IT201900006004A1 - Abbattitore professionale - Google Patents

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IT201900006004A1
IT201900006004A1 IT102019000006004A IT201900006004A IT201900006004A1 IT 201900006004 A1 IT201900006004 A1 IT 201900006004A1 IT 102019000006004 A IT102019000006004 A IT 102019000006004A IT 201900006004 A IT201900006004 A IT 201900006004A IT 201900006004 A1 IT201900006004 A1 IT 201900006004A1
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IT
Italy
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heat
heat pump
blast chiller
pump refrigeration
heat exchanger
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IT102019000006004A
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English (en)
Inventor
Alessio Moro
Luca Racconci
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Irinox S P A
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    • F25DREFRIGERATORS; COLD ROOMS; ICE-BOXES; COOLING OR FREEZING APPARATUS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“ABBATTITORE PROFESSIONALE”
La presente invenzione è relativa ad un abbattitore professionale.
Più in dettaglio la presente invenzione è relativa ad un abbattitore ad uso alimentare particolarmente adatto ad essere utilizzato in ristoranti, mense e similari. Impiego a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Come è noto, gli abbattitori sono delle apparecchiature in grado di raffreddare e/o surgelare velocemente cibi ed altri prodotti ad uso alimentare, anche appena estratti dal forno, preservandone contestualmente la fragranza, la consistenza, i colori ed i valori nutrizionali, e più in generale tutte le proprietà organolettiche.
Gli abbattitori per uso professionale solitamente comprendono: un involucro autoportante esterno di forma sostanzialmente parallelepipeda, che è usualmente realizzato in acciaio inox, ed è dotato al suo interno di un grande vano o camera di stoccaggio di forma sostanzialmente parallelepipeda, che è opportunamente termoisolato in modo tale da minimizzare lo scambio termico con l’esterno, è adattato a contenere gli alimenti da trattare, e comunica con l'esterno attraverso una grande apertura di accesso situata sulla faccia anteriore dell'involucro esterno; una grande porta di forma sostanzialmente rettangolare e con struttura termoisolante, che è incernierata a bandiera sull’involucro esterno in modo da essere mobile attorno ad un asse verticale da e verso una posizione di chiusura in cui la porta si appoggia sulla faccia anteriore dell'involucro in modo da chiudere ermeticamente l'apertura di accesso al vano termoisolato; ed un circuito frigorifero a pompa di calore ad azionamento elettrico, che è in grado di raffreddare quanto contenuto all’interno del vano termoisolato.
Diversamente dai frigoriferi tradizionali che sono notoriamente strutturati per mantenere continuativamente il cibo ad una temperatura prefissata ed usualmente inferiore a 6°C, gli abbattitori sono dotati di una centralina elettronica di controllo che è atta a pilotare il compressore del circuito frigorifero in modo tale da portare, in un intervallo temporale prestabilito e relativamente breve, il prodotto contenuto all’interno del vano termoisolato ad una temperatura obiettivo prefissata, usualmente seguendo una curva di raffreddamento funzione dal tipo di alimento momentaneamente contenuto all’interno del vano termoisolato.
La temperature obiettivo del processo di raffreddamento e le relative tempistiche sono determinate dalle normative vigenti in materia di igiene e sicurezza degli alimenti, e possono variare da paese a paese.
Ovviamente, per poter raffreddare rapidamente il cibo anche quando si trova ancora ad alta temperatura, il circuito frigorifero a pompa di calore deve fornire delle prestazioni (potenza frigorifera) sensibilmente superiori a quelle tipiche dei frigoriferi o congelatori tradizionali.
Per aumentare le prestazioni (potenza frigorifera) dei propri circuiti frigoriferi a pompa di calore, la richiedente ha testato numerosi gas ottenendo ottimi risultati con il gas R290, tradizionalmente chiamato propano, che in aggiunta ha anche un grado GWP (acronimo di Global Warming Potential - Potenziale di Riscaldamento Globale) relativamente basso.
Purtroppo essendo un gas altamente infiammabile, il propano non può essere liberamente utilizzato come fluido frigorigeno nel circuito frigorifero degli abbattitori professionali, perché la quantità massima di gas infiammabile/ fluido frigorigeno contenuta all’interno del circuito frigorifero a pompa di calore dell’abbattitore sarebbe molto superiore alla quantità minima che le normative di sicurezza indicano come sufficiente per innescare una esplosione o un incendio.
