato dalla sequenza aminoacidica LTRLRATQ (SEQ ID NO:3) o dalla sequenza aminoacidica LARLRATQ (SEQ ID NO:4).
I peptidi secondo l'invenzione possono essere preparati mediante sintesi peptidica in fase solida basata sulla chimica Fmoc oppure mediante espressione per via ricombinante. In particolare, la sequenza nucleotidica per l'espressione dell'octapeptide avente SEQ ID NO:1 può essere la seguente:
5'-CGTCTGACGGCGCAGACGCGTCTT-3' (SEQ ID NO:5)
e la sequenza nucleotidica per l'espressione dell'octapeptide avente SEQ ID NO:2 può essere la seguente:
5'-CGTCTGACGGCGCAGGCGCGTCTT-3' (SEQ ID NO:6).
Secondo un'ulteriore forma di realizzazione per l'espressione dell'octapeptide avente SEQ ID NO:3 si può usare la sequenza nucleotidica 5'-CTG ACG CGT CTT CGT GCG ACG CAG-3' (SEQ ID NO:7) e per l'octapeptide avente SEQ ID NO:4 si può usare la sequenza nucleotidica 5'-CTG GCG CGT CTT CGT GCG ACG CAG-3' (SEQ ID NO:8).
La presente invenzione contempla altresì le varianti peptido mimetiche di detti peptidi, ovvero molecole che pur mantenendo la struttura e la bioattività della molecola originale mostrano maggiore stabilità (data da una migliore resistenza alla proteolisi e/o alla degradazione sia fisica che chimica).
Queste varianti peptido-mimetiche generate per sintesi chimica derivano dall'incorporazione di uno o più residui aminoacidici non presenti in natura (D-aminoacidi e/o aminoacidi non-proteinogenici) al posto di uno o più degli L-aminoacidi presenti nella sequenza di formula (I).
Secondo una particolare forma di realizzazione della presente invenzione le varianti dei peptidi dell'invenzione sono caratterizzate dal fatto di contenere una o più sostituzioni di uno qualsiasi degli L-aminoacidi della sequenza di formula (I) con un aminoacido non proteinogenico scelto dal gruppo che consiste in ornitina, acido 2,4 diaminobutirrico, acido 2,3 diammino propionico e acido aminoisobutirrico.
A titolo esemplificativo, la fluorinazione del peptide è un'altra strategia efficace per migliorare la stabilità dei peptidi dell'invenzione nei confronti della denaturazione enzimatica, chimica e termica. Infatti, i gruppi fluoroalchilici aumentano l'idrofobicità locale e facilitano l'attraversamento delle membrane. Per gli impieghi pratici in agricoltura è spesso preferibile utilizzare composizioni fungicide contenenti i principi attivi opportunamente formulati.
Pertanto formano un ulteriore oggetto della presente invenzione una composizione fitofarmaceutica comprendente almeno un peptide secondo l'invenzione, un solvente e/o diluente solido o liquido, eventualmente adiuvanti e/o coformulanti di varia natura.
Secondo una forma preferita di realizzazione della presente invenzione la suddetta composizione fitofarmaceutica può comprendere uno o più ulteriori principi attivi quali fungicidi diversi dal peptide, scelti dal gruppo che consiste in fitoregolatori, antibiotici, erbicidi, insetticidi, fertilizzanti e/o loro miscele.
Le suddette composizioni fitofarmaceutiche possono presentarsi sotto forma solida (quali granuli, granuli disperdibili in acqua, polveri secche etc.) o liquida (ad esempio soluzioni, sospensioni, concentrati emulsionabili, emulsioni, microemulsioni etc.): la scelta del tipo di composizione dipenderà dall’impiego specifico.
La concentrazione totale del peptide attivo nelle suddette composizioni può variare entro un ampio intervallo; in generale essa varia dall'1% al 90% in peso rispetto al peso totale della composizione, preferibilmente dal 5% al 50% in peso rispetto al peso totale della composizione.
L’applicazione di queste composizioni fitofarmaceutiche può avvenire su ogni parte della pianta, per esempio su foglie, steli, rami e radici, oppure sui semi stessi prima della semina, oppure sul terreno in cui cresce la pianta.
Secondo una forma preferita di realizzazione della presente invenzione le composizioni sono in formulazione spray.
E’ quindi ulteriore oggetto della presente invenzione l’uso dei peptidi secondo l'invenzione o delle composizioni fungicide comprendenti almeno un peptide dell'invenzione per il controllo di funghi fitopatogeni (classe degli Oomiceti) in colture agricole.
