IT201900005784A1 - Piattaforma modulare galleggiante e metodo per realizzare tale piattaforma - Google Patents

Piattaforma modulare galleggiante e metodo per realizzare tale piattaforma Download PDF

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IT201900005784A1
IT201900005784A1 IT102019000005784A IT201900005784A IT201900005784A1 IT 201900005784 A1 IT201900005784 A1 IT 201900005784A1 IT 102019000005784 A IT102019000005784 A IT 102019000005784A IT 201900005784 A IT201900005784 A IT 201900005784A IT 201900005784 A1 IT201900005784 A1 IT 201900005784A1
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IT
Italy
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module
modules
floating
axis
Prior art date
Application number
IT102019000005784A
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English (en)
Inventor
Mirco Busetto
Paolo Forti
Original Assignee
Fincantieri Oil & Gas S P A
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Description

DESCRIZIONE
CAMPO DI APPLICAZIONE
[0001]. Forma oggetto della presente invenzione una piattaforma modulare galleggiante ed un metodo per realizzare tale piattaforma.
[0002]. Vantaggiosamente, la piattaforma modulare galleggiante secondo l’invenzione può essere utilizzata per molteplici attività, potendo imbarcare strutture turistiche, abitative, commerciali, industriali o militari in prossimità di coste marine o in acque lacustri o fluviali nonché in zone fuori costa non protette.
[0003]. In particolare, la piattaforma modulare galleggiante secondo l’invenzione può essere utilizzata per realizzare piattaforme per la coltivazione di giacimenti marini di petrolio e/o di gas, adattabili nel tempo in termini dimensioni alle diverse fasi di coltivazione del giacimento.
STATO DELLA TECNICA
[0004]. Sono note piattaforme modulari galleggianti, espandibili nel tempo tramite l’aggancio di ulteriori moduli alla piattaforma principale già realizzata.
[0005]. Un esempio di tale piattaforma modulare galleggiante è descritta nella domanda internazionale WO2013/038433A1. Tale piattaforma è costituita da una pluralità di strutture semisommergibili modulari, identiche tra loro, ciascuna delle quali comprende un ponte principale di forma esagonale che è sostenuto in posizione emersa tramite una pluralità di colonne verticali collegate ad uno scafo inferiore che in uso è sommerso. Le singole strutture modulari sono accostate tra loro in modo tale che i ponti principali si colleghino tra loro a formare un unico ponte. Le strutture modulari vengono unite tra loro sia in corrispondenza delle colonne tramite elementi strutturali disposti a collegamento tra le colonne verticali, sia in corrispondenza dei rispettivi ponti.
[0006]. I collegamenti sia tra elementi strutturali di collegamento e colonne, sia tra i ponti delle strutture modulari adiacenti vengono realizzati tramite saldatura e/o bullonatura. Per essere svolte tali operazioni richiedono che ci siano condizioni di mare calmo e che le strutture modulari semisommergibili siano comunque stabilizzate rispetto alla struttura principale tramite opportune azioni di ormeggio. Inoltre, le operazioni di saldatura e bullonatura richiedono tempi operativi lunghi.
[0007]. Tali limitazioni operative rendono di fatto molto difficile espandere la piattaforma modulare galleggiante descritta in WO2013/038433A1 con l’aggiunta di nuovi moduli nel caso in cui la struttura principale sia ormeggiata in mare aperto o in zone marine caratterizzate da frequenti condizioni meteo-marine avverse.
[0008]. Inoltre, le operazioni di saldatura e/o bullonatura allungano significativamente i tempi tecnici legati al collegamento di nuovi moduli alla struttura principale, comportando lunghi tempi di interruzione per le attività collocate nella piattaforma principale.
[0009]. La lunghezza delle operazioni di saldatura e bullonatura espone inoltre al rischio che anche in condizioni meteo marine non avverse, tali operazioni possano essere disturbate dal moto ondoso e dai movimenti relativi tra la struttura principale e al modulo in via di collegamento e non siano eseguite correttamente. Una non corretta esecuzione di tali operazioni si riflette sulla sicurezza della piattaforma galleggiante e sulla sua capacità di resistere a condizioni meteo marine avverse prolungate.
[0010]. Tutto ciò rende quindi di fatto la piattaforma modulare galleggiante descritta in WO2013/038433A1 non adatta ad essere utilizzata come piattaforma per la coltivazione di giacimenti marini di petrolio e/o di gas, in quanto non facilmente adattabile nel tempo in termini dimensioni alle diverse fasi di coltivazione del giacimento, se non accettando prolungati tempi morti di interruzione operativa delle attività di produzione.
[0011]. Esiste quindi l’esigenza di poter disporre di piattaforme modulari galleggianti espandibili in modo veloce, agevole e sicuro con l’aggiunta di nuovi moduli direttamente nel sito operativo, anche quando esso si trovi in mare aperto e sia caratterizzato frequentemente da condizioni meteo marine avverse.
PRESENTAZIONE DELL'INVENZIONE
[0012]. Scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione una piattaforma modulare galleggiante, che sia espandibile in modo veloce, agevole e sicuro con l’aggiunta di nuovi moduli direttamente nel sito operativo, anche quando esso si trovi in mare aperto e sia caratterizzato frequentemente da condizioni meteo marine avverse.
[0013]. Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione una piattaforma modulare galleggiante, che sia strutturalmente resistente ai carichi statici legati a pesi non bilanciati e a carichi dinamici indotti dal moto ondoso.
[0014]. Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione una piattaforma modulare galleggiante che sia di semplice ed economica realizzazione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
[0015]. Le caratteristiche tecniche dell'invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una o più forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative, in cui:
[0016]. - la figura 1 mostra una vista prospettica dall’alto di una piattaforma modulare galleggiante in accordo ad una soluzione realizzativa dell’invenzione, comprendente quattro moduli galleggianti;
[0017]. – la figura 2 mostra una vista ortogonale dall’alto della piattaforma di Figura 1;
[0018]. - le figure 3 e 4 mostrano due dettagli ingranditi della piattaforma di Figura 1;
[0019]. – la Figura 5 mostra una vista ingrandita in sezione laterale di un dettaglio di Figura 1, relativo ad un sistema di centraggio;
[0020]. la Figura 6 mostra una vista ortogonale dall’alto del sistema di centraggio di Figura 5;
[0021]. – la Figura 7 mostra una vista ingrandita ortogonale dall’alto di un dettaglio di Figura 2, relativo ad un primo dispositivo di bloccaggio verticale e ad un dispositivo di bloccaggio trasversale;
[0022]. la Figura 8 mostra una vista in sezione della Figura 7 fatta secondo il piano di sezione C-C ivi indicato;
[0023]. la Figura 9 una vista in sezione della Figura 8 fatta secondo il piano di sezione D-D ivi indicato;
[0024]. – la Figura 10 mostra una vista ingrandita ortogonale dall’alto di un dettaglio di Figura 2, relativo ad un secondo dispositivo di bloccaggio verticale;
[0025]. la Figura 11 mostra una vista in sezione della Figura 10 fatta secondo il piano di sezione F-F ivi indicato;
[0026]. la Figura 12 una vista in sezione della Figura 11 fatta secondo il piano di sezione E-E ivi indicato;
[0027]. la Figura 13 mostra una vista ortogonale laterale in sezione di un dettaglio relativo alla zona di interconnessione tra due moduli galleggianti della piattaforma di figura 1;
[0028]. la figura 14 mostra una vista prospettica di un dispositivo di bloccaggio longitudinale;
[0029]. La Figura 15 mostra una vista ortogonale dall’alto del dispositivo di figura 14;
[0030]. La figura 16 mostra una vista ortogonale laterale in sezione del dispositivo di figura secondo un piano di sezione longitudinale;
[0031]. Le figure 17a-d mostrano la sequenza delle fasi di attivazione del dispositivo illustrato nella Figura 14;
[0032]. - la figura 18 mostra una vista prospettica dall’alto di una piattaforma modulare galleggiante in accordo ad una soluzione realizzativa dell’invenzione, comprendente due moduli galleggianti formanti un’unità base di detta piattaforma;
[0033]. La Figura 19 mostra una vista ortogonale in pianta della piattaforma di Figura 18;
[0034]. La Figura 20 mostra una vista ortogonale laterale della piattaforma di Figura 18 secondo la freccia XX ivi indicata;
[0035]. – la figura 21 mostra una vista ingrandita di un dettaglio di Figura 19 racchiuso nel riquadro indicato con XXI; e
[0036]. La Figura 22 mostra la piattaforma illustrata nella Figura 18 con indicati il sistema di assi di riferimento X,Y,Z usato convenzionalmente nella presente domanda.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
[0037]. Con riferimento agli uniti disegni la piattaforma modulare galleggiante secondo la presente invenzione è stata indicata nel suo complesso con 1.