In altre parole, in caso di perdite di gas dal circuito frigorifero dell’abbattitore, la concentrazione di gas infiammabile nell’intorno dell’abbattitore raggiungerebbe immediatamente valori critici e tali da innescare una esplosione o incendio, con gli ovvii problemi che questo comporta.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un abbattitore per uso professionale, che possa utilizzare un gas infiammabile come fluido frigorigeno, e sia contemporaneamente di libera installazione in qualsiasi locale senza pre-analisi del sito di installazione, senza con ciò violare le normative di sicurezza relative ai macchinari che utilizzano gas infiammabili.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzato un abbattitore professionale come definito nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica di un abbattitore per uso professionale realizzato secondo i dettami della presente invenzione, con parti in sezione e parti asportate per chiarezza;
- la figura 2 è una vista laterale dell’abbattitore di in figura 1, sezionalo lungo il piano di mezzeria della macchina e con parti asportate per chiarezza; mentre
- la figura 3 è una vista schematica dell’impianto a pompa di calore dell’abbattitore illustrato nelle figure 1 e 2.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 è indicata nel suo complesso un abbattitore per uso professionale.
L’abbattitore 1 in primo luogo comprende: un involucro autoportante esterno 2 preferibilmente di forma sostanzialmente parallelepipeda, che è dotato al suo interno di una grande camera o vano 3 di stoccaggio preferibilmente di forma sostanzialmente parallelepipeda, che è opportunamente termoisolato in modo tale da minimizzare lo scambio termico con l’esterno, è atto a contenere i prodotti ad uso alimentare da trattare, e comunica con l'esterno attraverso una grande apertura di accesso che ha preferibilmente forma sostanzialmente rettangolare, ed è preferibilmente situata sulla faccia anteriore dell'involucro esterno 2; una grande porta 4 con struttura termoisolante, preferibilmente di forma sostanzialmente rettangolare, che è fissata sull’involucro esterno 2 in modo da essere mobile da e verso una posizione di chiusura (vedi figura 2) in cui la porta 4 chiude sostanzialmente ermeticamente l'apertura di accesso al vano termoisolato 3; ed un gruppo di raffreddamento 5 ad azionamento elettrico, che è almeno parzialmente alloggiato all’interno dell’involucro autoportante 2, ed è selettivamente atto a raffreddare quanto contenuto all’interno del vano termoisolato 3.
Più in dettaglio, la porta 4 è preferibilmente incernierata a bandiera sulla faccia anteriore dell’involucro esterno 2 in modo da essere manualmente mobile/girevole attorno ad un asse di riferimento A preferibilmente sostanzialmente verticale, da e verso una posizione di chiusura (vedi figura 2) in cui la porta 4 si appoggia sulla faccia anteriore dell'involucro esterno 2, in modo da chiudere sostanzialmente ermeticamente l'apertura di accesso al vano termoisolato 3.
In aggiunta, l’abbattitore 1 comprende una centralina elettronica di controllo 6, che è preferibilmente posizionata all’interno dell'involucro autoportante 2 o della porta 4, ed è atta a comandare il gruppo di raffreddamento 5 in funzione dei segnali provenienti da uno o più sensori di temperatura 7, che sono atti a rilevare continuativamente la temperatura all’interno del vano termoisolato 3, ed a loro volta sono preferibilmente opportunamente distribuiti all’ interno del vano termoisolato 3.
Più in dettaglio, il gruppo di raffreddamento 5 ha preferibilmente una resa frigorifera per unità di volume, ossia il rapporto tra la resa frigorifera nominale ed il volume interno totale/capacità del vano termoisolato 3, superiore a 0,5 KW/m<3 >(chilowatt per metro cubo), ed opzionalmente anche superiore ad 1 KW/m<3 >(chilowatt per metro cubo). Dove, la resa frigorifera nominale convenzionalmente indica la resa frigorifera (potenza frigorifera) del compressore del fluido frigorigeno come dichiarata dal costruttore dello compressore secondo la normativa EN 129000 per compressori LBP, MBP, LBP/MBP e MBP/HBP, con Temperatura di evaporazione -35°C, Temperatura di condensazione 40°C, Temperatura di aspirazione 20°C e Temperatura del liquido condensato 40°C.
