IT201800000868A1 - Metodo di calibrazione di un collimatore e apparecchiatura per analisi a raggi x configurata per effettuare tale metodo. - Google Patents

Metodo di calibrazione di un collimatore e apparecchiatura per analisi a raggi x configurata per effettuare tale metodo. Download PDF

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collimator
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detection surface
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respect
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IT201800000868A
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Paolo Vignoli
Sara Vecchio
Valerio Salomoni
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Ims Giotto S P A
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    • G06T2207/10116X-ray image

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“METODO DI CALIBRAZIONE DI UN COLLIMATORE E
APPARECCHIATURA PER ANALISI A RAGGI X CONFIGURATA PER
EFFETTUARE TALE METODO.”
La presente invenzione ha per oggetto un metodo di calibrazione per la calibrazione di un collimatore di raggi X e una apparecchiatura per l’analisi raggi X che comprende tale collimatore e che può effettuare automaticamente tale metodo.
Le apparecchiature per l’analisi a raggi X per fini diagnostici permettono all’utente di regolare il campo di raggi X generato dall’apparecchiatura per fare in modo che la condizione operativa che il campo assume sia la adatta possibile alla forma e/o alle dimensioni e/o alle caratteristiche dell’oggetto da analizzare. Tale oggetto potrebbe essere una parte del corpo di una persona.
La condizione operativa del campo è da intendere nel senso che la variazione di tale condizione operativa corrisponde alla variazione della forma e/o di almeno una dimensione e/o della orientazione di tale campo. La condizione operativa del campo dipende dalla configurazione operativa di un collimatore della apparecchiatura e dalla posizione di un dispositivo che comprende il collimatore stesso e una sorgente di raggi X. Il collimatore collima i raggi X della sorgente per ottenere il campo di raggi X.
Tali apparecchiature comprendono una interfaccia mediante la quale l’utente finale, per esempio un tecnico radiologo, può selezionare, ai fini della analisi a raggi X, la condizione operativa del campo C. Nel caso occorra cambiare almeno una possibilità di selezione da parte dell’utente finale, nel senso che occorre impostare una nuova funzione di selezione mediante la quale l’utente finale possa selezionare una nuova condizione operativa prima non selezionabile, occorre l’intervento di un utente di assistenza tecnica.
L’utente di assistenza tecnica non conosce a priori quale è l’effetto della variazione della configurazione operativa del collimatore e/o della variazione della posizione del dispositivo sulla condizione operativa del campo.
Pertanto deve procedere per tentativi, il che può richiedere molto tempo. Scopo della presente descrizione è di mettere a disposizione una apparecchiatura per l’analisi a raggi X, un metodo di calibrazione per la calibrazione di un collimatore appartenente a tale apparecchiatura, e un metodo di programmazione per la programmazione di una interfaccia di tale apparecchiatura, che permettano di superare tale inconveniente.
Tale scopo è pienamente raggiunto mediante un metodo avente le caratteristiche risultanti da una qualsiasi delle rivendicazioni di metodo allegate e/o mediante una apparecchiatura avente le caratteristiche risultanti da una qualsiasi delle rivendicazioni di apparecchiatura allegate. Le caratteristiche di una apparecchiatura in accordo alla presente descrizione, di un metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione, e di un metodo di programmazione in accordo alla presente descrizione saranno chiarite dalla descrizione dettagliata seguente relativa a rispettive realizzazioni di tali apparecchiatura, metodo di calibrazione e metodo di programmazione, offerte a titolo esemplificativo e non limitativo dei concetti rivendicati.
La descrizione dettagliata seguente si riferisce alle tavole di disegno allegate, in cui:
- le figure 1A e 1B sono esplicative di una situazione operativa preliminare in cui si può trovare una possibile realizzazione di una apparecchiatura in accordo alla presente descrizione;
- le figure 2A e 2B sono esplicative di una prima situazione operativa in cui si può trovare tale possibile realizzazione della apparecchiatura;
- le figure 3A e 3B sono esplicative di una seconda situazione operativa in cui si può trovare tale possibile realizzazione della apparecchiatura;
- le figure 4 e 5 sono rispettivamente una vista in condizione assemblata e in esploso di un possibile esempio di un collimatore che può fare parte di tale possibile realizzazione della apparecchiatura.
Una possibile realizzazione di una apparecchiatura in accordo alla presente descrizione è indicata con 1 nelle figure 1A, 2A e 3A.
La apparecchiatura 1 è configurata per l’analisi a raggi X. Tale analisi a raggi X potrebbe essere effettuata ad esempio per fini medici e/o diagnostici.
Le figure 1A e 1B si riferiscono ad una situazione operativa preliminare in cui può trovarsi la apparecchiatura 1. Le figure 2A e 2B si riferiscono ad una prima situazione operativa in cui può trovarsi la apparecchiatura 1. Le figure 3A e 3B si riferiscono ad una seconda situazione operativa in cui può trovarsi la apparecchiatura 1.
Nelle figure 1A, 2A e 3A, sono mostrati schematicamente solo alcuni componenti della apparecchiatura 1. Pertanto la apparecchiatura 1 può comprendere anche altri componenti.
La apparecchiatura comprende un dispositivo 11. Il dispositivo 11 è configurato per generare un campo di raggi X.
Tale campo di raggi X è mostrato schematicamente e indicato con C nelle figure 1A, 2A e 3A.
Il dispositivo 11 comprende un una sorgente 111 e un collimatore 112. La sorgente 111 è configurata per generare raggi X. Tali raggi X sono indicati con R. Il dispositivo 11 è configurato affinché il collimatore 112 collimi i raggi generati da detta sorgente 111, in modo da definire il campo C.
La apparecchiatura comprende un rivelatore 12. Il rivelatore 12 è configurato per rivelare raggi X. Il rivelatore di raggi X comprende una superficie di rivelamento 121. Nelle figure 1A, 2A e 3A, per quanto riguarda il rivelatore 12, è mostrata soltanto la superficie di rivelamento 121.
Nelle figure 1A, 2A e 3A la superficie di rivelamento 121 è mostrata schematicamente e di profilo.
Il rivelatore 12 è configurato per rivelare una o più immagini della superficie di rivelamento 121. Il rivelatore 12 è configurato affinché ciascuna di tali una o più immagini mostri la superficie di rivelamento 121 e sia rappresentativa dei raggi X incidenti sulla superficie di rivelamento 121.
Nella figura 1B è mostrata una immagine preliminare rivelata dal rivelatore. Tale immagine preliminare è indicata con “IP”. Nella figura 2B è mostrata una prima immagine rivelata dal rivelatore. Tale prima immagine è indicata con “I1”. Nella figura 3B è mostrata una seconda immagine rivelata dal rivelatore. Tale seconda immagine è indicata con “I2”.