[0038]. Vantaggiosamente, la piattaforma modulare galleggiante 1 può essere utilizzata per molteplici attività, potendo imbarcare strutture turistiche, abitative, commerciali, industriali o militari in prossimità di coste marine o in acque lacustri o fluviali nonché in zone fuori costa non protette.
[0039]. In particolare, la piattaforma modulare galleggiante 1 può essere utilizzata per realizzare piattaforme per la coltivazione di giacimenti marini di petrolio e/o di gas, adattabili nel tempo in termini dimensioni alle diverse fasi di coltivazione del giacimento.
[0040]. La piattaforma modulare galleggiante 1 comprende comprendente due o più moduli galleggianti (10’, 10”, 10’”, 10n) connessi rigidamente tra loro per formare detta piattaforma, come illustrato in particolare nelle Figure 1, 2, 18 e 19.
[0041]. Ciascun modulo 10’, 10”, 10’”, 10n comprende:
[0042]. - un ponte 11 con perimetro di base esagonale, che in condizione di utilizzo è emerso e definisce una porzione di ponte della piattaforma 1;
[0043]. - una struttura semisommergibile di supporto 12, che è disposta inferiormente al ponte 11 per supportarlo in posizione emersa, che è dotata internamente di compartimenti stagni (non illustrati nelle figure) con funzione di casse zavorra e/o stoccaggio fluidi.
[0044]. La struttura semisommergibile di supporto 12 comprende a sua volta:
[0045]. - uno scafo 13, che in condizione di utilizzo è immerso ed è costituito da un corpo prismatico con perimetro di base esagonale i cui lati sono paralleli ai lati perimetrali del ponte; e
[0046]. - una pluralità di colonne (non illustrate nelle Figure allegate) o di strutture a parete continua 14 (come illustrato nelle Figure allegate) che collegano lo scafo 13 al ponte 11 soprastante.
[0047]. Da un punto di vista strutturale, le strutture a parete continua 14 svolgono la stessa funzione di supporto delle colonne. Rispetto alle colonne, le strutture a parete continua consentono di aumentare il volume utile disponibile a bordo di ciascun modulo, distribuendolo in modo uniforme sul perimetro dello scafo.
[0048]. Preferibilmente, lo scafo 12 di ciascun modulo è un corpo unico di forma anulare. In alternativa, secondo una forma realizzativa non illustrata, lo scafo può essere realizzato da unità galleggianti separate, ciascuna collegata al ponte da almeno una colonna o da una struttura a parete continua. È inoltre possibile che lo scafo 12 sia costituito da una piattaforma di forma esagonale, anziché da un corpo anulare di forma esagonale.
[0049]. La forma anulare dello scafo è preferita in quanto esalta la possibilità di bilanciamento delle masse, massimizza la spinta offerta dai compartimenti stagni, consente una riduzione del peso e garantisce allo scafo ed all’intero modulo una maggiore rigidezza e resistenza meccanica alle sollecitazioni.
[0050]. Come illustrato dalle figure allegate, la struttura semisommergibile di supporto 12 di ciascun modulo ha un ingombro in pianta minore del rispettivo ponte 11, così da assicurare spazi in cui disporre mezzi di interconnessione tra i moduli.
[0051]. I moduli galleggianti 10’, 10”, 10’”, 10n sono identici tra loro almeno per la forma del perimetro di base dei ponti 11 e delle strutture semisommergibili di supporto 12.
[0052]. Per “perimetro di base” si intende la forma perimetrale del ponte o della struttura semisommergibile al netto di eventuali variazioni di profilo dettate da esigenze di interconnessione dei moduli tra loro.
[0053]. La forma perimetrale esagonale consente di avere un migliore riempimento della superficie utile globale della piattaforma, nonché una migliore distribuzione delle sollecitazioni meccaniche.
[0054]. Preferibilmente, il ponte 11 di ciascun modulo galleggiante ha una struttura scatolare comprendente almeno due elementi lastriformi, superiore ed inferiore, sovrapposti tra loro, e una pluralità di travi di interconnessione disposti tra i due elementi lastriformi.
[0055]. I compartimenti stagni di ciascun modulo galleggiante possono essere ricavati nel rispettivo scafo 13 e/o nelle rispettive colonne o strutture a parete continua 14.
[0056]. Vantaggiosamente, ciascun modulo comprende un impianto di zavorramento con acqua di parte dei compartimenti stagni. Tale impianto (non illustrato nelle Figure) è utilizzabile per variare il livello di riempimento con acqua di tali compartimenti stagni e quindi per variare la linea di galleggiamento del singolo modulo. Come sarà ripreso nel seguito la variazione della linea di galleggiamento del singolo modulo viene sfruttata durante le fasi di interconnessione tra i moduli svolte nel sito marino operativo della piattaforma 1.
[0057]. Vantaggiosamente, la piattaforma 1 comprende un sistema di controllo centralizzato (non illustrato nelle Figure allegate) che gestisce gli impianti di zavorramento dei singoli moduli per garantire un riempimento ed un svuotamento bilanciato dei compartimenti stagni dei moduli e quindi un galleggiamento bilanciato della piattaforma 1.
[0058]. Vantaggiosamente, la piattaforma 1 comprende un sistema di ormeggio al fondo marino, preferibilmente uno per ciascun modulo galleggiante.
[0059]. Un primo 10’ ed un secondo di detti moduli galleggianti sono rigidamente collegati tra loro in corrispondenza di un primo lato 10’a, 10”a dei rispettivi ponti e delle rispettive strutture semisommergibili di supporto e formano un’unità base 100 della piattaforma 1, come illustrato in particolare nelle Figure 18 e 19.
[0060]. A tale unità base 100, può essere collegato direttamente nel sito marino operativo della piattaforma almeno un terzo di detti moduli galleggianti 10’”, 10n per ampliare la piattaforma successivamente al posizionamento o alla realizzazione dell’unità base 100 nel sito operativo.
[0061]. Come illustrato in particolare nella Figura 2, il terzo modulo galleggiante 10’” è destinato ad interconnettersi lungo due propri lati adiacenti 10’”a, 10’”b del rispettivo ponte 11 e della rispettiva struttura semisommergibile di supporto 12 rispettivamente a due lati adiacenti 10’b, 10”b dell’unità base 100 appartenenti uno 10’b al primo modulo 10’ ed uno 10”b al secondo modulo 10”.
[0062]. Almeno in corrispondenza di due secondi lati 10’b e 10”b, adiacenti tra loro e al rispettivo primo lato di interconnessione 10’a e 10”a, dei rispettivi ponti 11 e delle rispettive strutture semisommergibili di supporto 12, il primo 10’ e il secondo modulo 10” sono dotati di primi mezzi di interconnessione strutturale 20, 30, 62, 63, 41, 42, 50 atti a cooperare con secondi mezzi di interconnessione strutturale 21, 31, 43, 52 disposti su due lati adiacenti 10’”a, 10’”b di detto almeno un terzo modulo galleggiante 10’” per generare collegamenti strutturali ad accoppiamento di forma tra detti primo e secondo modulo galleggiante 10’, 10” e detto almeno un terzo modulo galleggiante 10’”.
[0063]. Come sarà ripreso nel seguito della descrizione, i collegamenti ad accoppiamento di forma vengono realizzati senza necessità di effettuare saldature e/o bullonature. Ciò semplifica e velocizza in modo significativo l’interconnessione dei moduli galleggianti rispetto alle soluzioni di tecnica, rendendola possibile direttamente nel sito marino operativo anche in condizioni meteomarine non favorevoli.
[0064]. I suddetti primi mezzi di interconnessione strutturale comprendono primi elementi di centraggio 20, che sono posizionati a livello del ponte di detti primo e secondo modulo galleggiante, e sono atti a cooperare con secondi elementi di centraggio (21), che sono invece parte di detti secondi mezzi di interconnessione, per allineare e centrare i due lati adiacenti 10’”a, 10’”b del terzo modulo 10’” con i due lati adiacenti 10’b, 10”b dei due moduli galleggianti dell’unità base 100 durante operazioni iniziali di interconnessione.
[0065]. I primi elementi di centraggio 20 e i secondi elementi di centraggio 21 formano un sistema di centraggio iniziale 200 di moduli.
[0066]. Come sarà ripreso nel seguito, tale sistema di centraggio 200 ha la funzione di definire una prima interconnessione instabile (non definitiva) tra i moduli, atta quindi non tanto di collegare strutturalmente i moduli tra loro, ma a posizionarli in modo guidato nella posizione la più corretta possibile (tenendo conto delle tolleranze di costruzione) per l’esecuzione della successiva interconnessione strutturale.
