IT201900004464U1 - Sistema di erogazione per distributore automatico di liquidi alimentari sfusi - Google Patents

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Martina Manieri
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Manieri Massimo
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Description

SISTEMA DI EROGAZIONE PER DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI LIQUIDI ALIMENTARI SFUSI
DESCRIZIONE
SETTORE DELLA TECNICA
Il presente modello di utilit? riguarda un sistema di erogazione per distributore automatico di liquidi alimentari sfusi, in particolare un sistema di erogazione installato in un distributore alimentare di liquidi sfusi in appositi recipienti ricaricabili.
STATO DELLA TECNICA ANTECEDENTE
Nel campo della fornitura alimentare, l?attenzione ? rivolta a soluzioni di distributori automatici alimentari volti alla protezione da tentativi di manomissione dell?ugello erogatore, garantendo al contempo un facile utilizzo, un minor spreco di materiale alimentare destinato al consumo e una maggiore igiene.
Soluzioni adeguate alle esigenze del mercato rivolto alla vendita diretta e somministrazione di prodotti alimentari costituiscono i modelli di distributori automatici che erogano il bene di consumo all?utenza in forma sfusa, limitando in tal modo l?emissione nell?ambiente di contenitori inquinanti usa e getta, portando alla riduzione di rifiuti prodotti da imballaggi. Infatti, il risparmio sulle confezioni distribuite assieme al prodotto di consumo comporta elevati benefici sia in termini di un maggior margine di guadagno da parte del venditore, sia in termini di ecosostenibilit?, a causa della considerevole riduzione dei costi di trasporto e riciclo dei rifiuti di imballaggio. Come ? noto, i distributori automatici di liquidi sfusi occupano una crescente fetta di mercato nel settore del vending, portando progressivamente al rimpiazzo dei distributori alimentari di liquidi contenuti in bottiglie, imballaggi di cartone o lattine monouso. In particolare, l?attenzione ? rivolta ai distributori automatici dedicati, che erogano prodotti alimentari liquidi diversi da acqua o bevande a base di acqua, in particolare agli erogatori automatici di vino, olio e latte.
Tuttavia, i distributori di liquidi sfusi non a base di acqua della tecnica nota usufruiscono di sistemi di erogazione, anche piuttosto complessi, che non consentono una adeguata precisione di somministrazione del liquido all?interno del recipiente ricaricabile. Infatti, ? necessario che il liquido sgorghi perfettamente all?interno del recipiente, onde evitare la deposizione indesiderata di liquido sulle pareti del vano di alloggiamento del recipiente, che porterebbe inevitabilmente a contaminare l?ambiente circostante.
In particolare, i convenzionali erogatori di liquidi sfusi non a base di acqua presentano in dotazione dispositivi di somministrazione di liquido non particolarmente adeguati alla tipologia di prodotto. Ad esempio, un liquido organico come vino, olio o latte, a causa del proprio coefficiente di viscosit?, pu? presentare facilmente differenti direzioni di getto dall?uscita dell?ugello erogatore durante un unico prelievo, comportando una iniezione non particolarmente precisa all?interno del recipiente ricaricabile. Inoltre, l?effetto indesiderato si presenta ulteriormente accentuato se all?interno del liquido vi siano bolle d?aria presenti durante il flusso dal serbatoio del distributore automatico, che in uscita dall?ugello erogatore espanderebbero l?area di getto del liquido.
In aggiunta, gli ugelli erogatori convenzionali sono disposti a una quota tale che la distanza aerea tra la testa di ugello erogatore e l?orlo di apertura del recipiente ricaricabile sia impropriamente eccessiva per il getto di tali liquidi viscosi. Infatti, una pressione, anche minima, esercitata sul liquido - o la stessa velocit? inerziale di caduta del liquido - pu? far s? che un minimo scostamento angolare della direzione all?uscita dell?ugello erogatore, dovuto appunto a fenomeni di viscosit? del liquido innescati all?interno di detto ugello, risulti tale che alcune gocce possano sgorgare oltre l?imboccatura del recipiente. Pertanto, non si otterr? un completo trasferimento di liquido e una parte di detto liquido andr? cos? irreparabilmente persa.
Si comprende facilmente, quindi, che il tratto di scostamento tra l?ugello e il recipiente deve essere necessariamente breve per effettuare una somministrazione completa del liquido.
Inoltre, per la caratteristica di detti liquidi viscosi, il condotto di erogazione dell?ugello ? soggetto ad accumulo di grumi di sedimentazione, che possono eventualmente depositarsi in prossimit? dell?imboccatura, creando di conseguenza linee di flusso di liquido direzionate al di fuori della circoscritta area di imboccatura del recipiente.
Al fine di evitare scostamenti da erogazioni fornite lungo un asse verticale, sono previste disposizioni dell?ugello erogatore secondo una ridotta inclinazione - rispetto all?asse orizzontale. Tuttavia, si presenta l?inconveniente che una eventuale pressione esterna esercitata sul liquido tenderebbe a far oltrepassare detto liquido al di l? dell?imboccatura del recipiente. Al contrario, l?assenza di una pressione esterna porterebbe il liquido a scorrere lentamente. Di conseguenza, per le caratteristiche viscose del liquido, una bassa velocit? di scorrimento favorisce la sedimentazione di residui sul bordo di uscita di ugello, che essiccati porterebbero quindi alla formazione di incrostazioni. Tali incrostazioni possono ostruire il normale corso del liquido e possibilmente deviare il getto dalla direzione desiderata verso l?imboccatura di recipiente.
Quindi, ? logico pensare che per eseguire una perfetta erogazione di liquidi sfusi di tipo viscoso ? conveniente che l?ugello erogatore e il recipiente ricaricabile siano disposti, al momento dell?iniezione di liquido, allineati sullo stesso asse verticale con i rispettivi orlo di uscita di ugello e orlo di imboccatura di recipiente collocati a medesima quota su uno stesso piano orizzontale. Preferibilmente, l?ugello andrebbe per una parte introdotto al di sotto dell?anello di imboccatura del recipiente, onde evitare eventuali riflussi da parte di fuoriuscite indesiderate di bolle d?aria dall?ugello erogatore.
