IT201800005107U1 - Stazione per la raccolta differenziata di rifiuti. - Google Patents

Stazione per la raccolta differenziata di rifiuti.

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IT201800005107U1
IT201800005107U1 IT202018000005107U IT201800005107U IT201800005107U1 IT 201800005107 U1 IT201800005107 U1 IT 201800005107U1 IT 202018000005107 U IT202018000005107 U IT 202018000005107U IT 201800005107 U IT201800005107 U IT 201800005107U IT 201800005107 U1 IT201800005107 U1 IT 201800005107U1
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IT
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station
waste
user
doors
compartments
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Application number
IT202018000005107U
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Enrico Piraccini
Simone Allegra
Gabriele Lelli
Walter Nicolino
Ilaria Fabbri
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Hera S P A
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Description

Titolo: STAZIONE PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI RIFIUTI.
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto una stazione per la raccolta differenziata di rifiuti.
Oggigiorno, il tema della raccolta e della gestione dei rifiuti è sempre più spesso al centro dell'interesse dell'opinione pubblica, in quanto da esso scaturiscono una molteplicità di problematiche e sfide quantomai attuali, di crescente importanza per la collettività.
Tra esse, va sicuramente annoverata la corretta destinazione dei rifiuti, che ha visto un notevole sviluppo dei servizi di raccolta differenziata, i quali mettono i cittadini in condizione di separare i rifiuti, reindirizzando ciascuna tipologia verso il più adatto trattamento di smaltimento o recupero.
A tale scopo, le amministrazioni comunali hanno quindi messo in atto diverse strategie per favorire il corretto comportamento dei cittadini, che vanno dalla dislocazione sul suolo pubblico di contenitori quali cassonetti e campane di raccolta, destinati appunto ad una sola tipologia di rifiuto, alla fornitura di specifici raccoglitori ad uso domestico, alla definizione di calendari di circolazione per differenti veicoli che, in giorni prefissati, percorrono il territorio per la raccolta di differenti categorie di rifiuto.
Con riferimento ai contenitori distribuiti sul territorio (siano essi cassonetti o altro), è possibile riscontrare alcuni limiti che negli ultimi tempi, alla luce appunto della crescente attenzione verso questi temi, si sono rivelati sempre più sgraditi.
Innanzitutto, si deve osservare che le amministrazioni inviano veicoli destinati allo svuotamento dei contenitori dislocati sul territorio con periodicità predefinite, basate su calcoli statistici e valori teorici medi di riempimento dei contenitori stessi, da parte degli utenti.
Tale impostazione si rivela non di rado inadeguata: nelle settimane in cui gli utenti conferiscono bassi quantitativi di rifiuto, i veicoli compiono viaggi a vuoto o comunque in numero superiore alle esigenze (con inutili costi). La condizione opposta si rivela ancor più sgradita: quando infatti i rifiuti conferiti sono superiori al previsto, alcuni utenti si troveranno costretti od invogliati ad abbandonare i rifiuti fuori dal contenitore ormai pieno, con evidenti disagi.
Peraltro, su valori teorici sono altresì impostati i sistemi di smaltimento, che si attivano a valle delle attività di raccolta e che ricevono il rifiuto dai veicoli sopra citati: di nuovo quindi, la gestione di masse di rifiuto differenti dall'ipotizzato genera non pochi problemi.
E' ancor più importante osservare come lo smaltimento dei rifiuti in cassonetti, serbatoi e altri contenitori di tipo noto, si riveli spesso piuttosto disagevole, a causa delle grandi dimensioni dei contenitori stessi e del peso del portello che ciascun utente deve sollevare per aver accesso al vano interno di raccolta. Peraltro, tali portelli sono spesso collocati ad altezza considerevole dal suolo (per esempio sulla sommità o comunque nella parte superiore dei contenitori, di dimensioni elevate), rendendone ancor più complessa la movimentazione.
Se tali limiti possono apparire tutto sommato trascurabili per l'utente medio (sebbene non sempre sia così), essi rappresentano ostacoli insuperabili, o comunque decisamente sgraditi e ormai inaccettabili, per utenti con disabilità motorie o di altra natura, ai quali invece deve evidentemente essere assicurata la possibilità di libera fruizione di tali servizi.
Tale esigenza del resto si inquadra nel più ampio tema della accessibilità urbana dei servizi e della loro inclusività (o inclusione), termine con cui si identifica l'allargamento della offerta e fruizione di strutture e servizi ad ogni cittadino o utente, indipendentemente dalla presenza di eventuali fattori limitanti.
