IT201800004755A1 - Confezione per prodotti alimentari e suoi usi - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“CONFEZIONE PER PRODOTTI ALIMENTARI E SUOI USI”
SETTORE TECNICO
La presente invenzione è relativa ad una confezione per prodotti alimentari e a suoi usi.
L’invenzione trova vantaggiosa applicazione nel settore della grande distribuzione, in particolare nella categoria di piatti pronti destinati al largo consumo, ad esempio piatti a base di pasta, pasta ripiena, zuppe, brodi, riso etc.
CONTESTO DELL’INVENZIONE
Nel settore alimentare è sentita l’esigenza di realizzare contenitori in grado di garantire la conservazione dei prodotti alimentari per un periodo di tempo desiderato (cosiddetta “shelf-life”) ed in grado, al contempo, di velocizzarne e/o facilitarne la preparazione per il consumo.
In particolare, nel settore della pasta “fresca”, come ad esempio tortelli, tortellini o altra pasta alimentare all’uovo, la conservazione delle caratteristiche organolettiche è estremamente importante, sia per garantire un prodotto di elevata qualità, sia per prevenire l’instaurarsi di cariche microbiche.
Con specifico riferimento al settore dei prodotti alimentari freschi, è al contempo sentita l’esigenza di abbinare più prodotti, ad esempio un prodotto principale ed il relativo condimento, al fine di velocizzare la fase di preparazione della pietanza per il consumo finale. A tal proposito, un aspetto molto importante è quello di permettere al consumatore di cucinare i prodotti alimentari in modo agevole e senza il rischio di sporcarsi. Inoltre, è desiderabile che anche consumatori poco esperti dal punto di vista culinario siano in grado di preparare e cuocere prodotti alimentari altrimenti complessi da cucinare, se preparati in casa.
La domanda di brevetto con numero di pubblicazione US2009/0214723 descrive confezioni comprendenti due contenitori chiusi da rispettivi coperchi. Questo documento intende affrontare il problema tecnico di consentire il riscaldamento simultaneo di prodotti che normalmente raggiungono livelli di temperatura interna differenti, quando sottoposti alla medesima quantità calore, con conseguente deterioramento dell’uno o dell’altro prodotto.
Secondo quanto descritto in US2009/0214723, si intende risolvere tale problema, mantenendo i prodotti all’interno dei rispettivi contenitori durante il riscaldamento e posizionando i contenitori uno sull’altro all’interno di un forno a micro-onde in modo tale da orientare opportunamente i prodotti alimentari rispetto alla radiazione incidente.
Il documento US2009/0214723 non prevede quindi alcun mescolamento od unione dei prodotti alimentari prima della fase di riscaldamento. Pertanto, la confezione mostrata in tale documento non è idonea per la preparazione di pietanze complesse, in cui l’interazione tra i prodotti alimentari in fase di cottura determina le caratteristiche organolettiche finali, come ad esempio il grado di cottura di una pasta o il suo sapore a seguito dell’aggiunta di un sugo o, ancora, il gusto finale della pietanza nel suo complesso.
Il documento EP2484604 mostra una confezione in cui i contenitori sono saldati anche in condizione di conservazione e presentano tra loro interposto un unico setto di separazione. In uso, il setto si rompe in conseguenza del vapore che si sviluppa durante il riscaldamento del contenuto.
La confezione può risultare ingombrante da stoccare. Inoltre, la rottura del setto è preimpostata dal produttore. Ciò comporta che il momento in cui avviene il mescolamento dei prodotti alimentari non possa essere deciso dall’utilizzatore, il quale deve attenersi alle istruzioni operative fornite dal produttore. Per il consumatore può essere invece preferibile gestire autonomamente la fase di preparazione della pietanza, ad esempio accelerando o ritardando il mescolamento dei prodotti. In aggiunta, il consumatore non può assaggiare il prodotto contenuto nei contenitori, prima della preparazione della pietanza.
Si noti anche che il contatto tra i prodotti alimentari disposti nei due contenitori avviene solo ad una certa temperatura (relativamente elevata). Ciò può incidere negativamente sulla qualità di cottura e/o di mescolamento di tali prodotti alimentari.
Le alternative proposte nello stato dell’arte non permettono, pertanto, di raggiungere un risultato ideale sia dal punto di vista organolettico sia da quello della conservabilità (“shelf life”).
SOMMARIO
Scopo della presente invenzione è quello di fornire una confezione per prodotti alimentari e suoi usi, i quali permettano di superare, almeno parzialmente, gli inconvenienti dell’arte nota e siano, nel contempo, di facile ed economica implementazione.
In questo contesto, uno scopo della presente invenzione è mettere a disposizione una confezione in grado di racchiudere differenti prodotti alimentari, ad esempio una pasta e un sugo, garantendone una ottimale conservazione e consentendone al contempo una semplice e rapida preparazione per il consumo finale.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è di realizzare una confezione che permetta di riscaldare, anche fino cuocere, i prodotti già mescolati o comunque uniti tra loro, in modo tale che l’interazione tra i prodotti alimentari possa modificare le caratteristiche organolettiche dei singoli prodotti, con positive ripercussioni sulla pietanza finale, ad esempio sul grado di cottura o sul sapore.
Un altro scopo dell’invenzione è quello di proporre una confezione che consenta al consumatore di cucinare i prodotti alimentari senza il rischio di imbrattarsi.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di fornire una confezione nella quale sia direttamente possibile consumare la pietanza dopo la sua preparazione per permettere un consumo d’asporto, cosiddetto “on-the-go”.
L’invenzione si propone altresì di rendere disponibile un uso per preparare una pietanza a partire dai prodotti contenuti nella confezione.
Secondo la presente invenzione viene fornita una confezione per prodotti alimentari e suoi usi secondo quanto licitato nelle rivendicazioni indipendenti che seguono e, preferibilmente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalle rivendicazioni indipendenti.
Le forme realizzative della presente invenzione conseguono i sopra indicati ed altri scopi.
Viene, in particolare, fornita una confezione per prodotti alimentari comprendente un primo ed un secondo contenitore, ciascuno dei quali è provvisto di un’apertura per accedere ad un volume interno idoneo a ricevere (in particolare, che contiene) un rispettivo prodotto alimentare.