Tuttavia, per una tale disposizione, l?utente ? costretto a eseguire manualmente seccanti manovre per disporre correttamente il recipiente in modo da infilare l?ugello all?interno dell?anello di imboccatura di recipiente. Ad esempio, mantenere manualmente il recipiente in posizione sospesa per introdurre un ugello erogatore fisso all?interno del recipiente richiede sforzi sempre pi? gravosi all?aumentare del peso del recipiente durante l?erogazione. Altrimenti, in alternativa a operazioni manuali - risultanti estenuanti e di scarsa precisione - ? utile disporre di un ugello montato retrattile - ad esempio mediante un organo telescopico - ed eventualmente di un sistema elettro-meccanico di controllo automatico che eseguirebbe sull?ugello manovre lineari sia sul piano orizzontale, per centrarlo sull?imboccatura del recipiente, sia lungo l?asse verticale, per introdurlo a una data quota all?interno del recipiente.
Un tale sistema di erogazione, tuttavia, necessita dell?utilizzo di meccanismi di non semplice fattura che richiedono organi meccanici o elettromeccanici ingombranti e costosi. Inoltre, essendo i distributori automatici disposti in molti casi in luoghi all?aperto, detti organi di movimentazione sono soggetti ad agenti atmosferici, che riducono in modo notevole la vita utile di questi dispositivi, specialmente nel caso il vano di alloggiamento del recipiente sia privo di un adeguato sportello ermetico.
Infine, un convenzionale ugello erogatore utilizzato nei distributori automatici si presenta particolarmente esposto ad azioni di manomissione, sia in fase di erogazione, sia in fase di riposo. Infatti, tutt?oggi non esistono soluzioni adeguate che prevedano un sistema semplice e robusto, atto a evitare l?accesso all?interno dell?area di azione mentre l?ugello ? messo in opera e, una volta terminata la fase operativa, di porre l?ugello a scomparsa in posizione difficilmente raggiungibile da tentativi di manomissione che, comunque, potrebbero compromettere il livello d?igiene dell?ugello.
E? pertanto sentita l?esigenza di fornire un sistema di erogazione perfezionato per un distributore automatico di liquidi sfusi alimentari che superi gli inconvenienti della tecnica nota e, in particolare, che abbia una configurazione idonea a utilizzare un basso numero di componenti e che ottenga un meccanismo di erogazione semplice ed efficace.
DESCRIZIONE SOMMARIA
Tali scopi vengono raggiunti mediante un sistema di erogazione per distributore automatico di liquidi alimentari sfusi, avente le caratteristiche definite nella rivendicazione 1. Altre preferite caratteristiche del detto sistema di erogazione vengono definite nelle rivendicazioni secondarie.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Il sistema di erogazione ? ora descritto con riferimento alle figure, volte a illustrare la preferita soluzione, che deve comunque essere considerata esemplificativa, e non riduttiva, dell?utilit? del trovato:
figg. 1A,1B sono una vista in prospettiva di una cabina di distribuzione automatica esemplificativa, comprendente il sistema di erogazione secondo il presente modello di utilit?, rispettivamente in due differenti fasi operative;
figg. 2A, 2B sono una vista in prospettiva del sistema di erogazione secondo il presente modello di utilit?, rispettivamente in due differenti fasi operative; e
fig. 3 ? una vista in sezione trasversale del sistema di erogazione di figg. 2A e 2B.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PREFERITA FORMA DI ESECUZIONE
In figg. 1A e 1B ? illustrata una cabina A esemplificativa di distribuzione automatica di liquidi sfusi, comprendente una generica gettoniera G, un compartimento C, ospitante recipienti B ricaricabili, vuoti e pronti all?uso, e un vano di alloggiamento V. Detto vano di alloggiamento V ?, in modo di per s? noto, sostanzialmente un contenitore che racchiude uno spazio adibito a ospitare un recipiente B ricaricabile - una convenzionale bottiglia o un boccione -avente forma e dimensioni adatte per essere agevolmente introdotto e posto in posizione eretta nel vano di alloggiamento V. Detto vano di alloggiamento V - di sezione sostanzialmente rettangolare, con lati inferiori disposti orizzontalmente - presenta un?unica apertura frontale, chiudibile per mezzo di uno sportello S, preferibilmente a chiusura ermetica.
E? inteso che questa rappresentazione esemplificativa non ? limitativa. Inoltre, come evidente nelle figg. 1B, 2B e 3, lo sportello S ? montato basculante sul vano di alloggiamento V, in particolare ? utilizzata una connessione a cerniera applicata sul bordo inferiore dello sportello S. Il meccanismo a cerniera di sportello S applicato lungo il bordo esterno della base di vano di alloggiamento V permette allo sportello S di ruotare e di disporsi rispettivamente in posizione verticale in fase di chiusura e in posizione orizzontale in fase di apertura del vano di alloggiamento V. In pi?, detto sportello S ? dotato sulla porzione superiore della sua facciata esterna di una convenzionale maniglia M per agevolare l?utente nelle manovre di apertura/chiusura dello sportello S. Infine, il piano di appoggio P, all?interno del vano di alloggiamento V, presenta preferibilmente una dima di contorno D a svaso di tipo noto (non mostrata), utile ad accogliere il recipiente B ricaricabile e a disporlo correttamente in posizione centrata alla direzione di getto di un ugello erogatore U sovrastante.
Detto ugello erogatore U - adibito a direzionare il getto del liquido - ? montato all?estremit? terminale di un tubo T di alimentazione, flessibile e connesso all?altra estremit? a una valvola (non mostrata) - comandata generalmente da un convenzionale sistema di controllo, eventualmente in combinazione a un dispositivo di azionamento a gettoniera G, in dotazione nei distributori automatici - al fine di avere accesso a un serbatoio (non mostrato) di alimentazione di liquido (per esempio, olio, acqua, vino o latte).
Detto vano di alloggiamento V ? previsto ancorato saldamente all?intelaiatura della cabina A.
