IT201900007602A1 - Pompa a pistoni con carter separato - Google Patents

Pompa a pistoni con carter separato Download PDF

Info

Publication number
IT201900007602A1
IT201900007602A1 IT102019000007602A IT201900007602A IT201900007602A1 IT 201900007602 A1 IT201900007602 A1 IT 201900007602A1 IT 102019000007602 A IT102019000007602 A IT 102019000007602A IT 201900007602 A IT201900007602 A IT 201900007602A IT 201900007602 A1 IT201900007602 A1 IT 201900007602A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
protective casing
piston
drive shaft
bearings
portions
Prior art date
Application number
IT102019000007602A
Other languages
English (en)
Inventor
Fulvio Montipò
Original Assignee
Interpump Group S P A
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Interpump Group S P A filed Critical Interpump Group S P A
Priority to IT102019000007602A priority Critical patent/IT201900007602A1/it
Publication of IT201900007602A1 publication Critical patent/IT201900007602A1/it

Links

Classifications

    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F04POSITIVE - DISPLACEMENT MACHINES FOR LIQUIDS; PUMPS FOR LIQUIDS OR ELASTIC FLUIDS
    • F04BPOSITIVE-DISPLACEMENT MACHINES FOR LIQUIDS; PUMPS
    • F04B1/00Multi-cylinder machines or pumps characterised by number or arrangement of cylinders
    • F04B1/12Multi-cylinder machines or pumps characterised by number or arrangement of cylinders having cylinder axes coaxial with, or parallel or inclined to, main shaft axis
    • F04B1/122Details or component parts, e.g. valves, sealings or lubrication means
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F04POSITIVE - DISPLACEMENT MACHINES FOR LIQUIDS; PUMPS FOR LIQUIDS OR ELASTIC FLUIDS
    • F04BPOSITIVE-DISPLACEMENT MACHINES FOR LIQUIDS; PUMPS
    • F04B1/00Multi-cylinder machines or pumps characterised by number or arrangement of cylinders
    • F04B1/12Multi-cylinder machines or pumps characterised by number or arrangement of cylinders having cylinder axes coaxial with, or parallel or inclined to, main shaft axis
    • F04B1/14Multi-cylinder machines or pumps characterised by number or arrangement of cylinders having cylinder axes coaxial with, or parallel or inclined to, main shaft axis having stationary cylinders
    • F04B1/141Details or component parts
    • F04B1/143Cylinders