La centralina elettronica di controllo 6, invece, è atta pilotare il gruppo di raffreddamento 5 in modo tale da portare, in un intervallo temporale prefissato, la temperatura misurata all’interno del vano termoisolato 3 ad un valore obiettivo prefissato e preferibilmente, ma non necessariamente, compreso tra 40°C e -50°C, opzionalmente facendo inoltre in modo che l’andamento temporale della temperatura all’interno del vano termoisolato 3 segua una specifica curva di avvicinamento alla temperatura obiettivo, che è/sono funzione del tipo di alimento momentaneamente contenuto all’interno del vano termoisolato 3.
In altre parole, il valore della temperatura obiettivo, le tempistiche per raggiungere la temperatura obiettivo ed, opzionalmente, anche l’andamento temporale della temperatura all’interno del vano termoisolato 3 fino alla temperatura obiettivo, è/sono funzione del tipo di prodotto ad uso alimentare momentaneamente contenuto all’interno del vano termoisolato 3, e sono preferibilmente atte a preservare le proprietà organolettiche del medesimo prodotto ad uso alimentare.
Chiaramente il valore della temperature obiettivo e le tempistiche per arrivare alla temperatura obiettivo sono determinate dalle normative vigenti in materia di igiene e sicurezza degli alimenti, e possono variare da paese a paese.
Preferibilmente il valore della temperatura obiettivo e/o le tempistiche per raggiungere la temperatura obiettivo e/o la curva di avvicinamento alla temperatura obiettivo è/sono inoltre selezionati/selezionabili manualmente dall’ utilizzatore tramite un pannello di comando (non illustrato) preferibilmente posizionato all’esterno della porta 4, o comunque all’esterno dell’involucro autoportante 3.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato la centralina elettronica di controllo 6 è preferibilmente dotata di una memoria non-volatile dove sono memorizzate una serie di temperature obiettivo, le tempistiche per raggiungere le medesime temperatura obiettivo, ed una serie di curve di avvicinamento alla temperatura obiettivo, ciascuna delle quali è univocamente associata ad un tipo di alimento; e l’utilizzatore può selezionare la temperatura obiettivo desiderata e le tempistiche per raggiungere la medesima temperatura obiettivo tramite il pannello di comando.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, il gruppo di raffreddamento 5, invece, comprende due o più circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 separati ed indipendenti uno dall’altro, ciascuno dei quali è controllato direttamente dalla centralina elettronica di controllo 6, ed è in grado di raffreddare l’interno del vano termoisolato 3 separatamente ed indipendentemente dagli altri circuiti frigoriferi.
Più in dettaglio, la centralina elettronica di controllo 6 è preferibilmente programmata/configurata in modo tale da poter selettivamente attivare i vari circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 separatamente ed indipendentemente uno dall’altro, in modo tale da parcellizzare la potenza frigorifera erogata.
Preferibilmente, ma non necessariamente, i vari circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5, inoltre, sono strutturalmente sostanzialmente identici tra loro, in modo tale che ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 fornisca sostanzialmente un sottomultiplo della potenza frigorifera per unità di volume complessivamente erogata dal gruppo di raffreddamento 5.
In altre parole, tutti i circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5 preferibilmente hanno sostanzialmente la stessa potenza frigorifera.
In aggiunta, il fluido frigorigeno che circola all’ interno di ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 è un gas infiammabile preferibilmente appartenete alla famiglia degli idrocarburi, e la quantità di fluido frigorigeno/ gas infiammabile contenuto nel medesimo circuito frigorifero a pompa di calore 10 è inferiore ad una quantità limite prefissata, che le normative di sicurezza indicano come quantità minima sufficiente per innescare una esplosione od incendio.
Preferibilmente il fluido frigorigeno è inoltre un gas infiammabile appartenete alla classe di sicurezza A2L o A3, secondo la norma ISO 817:2014 e successive o la norma EN 378-1:2016 e successive.
