IT202000005524U1 - Dispositivo erogatore di sostanze alimentari. - Google Patents

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DESCRIZIONE
Il presente trovato ? relativo ad un dispositivo erogatore di sostanze alimentari in forma viscosa, gelatinosa o cremosa, quali, ad esempio miele, confetture, marmellate, creme, salse e conserve di vario tipo, sia dolci sia salate, sia anidre sia idratate, in cui la sostanza erogata pu? comprendere un singolo prodotto oppure miscele di pi? prodotti.
Nel settore dell?industria alberghiera, ristorazione, caffetteria-bar, catering, travel, villaggi turistici e simili, noto anche come ?Ho.Re.Ca.?, vengono sempre di pi? utilizzati dispositivi erogatori di tali sostanze, sia per l?uso diretto da parte dei clienti durante i pasti, ad esempio durante la prima colazione, sia per l?uso da parte di operatori, ad esempio per il riempimento di brioches.
Nella loro conformazione nota, i dispositivi erogatori di tali sostanze presentano una sezione di prelievo che ? formata da una sorta di pompa, azionabile attraverso uno o pi? meccanismi a leva, i quali provvedono a prelevare una determinata quantit? di prodotto da un serbatoio o flacone e a spingerla verso un?uscita di erogazione. In taluni casi l?azione di spinta prevede lo scorrimento di pistoncini all?interno di cilindri interessati dal passaggio delle sostanze alimentari e quindi dal contatto diretto con queste ultime. L?uscita di erogazione pu? essere provvista di un ugello con beccuccio per facilitare il riempimento di brioches e simili.
Tali dispositivi noti presentano numerosi inconvenienti di seguito meglio descritti.
Innanzitutto, tali dispositivi necessitano generalmente di un azionamento manuale da parte di un operatore che eserciti una forza su di una leva di azionamento del meccanismo. Trattandosi di macchine che vengono solitamente installate anche in strutture ricettive del tipo alberghi, aree di sosta e di ristoro, oppure in locali del tipo bar o ristoranti, l?operatore addetto all?impiego di tale macchina ? spesso obbligato ad utilizzare ripetutamente, anche per molte volte, la leva di azionamento del dispositivo determinando in questo modo possibili rallentamenti dell?attivit? lavorativa e, soprattutto, il possibile affaticamento dell?operatore stesso.
Il sistema di azionamento a pompa con leva e/o pistone comporta ulteriori svantaggi in termini di affidabilit? del dispositivo, come pure la necessit? di dover eseguire frequenti lavaggi dello stesso. Infatti, l?azione di spinta verso l?erogatore prevede spesso lo scorrimento del pistone e delle relative tenute nel vano del cilindro che ? interessato al contatto delle sostanze alimentari; queste ultime rilasciano residui di varia natura che tendono nel tempo, e soprattutto dopo un periodo anche breve di inutilizzo del dispositivo, ad aderire alla pareti del vano di erogazione, creando cos? resistenza, ostruzioni e, in casi limite, anche possibili rotture del/dei meccanismo/i a causa di un?eccessiva forza esercitata sulla leva stessa. Le operazioni di lavaggio comportano lo smontaggio ed il rimontaggio del corpo erogatore; nelle configurazioni note tali operazioni richiedono lo smontaggio e la rimozione di pi? parti e componenti determinando cos? attivit? poco pratiche ed inefficienti per l?utilizzatore.
Un altro inconveniente dei dispositivi di tipo noto ? rappresentato dal fatto che questi permettono di erogare con accuratezza unicamente una prestabilita quantit? di prodotto, ovvero quella quantit? corrispondente al volume che il sistema di pompaggio, ad ogni ciclo di azionamento, preleva dal serbatoio o flacone e spinge verso l?esterno del dispositivo erogatore; in altre parole, la quantit? standard erogabile ? discreta ed ? un multiplo intero del volume suddetto. Questo comporta che in tutti i casi nei quali si voglia ottenere un?erogazione di una quantit? differente dalla quantit? standard (o da un suo multiplo) risulta complicato soddisfare le richieste dell?utilizzatore interessato al controllo dei costi di gestione del servizio offerto. Questo tipo di necessit? ricorre per esempio in tutti gli esercizi commerciali quali bar o attivit? di ristoro nel settore travel in cui il gestore richiede predefinite quantit? di miele, marmellate o creme con cui farcire i propri dolci.
