IT201900002381A1 - Sistema di distribuzione di liquidi - Google Patents

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IT201900002381A1
IT201900002381A1 IT102019000002381A IT201900002381A IT201900002381A1 IT 201900002381 A1 IT201900002381 A1 IT 201900002381A1 IT 102019000002381 A IT102019000002381 A IT 102019000002381A IT 201900002381 A IT201900002381 A IT 201900002381A IT 201900002381 A1 IT201900002381 A1 IT 201900002381A1
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IT
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duct
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outlet
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IT102019000002381A
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Fermo Pratissoli
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Fermo Pratissoli
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    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01CPLANTING; SOWING; FERTILISING
    • A01C23/00Distributing devices specially adapted for liquid manure or other fertilising liquid, including ammonia, e.g. transport tanks or sprinkling wagons
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“SISTEMA DI DISTRIBUZIONE DI LIQUIDI”
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda un sistema di distribuzione di liquidi.
Più in particolare, il presente trovato riguarda un sistema di distribuzione di liquidi per un sistema di irrigazione, in grado di distribuire una sostanza solubile ed adatto per aree verdi di grandi dimensioni.
TECNICA PREESISTENTE
Sono note cartucce di sostanze solubili, ad esempio di sostanze fertilizzanti solubili e/o insetticidi solubili, le quali sono progettate per essere installate in sistemi di irrigazione in modo da rilasciare dette sostanze nell’acqua utilizzata per l’irrigazione.
In particolare, tali cartucce vengono installate all’interno di una porzione di un condotto del sistema di irrigazione di liquidi, il quale condotto è frapposto tra una pompa dell’acqua ed almeno una bocca di erogazione che sfocia direttamente sulla zona da irrigare. L’acqua movimentata dalla pompa fluisce attraverso la cartuccia, la quale rilascia così la sostanza che, grazie al flusso dell’acqua, raggiunge la zona di irrigazione.
La sopracitata porzione del condotto è generalmente un involucro richiudibile, posto in serie al condotto rispetto al flusso dell’acqua, e nel quale è realizzata una sede di alloggiamento della cartuccia.
Un problema di tale soluzione è che la portata massima dell’acqua è limitata dalla solubilità della sostanza, in quanto oltre ad un certo valore di portata la sostanza risulta essere eccessivamente diluita e non sufficientemente efficace. Oppure la cartuccia filtrante stessa può essere configurata per ostruire il passaggio del fluido quando la portata è maggiore rispetto al valore ottimale per la corretta solubilità della sostanza con cui deve essere trattata l’area verde. Inoltre la soluzione nota richiede un ricambio frequente delle cartucce, il che obbliga a frequenti blocchi dell’irrigazione per poter effettuare la rimozione della cartuccia esausta e l’inserimento di una nuova cartuccia.
Scopo della presente invenzione è superare i vincoli dell’arte nota nell’ambito di una soluzione razionale e dal costo contenuto.
Tale scopo è raggiunto dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
ESPOSIZIONE DELL’INVENZIONE
In particolare, l’invenzione rende disponibile un sistema di distribuzione di liquidi comprendente:
- un condotto d’ingresso,
- un condotto d’uscita,
- un primo involucro richiudibile atto ad alloggiare una cartuccia ed un secondo involucro richiudibile atto ad alloggiar una cartuccia,
in cui il primo involucro ed il secondo involucro sono connessi al condotto d’ingresso ed al condotto d’uscita in parallelo tra loro.
Grazie a tale soluzione, la portata di acqua additivata erogabile dal sistema di distribuzione di liquidi è maggiore rispetto a quella dei dispositivi di arte nota, grazie all’utilizzo in parallelo e quindi contemporaneamente di più di una cartuccia contenente la sostanza solubile in acqua, ed inoltre la vita utile di dette cartucce è notevolmente allungata e quindi le opere di manutenzione necessarie sono minimizzate.
Da ciò si deduce anche che tale soluzione rende il sistema di distribuzione di liquidi adatto anche ad essere utilizzato in aree verdi di grandi dimensioni, ad esempio maggiori di 100 m<2 >(fino anche a 10000 m<2>).
Un aspetto dell’invenzione prevede che il sistema di distribuzione di liquidi possa ulteriormente comprendere un condotto di bypass connesso al condotto d’ingresso ed al condotto d’uscita in parallelo al primo involucro ed al secondo involucro ed un gruppo valvolare azionabile tra una prima posizione, in cui occlude il condotto di bypass e consente una comunicazione fluidica tra il condotto d’ingresso ed il condotto d’uscita mediante il primo ed il secondo involucro, ed una seconda posizione, in cui consente una comunicazione fluidica tra il condotto d’ingresso e il condotto di bypass ed impedisce una comunicazione fluidica tra il condotto d’ingresso ed il primo ed il secondo involucro.