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Compressors, Vaccum Pumps And Other Relevant Systems (AREA)
  • Reciprocating Pumps (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“POMPA A PISTONI CON CARTER SEPARATO”
Campo della tecnica
La presente invenzione riguarda un pompa, in particolare una pompa volumetrica a pistoni ad alta pressione, del tipo di quelle che possono essere installate ad esempio nelle idropulitrici o in qualunque altro apparato in cui sia necessario aumentare la pressione di un liquido come l’acqua.
Stato della tecnica
È noto che una pompa a pistoni comprende generalmente una testata al cui interno sono definite una o più camere di pompaggio, ciascuna delle quali è individualmente provvista di una valvola di ingresso e di una valvola di uscita per il liquido da pompare.
Ciascuna camera di pompaggio è almeno parzialmente delimitata da un pistone, il quale è accoppiato alla testata, con l’interposizione di opportune guarnizioni di tenuta, ed è atto a scorrere con moto alternativo per variare ciclicamente il volume della camera di pompaggio.
L’azionamento dei pistoni è normalmente demandato a degli organi cinematici che collegano ciascun pistone ad un unico albero rotante di azionamento, in modo tale da trasformare il movimento rotatorio di detto albero di azionamento in un movimento lineare alternativo di tutti i pistoni.
Per ciascun pistone, i suddetti organi cinematici possono comprendere ad esempio un disco di manovella montato eccentrico sull’albero di azionamento, ad esempio realizzato in corpo unico con il medesimo, ed una biella, la quale presenta una prima estremità articolata al relativo pistone, o ad un elemento di supporto del pistone, ed una seconda estremità dotata di un occhiello infilato a misura sul disco di manovella.
Gli organi cinematici di tutti i pistoni della pompa sono normalmente contenuti all’interno di un carter di protezione, il quale contiene parzialmente e sostiene anche l’albero di azionamento.
In particolare, il carter di protezione comprende due sedi cilindriche, reciprocamente coassiali e posizionate da parti opposte rispetto agli organi cinematici, ciascuna delle quali è atta ad accogliere un rispettivo cuscinetto di supporto per l’albero di azionamento.
Per consentire il montaggio della pompa, il carter di protezione può essere dotato di un coperchio rimovibile, il quale è generalmente localizzato nella parte posteriore della pompa in modo da non interferire con le sedi dei cuscinetti.
Attraverso il passaggio lasciato aperto dal coperchio rimovibile, è possibile inserire i pistoni con le relative bielle all’interno del carter di protezione, dopo di che, attraverso le sedi cilindriche per i cuscinetti, è possibile infilare l’albero di azionamento, muovendolo ed inclinandolo più volte per infilare ciascun disco di manovella nell’occhiello della rispettiva biella.
Una volta infilato l’albero di azionamento è possibile infilare i cuscinetti sull’albero di azionamento e nella rispettive sedi cilindriche ed infine chiudere il carter di protezione mediante il fissaggio del coperchio.
Sebbene questa modalità di montaggio sia ormai consueta nel campo delle pompe a pistoni, risulta piuttosto evidente come la sua esecuzione sia alquanto laboriosa e complicata, in particolare per quanto riguarda la fase di inserimento dell’albero di azionamento attraverso le sedi cilindriche dei cuscinetti e il suo contestuale accoppiamento con gli altri organi cinematici.
Queste difficoltà di montaggio, oltre a comportare un generale aumento dei tempi di assemblaggio e conseguentemente dei costi di fabbricazione, hanno anche l’inconveniente di introdurre un limite tecnologico alla miniaturizzazione della pompa, oltre il quale sarebbe impossibile o perlomeno oltremodo complicato il montaggio dell’albero di azionamento.
Un altro inconveniente di questa soluzione consiste nel fatto che, per riuscire a infilare i dischi di manovella dell’albero di azionamento negli occhielli delle bielle, è necessario realizzare delle sedi cilindriche per i cuscinetti di dimensioni piuttosto ampie, che consentano di inclinare l’albero di azionamento all’interno del carter di protezione, con la conseguenza di dover utilizzare dei cuscinetti corrispondentemente grandi.
Inoltre, poiché i cuscinetti devono essere montati per ultimi, l’accoppiamento tra i medesimi e le relative sedi cilindriche di accoglimento è tipicamente affetto da un certo gioco radiale che, specialmente per pompe ad alta pressione e ad alte prestazioni, può causare l’insorgenza di minime vibrazioni che, tuttavia, con l’uso prolungato, possono essere responsabili di una precoce usura dei cuscinetti e delle relative sedi.
Tutti questi inconvenienti fanno sì che, per garantire una qualità e una efficienza elevati, le pompe a pistoni ad alta pressione e alte prestazioni siano attualmente dei dispositivi relativamente ingombranti e dal costo piuttosto elevato che, proprio per questi motivi, trovano impiego in applicazioni di tipo professionale ma hanno una scarsa diffusione per applicazioni hobbistiche.
Esposizione dell’invenzione
Alla luce di quanto sopra esposto, uno scopo della presente invenzione è quello di rendere disponibile una pompa che sia in grado di risolvere o quantomeno di ridurre uno o più dei menzionati inconvenienti della tecnica nota.
Un altro scopo è quello di rendere disponibile una pompa che, pur conservando un livello di qualità e di efficienza di tipo professionale, possa essere complessivamente più economica e compatta rispetto alle pompe attualmente note, rendendola potenzialmente idonea ad essere utilizzata anche in applicazioni hobbistiche e/o semiprofessionali.
