IT201900005840A1 - Materiale da imballaggio biodegradabile e metodo per la realizzazione di detto materiale - Google Patents

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Description

MATERIALE DA IMBALLAGGIO BIODEGRADABILE E METODO PER LA REALIZZAZIONE DI DETTO MATERIALE.
DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne un materiale biodegradabile particolarmente adatto ad essere utilizzato come imballaggio ed un metodo per la realizzazione di tale materiale biodegradabile.
Gli imballaggi, soprattutto nel settore alimentare, sono prodotti indispensabili della filiera che difficilmente potranno essere eliminati completamente mediante, ad esempio, la vendita di soli alimenti sfusi. La funzione dell’imballaggio infatti è quella di garantire la qualità del prodotto imballato, consentirne il trasporto e la distribuzione, rendendo in tal modo disponibili risorse alimentari anche a distanze notevoli dal sito di coltivazione e produzione.
Ulteriormente, per alcune tipologie di alimenti, l’imballaggio permette di allungarne la vita rendendo l’alimento consumabile per una maggior durata di tempo.
Inoltre, grazie agli imballaggi, l’utilizzatore può fare uso di cibi pronti, in scatola e surgelati, in una diversa e vasta varietà di formati.
Al termine del suo utilizzo tuttavia, l’imballaggio rappresenta un rifiuto che come tale deve essere smaltito ed eliminato.
Attualmente, i materiali di uso comune per la produzione di imballaggi comprendono numerosi polimeri plastici derivati dal petrolio. Tali materiali, oltre a derivare da materiali non rinnovabili, sono spesso contaminati da alimenti e sostanze biologiche che ne rendono difficile il riciclo provocando così il loro accumulo come rifiuti nelle discariche. La ricerca di materiali da imballaggi che siano alternativi alle materie plastiche è dunque sempre più un tema di interesse alla luce del conosciuto elevato impatto ambientale di tali materiali plastici e dell’elevato utilizzo di imballaggi, soprattutto nel settore alimentare. Un materiale alternativo noto sono i cosiddetti biopolimeri, ovvero polimeri plastici derivanti da risorse rinnovabili, riciclabili e biodegradabili.
Con il termine biodegradabile si intende un prodotto che è digeribile interamente da determinate colonie microbiche con relativo rilascio di biogas e biomassa.
Alternativamente ai polimeri biodegradabili tradizionali, sono stati recentemente proposti, e sono in fase di studio, nuovi materiali da utilizzare come imballaggi ottenibili dagli scarti derivanti dall’industria e dall’agricoltura, favorendone così il recupero, il riciclo e la valorizzazione.
Uno di tali materiali è ottenuto a partire da scarti di cereali combinati ai miceli dei funghi, ossia le radici del fungo stesso. Tali radici infatti, poste in determinate condizioni ambientali (al chiuso, al buio e senza acqua), sono in grado di svilupparsi e agire da collante per gli scarti agricoli, formando un insieme compatto di materiali.
Un altro di tali materiali è realizzato dagli scarti dei gusci di crostacei e insetti dai quali è possibile estrarre il chitosano, un composto che deriva dalla chitina.
Ancora, un altro di tali materiali consiste in una lacca utilizzata per il rivestimento delle lattine di prodotti alimentari in scatola, a base di cutina, una molecola che viene estratta dagli scarti delle bucce di pomodoro.
La presente invenzione si propone pertanto di superare gli inconvenienti dovuti all’utilizzo di materiali non biodegradabili come imballaggi.
In particolare, è uno scopo della presente invenzione realizzare un materiale da imballaggio innovativo che sia completamente biodegradabile e pertanto superi gli inconvenienti ambientali dovuti all’utilizzo di imballaggi plastici.
Inoltre, è uno scopo della presente invenzione che il suddetto materiale biodegradabile rappresenti un’alternativa ai materiali da imballaggio biodegradabili noti.
Ulteriormente, è uno scopo della presente invenzione, che tale materiale biodegradabile sia sicuro.
E’ ancora uno scopo della presente invenzione, che tale materiale biodegradabile sia realizzato a partire da materiale di scarto, in modo da limitare ulteriormente l’impatto ambientale per la realizzazione dello stesso e, al contempo, favorendo il recupero di tali prodotti di scarto invece che destinarli allo smaltimento in discarica.
Inoltre, è uno scopo della presente invenzione, che tale materiale biodegradabile sia realizzato con un metodo che utilizzi materiali rinnovabili.