A detto vano di alloggiamento V ? montato il sistema di erogazione 1 secondo il presente modello di utilit?. Detto sistema di erogazione 1 ? disposto a scomparsa all?interno della cabina A.
In sintesi, il sistema di erogazione 1 comprende un gruppo sovrastante di trasmissione 1a e un gruppo sottostante di trasmissione 1b. Si intende che i termini ?gruppo sovrastante? e ?gruppo sottostante? si riferiscono a due sistemi di movimentazione disposti su piani sfalsati. In particolare, il gruppo sovrastante di trasmissione 1a ? disposto preferibilmente a una quota al di sopra della quota a cui ? disposta la superficie esterna superiore del vano di alloggiamento V e il gruppo sottostante di trasmissione 1b ? disposto preferibilmente a una quota al di sotto della quota a cui ? disposta la superficie esterna inferiore di detto vano di alloggiamento V.
Il gruppo sovrastante di trasmissione 1a comprende un braccio anteriore di leva 2, la cui estremit? libera porta l?ugello erogatore U. Detto braccio anteriore di leva 2 consiste di un corpo oblungo, preferibilmente una piastra come raffigurata nelle figg. 2A e 2B, o in alternativa una barra di sezione qualunque, ad esempio di sezione circolare.
Come mostrato nelle figg. 2A, 2B e 3, detto braccio anteriore di leva 2 ? capace di rotazione intorno a un asse orizzontale passante per una sua estremit? e connesso a detto ugello erogatore U all?altra estremit?.
L?ugello erogatore U ? unito a una estremit? di detto braccio anteriore di leva 2 in modo tale che detto ugello erogatore U si ponga in posizione verticale quando la sua testa di getto ? disposta all?interno del vano di alloggiamento V.
Inoltre, detta connessione tra l?estremit? libera di braccio anteriore di leva 2 e l?ugello erogatore U si presenta stabile e fissa. Ad esempio, il braccio anteriore di leva 2 comprende un occhiello cilindrico attraverso cui ? impegnato passante l?ugello U. La connessione viene impegnata mediante bulloneria, ma sono previste in alternativa altre tipologie di unione, ad esempio mediante saldatura o incollaggio.
Eventualmente, ? previsto l?utilizzo di un giunto articolato applicato a detta connessione, in modo da consentire all?ugello erogatore U di mantenersi sempre in posizione verticale durante una rotazione del braccio anteriore di leva 2.
La opposta estremit? del braccio anteriore di leva 2 ? connessa solidale a un albero di trasmissione 3. Gli assi longitudinali del braccio anteriore di leva 2 e dell?albero di trasmissione 3 sono tra loro perpendicolari. La connessione ? realizzata mediante viti, ma non ? escluso che il braccio anteriore di leva 2 sia integrato all?albero di trasmissione 3.
Detto albero di trasmissione 3 ? un tronco - di qualunque sezione, ad esempio di sezione circolare in modo preferito - avente preferibilmente lunghezza leggermente superiore alla distanza tra le pareti laterali esterne del vano di alloggiamento V. Inoltre, l?albero di trasmissione 3 ? disposto trasversalmente alla direzione di introduzione del recipiente B all?interno del vano di alloggiamento V, in particolare - come evidente in fig. 3 - collocato a una determinata quota al di sopra e in posizione arretrata rispetto a detto vano di alloggiamento V.
In pi?, l?asse di simmetria dell?ugello erogatore U ? disposto lungo il piano trasversale che taglia per met? l?albero di trasmissione 3, detto piano trasversale passando inoltre per il centro della dima di contorno D del piano di appoggio P interno al vano di alloggiamento V.
In aggiunta, l?albero di trasmissione 3 ? montato imperniato alle due estremit? longitudinali a una intelaiatura (non mostrata) solidale alla struttura della cabina A, in modo che possa eseguire una rotazione libera intorno al suo asse di simmetria.
Inoltre, sul lato di albero di trasmissione 3 opposto al lato su cui ? disposto il braccio anteriore di leva 2, ? connesso solidale almeno un braccio posteriore di leva 4, che si prolunga perpendicolarmente all?asse longitudinale di detto albero di trasmissione 3.
Preferibilmente, alle rispettive estremit? longitudinali dell?albero di trasmissione 3 sono disposti due bracci posteriori di leva 4a,4b, che si prolungano in direzione opposta alla direzione del braccio anteriore di leva 2. Detti bracci posteriori di leva 4a,4b presentano una lunghezza pari o preferibilmente inferiore alla lunghezza del braccio anteriore di leva 2.
In sintesi, detto gruppo sovrastante di trasmissione 1a, che comprende l?albero di trasmissione 3 e i bracci di leva, rispettivamente anteriore 2 e posteriore 4, ? un sistema operante a leva, adibito per introdurre ed estrarre - mediante movimento rotativo - l?ugello erogatore U dal vano di alloggiamento V.
E? previsto, inoltre, l?utilizzo di almeno un elemento elastico (non mostrato) - ad esempio una molla di richiamo - applicato al gruppo sovrastante di trasmissione 1a. Detto elemento elastico ? in modalit? di riposo quando l?ugello erogatore U si trova nella posizione pi? prossima al centro del vano di alloggiamento V - ossia, nella posizione adibita alla somministrazione di liquido - e in modalit? operativa con maggior carico tensionale quando detto ugello erogatore U si trova nella posizione pi? distale dal centro del vano di alloggiamento V.
Il gruppo sottostante di trasmissione 1b ? un sistema di movimentazione lineare, che utilizza organi di carrucola, in particolare almeno una puleggia 5.
Preferibilmente, il gruppo sottostante di trasmissione 1b comprende due file allineate di pulegge 5, disposte rispettivamente in prossimit? dei fianchi esterni e i cui assi di simmetria sono disposti a una quota al di sotto della quota di superficie esterna inferiore del vano di alloggiamento V. Nella forma di esecuzione preferita, dette pulegge 5 sono in numero di quattro -5a,5b,5c,5d, due per ogni lato di vano di alloggiamento V, come mostrato nelle figg. 2A ,2B e 3. Inoltre, dette pulegge 5a,5b,5c,5d sono montate folli su appositi bracci di intelaiatura (non mostrati) connessi solidali alla struttura della cabina A.
