IT201800011188A1 - Sistema di ancoraggio con staffe registrabili per schermature come tendine parasole e zanzariere - Google Patents

Sistema di ancoraggio con staffe registrabili per schermature come tendine parasole e zanzariere Download PDF

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IT
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compartment
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IT102018000011188A
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Giovanni Bruno
Antonio Valentino Schettini
Stefano Bellini
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Biessebi S R L
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Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo: SISTEMA DI ANCORAGGIO CON STAFFE REGISTRABILI PER SCHERMATURE COME TENDINE PARASOLE E ZANZARIERE;
La presente invenzione riguarda sostanzialmente le schermature, ovvero a quei dispositivi atti ad impedire alla luce (nel caso di tendine) o agli insetti (nel caso di zanzariere) di entrare negli ambienti interni di uffici o abitazioni in corrispondenza delle aperture nei muri ed in particolare alle schermature che prevedono la possibilità di attivare o disattivare la schermatura mediante l’azionamento dell’utilizzatore (generalmente spostando un profilato vincolato ad un lato del telo e opportunamente guidato da un sistema di guide). Le schermature possono essere di due tipi: con schermatura avvolgente, ovvero riavvolta su un profilato cilindrico, e con schermatura plissettata, ovvero ripiegata su sé stessa. Il ritrovato si può applicare su entrambe le tipologie di schermature ma verrà descritto in riferimento alla tipologia avvolgente, dato che particolarmente per questa tipologia i vantaggi ottenibili permettono di migliorare notevolmente l’installazione e il funzionamento.
Le schermature avvolgenti (destinate a vani di forma rettangolare) prevedono generalmente un telo schermante compreso tra un profilato cassonetto (entrando nel quale il telo viene riavvolto intorno ad un rullo avvolgitore) e un secondo profilato. Generalmente (ad eccezione di alcune schermature particolari) il profilato cassonetto è fisso ovvero vincolato in corrispondenza di uno dei quattro lati del vano muro e il secondo profilato prende il nome di profilato maniglia ed è atto allo svolgimento/riavvolgimento del telo da parte dell’utilizzatore. L’invenzione sarà presentata facendo riferimento ad una schermatura con questa costruzione ma è applicabile anche alla tipologia con profilato cassonetto mobile.
Il telo, sotteso tra profilato cassonetto e profilato maniglia ha generalmente i restanti due lati all’interno di profilati denominati guide laterali. Le guide laterali guidano lo scorrimento del profilo maniglia e, accogliendo al loro interno i bordi del telo, garantiscono la chiusura completa del vano impedendo, rispettivamente, agli insetti di aggirare la schermatura e alla luce di filtrare all’interno sotto forma di bagliore.
In corrispondenza del lato opposto a quello su cui viene collocato il profilato cassonetto si può eventualmente trovare un quarto profilato generalmente denominato profilato di chiusura che ha la funzione di ancorare il profilato maniglia (a schermatura attivata) e con questo realizzare la tenuta a luce o agli insetti anche sul quarto lato; tale profilo è generalmente presente nelle versioni in cui il rullo avvolgitore è disposto verticalmente ovvero nelle schermature destinate a vani molto più alti che larghi (porte).
Quasi tutte le schermature attualmente sul mercato vengono collocate all’interno del vano mediante una installazione in cui i vari elementi precedentemente descritti vengono fissati uno per volta in una successione indicata dal costruttore; ad esempio il montaggio può partire dal fissaggio del cassonetto (nella maggior parte dei prodotti attualmente sul mercato mediante viti di fissaggio poste in corrispondenza di piccole flange sporgenti dai tappi posti alle sue estremità), quindi l’eventuale profilo di chiusura e infine il fissaggio delle due guide. A mano a mano che si aggiungono elementi questi vengono collocati sui lati del vano e possono trovare delle sedi o degli incastri sugli elementi precedentemente fissati. Nella maggior parte dei casi i profili vengono fissati direttamente e in appoggio (per tutta la loro lunghezza) sui lati del vano.
Qualsiasi produttore di schermature come anche gli installatori delle stesse sanno bene che il principale problema delle schermature nasce proprio nella fase di montaggio all’interno del vano.