Questi e/o altri scopi sono raggiunti grazie alle caratteristiche dell’invenzione riportate nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
In particolare, una forma di attuazione della presente invenzione rende disponibile un pompa comprendente:
- una testata definente almeno una camera di pompaggio,
- almeno un pistone avente un prefissato asse longitudinale e scorrevolmente accoppiato a detta testata in modo da poter scorrere lungo detto asse longitudinale per variare il volume di detta camera di pompaggio, - un albero di azionamento atto a ruotare intorno ad un prefissato asse di rotazione ortogonale all’asse longitudinale del pistone,
- organi cinematici atti a trasformare la rotazione dell’albero di azionamento intorno a detto asse di rotazione in uno scorrimento alternativo del pistone lungo il proprio asse longitudinale,
- almeno una coppia di cuscinetti coassialmente infilati sull’albero di azionamento e posizionati da parti opposte rispetto agli organi cinematici, i quali sono atti a sostenere l’albero di azionamento e a consentirne la rotazione intorno all’asse di rotazione, e
- un carter di protezione atto ad accogliere gli organi cinematici e provvisto di almeno due sedi cilindriche reciprocamente coassiali, ciascuna delle quali è atta ad accogliere coassialmente un rispettivo cuscinetto,
in cui detto carter di protezione è suddiviso, lungo un piano di separazione contenente l’asse delle sedi cilindriche, in almeno due porzioni separate.
Grazie a questa soluzione, ciascuna delle due porzioni del carter di protezione definisce una metà delle sedi cilindriche per i cuscinetti che, allorquando le due porzioni sono reciprocamente separate, non sono conformate come dei fori in cui è necessario infilare l’albero di azionamento dopo aver inserito il pistone e gli organi cinematici, ma sono conformate come delle culle, in cui è vantaggiosamente possibile inserite l’albero di azionamento, con i relativi cuscinetti, dopo averlo accoppiato al pistone e agli altri organi cinematici, con ciò semplificando notevolmente il montaggio della pompa.
Questa semplicità di montaggio comporta la possibilità di velocizzare la produzione e di abbassare i costi, nonché la possibilità di ridurre le dimensioni della pompa oltre ai limiti attuali.
Per facilitare ulteriormente il montaggio, è preferibile che il suddetto piano di separazione tra le due porzioni del carter di protezione sia ortogonale all’asse longitudinale del pistone.
Secondo un aspetto della presente invenzione, i cuscinetti possono essere cuscinetti volventi.
Questo tipo di cuscinetti ha il vantaggio di garantire una elevata efficienza per lunghi tempi di utilizzo, contribuendo ad aumentare il livello qualitativo e le prestazioni della pompa.
Secondo un altro aspetto della presente invenzione, il diametro interno di ciascuna sede cilindrica del carter di protezione può essere inferiore al diametro esterno del rispettivo cuscinetto.
Grazie a questa soluzione si ottiene un accoppiamento per interferenza tra ciascun cuscinetto e la relativa sede di accoglimento, il che garantisce il corretto e prolungato funzionamento dei cuscinetti, senza vibrazioni né piccoli giochi che ne potrebbero causare una usura precoce.
Un’altra forma di attuazione della presente invenzione rende disponibile un metodo per la fabbricazione della pompa sopra delineata, in cui detto metodo comprendere le fasi di:
- realizzare separatamente le due porzioni del carter di protezione,
- montare il pistone, l’albero di azionamento, gli organi cinematici e i cuscinetti su una prima porzione del carter di protezione, e
- unire la seconda porzione del carter di protezione a detta prima porzione. Come accennato in precedenza, questa soluzione, in particolare per quanto riguarda il montaggio delle componenti interne della pompa, risulta molto più semplice e rapida rispetto alle soluzioni note che prevedono di infilare l’albero di azionamento attraverso le sedi dei cuscinetti dopo aver montato i pistoni e i relativi organi cinematici, con ciò riducendo i tempi di assemblaggio e corrispondentemente i costi di produzione.
Un preferito aspetto di questa forma di attuazione prevede che la fase di montaggio possa comprendere in particolare le fasi di:
- assemblare tra loro il pistone, l’albero di azionamento, gli organi cinematici e i cuscinetti, in modo da formare un gruppo unico al di fuori del carter di protezione, e
- accoppiare detto gruppo unico alla prima porzione del carter di protezione, prima di unire la seconda porzione.
In questo modo, sostanzialmente tutte le componenti interne della pompa possono essere preassemblate in modo estremamente semplice e comodo all’esterno del carter di protezione, dopo di che, il gruppo così ottenuto può essere inserito come un tutt’uno all’interno della prima porzione del carter di protezione, in modo altrettanto comodo e semplice.
Secondo un altro aspetto di questa forma di attuazione, le due porzioni del carter di protezione possono essere realizzate per pressofusione o per microfusione di materiale metallico, ad esempio in acciaio ottenuto per microfusione o in alluminio ottenuto per pressofusione.
Grazie a questa soluzione è vantaggiosamente possibile realizzare in modo relativamente economico, specialmente per produzione di grande serie, due porzioni che, già allo stato grezzo, presentano delle caratteristiche dimensionali piuttosto definite e delle tolleranze piuttosto strette e, quindi, che non richiedono particolari lavorazioni di finitura superficiale prima di essere assemblate nella realizzazione della pompa, con ciò riducendo ulteriormente i tempi di processo e i costi di produzione.
Un altro aspetto di questa forma di attuazione prevede che il metodo possa comprendere le fasi di:
- unire tra loro le due porzioni del carter di protezione, prima del montaggio del pistone, dell’albero di azionamento, degli organi cinematici e dei cuscinetti (ad esempio quando le due porzioni del carter di protezione si trovano ancora al grezzo),
- assoggettare le sedi cilindriche del carter di protezione ad una lavorazione meccanica di finitura per asportazione di materiale, ad esempio ad una fase di tornitura, e quindi
- separare nuovamente le due porzioni del carter di protezione.
In questo modo, è vantaggiosamente possibile fornire alle sedi cilindriche il grado di rotondità e le tolleranza dimensionali necessarie per un loro corretto accoppiamento con i cuscinetti, attraverso una sola lavorazione meccanica e quindi in modo semplice ed economico.
Infatti, sebbene le due porzioni vengano successivamente separate per consentire il montaggio delle componenti interne, la rotondità e le tolleranze delle sedi dei cuscinetti vengono ripristinate nel momento in cui le porzioni vengono nuovamente unite tra loro al termine dell’assemblaggio.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il metodo può prevedere di lasciare al grezzo le superfici delle due porzioni del carter di protezione che si interfacciano in corrispondenza del piano di separazione.
In altre parole, è possibile che le superfici delle due porzioni del carter di protezione che si interfacciano, ossia che si affacciano reciprocamente (ad esempio stando a mutuo contatto) in corrispondenza del piano di separazione, non vengano sottoposte a nessuna lavorazione meccanica per asportazione di materiale e che vengano lasciate così come ottenute dalla fase di fabbricazione, ad esempio dalla fase di pressofusione o microfusione.
Anche questo aspetto dell’invenzione ha il vantaggio di ridurre il numero delle attività da svolgere per la fabbricazione della pompa, riducendo i tempi di processo e i costi di produzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista prospettica di una pompa secondo una forma di attuazione della presente invenzione.
La figura 2 è una vista dall’alto della pompa di figura 1.
La figura 3 è la sezione III-III indicata in figura 2.
La figura 4 è la sezione IV-IV indicata in figura 3.
Descrizione dettagliata
Dalle menzionate figure si rileva una pompa volumetrica a pistoni, indicata globalmente con 100, in particolare una pompa a pistoni ad alta pressione del tipo atto ad essere impiegato per pompare liquidi, tipicamente acqua, ad esempio nell’ambito di qualunque applicazione che richieda questa attività, ad esempio ma non esclusivamente in una idropulitrice.
La pompa 100 comprende una testata 105, all’interno della quale sono definite una o più camere di pompaggio 110, ciascuna delle quali presenta una luce di ingresso 115 per il liquido da pompare ed una luce di uscita 120 per il liquido pompato (v. figure 3 e 4).
Nell’esempio illustrato, la testata 105 definisce tre camere di pompaggio 110 ma non si esclude che, in altre forme di realizzazione, il numero delle camere di pompaggio 110 possa essere differente.
All’interno della testata 105 possono essere definiti anche un collettore di aspirazione 125 ed un collettore di mandata 130, in cui il collettore di aspirazione 125 è in comunicazione idraulica con le luci di ingresso 115 di tutte le camere di pompaggio 110, mentre il collettore di mandata 130 è in comunicazione idraulica con le luci di uscita 120 di tutte le camere di pompaggio 110.
In particolare, ciascuna luce di ingresso 115 è in comunicazione con il collettore di aspirazione 125 attraverso una rispettiva valvola di ingresso 135 e ciascuna luce di uscita 120 è in comunicazione con il collettore di mandata 130 attraverso una rispettiva valvola di uscita 140.
Le valvole di ingresso 135 e le valvole di uscita 140 possono essere convenzionali valvole di ritegno.
Ciascuna valvola di ingresso 135 è generalmente configurata per aprire la comunicazione tra il collettore di aspirazione 125 e la corrispondente camera di pompaggio 110, solo quando la pressione all’interno di quest’ultima scende al di sotto di un prefissato valore di soglia.
Viceversa, ciascuna valvola di uscita 140 è generalmente configurata per aprire la comunicazione tra il collettore di mandata 130 e la corrispondente camera di pompaggio 110, solo quando la pressione all’interno di quest’ultima sale al di sopra di un prefissato valore di soglia, superiore a quello che comanda l’apertura delle valvole di ingresso 135.
Per ciascuna camera di pompaggio 110, la testata 105 comprende inoltre una apertura 145, all’interno della quale è coassialmente e scorrevolmente accolto un rispettivo pistone 150.
Ciascun pistone 150 si estende lungo un prefissato asse longitudinale A, rispetto al quale il pistone 150 presenta una prima estremità che sporge all’interno della rispettiva camera di pompaggio 110, ed una seconda e opposta estremità che sporge all’esterno della testata 105.
Opportune guarnizioni di tenuta possono essere interposte tra ciascun pistone 150 e la corrispondente apertura 145, in modo da garantire la chiusura ermetica della rispettiva camera di pompaggio 110.
Preferibilmente, i pistoni 150 di tutte le camere di pompaggio 110 sono disposti in modo che i rispettivi assi longitudinali A risultino reciprocamente paralleli e complanari.
È inoltre preferibile che le seconde porzioni di tutti pistoni 150 sporgano dalla stessa parte della testata 105, ad esempio da una stessa superficie piana di interfaccia 160 ortogonale agli assi longitudinali A.
Ciascun pistone 150 è atto ad essere azionato a scorrere all’interno della rispettiva apertura 145 con moto alternativo in direzione parallela al proprio asse longitudinale A, causando una variazione del volume e della pressione interna della corrispondente camera di pompaggio 110.