Più in dettaglio, ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 è preferibilmente interamente alloggiato all’ interno dell’involucro autoportante 2, e comprende: un primo scambiatore di calore 11, tradizionalmente chiamato scambiatore di calore di bassa pressione o evaporatore, che è posizionato all’interno del vano termoisolato 3 in modo tale da essere lambito dall’aria presente/circolante all’interno del vano termoisolato 3; un secondo scambiatore di calore 12, tradizionalmente chiamato scambiatore di calore di alta pressione o condensatore, che è posizionato all’esterno del vano termoisolato 3 in modo tale da essere lambito dall’aria esterna; ed un compressore 13 ad azionamento elettrico, preferibilmente di tipo volumetrico, che è posizionato all’ esterno del vano termoisolato 3, è interposto tra gli scambiatori di calore 11 e 12, ed è atto a comprimere il fluido frigorigeno che esce dallo scambiatore di calore 11 ed entra nello scambiatore di calore 12.
Più in dettaglio, il compressore 13 ha la bocca di aspirazione collegata all’uscita dello scambiatore di calore 11 e la bocca di mandata collegata all’ingresso dello scambiatore di calore 12, in modo tale da comprimere il fluido frigorigeno a bassa temperatura e bassa pressione in uscita dallo scambiatore di calore 11, ed inviare in ingresso allo scambiatore di calore 12 un flusso di fluido frigorigeno con temperatura e pressione sensibilmente superiori a quelle in uscita dallo scambiatore di calore 11.
Ovviamente la centralina elettronica di controllo 6 è programmata/configurata in modo tale da controllare l’accensione e/o lo spegnimento del compressore 13 di ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10.
Ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10, in aggiunta, comprende anche un organo espansore 14 attivo o passivo, che è interposto tra l’uscita dello scambiatore di calore 12 e l’ingresso dello scambiatore di calore 11, ed è atto a provocare l’espansione rapida ed irreversibile del fluido frigorigeno allo stato gassoso che fluisce dall’ uscita dello scambiatore di calore 12 verso l’ingresso dello scambiatore di calore 11, in modo tale che il fluido frigorigeno in ingresso allo scambiatore di calore 11 abbia pressione e temperatura sensibilmente inferiori a quelle del fluido frigorigeno in uscita dallo scambiatore di calore 12.
Il fluido frigorigeno che circola all’interno dello scambiatore di calore di bassa pressione 11, quindi, sottrae calore all’aria presente/circolante all’interno del vano termoisolato 3. Il fluido frigorigeno che circola all’ interno dello scambiatore di calore di alta pressione 12, invece, cede calore all’aria esterna.
Preferibilmente ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 in aggiunta include anche un serbatoio di accumulo 15 del fluido frigorigeno, che è preferibilmente posizionato immediatamente a monte della bocca di aspirazione del compressore 13, ossia tra l’uscita dello scambiatore di calore di bassa pressione 11 ed il compressore 13, ed è atto ad accumulare il fluido frigorigeno al proprio interno quando il compressore 13 è spento, e/o a bloccare e trattenere il fluido frigorigeno allo stato liquido eventualmente diretto verso l'ingresso/aspirazione del compressore 13.
In alternativa, il serbatoio di accumulo 15 del fluido frigorigeno potrebbe essere anche posizionato tra lo scambiatore di calore di alta pressione 12 e l’organo espansore 14.
Gli scambiatori di calore 11 e 12, il compressore 13, le tubazioni di collegamento e, se presente, il serbatoio di accumulo 15 sono dimensionati per contenere una quantità complessiva di fluido frigorigeno/gas infiammabile inferiore alla quantità limite che le normative indicano come quantità minima sufficiente per innescare una esplosione o incendio del medesimo fluido frigorigeno/gas infiammabile.
Più in dettaglio, la quantità di fluido frigorigeno/gas infiammabile contenuta in ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 è preferibilmente inferiore alla quantità limite che le normative di sicurezza IEC 60335-2-89 e/o EN 60335-2-89 o equivalenti, indicano come quantità minima sufficiente per innescare un’esplosione o incendio.