[0067]. I suddetti primi mezzi di interconnessione strutturale comprendono inoltre primi elementi di bloccaggio 30, 41, 42, 50 che sono attivabili dopo il sistema di centraggio iniziale 200 durante operazioni finali di interconnessione e sono atti a cooperare con secondi elementi di bloccaggio 31, 43, 52 che sono invece parte di detti secondi mezzi di interconnessione strutturale.
[0068]. I primi e i secondi elementi di bloccaggio essendo atti a cooperare tra loro per realizzare una pluralità di dispositivi di bloccaggio 300, 400, 500, 600.
[0069]. Ciascuno di detti dispositivi di bloccaggio è atto a bloccare uno o più gradi libertà dei movimenti relativi tra il terzo modulo 10’” e l’unità base 100.
[0070]. Operativamente, durante le operazioni di interconnessione ciò rende possibile l’attivazione in sequenza dei singoli dispositivi di bloccaggio, riducendo al minimo le interferenze tra un dispositivo e l’altro.
[0071]. I suddetti dispositivi di bloccaggio sono atti nel loro complesso a bloccare tutti i gradi di libertà dei movimenti relativi tra il terzo modulo e l’unità base. Pertanto, una volta attivati tutti i suddetti dispositivi di bloccaggio, il terzo modulo 10’” risulta essere rigidamente e stabilmente interconnesso con l’unità base 100.
[0072]. I dispositivi di bloccaggio sono dimensionati strutturalmente in funzione degli scenari operativi nei quali la piattaforma 1 è chiamata ad operare, cioè in funzione delle massime sollecitazioni che possono essere ipotizzate per un determinato sito operativo durante la sua vita operativa della piattaforma.
[0073]. Vantaggiosamente, come illustrato nelle Figure 1 e 2, il primo 10’ ed il secondo modulo galleggiante 10”, che formano l’unità base 100, possono essere dotati dei suddetti primi mezzi di interconnessione strutturale 20, 30, 62, 63, 41, 42, 50 anche in corrispondenza di uno o più dei quattro lati 10’c, 10’d, 10’e, 10’f e 10”c, 10”d, 10”e, 10”f che rimangono liberi rispetto al primo lato 10’a, 10”a in cui sono tra loro connessi e rispetto al secondo lato (10’b; 10”b) in cui sono predisposti per connettersi con detto almeno un terzo modulo 10’”. In tal modo si permette nel tempo e in fasi successive l’espansione della piattaforma 1 su uno o più di detti quattro lati liberi tramite il collegamento di ulteriori moduli galleggianti 10n in aggiunta rispetto a detto almeno un terzo modulo galleggiante 10’”.
[0074]. Vantaggiosamente, come illustrato nelle Figure 1 e 2 e come sarà ripreso nel seguito, l’interconnessione di ulteriori moduli 10n alla piattaforma 1 non è necessariamente limitata ai due moduli 10’ e 10” che formano l’unità base 100, ma può interessare anche ulteriori moduli (ad esempio il terzo modulo 10’”) precedentemente aggiunti all’unità base, in cooperazione o meno con uno dei moduli dell’unità base.
[0075]. Vantaggiosamente, come illustrato nelle Figure 1 e 2, detto terzo modulo galleggiante 10’”, ed opzionalmente ogni ulteriore modulo galleggiante 10n collegabile ai moduli di detta unità base 100 o ad altri moduli galleggianti 10’”, 10n già collegati a detta unità base 100, può essere dotato anch’esso dei suddetti primi mezzi di interconnessione strutturale 20, 30, 62, 63, 41, 42, 50 in corrispondenza di uno o più dei quattro lati 10’”c, 10’”d, 10’”e, 10’”f che rimangono liberi rispetto ai due lati 10’”a, 10’”b sui quali sono disposti suddetti secondi mezzi di interconnessione strutturale 21, 31, 43, 52 per il collegamento con i moduli galleggianti 10’, 10”, 10’” che fanno già parte della piattaforma l, in modo da permettere l’espansione della piattaforma 1 anche su uno o più dei quattro lati liberi tramite il collegamento di ulteriori moduli galleggianti 10n in aggiunta rispetto ad esso.
[0076]. La scelta di quanti lati dei moduli galleggianti dotare dei primi mezzi di interconnessione strutturale 20, 30, 62, 63, 41, 42, 50 dipende da previsioni sulle richieste di espansione della piattaforma nel corso della sua vita operativa stimata.
[0077]. È possibile prevedere casi in cui un modulo galleggiante aggiuntivo sia dotato dei suddetti secondi mezzi di interconnessione strutturale su tre lati consecutivi, nel caso in cui il suo inserimento nella piattaforma 1 esistente preveda il collegamento con tre moduli anziché solo con tre.
[0078]. In accordo ad una forma realizzativa preferita dell’invenzione illustrata nelle Figure allegate, ed in particolare nelle Figure 5 e 6, i suddetti primi elementi di centraggio comprendono - per ciascun lato di un modulo galleggiante sui cui sono posizionati – almeno un manicotto 20 che è supportato in posizione sporgente rispetto al ponte del rispettivo modulo galleggiante al di sotto del ponte stesso e definisce una sede interna di inserimento con asse ortogonale al piano di detto ponte. I suddetti secondi elementi di centraggio comprendono - per ciascun lato di un modulo galleggiante sui cui sono posizionati – almeno uno spinotto 21 che sporge inferiormente dal ponte del rispettivo modulo galleggiante 10’”, 10n e si sviluppa assialmente ortogonalmente al piano del rispettivo ponte. Operativamente, detto almeno un spinotto 21 è destinato ad inserirsi all’interno di detto almeno un manicotto 20, attivando così il sistema di centraggio iniziale 100.
[0079]. Preferibilmente, il manicotto 20 è dotato superiormente, all’ingresso della sede interna di inserimento di un corpo conico di invito 22 per favorire l’ingresso dello spinotto 21.
[0080]. Vantaggiosamente, il manicotto 20 e lo spinotto 21 sono dimensionati in modo tale che una volta accoppiati sia presente tra loro uno spazio radiale, finalizzato a compensare eventuali movimenti di rollio e di beccheggio tra i moduli, prima dell’attivazione dei dispositivi di bloccaggio.
[0081]. Vantaggiosamente, la suddetta pluralità di dispositivi di bloccaggio comprende:
[0082]. - almeno un primo dispositivo di bloccaggio verticale 300, atto a bloccare i movimenti relativi di avvicinamento tra due moduli lungo un asse Z ortogonale alla giacitura definita dai rispettivi ponti dei due moduli;
[0083]. - almeno un secondo dispositivo di bloccaggio verticale 400, atto a bloccare i movimenti relativi di allontanamento tra due moduli lungo un asse Z ortogonale alla giacitura definita dai rispettivi ponti dei due moduli;
[0084]. - almeno un dispositivo di bloccaggio trasversale 600, atto a bloccare i movimenti relativi tra due moduli lungo un asse Y parallelo ai lati accostati dei due moduli;
[0085]. - almeno un dispositivo di bloccaggio longitudinale 500, atto a bloccare i movimenti relativi tra due moduli lungo un asse X ortogonale ai due lati accostati dei due moduli.
[0086]. Nelle Figure allegate, i dispositivi di bloccaggio longitudinale 500 sono rappresentati sempre come coppie di dispositivi tra loro contigui. Si tratta di un caso particolare, riferito ad uno specifico dimensionamento. Tale coppia di dispositivi può infatti essere sostituita da un unico dispositivo 500 di dimensioni maggiori. Da un punto di vista funzionale, le coppie di dispositivi di bloccaggio longitudinale 500 contigui possono dunque essere considerati come un unico dispositivo.
[0087]. In accordo alla forma realizzativa illustrata nelle Figure allegate, la suddetta pluralità di dispositivi di bloccaggio comprende almeno due dispositivi di bloccaggio longitudinale 500 distanziati lungo l’asse Z in modo da impedire rotazioni relative tra i due moduli attorno all’asse Y (beccheggio).
[0088]. In particolare, come illustrato nella Figura 13, un primo dispositivo di bloccaggio longitudinale 500’ è disposto ad interconnessione dei ponti 11, mentre un secondo dispositivo di bloccaggio longitudinale 500” è disposto ad interconnessione delle strutture semisommergibili 12. Compatibilmente con eventuali limitazioni costruttive, la distanza lungo l’asse Z tra i due dispositivi 500’ e 500” va massimizzata in modo da massimizzare l’azione di contrasto di movimenti di beccheggio.
