IT201900008319A1 - Attrezzatura per la protezione del collo - Google Patents

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IT201900008319A1
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IT102019000008319A
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English (en)
Inventor
Francesco D'urso
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Durso Francesco
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A42HEADWEAR
    • A42BHATS; HEAD COVERINGS
    • A42B3/00Helmets; Helmet covers ; Other protective head coverings
    • A42B3/04Parts, details or accessories of helmets
    • A42B3/0406Accessories for helmets
    • A42B3/0473Neck restraints

Description

TITOLO: “Attrezzatura per la protezione del collo”
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
L'invenzione si sviluppa nel campo tecnico delle protezioni da indossare per il corpo ad esempio in ambito sportivo. In particolare, l’invenzione riguarda una protezione per il collo.
Descrizione dello stato della tecnica
In alcuni sport il corpo dell’atleta è soggetto ad elevati rischi a causa della velocità che assume l’atleta o della presenza di oggetti pesanti in movimento ad alta velocità. Fra questi sport ci sono ad esempio lo sci, il Kite, il Windsurf, il motociclismo e l’automobilismo.
Per questo motivo chi pratica tali sport, specialmente a livello agonistico, impiega speciali protezioni per evitare fratture, distorsioni o altri tipi di inconvenienti che si possono verificare in caso di urto o di cadute. Le protezioni ovviamente possono trovare utilità per la sicurezza anche al di fuori dell’ambito sportivo.
Il collo è una parte del corpo che per vari motivi richiede una protezione speciale. Infatti, lesioni che si verificano alla parte cervicale della colonna vertebrale come schiacciamenti e fratture non sempre sono reversibili, e nei casi peggiori possono portare a conseguenze particolarmente gravi come la paralisi di varie parti del corpo al di sotto del collo.
Il collo è esposto al rischio di lesioni non solamente nel caso di urti diretti, ma anche a seguito di urti o trazioni che portino indirettamente la testa ad un movimento repentino rispetto al busto, con un conseguente cosiddetto colpo di frusta.
Si osservi che la protezione dai colpi di frusta è particolarmente importante quando una persona indossi una tuta protettiva con uno o più airbag incorporati in corrispondenza del busto.
Tali airbag, in caso di urti diretti principalmente contro il busto, infatti, aumentano la distanza della testa dal corpo con cui avviene l’urto.
La testa quindi, prima di impattare contro il corpo d’urto ha un maggiore spazio per fermarsi o comunque per rallentare e dunque l’urto, ove essa sia efficacemente trattenuta dai muscoli del collo potrebbe essere evitato del tutto o potrebbe avvenire con una minore intensità. Ove le forze in gioco, come accade nella generalità dei casi ove si attiva l’air bag, siano invece tali da superare la resistenza dei muscoli del collo questo subisce una maggior flessione con un incrementato rischio di lesioni vertebrali.
È opportuno quindi che le protezioni per il collo siano sufficientemente rigide per la protezione dagli urti diretti e per evitare eccessive flessioni, pur consentendo all’utente di compiere con la testa i movimenti necessari per l’attività che sta svolgendo, nonché di avere un’adeguata visione laterale.
Una protezione nota di una prima tipologia presenta una costolatura semirigida da indossare dietro al collo per proteggere il collo dagli urti diretti. La costolatura è formata da placche rigide sovrapposte ed opportunamente unite fra loro con del materiale tessile. Perciò la protezione ha caratteristiche di flessibilità per non impedire i movimenti necessari all’utilizzatore.
Una parte inferiore della protezione può essere indossata al di sotto di una tuta opportunamente aderente per vincolare la protezione alla schiena, la quale tuta opzionalmente può fornire una protezione semirigida per il resto della colonna vertebrale.
Una protezione nota di una seconda tipologia consiste in un collare semirigido da utilizzare in abbinamento ad un casco integrale. Il collare viene appoggiato sulle spalle e presenta un profilo superiore sagomato in modo sostanzialmente complementare al profilo inferiore del casco.
Quando l’utente è in posizione eretta, il casco è distanziato dal collare per pochi centimetri, e quindi piccoli movimenti della testa sono consentiti. Movimenti più ampi invece portano il casco ad incontrare il collare, prevenendo il rischio di colpi di frusta.
Tali protezioni possono anche avere un’efficacia contro urti diretti, ma il collo resta raggiungibile attraverso lo spazio fra il casco ed il collare.
Problema della tecnica nota
Le protezioni note della prima tipologia lasciano il collo eccessivamente libero di muoversi in varie direzioni, e quindi non lo proteggono in modo efficace dai colpi di frusta.
Infatti, esse offrono qualche protezione dai colpi di frusta solamente nel caso in cui la testa sia portata a muoversi all’indietro rispetto alla schiena, ovvero verso la protezione stessa. Invece non vengono in alcun modo ostacolati movimenti della testa in avanti o di lato, in allontanamento dalla protezione.
Inoltre, simili protezioni possono lasciare la parte alta del collo scoperta, e quindi esposta al rischio di urti diretti. Infatti, la protezione può piegarsi all’indietro quando un utente durante una normale attività muove la testa all’indietro entro i limiti consentiti, ma nel momento in cui l’utente riporta la testa in avanti la protezione non torna necessariamente in avanti e perciò si allontana dal collo.
Le protezioni della seconda tipologia invece sono efficaci solamente se usate in combinazione con un casco integrale, ove è prevista la presenza di una mentoniera. Perciò queste protezioni, anche a causa dell’eccessivo ingombro e peso del casco, risultano eccessivamente limitanti per i normali movimenti della testa richiesti in vari tipi di sport, come lo sci, dove la libertà di movimento permette di migliorare le performance di gara e di apprezzare maggiormente la sciata.
