ITTO20060116A1

ITTO20060116A1 - Apparato atto alla conservazione in particolare di derrate alimentari di tipo modulare

Info

Publication number: ITTO20060116A1
Authority: IT
Inventors: Emili Daniele Degli; Paolo Faraldi; Guglielmo Napoletano; Davide Polverini
Original assignee: Indesit Co Spa
Priority date: 2006-02-20
Filing date: 2006-02-20
Publication date: 2007-08-21
Also published as: WO2007096698A1; EP1986528A1; EP1986528B1

Description

DESCRIZIONE

La presente invenzione si riferisce ad un apparato atto alla conservazione in particolare di derrate alimentari, secondo il preambolo della rivendicazione 1.

Si sta progressivamente affermando l’interesse ad accrescere il valore percepito dei prodotti industriali attraverso una personalizzazione in massa degli stessi. Tale personalizzazione è volta alla soddisfazione degli utenti, ai quali non viene imposto un prodotto fisso, poiché si cerca di adattare il prodotto alle esigenze specifiche di ciascun utente. Dato che un’azienda riesce generalmente a produne in modo conveniente quantità elevate di prodotti standardizzati (mentre sostiene un costo eccessivo per fornire un prodotto realizzato su misura per ogni utente), la personalizzazione in massa dei prodotti prevede la realizzazione di prodotti personalizzati attraverso pratiche di routine a partire da moduli produttivi standardizzati. La personalizzazione in massa richiede flessibilità nella produzione e modularità nei prodotti, per cui un prodotto personalizzato viene ottenuto come complessivo di una serie di elementi variamente componibili tra loro.

Negli ultimi anni, se da una parte la personalizzazione in massa ha conosciuto un forte slancio in molti settori industriali (abbigliamento, telefonia cellulare, automobilistico), dall’altra parte, nel settore degli apparati di refrigerazione ad uso domestico, un tale slancio ancora non si è ancora registrato. Infatti, gli apparati quali frigoriferi, congelatori e frigo-congelatori, che sono attualmente in commercio, sono caratterizzati da una notevole standardizzazione: in base a tale standardizzazione viene proposta una gamma fissa di modelli che possono esercitare una certa attrattività nei confronti di predeterminati utenti standard, ritenuti rappresentativi di predeterminate fasce di mercato.

Da ciò segue che, mediante gli apparati di refrigerazione noti, non si riesce a conseguire la piena soddisfazione degli utenti, poiché ciascuno di essi difficilmente è in grado di trovare in commercio un prodotto perfettamente rispondente alle proprie esigenze. Infatti le caratteristiche funzionali dei suddetti apparati non presentano una sufficiente flessibilità: in particolare, risulta limitato il numero delle modalità di conservazione a cui possono essere sottoposte le derrate alimentari e risulta generalmente standardizzata la volumetria dei vani interni, dedicati alle suddette modalità di conservazione. Ad esempio, i frigoriferi ed i congelatori sono in grado di attuare un’unica modalità di conservazione, mediante il mantenimento della temperatura interna in un predeterminato intervallo, mentre i frigo-congelatori sono in grado di attuare soltanto due modalità di conservazione distinte.

Lo scarso interesse finora dimostrato dal settore degli apparati di refrigerazione nei confronti della personalizzazione trova riscontro nella relativa letteratura brevettuale, che è piuttosto esigua ed in cui il termine “modularità” è stato spesso inteso quale possibilità di sostituzione del gruppo funzionale, ossia del gruppo deputato alla generazione del freddo (si veda, ad esempio, la domanda di brevetto EP 1547492, in cui si descrive una vetrina frigorifera ad uso prevalentemente commerciale, in cui è possibile applicare differenti gruppi funzionali, ciascuno dei quali specializzato per la conservazione delle derrate alimentari ad una predeterminata temperatura).

Nel brevetto US3650122, per “unità di refrigerazione modulare”, si intende un apparato comprendente un contenitore isolato termicamente e dotato di un circuito frigorifero per il raffreddamento di tale contenitore, atto ad essere installato in modo rimovibile all’intemo della nicchia di un mobile di una cucina domestica. La modularità dell’apparato descritto nel brevetto US3650122 è in realtà estremamente limitata, poiché tale modularità si risolve essenzialmente in una certa adattabilità della volumetria del suddetto apparato, in funzione dello spazio disponibile aH’intemo della cucina domestica in cui esso deve essere installato.

La domanda di brevetto EP201182 descrive un frigorifero ottenibile mediante composizione di moduli contenitori che possono essere posizionati gli uni sugli altri per creare ima struttura di tipo colonnare. Per garantire la distribuzione di potenza refrigerante tra i vari moduli contenitori sono previsti elementi, anch’essi di carattere modulare, atti ad addurre potenza refrigerante ai moduli contenitori. Il frigorifero descritto nella domanda di brevetto EP201182, se da una parte consente al proprio utente di adattarne la volumetria in funzione delle proprie esigenze, dall’altra parte presenta lo svantaggio di non essere in alcun modo personalizzabile sia per quanto riguarda la ripartizione in zone aventi ciascuna una propria modalità di conservazione, sia per quanto riguarda l’associazione di eventuali dispositivi accessori.

La domanda di brevetto EP334414 descrive un frigorifero su cui possono essere posizionati dei moduli ausiliari, che servono ad aumentarne la capacità, permettendo così di ottenere un frigorifero la cui volumetria può essere adattata in funzione delle esigenze dell’utente. L’adduzione del freddo nei moduli ausiliari avviene per mezzo di connettori che mettono in comunicazione lo spazio interno dei moduli ausiliari con il circuito di alimentazione della potenza refrigerante. Il frigorifero descritto nella domanda di brevetto EP334414 risulta avere svantaggi analoghi al frigorifero descritto nella domanda di brevetto EP201182: anche in questo caso, infatti, la modularità dell’apparato di refrigerazione ad uso domestico si traduce esclusivamente nella possibilità di adattarne la capacità in funzione delle esigenze dell’utente.

La citata arte nota, che tratta di frigoriferi modulabili in volumetria, presenta inoltre l’inconveniente che la modularità non può essere agevolmente sfruttata nel corso d’uso dei suddetti frigoriferi e dunque risulta di fatto limitata al momento dell’ installazione. Infine, nella citata arte nota, alla suddetta modularità in volumetria non è associata una corrispondente modularità per quanto concerne la potenza frigorifera generata dall’unità funzionale: perciò, in occasione di un incremento di capacità a seguito dell’addizione di uno o più moduli aggiuntivi, si può verificare facilmente la condizione in cui almeno parte del frigorifero non riesce a garantire adeguatamente la modalità di conservazione alla quale esso è preposto. Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un apparato atto alla conservazione di derrate alimentari, in grado di superare gli svantaggi insiti negli apparati precedentemente descritti. In particolare, la presente invenzione è volta a realizzare un apparato, il quale si distingua dagli apparati frigoriferi ad uso domestico noti attraverso lo stato dell’arte ed attualmente disponibili in commercio, poiché fornisce ai propri utenti una modularità che non coinvolge solo la volumetria complessiva dell’apparato, ma va ad interessare anche altri aspetti quali la ripartizione della volumetria in differenti zone (a ciascuna delle quali è associata una particolare modalità di conservazione), e/o la possibilità di modificare la disposizione dei vari moduli anche in corso d’uso dell’apparato e con il massimo confort, e/o la rimovibilità dei vari moduli per cui essi possono essere agevolmente staccati dall’apparato modulare ed utilizzati, tipicamente per un tempo predeterminato, anche disgiunti dall’unità funzionale preposta alla generazione della potenza refrigerante, e/o la compatibilità con eventuali dispositivi accessori (dispositivo per la generazione di vuoto pneumatico, sistema di igienizzazione, eccetera) e così via.

L’apparato atto a risolvere i suddetti scopi ha le caratteristiche esposte nelle rivendicazioni qui annesse e che rappresentano parte integrante della presente descrizione.

L’idea generale alla base della presente invenzione è quella di realizzare un apparato, atto alla conservazione in particolare di derrate alimentari, di tipo modulare e comprendente:

i) uno o più elementi contenitori, ognuno dei quali è atto a mantenere le derrate alimentari in un determinato stato di conservazione;

ii) un’unità funzionale, atta a generare potenza refrigerante; e

iii) mezzi di distribuzione, atti a distribuire la potenza refrigerante generata dall’unità funzionale.

Nel seguito vengono esposti i principali aspetti vantaggiosi della presente invenzione.

I mezzi di distribuzione possono fungere quale struttura portante degli uno o più elementi contenitori.

Gli elementi contenitori comprendono mezzi di connessione ai mezzi di distribuzione, in particolare comprendono mezzi di connessione ad appositi elementi di connessione applicati ai mezzi di distribuzione: i mezzi di connessione sono atti a permettere alla potenza refrigerante di essere addotta negli elementi contenitori, preferibilmente nel vano interno degli elementi contenitori, e sono preferibilmente capaci di assicurare la rimovibilità del collegamento tra gli elementi contenitori e i mezzi di distribuzione, in modo da consentire agli elementi contenitori di essere rimossi da un utente (ossia anche da personale non specializzato, quali gli installatori o i manutentori o i riparatori), dal rispettivo luogo di installazione. I suddetti mezzi di connessione ed elementi di connessione sono conformati in maniera tale da rendere possibile un reciproco accoppiamento meccanico, cosicché essi vengano a costituire, a seguito di tale accoppiamento, una singola unità di connessione.

La Richiedente ha infatti individuato nella rimovibilità degli elementi contenitori una caratteristica importantissima mediante la quale l’apparato secondo la presente invenzione riesce ad assicurare ai propri utenti una effettiva e particolarmente vantaggiosa modularità. La rimovibilità degli elementi contenitori consente all’utente di variare, anche in corso d’uso, la tipologia e/o la disposizione degli elementi contenitori compresi nell’apparato modulare secondo la presente invenzione e quindi di adattare in qualsiasi momento il suddetto apparato alle sue preferenze e/o esigenze. Inoltre, la caratteristica della rimovibilità permette all’utente di utilizzare convenientemente gli elementi contenitori non soltanto quando essi sono congiunti ai mezzi di distribuzione, ma anche quando essi, una volta rimossa tale congiunzione, sono trasportati a distanza (più o meno grande) rispetto ai mezzi di distribuzione. Per garantire una corretta funzionalità degli elementi contenitori per un intervallo di tempo sufficientemente lungo a partire dalla rimozione del collegamento con i mezzi di distribuzione, si può convenientemente dotare gli elementi contenitori di mezzi atti ad ottimizzare il mantenimento della refrigerazione negli elementi contenitori (ad esempio di mezzi comprendenti materiale isolante ed atti ad ostacolare le rientrate di calore, oppure di mezzi atti a generare potenza refrigerante internamente agli elementi contenitori).

I mezzi di connessione possono avere, oltre alla funzione di mettere in comunicazione gli elementi contenitori con i mezzi di distribuzione (permettendo così l’adduzione di potenza refrigerante), anche quella di assicurare un fissaggio stabile, ma rimovibile, degli elementi contenitori ai mezzi di distribuzione: in tal caso, le sollecitazioni meccaniche che agiscono sugli elementi contenitori vengono trasferite alla struttura portante, ossia ai mezzi di distribuzione, tramite i suddetti mezzi di connessione. In via alternativa, il fissaggio stabile, ma rimovibile, di uno o più tra gli elementi contenitori può essere ottenuto mediante mezzi dedicati a tale scopo e distinti dai mezzi di connessione: ad esempio, si può prevedere che ad almeno uno tra gli elementi contenitori e/o ai mezzi di distribuzione siano associati collegamenti meccanici, atti a consentire al suddetto elemento contenitore di essere supportato dai mezzi di distribuzione. La caratteristica della rimovibilità può essere conferita a tutti gli elementi contenitori, oppure soltanto ad alcuni tra essi: in tale secondo caso, almeno uno tra gli elementi contenitori è connesso in modo fisso all’unità funzionale e/o ai mezzi di distribuzione.