Ciascun contenitore è collegato ad un corrispondente elemento di chiusura, ad esempio un primo ed un secondo elemento di chiusura, atto a chiudere (in particolare, in modo sigillato) l’apertura di accesso del rispettivo contenitore. Vantaggiosamente, quindi, gli elementi di chiusura sono tra loro indipendenti e possono essere singolarmente rimossi, in modo da consentire all’utilizzatore finale di accedere al contenuto di uno o di entrambi i contenitori, ad esempio per assaggiare i prodotti alimentari prima della preparazione.
Secondo un aspetto dell’invenzione, i contenitori sono configurabili tra un condizione di conservazione, in cui essi sono separati e chiusi dai rispettivi elementi di chiusura, e una condizione operativa in cui gli elementi di chiusura sono (almeno parzialmente) scollegati dai rispettivi contenitori e questi ultimi sono accoppiati in corrispondenza delle rispettive aperture di accesso, in modo da realizzare una camera - anche denominata “camera di cottura” - avente un volume di contenimento che risulta definito dall’unione dei volumi interni dei singoli contenitori. Tale camera è assoggettabile ad una fase di riscaldamento ed è idonea a ricevere i prodotti alimentari precedentemente alloggiati, rispettivamente, nel primo e nel secondo contenitore.
La confezione permette, sia di conservare i prodotti in modo separato, sia di riscaldarli già uniti tra loro. In questo modo, la confezione assicura ottimali conservazione e shelf-life, rendendo altresì possibile l’interazione tra i prodotti alimentari durante la loro fase di riscaldamento o cottura. In modo vantaggioso, dunque, la confezione permette di modificare le caratteristiche organolettiche dei singoli prodotti e di conseguenza anche quelle della pietanza finale, come ad esempio il grado di cottura e il sapore. Vantaggiosamente, quando la confezione si trova in condizione di conservazione, l’alloggiamento dei prodotti alimentari in due distinti contenitori separati e indipendenti agevola anche lo stoccaggio della confezione, dal momento che i contenitori possono essere allontanati tra loro e riposti anche in zone differenti di una dispensa, di un frigorifero, etc., ottimizzando così lo spazio di stoccaggio a disposizione di un utilizzatore.
In particolare, i contenitori sono configurati per essere accoppiati (quando sono in condizione operativa) tra loro in modo stabile.
In accordo con un aspetto dell’invenzione, il primo contenitore contiene un primo prodotto alimentare avente almeno una componente liquida, ad esempio un sugo, un condimento, un brodo e simili, mentre il secondo contenitore contiene un secondo prodotto alimentare avente almeno una componente solida, ad esempio pasta, pasta ripiena, riso, carne e simili. In alcuni specifici e non limitativi casi, il secondo prodotto alimentare (ad esempio pasta) è crudo (vale a dire necessità di una completa cottura).
Nell’ambito di tutta la presente descrizione, l’espressione “almeno una componente liquida” significa che il primo prodotto alimentare può essere anche di natura semiliquida e/o può avere anche altre componenti di natura solida o semi-solida. Analogamente, l’espressione “almeno una componente solida significa che il secondo prodotto alimentare può essere anche di natura semi-solida e/o può avere anche una componente di natura liquida o semi-liquida.
Si osserva che, quando i contenitori sono accoppiati per realizzare la summenzionata camera di cottura, i prodotti alimentari inizialmente contenuti nei rispettivi contenitori si trovano racchiusi nel medesimo volume di contenimento interno alla camera e sono così assoggettabili ad una comune fase riscaldamento per effetto della quale almeno la componente liquida del primo prodotto alimentare provoca la cottura (almeno parziale) del secondo prodotto alimentare. In altri termini, la componente liquida del primo prodotto alimentare è atta comportarsi da liquido di cottura. Ad esempio, nel caso in cui il primo prodotto alimentare sia un sugo e il secondo prodotto alimentare sia pasta, la componente liquida del sugo mescolata alla pasta ne determina la cottura, in modo simile a quello che avviene quando la pasta è all’interno di una tradizionale pentola contenente acqua di cottura. In modo vantaggioso rispetto alla preparazione tradizionale con acqua di cottura, la cottura eseguita nella confezione oggetto dell’invenzione conferisce particolari caratteristiche organolettiche alla pietanza finale, dato che la pasta viene cotta direttamente nel sugo.
Si noti, inoltre, che, quando il primo ed il secondo contenitore sono nella condizione operativa (vale a dire sono accoppiati in modo da avere le rispettive aperture d’accesso affacciate e comunicanti), l’operatore (in particolare, prima di sottoporre i prodotti alimentari a cottura) può mescolare i prodotti alimentari tra loro semplicemente scuotendo la confezione nella condizione operativa (con il primo ed il secondo contenitore accoppiati) senza quindi la necessità di usare altri strumenti (ad esempio un cucchiaio) che verrebbero, peraltro, così sporcati. Questo mescolamento migliora ulteriormente la qualità della cottura.
Nell’ambito di tutta la presente descrizione, l’espressione “almeno la componente liquida del primo prodotto alimentare provoca la cottura del secondo prodotto alimentare” significa che la cottura (o la cottura parziale) del secondo prodotto alimentare può avvenire, almeno parzialmente, anche per effetto della componente liquida contenuta nel secondo prodotto alimentare medesimo.
Si noti che, quando i contenitori sono accoppiati ed i prodotti alimentari vengono riscaldati, nel volume di contenimento interno si crea una (leggera) sovrappressione (rispetto all’ambiente esterno). Questa sovrappressione permette di migliorare ed accelerare la cottura.
Secondo alcune forme d’attuazione non limitative, entrambi i contenitori comprendono rispettivi bordi disposti attorno alle rispettive aperture di accesso. I bordi sono conformati per impegnarsi reciprocamente, in modo tale che le aperture di accesso dei contenitori siano reciprocamente affacciate, per cui, ad esempio, il primo contenitore si accoppia in posizione capovolta sul secondo contenitore, o viceversa.