Ciascuna di tali immagini mostra in pianta la superficie di rivelamento 121. La apparecchiatura 1 è configurata per causare una variazione della posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121. La apparecchiatura 1 è configurata per causare tale variazione di posizione del dispositivo 11 mediante un movimento del dispositivo 11. Tale movimento potrebbe avvenire lungo una traiettoria. Nelle figure 1A, 2A e 3A, tale traiettoria è indicata con T. Tale traiettoria potrebbe essere per esempio un arco. La variazione della posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121 comporta una corrispondente variazione della posizione della sorgente 111 e una corrispondente variazione della posizione del collimatore 112 rispetto alla superficie di rivelamento 121, in modo che il collimatore 112 segua la variazione della posizione della sorgente 111.
Il dispositivo 11 può assumere, mediante tale movimento, una pluralità di posizioni differenti del dispositivo 11 rispetto a detta superficie di rivelamento 121. Nelle figure 1A, 2A e 3A, il dispositivo 11, laddove rappresentato in linea continua, si trova in una prima posizione, indicata con P1. Nelle figure 1A, 2A e 3A il dispositivo 11, laddove rappresentato in linea tratteggiata, si trova in una seconda posizione e in una terza posizione rispetto alla superficie di rivelamento 121. Tali seconda e terza posizione sono indicate con P2 e P3 rispettivamente.
Il collimatore 112 può assumere una pluralità di configurazioni operative. Tali configurazione operative corrispondono ad una pluralità di rispettive modalità di collimazione con le quali il collimatore 112 può collimare i raggi X generati dalla sorgente 111. Quando assume una di dette configurazioni operative, tale collimatore 112 collima i raggi X in accordo alla modalità di collimazione che corrisponde alla configurazione operativa assunta dal collimatore 112. La variazione della configurazione operativa del collimatore corrisponde ad una variazione della modalità di collimazione del collimatore 112.
Il collimatore 112 comprende una pluralità di lamelle. Tali lamelle possono essere un qualsiasi numero. Nelle figure 4 e 5 è mostrata una vista di un esempio di collimatore 112. La figura 4 mostra tale esempio di collimatore in condizione di assemblaggio. La figura 5 mostra tale esempio di collimatore 112 in esploso. Tali lamelle nelle figure 4 e 5 sono indicate con 112a, 112b, 112c e 112d.
Il collimatore 112 definisce una finestra di passaggio per il passaggio dei raggi X generati dalla sorgente. Tale finestra di passaggio è definita fra le lamelle del collimatore 112. Tale finestra di passaggio, per quanto riguarda l’esempio di collimatore di cui alle figure 4 e 5, è indicata con 112i.
Con configurazione geometrica della sezione di passaggio 112i si può intendere la forma e/o almeno una dimensione della finestra di passaggio e/o più dimensioni della finestra di passaggio e/o il posizionamento della finestra di passaggio 112i rispetto alla sorgente 111. La variazione della configurazione geometrica della finestra di passaggio 112i può corrispondere ad una variazione del posizionamento della finestra di passaggio 112i rispetto alla sorgente 111, e/o della forma di tale finestra di passaggio 112i, e/o di almeno una dimensione o di più dimensioni della finestra di passaggio 112i. Con posizionamento della finestra di passaggio 112i rispetto alla sorgente 111 si intende un posizionamento rispetto ad un sistema di riferimento solidale alla sorgente 111.
Il collimatore 112 è configurato per causare una variazione di tale configurazione geometrica della finestra di passaggio 112i. La variazione della configurazione geometrica della finestra di passaggio 112i corrisponde ad una variazione della configurazione operativa del collimatore 112. Ciascuna di tali configurazioni operative del collimatore corrisponde ad una rispettiva configurazione geometrica della finestra di passaggio 112i.
Il collimatore 112 è configurato per causare una variazione della posizione di ciascuna di dette lamelle rispetto alla sorgente 11. La variazione della combinazione di posizioni delle rispettive lamelle rispetto alla sorgente 111 corrisponde a tale variazione della configurazione geometrica della finestra di passaggio, e quindi anche a tale variazione della configurazione operativa del collimatore 112. Ciascuna di tali configurazioni operative del collimatore 112 corrisponde ad una rispettiva configurazione geometrica della finestra di passaggio, e pertanto anche ad una rispettiva combinazione di posizioni delle rispettive lamelle rispetto alla sorgente 111.
Il collimatore 112, per causare una variazione della posizione di ciascuna di dette lamelle rispetto alla sorgente, comprende una pluralità di motori. Nelle figure 4 e 5 tali motori sono indicati con 112e, 112f, 112g, e 112h. Ciascun motore di detti motori è associato ad una rispettiva lamella di dette lamelle, in modo da poter causare la variazione della posizione di detta rispettiva lamella rispetto alla sorgente 111. La variazione di un parametro operativo di un qualsiasi motore di detti motori causa una variazione della posizione rispetto alla sorgente 111 della lamella a cui tale qualsiasi motore è associato. Tale parametro operativo può essere per esempio il numero di giri fatti da un albero del motore e/o una posizione di tale albero del motore.
Nell’esempio di collimatore di cui alle figure 4 e 5, un primo motore 112e è associato ad una prima lamella 112a, un secondo motore 112f è associato ad una seconda lamella 112b, un terzo motore 112g è associato ad una terza lamella 112c, e un quarto motore 112h è associato ad una quarta lamella 112d.
Il collimatore 112 è configurato per causare una variazione del parametro operativo di ciascuno di detti motori. La variazione della combinazione di parametri operativi dei rispettivi motori corrisponde a tale variazione della combinazione di posizioni delle rispettive lamelle rispetto alla sorgente 111, e pertanto anche a tale variazione della configurazione geometrica della finestra di passaggio, e pertanto anche a tale variazione della configurazione operativa del collimatore. Ciascuna di tali configurazioni operative del collimatore 112 corrisponde ad una rispettiva combinazione di posizioni delle rispettive lamelle rispetto alla sorgente 111, e pertanto ad una rispettiva combinazione di parametri operativi dei rispettivi motori. Nella situazione operativa preliminare delle figure 1A-1B, nella prima situazione operativa delle figure 2A-2B, e nella seconda situazione operativa delle figure 3A-3B, il collimatore 112 sta assumendo rispettivamente:
- una configurazione operativa preliminare corrispondente ad una configurazione geometrica preliminare della finestra di passaggio 112i e pertanto ad una combinazione preliminare di posizioni delle rispettive lamelle e pertanto ad una combinazione preliminare di parametri operativi dei rispettivi motori;
- una prima configurazione operativa corrispondente ad una prima configurazione geometrica della finestra di passaggio 112i e pertanto ad una prima combinazione di posizioni delle rispettive lamelle e pertanto ad una prima combinazione di parametri operativi dei rispettivi motori; - una seconda configurazione operativa corrispondente ad una seconda configurazione geometrica della finestra di passaggio 112i e pertanto ad una seconda combinazione di posizioni delle rispettive lamelle e pertanto ad una seconda combinazione di parametri operativi dei rispettivi motori. La apparecchiatura 1 è configurata affinché il campo C possa assumere una pluralità di condizioni operative. Ciascuna di tali condizioni operative del campo C può essere considerata come una condizione operativa della apparecchiatura 1.
