IT201800001689A1 - Splint dentale attivatore della leva mandibolare per bilanciare la postura e raggiungere la simmetria neuromuscolare - Google Patents

Splint dentale attivatore della leva mandibolare per bilanciare la postura e raggiungere la simmetria neuromuscolare Download PDF

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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61HPHYSICAL THERAPY APPARATUS, e.g. DEVICES FOR LOCATING OR STIMULATING REFLEX POINTS IN THE BODY; ARTIFICIAL RESPIRATION; MASSAGE; BATHING DEVICES FOR SPECIAL THERAPEUTIC OR HYGIENIC PURPOSES OR SPECIFIC PARTS OF THE BODY
    • A61H1/00Apparatus for passive exercising; Vibrating apparatus; Chiropractic devices, e.g. body impacting devices, external devices for briefly extending or aligning unbroken bones
    • A61H1/02Stretching or bending or torsioning apparatus for exercising

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Description

SPLINT DENTALE ATTIVATORE DELLA LEVA MANDIBOLARE PER BILANCIARE LA POSTURA E RAGGIUNGERE LA SIMMETRIA NEUROMUSCOLARE
DESCRIZIONE
CAMPO DELLA TECNICA
La presente invenzione riguarda uno splint dentale o bite dentale.
ARTE ANTERIORE
La comunità scientifica è in profondo disaccordo sulle cause che danno origine alla cattiva postura (iper-cifosi dorsali, scoliosi e iper-lordosi lombari) e alle sintomatologie annesse come il mal di schiena o i dolori alla zona cervicale. Sebbene ci siano molti studi che negano la relazione tra disfuzioni cranio cervico-mandibolari e postura, altri studi scientifici mettono in risalto l’importanza della relazione tra apparato stomatognatico (apparato cranio cervico mandibolare) e postura e simmetria del volto o meglio tra disfunzioni cranio cervico mandibolari e postura e simmetria del volto.
Si veda: “The Relationship Between the Stomatognathic System and Body Posture”, Antonino Cuccia e Carola Caradonna, Clinics (Sao Paulo).
2009 Jan; 64(1): 61–66; “The association between head and cervical posture and temporomandibular disorders: A systematic review”, Olivo, Bravo, Magee, Thie, Major, Flores-Mir, J Orofac Pain.2006 Winter;20(1):9-23.
Come tali studi hanno contribuito a dimostrare, la postura umana e la simmetria del volto dipendono principalmente dal sistema stomatognatico, meglio denominato apparato cranio cervico mandibolare. Infatti, questi studi dimostrano la stretta relazione tra cranio mandibola e colonna vertebrale. Più precisamente la postura umana è determinata dall’allineamento della colonna vertebrale che a sua volta è collegata strettamente con il sistema stomatognatico o meglio cranio cervico mandibolare. Tale sistema è composto da tre elementi principali: il cranio la mandibola e la colonna vertebrale.
Nonostante una parte minoritaria della comunità scientifica abbia individuato l’importanza della relazione tra occlusione e postura, nessuno ha mai prodotto una teoria che cerchi di spiegare in che modo mandibola, cranio e spina dorsale siano in relazione tra loro.
Ad oggi parte della comunità scientifica considera la cattiva occlusione come un’interferenza posturale al pari di altre interferenze (podaliche, magnetiche, alimentari, visive, vestibolari, tattili, psicologiche, etc. etc. ). L’occlusione quindi non è considerata la causa più importante della cattiva postura.
In questo contesto, in cui l’occlusione viene considerata solo una interferenza al pari delle altre, la comunità scientifica ha proposto alcuni strumenti per intervenire sul sistema cranio cervico mandibolare.
Generalmente tali strumenti sono raggruppabili in due macro categorie: bite odontoiatrici e bite sportivi. Questi bite dentali, comunemente denominati anche splint dentali hanno delle specifiche caratteristiche che generalmente appartengono ad una o l’altra categoria.
Alcuni bite sono fatti in resina dura e hanno la caratteristica di essere sottili e lisci sulle superfici occlusali. Tali bite servono generalmente per risolvere disordini cranio-cervico mandibolari. Essendo sottili, essi creano una piccola distanza tra le arcate superiori e inferiori. In questa categoria rientra, per esempio, la placca di Gelb, più in dettaglio esaminata in seguito, e altri bite prodotti da gnatologi e dentisti.
Alcuni bite creano delle fosse e una maggiore altezza tra le arcate dentarie (superiori e inferiori) e sono generalmente composti di gomma o di materiale morbido. Tra questi si menziona il bite Dr.Brux o alcuni mouthguard sportivi.
Qui di seguito vengono citati alcuni bite che si prefiggono di intervenire sul rapporto cranio mandibolare.