Vantaggiosamente ma non necessariamente, il primo ed il secondo contenitore sono conformati in modo tale che quando sono nella condizione operativa (vale a dire quando i contenitori sono tra loro accoppiati in corrispondenza delle rispettive aperture di accesso) il primo contenitore è disposto (almeno parzialmente) all’interno del secondo contenitore. Più precisamente, quando il primo ed il secondo contenitore sono nella condizione operativa, il bordo del primo contenitore è (almeno parzialmente) disposto all’interno del secondo contenitore.
Secondo alcune forme d’attuazione non limitative, il bordo del primo contenitore è controsagomato al bordo del secondo contenitore.
In accordo con alcune forme d’attuazione, un sottosquadro è realizzato in corrispondenza del bordo del secondo contenitore (oppure del primo contenitore). Vantaggiosamente, il sottosquadro è atto a ricevere una porzione del bordo (più precisamente, di un collare) del primo contenitore (oppure, rispettivamente, del secondo contenitore), in modo tale che i contenitori siano stabilmente accoppiati. In particolare, il sottosquadro è realizzato all’interno del secondo contenitore (più precisamente, su una superfice interna di una parete laterale del secondo contenitore).
Secondo una forma d’attuazione, un collare associato al (parte del) bordo del primo contenitore è configurato per appoggiarsi ad (su) una superficie d’appoggio associata al bordo del secondo contenitore. Più precisamente, il collare si aggetta (in particolare, lateralmente) verso l’esterno dall’apertura d’accesso 101a del primo contenitore 101.
In particolare, la superficie d’appoggio si estende da (almeno) una parete laterale (più precisamente, dalle pareti laterali) del secondo contenitore, più in particolare verso l’interno del contenitore stesso. Ancora più in particolare, la superficie d’appoggio si estende dal bordo del secondo contenitore.
Vantaggiosamente ma non necessariamente, almeno un elemento in rilievo, ad esempio una indentatura, è disposto in corrispondenza del bordo del secondo (oppure del primo) contenitore. L’elemento in rilievo coopera con il collare per trattenere il collare, in modo tale che i contenitori siano stabilmente accoppiati. In particolare, l’elemento in rilevo è disposto all’interno del secondo contenitore (più in particolare, su una superfice interna di una parete laterale del secondo contenitore; ancora più in particolare, su una superficie interna del bordo del secondo contenitore).
In modo vantaggioso, l’accoppiamento stabile tra i contenitori in corrispondenza delle rispettive aperture di accesso garantisce che la pressione che si sviluppa all’interno della camera di cottura a seguito dell’evaporazione di una componente liquida dei prodotti alimentari conseguente al riscaldamento, non provochi la separazione dei contenitori, causando la fuoriuscita dei prodotti alimentari. Vantaggiosamente, quindi, la confezione secondo l’invenzione consente al consumatore di cucinare i prodotti alimentari senza il rischio di imbrattare se stesso o l’ambiente circostante, tipicamente lo spazio interno di un forno a micro-onde.
Inoltre, l’accoppiamento permette di raccogliere la condensa di vapore prodotta durante la fase di cottura del (secondo) prodotto alimentare nel secondo contenitore, evitando così di imbrattare le pareti esterne del secondo contenitore. Si noti anche che il bordo del primo contenitore, che inevitabilmente si sporca durante la fase di dosaggio del condimento all’interno del secondo contenitore, essendo alloggiato internamente al secondo contenitore, sporca solamente l’interno del secondo contenitore evitando anche in questo caso di imbrattare le pareti esterne del secondo contenitore o fuori dal secondo contenitore stesso.
Si noti che, in questo modo, in uso, il secondo contenitore (grazie alla condensa che si crea sulla sua superficie interna) viene in pratica ripulito.
In particolare, ciascun bordo delimita l’apertura di accesso di un rispettivo contenitore, vale a dire ciascun bordo si trova in prossimità di un margine dell’apertura di accesso.
In una forma d’attuazione non limitativa, l’apertura di accesso del primo contenitore è conformata per ricevere un fondo del secondo contenitore per consentire a quest’ultimo di alloggiare, almeno parzialmente, nel volume interno del primo contenitore, in modo tale che la presa del secondo contenitore da parte di un utilizzatore avvenga per il tramite del primo contenitore.
In alternativa o in aggiunta, si prevede anche la configurazione reciproca a quella appena descritta, vale a dire l’apertura di accesso del secondo contenitore è conformata per ricevere un fondo del primo contenitore, in modo tale che la presa del primo contenitore da parte di un utilizzatore avvenga per il tramite del secondo contenitore. Al termine della fase di riscaldamento/cottura, i contenitori vengono separati e quello che racchiude la pietanza finale tende a risultare molto più caldo dell’altro. La possibilità di inserire il fondo di uno dei contenitori all’interno dell’apertura dell’altro permette all’utilizzatore di manipolare la confezione senza il rischio di scottarsi e dunque permette un consumo della pietanza direttamente nel contenitore e “on-the-go”.
In modo ancora più vantaggioso, un fondo del primo oppure del secondo contenitore è sagomato in modo tale da attestarsi ad una distanza prefissata da un fondo, rispettivamente, del secondo oppure del primo contenitore, per definire un’intercapedine tra i due contenitori.
Vantaggiosamente ma non necessariamente, il corpo del contenitore (ad esempio il primo contenitore) entro cui si attesa il fondo dell’altro contenitore (ad esempio il secondo contenitore) è rastremato, così da mantenere la suddetta distanza attraverso una interferenza di forma.
Vantaggiosamente ma non necessariamente, uno o entrambi i contenitori comprendono almeno una porzione zigrinata per facilitare la presa da parte di un utilizzatore. In modo vantaggioso, la porzione zigrinata consente, sia un adeguato attrito, sia riduce il rischio di scottature da parte dell’utilizzatore, quando manipola i contenitori dopo la fase di riscaldamento.
Secondo alcune forme non limitative d’attuazione, uno o entrambi i contenitori comprendono almeno un organo di presa, in particolare una coppia di manici contrapposti.
In alcuni casi, entrambi i contenitori sono realizzati in un materiale adatto alla cottura a microonde. Più precisamente ma non necessariamente, tale materiale comprende (è) un materiale polimerico (ad es. selezionato tra PP e/o PET).