Ciascuna di tali condizioni operative del campo C e/o della apparecchiatura 1 corrisponde ad una rispettiva combinazione di configurazione operativa del collimatore 112 e posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121. La variazione della combinazione di posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121 e configurazione operativa del collimatore 112 corrisponde ad e/o causa una variazione della condizione operativa del campo C. La condizione operativa del campo e/o della apparecchiatura 1 pertanto dipende dalla configurazione operativa del collimatore 112 e dalla posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121. In generale, le condizioni operative che il campo C e/o la apparecchiatura 1 può assumere differiscono fra loro per almeno una dimensione del campo e/o per più dimensioni del campo C e/o per l’orientamento dello stesso campo C rispetto alla superficie di rivelamento 121 e/o per il posizionamento dello stesso campo C rispetto alla superficie di rivelamento 121. Se si considera tale campo C come avente al forma di un cono o di un tronco di cono, come avviene per semplicità nelle figure 1A, 2A e 3A, tali condizioni operative possono essere considerate differenti per almeno la posizione del vertice del cono, che è stabilita dalla posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 12, e/o per l’ampiezza dell’angolo di tale cono, che è stabilita dalla configurazione operativa del collimatore 112.
La apparecchiatura 1 è configurata affinché, per tutte le condizioni operative di detta pluralità, il campo C incida su detta superficie di rivelamento 121, in modo da definire una sezione di intersezione fra detto campo C e detta superficie di rivelamento 121. Tale sezione di intersezione è indicata con S nelle figure 1B, 2B e 3B.
La variazione del campo di raggi X in generale causa una variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione S.
Con configurazione geometrica si può intendere la forma e/o almeno una dimensione e/o più dimensioni e/o il posizionamento della sezione di intersezione S rispetto alla superficie di rivelamento 121. La variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione S può corrispondere ad una variazione del posizionamento della sezione di intersezione S rispetto alla superficie di rivelamento 121, e/o della forma di tale sezione di intersezione S, e/o di almeno una dimensione della sezione di intersezione S e/o di più dimensioni di tale sezione di intersezione S. Con posizionamento della sezione di intersezione S rispetto alla superficie di rivelamento 121 si intende un posizionamento rispetto ad un sistema di riferimento solidale alla superficie di rivelamento 12.
Nel seguito, con variazione “locale” della condizione operativa del campo C e/o della apparecchiatura 1 si intende una variazione della condizione operativa del campo mentre il dispositivo 11 rimane fisso in una determinata posizione. Tale determinata posizione può essere per esempio la prima posizione P1 di cui alle figure 1A, 2A e 3A.
Nel seguito, con variazione “locale” della configurazione geometrica della sezione di intersezione S si intende la variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione S mentre il dispositivo 11 rimane fisso nella suddetta determinata posizione. Tale determinata posizione, come detto sopra, può essere per esempio la prima posizione P1 di cui alle figure 1A, 2A e 3A.
La suddetta variazione locale della condizione operativa del campo C corrisponde a tale variazione locale della configurazione geometrica della sezione di intersezione S.
Considerato il dispositivo 11 fisso nella suddetta determinata posizione, che come detto sopra può essere per esempio la prima posizione P1 delle figure 1A, 2A, e 3A, la variazione della configurazione operativa del collimatore 112 causa e/o corrisponde al la variazione locale della condizione operativa del campo C e/o della apparecchiatura 1, e pertanto causa e/o corrisponde al la variazione locale della configurazione geometrica della sezione di intersezione S..
Pertanto, considerato il dispositivo 11 fisso nella suddetta determinata posizione, che come detto sopra può essere per esempio la prima posizione P1 delle figure 1A, 2A, e 3A, ciascuna configurazione operativa del collimatore 112 corrisponde ad una rispettiva condizione operativa del campo C e/o della apparecchiatura 1, e pertanto ad una rispettiva configurazione geometrica della sezione di intersezione S.
La condizione operativa preliminare del campo C, la prima condizione operativa del campo C, e la seconda condizione operativa del campo C, di cui alle rispettive coppie di figure 1A-1B, 2A-2A, e 3A-3B, corrispondono rispettivamente alla coppia condizione operativa preliminare del campo C-configurazione geometrica preliminare della sezione di intersezione S, alla coppia condizione operativa del campo C-prima configurazione geometrica della sezione di intersezione S, e alla coppia seconda condizione operativa del campo C-seconda configurazione geometrica della sezione di intersezione S.
La sezione di intersezione S presenta un bordo B che delimita detta sezione di intersezione S. Il bordo B della sezione di intersezione S comprende una pluralità di settori di detto bordo. Il numero di tali settori può essere un qualsiasi numero, in quanto un bordo che delimita la sezione di intersezione S può essere suddiviso in un qualunque numero di settori. Potrebbe comunque essere considerato che ciascuno di tali settori definisca un rispettivo lato di tale bordo B della sezione di intersezione S. Nelle figure 1B. 2B e 3B il bordo B della sezione di intersezione S è suddiviso in quattro settori b1, b2, b3 e b4, che sono quattro rispettivi lati dello stesso bordo B.
Si può considerare la posizione di ciascuno dei settori del bordo B della sezione di intersezione S rispetto alla superficie di rivelamento 121, come la posizione del settore rispetto al summenzionato sistema di riferimento solidale alla superficie di rivelamento 121. Tale posizione del settore si può considerare come la posizione di un punto di riferimento del settore. Tale punto di riferimento potrebbe essere considerato come un punto medio del settore.
Considerato il dispositivo 11 fisso nella suddetta determinata posizione, che come detto sopra può essere per esempio la prima posizione P1 delle figure 1A, 2A, e 3A, la variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione S potrebbe per esempio corrispondere ad una variazione della combinazione di posizioni dei rispettivi settori del bordo B della sezione di intersezione S rispetto a detta superficie di rivelamento 121.
Pertanto, considerato il dispositivo 11 fisso nella suddetta determinata posizione, che come detto sopra può essere per esempio la prima posizione P1 delle figure 1A, 2A, e 3A, ciascuna configurazione geometrica della sezione di intersezione S corrisponde ad una rispettiva combinazione di posizioni dei rispettivi settori del bordo B della sezione di intersezione S rispetto alla superficie di rivelamento 121.
Nella situazione operativa preliminare delle figure 1A-1B, nella prima condizione operativa delle figure 2A-2B e nella seconda condizione operativa delle figure 3A-3B, il campo C e/o la apparecchiatura 1 assume rispettivamente:
- una condizione operativa preliminare, che corrisponde alla combinazione della prima posizione P1 del dispositivo 11 con la configurazione operativa preliminare del collimatore 112, e pertanto con una combinazione preliminare di posizioni rispetto alla superficie di rivelamento 121 dei rispettivi settori del bordo B della sezione di intersezione S;
- una prima condizione operativa, che corrisponde alla combinazione della prima posizione P1 del dispositivo 11 con la prima configurazione operativa del collimatore 112, e pertanto con una prima combinazione di posizioni rispetto alla superficie di rivelamento 121 dei rispettivi settori del bordo B della sezione di intersezione S;
- una seconda condizione operativa, che corrisponde alla combinazione della prima posizione P1 del dispositivo 11 con la seconda configurazione operativa del collimatore 112, e pertanto con una seconda combinazione di posizioni rispetto alla superficie di rivelamento 121 dei rispettivi settori del bordo B della sezione di intersezione S.