Il bite di Gelb si realizza sull’arcata inferiore ed è caratterizzato da una barra linguale che collega i piani in resina che sono modellati nella posizione terapeutica. Le superifici occlusali sono lisce e lo strato di resina è molto sottile. Tale bite richiede l’intervento di uno specialista dentale per essere attivato sull’occlusione del paziente.
La placca o bite di Michigan si esegue sull’arcata superiore ed è caratterizzato dalla guide canine per il controllo della lateralità. E’ di resina dura ed ha superfici occlusali liscie. Tale bite richiede l’intervento di uno specialista dentale per essere attivato sull’occlusione del paziente.
Il bite ortotico di Jankelson è realizzato sull’arcata inferiore e riproduce una nuova occlusione con la forma dei denti per mantenere gli svincoli di lateralità e protrusione. Lo splint dentale è realizzato in resina dura modellando i punti di contatto in rapporto univoco cuspide-fossa ripristinando una occlusione corretta sopra a quella instabile. Tale bite richiede l’intervento di uno specialista dentale per essere attivato sull’occlusione del paziente.
La placca o splint di Farrar è uno splint dentale in resina dura da apporre sull’arcata superiore con superficie occlusale liscia. In alcune realizzazioni presenta un rialzo nella zona degli incisivi. Tale bite richiede l’intervento di uno specialista dentale per essere attivato sull’occlusione del paziente.
La pubblicazione US20110186055A1 descrive uno splint dentale realizzato in gomma morbida da apporre sull’arcata inferiore e dotato di fosse. Tale bite si applica insieme alla stimolazione elettrica nervosa dell’articolazione temporomandibolare di un atleta per determinare la posizione ottimale della mandibola.
Il documento US7918228 descrive un bite apposto sull’arcata inferiore dotato di rampe per il riposizionamento della mandibola. Serve per il riposizionamento muscoloscheletrico e viene messo in bocca per portare la mandibola nella posizione ottimale per ridurre lo stress dell’articolazione temporomandibolare.
La pubblicazione US20080206707 descrive un bite che porta la mandibola e la lingua in protusione e che migliora la respirazione durante il sonno e l’attività fisica. Tale bite viene costruito in modo da poter essere adattato alla mandibola di colui che lo indossa.
La pubblicazione US20140261464 descrive un bite regolatore che ha una banda frontale con sezioni molari che si estende su tutte le arcate. Sia la sezione destra che sinistra posseggono una regione interocclusale sulla superficie. Sia la superficie superiore che inferiore sono configurate per accogliere i denti superiori e inferiori.
E’ risaputo che una parte della comunità scientifica sostiene che ci siano delle interferenze tra l’occlusione e la postura, cioè che una cattiva occlusione possa avere effetti negativi sulla postura. Tuttavia non è mai stata prodotta una teoria che mostri in che modo funzioni questa relazione. Inoltre ha sempre relegato questa relazione allo status di mera interferenza al pari delle altre (podalica, visive, tattili). Mai la comunità scientifica, in nessuna delle sue componenti, ha prodotto una teoria che spieghi in che modo la posizione errata del cranio possa incurvare la colonna vertebrale.
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
Secondo un aspetto, viene previsto un bite, o splint dentale comprendente due piastrine unite nella parte anteriore da un filo di collegamento, in cui ciascuna piastrina ha una base con una superficie superiore e una superficie inferiore, ed in cui ciascuna piastrina presenta organi per accogliere e ancorare meccanicamente un materiale termoplastico alle rispettive superfici superiore e inferiore.
Lo splint dentale può inoltre comprendere uno strato di materiale termoplastico ancorato alla superficie superiore e uno strato di materiale termoplastico ancorato alla superficie inferiore della base di ciascuna piastrina. Il materiale termoplastico può essere in particolare un materiale biocompatibile, cioè adatto ad essere tenuto in bocca, con una temperatura di rammollimento superiore alla temperatura corporea, in modo tale che quando il bite o splint dentale viene indossato, il materiale termoplastico sia duro e sostanzialmente non deformabile sotto la pressione dei denti.
Le piastrine possono essere realizzate in materiale metallico, o altro materiale duro. Preferibilmente le piastrine sono realizzate in una resina odontica dura e possono essere costruite artigianalmente, oppure anche con tecniche più avanzate, ad esempio tramite stampa 3D.
E’ stato sorprendentemente rilevato che la relazione cranio mandibolare è il fattore predominante che determina la cattiva postura. Inoltre è stato individuato il preciso biomeccanismo della relazione tra cranio mandibola e colonna vertebrale.
