IT201800002616A1 - Dispositivo salva-maniglie per mobili con ante scorrevoli - Google Patents

Description

Descrizione della domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo:

"Dispositivo salva-maniglie per mobili con ante scorrevoli".

Descrizione

La presente invenzione si riferisce a un dispositivo salva-maniglie per mobili con ante scorrevoli.

Più in particolare, la presente invenzione si riferisce a un dispositivo come sopra definito, specialmente adatto a essere integrato in un apparato mediante il quale si realizzano lo scorrimento delle ante di mobili o armadi e la posizione precisa in apertura e chiusura delle ante medesime. Il dispositivo dell'invenzione è atto a svolgere una duplice funzione, nel senso che impedisce alle maniglie o impugnature di movimentazione delle singole ante di entrare in contatto tra loro, con il rischio di danneggiarsi, evitando pure che tra esse possano restare schiacciate le dita dell'utilizzatore quando apre o chiude una o più delle ante medesime. Il dispositivo dell'invenzione è infatti adatto a essere utilizzato su mobili o armadi comprendenti due o più ante, scorrevoli lungo binari di guida posti su linee parallele.

Come è noto, una diffusa tipologia di armadi prevede che le ante non si aprano a sbalzo, ruotando sui cardini o sulle cerniere che le supportano su un fianco, ma che invece aprano o chiudano alternativamente l'accesso ai rispettivi vani degli armadi stessi scorrendo frontalmente, grazie a carrelli superiori e inferiori che si muovono lungo appaiati binari di guida; i binari di guida superiori sono fissati in prossimità del bordo anteriore del pannello superiore di chiusura, o cappello, di detti armadi. In questa ipotesi, le ante sono condotte a scorrere in sovrapposizione nel momento in cui una di esse viene aperta e ciò è reso possibile dal fatto che i binari di guida dei carrelli sono indipendenti, ravvicinati e paralleli tra loro. Ne consegue che l'armadio, se provvisto di due sole ante, esso individua un'anta esterna e una interna, entrambe apribili in maniera completa o solo in parte, indipendentemente l'una dall'altra. Per renderne possibile la movimentazione in apertura e in chiusura, dette ante esterna e interna sono provviste di rispettive maniglie o impugnature, fissate su di esse a sbalzo a un'altezza conveniente in corrispondenza dei bordi definiti da uno o entrambi gli opposti lati verticali.

In condizioni di utilizzo ideale, le maniglie delle rispettive ante non si possono urtare, dal momento che l'anta interna viene movimentata in apertura solo quando quella esterna è completamente chiusa, e viceversa. L'anta che giunge a fine corsa, in apertura o in chiusura, riscontra un tradizionale elemento di arresto o fermo, che può essere ammortizzato o del tipo a pinza; sono utilizzati due fermi per ogni anta, uno per la posizione di apertura e uno per la posizione di chiusura. Tali fermi sono tipicamente fissati alle estremità dei binari che formano le guide di scorrimento delle ante. Anche nel caso di un armadio a tre ante, l'anta da aprire dovrebbe essere aperta solo se le restanti due ante sono completamente chiuse. Tuttavia, accade con frequenza in entrambi i casi che una delle ante venga spostata quando l'altra o le altre non sono completamente chiuse, cosicché le rispettive maniglie possono urtarsi anche violentemente tra loro e rovinarsi; esiste pure il concreto rischio che le dita dell'utilizzatore possano restare schiacciate tra le maniglie stesse che si scontrano. Dato il peso talvolta rilevante di dette ante, il rischio che l'utilizzatore possa riportare gravi lesioni in tale evenienza è elevato.

Nell'intento di ovviare a questi inconvenienti sono stati ideati dei dispositivi che permettono di limitare la corsa reciproca delle ante; tali dispositivi, costituiti da un elemento che viene fissato tipicamente al carrello cui è collegata l'anta, evitano che le maniglie pervengano a contatto tra loro, ma presentano l'inconveniente di comportare una notevole rumorosità, oltre a quello di non essere esteticamente in linea con il resto dell'armadio.

Scopo della presente invenzione è quello di ovviare agli inconvenienti sopra lamentati.

Più in particolare, lo scopo della presente invenzione è quello di provvedere un dispositivo salva-maniglie per mobili con ante scorrevoli atto a evitare che le maniglie stesse pervengano a contatto tra loro.