Inoltre, la mentoniera può rappresentare un pericolo nel caso di un urto diretto verso il mento dal basso verso l’alto. Infatti, in una simile situazione il mento è protetto, ma la mentoniera costituisce una leva che amplifica il movimento della testa all’indietro, aggravando l’entità di un colpo di frusta sul collo.
Sommario dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è di fornire una protezione per il collo che risolva i problemi sopra esposti, proteggendo il collo efficacemente da colpi di frusta senza la necessità di un casco integrale ed in modo sostanzialmente indipendente dalla direzione di movimento della testa.
Questo ed altri scopi sono conseguiti da un’attrezzatura per la protezione del collo secondo una qualsiasi delle unite rivendicazioni.
L’attrezzatura secondo l’invenzione prevede un corpo di supporto che può essere posizionato in corrispondenza della schiena di un utente, ed assicurato ad essa ad esempio indossando una tuta o una muta, eventualmente appositamente rinforzate, al di sopra del corpo di supporto.
Un componente di protezione sporge dal corpo di supporto verso il collo dell’utente in modo tale da essere disposto dietro il collo. Il componente di protezione può avere la necessaria rigidità per la protezione da urti diretti.
L’attrezzatura prevede inoltre un corpo di contenimento fissabile esternamente ad un casco o integrabile nella sua struttura. Il corpo di contenimento definisce una sede di contenimento delimitata posteriormente da una parete di contenimento affacciabile al casco. La sede di contenimento preferita è inoltre delimitata anteriormente dal casco e lateralmente e superiormente da una parete perimetrale della sede, mentre inferiormente è prevista un’apertura.
L’attrezzatura comprende, inoltre, un organo di battuta inseribile nella sede di contenimento e mobile in essa sostanzialmente in tutte le direzioni, ed in particolare in avvicinamento ed allontanamento da una porzione superiore della parete perimetrale, scorrendo attraverso l’apertura, ed inoltre fra due posizioni laterali e fra una posizione arretrata, in cui è a contatto con la parete di contenimento, ed una posizione avanzata, in cui è distanziata dalla parete di contenimento, entrando in contatto con il casco. Il componente di protezione collega l’organo di battuta al corpo di supporto.
Vantaggiosamente, il contatto dell’organo di battuta con la parete di contenimento e la parete perimetrale impedisce eccessivi movimenti della testa in ogni direzione. È quindi il componente di protezione ad essere posto sotto sforzo, e non la muscolatura del collo, prevenendo colpi di frusta. La mobilità dell’organo di battuta all’interno della parete di contenimento garantisce comunque la necessaria libertà di movimento per la testa dell’utente.
La parete perimetrale della sede di contenimento, in caso di attivazione di air bag e di leva all’indietro verso un corpo duro protegge anche direttamente dai colpi di frusta in quanto va ad impattare sul corpo duro prima che si vada oltre i limiti di flessione per il collo che causano fratture o lesioni. Inoltre, anche la parte posteriore del collo è protetta da urti diretti, in quanto il componente di protezione e l’organo di battuta, assieme, non lasciano alcuno spazio scoperto fra la schiena ed il casco,
Preferibilmente, per aumentare la libertà di movimento, il componente di protezione in uso è distanziato dal collo dell’utente, quando l’utente mantiene la testa eretta. In alternativa, il componente di protezione può essere ravvicinato al collo, ed in tal caso esso presenta una flessibilità tale da consentire i movimenti del collo entro limiti specifici.
Si osservi inoltre che l’attrezzatura secondo l’invenzione può essere impiegata con qualsiasi tipo di casco, non necessariamente integrale, purché sia possibile fissarvi o integrarvi il componente di contenimento.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una possibile forma di realizzazione pratica, illustrata a titolo di esempio non limitativo nell’insieme dei disegni, in cui:
- la figura 1 mostra una vista laterale di un utente che utilizza un’attrezzatura per la protezione del collo secondo l’invenzione;
- la figura 2 mostra una vista laterale dell’utente di figura 1 in cui l’utente indossa una tuta o muta al di sopra dell’attrezzatura;
- la figura 3 mostra una vista posteriore di un utente che utilizza l’attrezzatura di figura 1;
- la figura 4 mostra una vista posteriore di un corpo di supporto dell’attrezzatura di figura 1;
- la figura 5 mostra una vista posteriore di un organo di battuta dell’attrezzatura di figura 1;
- la figura 6a mostra una vista posteriore di un componente di protezione dell’attrezzatura di figura 1;
-la figura 6b mostra una vista posteriore di un componente di protezione di un’attrezzatura in accordo con una diversa forma realizzativa dell’attrezzatura;
- le figure 7 e 8 mostrano rispettivamente una vista posteriore ed una vista anteriore dell’organo di battuta di figura 5 inserito all’interno di una sede di contenimento di un corpo di ancoraggio dell’attrezzatura di figura 1;
- la figura 9 mostra una vista posteriore di un casco da utilizzare in combinazione con l’attrezzatura della figura 1;
- la figura 10 mostra una vista in sezione dall’alto di un organo di battuta inserito all’interno di un corpo di ancoraggio in accordo con una forma di realizzazione alternativa dell’attrezzatura;
- la figura 11 mostra una vista laterale parzialmente in sezione dell’organo di battuta inserito all’interno del corpo di ancoraggio in accordo con la forma realizzativa di figura 10;
-la figura 12 mostra una vista posteriore di un organo di battuta in accordo con la forma realizzativa dell’attrezzatura di figura 10;
-la figura 13 mostra una vista laterale in sezione di un organo di battuta in accordo con un’ulteriore forma di realizzazione dell’attrezzatura.