Grazie a tale soluzione il sistema di distribuzione di liquidi può essere configurato in modo da erogare alternativamente acqua non additivata o acqua additivata con la sostanza solubile contenuta nelle cartucce alloggiate nel primo e nel secondo involucro, semplicemente agendo sul gruppo valvolare, e quindi senza richiedere lo smontaggio di componenti del sistema, ovvero in maniera particolarmente rapida ed intuitiva.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il sistema di distribuzione di liquidi possa comprendere un condotto distributore connesso al condotto d’ingresso, al primo involucro ed al secondo involucro.
Grazie a tale soluzione la connessione fluidica tra il condotto d’ingresso ed il primo involucro ed il secondo involucro è realizzata per mezzo di un unico condotto minimizzando le perdite di carico, nell’ambito di una soluzione di realizzazione particolarmente semplice.
Ancora, un altro aspetto dell’invenzione prevede che il gruppo valvolare possa comprendere una prima valvola interposta tra il condotto d’ingresso ed il condotto distributore ed una seconda valvola interposta tra il condotto di bypass ed il condotto d’ingresso.
Grazie a tale soluzione, il funzionamento del sistema di distribuzione di liquidi può essere variato semplicemente agendo sulla prima e sulla seconda valvola, in maniera particolarmente semplice rapida ed intuitiva, mantenendo un’architettura del sistema di distribuzione di liquidi particolarmente semplice e compatta.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che il sistema di distribuzione di liquidi possa comprendere un sistema di azionamento remoto del gruppo valvolare.
Grazie a tale soluzione, il funzionamento del sistema di distribuzione di liquidi può essere controllato da remoto e/o preimpostato secondo cicli di lavoro predefiniti, ad esempio secondo un ciclo di lavoro temporizzato.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che l’involucro possa comprendere un corpo a bicchiere definente una sede di alloggiamento per una cartuccia ed un coperchio atto a chiudere il corpo a bicchiere.
Grazie a tale soluzione, l’involucro definisce una camera chiusa al cui interno è alloggiata la cartuccia dalla struttura particolarmente semplice, ed in particolare che permette una rapida sostituzione della cartuccia una volta esaurita la sostanza solubile, grazie al coperchio rimovibile.
Ancora, un altro aspetto dell’invenzione prevede che il sistema di distribuzione di liquidi possa comprendere un telaio di supporto al quale sono fissati il primo involucro ed il secondo involucro, detto telaio di supporto essendo dotato di un elemento di appoggio al suolo. Grazie a tale soluzione, le operazioni di installazione del sistema di distribuzione di liquidi non richiedono scavi e/o particolare opere di manodopera, ed al contempo anche le operazioni di sostituzione delle cartucce quando esaurita la soluzione solubile da esse contenute è notevolmente facilitata.
In particolare il telaio di supporto può essere configurato in modo tale che un’estremità inferiore del primo involucro e del secondo involucro si trovi ad una quota maggiore rispetto al suolo.
Grazie al telaio di supporto che mantiene il primo ed il secondo involucro ad una quota tale per cui sono disponibili sufficienti spazi di manovra rispetto al terreno, per la rimozione del corpo a bicchiere rispetto al coperchio, la manutenzione risulta notevolmente facilitata.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista prospettica di un sistema di distribuzione di liquidi secondo una forma di attuazione della presente invenzione.
La figura 2 è una vista frontale del sistema di distribuzione di liquidi di figura 1. La figura 3 è una vista frontale dall’alto del sistema di distribuzione di liquidi di figura 1.
La figura 4 è una vista frontale laterale del sistema di distribuzione di liquidi di figura 1.
La figura 5 è una vista in sezione di figura 4 secondo il piano di sezione V-V.
La figura 6 è una vista in sezione di figura 4 secondo il piano di sezione VI-VI.
MODO MIGLIORE PER ATTUARE L’INVENZIONE
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 10 un sistema di distribuzione di liquidi 10 per la distribuzione di liquidi, ad esempio addizionati con una sostanza solubile, in aree verdi, in particolare di grandi dimensioni.
Nello specifico, il sistema di distribuzione di liquidi 10 è configurato, come meglio verrà descritto nel seguito, in modo da poter operare secondo due modalità di funzionamento differenti, di cui una prima modalità in cui è distribuisce (ovvero eroga) a dette aree verdi acqua additivata con una sostanza solubile in acqua, ad esempio una sostanza fertilizzante o una sostanza insetticida e/o altra sostanza, ed una seconda modalità in cui distribuisce (ovvero eroga) a dette aree verdi acqua (non additivata).
Nella presente trattazione, il sistema di distribuzione di liquidi 10 è atto ad erogare acqua additivata o acqua non additivata, tuttavia non si esclude che in altre forme di attuazione possa essere usato per la gestione e la erogazione di un diverso tipo di fluido per aree verdi, ad esempio fluidi a base acquosa e non.
Detto sistema di distribuzione di liquidi 10 comprende innanzitutto un condotto di ingresso 15 atto ad essere connesso, ad una sorgente di acqua in pressione, ad esempio una pompa o un serbatoio (di un sistema di irrigazione).
Il condotto di ingresso 15 presenta una bocca di ingresso, tramite la quale è in comunicazione fluidica con la sorgente di acqua in pressione, ed almeno una bocca di uscita.