La apparecchiatura 1 è configurata affinché ciascun settore del bordo B della sezione di intersezione S sia associato ad una rispettiva lamella del collimatore 112. La variazione della posizione rispetto alla sorgente 111 di una qualsiasi lamella causa e/o corrisponde ad una variazione della posizione rispetto alla superficie di rivelamento 121 del settore associato alla lamella.
Nelle esempio di apparecchiatura 1 di cui alle figure allegate, le variazioni dei parametri operativi del primo motore 112e, del secondo motore 112f, del terzo motore 112g, e del quarto motore 112h causano la variazione della posizione rispetto alla sorgente 112 rispettivamente della prima lamella 112a, della seconda lamella 112b, della terza lamella 112c e della quarta lamella 112d, e pertanto la variazione della posizione rispetto alla superficie di rivelamento 121 rispettivamente del primo settore b1, del secondo settore b2, del terzo settore b3, e del quarto settore b4 del bordo B della sezione di intersezione S.
La superficie di rivelamento presenta un bordo A che delimita detta superficie di rivelamento 121. Il bordo A della superficie di rivelamento 121 comprende una pluralità di settori di detto bordo A della superficie di rivelamento 12. Il numero di tali settori del bordo A della superficie di rivelamento 12 può essere un qualsiasi numero, in quanto un bordo che delimita la superficie di rivelamento 12 può essere suddiviso in un qualunque numero di settori. Potrebbe comunque essere che ciascuno di tali settori definisca un rispettivo lato di tale bordo A della superficie di rivelamento 12.
Nelle figure 1B. 2B e 3B il bordo A della superficie di rivelamento 121 è suddiviso in quattro settori a1, a2, a3 e a4, , che sono quattro rispettivi lati dello stesso bordo A.
Ciascuno dei summenzionati settori del bordo B della sezione di intersezione S può essere considerato associato ad un rispettivo dei settori del bordo A della superficie di rivelamento 121, in quanto è rivolto verso tale rispettivo settore del bordo A della superficie di rivelamento A. La posizione di ciascuno dei settori del bordo B della posizione di intersezione S può essere considerata come la distanza fra il punto di riferimento del settore e il settore associato del bordo A della superficie di rivelamento 121.
La posizione di ciascuno dei settori del bordo B della posizione di intersezione S può essere considerata come la distanza fra il punto di riferimento del settore del bordo B e un punto di riferimento del settore associato del bordo A. Tale punto di riferimento del settore del bordo A potrebbe essere considerato come un punto medio del settore.
Nelle figure 1B, 2B e 3B, il primo settore b1, il secondo settore b2, il terzo settore b3 e il quarto settore b4 del bordo B della sezione di intersezione S sono associati rispettivamente al primo settore a1, al secondo settore a2, al terzo settore a3 e al quarto settore a4 del bordo A della superficie di rivelamento 121. Le distanze fra i rispettivi settori b1-b4 del bordo B della sezione di intersezione S e i rispettivi settori a1-a4 del bordo A della superficie di rivelamento 121 sono indicate rispettivamente con d1, d2, d3 e d4.
Nel seguito, con relazione matematica si intende un ente matematico che mette in relazione o correla fra loro matematicamente due o più variabili. Si può considerare una “relazione matematica locale”. Tale relazione matematica locale correla matematicamente fra loro, considerato il dispositivo 11 fisso nella suddetta determinata posizione, la variazione della configurazione operativa del collimatore 112 e la variazione locale della configurazione geometrica della sezione di intersezione S rispetto alla superficie di rivelamento 121.
Tale relazione matematica locale permette di conoscere, considerato il dispositivo 11 fisso nella suddetta determinata posizione, la configurazione geometrica della sezione di intersezione S rispetto alla superficie di rivelamento 12, se si conosce la configurazione operativa del collimatore 112. Tale correlazione matematica locale permette di conoscere, considerato il dispositivo 11 fisso nella suddetta determinata posizione, la variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione S rispetto alla superficie di rivelamento 121, se si conosce la variazione della configurazione operativa del collimatore 112.
Per un qualsiasi di dette lamelle si può considerare una funzione matematica locale associata alla lamella. Tale funzione matematica locale associata alla lamella correla matematicamente fra loro la posizione rispetto alla superficie di rivelamento 121 del settore del bordo B associato alla medesima lamella e il parametro operativo del motore associato alla medesima lamella. Tale funzione matematica locale associata alla lamella permette di conoscere, considerato il dispositivo 11 fisso nella suddetta determinata posizione, la posizione rispetto alla superficie di rilevamento 121 di detto settore associato alla medesima lamella, se si conosce il parametro operativo di detto motore associato alla medesima lamella. Tale funzione matematica locale permette di conoscere, considerato il dispositivo 11 fisso nella suddetta determinata posizione, la variazione della posizione rispetto alla superficie di rilevamento 121 di detto settore associato alla medesima lamella, se si conosce la variazione del parametro operativo di detto motore associato alla medesima lamella. Come detto sopra tale parametro operativo potrebbe essere un numero di giri del motore.
Tale funzione matematica associata alla lamella potrebbe essere di primo grado, nel qual caso tale funzione matematica locale è da considerare una retta che mette in relazione il parametro operativo del motore associato alla medesima lamella e la posizione del settore associato alla medesima lamella.
Si possono considerare una prima funzione matematica locale, una seconda funzione matematica locale, una terza funzione matematica locale, e una quarta funzione matematica locale, che correlano la posizione rispetto alla superficie di rivelamento 121 rispettivamente del primo settore b1, del secondo settore b2, del terzo settore b3, e del quarto settore b4 del bordo B della sezione di intersezione S con il parametro operativo rispettivamente del primo motore 112e, del secondo motore 112f, del terzo motore 112g, e del quarto motore 112h.
La relazione matematica locale potrebbe comprendere almeno una funzione matematica locale associata ad una delle lamelle.
La relazione matematica locale potrebbe comprendere, per ciascuna delle lamelle, la rispettiva funzione matematica locale associata alla rispettiva lamella.
La relazione matematica locale potrebbe pertanto comprendere una o più delle suddetta prima, seconda, terza e quarta funzione matematica locale. Un metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione comprende una fase di predisposizione di tali dispositivo 11 e rivelatore 12.
Un metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione comprende una sequenza operativa. Mediante l’effettuazione di tale sequenza operativa, viene effettuata e/o eseguita la calibrazione del collimatore 112. Tale calibrazione è da considerare una calibrazione del collimatore 112 per la suddetta determinata posizione del dispositivo 11. Pertanto la suddetta “determinata posizione” può essere definita “posizione di calibrazione”. Il termine “calibrazione” è da intendere come calibrazione del collimatore 112, anche se l’espressione “posizione di calibrazione” è riferita al dispositivo 11. La posizione di calibrazione può essere per esempio la posizione indicata con P1.