Esempi di funghi fitopatogeni che possono essere efficacemente trattati e combattuti con i peptidi secondo l'invenzione appartengono alla classe degli Oomiceti e sono scelti dal gruppo che consiste in Plasmopara viticola, Peronospora spp, Phytophtora spp. (e.g. Phytophthora nicotianae, Phytophthora infestans, Phytophthora ramorum, Phytophthora sojae), Pseudoperonospora cubensis e Bremia lactucae.
Le principali colture che possono essere protette con i composti secondo la presente invenzione comprendono fruttiferi (e.g. vite), agrumi (e.g. arancio, limone, mandarino, pompelmo), leguminose (e.g. fagiolo, pisello, medica, trifoglio, soia), orticole (e.g. lattuga, cipolla, pomodoro, patata, melanzana, peperone), cucurbitacee (e.g. zucca, zucchina, cetriolo, melone, anguria), tabacco, caffè, tè, cacao, barbabietola da zucchero, canna da zucchero o cotone.
Secondo una forma particolarmente preferita di realizzazione della presente invenzione i peptidi sopra descritti si sono dimostrati notevolmente efficaci nel controllo di Plasmopara viticola su vite.
I peptidi dell'invenzione possono essere altresì impiegati nel controllo di Phytophtora infestans su pomodoro e patata; di Bremia lactucae su lattuga; di Phytophthora parasitica su peperone, melanzana, cipolla, agrumi o Phytophthora nicotianae su tabacco o cotone; di Phytophthora sojae sulle leguminose; di Pseudoperonospora cubensis sulle cucubirtacee.
Ulteriore oggetto della presente invenzione è infine un metodo per il controllo di funghi fitopatogeni in colture agricole, che consiste nell’applicare su una parte qualsiasi delle piante da proteggere o sul terreno dosi efficaci e non fitotossiche di composizioni comprendenti il peptide secondo l'invenzione.
Ulteriore oggetto della presente invenzione è quindi un metodo per il controllo di funghi fitopatogeni in colture agricole, che consiste nell’applicazione di dosi efficaci dei peptidi secondo l'invenzione, utilizzati come tali o formulati in composizioni fungicide come sopra descritte. La dose efficace nelle suddette composizioni può variare entro un ampio intervallo; in generale essa è compresa tra 1% e 90% in peso rispetto al peso totale della composizione, preferibilmente tra 5 e 50% in peso rispetto al peso totale della composizione.
L’applicazione di queste composizioni può avvenire su ogni parte della pianta, per esempio su foglie, steli, rami e radici, oppure sui semi stessi prima della semina, oppure sul terreno in cui cresce la pianta.
La quantità di composto da applicare per ottenere l’effetto desiderato può variare in funzione di diversi fattori quali, ad esempio, il composto utilizzato, la coltura da preservare, il tipo di patogeno, il grado di infezione, le condizioni climatiche, il metodo di applicazione, la formulazione adottata.
Dosi di composto comprese tra 10 g e 5 kg per ettaro di coltura agricola forniscono, in genere, un controllo sufficiente.
La presente invenzione verrà ora descritta a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo una forma preferita di realizzazione con particolare riferimento alle figure allegate, in cui:
- la Figura 1 mostra le immagini di dischetti fogliari di vite inoculati con P. viticola in presenza o assenza dei peptidi Anti-Pv_T (SEQ ID NO:1) e Anti-Pv_A (SEQ ID NO:2). (a) Come controllo, gli sporangi di P. viticola sono stati risospesi in acqua e utilizzati per infettare i dischetti fogliari di vite (5 gocce per ciascun disco fogliare). In queste condizioni, la sporulazione di P. viticola è osservabile a partire da 5 giorni dall’inoculo. (b-c) Gli stessi sporangi di P. viticola sono stati mescolati a peptidi Anti-Pv_A (b) e Anti-Pv_T (c) (200 μM) e quindi utilizzati per infettare i dischetti fogliari di vite. In questo caso, la presenza di Anti-Pv_A e Anti-Pv_T è stata in grado di inibire parzialmente la crescita di P. viticola senza causare alcun danno ai tessuti fogliari. Le immagini si riferiscono a 7 giorni dopo l’infezione.
- la Figura 2 mostra l'attività fungicida dei peptidi Anti-Pv_T (SEQ ID NO:1) e Anti-Pv_A (SEQ ID NO:2) co-inoculati insieme a P. viticola su dischetti fogliari di vite; dpi: giorni dopo l’infezione.