Secondo una messa in opera preferita, le pulegge 5a,5b,5c,5d sono disposte tutte alla medesima quota, sempre al di sotto della superficie esterna inferiore del vano di alloggiamento V, ciascuna fila di pulegge 5 avendo il piano mediano trasversale al proprio asse di simmetria passante longitudinalmente per il centro dell?estremit? libera del rispettivo braccio posteriore di leva 4 sovrastante.
In particolare, le pulegge anteriori 5a,5c sono disposte in prossimit? dello sportello S, senza intralciare in alcun modo il movimento basculante di detto sportello S, mentre le pulegge posteriori 5b,5d sono disposte in posizione arretrata rispetto alla parete posteriore del vano di alloggiamento V. Preferibilmente, dette pulegge posteriori 5b,5d sono disposte - lungo una linea verticale - al di sotto dell?area di movimentazione dei sovrastanti bracci posteriori di leva 4a,4b. Ulteriormente, secondo una messa in opera preferita, le pulegge 5a,5b,5c,5d presentano lo stesso diametro, ma ? previsto che almeno una coppia di pulegge 5 disposte lungo uno stesso asse di simmetria presentino diametro differente dal diametro di altre coppie di pulegge 5. Preferibilmente, dette pulegge 5a,5b,5c,5d presentano gole 5? lisce - per accogliere un organo flessibile di trazione, come un filo, corda, fune - e prive di dentellatura.
Si intende, comunque, che il numero di pulegge 5 pu? variare, ma comunque ? preferibile che esse siano in numero pari, per ottenere due file di uguale numero e disposte in posizione di rispettiva simmetria. Non ? escluso, inoltre, che messe in opera alternative presentino coppie di ruote, simmetriche per ogni lato, connesse a un medesimo albero di rotazione, disposto al di sotto della superficie inferiore del vano di alloggiamento V.
Ulteriormente, sono previste forme di esecuzione che prevedono l?utilizzo di almeno una puleggia 5 al di sotto, preferibilmente in posizione centrale, dell?area occupata dal vano di alloggiamento V.
Infine, l?organo flessibile di trazione menzionato precedentemente comprende un tirante di trasmissione 6. In particolare, viene utilizzata una coppia di tiranti di trasmissione 6a,6b, ciascuno applicato su una rispettiva fila di pulegge 5. Pi? precisamente, ciascuno dei tiranti di trasmissione 6a,6b viene accolto scorrevole lungo le gole 5? di puleggia 5 di una stessa fila di pulegge - ad esempio, 5a,5b, come mostrato in fig. 2A - al di sotto dell?asse di simmetria delle pulegge 5 di detta fila.
Come evidente in fig. 3, una estremit? terminale di ciascuno di detti tiranti di trasmissione 6a,6b viene connesso alla estremit? libera del rispettivo braccio posteriore di leva 4 sovrastante. Di seguito, i tiranti di trasmissione 6a,6b vengono fatti scendere verticalmente e fatti passare al di sotto di una rispettiva fila di pulegge 5a,5b,5c,5d - accolti all?interno della gola di puleggia come menzionato precedentemente. Infine, i due tiranti di trasmissione 6a,6b vengo messi in tensione e connessi all?altra estremit? terminale, rispettivamente a due mezzi di ancoraggio 7, che si prolungano trasversalmente dal bordo inferiore della facciata interna di sportello S.
Preferibilmente, detti mezzi di ancoraggio 7 sono linguette di aggancio disposte - montate a o di pezzo con lo sportello S - in prossimit? degli spigoli inferiori di sportello S, in posizione simmetrica l?una all?altra.
Inoltre, ? previsto che detti mezzi di ancoraggio 7 si prolunghino perpendicolarmente dallo sportello S al di fuori del vano di alloggiamento V.
In alternativa, per una disposizione dei mezzi di ancoraggio 7 tale che si prolunghino all?interno del vano di alloggiamento V, eventuali fessure sghembe o fori passanti, opportunamente sagomati, sono applicati sulla base del vano di alloggiamento V per accogliere adeguatamente detti mezzi di ancoraggio 7. Nel tal caso, fori passanti applicati sulla base o sulle pareti del vano di alloggiamento V consentono il passaggio dei tiranti di trasmissione 6b,6b, al fine di offrire un percorso sostanzialmente rettilineo a detti tiranti di trasmissione 6a,6b, una volta connessi a detti mezzi di ancoraggio 7.
In aggiunta, ? previsto che i mezzi di ancoraggio 7 siano uniti a formare un unico rilievo in aggetto alla superficie interna di sportello S.
Eventualmente, ? previsto l?utilizzo di un singolo mezzo di ancoraggio 7 posto al centro del bordo inferiore di sportello S e diretto verso l?interno di vano di alloggiamento V.
Infine, la superficie superiore del vano di alloggiamento V presenta una fessura passante 8, di configurazione tale da consentire il passaggio di almeno la testa dell?ugello erogatore U all?interno del vano di alloggiamento V. Detta fessura passante 8 ? applicata sulla perpendicolare passante per il centro della dima di contorno D del piano di appoggio P di detto vano di alloggiamento V.
In generale, si comprende bene dalla precedente descrizione dettagliata che il gruppo sottostante di trasmissione 1b incarna un meccanismo a carrucola, che per mezzo di tiranti di trasmissione 6a,6b consente di connettere lo sportello S al gruppo sovrastante di trasmissione 1a, che si connette a sua volta all?ugello erogatore U. Come evidente in fig. 3, detta connessione mediante i tiranti di trasmissione 6a,6b consente un semplice intervento manuale di spinta/tiro applicato sulla maniglia M dello sportello S di imprimere all?ugello erogatore U un movimento rotatorio intorno all?asse di simmetria dell?albero di trasmissione 3 - entro una ben definita traiettoria circolare - lungo il piano sagittale del vano di alloggiamento V, nell?uno o nell?altro verso.