Non ultimo, è uno scopo della presente invenzione che tale materiale biodegradabile sia realizzato con costi sostanzialmente contenuti. Gli scopi detti sono raggiunti con la realizzazione di un metodo per la realizzazione di materiale da imballaggio biodegradabile, in accordo con la rivendicazione principale.
Gli scopi suddetti sono raggiunti inoltre con la realizzazione di un materiale biodegradabile e di un imballaggio, in accordo con le rivendicazioni 9 e 10 rispettivamente.
Ulteriori caratteristiche del metodo vengono descritte nelle rivendicazioni dipendenti.
I suddetti scopi, assieme ai vantaggi che verranno menzionati in seguito, saranno meglio evidenziati durante la descrizione di una preferita forma esecutiva dell’invenzione che viene data a titolo indicativo ma non limitativo.
Il metodo per la realizzazione di un materiale da imballaggio biodegradabile, secondo la forma esecutiva preferita dell’invenzione, prevede innanzitutto di recuperare e predisporre almeno un prodotto realizzato in fibra naturale.
Preferibilmente, i prodotti in fibra naturale utilizzati nel metodo dell’invenzione sono prodotti di scarto, ossia, tutti quei prodotti la cui funzione principale è diversa dall’essere utilizzati come materia prima per la realizzazione di un imballaggio, ed inoltre, in cui tale funzione principale è già stata raggiunta.
In altre parole, tali prodotti di scarto sono prodotti che hanno già esplicato la loro funzione principale e sarebbero quindi normalmente destinati ad essere eliminati come rifiuto.
In particolare, secondo la forma preferita dell’invenzione, tali prodotti di scarto comprendono prodotti usati come capi di abbigliamento, tessuti e scampoli.
Vantaggiosamente, l’utilizzo di prodotti di scarto nel metodo dell’invenzione consente di recuperare tali prodotti per riciclarli.
E’ noto infatti che ogni anno, negli stati occidentali, ogni persona spreca circa 32 Kg di capi di abbigliamento e altri tessuti e, secondo l’Environmental Protection Agency, circa l’85% di tali rifiuti tessili finisce nelle discariche, aggravando ulteriormente l’impatto ambientale di tali prodotti.
Ancora vantaggiosamente quindi, il metodo dell’invenzione non utilizza quale materiale di partenza materie prime di nuova generazione bensì valorizza prodotti già esistenti.
Secondo la forma esecutiva preferita dell’invenzione, con il termine prodotti in fibra naturale si intendono tutti quei prodotti realizzati con fibre naturale di origine vegetale o animale che sono biodegradabili e derivano da fonti rinnovabili.
In particolare, tali fibre naturali sono preferibilmente selezionate tra lana, cotone, seta, lino, canapa e juta.
Tali fibre naturali infatti sono vantaggiosamente utilizzate nel settore tessile per la produzione di capi di abbigliamento e tessuti vari.
Non si esclude che secondo varianti esecutive dell’invenzione, tali fibre naturali possano comprendere fibre naturali differenti da quanto indicato come ad esempio fibre vegetali da filato di ortica, sisal, cocco, ginestra, ibisco, manila, paglia, foglie di ananas, bucce di arancia, bamboo e soia.
Secondo la forma esecutiva preferita del metodo dell’invenzione, tali prodotti in fibra naturale vengono sottoposti ad una cernita manuale o automatica che li separa per tipologia di fibra naturale con la quale sono realizzati e preferibilmente li separa per tonalità di colore.
In particolare, vantaggiosamente, la separazione dei prodotti in fibra naturale per tipologia di fibra permette di ottenere, al termine del metodo dell’invenzione, un materiale da imballaggio omogeneo nella composizione e, inoltre, la separazione dei prodotti in fibra per colore permette di ottenere, al termine del metodo dell’invenzione, un materiale da imballaggio presentante un colore uniforme esteticamente più piacevole.
Secondo la forma esecutiva preferita dell’invenzione, i prodotti in fibra naturale sono sottoposti a stracciatura per l’ottenimento di fibra naturale rigenerata.
Con il termine fibra naturale rigenerata si intende la fibra naturale ottenuta dalla stracciatura di capi di abbigliamento, tessuti o scampoli.
L’operazione di stracciatura nel metodo dell’invenzione viene realizzata preferibilmente con l'utilizzo di un macchinario di per sé noto chiamato sfilacciatrice.