Nell’esempio illustrato, il condotto di ingresso 15 presenta una unica bocca di ingresso 20 e due bocche di uscita, di cui una prima bocca d’uscita 25 ed una seconda bocca 30.
Non si esclude tuttavia, che in altre forme di attuazione il condotto di ingresso 15 possa comprendere più bocche di ingresso, ciascuna atta ad essere collegata fluidicamente a tenuta ad una sorgente di acqua in pressione.
Nella forma di attuazione illustrata, il condotto di ingresso 15 comprende un raccordo tubolare di forma sostanzialmente a T, ovvero comprende una prima porzione tubolare ed una seconda porzione tubolare connessa senza soluzione di continuità alla prima porzione tubolare ortogonalmente alla stessa, in cui la prima porzione tubolare e la seconda porzione tubolare sono in comunicazione fluidica tra loro.
In particolare, la prima porzione tubolare e la seconda porzione tubolare sono in connessione fluidica diretta tra loro (senza interposizione di mezzi di alcun tipo), ovvero la seconda porzione tubolare sfocia direttamente nella prima porzione tubolare, ovvero la prima porzione tubolare e la seconda porzione tubolare definiscono un’unica cavità continua di passaggio per il fluido che attraversa il condotto di ingresso 15.
In tale forma di attuazione, la bocca di ingresso 20 del condotto di ingresso 15 è realizzata nella prima porzione tubolare del raccordo a T, ed il condotto di ingresso 15 presenta la prima bocca di uscita 25 realizzata nella prima porzione tubolare, in posizione contrapposta alla bocca di ingresso 20, ed la seconda bocca di uscita 30 realizzata nella seconda porzione tubolare.
Il sistema di distribuzione di liquidi 10 comprende poi un condotto di uscita 35, atto ad essere posto in comunicazione fluidica con il condotto di ingresso 15 e connesso ad una o più bocche di erogazione alternativamente dell’acqua o dell’acqua additivata.
Il condotto di uscita 35 presenta almeno una bocca di ingresso attraverso la quale è posta in comunicazione (indirettamente) con il condotto di ingresso 15 ed una bocca di uscita connessa, a tenuta (in maniera stagna), con detta una o più bocche di erogazione.
Il condotto di uscita 35 presenta una unica bocca di uscita 40, ad esempio un’unica bocca d’uscita 40, e due bocche di ingresso 45,50, tramite le quali è connesso (indirettamente) al condotto d’ingresso.
Non si esclude tuttavia, che in altre forme di attuazione il condotto di uscita 35 possa comprendere più bocche di uscita, ciascuna atta ad essere collegata fluidicamente a tenuta ad una o più bocche di erogazione.
Nella forma di attuazione illustrata, il condotto di uscita 35 comprende un raccordo tubolare di forma sostanzialmente a T, ovvero comprende una prima porzione tubolare ed una seconda porzione tubolare connessa senza soluzione di continuità alla prima porzione tubolare ortogonalmente alla stessa, in cui la prima porzione tubolare e la seconda porzione tubolare sono in comunicazione fluidica tra loro.
In particolare, la prima porzione tubolare e la seconda porzione tubolare sono in connessione fluidica diretta tra loro (senza interposizione di mezzi di alcun tipo), ovvero la seconda porzione tubolare sfocia direttamente nella prima porzione tubolare, ovvero la prima porzione tubolare e la seconda porzione tubolare definiscono un’unica cavità continua di passaggio per il fluido che attraversa il condotto di ingresso 15.
In tale forma di attuazione, la bocca di uscita 40 del condotto di uscita 35 è realizzata nella prima porzione tubolare del raccordo a T, ed il condotto di uscita 35 presenta due bocche di ingresso, atte ad essere poste in comunicazione fluidica stagna con il condotto di ingresso 15, di cui una prima bocca di ingresso 45 realizzata nella prima porzione tubolare ed una seconda bocca di ingresso 50 realizzata nella seconda porzione tubolare.
Il sistema di distribuzione di liquidi 10 comprende poi un primo involucro 55 richiudibile ed un secondo involucro 60 richiudibile ciascuno atto ad alloggiare, sostanzialmente a misura, una cartuccia contenente la sostanza solubile in acqua da additivare all’acqua da erogare.
Ciascuna cartuccia è conformata come un corpo cavo internamente, definente una cavità all’interno della quale è contenuta la sostanza solubile in acqua.
Nella forma di attuazione illustrata, il sistema di erogazione comprende anche un terzo involucro 65 richiudibile atto ad alloggiare una cartuccia contenente la sostanza solubile in acqua da additivare all’acqua da erogare.
Il primo involucro 55 richiudibile ed il secondo involucro 60 richiudibile, e quando presente anche il terzo involucro 65 richiudibile, sono connessi con il condotto di ingresso 15 e con il condotto di uscita 35, in parallelo tra loro.
Ad esempio, gli involucri 55,60,65 sono connessi al condotto di ingresso 15 in corrispondenza della seconda bocca di uscita 30 dello stesso, e sono connessi al condotto di uscita 35 in corrispondenza della seconda bocca di ingresso 50 dello stesso.