Infatti è stato scoperto che è proprio la posizione del cranio sulla mandibola che determina l’allineamento corretto o scorretto della colonna vertebrale. Il cranio con il suo peso e grazie ai muscoli masticatori, grava quindi non solo sulla colonna vertebrale ma anche sulla mandibola. Infatti se il cranio è posizionato correttamente rispetto alla mandibola, l’allineamento della colonna vertebrale non viene compromesso, perchè il cranio scarica in maniera simmetrica sulla colonna vertebrale sia il suo peso (forza di gravità), sia le forze muscolari (i muscoli masseteri e temporali). Quindi una corretta relazione tra cranio, mandibola e colonna vertebrale è determinante per evitare che si generino ipercifosi dorsali, iperlordosi lombari o torsioni lombari e dorsali. Detto in altre parole, perchè una postura sia corretta è necessario che:
1) l’occlusione dentale sia simmetrica sia dal punto di vista osseo che dal punto di vista neuromuscolare (ossia la precisa attivazione simmetrica dei muscoli masseteri e temporali di destra e sinistra),
2) vi sia un’adeguata altezza dentaria in zona premolare e molare su ambo le arcate dentarie in modo da sostenere il peso del cranio nella posizione fisiologica e posturale corretta. Questo perchè è proprio la mandibola che fa appoggio al cranio in questo sistema cranio-cervicomandibolare.Per restare in una posizione corretta, e non compromettere l’allineamento della colonna vertebrale e di tutto l’apparato stomatognatico, il cranio ha bisogno di conservare una corretta relazione con la mandibola. Questa, infatti, ha il compito di sorreggere il cranio e di non farlo affossare, compromettendo tale allineamento.
Si può pertanto affermare che il fattore fondamentale per avere una postura corretta, risiede in una corretta relazione cranio mandibolare. Il cranio poggia interamente sulla mandibola e grazie ad essa resta in posizione corretta senza affossarsi.
Inoltre, è stato scoperto che, affinché la mandibola svolga questa funzione di sorreggere il cranio, è fondamentale che i denti siano sufficientemente estrusi per impedire al cranio di affossarsi compromettendo l’allineamento della colonna vertebrale e dell’apparato stomatognatico. Nello specifico, è tramite la chiusura delle arcate dentarie (l’occlusione) che il cranio trova appoggio sulla mandibola. Ecco che diventa fondamentale conservare una buona occlusione per non far affossare il cranio e incorrere in gravi problemi posturali.
E’ stato scoperto che l’input posturale viene trasmesso dall’apparato stomatognatico alla colonna vertebrale attraverso l’atto deglutitorio. Nello specifico, quando le arcate entrano reciprocamente in contatto durante l’atto deglutitorio, viene inviato alle strutture sottostanti un input coerente con lo stato dell’occlusione. Ecco perché l’occlusione è determinante ai fini dello stato della postura. Quindi la postura del corpo è coerente con la condizione dell’occlusione al momento della deglutizione.
Tuttavia, è stato rilevato che questo complesso e delicato sistema viene danneggiato quando in determinate persone l’estrusione dei denti viene compromessa da uno o più fattori, quali ad esempio dall’estrazione di molari, la carente estrusione dentaria durante la crescita, errori dentistici vari, malformazioni genetiche e debolezza dell’osso mascellare. In questo modo l’occlusione non è in grado di sorreggere adeguatamente il cranio attraverso i denti. Ciò fa sì che il cranio tenda ad affossarsi in basso, cambiando inclinazione rispetto alla mandibola, e scivoli in avanti e su un lato rispetto al corpo, compromettendo l'allineamento posturale.
E’ stato rilevato che durante il suo affossamento sulla mandibola, l cranio comprime la colonna vertebrale che genera scoliosi, ipercifosi, iperlordosi e torsioni lombari e dorsali. E’ questa l’origine di numerosi problemi posturali: la cattiva occlusione. Infatti il cranio affossandosi cambia la propria inclinazione e tende a stringere la colonna vertebrale in uno spazio più ridotto, schiacciandola.
Per impedire lo schiacciamento della colonna vertebrale è importante correggere l’occlusione in modo tale da permetterle di portare il cranio nella sua posizione corretta. Per risolvere questo problema è necessario usare uno splint dentale che abbia determinate caratteristiche, e che forma l’oggetto della presente invenzione.
Lo splint dentale secondo la presente invenzione deve essere di materiale duro e appoggiarsi solo sull’arcata inferiore, poiché l’arcata superiore deve restare libera. Lo splint dentale, inoltre, deve avere delle fosse per essere indentato dai denti dell’arcata superiore. Tale splint dentale deve avere un’altezza dentaria tale da conferire una apertura alla bocca in zona anteriore (incisivi) tra 5 mm e 1 cm. Perché ciò possa avvenire lo splint dentale deve avere un'altezza di circa 3mm in zona premolare e molare.