Pi? precisamente, la posizione verticale dello sportello S - che chiude il vano di alloggiamento V - corrisponde alla posizione in cui l?ugello erogatore U ? introdotto attraverso la fessura passante 8 all?interno del vano di alloggiamento V e diretto verticale verso il centro della dima di contorno D del piano di appoggio P. Al contrario, la posizione orizzontale dello sportello S -che apre completamente il vano di alloggiamento V - corrisponde alla posizione, a quota superiore, in cui l?ugello erogatore U ? alla sua massima distanza dal vano di alloggiamento V ed ? da esso inaccessibile.
Come evidente, l?estrazione dell?ugello erogatore U dal vano di alloggiamento V viene effettuata mediante il movimento rotatorio dell?albero di trasmissione 3 - comandato dai tiranti di trasmissione 6a,6b applicati ai bracci posteriori di leva 4a,4b - che imprime un movimento circolare all?ugello erogatore U per mezzo del braccio anteriore di leva 2.
I tiranti di trasmissione 6a,6b, una volta posti in tensione, presentano una lunghezza tale da consentire una rotazione verso l?alto dell?ugello erogatore U intorno all?asse di simmetria dell?albero di trasmissione 3 di un angolo sufficiente per ottenere una fuoriuscita completa dell?ugello erogatore U dal vano di alloggiamento V. In tal modo, l?ugello erogatore U ? dotato di un movimento retrattile che consente a detto ugello erogatore U di uscire e rientrare nel vano di alloggiamento V, conseguentemente all?intervento manuale applicato sulla maniglia M.
Come evidente, il gruppo sottostante di trasmissione 1b produce due sistemi simmetrici a doppia carrucola su medesimo asse longitudinale, deviando due volte la tensione applicata a ciascuno dei due tiranti di trasmissione 6a,6b, che assume di conseguenza una disposizione a U tra una sua estremit? connessa al rispettivo braccio posteriore di leva 4a,4b e l?altra sua estremit? connessa al rispettivo mezzo di ancoraggio 7.
Eventualmente, sono previsti ulteriormente almeno due contrapposti fermi di finecorsa (non mostrati), applicati al gruppo sovrastante di trasmissione 1a, in corrispondenza degli estremi della traiettoria circolare percorsa dall?ugello erogatore U, al fine di arrestare il movimento di detto gruppo sovrastante di trasmissione 1a.
Nel seguito si descrive brevemente il funzionamento del sistema di erogazione 1 secondo il presente modello di utilit?.
La fig. 2A mostra il vano di alloggiamento V chiuso dallo sportello S, posto in posizione eretta. In tale fase, come menzionato precedentemente, l?ugello erogatore U si trova introdotto all?interno del vano, rivolto verso il centro della dima di contorno D del piano di appoggio P.
Successivamente, al fine di porre il recipiente B ricaricabile all?interno del vano di alloggiamento V, l?utente tira la maniglia M operando di conseguenza un movimento basculante dello sportello S verso il basso. Il tiro dei tiranti di trasmissione 6a,6b, provocato dal movimento dei mezzi di ancoraggio 7 che seguono la rotazione dello sportello S, fa s? che detti tiranti di trasmissione 6a,6b, scorrendo lungo le gole 5? al di sotto delle pulegge 5 - secondo un movimento a carrucola - applichino una trazione verso il basso alle estremit? connesse dei rispettivi bracci posteriori di leva 4a,4b.
In tal modo, come evidente in fig. 2B, il tiro verso il basso dei tiranti di trasmissione 6a,6b applica un?azione di leva - di primo genere - al gruppo sovrastante di trasmissione 1a, che ruotando intorno all?asse di simmetria dell?albero di trasmissione 3, consente per mezzo del braccio anteriore di leva 2 un sollevamento dell?ugello erogatore U secondo una traiettoria circolare.
Di conseguenza, l?ugello erogatore U viene fatto uscire retrattile al di fuori del vano di alloggiamento V, al fine di non intralciare le manovre manuali per consentire un?agevole introduzione e collocazione di un recipiente B all?interno di detto vano di alloggiamento V.
Di seguito, una volta posato il recipiente B - senza tappo di chiusura -all?interno della dima di contorno D del piano di appoggio P, per una corretta operazione di erogazione del liquido, l?utente spinge o preferibilmente rilascia gradualmente la maniglia M. A questo punto, il carico elastico accumulato nell?elemento elastico connesso al gruppo sovrastante di trasmissione 1a viene rilasciato e sollecita l?albero di trasmissione 3 a ruotare nel verso opposto, portando - per mezzo del braccio anteriore di leva 2 - l?ugello erogatore U a reintrodursi attraverso la fessura passante 8 all?interno del vano di alloggiamento V.
Se il recipiente B ? alloggiato correttamente nella dima di contorno D, l?ugello erogatore U, compiuta la sua discesa, si presenta perfettamente allineato al centro dell?imboccatura di detto recipiente B, con l?estremit? di testa posta sullo stesso piano di bordo di imboccatura o leggermente al di sotto dell?anello di imboccatura del recipiente B.
Si intende che l?altezza delle pareti laterali del vano di alloggiamento V, le dimensioni del recipiente B e la lunghezza del tratto in cui l?ugello erogatore U si muove all?interno di detto vano di alloggiamento V sono tali da consentire che la testa di getto dell?ugello erogatore U possa raggiungere l?imboccatura del recipiente B.
Terminata la corsa dell?ugello erogatore U, lo sportello S si trova in posizione eretta, a chiusura del vano di alloggiamento V.
Si comprende facilmente che il sistema di erogazione 1 riassume la configurazione di fig. 2A. Il recipiente B, cos?, ? pronto per essere riempito del liquido iniettato dall?ugello erogatore U. Infine, una valvola viene attivata a innescare il flusso di liquido per una certa quantit? di dosaggio - eventualmente proporzionale al denaro introdotto nella gettoniera G - di misura adeguata per riempire un recipiente B senza ulteriori sprechi di liquido in eccesso.