In particolare, ciascun pistone 150 compie ciclicamente una corsa di avanzamento, durante la quale il pistone 150 si inserisce più profondamente nella corrispondente camera di pompaggio 110, ed una corsa di arretramento, durante la quale il pistone 150 viene parzialmente estratto.
Durante ciascuna corsa di arretramento, il volume interno della corrispondente camera di pompaggio 110 aumenta e, di conseguenza, la pressione interna diminuisce sino a provocare l’apertura della valvola di ingresso 135 che consente l’ingresso del fluido da pompare.
Durante la successiva corsa di avanzamento, il volume interno della corrispondente camera di pompaggio 110 diminuisce e, di conseguenza, la pressione interna aumenta, provocando dapprima la chiusura della valvola di ingresso 135, poi la compressione del liquido incamerato e infine l’apertura della valvola di uscita 140 che permette la fuoriuscita del liquido in pressione.
Per consentire questo funzionamento, la pompa 100 comprende un albero di azionamento 200, il quale è atto a ruotare intorno ad un prefissato asse di rotazione B che può essere ortogonale e preferibilmente complanare all’asse longitudinale A di ciascun pistone 150.
L’albero di azionamento 200 può essere posto in rotazione da un motore o da qualunque altro dispositivo adatto allo scopo.
Ciascun pistone 150 è collegato all’albero di azionamento 200 mediante rispettivi organi cinematici, indicati globalmente con 205, i quali sono atti a trasformare il movimento rotatorio dell’albero di azionamento 200 intorno all’asse di rotazione B nello scorrimento alternativo del pistone 150 lungo la direzione del proprio asse longitudinale A.
Come illustrato in figura 3, gli organi cinematici 205 associati a ciascun pistone 150 possono comprendere un disco di manovella 210, il quale è rigidamente fissato all’albero di azionamento 200 in modo che il suo asse centrale risulti parallelo ma distanziato (eccentrico) rispetto all’asse di rotazione B.
Il disco di manovella 210 può essere realizzato in corpo unico con l’albero di azionamento 200 o può essere montato su di esso come componente separato, purché sia in grado di ruotare in modo solidale con l’albero di azionamento 200 stesso.
Gli organi cinematici 205 possono comprendere inoltre una biella 215, la quale presenta una prima estremità incernierata al pistone 150 ed una seconda e opposta estremità incernierata al disco di manovella 210, secondo assi di rotazione paralleli ma non coincidenti con l’asse di rotazione B dell’albero di azionamento 200.
In particolare, nell’esempio illustrato, la prima estremità della biella 215 è incernierata ad un elemento di supporto 220, ad esempio di forma cilindrica o prismatica, il quale è saldamente fissato alla seconda estremità del pistone 150 che sporge all’esterno della testata 105 ed è scorrevolmente accolto in una rispettiva sede di guida 225 che lo vincola a scorrere nella direzione del corrispondente asse longitudinale A.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di realizzazione, la prima estremità della biella 215 possa essere incernierata direttamente al pistone 150, ovvero che quest’ultimo possa essere realizzato in corpo unico con il suddetto elemento di supporto 220.
La seconda estremità della biella 215 presenta invece un occhiello 230, il quale è atto ad essere infilato in modo coassiale e sostanzialmente a misura sul corrispondente disco di manovella 210, in modo tale da definire con quest’ultimo un giunto a snodo con asse coincidente con l’asse centrale del disco di manovella 210 stesso.
In questo modo, gli organi cinematici 205 di ciascun pistone 150 definiscono globalmente un meccanismo biella-manovella, o manovellismo di spinta, in grado di trasformare la rotazione dell’albero di azionamento 200 nel movimento alternativo lineare del pistone 150
In altre forme di attuazione, questo manovellismo di spinta potrebbe essere ottenuto in altro modo, ad esempio conformando l’albero di azionamento 200 come un più tradizionale albero a gomiti, oppure potrebbe essere integralmente sostituito con un sistema a camma/punteria con ritorno del pistone 150 a molla o, più in generale, con qualunque altro meccanismo atto a trasformare il movimento rotatorio dell’albero di azionamento 200 in un movimento lineare alternativo del pistone 150.
Indipendentemente da queste considerazioni, la pompa 100 comprende ulteriormente un carter di protezione, indicato globalmente con 300, il quale è atto ad accogliere e contenere tutti gli organi cinematici 205, nonché le porzioni dei pistoni 150 che sporgono dalla testata 105.
All’interno del carter di protezione 300 possono essere definite anche le sedi di guida 225 (se presenti) per gli elementi di supporto 220.
Come illustrato in figura 4, il carter di protezione 300 può essere rigidamente fissato alla testata 105, ad esempio mediante una o più viti mordenti 305 o qualunque altro mezzo idoneo.
Il carter di protezione 300 può inoltre comprendere una superficie di interfaccia 310 che si affaccia ed è atta a stare a contatto con la superficie di interfaccia 160 della testata 105.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di realizzazione, il carter di protezione 300 possa essere realizzato in corpo unico con la testata 105.
All’interno del carter di protezione 300 è parzialmente accolto e sostenuto anche l’albero di azionamento 200, il quale presenta preferibilmente almeno una porzione che sporge all’esterno, per l’accoppiamento con il motore o con qualunque altro dispositivo atto a porlo in rotazione.