Ulteriore scopo dell'invenzione è quello di provvedere un dispositivo come sopra definito in grado di evitare il contatto tra le maniglie anche se l'apertura di un'anta del mobile avviene quando l'altra anta non è completamente chiusa.

Non ultimo scopo dell'invenzione è quello di provvedere un dispositivo salva-maniglie per ante scorrevoli di mobili atto a costituire allo stesso tempo un fermo di fine corsa per l'anta in apertura.

Ulteriore scopo dell'invenzione è quello di mettere a disposizione degli utilizzatori un dispositivo salva-maniglie atto a garantire un elevato livello di resistenza e affidabilità nel tempo, tale inoltre da poter essere facilmente ed economicamente realizzato.

Questi e altri scopi ancora vengono raggiunti dal dispositivo salva-maniglie per ante scorrevoli di armadi della presente invenzione in accordo con la rivendicazione principale.

Le caratteristiche costruttive e funzionali del dispositivo salvamaniglie per ante scorrevoli di armadi della presente invenzione potranno essere meglio comprese dalla dettagliata descrizione che segue, in cui si fa riferimento alle allegate tavole di disegni che ne rappresentano una forma di realizzazione preferita e non limitativa in cui:

la figura 1 rappresenta schematicamente, in vista assonometrica dal fronte posteriore, un armadio esemplificativamente provvisto di due ante scorrevoli e del dispositivo della presente invenzione;

la figura 2 rappresenta schematicamente lo stesso armadio in vista dall'alto con entrambe le ante chiuse in modo completo; le figure 3, 4 e 5 rappresentano rispettivamente altrettante viste assonometriche ingrandite dei dettagli indicati con A, B e C alla figura 1;

la figura 6 rappresenta schematicamente, in vista dall'alto, l'armadio di figura 1 nella condizione in cui l'anta interna è completamente chiusa mentre quella esterna è totalmente aperta con l'intervento del dispositivo dell'invenzione;

la figura 7 è un dettaglio ingrandito di figura 6, ad evidenziare la posizione che le maniglie assumono quando le ante sono disposte secondo l'illustrazione di cui alla figura precedente, in funzione dell'intervento di detto dispositivo;

la figura 8 rappresenta schematicamente la vista assonometrica dal fronte posteriore del mobile con le ante disposte in accordo con la rappresentazione di figura 6;

le figure 9, 10 e 11 rappresentano rispettivamente altrettante viste assonometriche ingrandite dei dettagli indicati con A3, B3 e C3 alla figura 8;

la figura 12 rappresenta schematicamente la vista dall'alto del mobile in cui l'anta interna è in posizione di apertura e quella esterna è in posizione di chiusura;

la figura 13 è un dettaglio ingrandito di figura 12, ad evidenziare la posizione che le maniglie assumono quando le ante sono disposte secondo l'illustrazione di cui alla figura precedente, in funzione dell'intervento del dispositivo dell'invenzione;

la figura 14 rappresenta schematicamente la vista assonometrica dal fronte posteriore del mobile con le ante disposte in accordo con la rappresentazione di figura 12;

le figure 15, 16 e 17 rappresentano rispettivamente altrettante viste assonometriche ingrandite dei dettagli indicati con A2, B2 e C2 alla figura 14;

la figura 18 rappresenta schematicamente la stessa vista in dettaglio di figura 16, ma priva dell'elemento recante la rotella per meglio evidenziare il dispositivo dell'invenzione;

la figura 19 rappresenta schematicamente la vista dall'alto del mobile in cui sia l'anta interna che quella esterna sono nella possibile posizione di apertura parziale;

la figura 20 è un dettaglio ingrandito di figura 19, ad evidenziare la posizione che le maniglie assumono quando le ante sono disposte secondo l'illustrazione di cui alla figura precedente, in funzione dell'intervento del dispositivo dell'invenzione;

la figura 21 rappresenta schematicamente la vista assonometrica dal fronte posteriore del mobile, con le ante disposte in accordo con la rappresentazione di figura 19;

le figure 22, 23 e 24 rappresentano rispettivamente altrettante viste assonometriche ingrandite dei dettagli indicati con A4, B4 e C4 alla figura 21;

la figura 25 rappresenta schematicamente la stessa vista in dettaglio di figura 23, ma priva dell'elemento recante la rotella per meglio evidenziare il dispositivo dell'invenzione;