Secondo una forma realizzativa particolarmente vantaggiosa della presente invenzione, l’apparato, di tipo modulare ed in particolare atto alla conservazione di derrate alimentari, comprende mezzi per il controllo elettronico, atti a controllare il funzionamento dell’unità funzionale e/o la distribuzione della potenza refrigerante tra gli elementi contenitori. I mezzi per il controllo elettronico possono essere ubicati nell’unità funzionale e/o nei mezzi di distribuzione e/o in almeno uno degli elementi contenitori e possono avvalersi di mezzi di memorizzazione, comprendenti almeno una memoria di tipo non volatile. Inoltre, mezzi di interfaccia utente possono essere associati ai mezzi per il controllo elettronico: tali mezzi di interfaccia utente sono atti a permettere all’utente dell’apparato secondo la presente invenzione di selezionare almeno un parametro operativo relativo all’apparato e/o ad esplicitare all’utente dell’apparato secondo la presente invenzione almeno un parametro operativo relativo all’apparato. Infatti, i mezzi di interfaccia utente possono comprendere:

i) mezzi di selezione, che sono atti a permettere all’utente di attivare e disattivare almeno una funzionalità resa disponibile dall’apparato secondo la presente invenzione e/o a selezionare almeno un parametro relativo alla modalità di conservazione delle derrate alimentari all’interno di almeno uno degli elementi contenitori (in particolare la temperatura). A titolo esemplificativo, ma non limitativo, i mezzi di selezione comprendono manopole e/o pulsanti (che possono essere dei dispositivi con tecnologia a sfioramento); e/o

ii) mezzi di visualizzazione, che sono atti a fornire all’utente almeno un’informazione e/o un parametro (tipicamente di funzionamento) relativo all’apparato secondo la presente invenzione, i quali comprendono un insieme di led e/o uno schermo (ad esempio a cristalli liquidi oppure a tecnologia OLED). In particolare, i mezzi di visualizzazione possono essere utilizzati dai mezzi per il controllo elettronico per esplicitare almeno un parametro e/o un’informazione in relazione con almeno uno degli elementi contenitori: ad esempio, qualora i mezzi di visualizzazione comprendano uno schermo, tale schermo può essere utilizzato per esplicitare all’utente la temperatura e/o la pressione all’interno di un determinato elemento contenitore, oppure la tipologia e/o la data di scadenza delle derrate alimentari contenute, oppure la natura di un guasto eventualmente verificatosi.

L’apparato secondo la presente invenzione può comprendere anche uno o più dispositivi di allarme, collegati ai mezzi per il controllo elettronico. I mezzi per il controllo elettronico sono atti a generare un segnale di allarme in base ad almeno un parametro o un’informazione proveniente da uno dei carichi elettrici dell’apparato, ad esempio da uno degli elementi contenitori, e i dispositivi di allarme sono atti a segnalare all’utente la condizione di allarme: ad esempio, qualora i mezzi per il controllo elettronico dovessero ricevere l’informazione che i mezzi di accesso di un elemento contenitore sono stati lasciati aperti dall’utente, i dispositivi di allarme generano una segnalazione acustica e/o luminosa, atta a richiamare l’attenzione dell’utente.

In alternativa a, oppure in combinazione con, i suddetti mezzi di interfaccia utente, si può prevedere che i mezzi per il controllo elettronico siano collegati:

i) ad un ricevitore a radiofrequenza, in modo da permettere all’utente di effettuare operazioni di attivazione e/o disattivazione e/o selezione tramite un apposito dispositivo esterno (ad esempio tramite un telecomando); e/o

ii) a mezzi di connessione ad una rete (Internet, oppure GSM, oppure “powerline”), in modo da permettere all’utente di impartire comandi all’apparato secondo la presente invenzione e/o di verificarne lo stato di funzionamento da una posizione remota. In questo caso, in tale posizione remota si possono vantaggiosamente raccogliere informazioni relative all’apparato di tipo modulare, ad esempio informazioni di tipo statistico e/o diagnostico e si può eseguire la manutenzione preventiva dell’apparato.

L’apparato modulare, che è oggetto della presente invenzione, risulterà chiaro, insieme agli ulteriori vantaggi che ne conseguono, dalla descrizione dettagliata che segue e dai disegni annessi, i quali sono tutti fomiti a titolo esemplificativo ma non limitativo, in cui:

Fig.l rappresenta schematicamente una prima possibile forma realizzativa dei componenti dell’apparato secondo la presente invenzione denominati rispettivamente “unità funzionale” e “mezzi di distribuzione”;

Fig.2 rappresenta schematicamente una seconda possibile forma realizzativa dei componenti dell’apparato secondo la presente invenzione denominati rispettivamente “unità funzionale” e “mezzi di distribuzione”;

Fig.3 rappresenta schematicamente una prima possibile forma realizzativa del componente dell’apparato secondo la presente invenzione denominato “elemento contenitore”;

Fig.4 rappresenta schematicamente una seconda possibile forma realizzativa del componente dell’apparato secondo la presente invenzione denominato “elemento contenitore”;

Fig.5 rappresenta schematicamente una terza possibile forma realizzativa del componente dell’apparato secondo la presente invenzione denominato “elemento contenitore”;

Fig.6 rappresenta schematicamente una quarta possibile forma realizzativa del componente dell’apparato secondo la presente invenzione denominato “elemento contenitore”;

Fig.7 rappresenta schematicamente una quinta possibile forma realizzativa del componente dell’apparato secondo la presente invenzione denominato “elemento contenitore”;

Fig.8 rappresenta schematicamente un primo possibile lay-out dell’apparato secondo la presente invenzione, realizzato connettendo opportunamente una pluralità di elementi contenitori ai componenti rappresentati in Fig.l; e

Fig.9 rappresenta schematicamente un secondo possibile lay-out dell’apparato secondo la presente invenzione, realizzato connettendo opportunamente una pluralità di elementi contenitori ai componenti rappresentati in Fig.l.

In Fig.l sono rappresentati alcuni componenti dell’apparato modulare, in particolare atto alla conservazione di derrate alimentari, secondo la presente invenzione, essendo tali componenti conformati e disposti reciprocamente, in base ad una particolare forma realizzativa, che costituisce soltanto un primo esempio delle possibili forme realizzative dell’apparato secondo la presente invenzione. In particolare, in Fig.l sono rappresentati l’unità funzionale 10, atta a generare la potenza refrigerante, e i mezzi di distribuzione 20, atti a distribuire la potenza refrigerante generata dall’unità funzionale 10 tra i vari elementi contenitori e contemporaneamente a fungere quale struttura portante degli elementi contenitori. L’unità funzionale 10 è posizionata alla base dell’apparato modulare ed è conformata in maniera tale da assicurare stabilità di appoggio all’intero apparato; ad essa possono essere associati mezzi di movimentazione, in particolare rotelle per permettere all’utente di spostare agevolmente l’intero apparato. L’unità funzionale 10 comprende i dispositivi atti a generare la potenza refrigerante: la tipologia di tali dispositivi, che può essere qualsiasi, non limita in nessun modo i concetti inventivi insiti nella presente invenzione.

Ad esempio, si può assumere che la potenza refrigerante sia generata tramite un sistema a pompa di calore, comunemente noto attraverso lo stato dell’arte. Tale sistema utilizza un fluido refrigerante, il quale evolve secondo un ciclo termodinamico per cui, durante la sua evaporazione, esso sottrae calore, in maniera diretta oppure indiretta, ai vani interni degli elementi contenitori: tale evoluzione fa sì che, all’interno degli elementi contenitori, la temperatura si mantenga compresa all’interno di un predeterminato intervallo e rimanga inferiore alla temperatura dell’ambiente in cui è ubicato l’apparato secondo la presente invenzione. Quale fluido refrigerante può essere utilizzato un fluido scelto tra i seguenti: R134a, R600a, R22, R410a e qualsiasi altro fluido refrigerante comunemente impiegato negli apparati frigoriferi ad uso domestico. In particolare, tale sistema a pompa di calore comprende un evaporatore e un condensatore, atti rispettivamente all’espansione e alla condensazione del fluido refrigerante, nonché un compressore, atto a comprimere il fluido refrigerante. In mandata al compressore, il fluido refrigerante raggiunge il condensatore, a valle del quale si può collocare un filtro disidratatore, avente la funzione di trattenere eventuali impurità e/o tracce di umidità. Il fluido refrigerante attraversa quindi un organo di espansione, preferibilmente un tubo capillare, il quale ha la funzione di fare espandere il fluido refrigerante, poi l’evaporatore ed infine viene convogliato all’aspirazione del compressore. Il compressore ed il condensatore sono compresi nell’unità funzionale 10, mentre l’evaporatore può essere ripartito tra i vari elementi contenitori oppure può essere anch’esso compreso nell’unità funzionale 10, a seconda che il fluido refrigerante sottragga calore ai vani interni degli elementi contenitori, in maniera diretta oppure indiretta. In via alternativa al sistema a pompa di calore, la generazione di potenza refrigerante avviene tramite un sistema a cella di Peltier, oppure tramite refrigerazione magnetotermica, oppure tramite refrigerazione termoacustica.

Nell’esempio rappresentato in Fig.l, si assume che l’unità funzionale 10 sia in grado di generare potenza refrigerante tramite un sistema a pompa di calore e che il calore venga sottratto ai vani interni degli elementi contenitori dell’apparato modulare in maniera indiretta, utilizzando un fluido secondario, che viene dapprima raffreddato mediante il fluido refrigerante che evolve nel sistema a pompa di calore e che viene successivamente convogliato, tramite i mezzi di distribuzione 20, negli elementi contenitori. Il sistema a pompa di calore è interamente collocato nell’unità funzionale 10 e raffredda un fluido secondario, atto al trasporto della potenza refrigerante. Vantaggiosamente, il fluido secondario è aria, la quale viene convogliata, attraverso i mezzi di distribuzione 20, negli elementi contenitori: ciò avviene per mezzo di almeno un dispositivo ventilatore, alloggiato nell’unità funzionale 10 o nei mezzi di distribuzione 20. All’evaporatore, collocato all’interno dell’unità funzionale 10, può essere associato un dispositivo di sbrinamento, atto a mantenere l’evaporatore libero da accumuli di brina che ostacolerebbero lo scambio termico tra il fluido refrigerante e il fluido secondario.

I mezzi di distribuzione 20 possono essere realizzati mediante associazione di elementi a sezione tubolare, i quali presentano contemporaneamente la caratteristica di poter essere attraversati da flussi gassosi, in particolare dal flusso d’aria refrigerata che si genera nell’unità funzionale 10 e che va a raggiungere i vani interni degli elementi contenitori, e la caratteristica di fungere quale stabile struttura di supporto degli elementi contenitori. Quale materiale costitutivo dei mezzi di distribuzione 20 si può scegliere un materiale avente ottime caratteristiche di resistenza meccanica (in modo da essere in grado di resistere alla forza peso degli elementi contenitori) e, se possibile, anche un basso peso specifico (in modo da ottenere mezzi di distribuzione quanto più possibile leggeri): ad esempio, per realizzare i mezzi di distribuzione 20, si possono convenientemente utilizzare materiali come acciaio, lega di alluminio e fibra di carbonio. In Fig.l, i mezzi di distribuzione 20 sono rappresentati secondo una conformazione tale per cui essi comprendono un elemento a colonna 27, che si estende verticalmente a partire dall’unità funzionale 10, ed una pluralità di diramazioni 28A-28L, che si sviluppano sostanzialmente orizzontalmente a partire dall’elemento a colonna 27. All’elemento a colonna 27 e/o alle diramazioni 28A-28L sono applicati uno o più elementi connettori, i quali sono conformati in maniera tale da consentirne l’accoppiamento con i mezzi di connessione degli elementi contenitori. Tale accoppiamento, che permette al flusso d’aria refrigerata e alla potenza refrigerante, trasportata attraverso il suddetto flusso, di essere addotti nel vano interno degli elementi contenitori, è un collegamento stabile ma rimovibile e rende possibile un’agevole rimozione da parte dell’utente degli elementi contenitori dal rispettivo luogo di installazione. Nell’esempio illustrato in Fig.l, a ciascuna delle diramazioni 28A-28L è applicato uno tra gli elementi di connessione 29A-29L; inoltre due ulteriori elementi connettori 29M,29N sono applicati all’unità funzionale 10, per consentire il collegamento diretto tra l’unità funzionale 10 ed alcuni elementi contenitori.