La sfilacciatrice è una macchina provvista preferibilmente di un nastro trasportatore sul quale vengono disposti i prodotti in fibra naturale da stracciare.
Il prodotto disposto sul nastro viene successivamente fatto passare tra uno o più tamburi dentati che lo riducono in brandelli e fili fino all’ottenimento della fibra naturale rigenerata.
Non si esclude che secondo forme esecutive differenti dell’invenzione, tale sfilacciatrice sia configurata in modo diverso da quanto indicato purché sia idonea a trattare i prodotti in fibra naturale per l’ottenimento della fibra naturale rigenerata.
Secondo la forma esecutiva preferita dell’invenzione, prima di realizzare l’operazione di stracciatura, dai prodotti in fibra naturale vengono separati gli elementi realizzati in fibra naturale dagli elementi del prodotto che non sono realizzati in fibre naturali, a titolo di esempio tali elementi in materiale differente dalla fibra naturale comprendono cerniere, bottoni ed etichette.
Successivamente a tale operazione di separazione, solo gli elementi separati realizzati in fibra naturale sono sottoposti a stracciatura per dare la fibra naturale rigenerata.
Secondo la forma esecutiva preferita dell’invenzione, al fine di garantire gli standard igienici richiesti nella manipolazione di prodotti di scarto, il metodo prevede di realizzare un’operazione di disinfezione dei prodotti in fibra naturale prima dell’operazione di stracciatura.
Alternativamente o in aggiunta a tale operazione di disinfezione, il metodo prevede di realizzare un’operazione di disinfezione della fibra naturale rigenerata ottenuta dall’operazione di stracciatura.
In questo secondo caso, l’operazione di disinfezione viene realizzata prima dell’operazione di miscelazione che verrà descritta successivamente.
La suddetta operazione di disinfezione comprende un qualsiasi processo chimico o fisico di per sé noto idoneo ad ottenere la riduzione del livello di contaminazione microbica in fase vegetativa su del materiale inerte, i.e. il prodotto in fibra naturale e/o la fibra naturale rigenerata, fino a livelli ritenuti di sicurezza.
Ritornando alla forma esecutiva preferita del metodo dell’invenzione, essa prevede di miscelare la fibra naturale rigenerata ottenuta dalla stracciatura dei prodotti in fibra naturale con acqua e un addensante naturale.
Tale operazione di miscelazione consente di realizzare un materiale che, al termine del metodo dell’invenzione, presenta le caratteristiche di biodegradabilità tipiche delle fibre naturali e degli addensanti naturali, raggiungendo uno degli scopi della presente invenzione.
Inoltre, la miscelazione di fibre naturali rigenerate con un addensante naturale realizza un materiale innovativo che grazie alla reticolazione delle fibre naturali con l’addensante, al termine del metodo dell’invenzione, presenta solidità e rigidezza che lo rendono particolarmente resistente agli urti e alla pressione, rendendolo idoneo all’utilizzo come materiale da imballaggio.
Inoltre, tale miscela di addensante naturale e fibre naturali rigenerate essendo completamente naturale non rilascia sostanze tossiche o pericolose, specialmente se a contatto con prodotti caldi o lipofili, rendendo tale materiale particolarmente idoneo ad essere utilizzato come materiale da imballaggio per alimenti.
Secondo la forma esecutiva preferita dell’invenzione, l’operazione di miscelazione prevede in sequenza di:
- miscelare sotto agitazione l’addensante naturale con acqua fredda fino all’ottenimento di una miscela uniforme;
- bollire tale miscela di acqua e addensante naturale, sotto agitazione, fino all’ottenimento di un gel;
- miscelare il gel ottenuto con la fibra naturale rigenerata.
Si specifica che con il termine acqua fredda si intende acqua ad una temperatura idonea ad essere maneggiata senza l’utilizzo di protezioni individuali, preferibilmente ad una temperatura compresa tra 2 e 25°C .
E’ risultato particolarmente vantaggioso realizzare la miscelazione dell’addensante con l’acqua a tale temperatura per evitare la formazione di grumi di addensante che sono difficilmente solubili e che portano all’ottenimento di un gel disomogeneo.
Secondo la forma esecutiva preferita dell’invenzione, la miscelazione del gel con la fibra naturale rigenerata è realizzata ad una temperatura superiore a 80°C, preferibilmente superiore a 90°C .
E’ risultato particolarmente vantaggioso il rispetto di tali range di temperatura per favorire l’amalgama tra le fibre naturali e l’addensante in modo da ottenere una miscela omogenea atta ad essere poi trattata nelle successive operazioni del metodo, che verranno descritte successivamente.