la figura 26 rappresenta schematicamente il dispositivo salvamaniglie dell'invenzione in vista esplosa;

la figura 27 illustra una vista assonometrica dello stesso dispositivo assemblato;

le figure 28 e 29 illustrano schematicamente, in vista assonometrica e in posizioni diverse, il dispositivo salva-maniglie dell'invenzione in avvicinamento a uno dei carrelli di cui sono provviste le ante del mobile;

le figure da 31 a 34 illustrano schematicamente la soluzione in cui il dispositivo salva-maniglie della presente invenzione è esemplificativamente applicato a un armadio provvisto di tre ante.

Con riferimento iniziale alle figure da 1 a 5 e 10, il dispositivo salva-maniglie della presente invenzione, indicato complessivamente con 10 alle figure 26, 27 e 28, è abbinato a un armadio 12 illustrato ad esempio alle figure 1 e 2; l'armadio 12 è esemplificativamente provvisto di due ante scorrevoli, interna 14 ed esterna 16, tipicamente di forma quadrangolare, movimentate lungo rispettive guide costituite da due appaiati profili sagomati 18 e 18', in sé noti. Dette guide sono fissate al cappello o base superiore 20 deN'armadio stesso, in prossimità del suo bordo anteriore; su di esse scorrono le rotelle o rullini 32 dei noti carrelli 22, schematizzati in dettaglio alle figure 28 e 29 nella loro forma che comprende un corpo sagomato 50 di cui si dirà in seguito. I carrelli 22 comprendono di preferenza un elemento piastriforme 22' per il loro fissaggio diretto alle ante interne 14. Quanto alle ante esterne 16, il carrello 22 è vantaggiosamente costituito da un rullino 32 abbinato a una piastrina 33, come illustrato ad esempio alle figure 4 e 9. La piastrina 33 è collegata con rivetti o simili a un telaietto avente sezione a "U" rovesciata 46 o 46'; ciascuno dei telaietti 46, 46' definisce, come si rileva ad esempio dalle figure 5 e 10, due parallele pareti verticali 47 e 49, la prima delle quali presenta di preferenza altezza maggiore e forma la superficie di fissaggio al fronte interno delle ante esterne 16, in corrispondenza del loro bordo superiore. I telaietti con sezione a "U" rovesciata 46, 46' sono fissati alle estremità opposte del lato superiore dell'anta esterna 16. Per una più agevole identificazione, con 46 si indica il telaietto posto all'estremità posteriore dell'anta esterna 16, il cui carrello è destinato a cooperare con il fermo di fine-corsa; con 46' si indica l'altro telaietto, che è invece disposto all'opposta estremità anteriore della stessa anta esterna 16. I citati telaietti sono sufficientemente alti da scavalcare l'anta interna 14, come illustrato ad esempio alla figura 10. Il carrello 22 formato dal rullino 32 abbinato alla piastrina 33 è fissato al fronte esposto della parete 49 del citato telaietto 46, in modo che il rullino medesimo appoggi su uno dei profili sagomati 18, 18'; in particolare, il rullino 32 collegato al telaietto 46 scorre sulla guida interna 18, la quale risulta posizionata più all'interno sul cappello 20 deN'armadio 12, mentre l'altra guida 18' o guida esterna risulta più prossima alle ante 14, 16 e su di essa scorrono i rullini 32 dei carrelli 22 fissati all'anta interna 14. Questa disposizione può essere rilevata ad esempio dalle figure 4 e 5. Ognuna delle ante interna 14 ed esterna 16 è provvista di due carrelli come sopra definiti, vincolati in posizione prossima alle opposte estremità del lato superiore delle ante stesse. Dalla figura 2, in particolare, si può rilevare che sul fronte anteriore esposto deN'armadio 12 sono disposte l'anta 14 interna, ossia più vicina al corpo del mobile stesso, e l'anta 16 esterna, sbalzata verso l'esterno rispetto alla precedente. In fase di apertura di una semi-parte dell'armadio 12, l'anta esterna 16 si posiziona in modo da sormontare quella interna 14, oppure quest'ultima si dispone al di sotto di quella esterna, come rispettivamente schematizzato alle figure 6 e 12. All'estremità dei profili sagomati di guida 18 lungo i quali scorrono le rotelle o rullini 32 dei convenzionali carrelli 22, sono fissati dispositivi in sé noti per l'arresto ammortizzato a fine-corsa in chiusura e in apertura delle ante stesse; detti dispositivi, azionati dal contatto con riscontri 56, 56' rispettivamente formati sui telaietti 46 e 46' nonché sui corpi sagomato 50, sono tipicamente costituiti da pistoncini ad aria 24 o equivalenti mezzi di tipo noto, rappresentati ad esempio alle figure 3 e 9 relativamente all'anta interna 14 e alle figure 11 e 17 quanto all'anta esterna. I pistoncini ad aria 24 assicurano una frenatura morbida e progressiva, evitando che le ante 14 e 16 possano riscontrare il loro naturale fine corsa in modo violento, con il rischio di danneggiarsi o addirittura di provocare spostamenti indesiderati dei carrelli 22; il riscontro del telaietto 46' che aziona i pistoncini ad aria 24 è indicato con 56 ad esempio alle figure 10 e 16.