Preferibilmente il gruppo di raffreddamento 5 inoltre comprende anche un apparato di circolazione forzata dell’ aria ad azionamento elettrico, che è preferibilmente comandato dalla centralina elettronica di controllo 6, ed atto a generare, all’interno del vano termoisolato 3, un flusso d’aria che attraversa o comunque lambisce i vari scambiatori di calore 11, massimizzando lo scambio termico tra il fluido frigorigeno che circola negli scambiatori e l’aria presente/ circolante all’interno del vano termoisolato 3.
Più in dettaglio il gruppo di raffreddamento 5 preferibilmente comprende, per ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10, una rispettiva ventola motorizzata 17 ad azionamento elettrico, che è posizionata all’interno del vano termoisolato 3, di fianco allo scambiatore di calore 11 del medesimo circuito frigorifero a pompa di calore 10, ed è atta a produrre un flusso d’aria f0 che attraversa o comunque lambisce lo scambiatore di calore 11, massimizzando lo scambio termico tra il fluido frigorigeno e l’aria presente/circolante all’interno del vano termoisolato 3.
Preferibilmente la centralina elettronica di controllo 6 è inoltre programmata/configurata in modo tale da controllare l’accensione e/o lo spegnimento di ciascuna ventola motorizzata 17 separatamente dalle altre.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, nell’esempio illustrato, in particolare, il gruppo di raffreddamento 5 ha una resa frigorifera per unità di volume preferibilmente uguale 3 KW/m<3 >(chilowatt per metro cubo).
In altre parole, l’insieme dei circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 che formano il gruppo di raffreddamento 5, ha una resa frigorifera per unità di volume preferibilmente uguale 3 KW/m<3 >(chilowatt per metro cubo).
In aggiunta il gruppo di raffreddamento 5 preferibilmente comprende: tre circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 separati ed indipendenti uno dall’altro, ciascuno dei quali contiene una quantità complessiva di fluido frigorigeno/gas infiammabile inferiore alla quantità limite sopra menzionata; e preferibilmente anche un egual numero di ventole motorizzate 17, posizionate ciascuna di fianco ad un rispettivo scambiatore di calore di bassa pressione 11.
Più in dettaglio, gli scambiatori di calore di bassa pressione 11 sono preferibilmente degli scambiatori piastriformi con struttura a pacco alettato, e sono preferibilmente posizionati a ridosso della parte posteriore del vano termoisolato 3. Preferibilmente le ventole motorizzate 17 sono invece dei ventilatori a flusso assiale, e sono posizionati di fianco agli scambiatori di calore di bassa pressione 11, dalla parte opposta rispetto alla parte posteriore del vano termoisolato 3.
Preferibilmente i circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5 sono inoltre sostanzialmente identici tra loro, per cui ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 è preferibilmente in grado di fornire sostanzialmente un terzo della potenza frigorifera complessivamente erogata dal gruppo di raffreddamento 5.
Preferibilmente ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5 inoltre utilizza il gas R290, tradizionalmente chiamato propano, come fluido frigorigeno.
In aggiunta, poiché le normative IEC e EN-60335-2-89 attualmente vigenti stabiliscono, per il propano o gas R290 ed ogni altro gas infiammabile appartenente alla classe A3 (o A2L), una quantità limite di 150 gr (grammi), ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5 è preferibilmente dimensionato per contenere una quantità complessiva di fluido frigorigeno inferiore a 150 gr (grammi).
In altre parole, nell’esempio illustrato ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 preferibilmente utilizza il propano come fluido frigorigeno, e contiene una quantità di propano minore di 150 gr (grammi).
Una futura versione delle normative IEC e EN-60335-2-89 sopra indicate, tuttavia, potrebbe aumentare o ridurre il valore della quantità limite prevista per il propano (gas R290), per cui ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5 potrebbe essere dimensionato per contenere una quantità complessiva di fluido frigorigeno inferiore alla nuova quantità limite indicata dalla normativa IEC e EN-60335-2-89 e similari.
Più in dettaglio, la futura versione delle normative IEC e EN-60335-2-89 sopra indicate dovrebbe innalzare a 500 gr (grammi) il valore della quantità limite prevista per i gas altamente infiammabili appartenenti alla classe di sicurezza A3, ed a 1200 gr (grammi) il valore della quantità limite prevista per i gas debolmente infiammabili appartenenti alla classe di sicurezza A2L. Poiché il gas R290 appartiene alla classe A3, ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5 potrebbe essere dimensionato per contenere una quantità complessiva di fluido frigorigeno inferiore a 500 gr (grammi).