Ovvero gli involucri, primo 55 e secondo 60, e ad esempio anche terzo 65, sono atti ad essere contemporaneamente attraversati da una porzione della quantità complessiva di fluido che scorre dal condotto di ingresso 15 verso il condotto di uscita 35.
Preferibilmente, il primo involucro 55 ed il secondo involucro 60, e ad esempio anche il terzo involucro 65, sono atti ad essere contemporaneamente attraversati da una stessa (uguale) porzione della quantità totale del fluido che scorre dal condotto di ingresso 15 verso il condotto di uscita 35.
Ciascun involucro (primo secondo e ad esempio anche terzo) comprende un corpo a bicchiere 70 definente una sede di alloggiamento, ovvero un volume interno di alloggiamento C, per la cartuccia contenente la sostanza solubile in acqua, ed un coperchio 75 atto a chiudere il corpo a bicchiere 70.
Ad esempio, il coperchio 75 è avvitato al corpo a bicchiere 70, preferibilmente a tenuta, ovvero mediante interposizione di un anello di tenuta.
In pratica, l’involucro richiudibile, ovvero il corpo a bicchiere 70 ed il coperchio 75, racchiude al suo interno il volume di alloggiamento C della cartuccia.
Ciascun involucro richiudibile 55,60,65, comprende inoltre una apertura d’ingresso A atta ad essere posta in connessione fluidica con il condotto di ingresso 15 in modo da ricevere l’acqua da additivare, ed una apertura di uscita B atta ad essere posta in connessione fluidica con il condotto di uscita 35, attraverso la quale l’acqua additivata fuoriesce dall’involucro richiudibile verso detto condotto di uscita 35.
L’apertura di ingresso A e la apertura di uscita B dell’involucro richiudibile sono in connessione fluidica reciproca unicamente attraverso la cartuccia contenente la sostanza solubile.
Ovvero l’apertura di ingresso A e l’apertura di uscita B dell’involucro richiudibile sono in connessione fluidica reciproca unicamente attraverso una cavità assiale della cartuccia.
Il sistema di distribuzione di liquidi 10 comprende poi un condotto di distribuzione 80 atto a connettere il primo involucro 55 richiudibile con il condotto di ingresso 15.
Preferibilmente il condotto di distribuzione 80 è atto a connettere anche il secondo involucro 60 richiudibile con il condotto di ingresso 15.
Nella forma di attuazione illustrata, il condotto di distribuzione 80 è atto a connettere anche il terzo involucro 65 richiudibile al condotto di ingresso 15.
Non si esclude che, in altre forme di attuazione, il sistema di distribuzione di liquidi 10 possa comprendere più condotti di distribuzione ciascuno atto a connettere fluidicamente a tenuta (senza perdite di carico) un rispettivo involucro con il condotto di ingresso 15.
Nella forma di attuazione illustrata, il condotto di distribuzione 80 comprende un corpo principale tubolare, dotato di una apertura di accesso in connessione fluidica con il condotto di ingresso 15, ad esempio in connessione stagna con la seconda bocca di uscita del condotto di ingresso 15.
Il condotto di distribuzione 80 comprende poi un primo condotto di derivazione 85, che si deriva dal corpo principale tubolare del condotto di derivazione senza soluzione di continuità.
Il primo condotto di derivazione 85 è in connessione fluidica diretta (senza interposizione di mezzi di alcun tipo) con il corpo principale tubolare del condotto di distribuzione 80.
Ovvero, il primo condotto di derivazione 85 sfocia direttamente nel canale definito dal corpo principale tubolare.
Il primo condotto di derivazione 85 presenta poi una apertura di sfogo 85A connessa a tenuta con l’apertura di ingresso A del primo involucro 55 richiudibile. Il primo condotto di derivazione 85 risulta quindi in comunicazione fluidica unicamente con il corpo principale del condotto di distribuzione 80 e con l’apertura di ingresso A del primo involucro 55 richiudibile.
Il condotto di distribuzione 80 comprende poi un secondo condotto di derivazione 90, che si deriva dal corpo principale tubolare del condotto di derivazione senza soluzione di continuità, in parallelo al primo condotto di derivazione 85.
Il secondo condotto di derivazione 90 è in connessione fluidica diretta (senza interposizione di mezzi di alcun tipo) con il corpo principale tubolare del condotto di distribuzione 80.
Ovvero, il secondo condotto di derivazione 90 sfocia direttamente nel canale definito dal corpo principale tubolare.
Il secondo condotto di derivazione 90 presenta poi una apertura di sfogo 90A connessa a tenuta con l’apertura di ingresso A del secondo involucro 60 richiudibile.
Il secondo condotto di derivazione 90 risulta quindi in comunicazione fluidica unicamente con il corpo principale del condotto di distribuzione 80 e con l’apertura di ingresso A del secondo involucro 60 richiudibile.
Nell’esempio, il condotto di distribuzione 80 comprende anche un terzo condotto di derivazione 95, che si deriva dal corpo principale tubolare del condotto di derivazione senza soluzione di continuità, in parallelo al primo condotto di derivazione 85 ed al secondo condotto di derivazione 90.