Un altro ulteriore inconveniente ? legato all?uso prettamente ?manuale? della leva di erogazione nei dispositivi noti. Infatti, in particolare nell?uso da parte di soggetti differenti (ad esempio nel caso dei diversi clienti di un albergo che fanno colazione), la leva entra in contatto fisico con tutti gli utilizzatori, con possibili ripercussioni negative dal punto di vista della salvaguardia delle norme igieniche.
Un ulteriore inconveniente deriva dall?inefficacia dei sistemi noti ad assicurare durante il normale funzionamento una erogazione pressoch? completa della sostanza contenuta nel serbatoio o flacone, comportando scarti di prodotto o costringendo l?utilizzatore ad operazioni manuali di asporto del contenuto. Lo scopo principale del presente trovato ? quello di ovviare ai predetti inconvenienti proponendo un dispositivo erogatore di sostanze alimentari in forma viscosa, gelatinosa o cremosa avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1. Altre caratteristiche del presente trovato sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Tra i vantaggi del presente trovato possono essere citati i seguenti: ? possibile assicurare maggiore affidabilit? del sistema di erogazione, con pi? flessibilit? nella scelta della quantit? di prodotto da erogare, con una migliore accuratezza e controllo della quantit? erogata; con il dispositivo in oggetto ? possibile escludere o quantomeno fortemente limitare l?intervento manuale da parte dell?utilizzatore, incrementando cos? la sicurezza contro possibili contaminazioni; il dispositivo in oggetto pu? essere rapidamente pulito in modo comodo e funzionale; il prodotto erogato con il presente dispositivo non entra in contatto con parti meccaniche difficili da pulire garantendo pertanto elevati standard di igiene; la possibilit? di disassociare le parti interessate da circuiterie elettriche dalle parti interessate dal contatto con il prodotto facilita ulteriormente le operazioni di pulizia anche con acqua; il dispositivo facilita le operazioni di caricamento dei contenitori del prodotto da erogare, consentendo, in particolare, di associare il contenitore del prodotto al dispositivo erogatore con la bocca di uscita del prodotto rivolta verso l?alto evitando cos? indesiderate perdite di prodotto dovute al rovesciamento del contenitore e facilitando in generale l?operazione di cambio-contenitore; il dispositivo in oggetto consente lo svuotamento sostanzialmente completo dei contenitori del prodotto erogato, diminuendo gli sprechi in maniera drastica; il dispositivo in oggetto consente di erogare anche quelle tipologie di prodotto quali, ad esempio le creme di nocciola o pistacchio, le quali, a causa della loro viscosit? o densit?, eventualmente anche in funzione della temperatura di erogazione, possono risultare di difficile erogazione utilizzando i dispositivi attualmente sul mercato; inoltre, la possibilit? di staccare la base del dispositivo erogatore dall?insieme che comprende la parte che eroga il prodotto e il relativo contenitore consente la conservazione in ambiente refrigerato del suddetto insieme erogatore-contenitore, particolarmente utile per la corretta conservazione di alcuni prodotti alimentari; i mezzi di motorizzazione del dispositivo possono essere controllati da remoto, fornendo anche statistiche relative al consumo dei prodotti erogati e/o informazioni su eventuali guasti da riparare o manutenzioni da effettuare; le caratteristiche innovative e vantaggiose del dispositivo vengono conservate nel tempo, richiedendo interventi di manutenzione estremamente ridotti grazie alla relativa semplicit? costruttiva del dispositivo ed alla sua facilit? di funzionamento.