In ogni caso, l’utilizzo di una quantità di propano/R290 superiore a 150 gr (grammi) sarebbe comunque condizionata ad una estensione minima in pianta del locale in cui viene istallata la macchina.
Con riferimento alle figure 1 e 2, preferibilmente l’involucro autoportante 2 è inoltre dotato anche di un grande vano macchine 20 che è preferibilmente adiacente al vano termoisolato 3, ed è preferibilmente atto ad ospitare il compressore 13, lo scambiatore di calore di alta pressione 12 e, se presente, il serbatoio di accumulo 15 dei vari circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5.
Più in dettaglio, il vano macchine 20 dell’involucro autoportante 2 è preferibilmente posizionato immediatamente al disotto del vano termoisolato 3, ed è preferibilmente dotato di due grandi aperture di ventilazione sostanzialmente contrapposte, che comunicano con l’esterno in modo tale da consentire dell’aria esterna di circolazione all’ interno del vano macchine 20.
Preferibilmente il gruppo di raffreddamento 5 in aggiunta comprende anche un secondo apparato di circolazione forzata dell’aria ad azionamento elettrico, che è atto a generare/produrre un flusso d’aria che attraversa l’intero vano macchine 20, lambendo il compressore 13 e lo scambiatore di calore di alta pressione 12 dei vari circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5.
Più in dettaglio, il gruppo di raffreddamento 5 preferibilmente comprende anche una grande ventola motorizzata 21 ad azionamento elettrico, che è preferibilmente posizionata in corrispondenza di una delle due aperture di ventilazione del vano macchine 20, ed è atta produrre un flusso d’aria f che attraversa l’intero vano macchine 20, lambendo il compressore 13 e lo scambiatore di calore di alta pressione 12 dei vari circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5.
Ovviamente il gruppo di raffreddamento 5 potrebbe anche essere dotato di una pluralità di ventole motorizzate 21.
Nell’esempio illustrato, in particolare, le due aperture di ventilazione del vano macchine 20 sono preferibilmente posizionate una sulla faccia anteriore e l’altra sulla faccia posteriore dell’involucro 2, e la ventola motorizzata 21 è preferibilmente posizionata in corrispondenza dell’apertura di ventilazione posteriore, ossia l’apertura di ventilazione posta sulla faccia posteriore dell’involucro 2.
Preferibilmente la ventola motorizzata 17 è inoltre costituita da un ventilatore a flusso assiale, ed è atta a produrre un flusso d’aria f che entra nel vano macchine 20 attraverso l’apertura di ventilazione anteriore, ossia l’apertura di ventilazione posta sulla faccia anteriore dell’involucro 2, e fuoriesce dal vano macchine 20 attraverso l’apertura di ventilazione posteriore.
Con riferimento alla figura 2, come agli scambiatori di calore di bassa pressione 11, anche gli scambiatori di calore di alta pressione 12 dei vari circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 sono preferibilmente degli scambiatori piastriformi con struttura a pacco alettato, e sono preferibilmente posizionati all’interno del vano macchine 20 secondo una configurazione a zig-zag, in modo tale da essere tutti lambiti/investiti contemporaneamente dal flusso d’aria f che attraversa il vano macchine 20.
Preferibilmente gli organi espansori 14 dei vari circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 invece sono delle valvole di laminazione a controllo elettronico. In alternativa gli organi espansori 14 potrebbero anche essere delle valvole di laminazione termostatiche, delle valvole di laminazione meccaniche, oppure a capillare.
Preferibilmente l’abbattitore 1 infine presenta, all’ interno del vano termoisolato 3, una o più rastrelliere verticali di supporto su sui possono essere inseriti/posizionati uno o più vassoi contenenti il prodotto alimentare da trattare.
Il funzionamento dell’abbattitore 1 è facilmente desumibile da quanto sopra scritto, e non necessita quindi di ulteriori spiegazioni.