Quasi nessun vano presente negli ambienti destinate alle persone, siano queste di costruzione moderna o più datata, presenta una forma perfettamente regolare. Misurando con l’accuratezza del millimetro si scopre frequentemente che la forma reale di un vano è molto spesso trapezoidale. Le altezze del lato destro e di quello sinistro possono differire nell’ordine di diversi millimetri fino ad arrivare a più di un centimetro; il lato destro e quello sinistro del vano possono non essere perfettamente paralleli; le superfici dei lati possono non essere ortogonali al piano ideale su cui di troverà la schermatura.
La presenza di queste condizioni, fa insorgere diversi problemi per l’installatore della schermatura.
Il primo problema è rappresentato dalla difficoltà di definire le misure per la realizzazione della schermatura; ciò chiede una particolare attenzione nel caso in cui il vano ha una forma trapezoidale o, in generale, non regolare.
Un secondo problema nasce dalla necessità, per la schermatura, di avere il telo schermante sotteso tra profili perfettamente paralleli fra loro e guide perfettamente ortogonali al cassonetto per poter guidare il profilo maniglia in modo che alla schermatura non venga imposta una forma diversa da quella rettangolare e abbia di conseguenza una tensione uniforme su tutta la sua superficie.
Questo perché una schermatura (la quasi totalità dei teli schermanti è molto poco elastica) sotteso tra due profilati non perfettamente paralleli (anche solo di qualche grado) o con estremità non allineate non può avere una tensione uniforme e forma delle ‘gobbosità’. Appaiono evidenti difetti estetici e si possono creare problemi di usura precoce di alcune porzioni del telo al ripetersi dell’avvolgimento e svolgimento dello stesso.
Il primo problema, ovvero determinare le misure di realizzazione della schermatura per un dato vano, è risolvibile individuando le misure del rettangolo (ideale) più grande inseribile nel vano. Non sempre è una operazione semplice e spesso diminuire leggermente (utilizzando un certo grado di approssimazione) le misure di altezza e larghezza rilevate in qualche punto nel vano è la strada scelta dagli installatori per non avere problemi al momento del montaggio.
Il secondo problema nasce in tutti quei casi in cui si deve montare una schermatura all’interno di un vano non regolare. Con in più la difficoltà che la schermatura possa risultare leggermente più piccola del vano a cui è destinata a causa della eccessiva approssimazione utilizzata nel determinare le misure di realizzazione.
I prodotti attualmente in vendita prevedono una serie di soluzioni per permettere di adattare le dimensioni della schermatura a quella del vano come ad esempio accessori posti alle estremità dei profilati in grado di permettere un certo grado di telescopicità; ma questi accorgimenti non impediscono che, collocando i profilati in appoggio sui rispettivi lati del vano, la schermatura abbia una forma non regolare che ne comprometta il funzionamento.
La soluzione, in questi casi, è quella di prevedere una installazione accurata a carico dell’installatore, che impiega molto tempo per creare, artigianalmente, una serie di spessori di compensazione su cui poggiare i profili e nascondere il restante spazio con un isolante.
E’ quindi uno degli scopi principali del trovato quello di superare i problemi suddetti fornendo un sistema di staffaggio che permette di vincolare i profilati della schermatura ai lati del vano, lasciando all’installatore la possibilità di regolare con precisione, in corrispondenza di ciascuna staffa di ancoraggio, la distanza tra profilato e rispettivo lato del vano.
Vantaggiosamente, grazie alla presente invenzione, la forma del vano, l’inclinazione del lato, le imperfezioni superficiali non influiscono più sul corretto montaggio dei profilati e in generale la forma del vano (generalmente irregolare) e quella della schermatura (necessariamente regolare) vengono per così dire ‘scollegate’ mediante l’interposizione di staffe di ancoraggio registrabili che permettono di compensare, nei punti di applicazione, le differenze tra esse esistenti.
Secondo una caratteristica peculiare del presente trovato, ciascuna staffa, fissabile al vano mediante una vite di fissaggio con la possibilità di registrazione della distanza tra vano e staffa, ha un punto di aggancio meccanico (preferibilente a scatto) che permette di ancorare (ed eventualmente staccare) il profilato alla stessa. Il risultato è che il profilato è fissabile al vano mantenendolo ad una distanza variabile a piacere in corrispondenza di ciascuna staffa.