[0089]. In accordo alla forma realizzativa illustrata nelle Figure allegate, ed in particolare nelle Figure 3 e 4, detta pluralità di dispositivi di bloccaggio comprende almeno due dispositivi di bloccaggio longitudinale 500a e 500b distanziati tra loro lungo l’asse Y in modo da impedire rotazioni relative tra i due moduli attorno all’asse Z (imbardata).
[0090]. L’espressione “distanziati lungo l’asse Y” deve essere intesa come includente non solo il caso (illustrato nella Figura 3) in cui i due dispositivi 500a e 500b siano distanziati tra loro lungo uno stesso lato del modulo (interconnessione tra primo e secondo modulo), ma anche il caso (illustrato nella Figura 4) in cui i due dispositivi 500a e 500b siano distanziati tra loro lungo una porzione perimetrale formata da due lati contigui dello stesso modulo (interconnessione tra terzo modulo e i due moduli dell’unità base) e siano disposti uno su un lato 10’”a e uno su l’altro lato 10’”b di tale porzione perimetrale. Anche in questo caso il dispositivo può essere formato una coppia di dispositivi contigui oppure da un singolo dispositivo di dimensioni maggiori.
[0091]. Preferibilmente, sia il primo dispositivo di bloccaggio verticale 300 (blocco movimenti di avvicinamento tra due moduli lungo l’asse Z), sia il secondo dispositivo di bloccaggio verticale 400 (blocco movimenti di allontanamento tra due moduli lungo l’asse Z)) sono configurati per agire su almeno due punti distanziati tra loro lungo l’asse Y in modo da impedire rotazioni relative tra i due moduli attorno all’asse X (rollio).
[0092]. In accordo alla forma realizzativa illustrata nelle Figure allegate, ed in particolare nelle Figure 7, 8 e 9, nel primo dispositivo di bloccaggio verticale 300 (blocco movimenti di avvicinamento tra due moduli lungo l’asse Z):
- il primo elemento di bloccaggio è costituito da una rientranza 30 a forma di scalino ricavata su una porzione di bordo di un lato del ponte del rispettivo modulo galleggiante, ed
- il secondo elemento di bloccaggio è costituito da una appendice 31 che è controsagomata a scalino rispetto a detta rientranza 30 e sporge da un lato del ponte del rispettivo modulo galleggiante 10’”, 10n.
[0093]. In fase di interconnessione, detta appendice 31 è destinata ad entrare in detta rientranza 30 portando il rispettivo modulo in appoggio sul modulo galleggiante su cui si trova detta rientranza 30 così da impedire movimenti relativi di avvicinamento tra i due moduli lungo l’asse Z. L’operazione di ingaggio dell’appendice 31 con la rientranza 30 viene eseguita differenziando i galleggiamenti dei due moduli, in modo tale che il modulo che porta l’appendice 31 si trovi più in alto rispetto al modulo che porta la rientranza 30 e possa poi essere progressivamente abbassato in appoggio aumentando la zavorra. Tale operazione avviene contestualmente all’intervento del sistema di centraggio 200.
[0094]. Vantaggiosamente, la suddetta rientranza 30 ha uno sviluppo trasversale lungo l’asse Y superiore a quello dell’appendice 31 così che in condizione interconnessa alle estremità di detta rientranza 30 si formino degli spazi 62, 63 destinati ciascuno a ricevere in pressione un cuneo di bloccaggio 62, 63. In uso i due cunei di bloccaggio 62, 63 bloccano i movimenti trasversali lungo l’asse Y tra rientranza 30 e appendice 31 e quindi tra i rispettivi moduli galleggianti. Detti due cunei di bloccaggio 62, 63 definiscono il suddetto dispositivo di bloccaggio trasversale 600 in cooperazione con detta rientranza 30 e detta appendice 31.
[0095]. Vantaggiosamente, le porzioni trasversali di estremità della rientranza 30 e dell’appendice 31 sono inclinate per consentire l’accoppiamento con i cunei di bloccaggio.
[0096]. Vantaggiosamente, la profondità di inserimento dei due cunei bloccaggio 62, 63 all’interno di detti spazi 32, 33 è calibrabile in modo da regolare la posizione relativa trasversale tra rientranza 30 e appendice 31 e così centrare trasversalmente in modo controllato e stabile i rispettivi due moduli galleggianti tra loro. Tale centraggio completa il centraggio preliminare realizzato con il sistema di centraggio iniziale 200.
[0097]. Preferibilmente, la rientranza 30 e l’appendice 31 hanno un’estensione trasversale significativa in modo da massimizzare la distanza lungo l’asse Y tra le estremità trasversali e quindi massimizzare l’effetto di impedire rotazioni relative tra i due moduli attorno all’asse X (rollio).
[0098]. In accordo alla forma realizzativa illustrata nelle Figure allegate, ed in particolare nelle Figure 10, 11 e 12, nel secondo dispositivo di bloccaggio verticale 400 (blocco movimenti di allontanamento tra due moduli lungo l’asse Z):
- il primo elemento di bloccaggio è costituito da una coppia di piastre 41, 42 che si estendono dal rispettivo ponte ortogonalmente all’asse Y e sono distanziate tra loro per formare un’intercapedine 44, ciascuna di dette due piastre 41, 42 essendo dotata di un’apertura passante allineata con l’apertura passante dell’altra piastra; ed
- il secondo elemento di bloccaggio è costituito da una piastra singola 43 che si estende dal rispettivo ponte ortogonalmente all’asse Y ed è dotata anch’essa di un’apertura passante.
[0099]. In fase di interconnessione detta singola piastra 43 è destinata ad inserirsi nell’intercapedine di detta coppia di piastre 41, 42 fino ad allineare la propria apertura passante con le due aperture passanti della coppia di piastre 41, 42, in modo tale che attraverso dette aperture passanti allineate possa essere forzatamente inserito uno spinotto conico 45 così da impedire movimenti relativi di allontanamento tra i due moduli lungo l’asse Z. In particolare lo spinotto conico 45 può essere costituito da un corpo scatolare sagomato, dotato di almeno una parete inclinata rispetto alle altre.
[00100]. Preferibilmente, come illustrato in particolare nella Figura 4, tra due moduli lungo lo stesso lato di interconnessione sono due distinti secondi dispositivi di bloccaggio verticale 400’ e 400”, distanziati tra loro lungo l’asse Y in modo da impedire rotazioni relative tra i due moduli attorno all’asse X (rollio).
[00101]. In accordo alla forma realizzativa illustrata nelle Figure allegate, ed in particolare nelle Figure da 13 a 17a-d, in detto dispositivo di bloccaggio longitudinale 500 il primo elemento di bloccaggio è costituito da un braccio 50 che ad una prima estremità longitudinale 50a è imperniato tramite una cerniera cilindrica 58 al ponte 11 o alla struttura semisommergibile 12 del rispettivo modulo galleggiante e ad una seconda estremità longitudinale 50b è dotato di una barra 51 che si estende trasversalmente all’asse longitudinale del braccio 50 parallelamente all’asse Y. Operativamente, come illustrato in particolare nella Figura 13, il braccio 50 è movimentabile attorno all’asse di imperniamento tra una posizione ritratta, in cui esso è orientato sostanzialmente in parallelo all’asse Z così da essere accostato al rispettivo modulo, ed una posizione estesa, in cui è orientato sostanzialmente in parallelo all’asse X così da estendersi verso l’esterno del modulo.
[00102]. Preferibilmente, il braccio 50 è costituito da un corpo tubolare di sezione circolare, in quanto garantisce una maggiore resistenza meccanica alle sollecitazioni. Possono essere previste anche altre sezioni, ad esempio poligonale, in particolare quadrata o rettangolare.
[00103]. In detto dispositivo di bloccaggio longitudinale 500, il secondo elemento di bloccaggio comprende un gancio principale ad uncino 52 che è atto ad impegnare la barra 52 di detto braccio 50 nella posizione estesa. Il gancio principale ad uncino 52 è associato ad una prima slitta 53 scorrevole parallelamente all’asse X all’interno di una struttura di supporto 54.
[00104]. La struttura di supporto 54 è fissata al ponte o alla struttura semisommergibile del rispettivo modulo galleggiante ed è configurata e dimensionata per assorbire le tensioni e sollecitazioni generate del dispositivo.
[00105]. Come illustrato nella sequenza delle figure 17a-d, la prima slitta 53:
- è azionabile per mettere in trazione lungo l’asse X il braccio 50 tramite detto gancio principale 52 quando il braccio 50 si trova in posizione estesa con la barra 51 impegnata dal gancio principale 52, ed
- è bloccabile rigidamente in posizione rispetto a detta struttura di supporto 54.