Il terzo condotto di derivazione 95 è in connessione fluidica diretta (senza interposizione di mezzi di alcun tipo) con il corpo principale tubolare del condotto di distribuzione 80.
Ovvero, il terzo condotto di derivazione 95 sfocia direttamente nel canale definito dal corpo principale tubolare.
Il terzo condotto di derivazione 95 presenta poi una apertura di sfogo 95A connessa a tenuta con l’apertura di ingresso A del terzo involucro 65 richiudibile. Il terzo condotto di derivazione 95 risulta quindi in comunicazione fluidica unicamente con il corpo principale del condotto di distribuzione 80 e con l’apertura di ingresso A del terzo involucro 65 richiudibile.
Il condotto di distribuzione 80 è, in tal modo, in connessione fluidica (stagna) unicamente con il condotto di ingresso 15, con il primo involucro 55, con il secondo involucro 60, e nella forma di attuazione illustrata anche con il terzo involucro 65.
Il sistema di distribuzione di liquidi 10 comprende inoltre, un condotto di raccolta 100 atto a connettere fluidicamente il primo involucro 55 richiudibile con il condotto di uscita 35.
Preferibilmente il condotto di raccolta 100 è atto a connettere anche il secondo involucro 60 richiudibile con il condotto di uscita 35.
Nella forma di attuazione illustrata, il condotto di raccolta 100 è atto a connettere fluidicamente anche il terzo involucro 65 richiudibile al condotto di uscita 35.
Non si esclude che, in altre forme di attuazione, il sistema di distribuzione di liquidi 10 possa comprendere più condotti di raccolta ciascuno atto a connettere fluidicamente a tenuta (senza perdite di carico) un involucro con il condotto di uscita 35.
Nella forma di attuazione illustrata, il condotto di raccolta 100 comprende un corpo principale tubolare, dotato di una apertura di uscita 100B in connessione stagna (senza perdite di carico) con il condotto di uscita 35, ad esempio in connessione stagna con la seconda bocca di ingresso 50 del condotto di uscita 35.
Il condotto di raccolta 100 comprende poi un primo ramo di derivazione 105, conformato come un condotto tubolare che si deriva dal corpo principale tubolare del condotto di raccolta 100 senza soluzione di continuità.
Il primo ramo di derivazione 105 è in connessione fluidica diretta (senza interposizione di mezzi di alcun tipo) con il corpo principale tubolare del condotto di raccolta 100.
Ovvero, il primo ramo di derivazione 105 sfocia direttamente nel canale definito dal corpo principale tubolare.
Il primo ramo di derivazione 105 presenta poi una apertura di carico 105A connessa a tenuta con l’apertura di uscita B del primo involucro 55 richiudibile, tramite la quale prende in carico l’acqua additivata con la sostanza solubile in acqua contenuta nella cartuccia alloggiata nel primo involucro 55.
Il primo ramo di derivazione 105 risulta quindi in comunicazione fluidica unicamente con l’apertura di uscita B del primo involucro 55 e con il corpo principale del condotto di raccolta 100.
Il condotto di raccolta 100 comprende poi un secondo ramo di derivazione 110, conformato come un condotto tubolare che si deriva dal corpo principale tubolare del condotto di raccolta 100 senza soluzione di continuità, in parallelo al primo ramo di derivazione 105.
Il secondo ramo di derivazione 110 è in connessione fluidica diretta (senza interposizione di mezzi di alcun tipo) con il corpo principale tubolare del condotto di raccolta 100.
Ovvero, il secondo ramo di derivazione 110 sfocia direttamente nel canale definito dal corpo principale tubolare del condotto di raccolta 100.
Il secondo ramo di derivazione 110 presenta poi una apertura di carico 110A connessa a tenuta con l’apertura di uscita B del secondo involucro 60 richiudibile, tramite la quale prende in carico l’acqua additivata con la sostanza solubile in acqua contenuta nella cartuccia alloggiata nel secondo involucro 60.
Il secondo ramo di derivazione 110 risulta quindi in comunicazione fluidica unicamente con l’apertura di uscita B del secondo involucro 60 e con il corpo principale del condotto di raccolta 100.
Nell’esempio, il condotto di raccolta 100 comprende anche un terzo ramo di derivazione 115, conformato come un condotto tubolare che si deriva dal corpo principale tubolare del condotto di raccolta 100 senza soluzione di continuità, in parallelo al primo ramo di derivazione 105 ed al secondo ramo di derivazione 110.
Il terzo ramo di derivazione 115 è in connessione fluidica diretta (senza interposizione di mezzi di alcun tipo) con il corpo principale tubolare del condotto di raccolta 100.
Ovvero, il terzo ramo di derivazione 115 sfocia direttamente nel canale definito dal corpo principale tubolare del condotto di raccolta 100.