Una volta appurato il completamento del riempimento del recipiente B, attraverso, ad esempio, un segnale acustico da parte di un cicalino e/o una vista dell?interno del vano di alloggiamento V mediante una finestra di materiale trasparente - o semi-trasparente - applicata allo sportello S, l?utente pu? aprire detto sportello S - determinando cos? il movimento retrattile ascendente dell?ugello erogatore U - e accedere al vano di alloggiamento V per afferrare il recipiente B, estrarlo al di fuori di detto vano di alloggiamento V e infine chiuderlo con un tappo e portarlo via.
Lo sportello S viene di seguito richiuso determinando nuovamente la discesa dell?ugello erogatore U.
Secondo una preferita forma di esecuzione, ? previsto che la fessura passante 8 sia dotata di una piastrina di protezione (non mostrata), mobile o estendibile, atta a lasciare libero il passaggio offerto dalla fessura passante 8 in corrispondenza dell?entrata dell?ugello erogatore U nel vano di alloggiamento V, e a ostruire il passaggio offerto dalla fessura passante 8 in corrispondenza dell?uscita dell?ugello erogatore U dal vano di alloggiamento V. Il movimento della piastrina di protezione per l?apertura/chiusura della fessura passante 8 pu? essere parallelo o altrimenti traversale al piano di fessura passante 8. Ad esempio, la piastrina di protezione pu? essere connessa imperniata alla parete superiore del vano di alloggiamento V.
Preferibilmente, la piastrina di protezione ? applicata al di fuori del vano di alloggiamento V, ossia sulla facciata esterna della parete superiore di vano di alloggiamento V, in modo che sia difficilmente violata da un intervento di manomissione, anche con ausilio di un attrezzo da scasso, applicato eventualmente dall?interno del vano di alloggiamento V.
E? previsto, inoltre, che detta piastrina di protezione sia connessa al braccio anteriore di leva 2 o all?albero di trasmissione 3 mediante un opportuno congegno meccanico a leve e/o a ingranaggi. La connessione ? applicata in modo da garantire che l?apertura/chiusura della fessura passante 8 da parte di detta piastrina di protezione sia perfettamente sincronizzata al corrispondente movimento discendente/ascendente dell?ugello erogatore U, in modo da consentire la completa entrata/uscita dell?ugello erogatore U nel/dal vano di alloggiamento V.
In aggiunta, ? previsto un meccanismo di blocco applicato alla piastrina di protezione, una volta che la fessura passante 8 sia completamente ostruita.
Inoltre, ? previsto che il vano di alloggiamento V sia dotato di una cella di carico (non mostrata) o di un qualsiasi altro dispositivo di controllo di pesatura, che rilevi sul recipiente B misure espresse in kg o in litri. In alternativa, ? previsto l?utilizzo di un sensore, ad esempio una sonda ottica, di rilevamento di livello di liquido all?interno del recipiente B.
Eventualmente, al fine di sostituire l?intervento manuale di apertura/chiusura dello sportello S mediante la maniglia M, ? previsto che il sistema erogatore 1 qui concepito sia dotato di un sistema automatizzato, comprendente un opportuno congegno meccanico o elettromeccanico (non mostrato), connesso ad esempio al gruppo sovrastante di trasmissione 1a. Ad esempio, ? utilizzato un sistema di attuatori elettromeccanici comandato da un opportuno comando di trasmissione. Un tale congegno pu? operare, quindi, in cooperazione con il meccanismo a pulegge del sistema erogatore 1 qui concepito, ad esempio essendo connesso ai bracci posteriori di leva 4a,4b, al fine di azionare il movimento del sistema erogatore 1 - e di conseguenza l?apertura/chiusura dello sportello S - senza richiedere un intervento dell?utente. Pertanto, in questo caso, lo sportello S ? concepito come eventualmente privo di maniglia M.
Come si comprende bene dalla descrizione sopra riportata, il sistema di erogazione 1 secondo il presente modello di utilit? permette di raggiungere perfettamente gli scopi prefissati.
Si intende facilmente che in tutte le fasi descritte, non ? consentita libert? di manipolazione sull?ugello erogatore U. Infatti, quando l?ugello erogatore U ? in fase operativa, lo sportello S blocca l?accesso nel vano di alloggiamento V, mentre, quando l?ugello erogatore U ? in fase di riposo, esso si trova al di fuori del vano di alloggiamento V, disposto inaccessibile in un apposito spazio all?interno della cabina A. In questa disposizione, l?utente o qualsiasi altra persona non ? in grado di raggiungere l?ugello erogatore U, dato che il vano di alloggiamento V presenta pareti solide. Inoltre, la parete superiore presenta un?unica apertura - appunto la fessura passante 8 - peraltro di dimensioni eccessivamente ridotte per permettere il passaggio delle dita di una mano.
In aggiunta, per contrastare i tentativi di scasso e di apertura indebita, il vano di alloggiamento ? previsto di materiale resistente agli urti e inoltre ? ancorato saldamente all?intelaiatura della cabina A, come menzionato precedentemente, cos? da inibire una possibile manovra per raggiungere l?ugello erogatore U.
E? previsto che lo sportello S sia anch?esso composto di materiale altamente resistente e in aggiunta dotato di un meccanismo di serratura.
Inoltre, il sistema di erogazione 1 qui descritto rappresenta una soluzione efficace alle esigenze di avere a disposizione un dispositivo erogatore per distributori automatici di liquidi sfusi capace di somministrare liquidi viscosi all?interno di un recipiente adatto, senza determinare alcuna fuoriuscita di gocce. In tal modo, ? possibile evitare qualsiasi spreco di materiale alimentare. Non solo, le gocce di liquido viscoso, come olio, vino, latte, depositate sulle pareti interne del vano di alloggiamento V, se non si applica una rigorosa pulizia giornaliera, giungono inevitabilmente a fermentazione, costituendo una possibile fonte di contaminazione dell?ambiente circostante ed eventualmente del contenuto di un recipiente B, una volta introdotto all?interno del vano di alloggiamento V. La soluzione qui descritta consente quindi di incrementare il grado di igienizzazione della sede ove viene effettuata l?erogazione del liquido alimentare.