Questi ed ulteriori vantaggi e caratteristiche del presente trovato saranno pi? e meglio compresi da ogni tecnico del ramo grazie alla descrizione che segue ed agli annessi disegni, forniti a titolo esemplificativo ma da non considerarsi in senso limitativo, nei quali:
- la Fig. 1 ? una schematica vista frontale di un possibile esempio di realizzazione del dispositivo, del quale alcune parti sono rappresentate parzialmente, altre sono rappresentate da blocchi ed altre ancora omesse per evidenziarne altre e con un particolare rappresentato in scala ingrandita; - la Fig. 2 ? una schematica vista prospettica di un altro possibile esempio di realizzazione del dispositivo, in cui ? meglio visibile un elemento a camicia destinato a rivestire parzialmente il contenitore per la sostanza da erogare costituendo un mezzo di riscaldamento della sostanza stessa;
- le Figg.3, 4 e 5 illustrano una possibile forma di attuazione del collegamento tra due parti del dispositivo, mostrato, rispettivamente, in una vista parziale prospettica dal basso (Fig. 3), in una vista parziale prospettica dall?alto (Fig. 4) ed in una vista frontale con parti in sezione e/o asportate (Fig.5); e
- la Fig. 6 mostra, in una schematica vista prospettica, una possibile forma di realizzazione di un elemento a coclea a diametro variabile.
Con riferimento ai disegni allegati, un dispositivo erogatore (1) di sostanze alimentari realizzato in conformit? del trovato ? utilizzabile per l?erogazione controllata di una sostanza in forma viscosa, gelatinosa o cremosa quale, ad esempio, miele, confettura, marmellata, composte, salse, conserve e creme di vario tipo, come, per esempio, di nocciola, pistacchio o crema pasticciera o mescolanze, sia dolci sia salate, sia anidre sia idratate.
La sostanza da erogare ? contenuta in un relativo contenitore (2) associabile al dispositivo erogatore (1) in corrispondenza di una bocca (20) del contenitore attraverso la quale passa la sostanza da erogare. In assetto d?uso, il contenitore (2) ? posizionato con la bocca (20) rivolta verso il basso, per cui la sostanza da erogare pu? fluire per gravit? attraverso la stessa bocca (20), ed il dispositivo erogatore (1) ? collocato al di sotto del contenitore (2).
In particolare, con riferimento ai disegni di Fig.1, la bocca (20) del contenitore (2) pu? essere accolta in una corrispondente sede di entrata (11) prevista su un corpo cavo (12) che alloggia un elemento a coclea (10) che sar? successivamente descritto. L?entrata (11) pu? presentare un diametro leggermente superiore rispetto alla bocca (20) del contenitore (2) in modo da consentire l?accoglimento a tenuta della stessa porzione aperta (20) nell?entrata (11). Nell?esempio di realizzazione illustrato nei disegni, l?entrata (11) presenta uno o pi? scalini sui quali va in appoggio la bocca (20) del contenitore. ? possibile incrementare la tenuta tra bocca (20) ed entrata (11) utilizzando una guarnizione ad esempio del tipo O-ring. Il collegamento tra l?entrata (11) del dispositivo erogatore (1) e la bocca (20) del contenitore (2) ? pertanto stabile e reversibile poich? consente una connessione a tenuta e una sostituzione facilitata del contenitore (2).
? anche possibile realizzare particolari conformazioni del profilo dell?entrata (11) in modo da rendere l?entrata (11) associabile solamente a contenitori o flaconi (2) che siano provvisti di una bocca (20) complementarmente conformata. In altre parole, con la possibilit? di collegamento ?dedicata? che consente di equipaggiare il dispositivo erogatore solo con una tipologia di contenitori o flaconi, l?erogatore oggetto del trovato risulta vantaggioso in tutte quelle tipologie di impiego, come ad esempio quelle che prevedono il comodato d?uso del dispositivo erogatore, ovvero nelle quali si voglia obbligare l?utilizzatore ad utilizzare contenitori o flaconi provenienti solo da un determinato fornitore. L?associazione dedicata tra erogatore e contenitore pu? essere realizzata secondo differenti modalit?. Una prima tipologia di collegamento pu? prevedere che la bocca (20) del contenitore (2) e l?entrata (11) possano presentare una filettatura con passo non standard (ad esempio ad avvitamento con senso antiorario invece di orario); un?altra tipologia pu? essere costituita da un particolare incastro che consenta l?associazione dell?entrata (11) solo con contenitori (2) compatibili; un?ulteriore tipologia di collegamento dedicato tra erogatore e contenitore pu? essere realizzata inserendo nel contenitore (2) un chip o altro elemento riconoscibile da un corrispondente sensore collegato ai mezzi di erogazione del prodotto (ad esempio al moto-riduttore) per fornire il consenso all?erogazione solo per contenitori provvisti di tale elemento di riconoscimento. Gli esempi descritti non sono limitativi di altre forme di attuazioni che prevedano un?entrata (11) del dispositivo ed una corrispondente bocca (20) del contenitore provvisti di mezzi che ne consentano il complementare accoppiamento univoco.