I vantaggi derivanti dalla particolare struttura del gruppo di raffreddamento 5 sono notevoli.
Essendo suddiviso in una serie di circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 separati ed indipendenti che utilizzano una piccola quantità di gas infiammabile come fluido frigorigeno, il gruppo di raffreddamento 5 consente di sfruttare le proprietà termodinamiche dei gas infiammabili per erogare una maggiore potenza frigorifera, rispettando i limiti di sicurezza imposti dalle normative.
L’eventualità che si manifesti, nello stesso momento, una perdita di gas frigorigeno in due o più circuiti frigoriferi a pompa di calore, infatti, è considerata estremamente improbabile.
In aggiunta, la suddivisione del gruppo di raffreddamento 5 in una serie di circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 separati ed indipendenti consente di parcellizzare, se necessario, la potenza frigorifera erogata, con tutti i vantaggi che questo comporta.
La centralina elettronica di controllo 6, infatti, può attivare i vari circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 separatamente ed indipendentemente uno dall’altro, in modo tale da ottimizzare il rendimento della macchina in caso di ridotta richiesta di potenza frigorifera.
Infine la presenza, all’interno del vano termoisolato 3, di una pluralità di scambiatori di calore di bassa pressione 11, consente di ottenere una distribuzione più omogenea dei valori di temperatura all’interno del vano termoisolato 3. In questo modo il prodotto alimentare segue esattamente la curva di avvicinamento alla temperatura obiettivo preimpostata, anche se il suo contenitore si trova all’ interno del vano termoisolato 3 in posizione periferica.
Risulta infine chiaro che all’abbattitore professionale 1 sopra descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.
Per esempio, in una diversa forma di realizzazione, la soglia di accesso del vano termoisolato 3 può essere a livello del suolo, in modo tale da consentire al personale di cucina di spingere facilmente, all’interno del vano termoisolato 3, uno o più carrelli in cui sono posizionati/ impilati il o i più vassoi contenenti il prodotto alimentare da trattare.
In questo caso il vano macchine 20 è posizionato a lato/ di fianco al vano termoisolato 3.
In aggiunta, in una forma di realizzazione più sofisticata, ciascun circuito frigorifero a pompa di calore 10 potrebbe essere dotato di due serbatoi di accumulo 15 del fluido frigorigeno, il primo posizionato tra l’uscita dello scambiatore di calore di bassa pressione 11 ed il compressore 13, il secondo posizionato tra l’uscita dello scambiatore di calore di alta pressione 12 e l’organo espansore 14.
Infine, anziché usare il propano, i vari circuiti frigoriferi a pompa di calore 10 del gruppo di raffreddamento 5 potrebbero utilizzare, come fluido frigorigeno, l’isobutano (gas R600) o un altro gas infiammabile appartenete alla classe di sicurezza A3 o A2L (normativa EN 378-1:2016 e successive).

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Abbattitore (1) comprendente: un involucro autoportante esterno (2) che è dotato al suo interno di un grande vano termoisolato (3) il quale è atto a contenere il prodotto ad uso alimentare da trattare, e comunica con l'esterno attraverso una apertura di accesso; una porta (4) con struttura termoisolante, che è fissata sull’involucro esterno (2) in modo da essere mobile da e verso una posizione di chiusura in cui essa chiudere sostanzialmente ermeticamente l'apertura di accesso a detto vano termoisolato (3); ed un gruppo di raffreddamento (5) che è almeno parzialmente alloggiato all’interno dell’involucro autoportante (2), ed è selettivamente atto a raffreddare l’interno di detto vano termoisolato (3); l’abbattitore (1) essendo caratterizzato dal fatto che detto gruppo di raffreddamento (5) comprende: una pluralità di circuiti frigoriferi a pompa di calore (10) separati ed indipendenti uno dall’altro, ciascuno dei quali è in grado di raffreddare l’interno del vano termoisolato (3) separatamente ed indipendentemente dagli altri circuiti frigoriferi; dal fatto che il fluido frigorigeno che circola all’interno di ciascun circuito frigorifero a pompa di calore (10) è un gas infiammabile; e dal fatto che la quantità detto gas infiammabile contenuta all’interno di ciascun circuito frigorifero a pompa di calore (10) è inferiore ad una quantità limite prestabilita che può innescare una esplosione o incendio.