Inoltre, il sistema di erogazione 1 comprende meccanismi di movimentazione semplici ed efficaci, che sfruttano un meccanismo di leva sul gruppo sovrastante di trasmissione 1a e un meccanismo a carrucola sul gruppo sottostante di trasmissione 1b. In pi?, tali meccanismi di movimentazione richiedono un basso numero di componenti, richiedendo peraltro un montaggio nella cabina A semplificato. In aggiunta, detti meccanismi di movimentazione applicati sul gruppo sovrastante di trasmissione 1a e sul gruppo sottostante di trasmissione 1b, connessi tra loro mediante utilizzo di semplici organi flettenti - come il tirante di trasmissione 6 - garantiscono maggiore robustezza e durata nel tempo rispetto a meccanismi che utilizzano ingranaggi di pignoni e ruote dentate di diversa tipologia, ad esempio un ingranaggio a vite senza fine, o meccanismi a parallelogramma a bracci snodabili, come un convenzionale pantografo, o eventuali meccanismi a contrappeso, che risultano tutti particolarmente soggetti a grippaggio e a una maggiore usura. Inoltre, il tirante di trasmissione 6, nella forma di un convenzionale cavo scorrevole lungo il gruppo sottostante di trasmissione 1b, come evidente nelle fig. 2A, 2B e 3, si dimostra efficace per connettere nel modo pi? semplice direttamente due gruppi situati sfalsati a quota differente - cos? a formare nel complesso un collegamento a L - rispetto all?utilizzo ad esempio di un nastro a circuito chiuso. Infatti, un tale sistema alternativo richiederebbe inevitabilmente un numero maggiore sia di pulegge o di ruote dentate, sia di nastri, per connettere direttamente i due gruppi di trasmissione, rispettivamente sovrastante 1a e sottostante 1b.
In pi?, il meccanismo a leva applicato sul gruppo sovrastante di trasmissione 1a si rivela un meccanismo a movimento retrattile di gran lunga pi? semplice rispetto all?utilizzo di altri meccanismi, come ad esempio un organo telescopico, particolarmente soggetto all?usura e agli agenti atmosferici.
Si comprende, quindi, che una tale soluzione determina elevati vantaggi in relazione alla durata di servizio del sistema di movimentazione dell?ugello erogatore U.
Inoltre, il sistema di erogazione 5, grazie alla capacit? a scomparsa dell?ugello erogatore U di allontanarsi dall?area di azione all?interno del vano di alloggiamento V, consente interventi manuali semplici e rapidi di agevole introduzione, posizionamento ed estrazione del recipiente B, senza apportare alcun tipo di intralcio.
S?intende comunque che il modello di utilit? non deve considerarsi limitato alle particolari disposizioni illustrate sopra, ma che diverse varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall?ambito di protezione del modello di utilit? stesso, che risulta unicamente definito dalle rivendicazioni che seguono.
Per esempio, nonostante il gruppo sottostante di trasmissione 1B sia mostrato comprendente una coppia di file di pulegge 5 allineate al di sotto e lungo i fianchi esterni del vano di alloggiamento V, non si esclude che esso possa aver altra forma e collocazione. Infatti, detto gruppo sottostante di trasmissione 1b pu? comprendere una singola puleggia 5 o altrimenti almeno una fila di pulegge 5 allineate lungo un asse orizzontale passante al di sotto dell?area occupata dalla superficie inferiore di detto vano di alloggiamento V.
Ad esempio, ? prevista un?unica puleggia 5 disposta sotto al centro di detto vano di alloggiamento V.
E? quindi sufficiente un unico mezzo di ancoraggio 7, un unico braccio posteriore di leva 4 - disposto preferibilmente sullo stesso asse longitudinale del braccio anteriore di leva 2 - e un unico tirante di trasmissione 6, che scorre lungo detta puleggia 5 - o fila di pulegge 5 - a connettere detto mezzo di ancoraggio 7 e detto braccio posteriore di leva 4.
Inoltre, ? previsto che lo sportello S sia connesso al vano di alloggiamento V attraverso una differente articolazione alternativa alla cerniera rotazionale.
Infine, ? previsto, in alternativa alla connessione basculante, che lo sportello S si muova di un movimento a pantografo o di un moto traslazionale, ad esempio scorrevole, mediante scanalature, verso il basso lungo un piano verticale parallelo all?apertura di vano di alloggiamento V.
ELENCO CARATTERI DI RIFERIMENTO
A Cabina di distributore automatico; B Recipiente, Bottiglia;
D Dima di contorno;
G Gettoniera;
M Maniglia;
P Piano di appoggio;
S Sportello;
T Tubo di alimentazione;
U Ugello erogatore;
V Vano di alloggiamento;
1 Sistema di erogazione;
1a Gruppo sovrastante di trasmissione; 1b Gruppo sottostante di trasmissione; 2 Braccio anteriore di leva;
3 Albero di trasmissione;
4,4a,4b Braccio posteriore di leva;
5, 5a,5b,5c,5d Puleggia;
5? Gola di puleggia;
6,6a,6b Tirante di trasmissione;
7 Mezzo di ancoraggio;
8 Fessura passante.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Sistema di erogazione (1) per distributore automatico (A) di liquidi alimentari sfusi, applicato a un vano di alloggiamento (V) adibito per ospitare in posizione eretta un recipiente (B) e connesso a uno sportello (S) a chiusura di una sua apertura frontale, caratterizzato da ci? che comprende - un gruppo sovrastante di trasmissione (1a), disposto imperniato al di sopra di detto vano di alloggiamento (V), che porta su una sua estremit? terminale un ugello erogatore (U) di liquido, e - un gruppo sottostante di trasmissione (1b), disposto stabile al di sotto di detto vano di alloggiamento (V), comprendente almeno un mezzo a ruota (5) atto a ospitare sulla sua superficie circolare un tirante di trasmissione (6), in cui detto tirante di trasmissione (6), disposto lungo detto gruppo sottostante di trasmissione (1b), ? connesso a una estremit? terminale a detto sportello (S) e all?altra estremit? terminale a detto gruppo sovrastante di trasmissione (1a), a consentire a detto ugello erogatore (U) un movimento ascendente/discendente, passante attraverso una fessura passante (8) applicata sulla parete superiore di detto vano di alloggiamento (V), per eseguire l?uscita/entrata di detto ugello erogatore (U) dal/nel vano di alloggiamento (V) in corrispondenza di un movimento rispettivamente di apertura/chiusura di detto sportello (S).