Il terzo ramo di derivazione 115 presenta poi una apertura di carico 115A connessa a tenuta con l’apertura di uscita B del terzo involucro 65 richiudibile, tramite la quale prende in carico l’acqua additivata con la sostanza solubile in acqua contenuta nella cartuccia alloggiata nel terzo involucro 65.
Il terzo ramo di derivazione 115 risulta quindi in comunicazione fluidica unicamente con l’apertura di uscita B del terzo involucro 65 e con il corpo principale del condotto di raccolta 100.
Il condotto di raccolta 100 è, in tal modo, in connessione fluidica (stagna) unicamente con il condotto di uscita 35, con il primo involucro 55, con il secondo involucro 60, e nella forma di attuazione illustrata anche con il terzo involucro 65. Il sistema di distribuzione di liquidi 10 comprende ulteriormente un condotto di bypass 120.
Il condotto di by-pass 120 è connesso fluidicamente al condotto di ingresso 15 ed al condotto di uscita 35, ad esempio unicamente al condotto di ingresso 15 ed al condotto di uscita 35.
Più precisamente, il condotto di by-pass 120 è atto a connettere il condotto di ingresso 15 ed il condotto di uscita 35 in parallelo agli involucri richiudibile (primo 55, secondo 60, e ad esempio anche terzo 65).
In dettaglio, il condotto di by-pass 120 presenta una bocca di rifornimento 120A in connessione stagna (senza perdite di carico) con una bocca di uscita del condotto di ingresso 15, ad esempio con la prima bocca di uscita 25 del condotto di ingresso 15.
Il condotto di by-pass 120 comprende poi una bocca di scarico 120B in connessione stagna (senza perdite di carico) con una bocca di ingresso del condotto di uscita 35, ad esempio con la prima bocca di ingresso 45 del condotto di uscita 35.
In pratica, il condotto di by-pass 120 rende disponibile un percorso alternativo per l’acqua che scorre dal condotto di ingresso 15 al condotto di uscita 35, che bypassa gli involucri richiudibili (primo 55, secondo 60, e ad esempio anche terzo 65).
Il sistema di distribuzione di liquidi 10, comprende ulteriormente un gruppo valvolare azionabile tra una prima configurazione in cui permette lo scorrimento del fluido dal condotto di ingresso 15 al condotto di uscita 35 unicamente attraverso il condotto di distribuzione 80 gli involucri richiudibili (primo 55, secondo 60, e ad esempio anche terzo 65) ed il condotto di raccolta 100, ed una seconda configurazione in cui permette lo scorrimento del fluido dal condotto di ingresso 15 al condotto di uscita 35 unicamente attraverso il condotto di by-pass 120.
In altre parole, il gruppo valvolare nella prima configurazione occlude il condotto di by-pass 120 e consente la comunicazione fluidica tra il condotto di ingresso 15 ed il condotto d’uscita mediante il primo ed il secondo involucro 60 richiudibile, e ad esempio anche mediante il terzo involucro 65 richiudibile; nella seconda configurazione il gruppo valvolare consente la comunicazione fluidica tra il condotto di ingresso 15 ed il condotto di uscita 35 mediante il condotto di by-pass 120 ed impedisce la comunicazione fluidica tra condotto di ingresso 15 e condotto di uscita 35 attraverso il primo ed il secondo involucro 60 richiudibile, e ad esempio anche attraverso il terzo involucro 65 richiudibile.
In pratica, con il gruppo valvolare nella prima configurazione il sistema di distribuzione di liquidi 10 opera nella prima modalità, ovvero è atto ad erogare acqua additivata della sostanza solubile in acqua contenuta nella cartuccia all’interno di ciascun involucro richiudibile (primo, secondo, e ad esempio anche terzo), mentre con il gruppo valvolare nella seconda configurazione il sistema di erogazione opera nella seconda modalità ovvero è atto ad erogare acqua priva di additivi.
Il gruppo valvolare comprende innanzitutto una prima valvola 125 interposta tra il condotto di ingresso 15 ed il condotto di distribuzione 80.
Ad esempio, la prima valvola 125 è posta nel condotto di distribuzione 80 in prossimità della seconda bocca di uscita 30 del condotto di ingresso 15.
La prima valvola 125 non verrà descritta in dettaglio, in quanto di tipo noto ad un tecnico del settore.
Detta prima valvola 125 è movimentabile tra una prima posizione ed una seconda posizione.
Nella prima posizione la prima valvola 125 consente la comunicazione fluidica tra condotto di ingresso 15 e gli involucri richiudibili (primo 55, secondo 60, e ad esempio anche terzo 65), ovvero tra il condotto d’ingresso ed il condotto di distribuzione.
Nella seconda posizione la prima valvola 125 occlude il condotto di distribuzione 80, ovvero non permette passaggio di fluido attraverso il condotto di distribuzione 80, e quindi attraverso gli involucri richiudibili (primo 55, secondo 60, e ad esempio anche terzo 65) ovvero impedisce la comunicazione fluidica tra condotto di ingresso 15 e condotto di uscita 35 attraverso il condotto di distribuzione 80, gli involucri 55,60,65 richiudibili (primo, secondo, e ad esempio anche terzo) ed il condotto di raccolta 100.