Descrizione dettagliata
In riferimento alle unite figure, un’attrezzatura 1 per la protezione del collo è indicata complessivamente con il numero 1. L’attrezzatura 1 può essere utilizzata in combinazione con un casco 100 per proteggere la testa di un utente e/o con una tuta o muta 200.
La tuta o muta 200 opzionalmente è configurata per proteggere la schiena dell’utente secondo tecniche di per sé note. Ad esempio, la tuta 200 può comprendere una costolatura semirigida (non mostrata) disposta in corrispondenza della schiena dell’utente, ed in particolare della sua colonna vertebrale. Comunque, come sarà più chiaro nel seguito, in alcune forme realizzative la tuta/muta 200 non è necessaria per l’utilizzo dell’attrezzatura 1, la quale può fornire essa stessa una protezione per l’intera colonna vertebrale.
L’attrezzatura 1 comprende un corpo di supporto 3 posizionabile in corrispondenza della schiena di un utente.
Il corpo di supporto 3 è adatto ad essere assicurato alla schiena dell’utente. Preferibilmente il corpo di supporto 3 è adatto ad essere disposto fra la tuta/muta 200 e la schiena dell’utente quando l’utente indossa la tuta/muta 200.
Il corpo di supporto 3 comunque può essere assicurato alla schiena in vari altri modi riconoscibili da un tecnico del settore, senza che debba essere necessariamente impiegata una tuta o muta 200.
Ad esempio, in una forma realizzativa non illustrata il corpo di supporto 3 può comprendere lacci e/o fasce elastiche assicurabili l’un l’altra con velcri adatti ad avvolgere il busto e/o le spalle dell’utente. In un’ulteriore forma realizzativa il corpo di supporto 3 comprende esso stesso una tuta/muta 200. Opzionalmente inoltre il corpo di supporto 3 può comprendere una costolatura semirigida (non mostrata) adatta ad essere disposta in corrispondenza della schiena dell’utente lungo tutta la colonna vertebrale a protezione dell’integralità di essa secondo forme realizzative già note.
Nella forma realizzativa preferita il corpo di supporto 3 comprende un pannello 31, rigido o semirigido, che è posizionabile in corrispondenza della schiena dell’utente per estendersi lungo almeno una porzione della schiena, preferibilmente una porzione superiore della schiena. Il pannello 31 preferibilmente ha la forma più anatomica possibile, ed inoltre è reso parzialmente flessibile attraverso apposite scanalature per consentire limitati movimenti della schiena.
In aggiunta, l’attrezzatura 1 comprende un componente di protezione 2 sporgente lungo una direzione longitudinale X-X dal corpo di supporto 3 verso il collo dell’utente e adatto ad essere disposto dietro al collo dell’utente.
L’attrezzatura comprende inoltre un organo di battuta 52, descritto in maggior dettaglio nel seguito. L’organo di protezione 2 collega il corpo di supporto 3 all’organo di battuta 52.
Il componente di protezione 2 comprende una porzione di raccordo 23 che si estende tra una prima 21 ed una seconda 22 porzione di connessione lungo la direzione longitudinale X-X. La direzione longitudinale X-X è quindi la direzione di sviluppo principale del componente di protezione 2. La prima 21 e la seconda 22 porzione di connessione possono essere inclinate tra loro e/o rispetto alla direzione longitudinale X-X.
Nella forma realizzativa illustrata nelle annesse figure, il componente di protezione 2 è collegato al corpo di supporto 3 in corrispondenza della prima porzione di connessione 21. Inoltre, come chiarito nel seguito, il componente di protezione 2 si collega all’organo di battuta 52 in corrispondenza della seconda porzione di connessione 22.
In una forma realizzativa non illustrata, il componente di protezione 2 può formare un unico corpo assieme al corpo di supporto 3, o in altre parole il componente di protezione 2 può essere connesso in modo non reversibile al corpo di supporto 3.
Due forme realizzative della porzione di raccordo 23 sono mostrate ad esempio nelle figure 6a e 6b.
Nella forma realizzativa preferita la porzione di raccordo 23 è conformata come una piastra di raccordo sostanzialmente rigida. In uso è previsto che tale piastra di raccordo sia distanziata dal collo dell’utente, quando egli mantiene una posizione eretta della testa.
In alternativa, la porzione di raccordo 23 può essere conformata ad esempio come una costolatura di protezione, mostrata ad esempio in figura 6b. La costolatura è formata da una o più placche 25 rigide o semirigide. Le placche rigide 25 sono connesse flessibilmente fra loro in modo tale da consentire una flessione limitata del componente di protezione 2 fra la prima porzione di connessione 21 e la seconda porzione di connessione 22. In una configurazione di riposo le placche rigide 25 sono distanziate fra loro lungo la direzione longitudinale X-X.
Il corpo di supporto 3 deve essere assicurato alla schiena in modo tale da trattenere il componente di protezione 2 in caso di forza esercitata sull’organo di battuta 52. Ciò può essere ottenuto ad esempio con un opportuno dimensionamento del pannello 31 in modo tale che sia assicurabile efficacemente alla schiena mediante tute/mute 200 note o appositamente rinforzate.
Per rendere l’attrezzatura 1 adattabile a diversi utenti, nella forma realizzativa preferita il componente di protezione 2 è scorrevole rispetto al corpo di supporto 3 per regolare la distanza fra il corpo di supporto 3 e l’organo di battuta 52 lungo la direzione longitudinale X-X. Più in dettaglio, il componente di protezione 2 è scorrevole rispetto al corpo di supporto 3 lungo una direzione di regolazione K-K, che in alcune forme realizzative può coincidere con la direzione longitudinale X-X. Nelle forme realizzative illustrate comunque la direzione di regolazione K-K è inclinata rispetto alla direzione longitudinale X-X. Preferibilmente, un angolo di inclinazione fra la direzione di regolazione K-K e la direzione longitudinale è minore di 45°, più preferibilmente minore di 30°.