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando una stazione che offra pratiche modalità di raccolta differenziata e gestione di rifiuti.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare una stazione che consenta un coordinamento ottimale delle attività periodiche di raccolta e smaltimento, in funzione della effettiva quantità di rifiuti conferiti.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare una stazione ad elevata accessibilità e inclusività, la cui fruizione sia assicurata ad ogni utente, indipendentemente da fattori limitanti o disabilità.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare una stazione per la raccolta differenziata che assicuri un'elevata affidabilità di funzionamento, e la cui fruizione possa avvenire in piena sicurezza.
Un altro scopo del trovato è quello di proporre una stazione che offra pratiche modalità di raccolta di dati relativi alla raccolta di rifiuti.
Un altro scopo del trovato è quello di proporre una stazione che adotti una architettura tecnica e strutturale alternativa a quelle delle stazioni di tipo noto.
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare una stazione che risulti facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilità in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare una stazione di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi ed altri scopi che risulteranno maggiormente chiari nel seguito vengono raggiunti da una stazione secondo la rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, della stazione per la raccolta differenziata secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui: la figura 1 illustra la stazione secondo il trovato, in vista assonometrica;
le figure da 2 a 5 mostrano schematicamente l'impiego della stazione di figura 1, sezionata secondo un piano trasversale.
Con particolare riferimento alle figure citate, è indicata globalmente con il numero di riferimento 1, una stazione per la raccolta differenziata di rifiuti A.
Giova precisare sin da ora che nella presente trattazione la locuzione "raccolta differenziata" assume il medesimo significato con cui ormai è ampiamente diffusa e conosciuta, ovvero di sistema di raccolta dei rifiuti A (tipicamente ma non esclusivamente) urbani, che demanda ai cittadini (gli utenti B della stazione 1) una prima differenziazione delle varie tipologie di rifiuto A.
Si specifica altresì che la stazione 1 potrà trovare collocazione sul territorio, in una qualsiasi posizione o locazione (lungo una strada, in un parcheggio, in un piazzale, eccetera), siano esse pubbliche o private, senza con ciò fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
Secondo il trovato, la stazione 1 comprende innanzitutto almeno un contenitore 2, munito di portelli 3 normalmente mantenuti in configurazione di chiusura di rispettivi vani interni 4 reciprocamente indipendenti, destinati appunto alla raccolta differenziata di rifiuti A. Ciascun vano 4 cioè verrà progressivamente riempito da una e una sola categoria di rifiuto A (carta, plastica, organico, indifferenziato, stralci di potatura, vetro e alluminio, eccetera), ovviamente nell'ipotesi di corretto impiego da parte degli utenti B, e quindi a meno di abusi o errori di questi ultimi.
Su ciascun portello 3 (o lungo il contenitore 2) si prevede di realizzare a tale proposito immagini o pittogrammi mostranti la specifica tipologia di rifiuto A che può essere conferito nel rispettivo vano 4.
Ciascun vano 4 può essere delimitato direttamente dalle pareti di un rispettivo contenitore 2; in alternativa, e come nella soluzione delle figure allegate, la stazione 1 comprende uno o più contenitori 2 (carter), ognuno dei quali alloggiante al proprio interno uno o più ulteriori recipienti 5, definenti rispettivi vani 4. In ogni caso, ad ogni vano 4 è affacciato (almeno) un rispettivo portello 3, realizzato su un contenitore 2, così da permettere all'utente B di differenziare la raccolta introducendo nel rispettivo portello 3 solo il rifiuto A appartenente alla tipologia cui è dedicato appunto il corrispondente vano 4. Si osservi peraltro come due o più portelli 3 potranno addurre al medesimo vano 4.
Qualora la stazione 1 preveda due o più contenitori 2, essi potranno essere affiancati (come in figura 1) e reciprocamente vincolati, o assumere altre configurazioni, in funzione delle specifiche esigenze.
Inoltre, la stazione 1 secondo il trovato comprende attuatori 6 per la movimentazione automatica di rispettivi portelli 3 dalla configurazione di chiusura (in cui i portelli 3 sono rappresentati per esempio nelle figure 2, 3 e 4) ad una temporanea configurazione di apertura (figura 5), di libero accesso ai corrispondenti vani 4.
Gli attuatori 6 possono essere di qualsiasi tipo, e comprendere quindi motori (elettrici o di altra natura), pistoni e cilindri idraulici, elettrici o pneumatici, eccetera: in ogni caso, essi sono in grado di sviluppare la forza necessaria per muovere il portello 3 e portarlo appunto dalla configurazione di chiusura a quella di apertura, senza richiedere alcun sforzo all'utente B. Anche il ritorno alla configurazione di chiusura può essere eseguito attraverso un'azione diretta del rispettivo attuatore 6, oppure può avvenire in altro modo, per esempio per gravità (con un ammortizzatore ad addolcire la corsa di ritorno) o per reazione elastica di una molla. Preferibilmente comunque, anche il ritorno avviene senza richiedere sforzo all'utente B.