Si può assumere che, nell’apparato modulare secondo la presente invenzione rappresentato in Fig.l, l’accoppiamento tra gli elementi di connessione 29A-29L e i mezzi di connessione di ciascun elemento contenitore abbia, oltre alla funzione di mettere in comunicazione gli elementi contenitori con i mezzi di distribuzione 20 (permettendo così l’adduzione di potenza refrigerante), anche quella di assicurare il fissaggio stabile, ma rimovibile, degli elementi contenitori nel proprio luogo di installazione. In tal caso, le sollecitazioni meccaniche che agiscono sugli elementi contenitori vengono trasferite alla struttura portante, ossia ai mezzi di distribuzione 20, tramite i mezzi di connessione e gli elementi di connessione 29A-29L, senza l’ausilio di collegamenti meccanici appositamente dedicati al fissaggio degli elementi contenitori. A titolo puramente esemplificativo ma non limitativo, ognuno degli elementi di connessione 29A-29L può essere un connettore ad innesto (un connettore cosiddetto “plug-in”), al quale si vanno ad accoppiare i mezzi di connessione degli elementi contenitori, opportunamente conformati affinché tale accoppiamento generi un collegamento stabile ma rimovibile tra gli elementi contenitori ed i mezzi di distribuzione 20. L’accoppiamento tra i mezzi di collegamento di un elemento contenitore ed uno qualsiasi degli elementi di connessione 29A-29L mette in comunicazione i mezzi di distribuzione 20 con l’interno dell’elemento contenitore, attraverso la generazione, a seguito del suddetto accoppiamento, di una sezione di passaggio che permette al flusso d’aria refrigerata di essere addotto nel vano interno dell’elemento contenitore.

Ad almeno una tra le diramazioni 28A-28L possono essere associati mezzi di miscelazione dell’aria refrigerata con l’aria ambiente. Tali mezzi di miscelazione possono essere attivati, in maniera manuale oppure, preferibilmente, in maniera automatica, qualora alla suddetta diramazione si connetta un elemento contenitore atto alla conservazione di derrate alimentari ad una temperatura relativamente alta: l’attivazione dei mezzi di miscelazione è atta a far entrare aria a temperatura ambiente nella suddetta diramazione e a consentirne la miscelazione con l’aria refrigerata.

L’aria refrigerata, prima di essere convogliata all’ interno degli elementi contenitori, può essere trattata tramite un sistema di igienizzazione centralizzato, comprendente in particolare uno ionizzatore e/o un filtro a carboni attivi e/o un rivestimento battericida o fotocatalitico e/o una sorgente luminosa a raggi ultravioletti. Tale sistema di igienizzazione può essere alloggiato nell’unità funzionale 10 e/o nei mezzi di distribuzione 20 ed ha la funzione di estendere la capacità, dell’apparato secondo la presente invenzione, di conservare le derrate alimentari.

Una volta che ha effettuato il trasporto di potenza refrigerante negli elementi contenitori e si è riscaldata prelevando calore dalle derrate alimentari, l’aria refrigerata può essere convenientemente evacuata dagli elementi contenitori, permettendo così la dispersione del calore sottratto alle derrate alimentari ed il richiamo di nuova aria refrigerata nei vani interni degli elementi contenitori. A tale scopo, possono essere adottate diverse soluzioni, e ad esempio si può prevedere che: i) almeno uno tra gli elementi contenitori comprende almeno una fenditura, atta a permettere aH’aria contenuta nell’elemento contenitore di fuoriuscire all’esterno dell’apparato secondo la presente invenzione. Tale fenditura, ricavabile in una delle pareti dell’elemento contenitore, può essere collocata in una posizione tale per cui è ottimizzato lo scambio termico per convezione forzata tra il flusso d’aria refrigerata e le derrate alimentari dalle quali va prelevato calore. La fenditura può essere mantenuta costantemente aperta, oppure può essere associato a tale fenditura un dispositivo che ne determina l’apertura quando la pressione all’interno dell’elemento contenitore raggiunge un predeterminato valore;

ii) l’apparato secondo la presente invenzione comprende mezzi per il ritorno dell’aria nell’unità funzionale 10. Tali mezzi per il ritorno dell’aria, ai quali uno o più elementi contenitori sono collegati in modo rimovibile, possono essere preferibilmente associati ai mezzi di distribuzione 20. In particolare, i mezzi per il ritorno dell’aria possono essere realizzati mediante uno o più connettori dedicati (associati oppure non associati agli elementi di connessione 29A-29L) e mediante una canalizzazione dedicata, avendo tali connettori la funzione di permettere all’aria di fuoriuscire dagli elementi contenitori e tale canalizzazione la funzione di ospitare il flusso d’aria di ritorno nell’unità funzionale 10. La presente soluzione si distingue dalla precedente perché, a fronte di una maggiore complessità circuitale, si ottiene il vantaggio di avere che l’unità funzionale 10 si trova a raffreddare, anziché aria a temperatura ambiente, aria ad una temperatura inferiore rispetto a quella dell’ambiente, con un conseguente notevole risparmio energetico.

Gli elementi di connessione 29A-29L possono essere dotati di mezzi di intercettazione e/o parzializzazione del flusso, comprendenti preferibilmente un dispositivo di sezionamento. I mezzi di intercettazione e/o parzializzazione del flusso possono essere atti ad occludere, non appena un elemento contenitore viene rimosso dal proprio luogo di installazione, la sezione di passaggio attraverso la quale il flusso d’aria refrigerata raggiunge l’interno di tale elemento contenitore: in questo modo si evitano dispersioni di potenza refrigerante causate da fuoriuscite dell’aria refrigerata dai mezzi di distribuzione 20 nell’ambiente, e si migliora di conseguenza il rendimento dell’apparato modulare secondo la presente invenzione. I mezzi di intercettazione e/o parzializzazione del flusso possono essere vantaggiosamente azionati in modo da bloccare il flusso d’aria refrigerata a seguito di una prolungata apertura dei mezzi di accesso al vano interno dell’elemento contenitore. I mezzi di intercettazione e/o parzializzazione del flusso possono consentire di regolare la portata d’aria addotta ad un elemento contenitore, tramite variazioni dell’area della sezione di passaggio dell’aria refrigerata: in base a quanta potenza refrigerante viene richiesta dall’elemento contenitore, la suddetta area può assumere uno di una pluralità di valori compresi tra un valore massimo, pari all’area della sezione di passaggio completamente aperta, ed un valore minimo, pari all’area della sezione di passaggio completamente chiusa.

La potenza refrigerante è estremamente facile da gestire e da distribuire, se essa viene trasportata sotto forma di aria refrigerata: per questo l’apparato rappresentato in Fig.l, in cui la potenza refrigerante viene addotta indirettamente negli elementi contenitori, per mezzo di aria refrigerata che funge da fluido secondario, presenta il vantaggio di essere estremamente flessibile e versatile, poiché la gestione e la distribuzione della potenza refrigerante sono ottimali, qualunque siano il volume e la tipologia degli elementi contenitori connessi ai mezzi di distribuzione 20 e/o all’unità funzionale 10.

Alternativamente al fluido secondario utilizzato per l’adduzione indiretta della potenza refrigerante, si può prevedere che, deputato a sottrarre calore ai vani interni degli elementi contenitori, sia lo stesso fluido refrigerante che evolve nel sistema a pompa di calore. In questo caso, il compressore ed il condensatore del sistema a pompa di calore sono compresi nell’unità funzionale 10, mentre l’evaporatore è ripartito tra i vari elementi contenitori: ogni elemento contenitore comprende almeno uno scambiatore di calore, che funge da evaporatore, ed il trasporto della potenza refrigerante è effettuato direttamente dal fluido refrigerante, che evapora negli scambiatori di calore compresi negli elementi contenitori e condensa nell’unità funzionale 10. I mezzi di distribuzione 20, oltre alla funzione di supporto degli elementi contenitori, assolvono anche quella di convogliare il fluido refrigerante dall’unità funzionale 10 ai vari scambiatori di calore, distribuendo così la potenza refrigerante tra i vari elementi contenitori. Gli elementi di connessione 29A-29L e i mezzi di connessione degli elementi contenitori garantiscono la continuità del percorso di alimentazione del fluido refrigerante, evitando che si verifichino perdite di fluido refrigerante tra i mezzi di distribuzione 20 e gli elementi contenitori, che sarebbero particolarmente pericolose, vista Γ infiammabilità di molte tipologie di fluido refrigerante. Nel caso di sistema a pompa di calore con adduzione diretta della potenza refrigerante, i mezzi di distribuzione 20 sono atti a convogliare il fluido refrigerante negli elementi contenitori, mentre il ritorno del fluido refrigerante avviene in mezzi per il ritorno del fluido refrigerante nell’unità funzionale 10. Ai mezzi per il ritorno del fluido refrigerante, che preferibilmente possono essere associati ai mezzi di distribuzione 20, gli elementi contenitori sono collegati in modo rimovibile.

L’adduzione diretta della potenza refrigerante presenta il vantaggio di essere in grado di raggiungere un rendimento superiore rispetto all’adduzione indiretta, poiché non si hanno le perdite di rendimento dovute allo scambio termico tra fluido refrigerante e fluido secondario. A fronte di tale vantaggio, si ha una riduzione per quanto concerne la flessibilità e la versatilità dell’apparato modulare, per cui la gestione e la distribuzione della potenza refrigerante risulta molto più problematica e molto più difficilmente ottimizzabile. Inoltre, Γ infiammabilità del fluido refrigerante costringe ad adottare elementi di connessione e mezzi di connessione conformati in maniera tale da assicurare la tenuta stagna del refrigerante non soltanto quando gli elementi contenitori sono collegati ai mezzi di distribuzione, ma anche al momento in cui gli elementi contenitori vengono rimossi dall’apparato modulare.

Nel seguito della presente descrizione si assumerà che l’apparato secondo la presente invenzione generi potenza refrigerante tramite un sistema a pompa di calore e che distribuisca tale potenza refrigerante tra i vari elementi contenitori in maniera indiretta, utilizzando l’aria quale fluido secondario. Tali assunzioni devono però essere considerate come esemplificative ma non limitative, poiché i concetti inventivi contenuti nella presente descrizione e nelle rivendicazioni ad essa annesse rimarrebbero inalterati qualora fosse utilizzato un fluido diverso dall’aria quale fluido secondario, oppure qualora la distribuzione della potenza refrigerante tra i vari contenitori avvenisse in maniera diretta, oppure qualora la potenza refrigerante fosse generata mediante un sistema alternativo a quello a pompa di calore (ad esempio, mediante un sistema a cella di Peltier, o tramite refrigerazione magnetotermica, o tramite refrigerazione termoacustica, o tramite qualsiasi altro sistema noto agli esperti del settore della refrigerazione domestica).

Nella forma realizzativa della presente invenzione rappresentata in Fig.l, i mezzi per il controllo elettronico dell’apparato di tipo modulare ed in particolare atto alla conservazione di derrate alimentari, sono disposti al’intern di un’unità di controllo 24, ubicata nella parte superiore dei mezzi di distribuzione 20. Essi sono elettricamente collegati, oltre che con la rete di alimentazione elettrica, anche con i vari carichi elettrici dell’apparato, che sono gestiti dai mezzi per il controllo elettronico. In particolare, qualora gli elementi contenitori comprendano carichi elettrici (ad esempio sorgenti luminose atte ad illuminare il vano interno degli elementi contenitori, oppure mezzi sensori, oppure mezzi di interfaccia utente) non alimentati da sorgenti di energia (ad esempio batterie) interne a tali elementi contenitori, agli elementi di connessione 29A-29L e/o ai mezzi di connessione sono associati mezzi di connessione elettrica (ad esempio connettori elettrici a contatto), i quali garantiscono il rispetto delle normative vigenti in tema di sicurezza elettrica, senza pregiudicare in alcun modo la rimovibilità della congiunzione tra gli elementi contenitori e i mezzi di distribuzione 20. Qualora gli elementi di connessione 29A-29L comprendano mezzi di intercettazione e/o parzializzazione del flusso, tali mezzi possono essere collegati elettricamente ai mezzi per il controllo elettronico, che controllano i mezzi di intercettazione e/o parzializzazione del flusso, in modo da ottimizzare l’adduzione di potenza refrigerante ad ognuno degli elementi contenitori.