In dettaglio, il corpo di supporto 3 comprende una tasca 32 aperta verso il componente di protezione 2. La tasca 32 in particolare è ricavata nel pannello 31. Inoltre, la prima porzione di connessione 21 del componente di protezione 2 è conformata come un inserto 26 che è inseribile scorrevolmente nella tasca 32.
L’attrezzatura 1 inoltre comprende mezzi di blocco 7 configurati per bloccare reversibilmente il componente di protezione 2 al corpo di supporto 3 in una pluralità di posizioni di blocco. I mezzi di blocco 7 perciò impediscono lo scorrimento del corpo di protezione 2 rispetto al corpo di supporto 3, ovvero dell’inserto 26 nella tasca 31. È possibile in tal modo fissare il componente di protezione 2 al corpo di supporto 3 all’altezza desiderata. I mezzi di blocco 7 sono comunque rilasciabili per sbloccare il componente di protezione 2 dal corpo di supporto 3.
I mezzi di blocco 7 comprendono almeno una prima sede di blocco 71 ricavata nel corpo di supporto 3, ed almeno una seconda sede di blocco 72 ricavata nel componente di protezione 2. In particolare, l’almeno una prima sede di blocco 71 è ricavata nell’inserto 26, mentre la seconda sede di blocco 72 è aperta sulla tasca 32.
Per questioni di simmetria preferibilmente sono presenti prime e seconde sedi di blocco 71, 72 in ugual numero su due lati del corpo di supporto 3 e del componente di protezione 2, ove i due lati sono distanziati fra loro lungo una prima direzione trasversale Y-Y. La prima direzione trasversale Y-Y è perpendicolare alla direzione longitudinale X-X e alla direzione di regolazione K-K.
È comunque sufficiente che vi siano tali sedi 71, 72 su un solo lato. Vengono quindi descritte le sedi 71, 72 relative ad un singolo lato, essendo inteso che le caratteristiche menzionate possono essere applicate a sedi 71, 72 su entrambi i lati.
Nella forma realizzativa illustrata nelle figure i mezzi di blocco 7 comprendono (per ogni lato) una singola prima sede di blocco 71 ed una pluralità di seconde sedi di blocco 72. Le seconde sedi di blocco 72 sono distanziate fra loro lungo la direzione di regolazione K-K. Un tecnico del settore comunque riconoscerà dal seguito che possono essere previste anche forme realizzative con una pluralità di prime sedi blocco 71 distanziate lungo la direzione di regolazione K-K ed una singola seconda sede di blocco 72, oppure pluralità di prime e seconde sedi di blocco 71, 72.
I mezzi di blocco 7 comprendono inoltre almeno un organo di blocco 73, ad esempio un organo di blocco 73 per lato. In ciascuna posizione di blocco, l’organo di blocco 73 impegna simultaneamente una rispettiva prima sede di blocco 71 ed una rispettiva seconda sede di blocco 72 impedendo lo scorrimento del componente di protezione 2 rispetto al corpo di supporto 3.
L’organo di blocco 73 può essere ad esempio conformato come un perno, mentre la prima e la seconda sede di blocco 71, 72 possono essere conformate come fori che si estendono prevalentemente nella prima direzione trasversale Y-Y. Si osservi che in ciascuna posizione di blocco la prima sede di blocco 71 che riceve l’organo di blocco 73 è allineata lungo la prima direzione trasversale Y-Y alla seconda sede di blocco 72 che riceve l’organo di blocco 73.
Preferibilmente l’almeno una prima sede di blocco 71 è una sede passante aperta sulla tasca 32, mentre l’almeno una seconda sede di blocco 72 è una sede cieca. Inoltre, l’organo di blocco 73 ha un’estensione lungo la prima direzione trasversale Y-Y maggiore della somma delle estensioni nella prima direzione trasversale Y-Y dell’almeno una prima sede di blocco 71 e dell’almeno una seconda sede di blocco 72. Perciò nelle posizioni di blocco l’organo di blocco 73 emerge almeno parzialmente dalla prima sede di blocco 71 in allontanamento dalla seconda sede di blocco 72.
Vantaggiosamente la posizione del componente di protezione 2 può essere regolata rispetto al corpo di supporto 3 lungo la direzione di regolazione K-K, e di conseguenza almeno in parte lungo la direzione longitudinale X-X. L’attrezzatura 1 è quindi adattabile a utenti con colli di diverse lunghezze. Infatti, il componente di protezione 2 può scorrere rispetto al corpo di supporto 3 lungo la direzione di regolazione K-K fino alla posizione desiderata con l’allineamento di una prima sede di blocco 71 ad una seconda sede di blocco 72. Poi l’organo di blocco 73 può essere inserito nelle due sedi di blocco 71, 72 allineate fra loro per mantenere il componente di protezione 2 in posizione.
Se la medesima attrezzatura 1 deve essere successivamente utilizzata da un utente diverso, l’organo di blocco 73, in quanto emergente dalle sedi di blocco 71, 72, può essere estratto per riadattare la posizione del componente di protezione 2.
Comunque, secondo forme realizzative alternative non illustrate, la posizione del componente di protezione 2 rispetto al corpo di supporto 3 può non essere regolabile, o regolabile con sistemi diversi.
Secondo un aspetto dell’invenzione, l’attrezzatura 1 comprende un corpo di contenimento 4 fissabile oppure integrato esternamente al casco di protezione 100. Il casco 100 e il corpo di contenimento 4 sono mostrati specialmente nelle figure 7, 8 e 9.