Il dispositivo erogatore (1) comprende un elemento a coclea (10) ed una base di appoggio (3).
L?elemento a coclea (10) ? contenuto in un corpo cilindrico cavo (12) ad asse verticale (Y) nell?esempio di Fig. 1, sul quale sono formati l?entrata (11) attraverso cui fluisce la sostanza da erogare ed un?uscita di erogazione (14), preferibilmente provvista di un beccuccio (140); l?elicoide (13) dell?elemento a coclea (10), che pu? essere di tipologia fissa o modulare, ha un diametro esterno (D13) sostanzialmente corrispondente al diametro interno (D12) del corpo cilindrico (12). Quest?ultimo funge da tubo convogliatore.
In possibili forme alternative di attuazione del trovato, il corpo cilindrico (12) in cui ? contenuto l?elicoide pu? prevedere un asse obliquo od orizzontale. La base (3) pu? avere, come nell?esempio di Fig.1, una forma a ?C? vista in una sezione verticale, con una porzione inferiore (39) di appoggio ed un comparto chiuso (38) in cui alloggiare i mezzi motori di seguito descritti.
La base di appoggio (3) pu? infatti essere configurata per alloggiare mezzi motori (4, 5) collegati ed agenti sulla coclea (10) per attivare a comando la rotazione dell?elicoide (13) ed ottenere il conseguente trasferimento controllato della sostanza da erogare dal contenitore (2) verso detta uscita di erogazione (14).
Nelle Figg. 2-5 ? mostrata un?altra possibile forma di realizzazione della base (3).
I mezzi motori (4, 5) possono comprendere un motore elettrico (4) ed un relativo riduttore di giri (5) che muovono un primo albero verticale (30) collegato, in modo stabile e reversibile, ad un secondo albero verticale (17) che a sua volta ? solidale all?elicoidale (13) dell?elemento a coclea (10).
Le sperimentazioni eseguite in fase di ideazione del presente trovato hanno evidenziato che per ottenere un?ottimale movimentazione, ovvero spinta portata e quindi erogazione della sostanza ? possibile sfruttare efficacemente il combinato disposto tra la forza di gravit? che spinge verso il basso la sostanza, la velocit? di rotazione dell?elicoide (13) ed una opportuna configurazione e geometria dell?elemento a coclea (10) che prevede una luce ridotta tra il profilo esterno dell?elicoide (13) e le pareti interne del corpo cilindrico (12), al fine di evitare trafilamenti verso l?alto della sostanza da erogare. Ad esempio, la differenza tra il valore del diametro interno (D12) del corpo cilindrico (12) ed il valore del diametro esterno (D13) dell?elicoide (13) ? preferibilmente inferiore a 10 mm, con variazioni dipendenti dalla tipologia di materiale da spostare e dalla conformazione dell?elicoide (13). In funzione della tipologia di sostanza, della spinta necessaria e della portata da erogare ? possibile realizzare elementi elicoidali (13) il cui diametro sia variabile lungo l?asse (Y); in particolare, con riferimento all?esempio non limitativo di Fig. 6, il diametro nella porzione distale (D13b), destinata ad essere disposta in corrispondenza della bocca (20), potr? essere inferiore rispetto al diametro della porzione prossimale (D13a) presentato dall?elicoide nella zona posta all?interno del corpo cilindrico (12).