In aggiunta, la stazione 1 secondo il trovato comprende sensori di misura del peso dei rifiuti A progressivamente conferiti in ciascun vano 4. Ciò consente di acquisire importanti informazioni sul progressivo riempimento dei vani 4 e sui consumi degli utenti B, come verrà meglio chiarito in seguito.
In particolare, in una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico, comunque non limitativa dell'applicazione del trovato, ciascun sensore di misura comprende una cella di carico 4a, collocata sotto un rispettivo vano 4 e configurata per eseguire la pesatura dei rifiuti A progressivamente conferiti. Ciascuna cella 4a (una o più per ogni vano 4) può per esempio essere fissata ad un telaio piano 2a che sostiene i recipienti 5 e che è solidale al contenitore 2.
Inoltre, la stazione 1 secondo il trovato comprende mezzi di riconoscimento utente, configurati per riconoscere l'utente B intenzionato a conferire rifiuti A in almeno uno dei vani 4.
La stazione 1 è quindi in grado di riconoscere lo specifico utente B (precedentemente registrato) che di volta in volta si presenta davanti al contenitore 2, per introdurre in almeno uno dei vani 4 i propri rifiuti A (un sacco, per esempio, contenente rifiuti A di una specifica tipologia). La stazione 1 secondo il trovato comprende inoltre una unità elettronica di controllo e gestione, che è configurata per ricevere richieste di accesso ad almeno un vano 4 e per attivare il rispettivo attuatore 6, a seguito dell'avvenuto riconoscimento di un utente B da parte dei mezzi sopra menzionati.
L'unità elettronica può essere una centralina, contenuta per esempio in un apposito comparto interno ad un contenitore 2 o collocato nelle immediate adiacenze, per esempio in una colonna 7 posta a fianco, comunque operativamente connessa al contenitore 2 stesso. Non si esclude comunque di implementare nella stazione 1 unità elettroniche costituite da altre piattaforme hardware, riprogrammabili o meno.
Di fatto quindi, interagendo con la stazione 1 l'utente B può inviare richieste di accesso (secondo varie modalità, alcune delle quali verranno di seguito illustrate) al vano 4 corrispondente alla tipologia di rifiuto A che desidera conferire; l'unità elettronica, che già ha potuto verificare l'identità dell'utente B, a fronte della richiesta attiva il corrispondente attuatore 6 così da portare il relativo portello 3 nella configurazione di apertura. L'utente B ha così libero accesso al vano 4 e, senza alcuna fatica, può conferirvi il rifiuto A designato.
In caso di due o più tipologie di rifiuti A da conferire da parte del medesimo utente B, egli potrà ripetere la procedura di richiesta di accesso.
Si precisa che l'avvenuto riconoscimento è tipicamente ma non esclusivamente reso possibile grazie ad una precedente registrazione dell'utente B, che può avvenire secondo diverse modalità, anche di tipo noto, e all'immagazzinamento dei suoi dati in una unità di memoria ricompresa nell'unità elettronica, o a quest'ultima associata.
L'avvenuto riconoscimento dell'utente B (e quindi l'abilitazione al conferimento) può essere in vario modo segnalato all'utente B dalla stazione 1, per esempio mediante un messaggio vocale preregistrato, emesso dalla stazione 1, e/o una luce di vario colore (verde per esempio) collocata in una posizione appropriata (per esempio al di sotto di ciascun portello 3).
In particolare, i mezzi di riconoscimento utente B comprendono un primo dispositivo elettronico, configurato per l'interrogazione di un secondo dispositivo elettronico, che veicola informazioni di riconoscimento di un rispettivo utente B, secondo una tecnologia di trasmissione di informazioni senza contatto, del tipo delle tecnologie RFID, NFC, e simili.
Mentre quindi il primo dispositivo è montato su un contenitore 2 (oppure ciascun contenitore 2 potrà essere dotato di un rispettivo primo dispositivo), il secondo dispositivo è posseduto e trasportato dall'utente B che desidera essere riconosciuto attraverso i citati mezzi.
I dispositivi possono essere di qualsiasi tipo, così appunto da poter operare secondo una (o più) delle varie tecnologie di trasmissioni di informazioni senza contatto già note (o anche realizzate in futuro).
Per esempio, in una prima possibile modalità di attuazione del trovato, il primo dispositivo è un lettore (o "reader", o "interrogatore") RFID, posizionato appunto nella parete anteriore di un contenitore 2 (o di ciascuno di essi), o in un altro punto del contenitore 2 (o anche sulla colonna 7, o altro ancora).