Si osservi che il casco 100 presenta un’apertura anteriore 101 per la visuale dell’utente, ed una opposta superficie posteriore 102 solitamente arcuata. Il corpo di contenimento 4 è fissabile o integrato al casco 100 in corrispondenza della superficie posteriore 102. In una forma realizzativa preferita, viti (non mostrate nelle annesse figure) possono essere utilizzate per il fissaggio del corpo di contenimento 4 alla superficie posteriore 102 del casco 100.
In tale forma realizzativa, il casco presenta una pluralità di fori 103 passanti per l’inserimento delle viti. Il corpo di contenimento 4 comprende, invece, una flangia di connessione 41 che presenta una pluralità di fori passanti 42. I fori 42 sono configurati per ricevere viti (non mostrate) per il fissaggio del corpo di contenimento 4 al casco 100.
In altre parole, mediante l’inserimento e il fissaggio delle viti nei fori passanti 42 del corpo di contenimento 4 e nei corrispondenti fori 103 del casco 100, il corpo di contenimento 4 è fissato al casco 100.
Il corpo di contenimento 4 definisce una sede di contenimento 51 avente una parete di contenimento 54 affacciabile al casco 100. In particolare, la sede di contenimento 51 è ricavata nel corpo di contenimento 4.
L’organo di battuta 52, collegato al componente di protezione 2 da parte opposta del corpo di supporto 3 come commentato sopra, è inseribile nella sede di contenimento 51.
L’organo di battuta 52 è mostrato singolarmente in figura 5. Inoltre, nelle figure 7 e 8 sono visibili il corpo di contenimento 4 e l’organo di battuta 52 inserito nella sede di contenimento 51, mostrati rispettivamente da dietro e da davanti, ovvero dall’esterno e dall’interno.
Nella forma realizzativa preferita, l’organo di battuta 52 comprende una piastra arcuata 53 affacciabile al casco 100, conformata sostanzialmente come una calotta. La piastra arcuata 53 in particolare è concava verso il casco 100, ovvero convessa verso la sede di contenimento 51.
Nella forma realizzativa preferita la parete di contenimento 54 è di forma arcuata, generalmente in modo analogo alla superficie posteriore 102 del casco 100 ove è applicata. La parete di contenimento 54 in dettaglio è concava verso la piastra arcuata 53. La parete di contenimento 54 inoltre è distanziata dalla superficie posteriore 102 del casco 100 per definire un interstizio fra la parete di contenimento 54 ed il casco 100. La piastra arcuata 53 è disposta entro tale interstizio.
In particolare, la sede di contenimento 51 è delimitata da una parete perimetrale 55 avente due opposte porzioni laterali 55a. La parete perimetrale 55 è disposta attorno alla parete di contenimento 54. Le due porzioni laterali 55a sono distanziate fra loro lungo la prima direzione trasversale Y-Y.
La sede di contenimento 51 presenta un’apertura inferiore 56. L’apertura inferiore 56 si estende fra due porzioni terminali 58. L’apertura inferiore 56 è definita fra il corpo di contenimento 4 ed il casco 100. L’organo di battuta 52 si estende attraverso l’apertura inferiore 56. In particolare, nella forma realizzativa delle figure l’organo di battuta 52 presenta una porzione di connessione 57 che emerge dall’apertura inferiore 56 per la connessione con la seconda porzione di connessione 22 del componente di protezione 2. La porzione di connessione 57 sporge dalla piastra arcuata 53.
La parete perimetrale 55 presenta una porzione superiore 55b opposta all’apertura inferiore 56. Più nel dettaglio, la porzione superiore 55b è distanziata lungo la direzione longitudinale X-X dall’apertura inferiore 56.
Nella forma realizzativa preferita l’attrezzatura 1 comprende mezzi di aggancio 6 configurati per fissare in modo rimovibile l’organo di battuta 52 al componente di protezione 2. I mezzi di aggancio 6 possono ad esempio comprendere un elemento maschio 61 di una clip ed un elemento femmina 62 di una clip configurato per accogliere l’elemento maschio 61, ad esempio mediante un inserimento a scatto. In dettaglio, sono presenti due elementi maschi 61 e due elementi femmine 62.
Nella forma realizzativa illustrata ciascun elemento maschio 61 è associato all’organo di battuta 52, ed in particolare alla porzione di connessione 57 dell’organo di battuta 52. Inoltre, ciascun elemento femmina 62 è associato al componente di protezione 2, ed in particolare alla seconda porzione di connessione 22 della porzione di raccordo 23 del componente di protezione 2.
I mezzi di aggancio 6 quindi consentono all’utente di indossare o rimuovere il casco 100 prima o dopo l’uso dell’attrezzatura 1 separandolo dal componente di protezione 2 senza dover disconnettere dal casco 100 il corpo di contenimento 4. Il componente di protezione 2 ed il corpo di supporto 3 possono essere rimossi successivamente, dopo aver tolto la tuta 200.
L’organo di battuta 52 è mobile all’interno della sede di contenimento 51. In particolare, la piastra arcuata 53 ha dimensioni minori della sede di contenimento 51 lungo la direzione longitudinale X-X e/o la prima direzione trasversale Y-Y per potersi muovere entro la sede di contenimento 51. Preferibilmente, la piastra arcuata 53 inoltre ha dimensioni maggiori dell’apertura inferiore 56. Di conseguenza, l’organo di battuta 52 è inestraibile dalla sede di contenimento 51 attraverso l’apertura inferiore 56, quando il corpo di contenimento 4 è fissato al casco 100.