L’albero di azionamento 200 è girevolmente accoppiato al carter di protezione 300 mediante almeno una coppia di cuscinetti 315, i quali sono coassialmente infilati sull’albero di azionamento 200, ad esempio disposti da parti opposte rispetto agli organi cinematici 205.
I cuscinetti 315 sono preferibilmente di tipo volvente e comprendono singolarmente due anelli concentrici, di cui un anello interno ed un anello esterno, tra quali è interposta almeno una schiera di elementi volventi, ad esempio sfere o rulli, disposti in successione in senso circonferenziale.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di realizzazione, i cuscinetti 315 possano essere di altro tipo, ad esempio cuscinetti a strisciamento o radenti.
Oltre ad essere infilato sull’albero di azionamento 200, ciascun cuscinetto 315 è coassialmente accolto all’interno di una rispettiva sede cilindrica 320 del carter di protezione 300.
Preferibilmente, ciascuna sede cilindrica 320 presenta un diametro interno minore del diametro esterno del rispettivo cuscinetto 315, in modo tale da definire con quest’ultimo un accoppiamento per interferenza che garantisce il corretto e prolungato funzionamento dei cuscinetti 315, senza vibrazioni né piccoli giochi che ne potrebbero causare una precoce usura.
A titolo puramente esemplificativo, questo accoppiamento per interferenza può essere dimensionato in modo da impedire spostamenti assiali e rotazionali del cuscinetto 315 (in particolare dell’anello esterno) rispetto alla rispettiva sede cilindrica 320.
Per facilitare il montaggio della pompa 100, il carter di protezione 300 è suddiviso in almeno due porzioni distinte, di cui una prima porzione 325 ed una seconda porzione 330.
Queste porzioni 325 e 330 sono idealmente ottenute tagliando il carter di protezione 300 lungo un piano di separazione Z, il quale contiene l’asse delle sedi cilindriche 320 dei cuscinetti 315, ovvero l’asse di rotazione B dell’albero di azionamento 200.
In pratica, la prima porzione 325 presenta una superficie piana di interfaccia 335 che giace nel piano di separazione Z e nella quale sono ricavate due rientranze o nicchie a sezione semicircolare (culle), le quali definiscono una prima metà delle sedi cilindriche 320.
Analogamente, la seconda porzione 330 presenta una superficie piana di interfaccia 340 che giace nel piano di separazione e nella quale sono ricavate due rientranze o nicchie a sezione semicircolare (culle), le quali definiscono una seconda metà delle sedi cilindriche 320.
Quando la prima e la seconda porzione 325 e 330 sono fissate assieme, come indicate nelle figure, le due superfici di interfaccia 335 e 340 sono a reciproco contatto e le due coppie di culle sono allineate in modo da formare le sedi cilindriche 320.
Preferibilmente, il piano di separazione Z è ortogonale all’asse longitudinale A dei pistoni 150, in modo tale che la prima porzione 325 sia atta ad essere rigidamente fissata alla (o realizzata in corpo unico con) testata 105 e che la seconda porzione 330 sia atta ad essere rigidamente fissata unicamente alla prima porzione 325.
Il fissaggio tra la prima porzione 325 e la seconda porzione 330 può essere ottenuto ad esempio mediante una o più viti mordenti 345 (v. fig.3) o qualunque altro mezzo idoneo.
Preferibilmente, tra la superficie di interfaccia 335 della prima porzione 325 e la superficie di interfaccia 340 della seconda porzione 330 può essere interposta una guarnizione 350 atta a garantire l’ermeticità del carter di protezione 300. Questa guarnizione 350 può essere parzialmente contenuta in una corrispondente cava realizzata nella superficie di interfaccia 335 della prima porzione 325 per essere compressa contro la superficie di interfaccia 340 della seconda porzione 330, o viceversa.
Secondo un preferito aspetto di questa soluzione, la prima porzione 325 e la seconda porzione 330 del carter di protezione 300 possono essere realizzate separatamente, preferibilmente di materiale metallico, ad esempio mediante fusione di acciaio e/o ghisa (es. per microfusione di acciaio) o pressofusione di alluminio. In questo modo, è vantaggiosamente possibile ottenere due porzioni 325 e 330 che, già allo stato grezzo (ossia semplicemente al termine della pressofusione o della microfusione), presentano delle caratteristiche dimensionali ben definite e delle tolleranze piuttosto strette.
Ad esempio attraverso il processo di pressofusione o microfusione è vantaggiosamente possibile ottenere anche la cava atta ad accogliere la guarnizione 350, senza eseguire ulteriori lavorazioni meccaniche.
Sfruttando questo vantaggio, dopo la loro realizzazione, le due porzioni 325 e 330 possono essere assemblate tra loro, in modo da comporre il carter di protezione 300 come delineato in precedenza ma lasciandolo vuoto, ossia senza montare per il momento le componenti interne.
A questo punto, è possibile assoggettare le sedi cilindriche 320 del carter di protezione 300 ad una lavorazione meccanica di finitura per asportazione di materiale, ad esempio ad una fase di tornitura, in modo da fornire alle sedi cilindriche 320 il grado di rotondità e le tolleranza dimensionali necessarie per un loro corretto accoppiamento con i cuscinetti 315.
Terminata questa fase di lavorazione meccanica, le due porzioni 325 e 330 possono essere nuovamente separate, per consentire il montaggio delle componenti interne.
A questo proposito, una preferita forma di attuazione della presente soluzione prevede che tutti i pistoni 150, i rispettivi organi cinematici 205, l’albero di azionamento 200 ed i cuscinetti 315 vengano preassemblati tra loro, in modo da formare un gruppo unico al di fuori del carter di protezione 300.