Così, in questo caso, il primo dispositivo è configurato per interrogare un secondo dispositivo costituito da un transponder elettronico (o "tag", o "etichetta") RFID, costituito da (o incorporato in) una tessera magnetica, un badge, una smart card, o altro ancora, che l'utente B può avvicinare al lettore per farsi riconoscere (per effettuare una sorta di "log in").
In una seconda modalità di attuazione del trovato, che non esaurisce le possibilità pratiche comunque rientranti nell'ambito di protezione qui rivendicato, il primo dispositivo opera secondo tecnologia NFC (può essere un lettore o un apparecchio noto anche come "initiator"), così come il secondo dispositivo ("target"), che viene trasportato dall'utente B.
In tal caso, i dispositivi possono essere costituiti da vari elementi, e per esempio il secondo dispositivo può essere costituito da (o incorporato in) uno smartphone o un tablet (o anche da una smart card o simili, come nel caso precedente), muniti di apposite funzionalità e/o applicazione software.
Anche in questo caso, il riconoscimento (o "log in") avviene preferibilmente ma non esclusivamente avvicinando lo smartphone al primo dispositivo (lettore o altro) collocato in un punto a scelta di un contenitore 2 o della stazione 1.
Si noti come il ricorso a smartphone o simili, consenta di caricare ulteriori contenuti su un'applicazione software associata, così da ottenere funzionalità aggiuntive di indubbio interesse. Per esempio, si prevede di predisporre guide di utilizzo della stazione 1 in varie lingue, facilitando l'esperienza d'uso non solo per i cittadini o comunque per chi è familiare con la lingua del Paese in cui si trovano i contenitori 2, ma anche per turisti, studenti ed in generale a chi non risiede in tale Paese e/o non ne parla correttamente la lingua.
Indipendentemente dall'impiego dello smartphone come secondo dispositivo software, e della tecnologia di trasmissione adottata, un'applicazione software può essere associata alla stazione 1 per offrire all'utente B la possibilità di tenere traccia dei suoi conferimenti e in generale del suo impiego della stazione 1.
In una prima opzione attuativa del trovato, la stazione 1 comprende rispettivi pulsanti (o equivalenti comandi) di azionamento di corrispondenti portelli 3: ciascun pulsante è configurato per inviare una corrispondente richiesta di accesso all'unità elettronica. In tale contesto quindi, dopo aver ottenuto l'abilitazione al conferimento l'utente B deve semplicemente premere il pulsante corrispondente al portello 3 posto a chiusura del vano 4 di interesse, per ottenere temporaneo accesso a quest'ultimo e potervi comodamente conferire il corrispondente rifiuto A, senza alcun sforzo fisico.
In una seconda opzione attuativa, illustrata anche nella sequenza delle figure 2-5 senza fini limitativi dell'applicazione del trovato e senza quindi esaurire le opzioni comunque rientranti nell'ambito di protezione qui rivendicato, la stazione 1 comprende sensori di presenza (o prossimità), associati a rispettive aree predefinite esterne ai corrispondenti portelli 3. Ciascun sensore di presenza (scelto di qualsiasi tipo, anche noto) è configurato per identificare automaticamente la presenza di una massa di rifiuti A nella relativa area e per inviare la rispettiva richiesta all'unità elettronica.
In questo caso quindi, dopo aver ottenuto l'abilitazione al conferimento l'utente B deve semplicemente avvicinare il rifiuto A al sensore di presenza (figura 2), per consentirne il riconoscimento e quindi attivare la movimentazione del portello 3 e ottenere l'accesso al vano 4 (figura 5). Si prevede peraltro di predisporre un piano inclinato 8 alla base di ciascun portello 3, rivolto verso il rispettivo vano 4. Così, l'utente B può appoggiare su tale piano inclinato 8 il rifiuto A (figura 3), lasciando che quest'ultimo rotoli o comunque cada per gravità nel vano 4, riducendo ulteriormente lo sforzo a lui demandato. Si noti come sia prevista una versione perfezionata della stazione 1, in cui un unico apparato di rilevamento è in grado di distinguere appositi codici o etichette elettroniche riportati su sacchi di rifiuti A, identificativi di diverse tipologie dei rifiuti A stessi. Così, l'utente B è sollevato dal compito di identificare lui stesso il portello 3 corretto, dovendo semplicemente posizionarsi di fronte all'apparato di rilevamento per consentire all'unità elettronica di attivare il portello 3 corrispondente al vano 4 di volta in volta più appropriato.
Utilmente, la stazione 1 comprende un sistema di misura del volume dei rifiuti A progressivamente conferiti in ciascun vano 4.