Ai mezzi per il controllo elettronico sono elettricamente collegati anche i mezzi di interfaccia utente, che, nella forma realizzativa della presente invenzione di Fig.l, sono rappresentati, a titolo esemplificativo ma non limitativo, ubicati nell’unità di controllo 24 e schematizzati sotto forma di un insieme di led 21A-21C, che esplicitano all’utente se determinati carichi elettrici (ad esempio il compressore, qualora la generazione di potenza refrigerante dell’apparato modulare nell’unità funzionale 10 avvenga tramite un sistema a pompa di calore) sono attivi oppure inattivi e/o se alcuni parametri relativi allo stato di funzionamento dell’apparato (ad esempio, la temperatura, oppure la pressione, al’intern di uno degli elementi contenitori) sono o non sono al di sotto di primi predeterminati valori e/o al di sopra di secondi predeterminati valori.

Nell’apparato, in particolare atto alla conservazione di derrate alimentari, secondo la presente invenzione, una cui forma di realizzazione è rappresentata in Fig.l, si possono integrare diversi dispositivi accessori, associabili all’unità funzionale 10 e/o ai mezzi di distribuzione 20, che rendono disponibili all’utente dell’apparato modulare specifiche funzionalità. A titolo di esempio, si può supporre che l’apparato secondo la presente invenzione comprenda almeno uno o più tra i dispositivi di seguito elencati:

i) un serbatoio refrigerato atto a contenere bevande, posizionato preferibilmente aH’intemo dell’unità funzionale 10 e collegato ad un dispositivo erogatore, in particolare un rubinetto o un dispensatore di cubetti. Nel caso particolare in cui il serbatoio refrigerato contenga acqua, si può prevedere l’allacciamento di tale serbatoio alla rete di alimentazione domestica dell’acqua, cosicché l’apparato secondo la presente invenzione possa, mediante il suddetto dispositivo erogatore, fornire all’utente dell’apparato acqua fresca oppure cubetti di ghiaccio;

ii) un dispositivo per la generazione di vuoto, collocato al’intern dell’unità funzionale 10, atto in particolare a mantenere almeno un elemento contenitore (il cui vano interno può essere refrigerato oppure non refrigerato) ad una pressione inferiore a quella atmosferica, in modo da salvaguardare la freschezza delle derrate alimentari contenute in tale elemento contenitore. Per mettere in comunicazione il dispositivo per la generazione del vuoto con l’elemento contenitore, in modo che possa essere praticato in esso il vuoto, l’apparato secondo la presente invenzione comprende un sistema di collegamento pneumatico, preferibilmente associato ai mezzi di distribuzione 20. L’elemento contenitore, in cui è praticato il vuoto, è dotato di mezzi di accesso in grado di garantire l’ermeticità ed è connesso al sistema di collegamento pneumatico mediante un connettore conformato in maniera tale da garantire sia la rimovibilità, sia l’ermeticità dell’elemento contenitore;

iii) una prima terminazione, atta a convogliare potenza refrigerante in un elemento contenitore esterno all’apparato modulare, alloggiata nell’unità funzionale 10 e/o nei mezzi di distribuzione 20. Tale terminazione può essere utilizzata dall’utente quale “dispenser di freddo”, poiché, attraverso essa, si può addurre potenza refrigerante, in particolare sotto forma di aria refrigerata, ad esempio ad un elemento contenitore atto alla conservazione di derrate alimentari;

iv) una seconda terminazione, collegata al dispositivo per la generazione di vuoto ed atta a generare vuoto in un elemento contenitore esterno all’apparato secondo la presente invenzione. Tale terminazione può essere alloggiata nell’unità funzionale 10 e/o nei mezzi di distribuzione 20 e può essere utilizzata dall’utente quale “dispenser di vuoto”, poiché, attraverso essa, si può evacuare aria dall’interno di un contenitore o di una confezione ad esempio atti alla conservazione di derrate alimentari sottovuoto;

v) un’unità per il trattamento dell’aria, atta a trattare l’aria dell’ambiente in cui l’apparato secondo la presente invenzione è ubicato, comprendente preferibilmente un ventilatore e, ancor più preferibilmente, anche un condizionatore e/o deumidificatore. L’unità per il trattamento dell’aria può essere vantaggiosamente posizionata al di sopra degli elementi contenitori e, nel caso essa comprenda un condizionatore e/o deumidificatore, può essere dotata di un proprio sistema di generazione di potenza refrigerante, oppure può utilizzare il sistema atto alla generazione di potenza refrigerante (per esempio il sistema a pompa di calore) facente parte dell’ unità funzionale 10;

vi) un sistema di illuminazione centralizzato, atto ad illuminare un consistente volume dell’apparato secondo la presente invenzione. Nella forma realizzativa riportata, a titolo esemplificativo ma non limitativo, in Fig.l, tale sistema di illuminazione centralizzato può essere vantaggiosamente collocato nella parte inferiore dell’unità di controllo 24, in modo che il fascio di luce generato dal suddetto sistema di illuminazione centralizzato vada ad avvolgere gli elementi contenitori. Il sistema di illuminazione centralizzato è elettricamente collegato ai mezzi per il controllo elettronico, che ne possono gestire l’accensione e lo spegnimento e/o ne modulano la potenza (ad esempio in base alla luminosità, rilevata tramite appositi mezzi sensori, dell’ambiente in cui l’apparato di tipo modulare è ubicato): in particolare i mezzi per il controllo elettronico possono controllare l’accensione del sistema di illuminazione centralizzato secondo il metodo descritto nella domanda di brevetto italiana T02005A000148. Tale sistema di illuminazione centralizzato può essere utilizzato anche quale dispositivo di allarme, nel caso in cui ne si preveda ad esempio il lampeggio per richiamare l’attenzione dell’utente qualora si verifichi una condizione che richiede l’intervento dell’utente;

vii) un dispositivo atto allo scongelamento e/o alla cottura di derrate alimentari. Tale dispositivo può essere integrato nell’unità funzionale 10 o nei mezzi di distribuzione 20 e può essere, ad esempio, un forno di cottura con resistenza elettrica oppure un forno di cottura a microonde.

In Fig.2 sono rappresentati gli stessi componenti già rappresentati in Fig.l. La conformazione e la disposizione reciproca di tali componenti sono basate su una particolare forma realizzativa, che costituisce un secondo esempio delle possibili forme realizzative dell’apparato secondo la presente invenzione. In particolare, la forma realizzativa in Fig.2 differisce dalla forma realizzativa in Fig.l per la conformazione dei mezzi di distribuzione 20. Anche in questa forma realizzativa, i mezzi di distribuzione 20 possono essere realizzati mediante associazione di elementi a sezione tubolare, i quali presentano contemporaneamente la caratteristica di poter essere attraversati da flussi gassosi, in particolare dal flusso d’aria refrigerata che si genera nell’unità funzionale 10 e che va a raggiungere i vani interni degli elementi contenitori, e la caratteristica di fungere quale stabile struttura di supporto degli elementi contenitori. In Fig.2, i mezzi di distribuzione 20 sono conformati in maniera tale per cui essi comprendono un elemento a colonna 27, che si estende verticalmente a partire dall’unità funzionale 10; in aggiunta, possono essere previsti una coppia di diramazioni laterali 28A-28B e/o una diramazione centrale 28C, le quali si sviluppano a partire dall’elemento a colonna 27, rispettivamente in direzione laterale e in direzione frontale.

Alle suddette diramazioni possono essere applicati uno o più elementi connettori, conformati in maniera tale da consentirne l’accoppiamento con i mezzi di connessione degli elementi contenitori (in particolare, in Fig.2, gli elementi connettori 29A-29B sono applicati alle diramazioni laterali 28A-28B e gli elementi connettori 290-29P sono applicati alla diramazione centrale 28C), inoltre uno o più elementi connettori possono essere applicati direttamente all’elemento a colonna 27 (in particolare, in Fig.2, all’elemento a colonna 27 sono applicati gli elementi connettori 29Q-29S).

Nella forma realizzativa della presente invenzione rappresentata in Fig.2, i mezzi per il controllo elettronico e i mezzi di interfaccia utente dell’apparato di tipo modulare sono disposti aH’intemo della diramazione centrale 28C. In particolare, i mezzi di interfaccia utente possono comprendere una prima zona 22 per l’attivazione, ad esempio tramite dispositivo a sfioramento, di particolari funzionalità rese disponibili dall’apparato secondo la presente invenzione e una seconda zona 23 per la visualizzazione dell’estensione della zona di attivazione delle suddette funzionalità.

All’apparato, di tipo modulare e secondo la presente invenzione, possono essere associati uno o più elementi contenitori (alcuni dei quali sono rappresentati, a puro titolo esemplificativo ma non limitativo nelle Figg.3-7), ognuno dei quali è atto a mantenere le derrate alimentari in un determinato stato di conservazione e comprende preferibilmente almeno un vano interno refrigerabile e mezzi di accesso al vano interno: almeno uno tra gli elementi contenitori comprende mezzi di connessione, i quali sono atti a permettere alla potenza refrigerante di essere addotta dai mezzi di distribuzione 20 negli elementi contenitori, preferibilmente nel vano interno degli elementi contenitori, e sono capaci di assicurare la rimovibilità del collegamento tra gli elementi contenitori e i mezzi di distribuzione 20, in modo da consentire agli elementi contenitori di essere abitualmente rimossi da parte dell’utente dal rispettivo luogo di installazione. La tipologia, la conformazione e la volumetria degli elementi contenitori possono dunque essere qualsiasi, purché gli elementi contenitori siano utilizzabili per la conservazione di derrate alimentari e purché almeno uno tra essi comprenda mezzi di connessione ai mezzi di distribuzione 20 in grado di assicurare la stabilità e la rimovibilità del collegamento tra l’elemento contenitore e i mezzi di distribuzione 20, rendendo così possibile un’agevole rimozione dell’elemento contenitore dal luogo di installazione.

La modularità dell’apparato secondo la presente invenzione consente all’utente di associare, all’unità funzionale 10 e ai mezzi di distribuzione 20, una pluralità di elementi contenitori, ciascuno dei quali ha una particolare temperatura interna e una particolare pressione interna di funzionamento (non necessariamente tutte diverse tra loro). A seguito della suddetta associazione, l’apparato secondo la presente invenzione può comprendere almeno un elemento contenitore atto al surgelamento delle derrate alimentari, preferibilmente tramite il mantenimento di una temperatura interna compresa tra -25°C e -18°C, e/o almeno un elemento contenitore atto al congelamento delle derrate alimentari, preferibilmente tramite il mantenimento di una temperatura interna compresa tra -18°C e -5°C, e/o almeno un elemento contenitore atto alla refrigerazione delle derrate alimentari, preferibilmente tramite il mantenimento di una temperatura interna compresa tra 0°C e 5°C.