Chiudendo lo spazio che si può formare tra profilato e vano, preferibilmente mediante una guarnizione flessibile come ad esempio uno spazzolino, soluzione già ampliamente utilizzata nel campo delle schermature, l’uso delle staffe secondo l’invenzione permette una posa in opera rapida e semplice per l’installatore e lascia all’utente la possibilità di rimuovere e ricollocare la schermatura (per effettuare comodamente la pulizia, per evitare di lasciare le schermature all’esterno durante l’inverno, per interventi di manutenzione) senza dover più ripetere la registrazione delle staffe dato che staccando e riattaccando i profili le stesse non perdono le posizioni registrate al montaggio
Una migliore comprensione del trovato si avrà con la seguente descrizione dettagliata e con riferimento alle figure allegate che illustrano, a puro titolo esemplificativo e non già limitativo, una preferita forma di realizzazione ed alcune varianti.
Nei disegni:
la figura 1 rappresenta una schermatura inserita in un vano evidentemente irregolare dotata di staffe di compensazione;
la figura 2 riporta una sezione (verticale) ingrandita di una porzione della schermatura, realizzata in corrispondenza di una delle staffe di fissaggio;
la figura 3 mostra un’altra sezione (orizzontale) ingrandita di una porzione della schermatura, sempre realizzata in corrispondenza della staffa di fissaggio e che permette di vedere come può essere realizzato l’incastro tra staffa e guida;
la figura 4 illustra il fissaggio del cassonetto alla staffa di ancoraggio grazie ad una sezione ortogonale all’asse di avvolgimento;
le figure 5 e 6 mostrano una delle possibili realizzazioni della staffa di fissaggio ed è possibile vedere la peculiare conformazione della sede della testa della vite che rende la staffa solidale alla testa della vite stessa tranne che per la rotazione intorno all’asse della vite stessa;
le figure 7 e 8 riportano la sezione della guida (in corrispondenza della staffa di ancoraggio) con questa dotata di una guarnizione flessibile (come ad esempio uno spazzolino infilato per tutta la lunghezza del profilo). La figura 8 rappresenta il caso in cui il vano ha una superficie di appoggio non ortogonale al piano contenente la schermatura e illustra come la staffa offra un attacco sempre corretto indipendente dalle irregolarità del vano; la figura 9 riporta la sezione del cassonetto, dotato di guarnizione flessibile, in corrispondenza della staffa di ancoraggio;
la figura 10 riporta la sezione della guida con quest’ultima corredata di un profilo di compensazione che rappresenta un sistema alternativo alla guarnizione flessibile per la chiusura dello spazio eventualmente presente tra profilo guida e lato del vano;
la figura 11 è una sezione verticale della guida corredata di profilo di compensazione, che illustra come la staffa di fissaggio può essere dotata di alette elastiche che mantengono il profilo di compensazione in contatto sul lato del vano su cui la guida è posta;
le figure 12 e 13 illustrano una delle possibili varianti di realizzazione della staffa di ancoraggio registrabile, in questo caso composta di due parti che assemblate insieme imprigionano la testa della vite di fissaggio e rendono la staffa solidale alla testa della vite stessa. La staffa rappresentata ha delle alette di spinta che contrastano la rotazione accidentale della staffa durante il montaggio dei profili e che mantengono gli eventuali profili di compensazione a contatto con il lato del vano;
la figura 14 illustra un accessorio che può essere accoppiato alla staffa di fissaggio e che nel seguito verrà chiamato controstaffa;
la figura 15 riporta la configurazione staffa più accessorio controstaffa. Questa combinazione permette di attaccare un profilato lasciandolo libero di avere una distanza variabile (entro un certo intervallo) dalla superficie su cui viene attaccato;
la figura 16 illustra la modalità con cui è possibile vincolare un filo di livellamento dotato di una piccola zavorra interponendo una sua estremità tra la parte terminale della aletta di spinta e la superficie del vano su cui l’aletta viene in contatto (a staffa montata);
le figure 17 e 18 illustrano la procedura di montaggio delle staffe mediante fili di allineamento.
Con riferimento alle figure suddette, è opportuno notare che un’altra caratteristica peculiare dell’invenzione è quella di non prevedere l’appoggio diretto dei profilati che compongono la schermatura, ovvero cassonetto, guide ed eventuale profilo di chiusura) sui rispettivi lati del vano ma di interporre delle staffe di fissaggio su cui attaccare i profilati, le quali staffe possono essere allontanate/avvicinate al lato corrispondente del vano, essendo assialmente solidali con la testa della vite di fissaggio, mediante la rotazione della stessa, così da facilitare il montaggio di schermature all’interno di vani.