Inoltre, deve essere previsto un metodo di registrazione dello splint dentale che apporti due caratteristiche: creare un piano occlusale omogeneo e portare la mandibola in una protusione tra un 1 mm e 5 mm.
Tale spilnt dentale deve essere sufficientemente alto da permettere di recuperare l’altezza dentaria mancante.
Inoltre è importante che il cranio possa, attraverso i denti dell’arcata superiore, usare le fosse dello splint dentale per restare incastrato alla mandibola ed impedire lo scivolamento all’indietro della mandibola stessa. Infatti, a causa della muscolatura stomatognatica, la mandibola tende a scivolare verso dietro per tornare in occlusione abituale, ma questo movimento è impedito dagli stop di retrusione dello splint, rappresentati dalle fosse poste sulla superficie dello splint stesso.
Attraverso le fosse, è il cranio che tende ad andare indietro, anziché la mandibola, posizionandosi nella posizione corretta e generando l’effetto della leva mandibolare. In breve, il bite o splint secondo l’invenzione sfrutta la protrusione della mandibola e l’altezza dentale dello splint per generare l’effetto della leva mandibolare per riposizionare il cranio, per impedire il suo affossamento e per distendere la colonna vertebrale.
Inoltre, l’occlusione deve essere registrata usando una metodica particolare: il soggetto deve stare in piedi e dritto, portare il capo in posizione retrusa e la mandibola in avanti in posizione protrusiva. Tale procedura deve essere realizzata periodicamente poiché la registrazione posturale dopo circa 15/20 giorni perde la sua efficacia di stendere la colonna vertebrale.
L’importanza di questi elementi (altezza dello splint dentale elevata, protrusione mandibolare, fosse dentali) non è riconosciuta dalle metodiche attuali. Questa mancanza di consapevolezza si riflette in una quantità di splint o bite dentali che non risolvono il problema e che non sono stati costruiti con la consapevolezza che il cranio dovesse cambiare il suo rapporto con la mandibola. I bite attuali non sfruttano il corretto rapporto neuro-osteo-muscolare cranio mandibolare fondamentale per raddrizzare la postura del corpo. Infatti, senza questi tre elementi (che lavorano simultaneamente) come altezza, protrusiva e fosse, non è possibile trasferire neuromuscolarmente il corretto rapporto cranio mandibolare al resto del corpo.
I bite o splint dentali attuali sono generalmente bassi (non creano una distanza sufficiente tra le arcate dentarie) e sono senza fosse, oppure sono dotati di fosse, ma sono troppo morbidi. Inoltre, nessun bite attuale porta la mandibola in una protrusione accentuata.
Il bite della presente invenzione, a differenza degli splint dentali precedenti, è in grado di agire sulla postura correttamente impedendo al cranio di affossarsi e di schiacciare la colonna vertebrale.
Lo splint dentale qui descritto viene usato per modificare il rapporto cranio-mandibolare tramite l’uso di tre caratteristiche (fosse sulla superficie dello splint dentale, elevata altezza dello splint dentale e protrusione mandibolare) che obbligano il cranio a modificare la sua posizione rispetto alla mandibola e a creare un effetto leva mandibolare che spinge il cranio verso l’alto in maniera simmetrica sia sotto l’arcata dentale di sinistra che sotto l’arcata dentale di destra, stirando così la colonna vertebrale e bilanciando la postura. Tale splint dentale serve per correggere la postura di un individuo.
Il bite della presente invenzione è in grado di ripristinare il corretto rapporto cranio mandibolare e di conseguenza permettere alla colonna vertebrale di stendersi, di riallinearsi ed eliminare ipercifosi, iperlordosi, torsioni lombari e dorsali. Tale splint è diverso dagli splint precedenti sia per la sua conformazione che per il metodo ad esso associato.
Lo splint della presente invenzione è uno splint dentale termomodellabile, da applicare sull’arcata inferiore che utilizza un’altezza di 3 mm in zona molare e premolare. Inoltre, possiede fosse che vengono create durante l’attivazione del bite grazie ad un materiale termoplastico.Tali fosse devono essere indentate dai denti dell’arcata superiore.
Lo splint della presente invenzione ha un metodo associato che permette alla mandibola di protrudere al momento della registrazione.
Mantenendo l’altezza dello splint dentale in zona molare di circa 3mm , modificando l’occlusione ogni 15/20 giorni e indentando i molari i benefici possono essere protratti a lungo termine e sono più profondi e duraturi.
Perché tale splint funzioni, questo deve essere attivato tramite una metodologia specifica che permetta di registrare una nuova occlusione del paziente sul bite tramite una manovra che porti in protusione la mandibola. Il paziente deve stare in piedi con la schiena dritta e le spalle rilassate. Stando in piedi e forzando una postura dritta, anche se non naturale, si genera un’attivazione di tutti i fasci muscolari posturali corporei antigravitari e si effettua un leggero stiramento globale della colonna vertebrale durante la registrazione.