Tale sequenza operativa comprende una fase di posizionamento. Durante tale fase di posizionamento, il dispositivo 11 viene posizionato nella posizione di calibrazione P1. Tale fase di posizionamento avviene preferibilmente in modo automatico.
Tale sequenza operativa comprende una fase di impostazione preliminare. Tale sequenza operativa comprende una prima fase di impostazione. Tale sequenza operativa comprende una seconda fase di impostazione. Durante tali fase di impostazione preliminare, prima fase di impostazione e seconda fase di impostazione, detto collimatore 112 viene impostato rispettivamente nella summenzionata configurazione operativa preliminare, nella summenzionata prima configurazione operativa, e nella summenzionata seconda configurazione operativa di detto collimatore 112. Tali fase di impostazione preliminare, prima fase di impostazione e seconda fase di impostazione avvengono in modo automatico.
Tale sequenza operativa comprende una fase di generazione durante la quale detta sorgente genera detti raggi X. Tale fase di generazione avviene in modo automatico.
Tale sequenza operativa comprende una fase di collimazione preliminare. Tale sequenza operativa comprende una prima fase di collimazione. Tale sequenza operativa comprende una seconda fase di collimazione. Durante tali fase di collimazione preliminare, prima fase di collimazione e seconda fase di collimazione, detto collimatore 112, mentre assume rispettivamente detta configurazione operativa preliminare, detta prima configurazione operativa e detta seconda configurazione operativa, fa in modo che tale campo assuma rispettivamente la suddetta condizione operativa preliminare, la suddetta prima condizione operativa e la suddetta seconda condizione operativa.
Tale sequenza operativa comprende una fase di incidenza preliminare. Tale sequenza operativa comprende una prima fase di incidenza. Tale sequenza operativa comprende una seconda fase di incidenza. Durante tali fase di incidenza preliminare, prima fase di incidenza e seconda fase di incidenza, il campo C, mentre assume rispettivamente detta condizione operativa preliminare, detta prima condizione operativa e detta seconda condizione operativa, incide su detta superficie di rivelamento 121, in modo che detta sezione di intersezione S sia caratterizzata rispettivamente dalla suddetta configurazione geometrica preliminare, dalla suddetta prima configurazione geometrica, e dalla suddetta seconda configurazione geometrica rispetto alla superficie di rivelamento 121.
Tali fasi di collimazione e/o fasi di incidenza potrebbero essere effettuate e/o avvenire durante detta fase di generazione.
Tale sequenza operativa comprende una fase di acquisizione preliminare. Tale sequenza operativa comprende una prima fase di acquisizione. Tale sequenza operativa comprende una seconda fase di acquisizione. Durante tali fase di acquisizione preliminare, prima fase di acquisizione e seconda fase di acquisizione, vengono automaticamente acquisite rispettivamente una immagine preliminare IP, una prima immagine I1 e una seconda immagine I2. Tali immagine preliminare IP, prima immagine I1 e seconda immagine I2 sono rivelate da detto rivelatore 12 durante rispettivamente detta fase di incidenza preliminare, detta prima fase di incidenza e detta seconda fase di incidenza.
Tale sequenza operativa comprende una fase di rilevamento preliminare. Tale sequenza operativa comprende prima una fase di rilevamento. Tale sequenza operativa comprende una seconda fase di rilevamento. Durante tali fase di rivelamento preliminare, prima fase di rilevamento e seconda fase di rilevamento, vengono rilevate automaticamente rispettivamente detta configurazione geometrica preliminare, detta prima configurazione geometrica e detta seconda configurazione geometrica. Tali fasi di rilevamento preliminare, prima fase di rilevamento e seconda fase di rilevamento vengono effettuate mediante analisi automatica rispettivamente di detta immagine preliminare IP, detta prima immagine I1 e detta seconda immagine I2.
Anche tali fasi di acquisizione e rilevamento possono avvenire durante detta fase di generazione.
Tale sequenza operativa comprende una fase di calcolo. Durante tale fase di calcolo viene calcolata automaticamente la summenzionata relazione matematica locale.
La configurazione geometrica preliminare è utilizzata come riferimento rispetto al quale riferire le suddette prima configurazione geometrica e seconda configurazione geometrica. La configurazione operativa preliminare del collimatore è utilizzata come riferimento rispetto al quale riferire le suddette prima configurazione operativa e seconda configurazione operativa.
Tale relazione matematica locale comprende, per almeno una delle lamelle, o per ciascuna delle lamelle, la rispettiva funzione matematica locale associata alla rispettiva lamella.
Un metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione è finalizzato alla calibrazione di un collimatore per la collimazione di raggi X. Un metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione può essere effettuato mediante una apparecchiatura in accordo alla presente descrizione.
Una apparecchiatura in accordo alla presente descrizione è configurata per effettuare un metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione.
Una apparecchiatura in accordo alla presente descrizione comprende una interfaccia.
Si consideri la situazione in cui un utente finale desideri che venga implementata nella interfaccia della apparecchiatura una funzione di selezione, che è da considerare come una funzione tecnica mediante la quale il campo C di raggi X viene generato mentre il dispositivo 11 si trova in una posizione desiderata rispetto alla superficie di rivelamento 121 e in modo che la sezione di intersezione S sia caratterizzata da una configurazione geometrica desiderata rispetto alla superficie di rivelamento 121.
Tale posizione desiderata del dispositivo 11 si può considerare per il momento come coincidente con la summenzionata posizione di calibrazione P1.
Tale configurazione geometrica desiderata è da considerare differente rispetto a ciascuna delle configurazioni geometriche rilevate durante il metodo di calibrazione.
Un metodo di programmazione in accordo alla presente descrizione può essere utilizzato per la programmazione di tale interfaccia di una apparecchiatura in accordo alla presente descrizione.
Una apparecchiatura in accordo alla presente descrizione è configurata per effettuare un metodo di programmazione in accordo alla presente descrizione.
Tale metodo di programmazione in accordo alla presente descrizione comprende un metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione.
Tale metodo di programmazione comprende una fase di implementazione in detta interfaccia della summenzionata funzione di selezione. Mediante tale fase di implementazione, tale funzione di selezione viene implementata in tale interfaccia.
Tale fase di implementazione comprende una fase di ricezione di almeno un dato geometrico rappresentativo di detta configurazione geometrica desiderata. Tale almeno un dato geometrico può essere inserito per esempio da un utente di assistenza tecnica che vuole implementare tale funzione.
Considerato che la configurazione geometrica desiderata può essere considerata corrispondente ad una desiderata combinazione di posizioni dei rispettivi settori del bordo della sezione di intersezione S rispetto alla superficie di rivelamento 121, tale almeno un dato geometrico potrebbe comprendere tale desiderata combinazione.
Tale fase di implementazione comprende una fase di ottenimento. Durante tale fase di ottenimento viene automaticamente ottenuta, in funzione di detto almeno un dato geometrico e mediante la relazione matematica locale calcolata durante il metodo di calibrazione, la configurazione operativa desiderata del collimatore 112 corrispondente a detta configurazione geometrica desiderata.