[00106]. In particolare, come illustrato nelle Figure allegate, la prima slitta 53 è movimentata tramite uno o più attuatori lineari, preferibilmente costituiti da cilindri idraulici 59. Alla prima slitta 53 sono associate una o più barre filettate 60 che si sviluppano parallelamente all’asse di scorrimento della prima slitta 53. Lo scorrimento di tali barre 60 e quindi dell’associata prima slitta 53 è bloccabile rispetto alla struttura di supporto 54 tramite una pluralità di dadi di battuta 51.
[00107]. Vantaggiosamente, il secondo elemento di bloccaggio di detto dispositivo di bloccaggio longitudinale 500 comprende inoltre un gancio secondario ad uncino 55 che è atto ad impegnare la barra 52 di detto braccio 50 in posizione opposta rispetto al gancio principale 52. Il gancio secondario 55 è associato ad una seconda slitta 56 che è scorrevole lungo l’asse X rispetto a detta prima slitta 53 ed è bloccabile rigidamente in posizione rispetto a tale prima slitta 53.
[00108]. Preferibilmente, sia la cerniera cilindrica 58, sia la barra 51 sono montate su cuscinetti sferici per compensare eventuali disallineamenti e distorsioni trasmessi al dispositivo 500 durante l’uso.
[00109]. Vantaggiosamente, i dispositivi di bloccaggio longitudinale 500 (che costituiscono i dispositivi più sollecitati) possono essere dotati di un sistema di monitoraggio delle sollecitazioni, basato ad esempio su celle di carico.
[00110]. Vantaggiosamente, come illustrato nella figura 13, nella posizione ritratta il braccio 50 è schermabile da una struttura di contenimento a tenuta stagna 57, rimovibile. Tale soluzione si applica solo per i dispositivi di bloccaggio longitudinale 500 posizionati in corrispondenza delle strutture semisommergibili 12 dei moduli. In tale situazione, i bracci 50 sono infatti immersi in acqua. Per evitare problemi legati al loro montaggio in acqua al momento dell’uso, è preferibile premontarli e proteggerli con le suddette strutture di contenimento 57.
[00111]. Nel caso dei dispositivi 500 destinati ad operare a livello dei ponti 11, tale soluzione non si applica in quanto le condizioni operative sono differenti (non c’è immersione in acqua; facilità di montaggio / smontaggio dal ponte); inoltre, tale soluzione comporterebbe di mantenere il braccio 50 in posizione sollevata con evidenti problemi di ingombro. In tali situazioni i bracci 50 vengono montati al momento dell’uso. A tale scopo, i ponti sono dotati di appositi vani 70 predisposti come sedi di imperniamento dei bracci 50.
[00112]. In accordo ad una forma realizzativa non illustrata nelle Figure allegate, i due moduli 10’, 10” che formano detta unità base 100 sono rigidamente collegati tra loro in corrispondenza di detto primo lato 10’a; 10”a e sono destinati ad essere trasferiti nel sito operativo della piattaforma 1 già collegati tra loro. In tale caso, come già detto, i collegamenti strutturali tra i due moduli possono essere realizzati tramite saldature e/o bullonature.
[00113]. In accordo ad una forma realizzativa non illustrata nelle Figure allegate, il primo ed il secondo di detti moduli 10’, 10”, che formano detta unità base (100), sono destinati ad essere interconnessi tra loro in corrispondenza di detto primo lato 10’a; 10”a dei rispettivi ponti e delle rispettive strutture semisommergibili di supporto direttamente nel sito operativo della piattaforma. A tale scopo, come illustrato nelle Figure 18 e 19:
[00114]. - detto primo modulo 10’ è dotato di detti primi mezzi di interconnessione strutturale 20, 30, 62, 63, 41, 42, 50 in corrispondenza del proprio primo lato 10’a; e
[00115]. - detto secondo modulo 10” è dotato di detti secondi mezzi di interconnessione strutturale 21, 31, 43, 52 in corrispondenza del proprio primo lato 10”a.
[00116]. Da un punto di vista operativo e funzionale, l’interconnessione tra primo e secondo modulo avviene in modo similare a quella tra terzo modulo e unità base, con la sola differenza che nel primo caso l’interconnessione avviene tra due soli moduli lungo un solo lato, mentre nel secondo caso l’interconnessione avviene tra tre moduli lungo due lati (oppure lungo tre lati in casi particolari, come già sopra evidenziato).
[00117]. Vantaggiosamente, come illustrato nelle Figure allegate, i primi ed i secondi mezzi di interconnessione strutturale sono configurati in modo tale che i moduli galleggianti siano interconnessi tra loro lasciando un predefinito spazio libero tra i ponti e tra le strutture semisommergibili. Vantaggiosamente, gli spazi liberi tra i ponti possono essere coperti tramite strutture di copertura (non illustrate nelle Figure allegate), installabili al termine delle operazioni di interconnessione.
[00118]. Con riferimento alla Figura 22, si elencano di seguito da quali dispositivi di bloccaggio vengono bloccati ciascuno dei sei gradi libertà nell’interconnessione tra due moduli. Si fa specifico riferimento all’interconnessione tra il primo modulo ed il secondo modulo dell’unità base. Le stesse considerazioni possono tuttavia essere estese all’interconnessione di un terzo modulo ai moduli dell’unità base:
[00119]. - moti longitudinali (forze Fx): dispositivi di bloccaggio longitudinale 500;
[00120]. - moti trasversali (forze Fy): dispositivi di bloccaggio laterale 600;
[00121]. - moti verticali (forze Fz): primi e secondi dispositivi di bloccaggio verticali 300 e 400;
[00122]. – moti di beccheggio (momenti My): dispositivi di bloccaggio longitudinale 500;
[00123]. – moti di rollio (momenti Mx): primi e secondi dispositivi di bloccaggio verticali 300 e 400;
[00124]. – moti di imbardata (momenti Mz): dispositivi di bloccaggio longitudinale 500.
[00125]. Preferibilmente, i sistemi di centraggio 200, i primi ed i secondi dispositivi di bloccaggio verticali 300 e 400, i dispositivi di bloccaggio laterale 600 sono disposti a livello dei ponti dei moduli galleggianti, mentre i dispositivi di bloccaggio longitudinale 500 sono disposti sia a livello dei ponti sia in corrispondenza delle strutture semisommergibili, come già descritto in precedenza.
[00126]. Forma oggetto della presente invenzione un metodo per realizzare la piattaforma modulare galleggiante 1 secondo l’invenzione ed in particolare come sopra descritta.
[00127]. Nella sua forma di implementazione più generale tale metodo comprende le seguenti fasi operative:
a) varare il primo 10’ ed il secondo modulo galleggiante 10” di detta unità base (100);
b) interconnettere strutturalmente tra loro il primo 10’ ed il secondo modulo galleggiante 10” in corrispondenza dei rispettivi primi lati 10’a; 10”a così da formare detta unità base 100,
c) installare detta unità base 100 nel sito marino operativo di detta piattaforma,
d) varare almeno un terzo modulo galleggiante 10’”; e) interconnettere strutturalmente detto terzo modulo galleggiante 10’” a detta unità base 100 direttamente nel sito marino operativo di detta piattaforma 1 così da espandere detta piattaforma 1.
[00128]. Detta fase e) di interconnettere detto terzo modulo a detta unità base comprende le seguenti sottofasi:
- e1) allineare e centrare due lati adiacenti 10’”a, 10’”b di detto terzo modulo 10’” con i due lati adiacenti 10’b; 10”b dei due moduli galleggianti di detta unità base 100 tramite detto sistema di centraggio 200; e successivamente
- e2) bloccare tutti i gradi di libertà dei movimenti relativi tra detto terzo modulo e detta unità base generando collegamenti ad accoppiamento di forma tra detti primo e secondo modulo galleggiante 10’, 10” e detto almeno un terzo modulo galleggiante 10’” accoppiando detti primi elementi di bloccaggio 30, 41, 42, 50 con i corrispondenti secondi elementi di bloccaggio 31, 43, 52.
[00129]. Vantaggiosamente, come già descritto in precedenza, durante detta fase e) di interconnessione vengono regolati i livelli di galleggiamento di detto terzo modulo 10’” e dei moduli 10’, 10” di detta unità base 100 in funzione delle esigenze operative di intervento di detto sistema di centraggio 200 e di accoppiamento tra primi e secondi elementi di bloccaggio.
[00130]. La suddetta fase b) di interconnettere strutturalmente tra loro il primo (10’) ed il secondo modulo galleggiante (10”) può essere effettuata direttamente in cantiere prima di detta fase c) di installazione della piattaforma (1) nel sito marino operativo. Preferibilmente, in tal caso, le interconnessioni strutturali sono realizzate tramite saldature e/o bullonature.