Nella figura 1 è stata rappresentata una schermatura ad azionamento verticale (dove è possibile riconoscere il telo schermante 6, il cassonetto 4, le guide 3 e la maniglia 15) dalla forma regolare inserita in un vano dalla forma irregolare 5; evidentemente tra schermatura e vano nasce uno spazio 7 la cui larghezza (d, figura 3) varia da punto a punto lungo il contorno della schermatura. Nella stessa figura viene illustrata, mediante una piccola sezione, una delle staffe 1 di fissaggio completa della vite con cui è stata vincolata al lato del vano.
Nella figura 2 e nella figura 3 la staffa 1 è illustrata in dettaglio in una delle sue possibili realizzazioni e con la sua peculiare cavità 9 interna, sede della testa 8 della vite di fissaggio 2.
La staffa è inoltre dotata, in questa realizzazione di sporgenze 11 opportunamente sagomate per restare incastrate ai profili in corrispondenza delle alette 12 e al contempo offrire una la possibilità di distaccare gli stessi applicando una certa forza.
Come detto, la staffa di fissaggio 1 contiene al suo interno una peculiare cavità 9 che imprigiona assialmente la testa 8 della vite 2, lasciandola libera di ruotare attorno al proprio asse, rendendo la staffa una estensione, meccanicamente parlando, della vite 2.
Attraverso un’apposita apertura 10 della staffa 1, è possibile inserire nella testa della vite un cacciavite e con questo avvitare la vite completa di staffa al vano 5. La vite 2 potrà essere completa di tassello in plastica oppure autofilettante nel materiale di cui il vano è composto oppure essere una vite metrica che trova una madrevite solidale al vano 5 ma in ogni caso il principio di registrazione della staffa resta invariato: la vite 2 sarà impegnata nel vano 5 per un tratto minimo (occorrente a garantire il fissaggio sicuro della stessa) e a partire da questo potrà ulteriormente essere avvitata portando a mano a mono la staffa 1 vicina al muro. La distanza così percorsa dalla staffa fino al contatto col muro rappresenta l’intervallo di registrazione.
È possibile, avvitando completamente la vite 2, portare la staffa 1 a contatto sul lato del vano 5 realizzando il contatto del profilo sullo stesso, oppure svitare la vite fino a raggiungere la distanza desiderata (sempre però mantenendo un tratto di vite sufficientemente lungo impegnato per garantire la tenuta di fissaggio). A questo punto il generico profilo della schermatura potrà essere attaccato, con un incastro a scatto, alla staffa 1.
Ciascun elemento della schermatura è fissabile con un minimo di due staffe 1 per ogni profilo; è facile comprendere che distanziando opportunamente ciascuna staffa sarà possibile realizzare la configurazione riportata nella figura 1 effettuando per ciascuna staffa 1 le operazioni descritte in precedenza. Come risulta evidente, oltre alla facilità di installazione anche in presenza di vani irregolari, va segnalata la totale assenza di viti in vista a schermatura installata. Tra staffa e profilato viene lasciato un piccolo gioco meccanico che compenserà eventuali imprecisioni nell’esecuzione dei fori di fissaggio.
Nelle figure 5 e 6 è riportata una possibile realizzazione della staffa 1 e della cavità 9 in funzione della sagoma della testa 8 della vite 2, che potrà, in generale, avere le forme generalmente adottate per le viti standard e anche sagome non standard. La figura illustra una realizzazione della staffa 1 che potrebbe, a titolo esemplificativo, essere realizzata stampando la staffa in materiale plastico sulla testa 8 della vite 2. Più avanti verrà illustrata (figure 12 e 13) una delle altre varianti realizzative che prevede la staffa 1 realizzata in due componenti che formano, assemblati meccanicamente insieme, la cavità 9 in cui imprigionare la testa 8.
Le sporgenze 11 rappresentano una possibile conformazione per realizzare l’aggancio a scatto rispetto le alette 12 presenti sui profili della schermatura, mentre, a titolo di esempio, le aperture 13 danno una certa elasticità alle sporgenze 11 durante l’attacco con inserimento a scatto sul profilo. La superficie 14 può poggiare sul profilo per impedire movimenti relativi tra questo e la staffa.