In accordo con alcune forme d’attuazione non limitative, i contenitori - nella condizione di conservazione - sono disposti in posizione sovrapposta uno sull’altro. Vantaggiosamente ma non necessariamente, la confezione comprende inoltre una fascia per avvolgere i contenitori e mantenerli reciprocamente in posizione.
Secondo ulteriori forme d’attuazione (ed in accordo con un altro aspetto della presente invenzione), un fondo del primo contenitore è alloggiabile nell’apertura di accesso del secondo contenitore, per chiuderla (in modo sigillato) e un elemento di chiusura è collegato al primo contenitore per chiuderne l’apertura di accesso (in modo sigillato). A differenza della configurazione precedentemente descritta non è quindi presente un secondo elemento di chiusura indipendente collegato al secondo contenitore. Si noti che, in questi casi, il primo contenitore svolge (anche) la funzione del secondo elemento di chiusura.
I contenitori sono configurabili tra una condizione di conservazione, in cui il fondo del primo contenitore è alloggiato nell’apertura di accesso del secondo contenitore, e una condizione operativa in cui l’elemento di chiusura è scollegato dal primo contenitore e in cui i contenitori sono accoppiati in corrispondenza delle rispettive aperture di accesso per realizzare una camera di cottura avente un volume di contenimento definito dall’unione dei volumi interni dei contenitori. Tale camera è assoggettabile ad una fase di riscaldamento ed è idonea a ricevere i prodotti alimentari precedentemente alloggiati, rispettivamente, nel primo e nel secondo contenitore.
Secondo alcune forme d’attuazione non limitative, i contenitori sono configurati per essere accoppiati tra loro in modo stabile.
In alcuni casi, il primo contenitore è completamente alloggiato nel secondo contenitore e la profondità del primo contenitore è inferiore alla profondità del secondo contenitore in modo tale che, tra un fondo del primo contenitore e un fondo del secondo contenitore sia definito un volume di contenimento atto a ricevere un prodotto alimentare.
In accordo con un altro aspetto dell’invenzione, un fondo del primo contenitore è controsagomato all’apertura di accesso del secondo contenitore. Più in particolare, un fondo del primo contenitore è saldato ad un bordo disposto in posizione adiacente all’apertura di accesso del secondo contenitore.
L’invenzione raggiunge gli scopi indicati e ne affronta di ulteriori, fornendo inoltre un uso di una confezione come sopra descritta; l’uso comprende le fasi di:
- rimuovere (almeno parzialmente) gli elementi di chiusura dai rispettivi contenitori (ovvero rimuovere il primo contenitore dal secondo contenitore ed il primo elemento di chiusura dal primo contenitore);
- unire il primo prodotto alimentare al secondo prodotto alimentare all’interno del primo o del secondo contenitore;
- accoppiare i contenitori in corrispondenza delle rispettive aperture di accesso per realizzare la camera avente un volume di contenimento definito dall’unione dei volumi interni dei contenitori; i detti prodotti alimentari rimanendo racchiusi all’interno del volume di contenimento;
- riscaldare la citata camera mediante una sorgente di calore in modo tale da provocare la cottura del secondo prodotto alimentare, in particolare il primo prodotto alimentare viene scaldato fino a raggiungere una propria temperatura di ebollizione.
In accordo con una forma d’attuazione non limitativa, la fase di accoppiare i contenitori comprende la sottofase di accoppiarli in modo stabile.
In particolare, la fase di accoppiare i contenitori è successiva alla fase di rimuovere (almeno parzialmente) gli elementi di chiusura.
Vantaggiosamente ma non necessariamente, l’uso comprende una fase di mescolamento (in particolare, successiva alle fase di unire il primo prodotto al secondo prodotto), durante la quale i contenitori accoppiati (vale a dire la confezione nella sua condizione operativa) vengono scossi in modo da mescolare il primo ed il secondo prodotto alimentare. In particolare, la fase di mescolamento è successiva alla fase di accoppiare i contenitori e (almeno parzialmente) precedente alla fase di riscaldare la camera.
Secondo una forma d’attuazione non limitativa, l’uso comprende la fase di prolungare per un periodo di tempo predeterminato la fase di riscaldare la camera per mantenere la temperatura di ebollizione per un periodo di tempo predeterminato. Vantaggiosamente ma non necessariamente, la fase di riscaldamento è condotta ad un valore di temperatura compresa tra circa 80 °C e circa 130 °C per un periodo di tempo non inferiore a circa 2 minuti, più precisamente tra circa 2 minuti e circa 8 minuti.
In accordo con forme d’attuazione non limitative, l’uso comprende, inoltre, una fase di portare i contenitori in posizione sovrapposta uno sull’altro prima della fase di rimuovere gli elementi di chiusura. In particolare, è anche presente una fase di avvolgere i contenitori con una fascia durante detta fase di trasporto, per mantenerli reciprocamente in posizione.
Secondo un’ulteriore implementazione, l’uso comprende inoltre le seguenti fasi:
- disaccoppiare i contenitori al termine del loro riscaldamento;
- inserire, almeno parzialmente, un fondo del secondo contenitore all’interno del primo contenitore in modo tale che la presa del secondo contenitore da parte di un utilizzatore avvenga per il tramite del primo contenitore.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
L’invenzione viene di seguito descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano esempi d’attuazione non limitativi, in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica di una confezione nella condizione di conservazione;
- la figura 2 è una vista prospettica della confezione della figura 1 nella condizione operativa;
- le figure 3 e 4 illustrano viste frontali della confezione in ulteriori conformazioni operative;
- la figura 5 illustra schematicamente una sezione di un particolare della confezione della figura 1; e
- la figura 6 illustra schematicamente una sezione di un particolare della confezione della figura 2.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
In tutta la presente descrizione, le espressioni "una forma di realizzazione”, “una forma di implementazione”, “forme d’attuazione” e “vantaggiosamente” o ad altre simili significano che una determinata peculiarità, struttura o caratteristica è inclusa in almeno un modo di realizzazione dell’invenzione esposto nella presente descrizione, ma non si esclude che la stessa peculiarità, struttura e/o caratteristica sia comune a tutti i modi di realizzazione dell’invenzione o che la stessa peculiarità, struttura o caratteristica sia assente in uno o più modi di realizzazione dell’invenzione.