Nel metodo dell’invenzione, addensanti naturali idonei ad essere utilizzati comprendono amido, gomme vegetali come gomma di guar, xanthan, tara e konjac, colla di pesce, agar agar.
Particolarmente preferito è l’utilizzo di amidi di origine vegetale come amido di frumento, di mais, di riso, di grano, di tapioca, di patata, di manioca.
In particolare, secondo la forma esecutiva preferita dell’invenzione è risultato particolarmente vantaggioso l’utilizzo di amido di frumento. L’amido infatti oltre ad essere un prodotto completamente biodegradabile ed inoltre compostabile, conferisce maggiore resistenza meccanica al materiale biodegradabile che risulta dal metodo dell’invenzione.
L’amido di frumento inoltre, una volta portato ad ebollizione, non rilascia granuli insolubili nella miscela, realizzando un gel omogeneo particolarmente idoneo ad essere miscelato con le fibre naturali rigenerate.
Ritornando alla forma esecutiva preferita dell’invenzione, successivamente all’operazione di miscelazione per l’ottenimento della miscela di fibre naturali rigenerate con il gel di acqua e addensante naturale, tale miscela è versata in uno stampo configurato per accogliere tale miscela ed è fatta essiccare.
La miscela è versata sul suddetto stampo in modo tale che essa aderisca alle pareti dello stampo a formare uno strato omogeneo di miscela di spessore preferibilmente superiore a 0,5 cm, più preferibilmente superiore o uguale a 1 cm.
Successivamente all’operazione di essicazione, il materiale da imballaggio stampato viene estratto dallo stampo.
Dall’operazione di essiccazione si ottiene un materiale biodegradabile particolarmente adatto ad essere utilizzato come imballaggio.
L’essiccazione permette vantaggiosamente di solidificare la miscela di addensante e fibre naturali rigenerate realizzando un materiale rigido e resistente e, inoltre, completamente biodegradabile.
Opzionalmente, precedentemente o successivamente all’operazione di estrazione dallo stampo, una nuova miscela di gel di acqua e addensante naturale e fibre naturali rigenerate, ottenuta secondo il metodo dell’invenzione, è versata sul materiale biodegradabile precedentemente essiccato in modo da realizzare un materiale composto da più strati.
Tale operazione opzionale, che può essere ripetuta per più volte a seconda delle esigenze, consente vantaggiosamente di ottenere un prodotto essiccato stratificato di elevato spessore e resistenza.
Si precisa che l’operazione di essiccazione può essere realizzata secondo metodi di per sé noti come ad esempio l’utilizzo di forni, o correnti di aria calda oppure può essere realizzata lasciando lo stampo con la miscela a temperatura ambiente per il tempo necessario alla solidificazione della miscela.
Si specifica inoltre che lo stampo utilizzato nella presente invenzione può essere realizzato con qualsiasi forma e dimensione che sia idonea a realizzare l’imballaggio desiderato.
Particolarmente preferito è l’utilizzo di stampi a forma di contenitori. Ulteriormente, tali stampi possono essere realizzati con un qualsiasi materiale che sia idoneo a permettere la modellatura della miscela e la sua essiccazione, come ad esempio plastica, metallo, vetro e legno.
Vantaggiosamente, la scelta di stampi in plastica facilita e velocizza l’operazione di estrazione del materiale dallo stampo medesimo.
La scelta del tempo necessario ad eseguire l’operazione di essicazione della miscela dipende sostanzialmente dalle dimensioni dello stampo, dallo spessore dello strato di miscela versata sullo stampo e dalla tecnologia di essicazione scelta, e può essere facilmente identificato da un esperto del settore.
In particolare, mediante analisi di laboratorio, il richiedente ha rilevato che per ottenere l’essicazione della miscela di fibre naturali rigenerate e addensante naturale versata in uno stampo per contenitore di capacità corrispondente a circa 200-400 cm<3>, il tempo necessario a realizzare la suddetta operazione di essiccazione varia da 24-48 ore se tale operazione è condotta a temperatura ambiente, fino a 30 minuti se l’essiccazione è realizzata mediante corrente di aria calda ad una temperatura compresa tra 70 e 85°C.
Non si esclude che, secondo forme alternative dell’invenzione in cui lo stampo presenta dimensioni differenti da quanto indicato, l’operazione di essicazione sia realizzata con tempi differenti da quanto indicato.