Entrambe le ante interna 14 ed esterna 16 sono provviste di impugnature di presa per la loro movimentazione in apertura e in chiusura; nella forma di realizzazione di cui alle figure, le impugnature sono costituite da listelli o modanature a sviluppo rettilineo, che sporgono a sbalzo verso l'esterno e si estendono in verticale in corrispondenza degli opposti bordi di dette ante; i listelli o modanature sono indicati con 26 quanto all'anta interna 14 e con 28 per quella esterna 16 e, di preferenza, si estendono per l'intera altezza delle ante medesime. I dispositivi per l'arresto ammortizzato come i pistoncini ad aria 24 impediscono che le ante possano riscontrare con violenza il rispettivo fine corsa in chiusura e in apertura, ma non escludono il pericolo che le impugnature di manovra delle ante stesse, costituite dai listelli o modanature 26 e 28, possano urtarsi reciprocamente, o pervenire a stretto contatto tra loro con il rischio di schiacciare le dita dell'utilizzatore, in determinate condizioni. Il dispositivo 10 della presente invenzione permette di evitare tali inconvenienti. Detto dispositivo, illustrato in dettaglio alle figure 26 e 27, nonché alle figure 28 e 29 in abbinamento con un carrello 22, comprende un supporto sagomato 30, in plastica o metallo, destinato a essere fissato al carrello 22 dell'anta esterna 14, come più avanti specificato in dettaglio. Il supporto 30 è formato da due complementari semi-gusci 34, 36, come visibile a figura 26, ciascuno dei quali comprende inferiormente un incavo a profilo semicircolare 38 sviluppato orizzontalmente a formare la sede di posizionamento e stabilizzazione di un pistoncino 40, ad esempio analogo ai pistoncini ad aria 24 fissati alle estremità dei profili di guida 18. Al di sopra dell'incavo 38, dai semi-gusci 34, 36 sporge un'appendice sagomata 42 che forma, una volta accoppiati tra loro i semi-gusci stessi con viti o equivalenti mezzi, la pinza o morsetto elastico 44 di figura 27. Il supporto sagomato 30 così formato viene collegato con generiche viti al telaietto con sezione a "U" rovesciata 46', in particolare al fronte interno della sua parete verticale 49 che porta il rullino 22, come si rileva in particolare dalle figure 4, 9, 16 e 18. Il morsetto elastico 44 portato dal supporto sagomato 30 è destinato a cooperare con un'appendice cuneiforme 48 di uno dei carrelli 22; in particolare, detta appendice 48 sporge da un corpo sagomato 50, fissato con generiche viti o rivetti all'elemento piastriforme 22' del carrello 22 portato dal telaietto 46 posto all'estremità posteriore dell'anta esterna 16 ed è orientato in direzione del telaietto 46' disposto all'opposta estremità anteriore della stessa anta esterna 16. La conformazione cuneiforme agevola l'inserimento dell'appendice 48 nel morsetto elastico 44, come più avanti specificato in relazione al funzionamento del dispositivo salva-maniglie della presente invenzione.