Si noti, inoltre, che termini quali “inferiore”, “laterale”, “posteriore”, “superiore”, “anteriore” e simili sono termini di comodo e non devono essere concepiti come termini limitativi.
Facendo riferimento alle figure allegate, una confezione per prodotti alimentari è indicata nel suo complesso con il numero 100.
In accordo con un forma di realizzazione dell’invenzione, entrambi i contenitori 101, 102 sono realizzati in un materiale adatto alla cottura a microonde. Più precisamente, tale materiale comprende (è) un materiale polimerico (ad es. selezionato tra PP e/o PET).
La confezione 100 comprende un primo contenitore 101 e un secondo contenitore 102, ciascuno dei quali è provvisto di una rispettiva apertura 101a, 102a per accedere ad un volume interno 101b, 102b idoneo ad alloggiare un prodotto alimentare. Più precisamente, il primo contenitore 101 contiene un primo prodotto alimentare 1 ed il secondo contenitore 102 contiene un secondo prodotto alimentare 2.
Con riferimento alla figura 1, l’apertura 101a, 102a di ciascun contenitore 101, 102 è chiusa (in particolare, in modo sigillato) da un rispettivo elemento di chiusura 101c, 102c, ad esempio un coperchio, un film, una pellicola, un lid o simili. In particolare, nel caso in cui si utilizzino film, pellicole o lid, essi sono vantaggiosamente saldati a caldo sul rispettivo contenitore. Vantaggiosamente, quindi, gli elementi di chiusura 101c, 102c sono tra loro indipendenti e possono essere singolarmente rimossi, in modo da consentire all’utilizzatore finale di accedere al contenuto di uno o di entrambi i contenitori 101, 102, ad esempio per assaggiare i prodotti alimentari prima della preparazione o per combinare i loro contenuti.
In maggiore dettaglio, la confezione 100 è quindi in grado di assumere una condizione di conservazione, in cui i contenitori 101, 102 sono separati e chiusi dai rispettivi elementi di chiusura 101c, 102c, in modo tale che i prodotti alimentari in essi contenuti siano preservati dall’ambiente esterno e siano mantenuti divisi. In particolare, nella condizione di conservazione, i contenitori 101, 102 sono disposti in posizione sovrapposta uno sull’altro (figure 1) e sono preferibilmente avvolti da una fascia (di per se nota e non illustrata) che li mantiene reciprocamente in posizione. Tale fascia è, ad esempio, in cartoncino.
Con particolare riferimento alle figura 1, 2, 5 e 6, la confezione 100 è altresì in grado di assumere una condizione operativa in cui l’utilizzatore, dapprima apre i contenitori 101, 102 scollegando i rispettivi elementi di chiusura 101c, 102c e successivamente accoppia i contenitori in corrispondenza delle loro rispettive aperture di accesso 101a, 102a.
In particolare, entrambi i contenitori 101, 102 comprendono rispettivi bordi 111, 112 disposti attorno alle rispettive aperture di accesso 101a, 102a. In maggiore dettaglio, i bordi 111, 112 sono conformati per impegnarsi reciprocamente, in modo tale che le aperture di accesso dei contenitori siano reciprocamente affacciate, per cui, ad esempio, il primo contenitore 101 si accoppia in posizione capovolta sul secondo contenitore 102. In questo modo, la confezione 100 assume una configurazione operativa in cui risulta definita una camera 103, anche denominata “camera di cottura”, il cui volume di contenimento è formato dall’unione dei volumi interni 101b, 102b dei singoli contenitori 101, 102.
All’interno della camera di cottura 103 sono così riuniti e racchiusi i prodotti alimentari 1 e 2 precedentemente alloggiati nei rispettivi contenitori 101, 102. Successivamente, l’utilizzatore può agevolmente sottoporre ad una fase di riscaldamento la confezione 100 così configurata, vale a dire con la camera di cottura 103 già formata, ad esempio introducendo la confezione all’interno di un forno a micro-onde.
A tal proposito, ed in accordo con una forma di realizzazione dell’invenzione, il primo contenitore 101 contiene il primo prodotto alimentare 1 avente almeno una componente liquida (ad esempio, il primo prodotto alimentare 1 è scelto tra un sugo, un condimento, un brodo o simili) mentre il secondo contenitore 102 contiene il secondo prodotto alimentare 2 avente almeno una componente solida (ad esempio il secondo prodotto alimentare 2 è scelto pasta, pasta ripiena, riso, carne o simili). In particolare, il primo prodotto alimentare 1 comprende acqua.
Quando i contenitori sono accoppiati per realizzare la summenzionata camera di cottura 103, i prodotti alimentari 1 e 2 inizialmente contenuti separati all’interno dei rispettivi contenitori 101, 102 si trovano riuniti e racchiusi all’interno della camera di cottura (in particolare, tra loro a contatto) e sono così assoggettabili ad una comune fase riscaldamento per effetto della quale la componente liquida del primo prodotto alimentare 1 provoca la cottura del secondo prodotto alimentare 2. In altri termini, la componente liquida del primo prodotto alimentare si comporta da liquido di cottura. Ad esempio, nel caso in cui il primo prodotto alimentare 1 sia un sugo e il secondo prodotto alimentare 2 sia pasta, la componente liquida del sugo mescolata alla pasta ne determina la cottura, come se la pasta fosse all’interno di una tradizionale pentola contenente acqua di cottura. In modo vantaggioso rispetto alla preparazione tradizionale con acqua di cottura, la cottura eseguita nella confezione oggetto dell’invenzione conferisce particolari caratteristiche organolettiche alla pietanza finale, dato che la pasta viene cotta direttamente nel sugo.
In modo vantaggioso, quindi, la confezione permette, sia di conservare i prodotti alimentari 1, 2 in modo separato (cosiddetta “condizione di conservazione” della confezione 100), sia di prepararli e riscaldarli già uniti tra loro (cosiddetta “condizione operativa” della confezione 100).
Un ulteriore importante aspetto vantaggioso è rappresentato dal fatto che la confezione 100 in condizione operativa, vale a dire con i contenitori 101, 102 accoppiati in corrispondenza dei bordi 111, 112, previene fuoriuscite di prodotto in fase di preparazione e cottura.