Opzionalmente, durante l’operazione di essiccazione e/o dopo l’operazione di estrazione del materiale stampato, questo può essere sottoposto ad una operazione di pressatura che vantaggiosamente assicura una corretta modellatura del materiale dell’invenzione nello stampo e ne migliora le caratteristiche di resistenza alla pressione e la rigidità.
Secondo una variante esecutiva del metodo dell’invenzione, dopo l’operazione di essiccazione della miscela di fibre naturali rigenerate con il gel di acqua e addensante naturale, il metodo prevede di versare sul materiale biodegradabile essiccato uno strato di cera liquida di origine vegetale, preferibilmente cera d’api liquida, in modo che tale strato di cera si depositi con uno spessore omogeneo sul materiale biodegradabile solidificato.
Successivamente, lo strato di cera liquida disposto sul materiale biodegradabile è fatto solidificare.
Durante la solidificazione, lo strato di cera si deposita fissamente sul materiale biodegradabile in modo che il suo allontanamento accidentale sia impedito.
Opzionalmente, alla cera liquida è aggiunto dell’olio di jojoba che è preferibilmente utilizzato in quantità compresa tra 1 e 2% del peso totale della miscela con cera d’api.
La presenza dell’olio di jojoba favorisce il mantenimento dell’elasticità dello strato di cera durante la sua solidificazione.
Vantaggiosamente, la realizzazione del materiale biodegradabile provvisto di uno strato di cera permette di utilizzare il materiale dell’invenzione anche per l’imballaggio di prodotti che necessitano di essere mantenuti a temperature molto fredde, come nel caso degli alimenti surgelati che vanno mantenuti a temperature uguali o inferiori a -18°C.
Non si esclude che, secondo forme realizzative alternative della suddetta variante esecutiva, il metodo preveda di solidificare lo strato di cera liquida, opzionalmente aggiunta di olio di jojoba, separatamente dal materiale biodegradabile e di unirlo a quest’ultimo in un secondo momento per realizzare il materiale biodegradabile stampato provvisto del suddetto strato di cera.
Vantaggiosamente, con tale forma realizzativa alternativa, è possibile rimuovere lo strato solidificato di cera dal materiale biodegradabile stampato a seconda delle esigenze.
E’ evidente che lo strato solidificato di cera allontanato, se necessario, potrà anche essere riposizionato in corrispondenza del materiale stampato per essere riutilizzato, anche per più volte.
Fa parte della presente invenzione anche un materiale da imballaggio biodegradabile ottenuto secondo la forma esecutiva preferita del metodo dell’invenzione, che presenta tutti i vantaggi di resistenza alla pressione, rigidità e biodegradabilità citati in precedenza.
Tale materiale è particolarmente idoneo ad essere utilizzato come imballaggio, soprattutto nel settore degli alimenti per la sua atossicità. In particolare, tale materiale biodegradabile è composto di una miscela essiccata di addensante naturale, acqua e fibra naturale rigenerata.
Come detto in precedenza, la fibra naturale rigenerata è ottenuta dalla stracciatura di prodotti di scarto in fibra naturale, preferibilmente capi di abbigliamento usati, favorendo il riciclo di tali prodotti ed eliminando il ricorso a materie prime di nuova generazione.
Ancora, l’addensante naturale preferito è l’amido, particolarmente l’amido di frumento per la sua facilità di utilizzo e la capacità di generare con l’acqua e le fibre naturali rigenerate una miscela omogenea, priva di grumi.
Ulteriormente, fa parte della presente invenzione anche un imballaggio comprendente un contenitore realizzato con il materiale biodegradabile ottenuto mediante il metodo dell’invenzione.
In particolare, tale imballaggio dell’invenzione può comprendere vaschette, scatole, ed altri tipi di contenitori destinati al confezionamento di alimenti.
Vantaggiosamente, tale imballaggio può contenere merci stoccate sia a temperatura ambiente che refrigerate o congelate.
Altri aspetti e vantaggi della presente invenzione appariranno alla lettura degli esempi che seguono, che devono essere considerati come illustrativi e non limitativi.
Esempi
Esempio 1
50 gr di capi di abbigliamento usati in fibra naturale cotone sono stati stracciati mediante macchina sfilacciatrice (SF2CA, Gerussi) in modo da ottenere 50 g di fibra rigenerata.