Il corpo sagomato 50, che costituisce parte integrante del dispositivo della presente invenzione, è abbinato al carrello 22 fissato al telaietto 46 sul quale non è presente il supporto sagomato 30, come illustrato alle figure 5, 10 e 17; detto corpo sagomato 50, che copre parte il rullino 32, può essere fissato al carrello 22 in due posizioni alternative, per disporre l'appendice cuneiforme 48 in orientamento destro o sinistro in funzione delle esigenze. Ciò si rileva, ad esempio, dal confronto tra le figure 3 e 5, nelle quali l'appendice cuneiforme 48 di un carrello 22 fronteggia l'appendice cuneiforme dell'altro carrello. Detto corpo sagomato 50 comprende una cava passante arcuata 52 avente la funzione di delimitare la corsa di un bilanciere riferito a una soluzione estranea al presente ritrovato e tutelata in via autonoma; lo stesso dicasi per la rotellina 54 visibile in particolare a figura 29. L'anta esterna 16 è provvista di due telaietti a "U" rovesciata 46, 46' attraverso i quali scavalca l'anta interna 14 per portare i rispettivi rullini 32 ad attestarsi in uno dei profili di guida 18; i citati telaietti sono disposti in prossimità degli opposti fianchi dell'anta esterna 16, lungo il bordo superiore della medesima e in posizione prossima alle opposte modanature 26. Come sopra precisato, al fronte interno del ramo verticale 49 del telaietto con sezione a "U" rovesciata 46' è fissato il supporto sagomato 30, che porta il pistoncino 40 e il sovrastante morsetto elastico 44.

La movimentazione in apertura delle ante interna 14 ed esterna 16 avviene nel modo di seguito descritto.

La situazione iniziale è quella illustrata a figura 2, in cui entrambe le ante interna 14 ed esterna 16 sono in posizione di chiusura totale e riscontrano il rispettivo fine-corsa definito dallo stelo arretrato del pistoncino ad aria 24 (figura 2, nonché figure 3 e 5 in particolare).

Nel momento in cui viene aperta totalmente l'anta esterna 16, mentre quella interna rimane completamente chiusa (figure da 6 a 10), si verifica il contatto tra lo stelo del pistoncino 40, portato dal supporto 30 fissato al telaietto 46', e il riscontro 56' del corpo sagomato 50, quest'ultimo appartenente al carrello 22 già a fine corsa dell'anta interna 14; in pari tempo, la pinza 44 portata dallo stesso supporto 30 si accoppia con l'appendice cuneiforme 48 dello stesso carrello, come deducibile dalle rappresentazioni delle figure 28 e 29. In pratica, la fase di apertura conduce l'anta esterna 16 ad ammortizzare la propria corsa sull'anta interna 14, mentre l'impegno dell'appendice cuneiforme 48 nella pinza 44 determina la posizione obbligata tra dette ante che non si sovrappongono totalmente, come da figure 6 e 7; ne consegue che le rispettive modanature o impugnature 26 e 28 restano adeguatamente scostate tra loro, non si urtano e non provocano lo schiacciamento delle dita dell'utilizzatore.

A partire dalla stessa condizione in cui entrambe le ante interna 14 ed esterna 16 sono in posizione di chiusura totale e riscontrano il rispettivo fine-corsa, si considera ora la fase che conduce all'apertura dell'anta interna 14 (figure da 12 a 18). In questa situazione accade il contrario rispetto a quanto sopra precisato, ossia è l'anta interna 14 ad ammortizzare su quella esterna 16. Infatti, tale movimentazione conduce il carrello 22 dell'anta interna 14 a portare l'appendice cuneiforme 48 di cui è provvisto a impegnarsi con la pinza 44 del supporto 30 fissato al telaietto 46'. Contemporaneamente, attraverso il riscontro 56' posto sul corpo sagomato 50, il carrello 22 spinge sullo stelo del pistoncino 40 dello stesso supporto 30 e realizza l'effetto ammortizzante per l'anta interna 14 in apertura. Come per la situazione descritta in precedenza, l'impegno dell'appendice cuneiforme 48 nella pinza 44 determina la posizione tra dette ante che non si sovrappongono totalmente, come da figure 12 e 13; ne consegue che le rispettive modanature o impugnature 26 e 28 restano adeguatamente scostate tra loro, quindi non si urtano ed evitano il rischio di schiacciamento delle dita dell'utilizzatore.