In accordo con una forma di realizzazione, i contenitori 101, 102 sono accoppiati tra loro in modo stabile. Vantaggiosamente, l’accoppiamento stabile tra i contenitori 101, 102 in corrispondenza delle rispettive aperture di accesso 101a, 102a garantisce che la sovra-pressione (rispetto alla pressione esterna) che si sviluppa all’interno della camera di cottura 103 a seguito dell’evaporazione di una componente liquida dei prodotti alimentari, ad esempio del sugo, conseguente al riscaldamento, non provochi la separazione dei contenitori, causando la fuoriuscita dei prodotti alimentari. Pertanto, la confezione 100 consente all’utilizzatore di cucinare i prodotti alimentari senza il rischio di imbrattare se stesso o l’ambiente circostante, ad esempio lo spazio interno di un forno a micro-onde.
Con particolare riferimento alle figure 1 e 2, vantaggiosamente, il bordo 111 del primo contenitore 101 è controsagomato al bordo 112 del secondo contenitore 102. Preferibilmente, inoltre, ciascun bordo 111, 112 delimita l’apertura di accesso 101a, 102a, del rispettivo contenitore 101, 102, cioè ciascun bordo si trova in prossimità di un margine della rispettiva apertura di accesso.
In accordo con la forma di realizzazione dell’invenzione illustrata nelle figure 2 e 6, il bordo 111 presenta un collare 121 che (si aggetta lateralmente verso l’esterno dall’apertura d’accesso 101a del primo contenitore 101 ed) è atto ad appoggiarsi ad (su) una superficie d’appoggio 122 del bordo 112. In particolare, la superficie d’appoggio 122 si estende da (almeno) una parete laterale (più precisamente, dalle pareti laterali) del secondo contenitore 102, più in particolare verso l’interno del contenitore 102 stesso. Ancora più in particolare, la superficie d’appoggio 122 si estende dal bordo 112.
Vantaggiosamente ma non necessariamente (si vedano in particolare le figure 5 e 6), almeno un elemento in rilievo, ad esempio una indentatura 123 (in particolare, una pluralità di elementi in rilievo, ad esempio indentature 123) è disposto in corrispondenza del bordo 112 del secondo contenitore 102. In particolare, quando la confezione 100 è in condizione operativa, il primo contenitore 101 si trova in posizione capovolta con il collare 121 inserito sostanzialmente “a scatto” tra le indentature 123 e la superficie di supporto, in modo tale che i contenitori 101, 102 si mantengano stabilmente accoppiati durante la successiva fase di preparazione e riscaldamento della pietanza finale.
In particolare, l’indentatura 123 è disposta in modo da definire con la superficie d’appoggio 122 un incavo configurato per alloggiare almeno una porzione del collare 121. Più precisamente, l’indentatura 123 è disposta al disopra della superficie d’appoggio 122.
In accordo con altre forme di realizzazione, in alternativa o in combinazione con una o più indentature possono essere presenti uno o più sottosquadri realizzati preferibilmente in corrispondenza del bordo 112 del secondo contenitore 102 e conformati per ricevere porzioni del bordo 111 del primo contenitore 101.
Con riferimento alla figura 3, l’apertura di accesso 101a del primo contenitore 101 è conformata per ricevere un fondo 102d del secondo contenitore 102 per consentire a quest’ultimo di alloggiare (almeno) parzialmente nel volume interno del primo contenitore 101. In questo modo, al termine della fase di preparazione, un utilizzatore può afferrare e manipolare il secondo contenitore 102 per il tramite del primo contenitore 101. Infatti, al termine della fase di riscaldamento/cottura, i contenitori 101 e 102 vengono separati e quello che racchiude la pietanza finale tende a risultare molto più caldo dell’altro. La possibilità di inserire il fondo 102d del secondo contenitore 102 all’interno del primo contenitore 101 permette all’utilizzatore di maneggiare il secondo contenitore 102 senza il rischio di scottarsi e dunque permette un consumo della pietanza direttamente nel contenitore e “on-the-go”.
Con riferimento alla figura 3, il fondo 102d del secondo contenitore 102 è sagomato (ed il contenitore 101 è sagomato) in modo tale da attestarsi ad una distanza prefissata da un fondo 101d del primo contenitore 101, in modo da definire un’intercapedine 104 tra i due contenitori 101, 102. In particolare, il corpo del primo contenitore 101 entro cui si attesa il fondo 102d del secondo contenitore 102 è rastremato, così da mantenere la suddetta distanza attraverso una interferenza di forma tra i due contenitori 101 e 102 stessi.
Con riferimento alle figure, il contenitore 101 comprende una coppia di porzioni zigrinate 105 per consentire la presa da parte di un utilizzatore. In modo vantaggioso, la porzione zigrinata consente, sia un adeguato attrito, sia previene scottature da parte dell’utilizzatore, quando manipola i contenitori dopo la fase di riscaldamento/cottura della pietanza. In accordo con un concetto generale dell’invenzione, anche il secondo contenitore può essere dotato di una o più porzioni zigrinate.
Come meglio visibile in figura 2, vantaggiosamente ma non necessariamente, il secondo contenitore 102 comprende una coppia di organi di presa, preferibilmente una coppia di manici 106 contrapposti. In particolare, i manici 106 sono in forma di alette che si sviluppano a partire da pareti laterali del contenitore.
Con riferimento alle figura 4, secondo alcune forme d’attuazione, un fondo 101d del primo contenitore 101 è alloggiabile nell’apertura di accesso 102a del secondo contenitore 102, per chiuderla e un elemento di chiusura 101c, ad esempio un coperchio, un film o simili è collegato al primo contenitore 101 per chiuderne (in particolare, in modo sigillato) l’apertura di accesso 101a. A differenza della configurazione precedentemente descritta e illustrata in figura 1, non è quindi presente il secondo elemento di chiusura 102c collegato al secondo contenitore 102. Anche in questo caso, comunque, i contenitori sono configurabili tra un condizione di conservazione, in cui il fondo 101d del primo contenitore 101 è alloggiato nell’apertura di accesso 102a del secondo contenitore 102 (in modo da chiudere, in particolare sigillare, l’apertura d’accesso 102a stessa), ed una condizione operativa in cui l’elemento di chiusura 101c è scollegato dal primo contenitore 101 ed in cui i contenitori sono accoppiati in corrispondenza delle rispettive aperture di accesso 101a, 102a per realizzare la summenzionata camera di cottura 103, secondo le modalità precedentemente descritte e come mostrato in figura 2.