Dopodiché il soggetto deve inserire lo splint in bocca eseguendo una procedura specifica. Tale procedura prevede l’utilizzo di materiali termoplastici utilizzati per registrare l’occlusione.
In questo modo, la mandibola, protusa e centrata, si trova in sospensione tra la testa e l’intero corpo ed effettua dei micro spostamenti di decimi di millimetro. Tali spostamenti obbligano il corpo tutto (a partire dal cranio) a bilanciarsi e a raggiungere la simmetria. Ed è in questo preciso istante che si effettua la presa della nuova occlusione sul materiale termoplastico all’interno delle piastrine. In pratica, facendo addurre la mandibola al capo, in tale posizione, i denti affondano nel materiale termoplastico sulla superficie superiore del bite.
Una volta che i denti sono affondati nel materiale termoplastico, si aspetta che questa indurisca, così da formare delle fosse perfettamente speculari all’arcata superiore. La nuova occlusione viene registrata sullo splint. Tale nuova occlusione, col tempo, sfruttando le forze antigravitarie tende a correggere la postura del corpo. Infatti secondo questa procedura la postura corretta è conservata grazie alla nuova occlusione registrata nel materiale termoplastico.
In questo modo l’occlusione viene modificata con l’intento di cambiare il rapporto cranio mandibolare e modificare l’inclinazione del cranio, in modo da creare un effetto di contro-torsione che parta dall’alto e continui per tutto il corpo in modo da annullare le forze di torsione che sono causa degli squilibri posturali nei tre piani dello spazio.
Una volta che si è registrata la postura dritta, l’intero corpo umano può avvalersi dell’effetto della leva mandibolare generato dallo splint della presente invenzione e stare finalmente dritto senza più nessuno sforzo muscolare da parte di chi lo indossa. Il cranio non pesa più come prima, e non schiaccia più la spina dorsale. Questa procedura favorisce il processo del bilanciamento di tutto il corpo. Dopodiché questa registrazione viene ripetuta ogni 15-20 giorni fino al termine del trattamento per permettere il continuo riaggiustamento posturale.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
I disegni mostrano a puro titolo di esempio non limitativo diverse forme di attuazione di uno splint dentale attivatore della leva mandibolare. Più in particolare, nei disegni:
FIG.1 rappresenta una vista in pianta dall’alto , e quindi della superficie superiore, di uno splint dentale o bite attivatore della leva mandibolare in una forma di realizzazione, con materiale termoplastico posto in esso
FIG.2 rappresenta una sezione secondo la linea II-II di FIG.1 dello splint dentale che mostra la variazione di spessore della base su cui viene apposto il materiale termoplastico
FIG.3 rappresenta una vista della superficie superiore indentata dello splint delle FIGG. 1 e 2 con le fosse create dalla presa dell’occlusione effettuata direttamente sul materiale termoplastico
FIG.4 rappresenta una vista in pianta della superficie inferiore indentata dello splint dentale attivatore della leva mandibolare con le fosse create dalla presa dell’occlusione effettuata direttamente sul materiale termoplastico
FIG.5 rappresenta una vista tergale dello splint vuoto, cioè con la superficie superiore e inferiore senza il materiale termoplastico
FIG.6 rappresenta una vista assonometrica dello splint in cui è visibile la superficie forata superiore dello splint priva di materiale termoplastico.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI FORME DI REALIZZZIONE
La descrizione dettagliata che segue di forme di realizzazione esemplificati-ve si riferisce ai disegni allegati. Gli stessi numeri di riferimento in disegni differenti identificano gli elementi uguali o simili. Inoltre i disegni non sono necessariamente in scala. La descrizione dettagliata che segue non limita l’invenzione. Piuttosto, l’ambito dell’invenzione è definito dalle rivendicazioni accluse.
Il riferimento nella descrizione a “una forma di realizzazione” o “la forma di realizzazione” o “alcune forme di realizzazione” significa che una particolare caratte-ristica, struttura o elemento descritto in relazione ad una forma di realizzazione è compreso in almeno una forma di realizzazione dell’oggetto descritto. Pertanto la frase “in una forma di realizzazione” o “nella forma di realizzazione” o “in alcune forme di realizzazione” usata nella descrizione non si riferisce necessariamente alla stessa o alle stesse forme di realizzazione. Inoltre, le particolari caratteristiche, strut-ture od elementi possono essere combinati in qualunque modo idoneo in una o più forme di realizzazione.
Nell’ambito della presente descrizione e delle allegate rivendicazioni, i termini superiore e inferiore, anteriore e posteriore sono riferiti alla posizione dello splint dentale in uso, cioè indossato dal paziente. Per interno ed esterno si intendono posizioni riferite al piano antero-posteriore, con “esterna” essendo indicata una posizione più distante da tale piano rispetto ad una posizione indicata come “interna”.