Ad ogni elemento contenitore rimovibile sono associati mezzi di connessione, atti a connettere l’elemento contenitore con gli elementi di connessione 29A-29L dei mezzi di distribuzione 20: i mezzi di connessione e gli elementi di connessione 29A-29L sono tali per cui la sezione di passaggio del flusso d’aria refrigerata dai mezzi di distribuzione 20 all’elemento contenitore si occlude automaticamente, non appena viene rimosso l’elemento contenitore, e preferibilmente tali per cui essi rimangono non visibili una volta che l’elemento contenitore viene collegato ai mezzi di distribuzione 20. Nel caso in cui l’apparato di tipo modulare comprenda mezzi per il ritorno dell’aria nell’unità funzionale 10, si può convenientemente associare ad un elemento contenitore, in qualità di mezzi di connessione, un connettore a due vie, in grado di mettere a disposizione del flusso d'aria due sezioni distinte: una per l’adduzione dell’aria refrigerata nell’elemento contenitore ed una per il ritorno dell’aria dall’elemento contenitore. Entrambe le vie sono dotate di un sistema automatico di occlusione, per cui non è possibile alcun flusso attraverso il connettore, una volta che l’elemento contenitore è stato rimosso dai mezzi di distribuzione 20. Nel caso in cui l’apparato di tipo modulare comprenda anche un dispositivo per la generazione di vuoto ed un sistema di collegamento pneumatico, l’elemento contenitore può vantaggiosamente comprendere, come mezzi di connessione, un connettore a tre vie, che sono dedicate rispettivamente al passaggio del flusso d’aria refrigerata verso l’elemento contenitore, al passaggio del flusso di ritorno dell’aria nell’unità funzionale 10 e al collegamento dell’elemento contenitore con il sistema di collegamento pneumatico.

Secondo una forma realizzativa della presente invenzione, riportata a titolo esemplificativo ma non limitativo, come elemento contenitore può essere utilizzato un contenitore comprendente almeno un vano interno, atto ad alloggiare le derrate alimentari da conservare, ed ottenuto mediante stampaggio o termoformatura di materiale plastico. Per l’accesso al vano interno del contenitore, può essere utilizzato uno sportello la cui apertura può avvenire facendolo ruotare per mezzo di un sistema di apertura con ima o più cerniere, oppure facendolo traslare frontalmente per mezzo di un sistema di apertura a cassetto.

Ogni elemento contenitore può essere convenientemente dotato di mezzi di isolamento termico, preferibilmente applicati ad almeno una tra le pareti dell’elemento contenitore. Tali mezzi di isolamento termico possono, in particolare, comprendere almeno uno strato di materiale ad alta capacità di isolamento termico (ad esempio, poliuretano rigido espanso), oppure almeno uno strato d’aria mantenuta, ad esempio mediante il dispositivo per la generazione di vuoto precedentemente citato, ad una pressione sensibilmente minore rispetto a quella atmosferica. I mezzi di isolamento termico, oltre ad adempiere la funzione da essi tradizionalmente svolta negli apparati frigoriferi ad uso domestico (ossia quella di limitare le rientrate di calore e, di conseguenza, di ridurre il consumo di energia elettrica da parte dei suddetti apparati), nella presente invenzione hanno anche la funzione di mantenere correttamente conservate le derrate alimentari alloggiate all’interno di un elemento contenitore, per un determinato periodo temporale a partire dal momento in cui l’elemento contenitore viene disgiunto dai mezzi di distribuzione 20 e viene così interrotta l’adduzione di potenza refrigerante nell’elemento contenitore. La tipologia e/o lo spessore dei materiali costituenti l’elemento contenitore e i mezzi di isolamento termico possono essere opportunamente scelti e/o dimensionati in funzione della temperatura e/o della pressione di esercizio dell’elemento contenitore.

Un notevole isolamento termico dell’elemento contenitore può essere ottenuto qualora tale elemento contenitore viene realizzato a mo’di vaso Dewar, ossia con un’intercapedine esterna in cui si fa il vuoto, in modo da rendere minimo lo scambio termico con l’esterno per conduzione e per convenzione, e con una parete interna riflettente, in modo da minimizzare anche lo scambio termico con l’esterno per irraggiamento.

Per migliorare la propria capacità di adempiere correttamente la propria funzione anche dopo essere stato disgiunto dai mezzi di distribuzione 20, l’elemento contenitore può comprendere al suo interno:

i) almeno un elemento costituito da materiale a cambiamento di fase, il quale è in grado di prolungare il mantenimento della refrigerazione nell’elemento contenitore, in particolare tramite la stasi eutettica ottenibile in occasione della temperatura di cambiamento di fase dallo stato solido allo stato liquido (per realizzare il suddetto elemento, si può utilizzare uno qualsiasi tra i materiali con i quali sono di solito realizzati i dispositivi comunemente denominati “siberini”) e/o

ii) almeno un’unità funzionale ausiliaria, atta alla generazione di potenza refrigerante internamente all’elemento contenitore ed alimentata tramite un’apposita fonte di energia (che può essere, ad esempio, una batteria). Se la fonte di energia è ricaricabile e se ai mezzi di connessione dell’elemento contenitore sono associati i mezzi di connessione elettrica, la suddetta fonte di energia può essere vantaggiosamente ricaricata quando l’elemento contenitore viene connesso ai mezzi di distribuzione 20. L’unità funzionale ausiliaria può utilizzare vari sistemi per la generazione della potenza refrigerante necessaria a mantenere correttamente conservate le derrate alimentari, una volta che l’elemento contenitore è stato rimosso dal proprio luogo di installazione. La generazione di potenza refrigerante internamente all’elemento contenitore può avvenire, ad esempio, tramite un sistema a pompa di calore, oppure tramite un sistema a cella di Peltier, oppure tramite un sistema di refrigerazione magnetotermica, oppure tramite un sistema di refrigerazione termoacustica. In particolare, la cella di Peltier, ossia una piastra sottile formata da due materiali semiconduttori con una superficie da cui il calore è assorbito è una da cui il calore è emesso, risulta particolarmente indicata per la generazione di potenza refrigerante interna all’elemento contenitore: infatti essa si presta particolarmente bene a refrigerare vani interni di limitata volumetria e richiede una componentistica economica, non ingombrante e facile da gestire (il rendimento della cella di Peltier può essere accresciuto se si isola la cella di Peltier con materiale ceramico).

La capacità di conservazione delle derrate alimentari nel vano interno di un elemento contenitore può essere estesa, associando, all’elemento contenitore, dispositivi in grado di fungere da mezzi di igienizzazione attivi o passivi, poiché riducono sensibilmente o eliminano del tutto gli agenti organici (batteri, funghi, ecc.) in grado di deteriorare le derrate alimentari. Tali dispositivi possono in particolare comprendere almeno un filtro a carboni attivi e/o almeno uno ionizzatore e/o almeno un rivestimento battericida o fotocatalitico e/o almeno una sorgente luminosa a raggi ultravioletti (a titolo esemplificativo ma non limitativo, uno o più tra gli elementi contenitori possono comprendere il sistema di “auto-pulizia” descritto nella domanda di modello di utilità italiano T02005U000180). Ad un elemento contenitore si possono anche associare dispositivi di sbrinamento, in particolare resistenze elettriche, i quali sono atti ad impedire l’accumulo di brina su particolari componenti dell’elemento contenitore (ad esempio sulle pareti interne del vano dell’elemento contenitore o sullo scambiatore di calore, che funge da evaporatore, nel caso in cui il trasporto della potenza refrigerante dall’unità funzionale 10 all’elemento contenitore è effettuato direttamente dal fluido refrigerante): in tal caso, l’elemento contenitore è un modulo specializzato per la conservazione di derrate alimentari di tipo comunemente detto “no-frost”.

Nel caso in cui Tapparato secondo la presente invenzione disponga di mezzi per il controllo elettronico preposti a controllare il funzionamento dell’unità funzionale 10 e di altri carichi elettrici compresi nell’apparato e/o a regolare la potenza refrigerante addotta agli elementi contenitori (in particolare intervenendo sui mezzi di intercettazione o parzializzazione del flusso), si può vantaggiosamente dotare gli elementi contenitori di alcuni dispositivi, tali per cui i mezzi per il controllo elettronico possono esercitare azioni di controllo sull’apparato, in particolare sui mezzi di intercettazione o parzializzazione del flusso, in base ad informazioni e/o a parametri ricevuti da tali dispositivi. In particolare, si può dotare un elemento contenitore di mezzi di memoria, preferibilmente una memoria di tipo non volatile, nei quali è memorizzata almeno un’informazione relativa all’elemento contenitore, e/o di mezzi sensori, atti a rilevare almeno un parametro relativo all 'elemento contenitore.

Nei mezzi di memoria possono essere memorizzate informazioni che identificano l’elemento contenitore e ne sintetizzano la relativa modalità di funzionamento ottimale. Tali informazioni, che sono utili ai mezzi per il controllo elettronico al fine di gestire efficacemente le risorse (in particolare la potenza refrigerante) dell’apparato, possono essere, a titolo esemplificativo ma non limitativo, la volumetria e/o la temperatura di esercizio dell’elemento contenitore e/o la presenza di un’eventuale unità funzionale ausiliaria e/o di un eventuale carico elettrico, quale una sorgente luminosa, nell’elemento contenitore. Tali informazioni possono essere memorizzate nei suddetti mezzi di memoria in forma estesa, oppure sotto forma di un codice che identifica univocamente ad esempio la tipologia dell’elemento contenitore e che i mezzi per il controllo elettronico sono in grado di decifrare ed interpretare.

All’elemento contenitore possono essere associati mezzi sensori in grado di rilevare il valore di uno o più parametri, rappresentativi dello stato dell’elemento contenitore in un determinato istante temporale. A titolo puramente esemplificativo ma non limitativo, tali mezzi sensori possono includere:

i) almeno una sonda di temperatura, atta a rilevare la temperatura interna nell’elemento contenitore. Quale sonda di temperatura può essere utilizzata una qualsiasi sonda ad oggi nota agli esperti del ramo della refrigerazione domestica, ad esempio una sonda di tipo NTC;

ii) almeno una sonda di umidità, atta a rilevare l’umidità relativa e/o assoluta all’ interno dell’elemento contenitore. L’umidità è infatti un parametro rilevante relativamente alla conservazione di alcune derrate alimentari, soprattutto di frutta e verdura;

iii) una sonda di pressione, atta a rilevare la pressione relativa e/o assoluta all’interno dell’elemento contenitore. Tale sonda di pressione può essere preferibilmente associata all’elemento contenitore, qualora esso sia un elemento contenitore ermetico collegato al dispositivo per la generazione di vuoto, oppure qualora esso sia alimentato di potenza refrigerante tramite adduzione di aria refrigerata e comprenda, per la fuoriuscita dell’aria all’esterno dell’elemento contenitore, almeno una fenditura ad apertura selettiva;

iv) mezzi di rilevazione della tipologia delle derrate alimentari alloggiate nell’elemento contenitore. Conformemente alla presente invenzione, possono essere utilizzati mezzi di rilevazione di qualsiasi tipologia e tecnologia. A titolo puramente esemplificativo ma non limitativo, i mezzi di rilevazione possono essere di tipo ottico (mediante i quali si risale alla tipologia delle derrate alimentari a partire da un’immagine di tali derrate alimentari) oppure di tipo chimico (mediante i quali si risale alla tipologia delle derrate alimentari a partire dalle sostanze o aromi rilasciati naturalmente dalle derrate alimentari). Vantaggiosamente, per rilevare la tipologia delle derrate alimentari, può essere usato un dispositivo in grado di leggere dispositivi transponder associati alle derrate alimentari: infatti, in questo caso, si può conoscere delle derrate alimentari non soltanto la tipologia, ma anche altre informazioni utili, soprattutto la data di scadenza;

v) mezzi per rilevare lo stato di apertura dei mezzi di accesso dell’elemento contenitore, sulla base dei quali può, ad esempio, essere controllata l’attivazione del dispositivo di illuminazione eventualmente presente all’interno dell’elemento contenitore.