Ulteriormente, nel caso in cui entrambe le ante interna 14 ed esterna 16 siano parzialmente aperte, il dispositivo dell'invenzione svolge ancora una volta le stesse funzioni sopra descritte. Infatti, dalle figure da 19 a 25 si può rilevare come il movimento contemporaneo in apertura conduca le due ante interna 14 ed esterna 16 a portarsi nella zona centrale del fronte di apertura del mobile 12; il supporto 30 fissato al telaietto 46' che è a sua volta collegato all'anta esterna 16 intercetta durante lo scorrimento il carrello 22 dell'anta interna 26, cosicché nella pinza 44 dello stesso supporto 30 si innesta l'appendice cuneiforme 48 portata dal corpo sagomato 50 di detto carrello. Le due ante interna 14 ed esterna 16, pertanto, si stabilizzano reciprocamente; in pari tempo, lo stelo del pistoncino 40 del citato supporto 30 viene spinto dal riscontro 56' formato sul corpo sagomato 50, realizzando un effetto di frenatura morbida fra dette ante. Anche in questa ipotesi, come si rileva in particolare dalle figure 20 e 25, le impugnature delle stesse ante restano adeguatamente scostate tra loro, non si urtano durante la movimentazione ed evitano il rischio di schiacciamento delle dita dell'utilizzatore.

Le figure da 31 a 34 illustrano la soluzione secondo la quale il dispositivo salva-maniglie della presente invenzione è applicato a un armadio a tre ante. In un armadio di questo tipo, due delle ante sono allineate tra loro e, una volta chiuse, si presentano alle opposte estremità dell'armadio stesso; la terza anta è invece sbalzata in avanti rispetto alle precedenti e chiude la parte centrale dell'armadio. Sono quindi previste, sul cappello o base superiore dell'armadio, due parallele guide di scorrimento per i rispettivi carrelli, analogamente a quanto descritto in precedenza con riferimento ai profili sagomati 18, 18' delle ante 14 e 16 e come schematizzato in particolare alla figura 30. Detta figura, così come quella successiva, illustra la condizione di un armadio con tre ante completamente chiuse, in cui il cappello o base superiore è indicato con 60 e le opposte ante laterali chiuse sono indicate con 62 e 64; l'anta centrale sbalzata all'esterno rispetto alle precedenti è invece indicata con 66. In accordo con questa forma di realizzazione, riferita a un armadio provvisto di tre ante disposte in chiusura come sopra specificato, l'anta centrale sbalzata 66 è provvista nella parte superiore e lungo il fronte interno rivolto al cappello 60, di due distanziati telaietti con sezione a "U" rovesciata, indicati con 68 e 70, ciascuno dei quali porta un dispositivo 10 con pistoncino 40 e pinza 44. Detto dispositivo è fissato all'interno del telaietto 68, come nella soluzione di figura 23, oppure all'esterno del telaietto 70, come nella soluzione di figura 10. È altresì previsto, lungo il profilo sagomato 18 in cui scorre il dispositivo 10 esterno al telaietto a "U" 70, un pistoncino ad aria 72, analogo al pistoncino 24 di figura 2, nonché di figure 3 e 5; pertanto, quando entrambe le ante interne 62 e 64 sono chiuse, come da figure 30 e 31, l'anta esterna 66 si ferma ammortizzando la corsa sul pistoncino 72. Quando viene aperta l'anta interna 62, come da figura 32, la sua escursione è fermata e ammortizzata dal dispositivo 10 portato dal telaietto con sezione a "U" rovesciata 68, mentre quando viene aperta l'anta interna 64, come da figura 33, la sua escursione è fermata e ammortizzata dal dispositivo 10 portato dal telaietto con sezione a "U" rovesciata 70. Infine, nella condizione in cui sia l'anta esterna 66 che una delle ante interne, ad esempio l'anta interna 62, sono entrambe in parte aperte, esse si stabilizzano e ammortizzano vicendevolmente con frenatura morbida, analogamente alla situazione precedentemente descritta con riguardo alle figure da 19 a 25. Anche nella soluzione riferita a un armadio a tre ante, di conseguenza, le rispettive impugnature restano adeguatamente scostate tra loro, non si urtano durante la movimentazione ed evitano il rischio di schiacciamento delle dita dell'utilizzatore.

Come si può rilevare da quanto precede, sono evidenti i vantaggi che l'invenzione consegue.