15 g di amido di frumento sono stati disciolti a freddo in 225 grammi di acqua e miscelati per 1 minuto fino all'ottenimento di una miscela uniforme. La miscela ottenuta è stata poi portata ad ebollizione e mantenuta in ebollizione per 2-3 minuti fino alla formazione di un gel omogeneo. Il gel è stato poi miscelato a caldo con i 50 grammi di fibra rigenerata ottenuta precedentemente.
La miscela ottenuta è stata versata su uno stampo in plastica di dimensioni alla base di 4,5 cm x 7,5 cm e altezza di 6 cm, con un’apertura di 9,5 cm x 12,5 cm e coperchio con dimensioni di 9,5 cm x 12,5 cm e altezza di 3 cm, ed un volume interno di 350 cm<3>.
La miscela è stata livellata sulle pareti dello stampo fino al raggiungimento di uno spessore di circa 1 cm.
Lo stampo con la miscela è stato quindi fatto essiccare a temperatura ambiente per circa 24 ore ed è stato poi estratto.
Esempio 2
50 gr di capi di abbigliamento usati in fibra naturale cotone sono stati stracciati mediante macchina sfilacciatrice (SF2CA, Gerussi) in modo da ottenere 50 g di fibra rigenerata.
15 g di amido di frumento sono stati disciolti a freddo in 225 grammi di acqua e miscelati per 1 minuto fino all'ottenimento di una miscela uniforme. La miscela ottenuta è stata poi portata ad ebollizione e mantenuta in ebollizione per 2-3 minuti fino alla formazione di un gel. Il gel è stato poi miscelato a caldo ai 50 grammi di fibra rigenerata ottenuta precedentemente.
La miscela ottenuta è stata versata su uno stampo in plastica di dimensioni alla base di 4,5 cm x 7,5 cm e altezza di 6 cm, con un’apertura di 9,5 cm x 12,5 cm e coperchio con dimensioni di 9,5 cm x 12,5 cm e altezza di 3 cm, ed un volume interno di 350 cm<3>.
La miscela è stata livellata sulle pareti dello stampo fino al raggiungimento di uno spessore di circa 1 cm.
La miscela nello stampo è stata quindi fatta essiccare a temperatura ambiente per circa 3-4 ore. Il materiale parzialmente essiccato è stato quindi estratto dallo stampo ed è stato lasciato essiccare senza stampo, a temperatura ambiente, per altre 17-18 ore in modo da favorire l’essiccazione omogenea del materiale da imballaggio.
Esempio 3
50 gr di capi di abbigliamento usati in fibra naturale lana sono stati stracciati mediante macchina sfilacciatrice (SF2CA, Gerussi) in modo da ottenere 50 g di fibra rigenerata.
15 g di amido di frumento sono stati disciolti a freddo in 225 grammi di acqua e miscelati per 1 minuto fino all'ottenimento di una miscela uniforme. La miscela ottenuta è stata poi portata ad ebollizione e mantenuta in ebollizione per 2-3 minuti fino alla formazione di un gel omogeneo. Il gel ottenuto è stato quindi miscelato a caldo con i 50 grammi di fibra rigenerata ottenuta precedentemente.
La miscela ottenuta è stata versata su uno stampo in plastica di dimensioni alla base di 4,5 cm x 7,5 cm e altezza di 6 cm, con un’apertura di 9,5 cm x 12,5 cm e coperchio con dimensioni di 9,5 cm x 12,5 cm e altezza di 3 cm, volume interno di 350 cm<3>.
La miscela è stata livellata sulle pareti dello stampo fino al raggiungimento di uno spessore di circa 1 cm.
La miscela nello stampo è stata quindi fatta essiccare con corrente di aria calda a temperatura di circa 70-80°C per circa 1 -2 ore.
Il materiale biodegradabile essiccato stampato è stato quindi estratto dallo stampo.
Esempio 4
50 gr di capi di abbigliamento usati in fibra naturale lana sono stati stracciati mediante macchina sfilacciatrice (SF2CA, Gerussi) in modo da ottenere 50 g di fibra rigenerata.
15 g di amido di frumento sono stati disciolti a freddo in 225 grammi di acqua e miscelati per 1 minuto fino all'ottenimento di una miscela uniforme. La miscela ottenuta è stata poi portata ad ebollizione e mantenuta in ebollizione per 2-3 minuti fino alla formazione di un gel. Il gel è stato poi miscelato a caldo con i 50 grammi di fibra rigenerata ottenuta precedentemente.