Allo scopo di meglio illustrare l’invenzione vengono ora forniti i seguenti esempi che sono da ritenersi illustrativi e non limitativi della stessa.
ESEMPIO 1: Sintesi dei peptidi dell'invenzione e purificazione
I peptidi sono stati preparati mediante sintesi peptidica in fase solida basata sulla chimica Fmoc [10].
I peptidi sono stati preparati utilizzando la resina Wang con un loading di 0,4 mmol g<-1 >e su scala 0,2 mM.
Sono state utilizzate soluzioni 0,2 M di 9-Fluorenilmetilossicarbonile (Fmoc) aminoacidi in N,N-dimetilformamide (DMF) o 1-Metil-2-pirrolidinone (NMP). Come reattivo di coupling è stata utilizzata una miscela di 1-idrossibenzotriazolo/O-benzotriazol-N,N,N0,N0-tetrametiluronium esafluorofosfato (HOBT/HBTU) 0,45M in DMF e come base una soluzione di diisopropiletilammina (DIPEA) 2 M in NMP.
La reazione di coupling è stata condotta per 5 min a 40 W con una temperatura massima di 75°C. La deprotezione viene effettuata con 2 cicli da 5 min e 10 min rispettivamente (75°C, 40 W).
Per la reazione di deprotezione del gruppo Fmoc è stata utilizzata una soluzione di piperidina 20% in DMF.
Il distacco dalla resina è stato effettuato utilizzando il reagente K (acido trifluoroacetico/fenolo/tioanisolo/triisopropilsilano/acqua, 82.5:5:5:5:2.5 v/v) per 3 ore. Il peptide è stato precipitato da etere etilico freddo e purificato mediante RP-HPLC con un gradiente 5–70% del solvente B (solvente A: acqua/acetonitrile/TFA 95/5/0.1; solvente B: acqua/acetonitrile/TFA 5/95/0.1) in 20 min con un flusso di 20 ml/min. I peptidi sono stato liofilizzati e conservati a 0°C.
ESEMPIO 2: Studio sull'attività biologica dei peptidi secondo l'invenzione Gli octapeptidi oggetto del presente studio sono:
Anti-Pv_T : NH2- Arg - Leu - Thr - Ala - Gln - Thr - Arg - Leu –COOH (SEQ D NO:1) con un peso molecolare di 958,12 g/mol, un punto isoelettrico a pH 12.1, una carica netta di 2 a pH 7, ed una buona solubilità in acqua.
Anti-Pv_A: NH2- Arg - Leu - Thr - Ala - Gln - Ala - Arg - Leu –COOH (SEQ ID NO:2) con un peso molecolare di 928,09 g/mol, un punto isoelettrico a pH 12.1, una carica netta di 2 a pH 7, ed una buona solubilità in acqua.
Si è ipotizzato che i peptidi con una carica positiva netta, compresa tra 2 e 9, siano ottimi peptidi antimicrobici in quanto la loro carica favorisce l’interazione elettrostatica iniziale con le membrane fosfolipidiche cariche negativamente di batteri, funghi e altri microrganismi ([11],[12],[13], [14]).
Per valutare gli effetti dei peptidi sull'infezione ad opera di P. viticola, sono stati eseguiti esperimenti in vitro, in condizioni controllate in laboratorio mediante inoculo su dischi fogliari ottenuti da piante suscettibili di Vitis vinifera cultivar (cv) Pinot nero ([15]-[16]).
Saggi di co-inoculo:
Ogni dischetto fogliare è stato inoculato posizionando su di esso 5 gocce (di 10 μl ciascuna) di una sospensione di sporangi di P. viticola (alla concentrazione di 1 × 10<5 >sporangi/ml) contenente il peptide Anti-Pv_T o Anti-Pv_A a differenti concentrazioni, 100 e 200 μM. Per ciascuna concentrazione da testare sono state effettuate 5 repliche, ognuna composta da 5 dischetti fogliari. I dischetti, posti in piastre di Petri sigillate con una pellicola di plastica, sono stati incubati al buio in una camera di crescita alla temperatura di 22 ± 1 °C per una notte per permettere la penetrazione di P. viticola all’interno dei tessuti fogliari. Il giorno seguente le gocce sono state asciugate con carta filtrante e i dischetti sono stati incubati di nuovo nella camera di crescita, alla stessa temperatura e un fotoperiodo di 16/8 h, per un periodo di sette giorni. La gravità della malattia è stata valutata a cinque e sette giorni dopo l’inoculo (dpi) come percentuale di superficie del dischetto fogliare coperta da sporulazione. Tale percentuale è stata calcolata come somma della gravità della malattia in ognuna delle cinque gocce posizionate sul dischetto (Figura 1). Ad ogni goccia è stato infatti assegnato un valore variabile da 0% (assenza di sporulazione in corrispondenza della goccia) a 20% (sporulazione abbondante). Entrambi i peptidi Anti-Pv_T e Anti-Pv_A sono stati in grado di ridurre la sporulazione a 100 μM e inibire parzialmente l'infezione di P. viticola a 200 μM (Figura 2).