[00131]. In alternativa, la suddetta fase b) di interconnettere strutturalmente tra loro il primo (10’) ed il secondo modulo galleggiante (10”) può essere effettuata direttamente nel sito marino operativo di detta piattaforma 1 durante la fase c) di installazione seguendo modalità simili a quelle previste per l’interconnessione di ulteriori moduli all’unità base 100.
[00132]. A tale scopo, il primo modulo 10’ è dotato di detti primi mezzi di interconnessione strutturale 20, 30, 62, 63, 41, 42, 50 in corrispondenza del proprio primo lato 10’a, e il secondo modulo 10” è dotato di detti secondi mezzi di interconnessione strutturale 21, 31, 43, 52 in corrispondenza del proprio primo lato 10”a.
[00133]. In tal caso, la fase b) di interconnessione comprende le seguenti sottofasi:
- e1) allineare e centrare il primo lato 10’a di detto primo modulo 10’ con il primo lato 10”a di detto secondo modulo 10” tramite detto sistema di centraggio (200); e successivamente
- e2) bloccare tutti i gradi di libertà dei movimenti relativi tra detto primo e detto secondo modulo generando collegamenti ad accoppiamento di forma tra detti primo 10’ e secondo modulo galleggiante 10” accoppiando detti primi elementi di bloccaggio 30, 41, 42, 50 con i corrispondenti secondi elementi di bloccaggio 31, 43, 52.
[00134]. L’invenzione consente di ottenere numerosi vantaggi, alcuni dei quali sono già stati evidenziati in precedenza.
[00135]. La piattaforma modulare galleggiante secondo l’invenzione è espandibile in modo veloce, agevole e sicuro con l’aggiunta di nuovi moduli direttamente nel sito operativo, anche quando esso si trovi in mare aperto e sia caratterizzato frequentemente da condizioni meteo marine avverse. Ciò è permesso dal fatto che le interconnessioni tra i moduli sono realizzate tramite collegamenti strutturali ad accoppiamento di forma e non necessariamente tramite saldature e/o bullonature. Collegamenti di questo tipo possono essere previsti, ma in aggiunta o in sostituzione ai collegamenti per accoppiamento di forma, una volta completata l’interconnessione dei moduli, cioè in condizioni stabili.
[00136]. Grazie alla costruzione di tipo modulare, la piattaforma 1 secondo l’invenzione può adattarsi facilmente a qualsiasi esigenza progettuale di spazio e di portata. La superficie pagante è facilmente espandibile in funzione delle esigenze progettuali di spazio e portata che possono evolversi e modificarsi nel tempo.
[00137]. La piattaforma 1 secondo l’invenzione costituisce una soluzione capace di incontrare esigenze variegate per l’impiego multifunzionale soprattutto in ambito turistico, dell’energia e della logistica, sia in ambito portuale che in prossimità delle coste, anche in zone non protette. La struttura 1 può operare anche in zone di mare fuori costa non protette.
[00138]. La piattaforma modulare galleggiante 1 può essere realizzata in modo operativamente facile e semplice direttamente nella zona di ormeggio finale, con riduzione dei tempi richiesti per l’interconnessione di nuovi moduli. La riduzione dei tempi di interconnessione porta ad una riduzione dei tempi morti di interruzione delle attività presenti nella piattaforma esistente. In particolare le operazioni di interconnessione non richiedono di spostare la piattaforma esistente dal sito operativo. Ciò è particolarmente importante nel caso la piattaforma sia adibita all’estrazione di idrocarburi, in quanto non si rende necessario il distacco degli impianti di estrazione.
[00139]. Le operazioni di interconnessione non richiedono specifiche attività subacquee, se non quelle necessarie a liberare i bracci 50 dalle strutture di contenimento stagne, quando esse si trovino sotto la linea di galleggiamento.
[00140]. Le attrezzature necessarie per eseguire le operazioni di interconnessione sono sostanzialmente standard. In particolare sono necessarie attrezzature per l’inserimento dei cunei di bloccaggio e degli spinotti conici (unità idrauliche temporanee) e per la predisposizione di linee di ormeggio temporanee tra moduli in fase di interconnessione.
[00141]. La piattaforma modulare galleggiante è strutturalmente resistente ai carichi statici legati a pesi non bilanciati e a carichi dinamici indotti dal moto ondoso.
[00142]. I singoli moduli galleggianti sono realizzati in cantiere rispettando predefinite tolleranze costruttive. Durante l’interconnessione dei moduli nel sito operativo, possono intervenire altri fattori (tra tutti moti relativi tra i moduli, accentuati dal moto ondoso) che potrebbero complicare le operazioni di interconnessione, inducendo tensioni e distorsioni alle interfacce tra i moduli e nei moduli stessi. Vantaggiosamente, i primi ed i secondi mezzi di interconnessione sono configurati in modo da ridurre l’impatto di tali fenomeni, assorbendo almeno in parte tali tensioni grazie in particolare all’adozione delle seguenti soluzioni:
[00143]. – gap radiale tra spinotti e manicotti del sistema di centraggio 200; e/o
[00144]. – adozione di cuscinetti sferici nei dispositivi di bloccaggio longitudinale 500; e/o [00145]. – gap laterali tra spinotto conico e aperture nelle piastre dei secondi dispositivi di bloccaggio verticale 400; e/o
[00146]. – conicità dei cunei di bloccaggio e degli spinotti conici; e/o
[00147]. – ganci scorrevoli su slitta, nei dispositivi di bloccaggio longitudinale 500, che conferiscono capacità di adattamento in elongazione.
[00148]. Grazie al fatto che i collegamenti strutturali ad accoppiamento di forma previsti secondo la presente invenzione sono tutti reversibili, è possibile anche un agevole smontaggio dei moduli, in caso di necessità e per attività di manutenzione.
[00149]. L’invenzione così concepita raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
[00150]. Ovviamente, essa potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione.
[00151]. Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità.

Claims (28)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Piattaforma modulare galleggiante (1) comprendente due o più moduli galleggianti (10’, 10”, 10’”, 10n) connessi rigidamente tra loro per formare detta piattaforma, ciascun modulo (10’, 10”, 10’”, 10n) comprendendo: - un ponte (11) con perimetro di base esagonale, che in condizione di utilizzo è emerso e definisce una porzione di ponte di detta piattaforma (1); - una struttura semisommergibile di supporto (12), che è disposta inferiormente al ponte (11) per supportarlo in posizione emersa, che è dotata internamente di compartimenti stagni con funzione di casse zavorra e/o stoccaggio fluidi e comprende a sua volta: uno scafo (13), che in condizione di utilizzo è immerso ed è costituito da un corpo prismatico con perimetro di base esagonale i cui lati sono paralleli ai lati perimetrali del ponte; e una pluralità di colonne o di strutture a parete continua (14) che collegano detto scafo (13) al ponte soprastante (11); in cui detti moduli galleggianti (10’, 10”, 10’”, 10n) sono identici tra loro almeno per la forma del perimetro di base dei ponti (11) e delle strutture semisommergibili di supporto, in cui un primo ed un secondo di detti moduli (10’, 10”), sono rigidamente collegati tra loro in corrispondenza di un primo lato (10’a; 10”a) dei rispettivi ponti e delle rispettive strutture semisommergibili di supporto e formano un’unità base (100) di detta piattaforma, alla quale può essere collegato direttamente nel sito marino operativo di detta piattaforma almeno un terzo di detti moduli galleggianti (10’”, 10n) per ampliare detta piattaforma successivamente al posizionamento o alla realizzazione di detta unità base (100) nel sito operativo, detto terzo modulo galleggiante (10’”) essendo destinato ad interconnettersi lungo due propri lati adiacenti (10’”a, 10’”b) del rispettivo ponte e della rispettiva struttura semisommergibile di supporto rispettivamente a due lati adiacenti (10’b; 10”b) di detta unità base (100) appartenenti uno (10’b) al primo modulo (10’) ed uno (10”b) al secondo modulo (10”), ed in cui detto primo e detto secondo modulo (10’, 10”) sono dotati - almeno in corrispondenza di due secondi lati (10’b; 10”b), adiacenti tra loro, dei rispettivi ponti (11) e delle rispettive strutture semisommergibili di supporto (12) – di primi mezzi di interconnessione strutturale (20, 30, 62, 63, 41, 42, 50) atti a cooperare con secondi mezzi di interconnessione strutturale (21, 31, 43, 52) disposti su due lati adiacenti (10’”a, 10’”b) di detto almeno un terzo modulo galleggiante (10’”) per generare collegamenti strutturali ad accoppiamento di forma tra detti primo e secondo modulo galleggiante (10’, 10”) e detto almeno un terzo modulo galleggiante (10’”), in cui detti primi mezzi di interconnessione strutturale comprendono: - primi elementi di centraggio (20), che sono posizionati a livello del ponte di detti primo e secondo modulo galleggiante, e sono atti a cooperare con secondi elementi di centraggio (21), che sono parte di detti secondi mezzi di interconnessione, per allineare e centrare due lati adiacenti (10’”a, 10’”b) di detto terzo modulo (10’”) con i due lati adiacenti (10’b; 10”b) dei due moduli galleggianti di detta unità base (100) durante operazioni iniziali di interconnessione, detti primi elementi di centraggio (20) e detti secondi elementi di centraggio (21) formando un sistema di centraggio iniziale (200); - primi elementi di bloccaggio (30, 41, 42, 50) che sono attivabili dopo il sistema di centraggio iniziale (200) durante operazioni finali di interconnessione e sono atti a cooperare con secondi elementi di bloccaggio (31, 43, 52) che sono parte di detti secondi mezzi di interconnessione strutturale, detti primi e secondi elementi di bloccaggio essendo atti a cooperare tra loro per realizzare una pluralità di dispositivi di bloccaggio (300, 400, 500, 600), ciascuno di detti dispositivi di bloccaggio essendo atto a bloccare uno o più gradi libertà dei movimenti relativi tra detto terzo modulo (10’”) e detta unità base (100), detti dispositivi di bloccaggio essendo atti nel loro complesso a bloccare tutti i gradi di libertà dei movimenti relativi tra detto terzo modulo e detta unità base.