La miscela ottenuta è stata versata su uno stampo in plastica di dimensioni alla base di 4,5 cm x 7,5 cm e altezza di 6 cm, con un’apertura di 9,5 cm x 12,5 cm e coperchio con dimensioni di 9,5 cm x 12,5 cm e altezza di 3 cm, volume interno di 350 cm<3>.
La miscela è stata livellata sulle pareti dello stampo fino al raggiungimento di uno spessore di circa 1 cm.
La miscela nello stampo è stata quindi fatta essiccare con corrente di aria calda a temperatura di circa 70-80°C per circa 15 -20 minuti.
Il materiale biodegradabile parzialmente essiccato è stato quindi estratto dallo stampo e lasciato essiccare per ulteriori 60-100 minuti in corrente di aria calda a circa 70-80°C in modo da favorire l’essiccazione omogenea del materiale da imballaggio.
Esempio 5
50 gr di capi di abbigliamento usati in fibra naturale cotone sono stati stracciati mediante macchina sfilacciatrice (SF2CA, Gerussi) in modo da ottenere 50 g di fibra rigenerata.
15 g di agar sono stati disciolti a freddo in 225 grammi di acqua e miscelati per 1 minuto fino all'ottenimento di una miscela uniforme. La miscela ottenuta è stata poi portata ad ebollizione e mantenuta in ebollizione per 2-3 minuti fino alla formazione di un gel omogeneo. Il gel è stato poi miscelato a caldo con i 50 grammi di fibra rigenerata ottenuta precedentemente.
La miscela ottenuta è stata versata su uno stampo in plastica di dimensioni alla base di 4,5 cm x 7,5 cm e altezza di 6 cm, con un’apertura di 9,5 cm x 12,5 cm e coperchio con dimensioni di 9,5 cm x 12,5 cm e altezza di 3 cm, ed un volume interno di 350 cm<3>.
La miscela è stata livellata sulle pareti dello stampo fino al raggiungimento di uno spessore di circa 1 cm.
Lo stampo con la miscela è stato quindi fatto essiccare a temperatura ambiente per circa 24 ore ed è stato poi estratto.
Esempio 6
50 gr di capi di abbigliamento usati in fibra naturale cotone sono stati stracciati mediante macchina sfilacciatrice (SF2CA, Gerussi) in modo da ottenere 50 g di fibra rigenerata.
15 g di gomma di guar sono stati disciolti a freddo in 225 grammi di acqua e miscelati per 1 minuto fino all'ottenimento di una miscela uniforme. La miscela ottenuta è stata poi portata ad ebollizione e mantenuta in ebollizione per 2-3 minuti fino alla formazione di un gel omogeneo. Il gel è stato poi miscelato a caldo con i 50 grammi di fibra rigenerata ottenuta precedentemente.
La miscela ottenuta è stata versata su uno stampo in plastica di dimensioni alla base di 4,5 cm x 7,5 cm e altezza di 6 cm, con un’apertura di 9,5 cm x 12,5 cm e coperchio con dimensioni di 9,5 cm x 12,5 cm e altezza di 3 cm, ed un volume interno di 350 cm<3>.
La miscela è stata livellata sulle pareti dello stampo fino al raggiungimento di uno spessore di circa 1 cm.
Lo stampo con la miscela è stato quindi fatto essiccare a temperatura ambiente per circa 24 ore ed è stato poi estratto.
Esempio 7
50 g di cera d’api sono stati sciolti a bagnomaria fino all’ottenimento di un liquido.
Il liquido ottenuto è stato versato su uno stampo in plastica di dimensioni alla base di 3,5 cm x 6,5 cm e altezza di 5 cm, con un’apertura di 8,5 cm x 11,5 cm e coperchio con dimensioni di 8,5 cm x 11,5 cm e altezza di 2,5 cm. Lo strato di cera liquida è stato livellato sulle pareti dello stampo fino al raggiungimento di uno spessore di circa 2 mm e lasciato essiccare a temperatura ambiente per circa 5 minuti.
Lo strato di cera solidificato è stato successivamente rimosso dallo stampo in plastica e posizionato sul materiale biodegradabile stampato ottenuto dall’esempio 1.
Esempio 8
50 g di cera d’api miscelati ad una goccia di olio di jojoba sono stati sciolti a bagnomaria fino all’ottenimento di un liquido.