  2. 2. Abbattitore secondo la rivendicazione 1, in cui ciascun circuito frigorifero a pompa di calore (10) comprende: un primo scambiatore di calore (11), che è posizionato all’interno del vano termoisolato (3) in modo tale da essere lambito dall’aria presente/circolante all’ interno del vano termoisolato (3); un secondo scambiatore di calore (12), che è posizionato all’esterno del vano termoisolato (3) in modo tale da essere lambito dall’aria esterna; ed un compressore (13) ad azionamento elettrico, che è interposto tra detti scambiatori di calore (11, 12), ed è atto a comprimere il fluido frigorigeno che esce dal primo scambiatore di calore (11) ed entra nel secondo scambiatore di calore (12).
  3. 3. Abbattitore secondo la rivendicazione 2, in cui il primo scambiatore di calore (11), il secondo scambiatore di calore (12), il compressore (13) e le relative tubazioni di collegamento sono dimensionati per contenere una quantità complessiva di fluido frigorigeno/gas infiammabile inferiore a detta quantità limite.
  4. 4. Abbattitore secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui ciascun circuito frigorifero a pompa di calore (10) comprende anche un organo espansore (14), che è interposto tra detti scambiatori di calore (11, 12), ed è atto a provocare l’espansione rapida del fluido frigorigeno che fluisce dal secondo scambiatore di calore (12) verso il primo scambiatore di calore (11).
  5. 5. Abbattitore secondo la rivendicazione 2, 3 o 4, in cui il gruppo di raffreddamento (5) comprende anche mezzi di circolazione forzata dell’aria, che sono atti a generare, all’interno del vano termoisolato (3), un flusso d’aria che lambisce i primi scambiatori di calore (11) dei vari circuiti frigorifero a pompa di calore (10).
  6. 6. Abbattitore secondo la rivendicazione 5, in cui detti mezzi di circolazione forzata dell’aria comprendono, per ciascun circuito frigorifero a pompa di calore (10), una rispettiva ventola motorizzata (17) che è posizionata di fianco al primo scambiatore di calore (11) del medesimo circuito frigorifero a pompa di calore (10) ed è atta a produrre un flusso d’aria che lambisce lo stesso scambiatore di calore.
  7. 7. Abbattitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i vari circuiti frigoriferi a pompa di calore (10) del gruppo di raffreddamento (5) sono strutturalmente sostanzialmente identici tra loro, in modo tale che ciascun circuito frigorifero a pompa di calore (10) fornisca sostanzialmente un sottomultiplo della potenza frigorifera per unità di volume complessivamente erogata dal gruppo di raffreddamento (5).
  8. 8. Abbattitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere anche una centralina elettronica di controllo (6) che comanda i vari circuiti frigoriferi a pompa di calore (10) del gruppo di raffreddamento (5) in funzione dei segnali provenienti da uno o più sensori di temperatura (7) atti a rilevare la temperatura all’interno del vano termoisolato (3).
  9. 9. Abbattitore secondo la rivendicazione 8, in cui la centralina elettronica di controllo (6) è atta pilotare il gruppo di raffreddamento (5) in modo tale da portare, in un intervallo temporale prestabilito, la temperatura misurata all’interno del vano termoisolato (3) ad un valore obiettivo prefissato.
  10. 10. Abbattitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il gas infiammabile è un idrocarburo.
  11. 11. Abbattitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il gas infiammabile appartiene alla classe di sicurezza A3 o A2L.
  12. 12. Abbattitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta quantità limite di gas infiammabile è stabilita dalle normative IEC 60335-2-89 e/o EN 60335-2-89 o equivalenti.
  13. 13. Abbattitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il gas infiammabile è il propano.
  14. 14. Abbattitore secondo la rivendicazione 13, in cui la quantità limite di gas infiammabile è uguale a 150 grammi.
  15. 15. Abbattitore secondo la rivendicazione 13, in cui la quantità limite di gas infiammabile è uguale a 500 grammi.
  16. 16. Abbattitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il gruppo di raffreddamento (5) ha una resa frigorifera per unità di volume superiore a 0,5 KW/m<3>.
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