Come mostrato in FIG.1, in alcune forme di realizzazione della presente invenzione il bite o splint dentale 20 comprende due piastrine speculari 1, ad esempio termostampate. Le piastrine speculari 1 possono essere construite con resina ortodontica dura biocompatibile, che permette di adattarsi al meglio alle arcate dentali di un individuo qualsiasi. Su queste piastrine 1 viene apposto un materiale termoplastico 4, che diventa morbido e modellabile nell’acqua, ad esempio quando viene portato ad una temperatura superiore ai 65° C. Il materiale termoplastico 4 può essere applicato sulle piastrine 1 al momento della produzione. In alcune forme di realizzazione, il materiale termoplastico può essere applicato al momento dell’uso.
Ciascuna piastrina 1 presenta una base 1.3 e due sponde laterali 1.1, 1.2. Come visibile in particolare in FIG.5, le sponde laterali 1.1, 1.2 le sponde laterali sporgono superiormente e inferiormente rispetto alla base 1.3 della rispettiva piastrina 1, per formare un volume di contenimento del materiale termoplastico 4. La base 1.3 e le sponde laterali 1.1, 1.2 definiscono, per ciascuna piastrina 1, due volumi, rispettivamente superiore ed inferiore, di accoglimento di un materiale termoplastico 4.
Nella parte posteriore delle piastrine 1 la base 1.3 di queste è più spessa rispetto alla parte anteriore. Le due piastrine 1 sono unite tra loro da una barra o filo 2 di idoneo materiale, ad esempio in titanio. Il filo o barra 2 permette allo splint di adattarsi alle arcate di qualsiasi individuo. In alcune forme di realizzazione, la barra o filo 2 è dotato di un’ansa 3 che rende ulteriormente più adattabile lo splint alla morfologia della bocca del paziente a cui esso viene applicato.
La FIG.2 mostra una sezione locale secondo la linea II-II di una delle piastrine 1 dello splint dentale 20. La base 1.3 della piastrina 1 presenta una zona posteriore di spessore maggiore, indicata con 6, ed una zona anteriore di minore spessore, indicata con 7
Ad esempio lo spessore della base 1.3 della piastrina può presentare uno spessore variabile da un valore massimo compreso tra 1 e 5 mm nella zona posteriore ad un valore minimo compreso tra 1 e 2 mm nella zona anteriore.
In FIG.3 è mostrata una vista dall’alto dello splint dentale 20 dopo la registrazione dell’occlusione. Il materiale termoplastico 4 contenuto tra la base 1.3 di ciascuna piastrina 1 e le sponde 1.1, 1.2 di essa (e applicato sia sulla superficie superiore che sulla superficie inferiore di ciascuna piastrina 1), viene riscaldato in acqua calda a temperatura sufficiente a rendere morbido e malleabile il materiale termoplastico 4, ad esempio una temperatura superiore a 65° C. Una volta riscaldato, il materiale termoplastico 4 diventa morbido e viene usato per registrare l’occlusione chiudendo il morso sul materiale termoplastico 4 ammorbidito. In altri termini, lo splint dentale viene posto nella bocca del paziente, il quale stringe i denti e ne provoca la penetrazione (sia dei denti dell’arcata superiore, sia dei denti dell’arcata inferiore) nella massa di materiale termoplastico 4 ammorbidito, applicato sulle superfici superiore e inferiore della base 1.3 delle placche 1 e fra le sponde 1.1 e 1.2 di esse, formando delle fosse nel materiale 4.
In FIG.3 lo splint presenta fosse 8a sull’arcata superiore sinistra fosse 8b sull’arcata superiore destra. Tali fosse sono state generate dalla pressione dei denti dell’arcata superiore sul materiale termoplastico 4 ammorbidito.
In FIG.4 si vede l’arcata inferiore dello lo splint dentale 20 dopo la registrazione dell’occlusione. Il materiale termoplastico 4 In FIG.4 lo splint 20 mostra fosse 9a sull’arcata sinistra e fosse 9b sull’arcata destra. Tali fosse sono state generate dalla pressione dei denti dell’arcata inferiore sul materiale termoplastico 4 ammorbidito.
In FIG.5 si osserva lo splint dentale 20 visto da dietro con le piastrine 1 vuote, ciop prive di materiale termoplastico 4. Si vedono le sponde laterali 1.1 e 1.2 delle piastrine 1 che servono per non far trasbordare il materiale termoplastico 4 durante l’indentamento dello splint dentale 20. Come accennato, il materiale termoplastico viene posto tra le sponde 1.1 1.2 delle piastrine 1 di destra e sinistra sia sulla superficie superiore 10a che sulla superficie inferiore 10b delle basi 1.3.