In particolare, l’organo di battuta 52 è mobile fra una posizione arretrata ed una posizione avanzata. Nella posizione arretrata l’organo di battuta 52 impegna la parete di contenimento 54, mentre nella posizione avanzata l’organo di battuta 52 disimpegna la parete di contenimento 54. Inoltre, l’organo di battuta impegna il casco 100 nella posizione avanzata e disimpegna il casco 100 nella posizione arretrata.
Nella posizione arretrata può essere comunque consentito uno scorrimento dell’organo di battuta 52 lungo la parete di contenimento 54, e simile scorrimento può essere consentito nella posizione avanzata fra organo di battuta 52 e casco 100. Per favorire tale scorrimento, l’organo di battuta 52 preferibilmente è realizzato in o ricoperto di un materiale a basso attrito come il teflon o può avere integrate delle sfere libere di ruotare in apposite sedi. Per basso attrito si può intendere ad esempio che il coefficiente di attrito dinamico è minore di 0,1, relativamente al contatto dell’organo di battuta 52 con la parete di contenimento 54 e/o con il casco 100.
Più nel dettaglio, l’organo di battuta 52 è mobile, all’interno della sede di contenimento 51, in allontanamento/avvicinamento dal casco 100 lungo una seconda direzione trasversale Z-Z. Tale seconda direzione trasversale Z-Z è perpendicolare alla direzione longitudinale X-X e alla prima direzione trasversale Y-Y.
L’organo di battuta 52 può inoltre assumere una serie di prime posizioni intermedie. Tali prime posizioni intermedie sono comprese tra la posizione avanzata e la posizione arretrata.
Per ogni prima posizione assunta dall’organo di battuta 52 è possibile definire una distanza dell’organo di battuta 52 dal casco 100 lungo la seconda direzione trasversale Z-Z. La distanza dell’organo di battuta 52 dal casco 100 è progressivamente crescente dalla posizione avanzata alla posizione arretrata. Più nel dettaglio, nella posizione avanzata l’organo di battuta 52 è a contatto con il casco 100. In altre parole, la distanza dal casco 100 è nulla in corrispondenza della posizione avanzata. Nella posizione arretrata, invece, la distanza dal casco è massima.
In ognuna delle prime posizioni intermedie, nella posizione avanzata e nella posizione arretrata, la distanza, lungo la prima direzione trasversale Y-Y, dell’organo di battuta 52 dalle due porzioni laterali 55a rimane costante.
Analogamente, in ognuna delle prime posizioni intermedie, nella posizione avanzata e nella posizione arretrata, la distanza, lungo la direzione longitudinale X-X, dell’organo di battuta 52 dalla porzione superiore 55b rimane costante.
In aggiunta, l’organo di battuta 52 è mobile entro la sede di contenimento 51 fra due posizioni laterali. In tali posizioni laterali l’organo di battuta 52 si trova in battuta contro rispettive porzioni laterali 55a della parete terminale 55. In altre parole, l’organo di battuta 52 è mobile, all’interno della sede di contenimento 51, lungo la prima direzione trasversale Y-Y.
Più nel dettaglio, l’organo di battuta 52 può assumere una serie di seconde posizioni intermedie. Tali seconde posizioni intermedie sono comprese tra la due posizioni laterali. Le seconde posizioni intermedie comprendono, inoltre, una posizione centrale. Nella posizione centrale l’organo di battuta 52 è equidistante dalle due porzioni laterali 55a.
In ognuna delle seconde posizioni intermedie e nelle posizioni laterali, la distanza dell’organo di battuta 52 dal casco 100, lungo la seconda direzione trasversale Z-Z, rimane costante.
Allo stesso modo, in ognuna delle seconde pozioni intermedie e nelle posizioni laterali, la distanza dell’organo di battuta 52 dalla porzione superiore 55b, lungo la direzione longitudinale X-X, rimane costante.
Inoltre, l’organo di battuta 52 è mobile attraverso l’apertura inferiore 56 in avvicinamento ed allontanamento dalla porzione superiore 55b. In altre parole, l’organo di battuta 52 è mobile all’interno della sede di contenimento 51 lungo la direzione longitudinale X-X.
Con maggiore dettaglio, l’organo di battuta 52 può assumere una posizione superiore e una posizione inferiore. Nella posizione superiore l’organo di battuta 52 è a contatto con la porzione superiore 55b. Nella posizione inferiore, invece, l’organo di battuta 52 è a contatto con l’apertura inferiore 56 in corrispondenza della piastra arcuata 53.
Ancora più dettagliatamente, l’organo di battuta 52 può assumere una serie di terze posizioni intermedie. Tali terze posizioni intermedie sono comprese tra la posizione inferiore e la posizione superiore.
In ognuna delle terze posizioni intermedie, nella posizione inferiore e nella posizione superiore, la distanza dell’organo di battuta 52 dal casco 100, lungo la seconda direzione trasversale Z-Z, rimane costante.
Analogamente, in ognuna delle terze posizioni intermedie, nella posizione inferiore e nella posizione superiore, la distanza dell’organo di battuta 52 dalle porzioni laterali 55a, lungo la prima direzione trasversale Y-Y, rimane costante.
Riassumendo, l’organo di battuta 52 è mobile all’interno della sede di contenimento 51 lungo la direzione longitudinale X-X, la prima direzione trasversale Y-Y e la seconda direzione trasversale Z-Z. Chiaramente, i movimenti sono consentiti non solo parallelamente a queste direzioni, ma in generale lungo qualsiasi direzione che abbia componenti lungo la direzione longitudinale X-X, e/o la prima direzione trasversale Y-Y e/o la seconda direzione trasversale Z-Z.