Grazie al fatto che tale metodo di programmazione comprende il metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione, anche se tale configurazione geometrica desiderata è differente rispetto a ciascuna delle configurazioni geometriche rilevate durante il metodo di calibrazione, l’utente di assistenza tecnica può implementare velocemente tale funzione di selezione, in quanto deve solo inserire il summenzionato almeno un dato geometrico rappresentativo della configurazione geometrica desiderata, e non deve agire per tentativi. Infatti, il metodo di calibrazione ottiene o calcola automaticamente, mediante la relazione matematica locale, la configurazione operativa del collimatore 112 che corrisponde alla configurazione geometrica desiderata della sezione di intersezione S. Inoltre, si può considerare una variazione della relazione matematica locale come una variazione della relazione matematica locale in conseguenza della summenzionata variazione della posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121.
Pertanto, si può considerare una relazione matematica intermedia, che correla matematicamente fra loro la suddetta relazione matematica locale e la posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 12. Tale relazione matematica intermedia permette di conoscere la relazione matematica locale, se si conosce la posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121. Tale relazione matematica intermedia permette di conoscere la variazione della relazione matematica locale, se si conosce la variazione della posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121.
Per un qualsiasi di dette lamelle si può considerare una funzione matematica intermedia associata alla lamella. Tale funzione matematica intermedia associata alla lamella correla matematicamente fra loro la posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121 e la funzione matematica locale associata alla medesima lamella. Tale funzione matematica intermedia associata alla lamella permette di conoscere la funzione matematica locale associata alla medesima lamella, se si conosce la posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121. Tale funzione matematica intermedia associata alla lamella permette di conoscere la variazione della funzione matematica locale associata alla medesima lamella, se si conosce la variazione della posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121. Tale funzione matematica intermedia associata alla lamella potrebbe essere per esempio una curva. Tale funzione matematica intermedia associata alla lamella potrebbe essere per esempio una curva almeno di secondo grado. Tale curva mette in relazione la posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121 con la funzione matematica locale associata alla medesima lamella. Tale funzione matematica intermedia associata alla lamella potrebbe essere per esempio una parabola.
In generale, se la funzione matematica locale associata alla lamella è definita da uno o più coefficienti, la funzione matematica intermedia associata alla medesima lamella correla fra loro la variazione della posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121 e la variazione di tali uno o più coefficienti. Se la funzione matematica locale associata alla lamella fosse per esempio un retta definita da due coefficienti, per esempio il coefficiente angolare della retta e il valore della ordinata ad ascissa nulla della retta, la funzione matematica intermedia potrebbe definire la variazione di ciascuno di tali parametri della retta rispetto alla variazione della posizione del dispositivo 11, e pertanto la variazione del coefficiente angolare e di tale valore ad ascissa nulla.
La relazione matematica intermedia potrebbe comprendere almeno una funzione matematica intermedia associata ad una delle lamelle.
La relazione matematica intermedia potrebbe comprendere, per ciascuna delle lamelle, la rispettiva funzione matematica intermedia associata alla rispettiva lamella.
Si possono considerare una prima funzione matematica intermedia, una seconda funzione matematica intermedia, una terza funzione matematica intermedia, e una quarta funzione matematica intermedia, che correlano fra loro la posizione del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121 con rispettivamente la prima funzione matematica locale, la seconda funzione matematica locale, la terza funzione matematica locale, e la quarta funzione matematica locale.
La relazione matematica intermedia potrebbe pertanto comprendere una o più delle suddetta prima, seconda, terza e quarta funzione matematica intermedia.
Si può considerare un gruppo di posizioni che il dispositivo 11 può assumere rispetto alla superficie di rivelamento 121. Le posizioni di tale gruppo sono da considerare come una parte della summenzionata pluralità di posizioni che il dispositivo 11 può assumere. Tale gruppo di posizioni potrebbe per esempio comprendere la prima posizione P1, la seconda posizione P2, e la terza posizione P3. Le posizioni di tale gruppo possono essere considerate, per motivi che saranno chiari in seguito, come “posizioni di calibrazione” del dispositivo 11, nonostante il termine calibrazione debba essere riferito più appropriatamente, come detto sopra, al collimatore 112.
Un metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione comprende effettuare detta sequenza operativa per ciascuna posizione di tale gruppo di posizioni di calibrazione del dispositivo 11. Ciò significa che il metodo di calibrazione comprende effettuare la summenzionata sequenza operativa per più volte. Ogni volta che tal sequenza operativa viene effettuata, la summenzionata “posizione di calibrazione” è da considerare come una rispettiva posizione di tale gruppo di posizioni di calibrazione.
Un metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione comprende effettuare una ulteriore fase di calcolo. Durante tale ulteriore fase di calcolo, viene calcolata automaticamente la summenzionata relazione matematica intermedia. Detta ulteriore fase di calcolo viene effettuata sulla base delle sequenze operative effettuate.
Tale relazione matematica intermedia può comprendere, per almeno una delle lamelle, la rispettiva funzione matematica intermedia associata alla rispettiva lamella.
Tale gruppo di posizioni potrebbe comprendere per esempio almeno tre posizioni.
Tale relazione matematica intermedia potrebbe essere per esempio una conica degenere.
Tale relazione matematica intermedia potrebbe essere per esempio una parabola, in particolare se il gruppo di posizioni di calibrazione comprende almeno tre posizioni.
Si supponga che la relazione matematica locale calcolata per ciascuna delle posizioni di tale gruppo comprende una retta. Allora, in questo caso, la funzione matematica intermedia è una parabola che correla matematicamente fra loro la variazione della posizione del dispositivo 11 e la variazione di tale retta.
Tale relazione matematica intermedia può comprendere, per ciascuna delle lamelle, la rispettiva funzione matematica intermedia associata alla rispettiva lamella.
Si consideri il caso in cui la summenzionata posizione desiderata del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121, selezionabile mediante la summenzionata funzione di selezione, non coincida con nessuna delle posizioni di tale gruppo di posizioni di calibrazione. Mediante il calcolo della summenzionata relazione matematica intermedia, i vantaggi summenzionati in termini di rapidità con la quale l’utente di assistenza tecnica può implementare la funzione di selezione si presentano anche se la posizione desiderata è differente da ciascuna delle posizioni del gruppo di posizioni di calibrazione.
I questo caso, durante la fase di ricezione, viene ricevuto anche almeno un dato di posizione rappresentativo della posizione desiderata del dispositivo 11 rispetto alla superficie di rivelamento 121. Tale almeno un dato di posizione può essere inserito per esempio da un utente di assistenza tecnica che vuole implementare tale funzione.
In questo caso il metodo di programmazione comprende una prima fase di ottenimento e una seconda fase di ottenimento.
Durante tale prima fase di ottenimento, viene automaticamente ottenuta, in funzione di detto almeno un dato di posizione e mediante la relazione matematica intermedia calcolata durante il metodo di calibrazione, la relazione matematica locale corrispondente a detta posizione desiderata del dispositivo 11.
Durante tale seconda fase di ottenimento, viene automaticamente ottenuta, in funzione di detto almeno un dato geometrico e mediante la relazione matematica locale corrispondente a detta posizione desiderata, la configurazione operativa desiderata del collimatore 112 corrispondente a detta configurazione geometrica desiderata.