Con riferimento all?esempio non limitativo di Fig. 1, il corpo cilindrico (12) ? provvisto di un?apertura (15) disposta inferiormente attraverso la quale passa a tenuta l?estremit? di collegamento (16) dell?albero di movimentazione (17) della coclea (10); l?estremit? di collegamento (16) ? provvista di un primo elemento di innesto (18) complementarmente conformato rispetto ad un secondo elemento di innesto (19) presentato dall?albero motore (30) collegato ai mezzi motori (4, 5) per consentire un collegamento stabile e reversibile tra i due alberi (17, 30).
Sull?albero condotto (17) ? calzato un cuscinetto a sfere (33) sovrastato da una guarnizione di tenuta (35); una guarnizione di tenuta (37) pu? essere posta anche superiormente all?apertura inferiore (15) del corpo (12) per isolare la parte sovrastante del corpo cilindrico (12) dalla zona interessata dal cuscinetto (33). La presenza del cuscinetto (33) determina il corretto posizionamento verticale dell?albero (17) e dell?elicoide (13) all?interno del corpo cilindrico (12). Pu? essere previsto un numero maggiore di cuscinetti a sfera, come anche cuscinetti a rulli e/o da corpi anulari in materiale a basso coefficiente di attrito come, ad esempio, Teflon o altro. Le guarnizioni a tenuta (35, 37) possono essere formate da dischi paraolio o elementi similari.
L?elemento a coclea (10) ? collegabile a detta base (3) per il tramite di un innesto a baionetta (6), illustrato mediante una rappresentazione schematica nel particolare a sinistra di Fig.1. Nell?esempio di realizzazione di tale particolare, che non ? limitativo di altre soluzioni, la porzione pi? in basso del corpo cilindrico (12), identificata dal riferimento (120), ? associabile reversibilmente ?a baionetta? alla corrispondente porzione (121) che ? resa solidale alla base (3). In particolare, la porzione (120) ? provvista di un?appendice (60) che presenta un perno (61) il quale pu? essere inserito in una corrispondente sede conformata (63) presentata dalla porzione (121). Lo spostamento del perno (61) per essere inserito nella sede conformata (63) ? rappresentato dalle frecce; in pratica, dopo il posizionamento del corpo cilindrico (12) (unitamente al contenitore 2 ad esso eventualmente fissato) sulla base (3) il perno (61) si muove verticalmente verso il basso per essere poi ruotato ed essere bloccato nella parte terminale (64) della sede (63), parte terminale che si estende verso l?alto cos? da mantenere in posizione il perno (61) che ? spinto verso l?alto dalla reazione di una molla (62) calzata sull?appendice (60) che supporta il perno (61). Ovviamente il collegamento con innesto a baionetta pu? essere realizzato anche in altri modi, cos? come l?innesto a baionetta pu? essere sostituito da qualsiasi conveniente collegamento che consenta l?accoppiamento stabile e reversibile tra il dispositivo erogatore (1) e la base (3).
Un altro possibile esempio non limitativo di realizzazione dei mezzi di collegamento (6) tra elemento a coclea (10) e base (3) ? mostrato nelle Figg.3-5, nelle quali le componenti del dispositivo hanno una numerazione corrispondente a quelle di Fig. 1. In questo esempio di realizzazione, la porzione pi? in basso del corpo cilindrico (12), identificata dal riferimento (120), ? associabile reversibilmente ?a baionetta? alla corrispondente porzione (121) che ? resa solidale alla base (3). In particolare, la porzione (120) ? provvista di un?estensione cilindrica inferiore (67) dalla quale sporgono due appendici (65) formate da porzioni circolari, disposte diametralmente contrapposte. La porzione (121), che viene fissata alla base (3) ? provvista di una sede sagomata (66) nella quale le due appendici (65) possono entrare con uno spostamento verticale per essere vincolate in seguito ad una rotazione che fa impegnare le stesse appendici (65) in corrispondenti recessi di accoglimento, spinti da una molla (68), visibile in Fig.5. Anche con questa soluzione ? consentito un sicuro e facilitato accoppiamento tra l?albero (16) presentato dall?elemento a coclea (10) e l?albero (30) collegato al riduttore (5). Pertanto, grazie al particolare collegamento tra la base (3) e l?elemento a coclea (10) (e quindi l?intero corpo erogatore del dispositivo 1) ? possibile separare facilmente i due componenti per eseguire operazioni di pulizia con efficacia ed in tempi ridotti.