In FIG.6 si vede lo splint dentale 20 visto dall’alto e da dietro vuoto, cioè senza materiale termoplastico 4. In alcune forme di realizzazione, come visibile in FIG.6, le basi 1.3 delle piastrine 1 presentano fori passanti 13 che collegano lo spazio dell’arcata superiore con quello inferiore, cioè che collegano le superfici superiore 10a e inferiore 10b (rivolte, in uso, rispettivamente verso l’arcata superiore e verso l’arcata inferiore) della base 1.3 di ciascuna piastrina 1. I fori 13 servono per permettere al materiale termoplastico 4 posto sia sulla superficie superiore 10a sia sulla superficie inferiore 10b dello splint 20 di legarsi meccanicamente. In pratica, in questa forma di realizzazione, il materiale termoplastico 4 è suddiviso in due masse principali, applicate sulle contrapposte superfici 10a, 10b della base 1.3, tra loro legate dal materiale che riempie i fori passanti 13.
Nella parte anteriore dello splint 20 la sponda esterna.1.1 di ciascuna piastrina 1 può presentare una leggera incurvatura verso l’interno, indicata con 12 in FIG.6, in modo da rendere lo splint più ergonomico e comodo.
La produzione dello splint dentale 20 può avvenire come segue.
Le piastrine 1 possono essere prodotte con una qualsiasi resina ortodontica, ad esempio con una stampante 3D, oppure con metodi artigianali. Alle piastrine 1 può essere applicato il filo in titanio 2, ad esempio modellato con macchinario apposito che può formare anche l’eventuale ansa 3.
Il filo di titanio 2 viene applicato sulla parte anteriore delle piastrine 1 ad esempio formando piccole anse terminali del filo, che vengono annegate nella resina che forma le piastrine 1, ad esempio una resina termoindurente.
Successivamente, viene applicato un qualsiasi materiale termoplastico 4 sia sulla superficie superiore 10a che sulla superficie inferiore 10b di entrambe le piastrine 1. Il materiale termoplastico 4 resta legato alla piastrina perchè è unito, in mezzo, attraverso dal materiale stesso che trafila attraverso gli appositi fori 13. In altre parole, le parti di materiale termoplastico 4 apposte sia alla superficie occlusale superiore 10a che a quella inferiore 10b sono legate in mezzo tramite gli appositi fori 13.
Peraltro, non si esclude la possibilità di ancorare il materiale termoplastico 4 in altro modo alle piastrine 1. Ad esempio, le piastrine 1 possono essere dotate, su entrambe le superfici 10a, 10b e/o sulle superfici interne delle sponde 1.1, 1.2, di sottosquadri in cui penetra il materiale termoplastico 4. In altre forme di realizzazione, si può prevedere che il materiale termoplastico 4 sia ancorato alle piastrine 4 in altro modo, ad esempio per saldatura o incollaggio.
Il bite o splint dentale 20 sin qui descritto può essere utilizzato seguendo la seguente procedura di attivazione:
1) Porsi davanti a uno specchio, prendere lo splint 20 e inserirlo in bocca. Con le dita far sì che le piastrine 1 dello splint 20 combacino con le arcate dentali inferiori. Questo passo è necessario per evitare che al momento della registrazione il materiale termoplastico 4 trasbordi a seguito della pressione delle dita. Per questo motivo è fondamentale adattare lo splint dentale alla propria bocca quando il materiale termoplastico 4 è ancora duro, ossia prima che venga inserito in acqua calda.
2) Modellare la barretta o filo di titanio 2 con le dita affinché si adatti alla forma della bocca in modo da adagiarsi dietro agli incisivi inferiori. In questo modo la barretta o filo di titanio 2 non ostacola la lingua nei suoi movimenti.
3) Dopo che lo splint ha preso la forma della bocca può essere immerso in acqua calda, ad una temperatura sufficiente ad ammorbidire il materiale termoplastico 4.
4) Attendere qualche minuto affinché il materiale termoplastico diventi morbido. In alcuni casi possono essere usati materiali termoplastici il cui aspetto varia in funzione della durezza. Ad esempio, il materiale termoplastico 4 può essere tale da diventare trasparente o semi-trasparente quando si ammorbidisce per effetto della temperatura. Materiali termoplastici aventi queste caratteristiche sono noti agli esperti del ramo.
5) Levare lo splint dentale 20 dall’acqua ed inserirlo in bocca nella stessa posizione in cui era stato adattato precedentemente come scritto nel punto 1.
6) Riposizionare lo splint dentale in bocca e portare la mandibola leggermente in avanti formando una “O” con la bocca, in modo che gli incisivi sia inferiori che superiori vadano a chiudere più o meno testa a testa, cioè vadano circa a combaciare.