Il metodo di calibrazione ottiene o calcola automaticamente, mediante la relazione matematica intermedia, la relazione matematica locale che corrisponde alla posizione desiderata del dispositivo 11. Quest’ultima relazione matematica locale permette di ottenere o calcolare automaticamente, per tale posizione desiderata del dispositivo 11, la configurazione operativa del collimatore 112 che corrisponde alla configurazione geometrica desiderata della sezione di intersezione S. Si tenga presente che un metodo di programmazione in accordo alla presente descrizione potrebbe essere effettuato in modo che la fase di implementazione sia anche a grande distanza di tempo rispetto a quando vengono effettuata l’almeno una sequenza operativa di calibrazione, in quanto le esigenze dell’utente finale potrebbero cambiare nel tempo.
Una apparecchiatura in accordo alla presente descrizione può comprendere almeno un sistema di elaborazione informatico che comprende almeno una unità di elaborazione. Tale sistema di elaborazione, mediante almeno un software implementato in tale almeno unità di elaborazione, è configurato per causare e/o effettuare tale metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione e/o tale metodo di programmazione in accordo alla presente descrizione, e pertanto per effettuare almeno ciascuna delle summenzionate fasi di calcolo.
Una apparecchiatura 1 in accordo alla presente descrizione può comprendere almeno una ulteriore interfaccia. Mediante tale ulteriore interfaccia, l’utente di assistenza tecnica può causare l’effettuazione da parte della apparecchiatura 1 di tale metodo di calibrazione in accordo alla presente descrizione e/o di tale metodo di programmazione in accordo alla presente descrizione. Tale ulteriore interfaccia potrebbe anche coincidere con la interfaccia summenzionata nella quale viene implementata la summenzionata funzione di selezione.
Inoltre, si tenga presente che, per ciascuna posizione del dispositivo 11, e considerata fissa anche la configurazione operativa del collimatore 112, potrebbe essere che la apparecchiatura 1 sia configurata per causare uno spostamento della sorgente 111 rispetto al collimatore 112. In questo caso, anche tale spostamento contribuirebbe pertanto a causare una variazione della condizione operativa del campo C.
Inoltre, il dispositivo 11 potrebbe comprendere più sorgenti 111, ciascuna posizionata ad una distanza differente rispetto al collimatore 112. In questo caso la apparecchiatura 1 sarebbe configurata per permettere all’utente di selezionare quale sorgente utilizzare, il che influenzerebbe, anche a parità di posizione del dispositivo 11 e di configurazione operativa del collimatore 112, la condizione operativa del campo C.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura (1) per l’analisi a raggi X comprendente: - un dispositivo (11) per la generazione di un campo (C) di raggi X, detto dispositivo (11) comprendendo una sorgente (111) e un collimatore (112) ed essendo configurato affinché detto collimatore (112) collimi i raggi di detta sorgente (111) in modo da definire detto campo (C); - un rivelatore (12) comprendente una superficie di rivelamento (121) e configurato per rivelare almeno una immagine della superficie di rivelamento (121), detta almeno una immagine essendo rappresentativa dei raggi X incidenti sulla superficie di rivelamento (121); in cui: - la apparecchiatura (1) è configurata affinché tale dispositivo (11) possa assumere almeno una prima posizione, che coincide con una posizione di calibrazione (P1) del dispositivo (11) per la calibrazione di detto collimatore (112); - detto collimatore (112) può assumere una pluralità di configurazioni operative corrispondenti ad una pluralità di rispettive modalità di collimazione dei raggi X generati dalla sorgente (111); - detta apparecchiatura (1) è configurata affinché, quando tale collimatore (112) assume una qualsiasi di tali configurazioni operative e tale dispositivo (11) assume tale posizione di calibrazione (P1), detto campo (C) incide su detta superficie di rivelamento (121) in modo da definire una sezione di intersezione (S) risultante dall’intersezione fra detto campo (C) e detta superficie di rivelamento (121); - la apparecchiatura è configurata affinché, quando il dispositivo (11) assume tale posizione di calibrazione (P1), la variazione della configurazione operativa del collimatore (112) corrisponde ad una variazione della configurazione geometrica di tale sezione di intersezione (S) rispetto a detta superficie di rivelamento (121), in modo che ciascuna configurazione operativa del collimatore corrisponda ad una rispettiva configurazione geometrica della sezione di intersezione; - detta apparecchiatura è configurata per acquisire detta almeno una immagine rivelata dal rivelatore e per rilevare la configurazione geometrica di detta sezione di intersezione (S); caratterizzato dal fatto che detta apparecchiatura (1) è configurata per calcolare, sulla base di almeno due differenti configurazioni geometriche rilevate della sezione di intersezione (S), una relazione matematica locale corrispondente a detta posizione di calibrazione (P1), detta relazione matematica locale corrispondente a detta posizione di calibrazione correlando matematicamente fra loro, per tale posizione di calibrazione (P1) del dispositivo (11), la variazione della configurazione operativa del collimatore (112) e la variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione (S).
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, in cui: - il collimatore (112) comprende una pluralità di lamelle (112a-112d), detto collimatore (112) essendo configurato per causare una variazione della posizione di ciascuna di dette lamelle (112a-112d) rispetto alla sorgente (111), in modo che detta variazione della configurazione operativa del collimatore (112) corrisponda ad una variazione della combinazione di posizioni delle rispettive lamelle (112a-112d) rispetto alla sorgente (111); - detta sezione di intersezione (S) presenta un bordo (B) che delimita detta sezione di intersezione e che comprende una pluralità di settori (b1-b4) di detto bordo (B); - ciascun settore di detti settori (b1-b4) è associato ad una rispettiva lamella di dette lamelle (112a-112d), in modo che la variazione della posizione rispetto alla sorgente (111) di una qualsiasi lamella di dette lamelle (112a-112d) causa una variazione della posizione rispetto alla superficie di rivelamento del settore associato a detta qualsiasi lamella, detta variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione (S) corrispondendo ad una variazione della combinazione di posizioni dei rispettivi settori (b1-b4) rispetto a detta superficie di rivelamento (121).
  3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 2, in cui: - detto collimatore (112), per causare una variazione della posizione di ciascuna di dette lamelle (112a-112d) rispetto alla sorgente (111), comprende una pluralità di motori (112e-112h); - ciascun motore di detti motori (112e-112h) è associato ad una rispettiva lamella di dette lamelle (112a-112d), in modo che la variazione di un parametro operativo di un qualsiasi motore di detti motori (112e-112h) causa una variazione della posizione rispetto alla sorgente della lamella a cui tale qualsiasi motore è associato, detto collimatore (112) essendo in tal modo configurato affinché una variazione della combinazione di parametri operativi dei rispettivi motori (112e-112h) causa detta variazione della combinazione delle rispettive posizioni di dette lamelle rispetto a detta sorgente (111); e in cui: - detta relazione matematica locale, per almeno una di dette lamelle, comprende una funzione matematica locale associata alla lamella, detta funzione matematica locale correlando matematicamente fra loro, per tale posizione di calibrazione (P1) del dispositivo (11), la posizione rispetto alla superficie di rivelamento (121) del settore associato alla medesima lamella e il parametro operativo del motore associato alla medesima alla lamella.