Alternativamente a, oppure in combinazione con, i mezzi sensori collocati all’intemo dell’elemento contenitore, altri mezzi sensori rappresentativi dello stato dell’elemento contenitore in un determinato istante temporale, possono essere collocati sui mezzi di distribuzione 20 (laddove sono in genere più facilmente collegabili con i mezzi per il controllo elettronico), preferibilmente sugli elementi di connessione 29A-29L. A titolo di esempio di questi mezzi sensori possono essere citati:

i) mezzi per rilevare se, agli elementi di connessione 29A-29L, sono collegati, oppure no, i mezzi di connessione di un elemento contenitore. In particolare, in base alla rilevazione di tali mezzi, viene abilitato, oppure disabilitato, il flusso di aria refrigerata (oppure di fluido refrigerante) attraverso gli elementi di connessione 29A-29L;

ii) almeno una sonda di temperatura la cui rilevazione viene utilizzata, dai mezzi per il controllo elettronico, per calcolare in maniera indiretta la temperatura all’interno dell’elemento contenitore eventualmente presente in prossimità di tale sonda.

I mezzi di memoria e/o i mezzi sensori degli elementi contenitori sono atti a trasmettere parametri e/o informazioni ai mezzi per il controllo elettronico, i quali, una volta ricevuti tali parametri e/o informazioni, possono fame uso per esercitare almeno un’azione di controllo sull’apparato secondo la presente invenzione. Si può utilizzare un cavo elettrico per trasmettere i parametri e/o le informazioni dai mezzi di memoria e/o dai mezzi sensori ai mezzi per il controllo elettronico, ed in particolare si può utilizzare un connettore elettrico a contatto (che non limita in alcun modo la rimovibilità della congiunzione tra l’elemento contenitore e i mezzi di distribuzione 20), per trasferire tali parametri e/o informazioni dall’elemento contenitore ai mezzi di distribuzione 20. I mezzi di memoria dell’elemento contenitore possono essere favorevolmente collocati a bordo dell’elemento contenitore, preferibilmente adiacentemente ai mezzi di connessione: tale posizionamento risulta economicamente vantaggioso, perché non richiede l’utilizzo di cablaggi dedicati all’ interno dell’elemento contenitore, e molto efficiente, poiché i mezzi per il controllo elettronico possono automaticamente identificare l’elemento contenitore, non appena esso viene collegato ai mezzi di distribuzione 20.

Alternativamente, la trasmissione di parametri e/o informazioni dai mezzi di memoria e/o dai mezzi sensori ai mezzi per il controllo elettronico può avvenire via radiofrequenza, mediante una qualsiasi tecnologia di comunicazione, che può essere BlueTooth, Z-Wave, ZigBee (in accordo con lo standard IEEE 802.15.4), Wi-Fi (in accordo con lo standard IEEE 802.11b e/o successivi), oppure una qualsiasi altra tecnologia nota ai tecnici del settore della comunicazione via radiofrequenza. Un caso particolare della suddetta trasmissione in radiofrequenza si ha quando i mezzi sensori utilizzati negli elementi contenitori sfruttano la tecnologia RFID e sono analoghi a quelli descritti nella domanda di brevetto EP 1479988, ossia comprendono almeno un dispositivo transponder in grado di comunicare con i mezzi per il controllo elettronico dell’apparato secondo la presente invenzione: tali mezzi sensori con dispositivo transponder hanno il vantaggio di non essere dotati di cablaggio e di non richiedere alimentazione elettrica e possono quindi essere facilmente allocati in qualsiasi punto interno dell’elemento contenitore, in modo da eseguire, ad esempio, misurazioni puntuali di temperatura. Sia i dispositivi transponder che sono associati alle derrate alimentari, sia i dispositivi transponder che sono associati ad esempio ai mezzi sensori e/o ai mezzi di memoria, possono essere attivati tramite un dispositivo elettronico, compreso nel’unità funzionale 10 e/o nei mezzi di distribuzione 20 e/o in almeno un elemento contenitore, il quale è associato ai mezzi per il controllo elettronico, ai quali può trasmettere i parametri e/o le informazioni, dopo averli ricevuti dai dispositivi transponder (alternativamente Γ alimentazione e/o l’attivazione dei dispositivi transponder possono avvenire mediante una batteria dedicata, posizionata preferibilmente in un elemento contenitore).

In base alle informazioni memorizzate nei mezzi di memorizzazione e in base ai parametri rilevati dai mezzi sensori, i mezzi per il controllo elettronico possono controllare gli attuatoli dell’apparato secondo la presente invenzione: ad esempio, sono atti ad abilitare l’adduzione di potenza refrigerante ad un elemento contenitore, non appena ne sia stato rilevato Γ avvenuto collegamento con i mezzi di distribuzione 20, oppure sono atti a parzializzare tale potenza refrigerante in base alla temperatura rilevata dagli appositi mezzi sensori all’interno di un elemento contenitore.

Secondo una forma realizzativa della presente invenzione, almeno parte dei mezzi di interfaccia utente (che sono associati ai mezzi per il controllo elettronico e mediante i quali l’utente può selezionare almeno un parametro operativo relativo all’apparato secondo la presente invenzione e/o mediante i quali può essere esplicitato all’utente almeno un parametro operativo relativo all’apparato secondo la presente invenzione), può essere alloggiata in un elemento contenitore. A titolo di esempio, può essere previsto che l’elemento contenitore comprenda un dispositivo visualizzatore, mediante il quale vengono visualizzate all’utente alcune informazioni relative all’elemento contenitore, come la temperatura interna, l’elenco delle derrate alimentari contenute nell’elemento contenitore ed ordinate preferibilmente in base alla relativa data di scadenza, le eventuali funzionalità accessorie disponibili (conservazione sottovuoto delle derrate alimentari, sistema di igienizzazione, e così via) insieme allo stato di attivazione o di disattivazione di tali funzionalità. Il dispositivo visualizzatore può fungere anche da dispositivo selettore, qualora, ad esempio, sia possibile, attraverso di esso, modificare la temperatura interna, oppure variare lo stato delle funzionalità accessorie.

All ’apparato secondo la presente invenzione possono essere associati elementi contenitori di varia tipologia, ciascuno dei quali è specializzato per assicurare una particolare modalità di conservazione delle derrate alimentari. Ogni elemento contenitore costituisce un modulo che, una volta collegato ai mezzi di distribuzione 20, è supportato in modo stabile nel proprio luogo di installazione e può essere alimentato con la potenza refrigerante generata dall’ unità funzionale 10, ad esempio mediante adduzione di aria refrigerata, e che, una volta disgiunto dai mezzi di distribuzione 20, può essere agevolmente trasportato ed utilizzato in un luogo diverso da quello di installazione.

Segue un elenco, riportato a titolo esplicativo ma non limitativo, di alcuni possibili elementi contenitori, che possono essere compresi nell’apparato secondo la presente invenzione:

i) un contenitore atto alla conservazione di derrate alimentari congelate oppure surgelate, avente preferibilmente ima temperatura di esercizio di circa -18°C. Tale contenitore può essere ipotizzato come un modulo connesso in modo fisso ai mezzi di distribuzione 20 e/o all’unità funzionale 10 ed avente una capacità elevata, oppure come un modulo rimovibile e di dimensioni inferiori, che l’utente può utilizzare per trasportare congelati dal supermercato a casa, senza che si verifichi alcuna alterazione della temperatura dei congelati;

ii) un contenitore atto alla conservazione di gelati, avente preferibilmente una temperatura di esercizio di circa -13°C. Tale contenitore costituisce un modulo rimovibile che permette di trasportare i gelati, mantenendone inalterata la temperatura per almeno 6 ore;

iii) un contenitore atto alla conservazione di bevande, ad esempio di lattine di bibite analcoliche o di bottiglie di vino, avente preferibilmente una temperatura di esercizio di circa 10°C. Tale contenitore, che può essere dotato di un sistema di apertura a cassetto, consente lo stoccaggio delle bevande e, nel caso in cui sia un modulo rimovibile, consente anche il trasporto delle bevande, assicurando che esse rimangano fresche a lungo;

iv) un contenitore adatto per merende e spuntini, atto a contenere, ad esempio, succhi di frutta, yogurt e tramezzini, avente preferibilmente una temperatura di esercizio di circa 8°C ed un’inerzia termica di circa 8 ore. Tale contenitore può essere rimosso dall’apparato secondo la presente invenzione e confortevolmente trasportato a scuola o nel luogo di lavoro;

v) un contenitore adatto per picnic, atto a contenere ad esempio, insalate di riso, salumi a fette, bevande analcoliche, avente preferibilmente una temperatura di esercizio compresa tra 4°C ed 8°C ed un’inerzia termica di circa 8 ore. Tale contenitore può essere agevolmente rimosso dall’apparato secondo l’invenzione ed utilizzato per trasportare il contenuto durante un picnic;

vi) un contenitore atto alla conservazione di frutta e verdura, avente preferibilmente una temperatura di circa 8°C. Tale contenitore può essere rimosso, ad esempio per servire la frutta direttamente a tavola;

vii) un contenitore sottovuoto, avente preferibilmente una temperatura di esercizio di circa 8°C ed una pressione di esercizio non superiore a 0,05 MPa. Tale contenitore, grazie al sistema di conservazione sottovuoto (che si avvale preferibilmente del dispositivo per la generazione di vuoto, collocato all’intemo dell’unità funzionale 10), riesce a salvaguardare la freschezza delle derrate alimentari in esso contenute; vili) un contenitore a temperatura variabile, in grado di conservare alla giusta temperatura carne, pesce e latticini. La regolazione della temperatura può avvenire manualmente ad opera dell’utente, oppure automaticamente, associando al contenitore a temperatura variabile un sistema di riconoscimento delle derrate alimentari. Si può prevedere che il suddetto contenitore metta a disposizione dell’utente un numero discreto di livelli di temperatura: ad esempio, si può prevedere che la potenza refrigerante in esso addotta possa mantenerlo a tre diversi livelli di temperatura (corrispondenti rispettivamente a 4°C, a 8°C ed a 12°C); ix) un contenitore atto alla conservazione di cosmetici e medicinali, la cui temperatura interna (di circa 12°C) è atta a mantenere l’integrità ed evitare il deterioramento di alcuni prodotti cosmetici e farmaceutici.

Nelle Figg.3-7 sono rappresentate schematicamente alcune forme realizzative, annesse alla presente descrizione a titolo esemplificativo ma non limitativo, di elementi contenitori che possono essere compresi nell’apparato secondo la presente invenzione. Ognuno degli elementi contenitori delle figure è un modulo specializzato (ossia atto a mantenere le derrate alimentari in un determinato stato di conservazione), che riceve potenza refrigerante mediante associazione dello stesso, tramite i mezzi di connessione, all’unità funzionale 10 o ai mezzi di distribuzione 20. Gli elementi contenitori sono preferibilmente dotati della proprietà di essere agevolmente rimossi da un utente e trasportati, in modo che li si possa utilizzare anche a distanza (più o meno grande) dal proprio luogo di installazione, disgiunti dall’unità funzionale 10 e dai mezzi di distribuzione 20. Gli elementi contenitori possono essere composti, nell’apparato di tipo modulare secondo la presente invenzione, secondo diversi layout.

In Fig.3 è rappresentato un primo elemento contenitore 30 utilizzabile nell’apparato secondo la presente invenzione ed avente la funzione specifica di modulo freezer, poiché atto alla congelazione delle derrate alimentari e alla conservazione di derrate alimentari congelate. Ha una temperatura d’esercizio che può essere compresa tra -24°C e -18°. L’elemento contenitore illustrato in Fig.3 può essere conformato in maniera tale che il suo vano interno comprenda una prima e una seconda zona, per la conservazione di differenti tipologie di derrate alimentari, alle quali si può accedere frontalmente tramite un sistema di apertura a cassetto, comprendente primi mezzi di accesso 31 e secondi mezzi di accesso 32, azionabili dall’utente tramite mezzi di presa 36. L’accesso all’elemento contenitore 30 può avvenire anche mediante una prima ribaltina 38 e una seconda ribaltina 39, atte al caricamento e allo scaricamento dall’alto rispettivamente della prima e della seconda zona. Vantaggiosamente, l’elemento contenitore 30 può comprendere anche mezzi di interfaccia utente, ad esempio un dispositivo visualizzatore collocato sulla prima ribaltina 38 e/o sulla seconda ribaltina 39 e atto ad esplicitare all’utente informazioni quali la temperatura interna e la tipologia delle derrate alimentari conservate.