In particolare, pur non escludendo altre forme di realizzazione pratica, il sistema di misura del volume comprende almeno una telecamera 9 (o altro apparato di visione) che è orientata verso rispettive zone esternamente adiacenti a corrispondenti portelli 3. Tali zone possono per esempio coincidere con i già menzionati piani inclinati 8, con lo spazio sovrastante, o con le aree predefinite interessate dal campo di azione dei sensori di presenza già citati (nel sistema di misura, o comunque nella telecamera 9, può essere integrata la funzione del sensore di presenza precedentemente descritta). Nel caso la zona coincida sostanzialmente con il piano inclinato 8, è sufficiente il semplice appoggio del rifiuto A su quest'ultimo (comunque necessario per il conferimento nel vano 4) per consentire la misura del volume.
E' prevista la possibilità che il sistema di misura del volume comprenda una sola telecamera 9 o un numero superiore di esse, per esempio impiegandone una per ogni portello 3.
Inoltre, il sistema di misura del volume comprende un rispettivo software di calcolo del volume dei rifiuti A progressivamente disposti nelle zone citate e rilevati dalla telecamera 9. Tale software può per esempio essere configurato per operare a fronte dell'impiego di sacchetti di forma predefinita, più facilmente riconoscibili e computabili dai software noti, ma non si esclude di adottare differenti soluzioni, ricorrendo a software in grado di calcolare il volume di rifiuti A che si presentano in qualsiasi forma.
Si osservi come le modalità di calcolo del volume sopra illustrate non impongano all'utente B alcuna sosta o tempo di attesa, rendendo dinamico il calcolo (avviene durante il conferimento, senza appunto soste, nell'istante illustrato in figura 4).
Preferibilmente (ma non esclusivamente), le immagini ottenute dalla/e telecamera/e 9 e trattate dal software sopra citato saranno rese anonime, utilizzando bassa risoluzione o specifici applicativi per non rendere riconoscibili gli utenti B e/o gli altri soggetti presenti nelle vicinanze, a tutela quindi della loro privacy.
Si prevede altresì la possibilità che il sistema di misura del volume (che preferibilmente sarà integrato nella unità elettronica o collegato ad essa), possa conservare una foto (a bassa risoluzione o meno) degli utenti B e delle altre persone eventualmente presenti nel campo di visione ad ogni conferimento. Di nuovo, la foto potrà essere opportunamente elaborata per garantire la privacy dei vari soggetti coinvolti. Utilmente, ciascun portello 3 è posto a chiusura di una bocca 10 di accesso al rispettivo vano 4 posta, con la sua sommità 10a, ad un'altezza inferiore o uguale (non superiore) a 160 cm rispetto al piano di appoggio C del contenitore 2. Il piano di appoggio C del contenitore 2 coincide solitamente con la strada o la pavimentazione del luogo in cui è collocata la stazione 1 secondo il trovato. Tale scelta realizzativa si rivela di estrema utilità quando, come accade in una applicazione di rilevante interesse pratico, la stazione 1 e i suoi contenitori 2 in particolare sono destinati ad essere appoggiati in prossimità di un marciapiede D, sul margine di una strada o in uno stallo di un parcheggio o simili.
Infatti, quando il contenitore 2 è disposto in prossimità di un marciapiede D si prevede di orientare il contenitore 2 stesso in modo da disporre ciascun portello 3 verso il marciapiede D stesso. Così, si ottengono migliori condizioni di sicurezza per gli utenti B, che non sono costretti ad occupare aree potenzialmente interessate dal transito di veicoli mentre conferiscono i rifiuti A nei vani 4.
Inoltre, disponendo la sommità 10a della bocca 10 alla quota citata, e tenendo conto che un marciapiede D ha tipicamente altezza massima pari a 15 cm, rispetto a quest'ultimo il portello 3 e la bocca 10 si trovano al massimo a 145 centimetri di altezza. Tale quota consente una agevole fruizione anche da parte di utenti B con disabilità motorie che si muovono in carrozzina. Peraltro, proprio per agevolare questi ultimi, preferibilmente la stazione 1 verrà installata in corrispondenza di marciapiedi D accessibili con una rampa (e/o di uno o più scalini per incrementare l'accessibilità per utenti B con altre disabilità fisica: emiplegici, individui con protesi meccaniche o elettroniche, eccetera).
Si noti altresì che conferendo ai contenitori 2 altezza contenuta, e per esempio non superiore a 160 cm, si ottiene un ulteriore beneficio: l'impatto visivo della stazione 1 risulta limitato, e sicuramente minore rispetto a quello delle isole ecologiche note, con evidente soddisfazione degli utenti B e di chiunque risieda o si trovi nelle vicinanze.
Vantaggiosamente, in una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico il contenitore 2 (o ciascun contenitore 2) presenta almeno una dimensione di base inferiore o uguale a 140 cm.