7) Chiudere la bocca mordendo sullo splint dentale 20, affondando i denti nel materiale termoplastico 4 ammorbidito.
8) Schiacciare fino a che non si arriva a sentire il punto duro di contatto dei denti con la piastrina 1.
9) Restare in questa posizione per alcuni minuti.
10) Eventualmente, usando un bicchiere riempire la bocca di acqua fredda senza deglutire così da far indurire il materiale termoplastico più velocemente. Durante questa operazione bisogna far attenzione a non muovere i denti per non falsare il morso preso.
11) Rimuovere lo splint dentale 20 e farlo ulteriormente indurire in acqua fredda.
A questo punto lo splint dentale 20 è pronto per l’utilizzo. Dopo 15-20 giorni ripetere le operazioni sopra descritte.
La ripetizione della presa impronte dello splint dentale 20 ogni 15-20 giorni consente di proseguire nel bilanciamento corporeo neuro muscolare. Ogni 15-20 giorni il corpo della persona che ha attivato lo splint dentale 20 si adatta alla registrazione il che la rende inefficace e priva di benefici. Per cui ogni 15-20 giorni lo splint dentale 20 perde la sua efficacia e capacità di migliorare la postura e di fornire input simmetrici ai muscoli del corpo e del volto. Per questo motivo va effettuata una nuova registrazione per ri-attivare lo splint dentale 20.

Claims (12)

  1. SPLINT DENTALE ATTIVATORE DELLA LEVA MANDIBOLARE PER BILANCIARE LA POSTURA E RAGGIUNGERE LA SIMMETRIA NEUROMUSCOLARE RIVENDICAZIONI 1. Uno splint dentale comprendente due piastrine unite nella parte anteriore da un filo di collegamento, in cui ciascuna piastrina ha una base con una superficie superiore e una superficie inferiore, ed in cui ciascuna piastrina presenta organi per accogliere e ancorare meccanicamente un materiale termoplastico alle rispettive superfici superiore e inferiore.
  2. 2. Lo splint dentale della rivendicazione 1, comprendente un materiale termoplastico ancorato alla superficie superiore e alla superficie inferiore della base di ciascuna piastrina.
  3. 3. Lo splint dentale della rivendicazione 1 o 2, in cui le piastrine sono realizzate in una resina odontica dura.
  4. 4. Lo splint dentale della rivendicazione 1 o 2 o 3, in cui ciascuna piastrina presenta fori passanti che portano in collegamento la superficie superiore con la superficie inferiore della piastrina.
  5. 5. Lo splint dentale di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuna piastrina è incavata superiormente e inferiormente, per formare rispettive sedi di accoglimento del materiale termoplastico.
  6. 6. Lo splint dentale di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui le piastrine hanno anteriormente una forma incurvata verso l’interno.
  7. 7. Lo splint dentale di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuna piastrina presenta una base e rispettive sponde laterali, sporgenti superiormente e inferiormente da detta base, per delimitare un volume di contenimento del materiale termoplastico, sia sulla superficie superiore sia sulla superficie inferiore della rispettiva base.
  8. 8. Lo splint dentale di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la base di ciascuna piastrina presenta uno spessore variabile, maggiore nella parte posteriore, corrispondente ad una zona di appoggio dei denti molari, e inferiore nella parte anteriore.
  9. 9. Lo splint dentale di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il materiale termoplastico ha la temperatura di rammollimento intorno a 65°C alla pressione atmosferica.
  10. 10. Lo splint dentale di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il filo di collegamento è realizzato in un metallo modellabile, preferibilmente in titanio.
  11. 11. Lo splint dentale di una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il filo di collegamento presenta un’ansa intermedia per conferire modellabilità allo splint in modo che si possa adattare al meglio all’arcata dentale inferiore.
  12. 12. Un metodo di attivazione di uno splint dentale secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente le seguenti fasi: a. posizionare lo splint dentale, con il materiale termoplastico duro in bocca per farlo combaciare sulle arcate dentali inferiori, b. modellare il filo di collegamento delle piastrine affinché si adatti alla forma della bocca in modo da adagiarsi dietro agli incisivi inferiori c. rimuovere lo splint dentale dalla bocca d. riscaldare il materiale termoplastico dello splint dentale fino a rammollimento e. inserire nuovamente in bocca lo splint dentale applicandolo all’arcata inferiore f. portare la mandibola leggermente in avanti con gli incisivi inferiori superiori sostanzialmente contrapposti e combacianti g. chiudere la bocca mordendo lo splint dentale h. schiacciare fino a portare i denti in contatto le piastrine i. indurire il materiale termoplastico mentendo la forma ottenuta tramite schiacciamento con i denti.
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