Il liquido ottenuto è stato versato su uno stampo in plastica di dimensioni alla base di 3,5 cm x 6,5 cm e altezza di 5 cm, con un’apertura di 8,5 cm x 11,5 cm e coperchio con dimensioni di 8,5 cm x 11,5 cm e altezza di 2,5 cm. Lo strato di cera è stato livellato sulle pareti dello stampo fino al raggiungimento di uno spessore di circa 2 mm e lasciato essiccare a temperatura ambiente per circa 5 minuti. Lo strato di cera solidificato è stato successivamente rimosso dallo stampo in plastica e posizionato sul materiale biodegradabile stampato ottenuto dall’esempio 1.
In base a quanto detto, la presente invenzione ha raggiunto tutti gli scopi prefissati.
In particolare, è raggiunto lo scopo di realizzare un materiale da imballaggio che sia completamente biodegradabile, superando gli inconvenienti ambientali dovuti all’utilizzo di imballaggi plastici non biodegradabili.
Inoltre, il suddetto materiale biodegradabile rappresenta un’alternativa ai materiali da imballaggio biodegradabili noti che in più è realizzato a partire da materiale di scarto, limitando l’impatto ambientale per la realizzazione dello stesso e, al contempo, favorendo il recupero di tali prodotti di scarto invece che destinarli allo smaltimento in discarica.
Ulteriormente, tale materiale biodegradabile è un materiale sicuro che può essere utilizzato in particolar modo nel settore degli imballaggi alimentari.
Inoltre, tale materiale biodegradabile è realizzato con un metodo che utilizza quale materiale di partenza materiali rinnovabili.
Non ultimo, il metodo di realizzazione del materiale dell’invenzione presenta costi sostanzialmente contenuti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Un metodo per la realizzazione di un materiale da imballaggio biodegradabile caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti operazioni: - recuperare almeno un prodotto realizzato in fibra naturale; - stracciare detto prodotto in fibra naturale per ottenere fibra naturale rigenerata; - miscelare detta fibra naturale rigenerata con un addensante naturale e acqua; - versare la miscela di fibra naturale rigenerata, acqua e addensante naturale ottenuta dall’operazione precedente in uno stampo configurato per accogliere detta miscela; - essiccare detta miscela presente in detto stampo per l’ottenimento di detto materiale biodegradabile.
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta operazione di miscelazione prevede in sequenza di: - miscelare acqua con un addensante naturale; - bollire detta miscela di acqua e addensante naturale fino all’ottenimento di un gel; - miscelare detto gel con detta fibra naturale rigenerata.
  3. 3) Metodo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto di miscelare detto gel con detta fibra naturale rigenerata ad una temperatura superiore a 80°C, preferibilmente superiore a 90°C .
  4. 4) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che prima di detta operazione di stracciatura, da detto prodotto in fibra naturale sono separati gli elementi realizzati in fibra naturale dagli elementi realizzati in un materiale differente da detta fibra naturale; solo detti elementi separati realizzati in fibra naturale essendo sottoposti a detta operazione di stracciatura; detta operazione di stracciatura essendo realizzata mediante una macchina sfilacciatrice.
  5. 5) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che prima di detta operazione di stracciatura è prevista un’operazione di disinfezione di detto prodotto in fibra naturale e/o prima di detta operazione di miscelazione è prevista un’operazione di disinfezione di detta fibra naturale rigenerata.
  6. 6) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dopo detta operazione di essicazione è presente un’operazione di estrazione del materiale da imballaggio stampato da detto stampo.
  7. 7) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto prodotto in fibra naturale è un prodotto di scarto selezionato tra capi di abbigliamento usati in fibra naturale, detta fibra naturale essendo una fibra naturale di origine vegetale o animale preferibilmente scelta tra lana, cotone, seta, lino, canapa e juta.
  8. 8) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto addensante naturale è amido, preferibilmente amido di frumento.
  9. 9) Materiale da imballaggio biodegradabile comprendente una miscela essiccata di addensante naturale, acqua e fibra naturale rigenerata, detta fibra naturale rigenerata essendo ottenuta dalla stracciatura di almeno un prodotto in fibra naturale, detto prodotto essendo preferibilmente un capo di abbigliamento usato.
  10. 10) Imballaggio in materiale biodegradabile, particolarmente per alimenti, comprendente un contenitore caratterizzato dal fatto di essere realizzato con un materiale da imballaggio biodegradabile ottenuto mediante il metodo per la realizzazione di un materiale da imballaggio biodegradabile di una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8 oppure dal fatto di essere realizzato con un materiale da imballaggio biodegradabile come definito in rivendicazione 9.
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