Un altro vantaggio derivante dalla possibilit? di disassociare facilmente il corpo dell?erogatore (1) dalla base di supporto (3) ? relativo alla semplicit? delle operazioni di sostituzione dei contenitori (2).
Infatti, con l?elemento a coclea (10) staccato dalla base (3) ? possibile fissare l?entrata (11) dell?elemento a coclea (10) alla bocca (20) del contenitore (2) quando quest?ultimo ? con la bocca (20) disposta in alto. Questo elimina in modo sostanzialmente assoluto la possibilit? di indesiderate fuoriuscite della sostanza dal contenitore (2) durante l?associazione con l?elemento a coclea (10), al contrario di quanto accade nei dispositivi erogatori di tipo noto che necessitano di un caricamento con la bocca (20) posta in basso. In pratica, quando un contenitore deve essere fissato al dispositivo erogatore, il contenitore (2) viene posto con la sua base (21) in appoggio su un piano e la bocca (20) rivolta verso l?alto per ricevere la parte del dispositivo (1) che presenta l?entrata (11). Successivamente, il dispositivo (1) viene fissato alla base (3) e viene aperto il foro di sfiato (23) previsto sulla base (21) del contenitore, base che ? rivolta verso l?alto dopo il fissaggio.
Vantaggiosamente, inoltre, l?elicoidale (13) di detto elemento a coclea (10) si estende verso l?alto oltre detta entrata (11) in modo da penetrare all?interno di detto contenitore (2).
In particolare, con riferimento all?esempio illustrato, all?estremit? superiore dell?albero (17) dell?elemento a coclea (10) ? fissato un braccio frantumatore (7) conformato secondo una spezzata che si proietta verso l?alto seguendo il profilo delle pareti (22) del contenitore (2). In particolare, il braccio (7) ha una porzione prossimale (71) fissata all?albero (17) la quale si sviluppa radialmente (in orizzontale con riferimento al disegno), una porzione mediana (72) obliqua ed una porzione distale (73) che si sviluppa sostanzialmente parallela all?asse (Y), verticalmente nel riferimento del disegno.
L?azione del braccio frantumatore (7) (che ? solidale all?elemento a coclea nella sua rotazione) risulta oltremodo vantaggiosa per consentire il corretto (completo) svuotamento del contenitore (2), in particolare in quei casi nei quali la viscosit? o la densit? del prodotto da erogare determinano la formazione di agglomerati che aderiscono alle pareti interne del contenitore (2) o che comunque tendono a non fuoriuscire dal contenitore stesso. Prove sperimentali hanno evidenziato che l?impiego del braccio (7) determina lo svuotamento completo del contenitore (2) con tutti i prodotti utilizzati. In altre parole, l?intervento del braccio (7) aumenta l?efficacia del trasportatore a coclea (10) che gi? senza braccio risulta molto pi? efficiente rispetto agli erogatori noti.
Il corretto (completo) svuotamento del contenitore (2) pu? essere agevolato da mezzi riscaldatori che possono operare in aggiunta o in alternativa al braccio (7) descritto in precedenza. Nell?esempio illustrato i mezzi riscaldatori sono rappresentati da una camicia (8) che si estende in modo da rivestire almeno parzialmente le pareti del contenitore (2), come visibile anche nell?esempio di Fig. 2. La camicia (8) potr? altres? risultare in prossimit? del corpo erogatore (1), al fine di mantenere la corretta temperatura e quindi fluidit? alla sostanza trattenuta all?interno del corpo erogatore.