Nelle figure 7, 8 e 9 viene illustrata la possibilità di chiudere lo spazio 7 ricorrendo ad una guarnizione flessibile 15 come ad esempio uno spazzolino che corra tutto intorno alla schermatura. In particolare, la figura 8 illustra il caso in cui la superficie di appoggio del vano 5 non risulti essere perpendicolare al piano del telo schermante e come la staffa, inserita in un foro opportunamente realizzato parallelamente al piano del telo, risolva il problema del montaggio che attualmente richiede spessori opportunamente sagomati, mentre la guarnizione flessibile 15 chiude opportunamente lo spazio 7.
Nella figura 10 e nella figura 11 è stata rappresentata la possibilità di impiegare la staffa (qui rappresentata nella realizzazione alternativa 1’) con la soluzione notoriamente nota come ‘guida telescopica’, ovvero con la guida 3 corredata di un profilo 16 che svolge la funzione di chiusura rispetto lo spazio 7 essendo la stessa calzata da una parte sulla guida 3 e dall’altra disposta dall’installatore in contatto sulla superficie del vano 5. La staffa in questo caso sarà vantaggiosamente realizzata con due pendici elastiche 17 che manterranno il profilo di compensazione 16 contro il muro senza dover realizzare ulteriori fori oltre quelli destinati alle staffe stesse.
Come già descritto la testa 8 della vite 2 deve ovviamente avere la possibilità di poter ruotare attorno al proprio asse rispetto il corpo della staffa 1’ (come unico grado di libertà) dato che durante la registrazione la staffa 1’ deve solo traslare rispetto il profilo 16.
Nella figura 12 e nella figura 13 viene riportata la realizzazione 1’’ della staffa, dove la staffa e in particolare lo spazio 9 destinato a imprigionare la testa 8 della vite 2 viene composto tra la staffa 1’’ e un componente 19 che contiene una parte della cavità 9 che indicheremo con 22.
Nell’esempio qui riportato, l’unione tra 1’’ e 19 avviene facendo scorrere 19 all’interno di 1’’ e incastrando le sporgenze 21 del componente 19 in corrispondenza delle sporgenze 20 di 1’’. Completano, infine, la staffa 1’’ le alette elastiche 17’’.
La controstaffa 23 rappresentata nelle figure 14 e 15 è un accessorio della staffa che permette di attaccare un profilato lasciandogli una certa libertà di movimento e questo, come vedremo in dettaglio in seguito, semplifica il montaggio della schermatura. La controstaffa ha una parte centrale piatta 31 dotata di un foro 29 per la vite di fissaggio e due alette di spinta 24 terminanti con un aggancio 25 destinato alla apertura 26 della staffa 1’’. Quando la staffa 1’’ viene usata in combinazione con la controstaffa 23 il fissaggio dell’insieme avviene avvitando a muro la controstaffa mediante vite nel foro 29 (che può eventualmente avere una svasatura 30). Il profilo viene attaccato alla staffa e resta dunque vincolato in modo non rigido.
Nella figura 16 è rappresentata una staffa 1’’ a montaggio avvenuto (quindi con le alette 17’’ che esercitano una certa spinta sui punti di appoggio rispetto la superficie del vano 5) e dopo l’inserimento della estremità 27’ del filo 27 (dotato di piccola zavorra 28) tra la estremità 32 della aletta 17’’ e la superficie su cui tale estremità è in appoggio. La zavorra 28 sarà sufficientemente pesante da mantenere il filo rettilineo e verticale ma non abbastanza da riuscire a sfilare il tratto 27’ dalla estremità 32’’.
Nella figura 17 è rappresentata la prima fase della sequenza di montaggio della schermatura (si farà riferimento alla versione con cassonetto 4 in alto) all’interno di un vano 5 di forma irregolare utilizzando fili di allineamento 27. Si eseguono i fori delle due staffe superiori 1’’, a destra e a sinistra del vano 5. Si montano le staffe 1’’ e si posizionano in modo che la distanza tra le stesse (distanza ‘a’) sia pari alla larghezza della schermatura meno due volte lo spessore della staffa 1’’. Si inseriscono due fili 27, uno per ciascuna staffa come mostrato nella figura 16, e si verifica che in nessun punto la distanza dei fili 27 rispetto al vano 5 (distanza ‘b’) sia inferiore allo spessore della staffa. Se tale verifica ha esito negativo occorrerà spostare (nella stessa misura e direzione) le staffe in modo che la verifica dia esito positivo.