Vantaggiosamente, il movimento dell’organo di battuta 52 viene limitato all’interno della sede di contenimento 51. Più nel dettaglio, il movimento dell’organo di battuta 52 viene limitato almeno lungo la seconda direzione trasversale Z-Z tra il casco 100 e la parete di contenimento 54. Preferibilmente, il movimento dell’organo di battuta 52 viene limitato anche lungo la prima direzione trasversale Y-Y tra le due porzioni laterali 55a. Infine, il movimento dell’organo di battuta 52 può essere limitato lungo la direzione longitudinale X-X tra l’apertura inferiore 56 e la porzione superiore 55b. Vengono quindi impedite escursioni eccessive del movimento della testa.
Giova sottolineare che il corpo di contenimento 4 è mobile rispetto al componente di protezione 2 e all’organo di battuta 52 secondo i movimenti tipici della testa di un utente. In particolare, il movimento lungo la prima direzione trasversale Y-Y dell’organo di battuta 52 può essere considerato equivalente ad una rotazione del corpo di contenimento 4 lungo un asse in direzione longitudinale X-X. Analogamente, il movimento lungo la direzione longitudinale X-X dell’organo di battuta 52 può essere considerata corrispondente ad una rotazione del corpo di contenimento 4 attorno ad un’asse nella prima direzione trasversale Y-Y.
I normali movimenti della testa dell’utente sono quindi consentiti, in quanto il casco 100 è mobile unitamente al corpo di contenimento 4 rispetto al componente di protezione 2.
Al fine di meglio definire l’escursione di movimento in senso X-X del casco 100 rispetto al componente di protezione 2 e dunque il livello di flessione in avanti o indietro del collo dell’utente in caso di urto o trazione, in alcune forme realizzative alternative dell’invenzione, mostrate nelle figure 10-13, la piastra arcuata 53 dell’organo di battuta 52 presenta almeno una flangia di ampliamento 531 aggettante verso la parete di contenimento 54 quando l’organo di battuta 52 è inserito nella sede di contenimento 51. Opzionalmente, le flange di ampliamento 531 della piastra arcuata 53 sono aggettanti anche verso il casco 100 quando l’organo di battuta 52 è inserito nella sede di contenimento 51. Ad esempio, nelle figure 10-12 le flange di ampliamento 531 sporgono solamente verso la parete di contenimento 54, mentre in figura 13 sporgono anche verso il casco 100.
Più in dettaglio, la flangia di ampliamento 531 è di forma arcuata, in modo analogo alla piastra arcuata 53, e si estende per tutta la piastra arcuata 53 lungo la prima direzione trasversale Y-Y. Preferibilmente, la flangia di ampliamento 531 è aggettante di un tratto di profondità L1 verso la parete di contenimento 54, quando l’organo di battuta 52 è inserito nella sede di contenimento 51.
In accordo con tale forma realizzativa alternativa dell’invenzione, la parete di contenimento 54 presenta almeno una flangia di restringimento 541 aggettante nella sede di contenimento 51. Preferibilmente, la flangia di restringimento 541 è di forma arcuata, in modo analogo alla parete di contenimento 54, e si estende per tutta la parete di contenimento 54 fra le porzioni laterali 55a della parete perimetrale 55. La flangia di restringimento 541 è aggettante nella sede di contenimento 51 per un tratto di profondità L.
La flangia di ampliamento 531 e la flangia di restringimento 541 sono configurate per entrare in contatto reciproco in modo tale da limitare l’escursione del movimento della piastra arcuata 53 rispetto al corpo di contenimento 4 lungo la direzione longitudinale X-X.
In altre parole, il movimento della piastra arcuata 53 lungo la direzione longitudinale X-X viene arrestato almeno secondo un primo orientamento quando una flangia di ampliamento 531 va in battuta con una flangia di restringimento 541. Nel caso, non illustrato, in cui siano presenti una sola flangia di ampliamento 531 ed una sola flangia di restringimento 541, nel secondo orientamento opposto al primo il movimento della piastra arcuata 53 lungo la direzione longitudinale X-X viene arrestato dalla porzione superiore 55b.
In accordo con le forme realizzative descritte nelle figure 10-13, invece, la piastra arcuata 53 dell’organo di battuta 52 presenta una coppia di flange di ampliamento 531 e la flangia di restringimento 541 della parete di contenimento 54 è interposta tra la coppia di flange di ampliamento 531. Vantaggiosamente, il movimento della piastra arcuata 53 lungo la direzione longitudinale X-X è limitato in modo controllato sia in avvicinamento alla porzione superiore 55b della parete perimetrale 55, che in avvicinamento all’apertura inferiore 56, ovvero in entrambi gli orientamenti della direzione longitudinale X-X.
In alternativa alle forme realizzative mostrate nelle figure 10-13, secondo un esempio non mostrato nelle annesse figure, la parete di contenimento 54 presenta una coppia di flange di restringimento 541 e la flangia di ampliamento 531 della piastra arcuata 53 è interposta tra la coppia di flange di restringimento 541. Anche in questo caso, il movimento della piastra arcuata 53 lungo la direzione longitudinale X-X è limitato sia in avvicinamento alla porzione superiore 55b della parete perimetrale 55, che in avvicinamento all’apertura inferiore 56.
Minore è la distanza lungo la direzione longitudinale X-X tra flange di ampliamento 531 e flange di restringimento 541, e minore è l’escursione del movimento della piastra arcuata 53 lungo la direzione longitudinale X-X.