Il dispositivo salva-maniglie per mobili con ante scorrevoli della presente invenzione consente di stabilizzare efficacemente in apertura e in chiusura totale o parziale le ante di un mobile, siano esse due o tre, effettuando nel contempo la loro frenatura morbida e progressiva. In funzione della vantaggiosa presenza delle pinze 44 e delle complementari appendici cuneiformi 48 si ottiene, oltre che detta stabilizzazione delle ante, anche il preciso posizionamento reciproco delle stesse, in modo da escludere che le rispettive impugnature 26 e 28 rimangano adeguatamente scostate tra loro, non si urtino ed evitino il conseguente rischio di schiacciamento delle dita dell'utilizzatore.

Benché l'invenzione sia stata sopra descritta con particolare riferimento a una sua forma di realizzazione preferita, data a scopo esemplificativo e non limitativo, numerose modifiche e varianti appariranno evidenti a un tecnico del ramo alla luce della descrizione sopra riportata. La presente invenzione, pertanto, intende abbracciare tutte le modifiche e le varianti che rientrano nello spirito e nell'ambito protettivo delle rivendicazioni che seguono.

Claims (7)

1. Rivendicazioni 1) Un dispositivo (10) salva-maniglie (26, 28) per un armadio (12) provvisto di almeno due ante (14) e (16) o (62, 64, 66) movimentate scorrevolmente lungo rispettive e parallele guide (18) e (18') fissate in prossimità del bordo anteriore della base superiore (20, 60) dell'armadio stesso, comprendente: - almeno una coppia di carrelli (22), provvisti di almeno una ruota o rullino (32), fissati al fronte interno di ciascuna anta in corrispondenza o in prossimità del rispettivo bordo superiore; - un elemento piastriforme (22') per il fissaggio diretto di almeno uno dei carrelli (22) a dette ante; - almeno un telaietto con sezione a "U" rovesciata (46), e/o (46') o (68) o (70) di supporto per una ruota o rullino (32); - contrapposti pistoncini ad aria (24) fissati all'estremità delle guide (18) e/ o sulle guide stesse lungo le quali scorrono le rotelle o rullini (32) dei carrelli (22) per l'arresto ammortizzato a fine-corsa in chiusura, in apertura e in posizioni intermedie dei carrelli stessi e delle rispettive ante, caratterizzato dal fatto di comprendere un supporto (30) in cui è alloggiato un pistoncino (40) sormontato da una solidale pinza o morsetto elastico (44), detto supporto (30) essendo fissato ad almeno uno dei telaietti con sezione a "U" rovesciata (46), (46'), (68), (70).
2. 2) Il dispositivo salva-maniglie secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo sagomato (50), fissato con viti o rivetti ad almeno uno degli elementi piastriformi (22') dei carrelli (22), provvisto di un'appendice cuneiforme (48) disposta in orientamento destro o sinistro e destinata a cooperare con la pinza o morsetto elastico portato dal supporto (30).
3. 3) Il dispositivo salva-maniglie secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i telaietti con sezione a "U" rovesciata (46, 46') e (68, 70) definiscono due parallele pareti verticali (47) e (49), la prima delle quali presenta altezza maggiore e forma la superficie di fissaggio al fronte interno delle ante (14) o (16) o (66), detti telaietti presentando un'altezza tale da scavalcare l'anta interna (14).
4. 4) Il dispositivo salva-maniglie secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che al fronte esposto della parete verticale (49) di almeno uno dei telaietti con sezione a "U" rovesciata (46, 46') è fissato uno dei carrelli (22) formato da un rullino (32) abbinato a una piastrina (33).
5. 5) Il dispositivo salva-maniglie secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto supporto (30) con pistoncino (40) e pinza (44) è fissato al fronte interno della parete verticale (49) di almeno uno dei telaietti con sezione a "U" rovesciata (46, 46'), (68, 70).
6. 6) Il dispositivo salva-maniglie secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sui telaietti con sezione a "U" rovesciata (46, 46', 68, 70) e sui corpi sagomati (50) sono realizzati riscontri (56, 56') per l'attivazione dei pistoncini ad aria (24).
7. 7) Il dispositivo salva-maniglie secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il supporto (30) è formato da due complementari semi-gusci (34, 36) ciascuno dei quali comprende inferiormente un incavo a profilo semicircolare (38) sviluppato orizzontalmente a formare la sede di posizionamento e stabilizzazione del pistoncino (40).