In particolare, lavorando comodamente all’esterno del carter di protezione 300, i pistoni 150, con gli eventuali elementi di supporto 220, potranno essere accoppiati alle bielle 215; le bielle 215 potranno essere accoppiate ai dischi di manovella 210; e i cuscinetti 315 potranno essere accoppiati all’albero di azionamento 200, ottenendo il suddetto gruppo unico.
Terminata questa fase di preassemblaggio, il gruppo così ottenuto può essere inserito come un tutt’uno all’interno della prima porzione 325 del carter di protezione 300, avendo cura, ad esempio, di infilare ciascun pistone 150 (ovvero ciascun elemento di supporto 220) nella rispettiva sede di guida 225, e di alloggiare i cuscinetti 315 nelle corrispondenti rientranze o culle semicircolari ricavate nella superficie di interfaccia 335.
Al termine di questa fase è infine possibile unire nuovamente la seconda porzione 330 del carter di protezione 300 alla prima porzione 325, preferibilmente con l’interposizione della guarnizione 350, serrando i cuscinetti 315 nelle ricostituite sedi cilindriche 320 e racchiudendo all’interno del carter di protezione 300 tutte le altre componenti.
Si desidera sottolineare che durante tutte queste fasi è vantaggiosamente possibile lasciare sempre grezze le superfici di interfaccia 335 e 340 delle due porzioni 325 e 330, ossia lasciarle così come risultano dal solo processo di pressofusione o di microfusione, senza assoggettarle a nessuna lavorazione meccanica di finitura per asportazione di materiale.
Ovviamente a tutto quanto sopra descritto, un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico-applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una pompa (100) comprendente: - una testata (105) definente almeno una camera di pompaggio (110), - almeno un pistone (150) avente un prefissato asse longitudinale (A) e scorrevolmente accoppiato a detta testata (105) in modo da poter scorrere lungo detto asse longitudinale (A) per variare il volume di detta camera di pompaggio (110), - un albero di azionamento (200) atto a ruotare intorno ad un prefissato asse di rotazione (B) ortogonale all’asse longitudinale (A) del pistone (150), - organi cinematici (205) atti a trasformare la rotazione dell’albero di azionamento (200) intorno a detto asse di rotazione (B) in uno scorrimento alternativo del pistone (150) lungo il proprio asse longitudinale (A), - almeno una coppia di cuscinetti (315) coassialmente infilati sull’albero di azionamento (200) e posizionati da parti opposte rispetto agli organi cinematici (205), i quali sono atti a sostenere l’albero di azionamento (200) e a consentirne la rotazione intorno all’asse di rotazione (B), e - un carter di protezione (300) atto ad accogliere gli organi cinematici (205) e provvisto di almeno due sedi cilindriche (320) reciprocamente coassiali, ciascuna delle quali è atta ad accogliere coassialmente un rispettivo cuscinetto (315), caratterizzata dal fatto che detto carter di protezione (300) è suddiviso, lungo un piano di separazione (Z) contenente l’asse delle sedi cilindriche (320), in almeno due porzioni separate (325, 330).
  2. 2. Una pompa (100) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto piano di separazione (Z) è ortogonale all’asse longitudinale (A) del pistone (150).
  3. 3. Una pompa (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i cuscinetti (315) sono cuscinetti volventi.
  4. 4. Una pompa (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il diametro interno di ciascuna sede cilindrica (320) del carter di protezione (300) è inferiore al diametro esterno del rispettivo cuscinetto (315).
  5. 5. Un metodo per la fabbricazione di una pompa (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: - realizzare separatamente le due porzioni (325, 330) del carter di protezione (300), - montare il pistone (150), l’albero di azionamento (200), gli organi cinematici (205) ed i cuscinetti (315) in una prima porzione (325) del carter di protezione (300), e - unire la seconda porzione (330) del carter di protezione (300) a detta prima porzione (325).
  6. 6. Un metodo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che la fase di montaggio comprende le fasi di: - assemblare tra loro il pistone (150), l’albero di azionamento (200), gli organi cinematici (205) e i cuscinetti (315), in modo da formare un gruppo unico al di fuori del carter di protezione (300), e - accoppiare detto gruppo unico alla prima porzione (325) del carter di protezione (300), prima di unire la seconda porzione (330).
  7. 7. Un metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 5 a 6, caratterizzato dal fatto che le due porzioni (325, 330) del carter di protezione (300) sono realizzate per pressofusione o microfusione di materiale metallico.
  8. 8. Un metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto di prevedere le fasi di: - unire tra loro le due porzioni (325, 330) del carter di protezione (300), prima del montaggio del pistone (150), dell’albero di azionamento (200), degli organi cinematici (205) e dei cuscinetti (315), - assoggettare le sedi cilindriche (320) del carter di protezione (300) ad una lavorazione meccanica di finitura per asportazione di materiale, - separare nuovamente le due porzioni (325, 330) del carter di protezione (300).
  9. 9. Un metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 5 a 8, caratterizzato dal fatto di prevedere di lasciare al grezzo le superfici (335, 340) delle due porzioni (325, 330) del carter di protezione (300) che si interfacciano in corrispondenza del piano di separazione (Z).
IT102019000007602A 2019-05-30 2019-05-30 Pompa a pistoni con carter separato IT201900007602A1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102019000007602A IT201900007602A1 (it) 2019-05-30 2019-05-30 Pompa a pistoni con carter separato