Il gruppo valvolare comprende poi una seconda valvola 130 interposta tra il condotto di ingresso 15 ed il condotto di by-pass 120.
Ad esempio, la seconda valvola 130 è posta nel condotto di by-pass 120 in prossimità della prima bocca di uscita 25 del condotto di ingresso 15.
La seconda valvola 130 non verrà descritta in dettaglio, in quanto di tipo noto ad un tecnico del settore.
Detta seconda valvola 130 è movimentabile tra una prima posizione ed una seconda posizione.
Nella prima posizione la seconda valvola 130 occlude il condotto di by-pass 120, ovvero non permette passaggio di fluido attraverso il condotto di by-pass 120, ovvero impedisce la comunicazione fluidica tra condotto di ingresso 15 e condotto di uscita 35 attraverso il condotto di by-pass 120.
Nella seconda posizione la seconda valvola 130 consente la comunicazione fluidica tra condotto di ingresso 15 e condotto di uscita 35 attraverso il condotto di by-pass 120.
Quindi, quando la prima valvola 125 e la seconda valvola 130 sono entrambe nella rispettiva prima posizione, il gruppo valvolare è nella prima configurazione ed il sistema di distribuzione di liquidi 10 opera nella prima modalità, quando la prima valvola 125 e la seconda valvola 130 sono entrambe nella rispettiva seconda posizione il gruppo valvolare è nella seconda configurazione ed il sistema di distribuzione di liquidi 10 opera nella seconda modalità.
Quando invece, la prima valvola 125 è nella rispettiva seconda posizione e la seconda valvola 130 è nella rispettiva prima posizione, è impedita la comunicazione fluidica tra il condotto di ingresso 15 ed il condotto di uscita 35 ed il sistema di distribuzione di liquidi 10 è inoperativo.
Il gruppo valvolare può essere azionabile tra la prima configurazione e la seconda configurazione, ovvero la prima valvola 125 e la seconda valvola 130 sono azionabili tra la prima posizione e la seconda posizione, tramite un dispositivo di controllo manuale, ad esempio un rubinetto o altro dispositivo comunque atto allo scopo.
In alternativa, è possibile prevedere che il sistema di distribuzione di liquidi 10 possa comprendere un sistema di azionamento automatizzato del gruppo valvolare tra la prima configurazione la seconda configurazione.
In tal caso, il sistema automatizzato può comprendere un attuatore associato a ciascuna valvola del gruppo valvolare ed un circuito logico di controllo programmabile operativamente collegato agli attuatori ed atto ad azionare gli stessi e quindi il gruppo valvolare secondo un ciclo di lavoro preimpostato, ad esempio un ciclo di lavoro temporizzato.
Ad esempio, tale sistema automatizzato può essere controllabile da remoto.
In tal caso, il circuito logico di controllo può comprendere moduli di comunicazione (ricezione, trasmissione) con un dispositivo remoto altresì dotato di detti moduli di comunicazione (ricezione, trasmissione), ad esempio un dispositivo smart quale uno smartphone od un tablet, oppure un elaboratore o altro dispositivo remoto comunque adatto allo scopo.
Non si esclude inoltre, che il gruppo valvolare sia azionabile tra la prima configurazione e la seconda configurazione sia manualmente che tramite un sistema automatizzato.
Il sistema di distribuzione di liquidi 10 comprende ulteriormente un telaio di supporto 135 rigido al quale sono rigidamente fissati il condotto di ingresso 15, il condotto di distribuzione 80, gli involucri 55,60,65 richiudibili, il condotto di bypass 120, il condotto di raccolta 100 e il condotto di uscita 35, e atto a sostenere gli stessi.
Il telaio di supporto 135, comprende un mezzo di stabile appoggio al suolo, ad esempio configurato come una coppia di gambe 140 ciascuna delle quali è preferibilmente posta in corrispondenza di una porzione estremale longitudinale del sistema di distribuzione di liquidi 10 in modo da garantire una elevata stabilità. Ciascuna gamba 140 della coppia di gambe presenta un primo tratto atto ad essere posto parallelamente al suolo di appoggio e a contatto con lo stesso, ed un secondo tratto trasversale al primo segmento, dotato di una estremità fissata a detto primo tratto e di una contrapposta estremità alla quale sono fissati i condotti (ingresso, by-pass, distribuzione, raccolta, uscita) e gli involucri richiudibili (primo 55, secondo 60, e ad esempio anche terzo 65).
In particolare, il secondo tratto presenta una estensione tale per cui ciascun involucro richiudibile 55,60,65 risulta posto ad una quota rispetto al suolo di appoggio, tale per cui la distanza tra una estremità (inferiore) dell’involucro 55,60,65 prossimale al suolo di appoggio sia posta ad una distanza dal suolo di appoggio non nulla, ad esempio maggiore dell’altezza lungo un asse sostanzialmente verticale dell’involucro stesso.