A questo punto non resta che eseguire i fori restanti utilizzando come riferimento i fili, montare le staffe e sempre coi fili registrare le stesse alla giusta distanza.
Per il fissaggio del profilato cassonetto 4 si potrà vantaggiosamente utilizzare le staffe 1’’ complete di controstaffe 23, come illustrato nella figura 18. L’unica attenzione sarà quella di effettuare i due fori nello stesso piano che contiene i fori delle staffe 1’’ già montate (questo tipo di attenzione è ovviamente richiesta per il montaggio di qualsiasi schermatura in commercio). Montate le staffe 1’’ complete di controstaffa 23 (con vite 2 nel foro 29) sulla parte alta del vano 5, resta solo da attaccare il profilato cassonetto 4 sulle stesse. Nel momento in cui si porranno le guide laterali 3 queste si impegneranno agli estremi del cassonetto (l’esperto del settore sa che questo può essere facilmente realizzato con opportuni incastri, come avviene nella maggior parte dei prodotti esistenti) e, nel momento in cui verranno fissate alle rispettive staffe, porteranno il cassonetto nella posizione della figura 18. La natura elastica delle alette 17 e 24 realizzerà una spinta (opportunamente calibrata mediante la scelta dei materiali e geometrie delle stesse) sul cassonetto che a sua volta trasmetterà alle guide, impedendo che le sesse siano sollevate dalla soglia inferiore del vano e che tra guide e cassonetto si formi dello spazio.
Nella figura 18 le staffe 1’’ e le controstaffe 23 sono rappresentate con le alette 17’’ e 24 deformate in funzione della sagoma del vano 5 e delle dimensioni della schermatura.
Oltre alla modalità di montaggio appena descritta sarà sempre ovviamente possibile ricorrere al posizionamento delle staffe 1’ senza l’ausilio dei fili 27 mediante una registrazione a cura dell’installatore, facilitata comunque, rispetto gli attuali sistemi di installazione, dalla possibilità di registrare la staffa rispetto al lato del vano e dalla possibilità di attaccare e staccare i profili.
Infine, giova notare che, sebbene la precedente descrizione abbia fatto riferimento ad alcuni esempi realizzativi relativi a schermature avvolgibili in un cassonetto, la presente invenzione è applicabile - direttamente e con gli stessi vantaggi - anche a schermature plissettate, per le quali il “cassonetto” viene chiamato in modo diverso a seconda delle aziende, come ad esempio “dorso”, ed in ogni caso il termine “cassonetto” si riferisce al profilato nel quale trova alloggiamento, nei periodi di non utilizzo, la schermatura avvolgibile (avvolta) o quella plissettata (ripiegata).

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di ancoraggio con staffe registrabili per facilitare il montaggio di schermature come tendine parasole e zanzariere all’interno di vani (5) irregolari, del tipo comprendente un telo schermante (6), un cassonetto (4), delle guide (3) ed una maniglia (15) caratterizzato dal fatto che i profilati che compongono gli elementi della schermatura, sono fissabili sui rispettivi lati del vano mediante l’interposizione di apposite staffe (1, 1’, 1”) di fissaggio, sulle quali detti profilati sono vincolabili a scatto; in cui dette staffe (1, 1’, 1”) sono allontanabili/avvicinabili al lato corrispondente del vano, essendo assialmente solidali con la testa di una vite di fissaggio (2) che è operativamente connessa alla staffa (1, 1’, 1”) ed è avvitabile al lato del vano (5).
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che ciascuna staffa (1) è dotata di una cavità (9) interna per alloggiare la testa (8) della vite di fissaggio (2); in cui detta cavità (9) è configurata per imprigionare assialmente la testa (8) della vite (2), lasciandola libera di ruotare attorno al proprio asse; ottenendosi cosi che la staffa sia meccanicamente vincolata alla vite (2).
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta staffa è dotata di sporgenze (11) laterali configurate per essere accoppiabili amovibilmente ad incastro con detti profilati, in corrispondenza di apposite alette (12) previste nei profilati stessi.