La camicia (8) pu? alloggiare degli elementi riscaldanti (ad esempio delle resistenze) ? supportata da un corpo di sostegno (80) che la collega alla base (3), sia per sorreggerla, sia per fornire l?alimentazione elettrica agli elementi riscaldanti. Sulla camicia (8) potr? essere previsto un sensore di temperatura per fornire un segnale per un relativo termostato. Sulla base (3) sar? presente un pulsante di attivazione ed eventualmente un regolatore della temperatura quando necessario.
Il riscaldamento verr? utilizzato per quei prodotti che a temperature relativamente basse non hanno la fluidit? sufficiente a consentire l?erogazione. I mezzi riscaldatori possono essere costituiti anche da altri elementi riscaldanti quali, ad esempio, lo stesso elemento a coclea (10) conformato in modo da trasmettere il calore al prodotto da erogare, oppure da lampade che riscaldino il contenitore, ecc..
Come detto in precedenza, i mezzi motori (4, 5) possono comprendere un motore elettrico (4) ed un riduttore (5) per ottenere la riduzione di giri ritenuta pi? opportuna. L?attivazione dei mezzi motori (4, 5) pu? essere per il tramite di un interruttore o pulsante (9). In questo modo l?elemento a coclea (10) pu? essere attivato per periodi di durata variabile in modo da dosare la quantit? erogata secondo quanto desiderato.
Vantaggiosamente, l?interruttore o pulsante (9) ? attivabile senza contatto manuale, ad esempio con un sensore di prossimit? (90). In questo modo vengono eliminate tutti i contatti fisici degli utilizzatori con il dispositivo, incrementando la sicurezza in relazione alle possibilit? di contaminazione dovuta al contatto manuale.
Il dispositivo erogatore (1) pu? anche comprendere un sensore (S) agente sui mezzi motori (4, 5) e/o sull?elemento a coclea (10) in grado di rilevare, ad esempio, il numero di giri dell?elemento a coclea (10) per fornire un valore del volume della sostanza erogata da dispositivo (1). In altre parole, sul dispositivo (1) ? disposto ed agente un sensore (S) in grado di fornire dati idonei a realizzare statistiche o semplicemente per misurare la quantit? di sostanze erogate.
Il sensore (S) pu? anche essere connesso, via cavo o senza fili, ad una rete (R) di telecomunicazione (ad esempio Internet) per trasmettere dati a distanza. La connessione del sensore (S) al motore (4) e/o al riduttore (5) e/o all?elemento a coclea (10) pu? rilevare anche eventuali anomalie nel funzionamento del dispositivo (1) per segnalare, ad esempio, un?eccessiva o una troppo bassa resistenza offerta dall?elemento a coclea (10) dovuta ad eccessivo indurimento o scioglimento della sostanza da erogare o ad inconvenienti di tipo meccanico (attrito superiore ad un valore di soglia, ecc.). In pratica, ? possibile monitorare a distanza il dispositivo erogatore (1) senza essere obbligati ad un controllo locale.
In conformit? dell?esempio illustrato, l?uscita di erogazione (14) ? formata al di sopra della base (3) che, pertanto, non viene interessata dal flusso della sostanza erogata.
Analogamente a quanto illustrato, l?uscita di erogazione (14) ? costituta da una appendice laterale del corpo cavo (12) e pu? essere provvista di un beccuccio (140) a forma di ugello.
Preferibilmente, inoltre detta uscita di erogazione (14) ? predisposta ad una prestabilita distanza dal lato inferiore del corpo cavo (12), come illustrato nel disegno, ovvero al di sopra del predetto cuscinetto (33) il quale, pertanto, risulta anch?esso al di sotto dell?uscita di erogazione (14) e mai interessato dal contatto con il prodotto alimentare da erogare.
In pratica i particolari di esecuzione possono comunque variare in maniera equivalente per ci? che attiene ai singoli elementi descritti e illustrati, senza per questo uscire dall?idea di soluzione adottata e perch? restando nei limiti della tutela accordata dal presente brevetto in conformit? delle rivendicazioni che seguono.