Anche in questo caso è preferibilmente previsto che i contenitori 101, 102 siano tra loro accoppiati in modo stabile, quando la confezione è in condizione operativa.
Con particolare riferimento alla figura 4 (nella condizione di conservazione), secondo alcune forme d’attuazione, il primo contenitore 101 è completamente alloggiato nel secondo contenitore 102 e la profondità del primo contenitore 101 è inferiore alla profondità del secondo contenitore 102 in modo tale che, tra il fondo 101d del primo contenitore 101 e il fondo 102d del secondo contenitore 102 risulti definito un volume di contenimento atto a ricevere un prodotto alimentare (tipicamente il secondo prodotto alimentare 2).
Più precisamente ma non necessariamente, il primo contenitore 101 è controsagomato all’apertura di accesso 102a del secondo contenitore 102 ed è preferibilmente saldato su una superficie di appoggio 122 (in particolare, come sopra definita) disposta in posizione adiacente all’apertura di accesso 102a del secondo contenitore 102.
Con riferimento alla descrizione già fornita in relativamente alla confezione 100 oggetto dell’invenzione, si descrive ora un uso della confezione 100 per preparare per il consumo prodotti alimentari.
L’uso comprende le seguenti fasi:
- rimuovere (almeno parzialmente) gli elementi di chiusura 101c e 102c dai rispettivi contenitori 101 e 102 (ovvero, rimuovere il contenitore 101 dal contenitore 102 e rimuovere l’elemento di chiusura 101c dal contenitore 101);
- unire il primo prodotto alimentare 1 al secondo prodotto alimentare 2 all’interno del secondo contenitore 102 (e/o del primo contenitore 101), come mostrato in figura 2;
- accoppiare i contenitori 101 e 102 in corrispondenza delle rispettive aperture di accesso 101a e 102a per realizzare una camera 103 (anche denominata “camera di cottura”) avente un volume di contenimento definito dall’unione dei volumi interni dei contenitori 101 e 102 (come visibile in figura 2, i prodotti alimentari 1 e 2 rimangono così riuniti e racchiusi all’interno della camera 3);
- riscaldare la camera 3 mediante una sorgente di calore (in particolare, una sorgente di microonde) (in particolare, fino a raggiungere una temperatura di ebollizione della componente liquida del primo prodotto alimentare 1) in modo tale da provocare la cottura del secondo prodotto alimentare 2.
In particolare, la fase di accoppiare i contenitori 101 e 102 è successiva alla fase di rimuovere (almeno parzialmente) gli elementi di chiusura 101c e 102c.
Vantaggiosamente ma non necessariamente, l’uso comprende una fase di mescolamento (in particolare, successiva alla fase di unire il primo prodotto 1 al secondo prodotto 2), durante la quale i contenitori 101 e 102 accoppiati (vale a dire la confezione 100 nella sua condizione operativa) vengono scossi in modo da mescolare tra loro il primo ed il secondo prodotto alimentare 1 e 2. In particolare, la fase di mescolamento è successiva alla fase di accoppiare i contenitori 101 e 102 e (almeno parzialmente) precedente alla fase di riscaldare la camera.
Ad esempio, nel caso in cui il primo prodotto alimentare 1 sia un sugo e il secondo prodotto alimentare 2 sia pasta, la componente liquida del sugo mescolata alla pasta ne determina la cottura, come se la pasta fosse all’interno di una tradizionale pentola contenente acqua di cottura. In modo vantaggioso, quindi, l’uso permette, sia di conservare i prodotti alimentari 1, 2 in modo separato, sia di preparare una pietanza finale.
In accordo con una forma d’attuazione, si prevede di prolungare per un periodo di tempo predeterminato la fase di riscaldare la camera 103, al fine di mantenere la temperatura di ebollizione per un periodo di tempo predeterminato. A questo riguardo, la fase di riscaldamento è preferibilmente condotta ad un valore di temperatura compresa tra circa 80 °C e circa 130 °C per un periodo di tempo non inferiore a 2 minuti, preferibilmente tra circa 2 minuti e circa 8 minuti.
Secondo una forma d’attuazione, la fase di accoppiare i contenitori comprende la sottofase di accoppiarli in modo stabile.
In accordo con un’ulteriore forma d’attuazione e come mostrato in figura 1, è prevista una fase di trasporto dei contenitori 101, 102 in posizione sovrapposta uno sull’altro, prima della fase di rimuovere gli elementi di chiusura. Preferibilmente, è inoltre presente una fase di avvolgere i contenitori 101, 102 con una fascia durante la fase di trasporto, per mantenerli reciprocamente in posizione.
In accordo con un’ulteriore forma d’attuazione, l’uso comprende inoltre le seguenti fasi:
- disaccoppiare i contenitori 101, 102 al termine del loro riscaldamento;
- inserire, almeno parzialmente, un fondo 102d del secondo contenitore 102 all’interno del primo contenitore 101 (figura 3) in modo tale che la presa del secondo contenitore 102 da parte di un utilizzatore avvenga per il tramite del primo contenitore 101.
Si è sperimentalmente constato come l’invenzione consegua gli scopi prefissati. In particolare, una confezione in accordo con l’invenzione consente un’agevole preparazione di una pietanza e permette un comodo consumo “on-the-go”, vale a dire anche in condizioni di asporto, direttamente all’interno della confezione stessa. Infatti, la possibilità di maneggiare il contenitore che contiene la pietanza pronta (calda) per il tramite dell’altro contenitore permette al consumatore di evitare scottature e semplifica il consumo durante lo spostamento da un luogo all’altro.
Inoltre, l’accoppiamento stabile tra i contenitori per definire una camera di cottura previene il rischio che il consumatore possa sporcare se stesso o l’ambiente circostante durante la preparazione e dunque semplifica la preparazione di pietanze anche a consumatori poco esperti e/o frettolosi. Tale accoppiamento permette anche di ottenere una cottura più veloce ed efficiente.