  4. 4. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuna staffa (1, 1’, 1”) è dotata di un’apposita apertura (10) in cui inseribile nella testa della vite (2) un cacciavite per avvitare/svitare la vite, completa di staffa, ad un lato del vano (5); in cui detta vite 2 è dotata di tassello in plastica oppure è autofilettante nel materiale di cui il vano (5) è composto oppure essere una vite metrica che trova una madrevite solidale al vano (5).
  5. 5. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuna vite (2) è impegnabile nel vano (5) per un tratto minimo pari almeno a quello occorrente a garantire il fissaggio sicuro della stessa.
  6. 6. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascun elemento della schermatura è fissabile con un minimo di due staffe (1) per ogni profilato; in cui tra ogni staffa e relativo profilato è previsto un piccolo gioco meccanico per compensare eventuali imprecisioni nell’esecuzione dei fori di fissaggio.
  7. 7. Sistema secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che dette staffe sono realizzabili in materiale plastico direttamente sulla testa (8) della vite (2), oppure sono realizzabili separatamente in due componenti assemblabili meccanicamente tra loro e configurati per formare le loro insieme la cavità (9) in cui o imprigionata la testa (8).
  8. 8. Sistema secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che in corrispondenza di dette sporgenze (11) configurate per realizzare l’aggancio a scatto rispetto le alette (12) presenti sui profilati della schermatura, nelle staffe (1) sono previste delle aperture (13) configurate per fornire una certa elasticità alle sporgenze (11) durante l’inserimento a scatto sul profilato.
  9. 9. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che su ogni staffa è prevista una superficie frontale (14) configurata per andare in battura sul profilato per impedire movimenti relativi tra quest’ultimo e la staffa stessa.
  10. 10. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, per chiudere uno spazio (7) presente tra un profilato e il rispettivo lato del vano (5) a cui è fissato, è prevista una guarnizione flessibile (15) in gomma oppure costituita da uno spazzolino disposto tutto intorno alla schermatura, anche nel caso in cui la superficie di appoggio del vano (5) risulti essere non perpendicolare al piano del telo schermante.
  11. 11. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuna guida (3) è corredata di un profilo di compensazione (16) telescopicamente connesso alla guida stessa per occultare uno spazio (7) presente tra il profilato della guida e il rispettivo lato del vano (5) a cui è fissata; in cui detto profilo di compensazione (16) è da una parte calzato sulla guida (3) e dall’altra posto in contatto sulla superficie del vano (5); in questo caso la staffa (1’) essendo dotata di due appendici elastiche (17) configurate per mantenere il profilo di compensazione (16) contro la superficie del vano senza ulteriori fori oltre quelli destinati alle staffe stesse.
  12. 12. Sistema secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che è prevista una staffa (1”), dove lo spazio (9) destinato a imprigionare la testa (8) della vite (2) è ottenibile componendo detta staffa (1”) con un componente (19) che contiene una parte (22) della cavità (9); in cui detto componente (19) e la staffa (1”) sono unibili per scorrimento reciproco e incastrabili mediante delle sporgenze (21) previste nel componente (19) in corrispondenza di apposite sporgenze (20) presenti nella staffa (1”), che è ulteriormente dotata di alette elastiche (17”).
  13. 13. Sistema secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta staffa (1”) è dotata di una controstaffa (23) vincolabile ad un profilato lasciandogli una certa libertà di movimento, in cui la controstaffa (23) ha una parte centrale piatta (31) dotata di un foro (29) per una vite di fissaggio e due alette di spinta (24) terminanti con un aggancio (25) destinato ad una apertura (26) della staffa (1’).
  14. 14. Sistema secondo la rivendicazione 11 o 12, caratterizzato dal fatto che le alette (17, 17”) sono configurate per esercitare una certa spinta sui punti di appoggio rispetto la superficie del vano (5) e sono dotate di un’estremità (32, 32”) in cui è inseribile una estremità (27’) di un filo (27) dotato di piccola zavorra (28); detta zavorra (28) essendo sufficientemente pesante da mantenere il filo rettilineo e verticale ma non abbastanza da riuscire a sfilare il tratto (27’) dalla estremità (32).
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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EP2031179A2 (en) * 2007-08-29 2009-03-04 Hunter Douglas Industries B.V. Bracket for mounting a guiding rail
DE102011118098A1 (de) * 2011-11-10 2013-05-16 Warema Renkhoff Se Sonnenschutzanlage mit Führungsschienen

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