Claims (15)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo erogatore (1) di sostanze alimentari in forma viscosa, gelatinosa o cremosa, utilizzabile per l?erogazione controllata di una sostanza contenuta in un relativo contenitore (2) associabile al dispositivo erogatore (1) in corrispondenza di una bocca (20) del contenitore attraverso la quale passa la sostanza da erogare, dispositivo erogatore (1) caratterizzato dal fatto che comprende:
- un elemento a coclea (10) comprendente un corpo cilindrico cavo (12) con una entrata (11) collegabile al contenitore (2) ed un?uscita di erogazione (14); - una base di appoggio (3) comprendente mezzi motori (4, 5) collegati ed agenti sulla coclea (10) per attivare a comando la rotazione controllata dell?elicoide (13) ed ottenere il conseguente trasferimento controllato della sostanza da erogare dal contenitore (2) verso detta uscita di erogazione (14).
2. Dispositivo erogatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento a coclea (10) ? ad asse (Y) verticale in configurazione d?uso.
3. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la differenza tra il diametro interno (D12) del corpo cilindrico (12) e il diametro esterno (D13) dell?elicoide (13) dell?elemento a coclea (10) ha un valore inferiore a 10 mm.
4. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo cilindrico (12) ? provvisto di un?apertura (15) disposta inferiormente attraverso la quale passa a tenuta l?estremit? di collegamento (16) di un albero di movimentazione (17) della coclea (10), detta estremit? di collegamento (16) essendo provvista di un primo elemento di innesto (18) complementarmente conformato rispetto ad un secondo elemento di innesto (19) presentato da un albero motore (30) collegato a detti mezzi motori (4, 5) per consentire un collegamento stabile e reversibile tra i due alberi (17, 30).
5. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a coclea (10) ? collegabile a detta base (3) per il tramite di un collegamento a baionetta (6).
6. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l?elicoide (13) di detto elemento a coclea (10) si estende verso l?alto oltre detta entrata (11) in modo da penetrare all?interno di detto contenitore (2).
7. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l?elicoide (13) di detto elemento a coclea (10) si estende verso l?alto oltre detta entrata (11) con un braccio frantumatore (7), collegato all?elemento a coclea (10) ed a esso solidale nel movimento di rotazione.
8. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l?elicoide (13) di detto elemento a coclea (10) presenta un diametro variabile, con un valore maggiore (D13a) in corrispondenza di una sua porzione prossimale ed un valore minore (D13b) in corrispondenza di una porzione distale che si estende verso l?alto oltre detta entrata (11) ed ? destinata ad attraversare detta bocca (20) del contenitore (2) in configurazione d?uso.
9. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi motori (4, 5) comprendono un motore elettrico (4) ed un riduttore (5) ed un interruttore o pulsante (9) atto ad attivare l?elemento a coclea (10) per periodi di durata variabile.
10. Dispositivo erogatore secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto interruttore o pulsante (9) ? attivabile senza contatto manuale.
11. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un sensore (S) agente su detti mezzi motori (4, 5) e/o su detto elemento a coclea (10) per fornire un valore del volume della sostanza erogata da dispositivo (1).
12. Dispositivo erogatore secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto sensore (S) ? collegato ad una rete (R) di telecomunicazione per trasmettere dati a distanza.
13. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di riscaldamento (8) della sostanza contenuta in detto contenitore (2) e/o nel corpo del dispositivo erogatore (1).
14. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi reversibili di collegamento (6) atti a consentire l?accoppiamento ed il disaccoppiamento tra il corpo del dispositivo erogatore (1) e la base (3) cos? da consentire l?associazione tra dispositivo erogatore (1) e contenitore (2) con il dispositivo erogatore (1) che presenta la propria entrata (11) rivolta verso l?alto.
15. Dispositivo erogatore secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta entrata (11) del dispositivo e detta bocca (20) del contenitore sono conformate e/o provviste di mezzi di associazione dedicati che ne consentono il complementare accoppiamento univoco, ovvero in grado di permettere il collegamento al dispositivo solo da parte di una sola tipologia di contenitori (2).
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