Tale scelta realizzativa si rivela di massimo interesse quando la stazione 1 è collocata in uno stallo di un parcheggio, al margine della carreggiata, e non vi è possibilità di orientare il contenitore 2 con i portelli 3 rivolti verso il marciapiede D. Si osservi infatti che gli stalli hanno tipicamente larghezza di 2 metri: il contenitore 2 può così occupare al più 140 cm lasciando a disposizione dell'utente B una sorta di corsia di 60 cm, all'interno dello stallo e al di fuori della carreggiata, nella quale quindi può comunque operare in sicurezza.
Favorevolmente, l'unità elettronica comprende almeno un modulo di ricetrasmissione configurato per instaurare una comunicazione con una banca dati remota e/o una centrale remota di elaborazione, così da poter inviare a distanza almeno i dati rilevati dai sensori di misura del peso. Più genericamente, il modulo di ricetrasmissione (che può avvalersi della rete internet o adottare diverse modalità di trasmissione) può essere configurato per inviare a distanza qualsiasi dato acquisito dall'unità elettronica e da altri componenti elettronici associati a quest'ultima o comunque ricompresi nella stazione 1. Tali dati (peso e/o volume del rifiuto A, numero degli accessi per ciascun utente B, fotografie e riprese video, eccetera) possono essere inviati per esempio all'Ente o Amministrazione che gestisce la raccolta indifferenziata, o a qualunque altro soggetto designato, eventualmente dotando questi ultimi di una opportuna piattaforma informatica, che offre possibilità di visualizzare i dati, anche in forma aggregata, e di analizzarli secondo varie modalità.
Sin qui, della stazione 1 si sono illustrati i contenitori 2 (e la colonna 7 che può essere eventualmente presente); va sottolineato che la stazione 1 secondo il trovato potrà essere integrata con ulteriori componenti e apparati, utili per conferire altre vantaggiose funzionalità.
Per esempio, in aggiunta o in alternativa alla colonna 7, la stazione 1 può comprendere una pensilina, preferibilmente ma non esclusivamente di dimensioni tali da poter essere installata in uno stallo per la sosta delle automobili (o suoi multipli).
Tale pensilina può essere dotata di strumenti e componenti modulari e personalizzabili a seconda delle esigenze, per offrire servizi di vario tipo. A titolo esemplificativo e non limitativo, tra essi si citano: ricarica elettrica di telefoni, smartphone e simili apparati elettronici portatili, ricarica elettrica di biciclette, moto e automobili elettriche, di carrozzine elettriche e/o dei relativi propulsori di spinta, punti Wi-Fi e/o 5G, concentratori dati "smart-meter", altri servizi di "Information Comunication Technology", panchine e/o sedute di attesa (per esempio se nelle vicinanze è prevista una fermata di mezzi pubblici), videosorveglianza delle aree limitrofe, produzione di energia rinnovabile con superfici fotovoltaiche in copertura (per esempio con accumulatore aggiunto, per assicurare anche i servizi di ricarica elettrica sopra citata,), analisi di qualità ambientale (qualità dell'aria e/o qualità acustica per esempio), casa dell'acqua, armadio per consegna e ritiro pacchi.
Si osservi inoltre che la pensilina, così come del resto i contenitori 2 e la stazione 1 in generale, può essere installata senza richiedere fondazioni (grazie a zavorre appositamente dimensionate e in generale ad una progettazione inspirata ai principi di appoggio semplice) e può essere telecontrollata in remoto, per la gestione ordinaria e straordinaria (allarmi, malfunzionamenti, ecc).
Grazie anche alla pensilina, la stazione 1 risponde così alla crescente richiesta di multifunzionalità di luoghi e spazi urbani.
Il funzionamento della stazione per la raccolta differenziata secondo il trovato risulta già chiaro da quanto sin qui illustrato.
Si ribadisce comunque come la stazione 1 offra pratiche e sostanzialmente automatiche modalità di interazione per gli utenti B, ai quali di fatto non è richiesto alcun sforzo fisico per conferire rifiuti A (seguendo le logiche della raccolta differenziata) in vani 4 alloggiati in contenitori 2 mantenuti normalmente chiusi.
Più in dettaglio, l'utente B deve semplicemente disporsi di fronte ai mezzi di riconoscimento utente, per attivare questi ultimi (operanti preferibilmente secondo una tecnologia RFID, NFC, o simili), e farsi appunto riconoscere (eseguire il log-in). Il riconoscimento abilita la movimentazione dei vari portelli 3 posti a chiusura dei corrispondenti vani 4, che avviene in modo automatico, senza appunto richiedere alcun sforzo fisico all'utente B, grazie agli attuatori 6. Più precisamente, l'unità elettronica responsabile della movimentazione dei portelli 3 attiva unicamente l'attuatore 6 (o gli attuatori 6) corrispondente al portello 3 posto a chiusura del vano 4 per il quale ha ricevuto una richiesta di accesso. Tale richiesta, che determina la temporanea condizione di libero accesso al vano 4, può avvenire secondo varie modalità, già illustrate, ma in ogni caso in modo assai pratico e agevole (e preferibilmente avvicinandosi al portello 3 di interesse, così da attivare il sensore di presenza corrispondente).