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Peptide caratterizzato da una sequenza di 8 aminoacidi avente la seguente formula (I): (X)n – R - (Y)m – R -(Zi)p (I) dove m è un numero intero tra 1-6; n e p sono ciascuno un numero intero tra 0-5; con m+n+p =6; R è Arg dove X, Y, Z sono L-aminoacidi scelti dal gruppo che consiste in Leu (L), Thr (T), Ala (A), Gln (Q), Gly (G), Ser (S) e Asn (N); a condizione che l'aminoacido Leu (L) sia presente due volte; che gli aminoacidi Thr (T), Ala (A) e Gln (Q) siano presenti una volta, e che gli aminoacidi Cys (C) e Met (M) siano assenti nella sequenza di formula (I).
  2. 2. Peptide secondo la rivendicazione 1, in cui gli aminoacidi Thr (T) e Ala (A) sono presenti due volte, ciascuno indipendentemente dall'altro, nella sequenza di formula (I).
  3. 3. Peptide secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui: n= 0; m= 5; p = 1; Y1 = L; Y2 = T; Y3 = A; Y4 = Q; Y5 è scelto dal gruppo che consiste in T, A, G, S, N e Q; Z1 = L.
  4. 4. Peptide secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui: n= 2 m= 1 p = 3 X1 = L; X2 è scelto dal gruppo che consiste in T, A, G, S, N e Q; Y1 = L; Z1 = A; Z2 = T; Z3= Q.
  5. 5. Composizione fitofarmaceutica comprendente almeno un peptide secondo ognuna delle rivendicazioni 1-4 come principio attivo, e facoltativamente un solvente e/o un diluente solido o liquido, almeno unadiuvante e/o un coformulante.
  6. 6. Composizione fitofarmaceutica secondo la rivendicazione 5, comprendente uno o più ulteriori principi attivi quali fungicidi diversi dal peptide secondo ognuna delle rivendicazioni 1-4, scelti dal gruppo che consiste in fitoregolatori, antibiotici, erbicidi, insetticidi, fertilizzanti e/o loro miscele.
  7. 7. Uso del peptide secondo ognuna delle rivendicazioni 1-4 o di una composizione fitofarmaceutica secondo ognuna delle rivendicazioni 5-6, come agente antimicrobico o fungicida in campo agronomico.
  8. 8. Uso del peptide secondo la rivendicazione 7, per il trattamento o la prevenzione di infezioni da Oomiceti.
  9. 9. Uso del peptide secondo la rivendicazione 8, in cui detti Oomiceti sono scelti dal gruppo che consiste in Plasmopara viticola, Peronospora spp, Phytophtora spp., Pseudoperonospora cubensis e Bremia lactucae.
  10. 10. Uso del peptide secondo la rivendicazione 8, per il trattamento o la prevenzione di peronospora Plasmopara viticola su vite.
  11. 11. Metodo per il controllo di funghi fitopatogeni in colture agronomiche, che consiste nell’applicare su una parte qualsiasi delle piante da proteggere o sul terreno dosi efficaci e non fitotossiche del peptide secondo ognuna delle rivendicazioni 1-4, utilizzato come tale o formulato in una composizione fitofarmaceutica secondo una o più delle rivendicazioni 5-6.
  12. 12. Metodo per il controllo di funghi fitopatogeni secondo la rivendicazione 11, in cui detti funghi fitopatogeni appartengono alla classe degli Oomiceti e sono scelti dal gruppo che consiste in Plasmopara viticola, Peronospora spp, Phytophtora spp., Pseudoperonospora cubensis e Bremia lactucae.
  13. 13. Metodo per il controllo di funghi fitopatogeni secondo ognuna delle rivendicazioni 11-12, in cui dette colture agronomiche comprendono fruttiferi, preferibilmente la vite, agrumi, leguminose, orticole, cucurbitacee, tabacco, caffè, tè, cacao, barbabietola da zucchero, canna da zucchero o cotone.
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