  2. 2) Sistema di erogazione (1) come in 1), in cui detto gruppo sovrastante di trasmissione (1a) comprende un albero di trasmissione (3), dotato di movimento rotazionale intorno al suo asse di simmetria e disposto lungo un piano parallelo all?apertura frontale di detto vano di alloggiamento (V).
  3. 3) Sistema di erogazione (1) come in 2), in cui detto albero di trasmissione (3) comprende almeno un braccio anteriore di leva (2), ad ancoraggio di detto ugello erogatore (U), e almeno un braccio posteriore di leva (4), ad ancoraggio di una estremit? terminale di detto tirante di trasmissione (6).
  4. 4) Sistema di erogazione (1) come in 3), in cui detto braccio anteriore di leva (2) e detto braccio posteriore di leva (4) sono direzionati lungo rispettivi assi paralleli, trasversali all?asse di simmetria di detto albero di trasmissione (3).
  5. 5) Sistema di erogazione (1) come in 3) e 4), in cui detto albero di trasmissione (3) comprende due bracci posteriori di leva (4a,4b) disposti in aggetto trasversale alle rispettive estremit? terminali di detto albero di trasmissione (3).
  6. 6) Sistema di erogazione (1) come in 2) e 3), in cui detto gruppo sovrastante di trasmissione (1a) ? in grado di trasmettere un movimento circolare a detto ugello erogatore (U), entro una ben definita traiettoria, per entrare e uscire da detto vano di alloggiamento (V) attraverso detta fessura passante (8).
  7. 7) Sistema di erogazione (1) come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta traiettoria di ugello erogatore (U) comprende un estremo inferiore, posto all?interno di detto vano di alloggiamento (V), a una quota medesima o poco inferiore a quella di un bordo di imboccatura di un recipiente (B), disposto sul piano di appoggio (P) in detto vano di alloggiamento (V).
  8. 8) Sistema di erogazione (1) come in 7), in cui detto vano di alloggiamento (V) comprende una dima di contorno (D), disposta sul piano di appoggio (P) e centrata su un asse verticale passante per l?estremo inferiore di detta traiettoria di ugello erogatore (U).
  9. 9) Sistema di erogazione (1) come in 1), in cui detto sportello (S) ? connesso basculante con un bordo inferiore di detto vano di alloggiamento (V).
  10. 10) Sistema di erogazione (1) come in 1), in cui detto tirante di trasmissione (6) ? un organo flessibile di trazione, quale fune, cavo, filo, corda.
  11. 11) Sistema di erogazione (1) come in 1), in cui detto mezzo a ruota (5) di detto gruppo sottostante di trasmissione (1b) ? una puleggia.
  12. 12) Sistema di erogazione (1) come in 11), in cui detto gruppo sottostante di trasmissione (1b) comprende almeno una fila di pulegge (5).
  13. 13) Sistema di erogazione (1) come in 12), in cui detto gruppo sottostante di trasmissione (1b) comprende due file di pulegge (5), disposte rispettivamente in corrispondenza dei lati esterni di detto vano di alloggiamento (V).
  14. 14) Sistema di erogazione (1) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto gruppo sovrastante di trasmissione (1a) comprende un elemento elastico di richiamo, atto a riportare detto ugello erogatore (U) in posizione corrispondente all?estremo superiore di detta traiettoria di ugello erogatore (U), quando detto ugello erogatore (U) ? distanziato da detto estremo superiore.
  15. 15) Sistema di erogazione (1) come in 6), in cui detto gruppo sovrastante di trasmissione (1a) comprende fermi di finecorsa agli estremi di detta traiettoria di ugello erogatore U.
  16. 16) Sistema di erogazione (1) come in 1), in cui detto sportello (S) comprende almeno un mezzo di ancoraggio (7) disposto sul bordo inferiore di facciata interna di sportello (S) per aggancio con una estremit? libera di detto tirante di trasmissione (6).
  17. 17) Sistema di erogazione (1) come in 3), in cui detto albero di trasmissione (3) comprende un singolo braccio anteriore di leva (2) disposto in posizione centrale.
  18. 18) Sistema di erogazione (1) come in 3), in cui detto braccio anteriore di leva (2) comprende un giunto articolato, in modo da consentire a detto ugello erogatore (U) di mantenersi sempre in posizione verticale per tutta la detta traiettoria di ugello erogatore (U).
  19. 19) Sistema di erogazione (1) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui a detta fessura passante (8) ? applicata una piastrina di protezione, mobile o estendibile, atta a lasciare libero il passaggio offerto dalla fessura passante (8) in corrispondenza dell?entrata dell?ugello erogatore (U) nel vano di alloggiamento (V), e a ostruire il passaggio offerto dalla fessura passante (8) in corrispondenza dell?uscita dell?ugello erogatore (U) dal vano di alloggiamento (V).
  20. 20) Sistema di erogazione (1) come in 19), in cui detta piastrina di protezione ? connessa al braccio anteriore di leva (2) o all?albero di trasmissione (3) mediante un congegno meccanico a leve e/o a ingranaggi, strutturato in modo da garantire l?apertura/chiusura della fessura passante (8) in corrispondenza della entrata/uscita dell?ugello erogatore (U) nel/dal vano di alloggiamento (V).
  21. 21) Sistema di erogazione (1) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il vano di alloggiamento (V) ? dotato di una cella di carico o di un qualsiasi altro sistema di controllo di pesatura del recipiente (B), e/o di un sensore di rilevamento di livello di liquido all?interno del recipiente (B).
  22. 22) Sistema di erogazione (1) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto sportello (S) ? dotato di una maniglia (M) adibita ad un intervento manuale di apertura/chiusura di sportello (S), o, in alternativa, al gruppo sovrastante di trasmissione (1a) ? applicato un sistema automatizzato, comandato da un opportuno comando di trasmissione, adibito ad un intervento automatizzato di apertura/chiusura di sportello (S).
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