  2. 2. Piattaforma (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detti primo e secondo modulo galleggiante (10’, 10”), che formano detta unità base (100), sono dotati di detti primi mezzi di interconnessione strutturale (20, 30, 62, 63, 41, 42, 50) anche in corrispondenza di uno o più dei quattro lati (10’c, 10’d, 10’e, 10’f; 10”c, 10”d, 10”e, 10”f) che rimangono liberi rispetto al primo lato (10’a; 10”a) in cui sono tra loro connessi e rispetto al secondo lato (10’b; 10”b) in cui sono predisposti per connettersi con detto almeno un terzo modulo (10’”), in modo da permettere l’espansione di detta piattaforma (1) su uno o più di detti quattro lati liberi tramite il collegamento di ulteriori moduli galleggianti (10n) in aggiunta rispetto a detto almeno un terzo modulo galleggiante (10’”).
  3. 3. Piattaforma (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto terzo modulo galleggiante (10’”), ed opzionalmente ogni ulteriore modulo galleggiante (10n) collegabile ai moduli di detta unità base (100) o ad altri moduli galleggianti (10’”, 10n) già collegati a detta unità base (100), è dotato anch’esso di detti primi mezzi di interconnessione strutturale (20, 30, 62, 63, 41, 42, 50) in corrispondenza di uno o più dei quattro lati (10’”c, 10’”d, 10’”e, 10’”f) che rimangono liberi rispetto ai due lati (10’”a, 10’”b) sui quali sono disposti detti secondi mezzi di interconnessione strutturale (21, 31, 43, 52) per il collegamento con i moduli galleggianti (10’, 10”, 10’”) che fanno già parte della piattaforma (l), in modo da permettere l’espansione di detta piattaforma (1) anche su uno o più di detti quattro lati liberi tramite il collegamento di ulteriori moduli galleggianti (10n) in aggiunta rispetto ad esso.
  4. 4. Piattaforma (1) secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui detti primi elementi di centraggio comprendono -per ciascun lato di un modulo galleggiante sui cui sono posizionati – almeno un manicotto (20) che è supportato in posizione sporgente rispetto al ponte del rispettivo modulo galleggiante al di sotto del ponte stesso e definisce una sede interna di inserimento con asse ortogonale al piano di detto ponte, ed in cui detti secondi elementi di centraggio comprendono - per ciascun lato di un modulo galleggiante sui cui sono posizionati – almeno uno spinotto (21) che sporge inferiormente dal ponte del rispettivo modulo galleggiante (10’”, 10n) e si sviluppa assialmente ortogonalmente al piano del rispettivo ponte, detto almeno un spinotto (21) essendo destinato ad inserirsi all’interno di detto almeno un manicotto (20).
  5. 5. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta pluralità di dispositivi di bloccaggio comprende: - almeno un primo dispositivo di bloccaggio verticale (300; structural step), atto a bloccare i movimenti relativi di avvicinamento tra due moduli lungo un asse Z ortogonale alla giacitura definita dai rispettivi ponti dei due moduli; - almeno un secondo dispositivo di bloccaggio verticale (400; vertical stopper), atto a bloccare i movimenti relativi di allontanamento tra due moduli lungo un asse Z ortogonale alla giacitura definita dai rispettivi ponti dei due moduli; - almeno un dispositivo di bloccaggio trasversale (600; lateral wedges), atto a bloccare i movimenti relativi tra due moduli lungo un asse Y parallelo ai lati accostati dei due moduli; - almeno un dispositivo di bloccaggio longitudinale (500; bracing), atto a bloccare i movimenti relativi tra due moduli lungo un asse X ortogonale ai due lati accostati dei due moduli.
  6. 6. Piattaforma (1) secondo la rivendicazione 5, in cui detta pluralità di dispositivi di bloccaggio comprende almeno due dispositivi di bloccaggio longitudinale (500) distanziati lungo l’asse Z in modo da impedire rotazioni relative tra i due moduli attorno all’asse Y (beccheggio).
  7. 7. Piattaforma (1) secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui detta pluralità di dispositivi di bloccaggio comprende almeno due dispositivi di bloccaggio longitudinale (500) distanziati tra loro lungo l’asse Y in modo da impedire rotazioni relative tra i due moduli attorno all’asse Z (imbardata).
  8. 8. Piattaforma (1) secondo la rivendicazione 5, 6 o 7, in cui sia detto almeno un primo dispositivo di bloccaggio verticale (300), sia detto almeno un secondo dispositivo di bloccaggio verticale (400) sono configurati per agire su almeno due punti distanziati tra loro lungo l’asse Y in modo da impedire rotazioni relative tra i due moduli attorno all’asse X (rollio).
  9. 9. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 8, in cui in detto primo dispositivo di bloccaggio verticale (300): - il primo elemento di bloccaggio è costituito da una rientranza (30) a forma di scalino ricavata su una porzione di bordo di un lato del ponte del rispettivo modulo galleggiante, ed - il secondo elemento di bloccaggio è costituito da una appendice (31) che è controsagomata a scalino rispetto a detta rientranza (30) e sporge da un lato del ponte del rispettivo modulo galleggiante (10’”, 10n), in fase di interconnessione detta appendice (31) essendo destinata ad entrare in detta rientranza (30) portando il rispettivo modulo in appoggio sul modulo galleggiante su cui si trova detta rientranza (30) così da impedire movimenti relativi di avvicinamento tra i due moduli lungo l’asse Z.
  10. 10. Piattaforma (1) secondo la rivendicazione 9, in cui detta rientranza (30) ha uno sviluppo trasversale lungo l’asse Y superiore a quello di detta appendice (31) così che in condizione interconnessa alle estremità di detta rientranza (30) si formino degli spazi (62, 63) destinati ciascuno a ricevere in pressione un cuneo di bloccaggio (62, 63), in uso i due cunei di bloccaggio (62, 63) bloccando movimenti trasversali lungo l’asse Y tra rientranza (30) e appendice (31) e quindi tra i rispettivi moduli galleggianti, detti due cunei di bloccaggio (62, 63) definendo detto dispositivo di bloccaggio trasversale (600) in cooperazione con detta rientranza (30) e detta appendice (31).
  11. 11. Piattaforma secondo la rivendicazione 10, in cui la profondità di inserimento dei due cunei bloccaggio (62, 63) all’interno di detti spazi (32, 33) è calibrabile in modo da regolare la posizione relativa trasversale tra rientranza (30) e appendice (31) e così centrare trasversalmente in modo controllato i rispettivi due moduli galleggianti tra loro.
  12. 12. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 11, in cui in detto secondo dispositivo di bloccaggio verticale (400): - il primo elemento di bloccaggio è costituito da una coppia di piastre (41, 42) che si estendono dal rispettivo ponte ortogonalmente all’asse Y e sono distanziate tra loro per formare un’intercapedine (44), ciascuna di dette due piastre (41, 42) essendo dotata di un’apertura passante allineata con l’apertura passante dell’altra piastra; ed - il secondo elemento di bloccaggio è costituito da una piastra singola (43) che si estende dal rispettivo ponte ortogonalmente all’asse Y ed è dotata anch’essa di un’apertura passante, in fase di interconnessione detta singola piastra (43) essendo destinata ad inserirsi nell’intercapedine di detta coppia di piastre (41, 42) fino ad allineare la propria apertura passante con le due aperture passanti della coppia di piastre (41, 42), in modo tale che attraverso dette aperture passanti allineate possa essere forzatamente inserito uno spinotto conico (45) così da impedire movimenti relativi di allontanamento tra i due moduli lungo l’asse Z.