In Fig.4 è rappresentato un secondo elemento contenitore 40 utilizzabile nell’apparato secondo la presente invenzione ed avente la funzione specifica di modulo atto alla conservazione di derrate alimentari fresche, soprattutto frutta e verdura. Ha una temperatura di esercizio preferibilmente compresa tra 2°C e 8°C. L’accesso al vano interno avviene tramite un sistema di apertura, comprendente uno sportello 48 ad incemieramento verticale, alla cui parete interna sono associati mezzi di alloggiamento 49, ad esempio un cestello in filo metallico, i quali servono a contenere le derrate alimentari da conservare all’interno del vano dell’elemento contenitore 40.

In Fig.5 è rappresentato un terzo elemento contenitore 50 utilizzabile nell’apparato secondo la presente invenzione ed avente la funzione specifica di modulo atto alla conservazione di derrate alimentari fresche, soprattutto carne, pesce e latticini. Ha una temperatura di esercizio preferibilmente compresa tra 2°C e 8°C. Il vano interno dell’elemento contenitore 50 può essere completamente utilizzabile per l’alloggiamento delle derrate alimentari: a tale vano interno l’utente può accedere tramite un sistema di apertura, comprendente uno sportello 51 ad incemieramento orizzontale.

In Fig.6 è rappresentato un quarto elemento contenitore 60 utilizzabile nell’apparato secondo la presente invenzione ed avente la funzione specifica di modulo atto, in particolar modo, alla conservazione di bibite in bottiglia o in lattina. Ha una temperatura di esercizio preferibilmente compresa tra 2°C e 8°C. I mezzi di accesso comprendono uno sportello 63 ad incemieramento verticale. L’elemento contenitore 60 comprende un primo cestello 64 e un secondo cestello 65, atti rispettivamente al contenimento di lattine e di bottiglie, i quali possono essere fissi all’ interno del vano (come il primo cestello 64), oppure possono ruotare insieme allo sportello 63 (come il secondo cestello 65).

In Fig.7 è rappresentato un quinto elemento contenitore 70 utilizzabile nell’apparato secondo la presente invenzione ed avente la funzione specifica di modulo particolarmente specializzato per essere utilizzato dopo essere stato rimosso dal proprio luogo di installazione, ossia per essere utilizzato disgiunto dall’apparato secondo la presente invenzione. Ha una temperatura di esercizio preferibilmente compresa tra 2°C e 12°C e un’inerzia termica di almeno 8 ore e può essere dotato di un sistema di conservazione sottovuoto. I mezzi di accesso comprendono un coperchio 76 che può essere sollevato, per il caricamento e lo scaricamento delle derrate alimentari. I mezzi di presa 77, conformati in maniera tale da poter essere confortevolmente impugnati dall’utente, rendono l’elemento contenitore 70 estremamente facile sia da estrarre dall’apparato secondo la presente invenzione, sia da trasportare.

Gli elementi contenitori che possono essere utilizzati nell’apparato di tipo modulare secondo la presente invenzione (alcuni dei quali sono rappresentati, a titolo esemplificativo ma non limitativo, nelle Figg.3-7) sono dispositivi contenitori atti alla conservazione in particolare di derrate alimentari e comprendono almeno un vano interno, atto ad alloggiare le derrate alimentari. Per uno o più tra tali dispositivi contenitori sono previste una prima modalità di funzionamento, in cui il dispositivo contenitore è collegato ad un sistema esterno di distribuzione di potenza refrigerante, in modo che sia consentita l’adduzione di potenza refrigerante nel dispositivo contenitore, e una seconda modalità di funzionamento, in cui il dispositivo contenitore è disgiunto dal sistema esterno, in modo che sia consentita la rimozione del dispositivo contenitore da parte dell’utente dal proprio luogo di installazione. Il dispositivo contenitore può comprendere:

i) mezzi di connessione al sistema esterno, che sono di tipo staccabile e mediante i quali si può realizzare il passaggio dalla prima alla seconda modalità di funzionamento e dalla seconda alla prima modalità di funzionamento; e

ii) mezzi di isolamento termico, atti a mantenere correttamente conservate le derrate alimentari alloggiate nel vano interno dell’elemento contenitore, per un determinato periodo temporale a partire dal passaggio dalla prima alla seconda modalità di funzionamento.

Nell’apparato secondo la presente invenzione, il suddetto sistema esterno al dispositivo contenitore, atto all’adduzione di potenza refrigerante, è costituito dai mezzi di distribuzione 20, mediante i quali viene trasferita la potenza refrigerante generata nell’unità funzionale 1. Alternativamente, il sistema esterno atto all’adduzione di potenza refrigerante potrebbe essere una rete domestica di distribuzione della potenza refrigerante, ossia un impianto, collegato ad un’unità funzionale centralizzata, che conduce la potenza refrigerante generata da tale unità funzionale centralizzata a vari dispositivi contenitori, preferibilmente specializzati e/o trasportabili, che sono ubicati in zone diverse della stessa cucina, oppure in stanze diverse della stessa casa, oppure in abitazioni diverse dello stesso stabile. Dalla presente descrizione si evince chiaramente come la presente invenzione dia un notevole contributo all’affermazione della personalizzazione dei prodotti anche nel settore degli apparati di refrigerazione ad uso domestico: infatti l’apparato, in particolare atto alla conservazione di derrate alimentari, secondo la presente invenzione dà all’utente la possibilità di creare un apparato personalizzato a partire da una serie di elementi contenitori (ossia a partire da moduli standardizzati), scegliendo e componendo tali elementi contenitori, a seconda delle sue preferenze ed esigenze. In particolare, la presente invenzione prevede che la composizione degli elementi contenitori sui mezzi di distribuzione 20, che fungono da struttura portante, possa avvenire secondo differenti lay-out, che differiscono tra loro per tipologia, numero e posizionamento degli elementi contenitori.

In Fig.8 è rappresentato schematicamente un apparato 1 secondo la presente invenzione, ottenuto connettendo una pluralità di elementi contenitori ai componenti rappresentati in Fig.l, in modo che la composizione degli elementi contenitori sui mezzi di distribuzione 20 sia rispondente ad un primo possibile lay-out, riportato a titolo esemplificativo ma non limitativo. Nell’esempio in Fig.8, l’utente 9 dell’apparato 1 ha combinato gli elementi contenitori in modo che la temperatura interna negli elementi contenitori rimanga costante oppure aumenti all 'aumentare della distanza tra elemento contenitore ed unità funzionale 10. Di conseguenza, l’elemento contenitore 30, atto alla congelazione delle derrate alimentari e alla conservazione di derrate alimentari congelate, è posizionato alla base dell’apparato 1 e può essere un modulo fisso. Al di sopra dell’elemento contenitore 30 sono posizionati un elemento contenitore 40, rimovibile ed atto alla conservazione di derrate alimentari fresche, e un elemento contenitore 60, rimovibile ed atto alla conservazione di bibite in bottiglia o in lattina. Più in alto sono disposti cinque elementi contenitori rimovibili ed altamente specializzati 70-74, tra cui l’elemento contenitore 70, particolarmente specializzato per essere utilizzato dopo essere stato rimosso dal proprio luogo di installazione. Infine, alla quota più elevata sono collocati due elementi contenitori 80A-80B a temperatura variabile, che possono essere moduli rimovibili.

In Fig.9 è rappresentato schematicamente un apparato 1 secondo la presente invenzione, ottenuto connettendo una pluralità di elementi contenitori ai componenti rappresentati in Fig.l, in modo che la composizione degli elementi contenitori sui mezzi di distribuzione 20 sia rispondente ad un secondo possibile lay-out, riportato a titolo esemplificativo ma non limitativo. Tale lay-out differisce dal precedente perché, nella zona immediatamente al di sopra dell’elemento contenitore 30, atto alla congelazione delle derrate alimentari e alla conservazione di derrate alimentari congelate, sono collocati una coppia di elementi contenitori 40A-40B, rimovibili ed atti alla conservazione di derrate alimentari fresche, e un elemento contenitore 50, anch’esso rimovibile ed atto alla conservazione di derrate alimentari fresche, che differisce dall’elemento contenitore 40 per capacità e per conformazione. La proprietà di uno o più tra gli elementi contenitori dell’apparato 1 di poter essere abitualmente rimossi dai mezzi di distribuzione 20 è esplicitamente rappresentata in Fig.9, in cui è mostrato l’utente 9 dell’apparato 1 intento nel trasportare a distanza l’elemento contenitore 70, dopo averlo estratto dal rispettivo luogo di installazione. E’ palese come la presente invenzione superi gli svantaggi dell’arte nota citata poiché tratta di un apparato, in particolare atto alla conservazione di derrate alimentari, la cui modularità non riguarda soltanto la volumetria dell’apparato, ma va ad interessare anche altre caratteristiche dell’apparato, tra cui, ad esempio, le modalità di conservazione delle derrate alimentari e la ripartizione della volumetria tra le varie modalità di conservazione: infatti, le caratteristiche qui riportate sono tutte personalizzabili, in base alla scelta degli elementi contenitori da associare all’apparato e in base alla scelta del lay-out con cui gli elementi contenitori sono disposti nell’apparato. Inoltre, è da sottolineare come l’apparato secondo la presente invenzione sia personalizzabile non soltanto al momento dell’acquisto e dell’installazione, ma anche successivamente, durante il corso d’uso dell’apparato, quando l’utente può sostituire un qualsiasi elemento contenitore rimovibile con un altro di differente conformazione e/o tipologia e può scambiare di posizione due o più elementi contenitori rimovibili qualsiasi.