In aggiunta, la flangia di ampliamento 531 è configurata per limitare l’escursione del movimento dell’organo di battuta 52 anche lungo la seconda direzione trasversale Z-Z. Infatti, l’escursione dell’organo di battuta 52 lungo la seconda direzione trasversale Z-Z è definita dalla distanza della parete di contenimento 54 dal casco 100, e dallo spessore della piastra arcuata 53, che sono influenzate dalla presenza di flange di ampliamento 531 e di restringimento 541. Maggiore è la profondità L1 della flangia di ampliamento 531, maggiore è lo spessore della piastra arcuata 53 e minore è l’escursione del movimento dell’organo di battuta 52 lungo la seconda direzione trasversale Z-Z.
Lo spessore della piastra arcuata 53, secondo quanto preferito, può essere regolato agendo su entrambe le porzioni della flangia di ampliamento 531, rivolte rispettivamente verso la parete di contenimento 54 e verso il casco 100, oppure solamente sulla porzione rivolta verso la parete di contenimento 54, qualora non sia prevista alcuna porzione sporgente verso il casco 100.
In tutte le forme realizzative fin qui descritte, l’assemblaggio dell’attrezzatura 1 richiede innanzi tutto di posizionare la piastra arcuata 53 affacciata alla superficie posteriore 102 del casco 100, successivamente disporre il corpo di contenimento 4 in modo che la parete di contenimento 54 sia affacciata alla piastra arcuata 53, ed infine fissare il corpo di contenimento 4 al casco 100.
L’invenzione è stata sin qui descritta in riferimento a forme realizzative preferite. Un tecnico del ramo potrà comunque apportare numerose varianti senza per questo uscire dall’ambito delle unite rivendicazioni.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Attrezzatura (1) per la protezione del collo, comprendente: - un corpo di supporto (3) posizionabile in corrispondenza della schiena di un utente, - un componente di protezione (2) sporgente lungo una direzione longitudinale (X-X) dal corpo di supporto (3) verso il collo dell’utente ed adatto ad essere disposto dietro al collo dell’utente, caratterizzata dal fatto di comprendere: - un corpo di contenimento (4) fissabile o integrato esternamente ad un casco (100) di protezione, il corpo di contenimento (4) definendo una sede di contenimento (51) con un’apertura inferiore (56), la sede di contenimento (51) avendo una parete di contenimento (54) affacciabile al casco (100) e delimitata da una parete perimetrale (55) con una porzione superiore (55b), opposta all’apertura inferiore (56), e due opposte porzioni laterali (55a), e - un organo di battuta (52) inseribile nella sede di contenimento (51) ed estendentesi almeno in parte attraverso l’apertura inferiore (56), il componente di protezione (2) collegando l’organo di battuta (52) al corpo di supporto (3), - in cui l’organo di battuta (52) è mobile entro la sede di contenimento (51): - attraverso l’apertura inferiore (56) in avvicinamento ed allontanamento dalla porzione superiore (55b) della parete perimetrale (55), - fra due posizioni laterali in cui si trova in battuta contro rispettive porzioni laterali (55a) della parete perimetrale (55), e - fra una posizione arretrata, in cui impegna la parete di contenimento (54), ed una posizione avanzata, in cui disimpegna la parete di contenimento (54).
  2. 2. Attrezzatura (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l’organo di battuta (52) presenta una piastra arcuata (53) affacciabile al casco (100).
  3. 3. Attrezzatura (1) secondo la rivendicazione 2, in cui la piastra arcuata (53) dell’organo di battuta (52) presenta almeno una flangia di ampliamento (531) aggettante verso la parete di contenimento (54) quando l’organo di battuta (52) è inserito nella sede di contenimento (51), e la parete di contenimento (54) presenta almeno una flangia di restringimento (541) aggettante nella sede di contenimento (51), la flangia di ampliamento (531) e la flangia di restringimento (541) essendo configurate per entrare in contatto reciproco in modo tale da limitare l’escursione del movimento della piastra arcuata (53) rispetto al corpo di contenimento (4) lungo la direzione longitudinale (X-X).
  4. 4. Attrezzatura (1) secondo la rivendicazione 3, in cui: - la piastra arcuata (53) dell’organo di battuta (52) presenta una coppia di flange di ampliamento (531) e la flangia di restringimento (541) della parete di contenimento (54) è interposta tra la coppia di flange di ampliamento (531), oppure: - la parete di contenimento (54) presenta una coppia di flange di restringimento (541) e la flangia di ampliamento (531) della piastra arcuata (53) è interposta tra la coppia di flange di restringimento (541).
  5. 5. Attrezzatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di aggancio (6) configurati per fissare in modo rimovibile l’organo di battuta (52) al componente di protezione (2).
  6. 6. Attrezzatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il componente di protezione (2) è scorrevole rispetto al corpo di supporto (3) per regolare una distanza fra il corpo di supporto (3) e l’organo di battuta (52) lungo la direzione longitudinale (X-X), l’attrezzatura (1) comprendendo mezzi di blocco (7) configurati per bloccare il componente di protezione (2) al corpo di supporto (3) in una pluralità di posizioni di blocco.
  7. 7. Attrezzatura (1) secondo la rivendicazione 6, in cui i mezzi di blocco (7) comprendono almeno una prima sede di blocco (71) ricavata nel corpo di supporto (3), almeno una seconda sede di blocco (72) ricavata nel componente di protezione (2), ed almeno un organo di blocco (73) che in ciascuna posizione di blocco impegna simultaneamente una rispettiva prima sede di blocco (71) ed una rispettiva seconda sede di blocco (72) impedendo lo scorrimento del componente di protezione (2) rispetto al corpo di supporto (3).
  8. 8. Attrezzatura secondo una qualsiasi rivendicazioni precedenti, comprendente un casco (100), il corpo di contenimento (4) essendo fissato o integrato al casco (100), l’organo di battuta (52) impegnando il casco (100) in detta posizione avanzata e disimpegnando il casco (100) in detta posizione arretrata.
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