  13. 13. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 12, in cui in detto dispositivo di bloccaggio longitudinale (500; bracing): - il primo elemento di bloccaggio è costituito da un braccio (50) che ad una prima estremità longitudinale (50a) è imperniato al ponte o alla struttura semisommergibile del rispettivo modulo galleggiante e ad una seconda estremità longitudinale (50b) è dotato di una barra (51) che si estende trasversalmente all’asse longitudinale del braccio (50) parallelamente all’asse Y, detto braccio (50) essendo movimentabile attorno all’asse di imperniamento tra una posizione ritratta, in cui esso è orientato sostanzialmente in parallelo all’asse Z così da essere accostato al rispettivo modulo, ed una posizione estesa, in cui è orientato sostanzialmente in parallelo all’asse X così da estendersi verso l’esterno del modulo; ed - il secondo elemento di bloccaggio comprende un gancio principale ad uncino (52) che è atto ad impegnare la barra (52) di detto braccio (50) nella posizione estesa ed è associato ad una prima slitta (53) scorrevole parallelamente all’asse X all’interno di una struttura di supporto (54) che è fissata al ponte o alla struttura semisommergibile del rispettivo modulo galleggiante, in cui detta prima slitta (53) è azionabile per mettere in trazione lungo l’asse X detto braccio (50) tramite detto gancio principale (52) quando il braccio (50) si trova in posizione estesa con la barra (51) impegnata da detto gancio principale (52), ed è bloccabile rigidamente in posizione rispetto a detta struttura di supporto (54).
  14. 14. Piattaforma (1) secondo la rivendicazione 13, in cui detto secondo elemento di bloccaggio di detto dispositivo di bloccaggio longitudinale (500) comprende inoltre un gancio secondario ad uncino (55) che è atto ad impegnare la barra (52) di detto braccio (50) in posizione opposta rispetto al gancio principale (52), detto gancio secondario (55) essendo associato ad una seconda slitta (56) che è scorrevole lungo l’asse X rispetto a detta prima slitta (53) ed è bloccabile rigidamente in posizione rispetto a detta prima slitta (53).
  15. 15. Piattaforma (1) secondo la rivendicazione 13 o 14, in cui in detta posizione ritratta detto braccio (50) è schermabile da una struttura di contenimento a tenuta stagna (57), rimovibile.
  16. 16. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo ed il secondo di detti moduli (10’, 10”), che formano detta unità base (100) sono rigidamente collegati tra loro in corrispondenza di detto primo lato (10’a; 10”a) dei rispettivi ponti e delle rispettive strutture semisommergibili di supporto in cantiere e sono destinati ad essere trasferiti nel sito operativo della piattaforma già collegati tra loro.
  17. 17. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 15, in cui il primo ed il secondo di detti moduli (10’, 10”), che formano detta unità base (100), sono destinati ad essere interconnessi tra loro in corrispondenza di detto primo lato (10’a; 10”a) dei rispettivi ponti e delle rispettive strutture semisommergibili di supporto direttamente nel sito operativo della piattaforma, e a tale scopo: - detto primo modulo (10’) è dotato di detti primi mezzi di interconnessione strutturale (20, 30, 62, 63, 41, 42, 50) in corrispondenza del proprio primo lato (10’a); e - detto secondo modulo (10”) è dotato di detti secondi mezzi di interconnessione strutturale (21, 31, 43, 52) in corrispondenza del proprio primo lato (10”a).
  18. 18. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la struttura semisommergibile di supporto (12) di ciascun modulo ha un ingombro in pianta minore del rispettivo ponte (11).
  19. 19. Piattaforma secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i primi ed i secondi mezzi di interconnessione strutturale sono configurati in modo tale che i moduli galleggianti siano interconnessi tra loro lasciando un predefinito spazio libero tra i ponti e tra le strutture semisommergibili.
  20. 20. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il ponte (11) di ciascun modulo ha una struttura scatolare comprendente almeno due elementi lastriformi, superiore ed inferiore, sovrapposti tra loro, e una pluralità di travi di interconnessione disposti tra i due elementi lastriformi.
  21. 21. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti compartimenti stagni sono ricavati in detto scafo e/o in dette colonne o in dette strutture a parete continua.
  22. 22. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascun modulo comprende un impianto di zavorramento con acqua di parte dei compartimenti stagni, detto impianto essendo utilizzabile per variare il livello di riempimento con acqua di tali compartimenti stagni e quindi per variare la linea di galleggiamento del singolo modulo.
  23. 23. Piattaforma (1) secondo la rivendicazione 22, comprendente un sistema di controllo centralizzato che gestisce gli impianti di zavorramento dei singoli moduli per garantire un riempimento ed un svuotamento bilanciato dei compartimenti stagni dei moduli e quindi un galleggiamento bilanciato della piattaforma (1).
  24. 24. Piattaforma (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un sistema di ormeggio al fondo marino, preferibilmente uno per ciascun modulo.
  25. 25. Metodo per realizzare una piattaforma modulare galleggiante (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente le seguenti fasi operative: a) varare il primo (10’) ed il secondo modulo galleggiante (10”) di detta unità base (100); b) interconnettere strutturalmente tra loro il primo (10’) ed il secondo modulo galleggiante (10”) in corrispondenza dei rispettivi primi lati (10’a; 10”a) così da formare detta unità base (100), c) installare detta unità base (100) nel sito marino operativo di detta piattaforma, d) varare almeno un terzo modulo galleggiante (10’”); e) interconnettere strutturalmente detto terzo modulo galleggiante (10’”) a detta unità base (100) direttamente nel sito marino operativo di detta piattaforma (1) così da espandere detta piattaforma (1) in cui detta fase e) di interconnettere detto terzo modulo a detta unità base comprende le seguenti sottofasi: - e1) allineare e centrare due lati adiacenti (10’”a, 10’”b) di detto terzo modulo (10’”) con i due lati adiacenti (10’b; 10”b) dei due moduli galleggianti di detta unità base (100) tramite detto sistema di centraggio (200); e successivamente - e2) bloccare tutti i gradi di libertà dei movimenti relativi tra detto terzo modulo e detta unità base generando collegamenti strutturali ad accoppiamento di forma tra detti primo e secondo modulo galleggiante (10’, 10”) e detto almeno un terzo modulo galleggiante (10’”) accoppiando detti primi elementi di bloccaggio (30, 41, 42, 50) con i corrispondenti secondi elementi di bloccaggio (31, 43, 52).
  26. 26. Metodo secondo la rivendicazione 25, in cui durante detta fase e) di interconnessione vengono regolati i livelli di galleggiamento di detto terzo modulo (10’”) e dei moduli (10’, 10”) di detta unità base (100) in funzione delle esigenze operative di intervento di detto sistema di centraggio (200) e di accoppiamento tra primi e secondi elementi di bloccaggio.
  27. 27. Metodo secondo la rivendicazione 25 o 26, in cui detta fase b) di interconnettere strutturalmente tra loro il primo (10’) ed il secondo modulo galleggiante (10”) viene effettuata direttamente in cantiere prima di detta fase c) di installazione della piattaforma (1) nel sito marino operativo, preferibilmente le interconnessioni strutturali essendo realizzate tramite saldature e/o bullonature.
  28. 28. Metodo secondo la rivendicazione 25 o 26, in cui detta fase b) di interconnettere strutturalmente tra loro il primo (10’) ed il secondo modulo galleggiante (10”) viene effettuata direttamente nel sito marino operativo di detta piattaforma (1) durante detta fase c) di installazione, a tale scopo: - detto primo modulo (10’) essendo dotato di detti primi mezzi di interconnessione strutturale (20, 30, 62, 63, 41, 42, 50) in corrispondenza del proprio primo lato (10’a); e - detto secondo modulo (10”) essendo dotato di detti secondi mezzi di interconnessione strutturale (21, 31, 43, 52) in corrispondenza del proprio primo lato (10”a), in cui detta fase b) di interconnessione comprende le seguenti sottofasi: - e1) allineare e centrare il primo lato (10’a) di detto primo modulo (10’) con il primo lato (10”a) di detto secondo modulo (10”) tramite detto sistema di centraggio (200); e successivamente - e2) bloccare tutti i gradi di libertà dei movimenti relativi tra detto primo e detto secondo modulo generando collegamenti strutturali ad accoppiamento di forma tra detti primo (10’) e secondo modulo galleggiante (10”) accoppiando detti primi elementi di bloccaggio (30, 41, 42, 50) con i corrispondenti secondi elementi di bloccaggio (31, 43, 52).
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