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102019000007602A IT201900007602A1 (it) 2019-05-30 2019-05-30 Pompa a pistoni con carter separato

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT201900007602A1 true IT201900007602A1 (it) 2020-11-30

Family

ID=67876046

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT102019000007602A IT201900007602A1 (it) 2019-05-30 2019-05-30 Pompa a pistoni con carter separato

Country Status (1)

Country Link
IT (1) IT201900007602A1 (it)

Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
ITRE20100079A1 (it) * 2010-09-28 2012-03-29 Interpump Engineering Srl Macchina idraulica a pistoni
US20120192710A1 (en) * 2011-01-28 2012-08-02 Wabtec Holding Corp. Oil-Free Air Compressor for Rail Vehicles

Patent Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
ITRE20100079A1 (it) * 2010-09-28 2012-03-29 Interpump Engineering Srl Macchina idraulica a pistoni
US20120192710A1 (en) * 2011-01-28 2012-08-02 Wabtec Holding Corp. Oil-Free Air Compressor for Rail Vehicles

Similar Documents

Publication Publication Date Title
ITMO20130271A1 (it) Pompa.
CN105570128B (zh) 一种压缩机泵体结构及压缩机
EP3812591B1 (en) Slide valve, slide valve adjustment mechanism and screw compressor
US3834840A (en) Compact reciprocating piston machine
US9771931B2 (en) Spin pump with spun-epicyclic geometry
CN209781143U (zh) 轴向柱塞泵
WO2016011898A1 (zh) 轴向柱塞式液压泵
JP5372018B2 (ja) 回転ベーン式圧縮機及びその製造方法
US1967167A (en) Fluid compression apparatus
IT201900007602A1 (it) Pompa a pistoni con carter separato
NO338172B1 (no) Eksenterdrivmekanisme for volumetriske pumper og motorer
CN106968910B (zh) 轻型电动液压柱塞泵
IT201800020389A1 (it) Dispositivo di pompaggio.
CN108252886A (zh) 一种可平衡差动缸流量差的非对称配流轴向柱塞变量泵
US3772965A (en) Axial plunger pump
US6793471B2 (en) Fluid machine
JP5827978B2 (ja) 回転ベーン式圧縮機及びその製造方法
KR20180013312A (ko) 개선된 구조의 정유압 변속장치
JPS61234288A (ja) スクロ−ル形流体機械の給油構造
JPH0579481A (ja) ロータリ圧縮機
CN111197561B (zh) 一种往复式柱塞泵
KR102105464B1 (ko) 스크롤 압축기
CN106438256B (zh) 补偿三柱塞孔缸体压紧力的静压支承结构
US223257A (en) Rotary engine
JP5279416B2 (ja) 圧縮機