Di fatto quindi, nella stazione 1 i contenitori 2 sono normalmente chiusi ed il conferimento del rifiuto A è possibile con due semplici operazioni, anche senza la necessità di toccare i contenitori 2 stessi o altri componenti: log-in e conferimento (per il quale può essere sufficiente il semplice appoggio del rifiuto A sul piano inclinato 8 o comunque l'introduzione nella bocca 10). Ciò assicura pratiche modalità di raccolta differenziata e gestione di rifiuti A.
Nel contempo, ad ogni conferimento i sensori di misura del peso acquisiscono appunto il dato relativo al peso di ciascun rifiuto A conferito in ogni vano 4 da un rispettivo utente B.
Tale informazione, eventualmente integrata da quella relativa al volume dei rifiuti A, ottenuta mediante il rispettivo sistema di misura, consente di ottenere importanti informazioni sul progressivo riempimento dei vani 4 e sui consumi degli utenti B. Da un lato infatti, ciascun utente B potrà avere massima flessibilità di conferimento in ragione del fatto che potrà smaltire nella stazione 1 qualsiasi quantità di rifiuto A senza dover raggiungere o sottostare a eventuali limiti o target, come accade con le soluzioni note e con i relativi metodi di contabilizzazione del volume. Dal punto di vista delle Amministrazioni e degli Enti invece, o comunque di chi gestisce la stazione 1 e la raccolta differenziata, i dati ottenuti consentono di conoscere con certezza, in ogni momento, la percentuale di riempimento di ogni vano 4. Ciò garantisce massima coerenza di gestione tra il servizio di raccolta e quello di smaltimento dei rifiuti A e/o un coordinamento ottimale delle attività periodiche di raccolta e smaltimento, in funzione della effettiva quantità di rifiuti A conferiti.
Inoltre a ciascun utente B si potrà attribuire l'esatto peso (e/o volume) conferito e non un conteggio di conferimenti associato ad un volume teorico: ciò facilita le stime e le previsioni future, permettendo altresì di rilevare eventuali anomalie e comportamenti potenzialmente scorretti. Proprio le pratiche modalità di log-in e conferimento dei rifiuti A, assicurano piena fruibilità della stazione 1 ad ogni utente B, indipendentemente da fattori limitanti o disabilità. Ciò infatti è innanzitutto dovuto alla peculiare e innovativa scelta di automatizzare l'apertura dei portelli 3 e alla possibilità di comandare tale attività semplicemente avvicinandosi ai mezzi di riconoscimento e ai vani 4 di interesse (senza alcun sforzo richiesto e in particolare senza dover attivare manualmente leve, pedaliere o simili strumenti per l'apertura e la chiusura dei portelli 3).
La stazione 1 secondo il trovato risulta quindi essere ad elevata accessibilità e inclusività, e in tal contesto si rivela di indubbio interesse la scelta di contenere l'altezza dei contenitori 2 in quanto, come si è visto, ne consente un facile impiego anche ad utenti B in carrozzina.
La massima fruibilità, e le condizioni di elevata accessibilità e inclusività, sono ulteriormente incrementate dalla possibilità (prevista appunto per la stazione 1) di predisporre elementi in rilievo e/o pittogrammi sulle superfici, per indirizzare gli ipovedenti o i disabili cognitivi alla corretta posizione dei mezzi di riconoscimento utente, per comunicare la tipologia di rifiuto A, per illustrare le azioni da compiere per il conferimento e i punti di fornitura degli altri servizi (se presenti). Per utenti B ipovedenti o ciechi, così come per utenti B che deambulano con un bastone, si prevede altresì di segnalare con aree tattilo-plantari le varie postazioni di interesse (tra cui in particolare i vari portelli 3 e le posizioni da cui appunto si può effettuare il riconoscimento e/o il conferimento). Più in generale, la stazione 1 può essere dotata di vari apparati di illuminazione, e per esempio di sistemi di illuminazione automatica di tipo diffuso, appositamente progettati per evitare aree buie e/o coni d’ombra.
Inoltre, sui contenitori 2, o in altre posizioni, possono essere previste indicazioni luminose e colorate ad alto contrasto, per permettere una più facile comprensione dello stato di esercizio della stazione 1 e dell'avanzamento del conferimento. Tali indicazioni (così come le immagini e i pittogrammi già citati) sono preferibilmente progettate tenendo conto di un angolo di visuale idoneo tra utente e stazione 1 stessa (in funzione quindi della collocazione scelta per tali indicazioni).