Preferibilmente, ciascun involucro 55,60,65 risulta posto ad una quota dal suolo di appoggio, tale per cui la sua estremità (inferiore) prossimale al suolo di appoggio sia posta ad una distanza dal suolo di appoggio stesso pari ad almeno il doppio di detta altezza lungo un asse sostanzialmente verticale dell’involucro richiudibile stesso.
In pratica, ciascun involucro 55,60,65 è posto ad una quota rispetto al suolo di appoggio tale per cui risultano disponibili i necessari spazi di manovra per l’apertura dell’involucro richiudibile (ovvero lo svitamento del corpo a bicchiere 70 dal coperchio 75), la sostituzione della cartuccia e la successiva richiusura dell’involucro richiudibile.
In tal modo le opere di manutenzione non richiedono opere di scavo, né manovre complicate e scomode, risultando quindi notevolmente facilitate e velocizzate. Preferibilmente, gli involucri richiudibili (primo 55, secondo 60, e ad esempio anche terzo 65) sono fissati al telaio di supporto 135 e sostenuti ad una stessa quota rispetto al suolo di appoggio.
Più in dettaglio, il telaio di supporto 135 comprende una traversa 145 di collegamento delle gambe 140 fissata in corrispondenza dell’estremità superiore (distale dal suolo di appoggio) del secondo segmento, e gli involucri 55,60,65 (primo, secondo, e ad esempio anche terzo) sono fissati per mezzo del rispettivo coperchio 75 a detta traversa 145 di collegamento, ad esempio tramite viti e bulloni.
I condotti (ingresso, by-pass, distribuzione, raccolta, uscita) risultano quindi indirettamente fissati a detta traversa 145 di collegamento per mezzo degli involucri 55,60,65.
In tal modo, i condotti (ingresso, by-pass, distribuzione, raccolta, uscita) e gli involucri 55,60,65 sono fissati e sostenuti dal telaio di supporto 135 nell’ambito di una architettura particolarmente razionale e di semplice realizzazione, nonché dal contenuto ingombro che permette una semplice installazione del sistema di distribuzione di liquidi 10 ed una più semplice trasportabilità dello stesso.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di attuazione, i condotti (ingresso, bypass, distribuzione, raccolta, uscita) possano essere direttamente fissati al telaio di supporto 135.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di distribuzione di liquidi (10) comprendente: - un condotto d’ingresso (15), - un condotto d’uscita (35), - un primo involucro (55) richiudibile atto ad alloggiare una cartuccia (C) ed un secondo involucro (60) richiudibile atto ad alloggiare una cartuccia (C), in cui il primo involucro (55) ed il secondo involucro (60) sono connessi al condotto d’ingresso (15) ed al condotto d’uscita (35) in parallelo tra loro.
  2. 2. Sistema di distribuzione di liquidi (10) secondo la rivendicazione 1, comprendente un condotto di bypass (120) connesso al condotto d’ingresso (15) ed al condotto d’uscita (35) in parallelo al primo involucro (55) ed al secondo involucro (60) ed un gruppo valvolare (125,130) azionabile tra una prima configurazione, in cui occlude il condotto di bypass (120) e consente una comunicazione fluidica tra il condotto d’ingresso (15) ed il condotto d’uscita (35) mediante il primo involucro (55) ed il secondo involucro (60), ed una seconda configurazione, in cui consente una comunicazione fluidica tra il condotto d’ingresso (15) e il condotto di bypass (120) ed impedisce una comunicazione fluidica tra il condotto d’ingresso (15) ed il primo involucro (55) ed il secondo involucro (60).
  3. 3. Sistema di distribuzione di liquidi (10) secondo la rivendicazione 2, comprendente un condotto di distribuzione (80) connesso al condotto d’ingresso (15), al primo involucro (55) ed al secondo involucro (60).
  4. 4. Sistema di distribuzione di liquidi (10) secondo la rivendicazione 3, in cui il gruppo valvolare comprende una prima valvola (125) interposta tra il condotto d’ingresso (15) ed il condotto distributore (80) ed una seconda valvola (130) interposta tra il condotto di bypass (120) ed il condotto d’ingresso (15).
  5. 5. Sistema di distribuzione di liquidi (10) secondo la rivendicazione 2, comprendente un sistema di azionamento remoto del gruppo valvolare (125,130).
  6. 6. Sistema di distribuzione di liquidi (10) secondo la rivendicazione 1, in cui l’involucro (55,60) comprende un corpo a bicchiere (70) definente una sede di alloggiamento per una cartuccia (C) ed un coperchio (75) atto a chiudere il corpo a bicchiere (70).
  7. 7. Sistema di distribuzione di liquidi (10) secondo la rivendicazione 1, comprendente un telaio di supporto (135) al quale sono fissati il primo involucro (55) ed il secondo involucro (60), detto telaio di supporto(135) essendo dotato di un elemento (140) di appoggio al suolo.
  8. 8. Sistema di distribuzione di liquidi (10) secondo la rivendicazione 7, in cui il telaio di supporto (135) è configurato in modo tale per cui un’estremità inferiore degli involucri (55,60) è posta ad una quota maggiore rispetto al suolo di appoggio del telaio di supporto stesso.
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