Claims (13)

1.- Confezione (100) per prodotti alimentari, comprendente: - un primo contenitore (101) avente un’apertura di accesso (101a) ad un volume interno (101b) contenente un primo prodotto alimentare (1); - un secondo contenitore (102) avente un’apertura di accesso (102a) ad un volume interno (102b) contenente un secondo prodotto alimentare (2), un fondo (101d) del primo contenitore (101) essendo alloggiabile nell’apertura di accesso (101a) del secondo contenitore (102), per chiuderla; - un primo elemento di chiusura (101c) collegato al primo contenitore (101) per chiuderne l’apertura di accesso (101a), in cui detti contenitori (101, 102) sono configurabili tra un condizione di conservazione, in cui il fondo (101d) del primo contenitore (101) è alloggiato nell’apertura di accesso del secondo contenitore (102), ed una condizione operativa in cui il primo elemento di chiusura (101c) è scollegato dal primo contenitore (101) ed i contenitori sono tra loro accoppiati in corrispondenza delle rispettive aperture di accesso (101a, 102a) per realizzare una camera (103) avente un volume di contenimento definito dall’unione dei volumi interni (101b, 102b) dei contenitori (101, 102), detta camera essendo assoggettabile ad una fase di riscaldamento.
2.- Confezione secondo la rivendicazione 1, in cui i contenitori (101, 102) sono configurati per essere accoppiati in modo stabile nella condizione operativa.
3.- Confezione (100) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui, nella condizione di conservazione, il primo contenitore (101) è completamente alloggiato nel secondo contenitore (102) e in cui una profondità del primo contenitore (101) è inferiore ad una profondità del secondo contenitore (102) in modo tale che, tra il fondo (101d) del primo contenitore (101) ed un fondo (102d) del secondo contenitore (102) sia definito un volume di contenimento per il secondo prodotto alimentare (2).
4.- Confezione (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo ed il secondo contenitore (101, 102) comprendono rispettivi bordi (111, 112) disposti attorno alle rispettive aperture di accesso (101a, 102a); il bordo (111) del primo contenitore presenta un collare (121) che (si aggetta lateralmente dall’apertura d’accesso 101a del primo contenitore 101 ed), quando la confezione è nella condizione di conservazione, si appoggia ad (in particolare, su) una superficie d’appoggio (122) del bordo (112) del secondo contenitore (102).
5.- Confezione (100) secondo la rivendicazione 4, in cui il collare (121) si aggetta lateralmente dall’apertura d’accesso (101a); in particolare il collare (121) si aggetta verso l’esterno dall’apertura d’accesso (101a) del primo contenitore (101).
6.- Confezione (100) secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui la superficie d’appoggio (122) si estende da una parete laterale del secondo contenitore (102), in particolare verso l’interno del contenitore (102) stesso.
7.- Confezione (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il fondo (101d) del primo contenitore (101) è controsagomato all’apertura di accesso (102a) del secondo contenitore (102).
8.- Confezione (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il fondo (101d) del primo contenitore (101) è saldato ad un bordo (112) disposto in posizione adiacente all’apertura di accesso (102a) del secondo contenitore (102).
9.- Uso di una confezione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti per la preparazione di prodotti alimentari per il consumo; l’uso comprende le fasi di: - rimuovere il primo elemento di chiusura (101c, 102c) dal primo e dal secondo contenitore (101, 102), rispettivamente; - rimuovere il primo contenitore (101) dal secondo contenitore; - unire il primo prodotto alimentare (1) al secondo prodotto alimentare (2) all’interno del primo o del secondo contenitore (101, 102); - accoppiare il primo ed il secondo contenitore (101, 102) in corrispondenza delle rispettive aperture di accesso (101a, 102a) per realizzare la camera (103) avente un volume di contenimento definito dall’unione dei volumi interni (101b, 102b) dei contenitori (101, 102), detti prodotti alimentari (1, 2) rimanendo racchiusi all’interno di detto volume di contenimento; - riscaldare la detta camera (3) mediante una sorgente di calore in modo tale da provocare la cottura del secondo prodotto alimentare (2), in particolare il primo prodotto alimentare viene scaldato fino a raggiungere una propria temperatura di ebollizione.
10.- Uso secondo la rivendicazione 9, in cui la fase di accoppiare il primo ed il secondo contenitore (101, 102) comprende la sottofase di accoppiarli in modo stabile; in particolare, la fase di accoppiare il primo ed il secondo contenitore (101, 102) è successiva alla fase di rimuovere almeno parzialmente il primo ed il secondo elemento di chiusura (101c, 102c).
11.- Uso secondo la rivendicazione 9 o 10, e comprendente la fase di prolungare per un periodo di tempo predeterminato la fase di riscaldare detta camera (3) per mantenere una temperatura determinata (in particolare la temperatura di ebollizione) per un periodo di tempo predeterminato.
12.- Uso secondo una qualunque delle rivendicazioni da 9 a 11, e comprendente la fase di trasportare il primo ed il secondo contenitore (101, 102) in posizione sovrapposta uno sull’altro prima della fase di rimuovere gli elementi di chiusura (101c, 102c).
13. Uso secondo una qualunque delle rivendicazioni da 9 a 12, e comprendente inoltre le seguenti fasi: - disaccoppiare il primo ed il secondo contenitore (101, 102) al termine del loro riscaldamento; - inserire, almeno parzialmente, un fondo (102d) del secondo contenitore (102) all’interno del primo contenitore (101), in particolare in modo tale che la presa del secondo contenitore (102) da parte di un utilizzatore avvenga per il tramite del primo contenitore (101). 14.- Uso secondo una qualunque delle rivendicazioni da 9 a 13, e comprendente una fase di mescolamento, durante la quale il primo ed il secondo contenitore (101, 102) accoppiati vengono agitati in modo da mescolare tra loro il primo ed il secondo prodotto alimentare (1, 2); in particolare, la fase di mescolamento è successiva alle fasi di unire il primo prodotto (1) al secondo prodotto (2) e di accoppiare il primo ed il secondo contenitore (101, 102) ed è almeno parzialmente precedente alla fase di riscaldare la camera (3).
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