Si cita peraltro la possibilità che la stazione 1 sia fornita di un audio-guida che si attiva al riconoscimento utente B, per seguire passo per passo persone ipovedenti, anziane, e/o neoalfabetizzate.
Inoltre, anche panchine e/o sedute eventualmente presenti possono essere scelte modulari, e di forma e dimensioni tali da consentirne l'utilizzo anche a persone con disabilità motorie.
La fruizione della stazione 1 può avvenire in piena sicurezza, visto che preferibilmente i portelli 3 verranno rivolti verso il marciapiede D e, anche qualora ciò non fosse possibile, la larghezza dei contenitori 2 è contenuta, così da mantenere spazio sufficiente per gli utenti B nello stallo di un parcheggio, senza imporre loro di invadere la carreggiata (scongiurando evidenti pericoli).
Grazie al modulo di ricetrasmissione, la stazione 1 assicura pratiche modalità di raccolta di dati relativi alla raccolta di rifiuti A. Per esempio, tutti i dati acquisiti dalla stazione 1 secondo il trovato possono essere trasmessi mediante il citato modulo per essere elaborati in "cloud" e tutte le informazioni possono essere visualizzate in un software o sistema di gestione integrato in un cruscotto o piattaforma digitali (come "Dashboard", per esempio).
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà sostituite con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Stazione per la raccolta differenziata di rifiuti (A), caratterizzata dal fatto di comprendere almeno: - un contenitore (2) munito di portelli (3) normalmente mantenuti in configurazione di chiusura di rispettivi vani interni (4) reciprocamente indipendenti, destinati alla raccolta differenziata di rifiuti (A), - attuatori (6) per la movimentazione automatica di rispettivi detti portelli (3) da detta configurazione di chiusura ad una temporanea configurazione di apertura, di libero accesso ai corrispondenti detto vani (4), - sensori di misura del peso dei rifiuti (A) progressivamente conferiti in ciascuno di detti vani (4), - mezzi di riconoscimento utente, configurati per il riconoscimento dell'utente (B) intenzionato a conferire rifiuti (A) in almeno uno di detti vani (4), - una unità elettronica di controllo e gestione, configurata per la ricezione di richieste di accesso ad almeno uno di detti vani (4) e la attivazione del rispettivo detto attuatore (6), a seguito dell'avvenuto riconoscimento di un utente (B) da parte di detti mezzi.
  2. 2. Stazione, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi comprendono un primo dispositivo elettronico configurato per l'interrogazione di un secondo dispositivo elettronico, veicolante informazioni di riconoscimento di un rispettivo utente (B), secondo una tecnologia di trasmissione di informazioni senza contatto, del tipo delle tecnologie RFID, NFC, e simili.
  3. 3. Stazione, secondo la rivendicazione 1 o la 2, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti sensori di misura comprende una cella di carico (4a), collocata sotto un rispettivo detto vano (4) e configurata per la pesatura dei rifiuti (A) progressivamente conferiti.
  4. 4. Stazione, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende rispettivi pulsanti di azionamento di corrispondenti detti portelli (3), ciascuno di detti pulsanti essendo configurato per l'invio di una corrispondente richiesta di accesso a detta unità elettronica.
  5. 5. Stazione, secondo una o più delle rivendicazioni 1-3, caratterizzata dal fatto di comprendere sensori di presenza, associati a rispettive aree predefinite esterne a corrispondenti detti portelli (3), ciascuno di detti sensori essendo configurato per l'automatica identificazione della presenza di una massa di rifiuti (A) nella relativa detta area e l'invio della rispettiva detta richiesta a detta unità elettronica.
  6. 6. Stazione, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un sistema di misura del volume dei rifiuti (A) progressivamente conferiti in ciascuno di detti vani (4).
  7. 7. Stazione, secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detto sistema di misura comprende almeno una telecamera (9) orientata verso rispettive zone esternamente adiacenti a corrispondenti detti portelli (3), e un rispettivo software di calcolo del volume dei rifiuti (A) progressivamente disposti in dette zone e rilevati da detta telecamera (9).
  8. 8. Stazione, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti portelli (3) è posto a chiusura di una bocca (10) di accesso al rispettivo detto vano (4) posta, con la sua sommità (10a), ad un'altezza inferiore o uguale a 160 cm rispetto al piano di appoggio (C) di detto contenitore (2).
  9. 9. Stazione, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto contenitore (2) presenta almeno una dimensione di base inferiore o uguale a 140 cm.
  10. 10. Stazione, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta unità elettronica comprende almeno un modulo di ricetrasmissione configurato per instaurare una comunicazione con una banca dati remota e/o una centrale remota di elaborazione, almeno per l'invio a distanza dei dati rilevati da detti sensori di misura del peso.
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