La presente invenzione è stata descritta con riferimento a particolari esempi di realizzazione, ma è chiaro che numerose varianti sono possibili alla luce delle conoscenze degli esperti del settore e che tali varianti ricadono tutte al’intern dell’ambito di tutela definito dalle rivendicazioni qui annesse.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Apparato (1) atto alla conservazione in particolare di derrate alimentari, comprendente: i) uno o più elementi contenitori, ognuno di detti elementi contenitori essendo atto a mantenere le derrate alimentari in un determinato stato di conservazione e comprendendo almeno un vano interno refrigerabile e mezzi di accesso a detto almeno un vano interno; ii) un’unità funzionale (10), atta a generare potenza refrigerante; e iii) mezzi di distribuzione (20), atti a distribuire la potenza refrigerante generata da detta unità funzionale (10), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di distribuzione (20) sono preferibilmente atti a fungere quale struttura portante di detti uno o più elementi contenitori e che detti uno o più elementi contenitori comprendono mezzi di connessione a detti mezzi di distribuzione (20), detti mezzi di connessione essendo atti a permettere alla potenza refrigerante di essere addotta in detti uno o più elementi contenitori, preferibilmente nel loro almeno un vano interno, ed essendo atti ad assicurare la rimovibilità del collegamento tra detti uno o più elementi contenitori e detti mezzi di distribuzione (20), in modo da consentire a detti uno o più elementi contenitori di essere rimossi da un utente.
2. Apparato (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di connessione sono atti anche ad assicurare un fissaggio stabile, ma rimovibile, di detti uno o più elementi contenitori a detti mezzi di distribuzione (20).
3. Apparato (1) secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che ad almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori e/o a detti mezzi di distribuzione (20) sono associati collegamenti meccanici, atti a consentire a detto almeno uno tra detti elementi contenitori di essere supportato da detti mezzi di distribuzione (20).
4. Apparato (1) secondo la rivendicazione 1 oppure 2 oppure 3, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori è connesso in modo fisso a detta unità funzionale (10) e/o a detti mezzi di distribuzione (20).
5. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che la potenza refrigerante è generata tramite un sistema a pompa di calore, detto sistema utilizzando un fluido refrigerante.
6. Apparato (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto sistema a pompa di calore è collocato in detta unità funzionale (10) e raffredda un fluido secondario, atto al trasporto della potenza refrigerante.
7. Apparato (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto fluido secondario è aria, detta aria essendo convogliata, attraverso detti mezzi di distribuzione (20), in detti uno o più elementi contenitori.
8. Apparato (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta aria è convogliata in detti uno o più elementi contenitori per mezzo di almeno un dispositivo ventilatore, detto dispositivo ventilatore essendo alloggiato in detta unità funzionale (10) o in detti mezzi di distribuzione (20).
9. Apparato (1) secondo la rivendicazione 7 oppure 8, caratterizzato dal fatto che detta aria è trattata tramite un sistema di igienizzazione preferibilmente centralizzato, comprendente in particolare uno ionizzatore e/o un filtro a carboni attivi e/o un rivestimento battericida o fotocatalitico e/o una sorgente luminosa a raggi ultravioletti, ed alloggiato in detta unità funzionale (10) e/o in detti mezzi di distribuzione (20).
10. Apparato (1) secondo la rivendicazione 7 oppure 8 oppure 9, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori comprende almeno una fenditura, atta a permettere all’aria contenuta in detto almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori di fuoriuscire all’ esterno.
11. Apparato (1) secondo la rivendicazione 7 oppure 8 oppure 9, caratterizzato dal fatto di comprendere anche mezzi per il ritorno dell’aria in detta imita funzionale (10), preferibilmente associati a detti mezzi di distribuzione (20), detti uno o più elementi contenitori essendo collegati a detti mezzi per il ritorno dell’aria in modo rimovibile.
12. Apparato (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti uno o più elementi contenitori comprendono almeno uno scambiatore di calore e che il trasporto della potenza refrigerante è effettuato da un fluido refrigerante, detto fluido refrigerante preferibilmente evaporando in detti uno o più elementi contenitori, in particolare in detto almeno uno scambiatore di calore, e condensando in detta unità funzionale (10).
13. Apparato (1) secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di distribuzione (20) sono atti a convogliare detto fluido refrigerante in detti uno o più elementi contenitori e che detto apparato (1) comprende anche mezzi per il ritorno del fluido refrigerante in detta unità funzionale (10), preferibilmente associati a detti mezzi di distribuzione (20), detti uno o più elementi contenitori essendo collegati a detti mezzi per il ritorno del fluido refrigerante in modo rimovibile.
14. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che la potenza refrigerante è generata tramite un sistema a cella di Peltier, oppure tramite refrigerazione magnetotermica, oppure tramite refrigerazione termoacustica.
15. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 14, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori è atto al surgelamento delle derrate alimentari, preferibilmente tramite il mantenimento di una temperatura interna compresa tra -25°C e -18°C.
16. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 15, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti imo o più elementi contenitori è atto al congelamento delle derrate alimentari, preferibilmente tramite il mantenimento di una temperatura interna compresa tra -18°C e -5°C.
17. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 16, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori è atto alla refrigerazione delle derrate alimentari, preferibilmente tramite il mantenimento di una temperatura interna compresa tra 0°C e 5°C.
18. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 17, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori comprende almeno un elemento costituito da materiale a cambiamento di fase, in grado di prolungare il mantenimento della refrigerazione in detto almeno uno tra detti elementi contenitori, allorché sia rimosso il collegamento tra detto almeno uno tra detti elementi contenitori e detti mezzi di distribuzione (20), in particolare tramite la stasi eutettica ottenibile in occasione della temperatura di cambiamento di fase dallo stato solido allo stato liquido.
19. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 18, caratterizzato dal fatto che almeno imo tra detti uno o più elementi contenitori comprende almeno un’unità funzionale ausiliaria, atta alla generazione di potenza refrigerante internamente a detto almeno uno tra detti elementi contenitori, essendo detta unità funzionale ausiliaria alimentata tramite una fonte di energia preferibilmente ricaricabile, la ricarica di detta fonte di energia essendo in particolare effettuabile tramite connessione alla rete di alimentazione elettrica, detta connessione verificandosi in particolare allorché detto almeno uno tra detti elementi contenitori è connesso a detti mezzi di distribuzione (20).
20. Apparato (1) secondo ima qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 19, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori comprende mezzi di igienizzazione attivi o passivi, comprendenti in particolare almeno un filtro a carboni attivi e/o almeno uno ionizzatore, e/o almeno un rivestimento battericida o fotocatalitico, e/o almeno una sorgente luminosa a raggi ultravioletti.
21. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 20, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una prima terminazione atta a convogliare potenza refrigerante in un elemento contenitore esterno a detto apparato (1), detta almeno una prima terminazione essendo preferibilmente alloggiata in detta unità funzionale (10) e/o in detti mezzi di distribuzione (20).
22. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 21, caratterizzato dal fatto di comprendere un serbatoio refrigerato atto a contenere bevande, in particolare acqua, detto serbatoio essendo collegato ad un dispositivo erogatore, in particolare rubinetto o dispensatore di cubetti.
23. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 22, caratterizzato dal fatto che detta unità funzionale (10) comprende un dispositivo per la generazione di vuoto.
24. Apparato (1) secondo la rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori è collegato a detto dispositivo per la generazione di vuoto mediante un sistema di collegamento pneumatico, detto sistema di collegamento pneumatico essendo preferibilmente associato a detti mezzi di distribuzione (20).
25. Apparato (1) secondo la rivendicazione 23 oppure 24, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una seconda terminazione atta a generare vuoto in un elemento contenitore esterno a detto apparato (1), detta almeno una seconda terminazione essendo preferibilmente alloggiata in detta unità funzionale (10) e/o in detti mezzi di distribuzione (20).
26. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 25, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi per il controllo elettronico, atti a controllare il funzionamento di detta unità funzionale (10) e/o la distribuzione della potenza refrigerante tra detti imo o più elementi contenitori.
27. Apparato (1) secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per il controllo elettronico sono ubicati in detta unità funzionale (10) e/o in detti mezzi di distribuzione (20) e/o in almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori.
28. Apparato (1) secondo la rivendicazione 26 oppure 27, caratterizzato dal fatto che mezzi di interfaccia utente sono associati a detti mezzi per il controllo elettronico, essendo detti mezzi di interfaccia utente atti a permettere all’utente (9) di detto apparato (1) di selezionare almeno un parametro operativo relativo a detto apparato (1) e/o ad esplicitare all’utente (9) di detto apparato (1) almeno un parametro operativo relativo a detto apparato (1).
29. Apparato (1) secondo le rivendicazioni 26 oppure 27 oppure 28, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detto uno o più elementi contenitori comprende mezzi di memoria, in particolare una memoria di tipo non volatile, essendo memorizzata in detti mezzi di memoria almeno un’informazione relativa a detto almeno uno tra detti elementi contenitori.
30. Apparato (1) secondo la rivendicazione 29, caratterizzato dal fatto che detta almeno un’informazione è la volumetria di detto almeno uno tra detti elementi contenitori e/o la temperatura di esercizio di detto almeno uno tra detti elementi contenitori e/o la presenza di un’eventuale unità funzionale ausiliaria in detto almeno uno tra detti elementi contenitori e/o la presenza di un eventuale carico elettrico, preferibilmente sorgente luminosa, in detto almeno uno tra detti elementi contenitori.
31. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 26 a 30, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori comprende mezzi sensori, atti a rilevare almeno un parametro relativo a detto almeno uno tra detti elementi contenitori.
32. Apparato (1) secondo la rivendicazione 31, caratterizzato dal fatto che detti mezzi sensori comprendono almeno una sonda di temperatura, atta a rilevare la temperatura interna in detti uno o più elementi contenitori.
33. Apparato (1) secondo la rivendicazione 31 oppure 32, caratterizzato dal fatto che detti mezzi sensori comprendono almeno una sonda di umidità e/o una sonda di pressione, atte a rilevare l’umidità e/o la pressione all’interno di detti uno o più elementi contenitori.
34. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 31 a 33, caratterizzato dal fatto che detti mezzi sensori comprendono mezzi di rilevazione della tipologia delle derrate alimentari alloggiate in detto almeno uno tra detti elementi contenitori.
35. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 31 a 34, caratterizzato dal fatto che detti mezzi sensori comprendono mezzi per rilevare lo stato di apertura dei mezzi di accesso di detto almeno uno tra detti elementi contenitori.
36. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 26 a 35, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di memoria e/o detti mezzi sensori sono atti a trasmettere parametri e/o informazioni a detti mezzi per il controllo elettronico e che detti mezzi per il controllo elettronico sono atti ad esercitare almeno un’azione di controllo su detto apparato in base ad almeno uno tra detti parametri e/o informazioni.
37. Apparato (1) secondo la rivendicazione 36, caratterizzato dal fatto che la trasmissione di parametri e/o informazioni da detti mezzi di memoria e/o detti mezzi sensori a detti mezzi per il controllo elettronico avviene via cavo elettrico, detto uno o più elementi contenitori e detti mezzi di distribuzione comprendendo in particolare connettori elettrici a contatto.
38. Apparato (1) secondo la rivendicazione 36 o 37, caratterizzato dal fatto che la trasmissione di parametri e/o informazioni da detti mezzi di memoria e/o detti mezzi sensori a detti mezzi per il controllo elettronico avviene via radiofrequenza.
39. Apparato (1) secondo la rivendicazione 38, caratterizzato dal fatto che a detti mezzi di memoria e/o a detti mezzi sensori e/o a dette derrate alimentari è associato almeno un dispositivo transponder, atto ad essere attivato tramite un dispositivo elettronico, detto dispositivo elettronico essendo compreso in detta unità funzionale (10) e/o in detti mezzi di distribuzione (20) e/o in almeno uno tra detti uno o più elementi contenitori ed essendo preferibilmente associato a detti mezzi per il controllo elettronico.
40. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 36 a 39, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per il controllo elettronico sono atti ad abilitare e/o parzializzare l’adduzione di potenza refrigerante a detti uno o più elementi contenitori, eventualmente in base ad almeno uno tra detti parametri e/o informazioni.
41. Apparato (1) secondo la rivendicazione 28 e secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 36 a 40, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per il controllo elettronico sono atti ad esplicitare almeno uno tra detti parametri e/o informazioni attraverso detti mezzi di interfaccia utente.
42. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 36 a 41, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per il controllo elettronico sono atti a generare almeno un segnale di allarme, in particolare in base ad almeno uno tra detti parametri e/o informazioni.
43. Dispositivo contenitore atto alla conservazione in particolare dì derrate alimentari, caratterizzato dal fatto di essere atto ad essere associato ad un apparato secondo una delle rivendicazioni da 1 a 42.
44. Dispositivo contenitore (30;40;50;60;70) atto alla conservazione in particolare di derrate alimentari, comprendente almeno un vano interno, atto ad alloggiare le derrate alimentari, caratterizzato dal fatto che per detto dispositivo contenitore (30;40;50;60;70) sono previste una prima modalità di funzionamento, in cui detto dispositivo contenitore (30;40;50;60;70) è collegato ad un sistema esterno di distribuzione di potenza refrigerante, in modo che sia consentita l’adduzione di potenza refrigerante in detto dispositivo contenitore (30;40;50;60;70), e una seconda modalità di funzionamento, in cui detto dispositivo contenitore (30;40;50;60;70) è disgiunto da detto sistema esterno, in modo che sia consentita la rimozione di detto dispositivo contenitore (30;40;50;60;70) da parte di un utente, in particolare dal proprio luogo di installazione.
45. Dispositivo contenitore (30;40;50;60;70) secondo la rivendicazione 44, caratterizzato dal fatto di comprendere: i) mezzi di connessione a detto sistema esterno, detti mezzi di connessione essendo di tipo staccabile, mediante i quali si può realizzare il passaggio da detta prima a detta seconda modalità di funzionamento e da detta seconda a detta prima modalità di funzionamento; e ii) mezzi di isolamento termico, atti a mantenere correttamente conservate le derrate alimentari alloggiate in detto vano interno, per un determinato periodo temporale a partire da detto passaggio da detta prima a detta seconda modalità di funzionamento.
46. Apparato e dispositivo contenitore atti alla conservazione in particolare di derrate alimentari, secondo gli insegnamenti innovativi della presente descrizione e dei disegni annessi che costituiscono loro forme di realizzazione preferite e vantaggiose.