  4. 4. Apparecchiatura (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui: - detta apparecchiatura (1) è configurata per causare una variazione della posizione di detto dispositivo (11) rispetto alla superficie di rivelamento (121), in modo che detto dispositivo (11) possa assumere una pluralità di posizioni differenti del dispositivo (11) rispetto a detta superficie di rivelamento (121); - la apparecchiatura (1) è configurata affinché detto campo (C) possa assumere una pluralità di condizioni operative ciascuna corrispondente ad una rispettiva combinazione di configurazione operativa del collimatore (112) e posizione del dispositivo (11) rispetto alla superficie di rivelamento (121); - detta apparecchiatura (1) è configurata affinché, per tutte le condizioni operative di detta pluralità, detto campo (C) incida su detta superficie di rivelamento (121) in modo da definire la sezione di intersezione (S) fra detto campo (C) e detta superficie di rivelamento (121); - la apparecchiatura è configurata affinché, per ciascuna posizione assunta dal dispositivo fra detta pluralità di posizioni, la variazione della configurazione operativa del collimatore corrisponda ad una variazione della configurazione geometrica di tale sezione di intersezione (S) rispetto a detta superficie di rivelamento (121), in modo che ciascuna configurazione operativa del collimatore corrisponda ad una rispettiva configurazione geometrica della sezione di intersezione; in cui detta apparecchiatura (1) è configurata per calcolare, per ciascuna di un gruppo di posizioni di calibrazione che il dispositivo può assumere fra detta pluralità di posizioni, una rispettiva relazione matematica locale, detta rispettiva relazione matematica locale correlando matematicamente fra loro, per la rispettiva posizione di calibrazione del dispositivo (11), la variazione della configurazione operativa del collimatore (112) e la variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione (S), in cui detta apparecchiatura (1) è configurata per calcolare, sulla base delle relazioni matematiche locali calcolate, una relazione matematica intermedia che correla matematicamente fra loro detta variazione della posizione del dispositivo e la variazione di detta relazione matematica locale.
  5. 5. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni dalla 1 alla 3, comprendente una interfaccia che presenta almeno una funzione di selezione per la selezione di una configurazione geometrica desiderata della sezione di intersezione (S) rispetto alla superficie di rivelamento (121); detta apparecchiatura essendo configurata per: - ricevere almeno un dato geometrico rappresentativo di detta configurazione geometrica desiderata; - ottenere automaticamente, in funzione di detto almeno un dato geometrico e mediante la relazione matematica locale calcolata, la configurazione operativa del collimatore (112) corrispondente a detta configurazione geometrica desiderata; detta apparecchiatura essendo configurata in tal modo per implementare tale funzione di selezione in detta interfaccia.
  6. 6. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 4, comprendente una interfaccia che presenta almeno una funzione di selezione, detta funzione di selezione essendo per selezionare una configurazione geometrica desiderata della sezione di intersezione (S) rispetto alla superficie di rivelamento (121) e una posizione desiderata del dispositivo (11) rispetto alla superficie di rivelamento (121); detta apparecchiatura essendo configurata per: - ricevere almeno un dato geometrico rappresentativo di detta configurazione geometrica desiderata; - ricevere almeno un dato di posizione rappresentativo di detta posizione desiderata; - ottenere automaticamente, in funzione di detto almeno un dato di posizione e mediante la relazione matematica intermedia calcolata, la relazione matematica locale corrispondente a detta posizione desiderata, detta relazione matematica locale corrispondente a detta posizione desiderata correlando matematicamente fra loro, per tale posizione desiderata del dispositivo (11), la variazione della configurazione operativa del collimatore (112) e la variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione (S); - ottenere automaticamente, in funzione di detto almeno un dato geometrico e mediante la relazione matematica locale corrispondente a detta posizione desiderata, la configurazione operativa del collimatore (112) corrispondente a detta configurazione geometrica desiderata; detta apparecchiatura (1) essendo configurata in tal modo per implementare detta funzione di selezione in detta interfaccia.
  7. 7. Metodo per la calibrazione di un collimatore per la collimazione di raggi X, comprendente una fase di predisposizione durante la quale vengono predisposti: - un dispositivo (11) generatore di un campo di raggi X, detto dispositivo (11) comprendendo una sorgente (111) e un collimatore (112) ed essendo configurato affinché detto collimatore (112) collimi i raggi di detta sorgente (111) in modo da definire un campo (C) di raggi X; - un rivelatore (12) comprendente una superficie di rivelamento (121) e configurato per rivelare almeno una immagine della superficie di rivelamento, detta almeno una immagine essendo rappresentativa dei raggi X incidenti sulla superficie di rivelamento; caratterizzato dal fatto che detto metodo comprende, almeno per una posizione di calibrazione (P1) del dispositivo (11) rispetto alla superficie di rivelamento (121), una sequenza operativa di calibrazione, detta sequenza operativa essendo per la calibrazione di detto collimatore (112) e comprendendo: - una fase di posizionamento durante la quale detto dispositivo (11) viene automaticamente posizionato in detta posizione di calibrazione (P1); - una fase di generazione durante la quale detta sorgente genera automaticamente detti raggi X; - una prima fase di impostazione durante la quale detto collimatore (112) viene automaticamente impostato in una prima configurazione operativa di detta pluralità di configurazioni operative; - una prima fase di collimazione durante la quale detto collimatore (112), mentre assume detta prima configurazione operativa, fa in modo che tale campo (C) assuma una prima condizione operativa, detta prima condizione operativa corrispondendo alla combinazione di dette posizione di calibrazione (P1) del dispositivo (11) e prima configurazione operativa del collimatore (112); - una prima fase di incidenza durante la quale detto campo (C), mentre assume detta prima condizione operativa, incide su detta superficie di rivelamento (121), in modo che detta sezione di intersezione (S) sia caratterizzata da una prima configurazione geometrica rispetto alla superficie di rivelamento (121); - una prima fase di acquisizione durante la quale viene automaticamente acquisita una prima immagine (I1), detta prima immagine essendo rivelata da detto rivelatore (12) durante detta prima fase di incidenza; - una prima fase di rilevamento durante la quale viene rilevata automaticamente, mediante analisi di detta prima immagine (I1), detta prima configurazione geometrica; - una seconda fase di impostazione durante la quale detto collimatore (112) viene automaticamente impostato in una seconda configurazione operativa di detta pluralità di configurazioni operative; - una seconda fase di collimazione durante la quale detto collimatore (112), mentre assume detta seconda configurazione operativa, fa in modo che tale campo (C) assuma una seconda condizione operativa, detta seconda condizione operativa corrispondendo alla combinazione di dette posizione di calibrazione (P1) del dispositivo (11) e seconda configurazione operativa del collimatore (112); - una seconda fase di incidenza durante la quale detto campo (C), mentre assume detta seconda condizione operativa, incide su detta superficie di rivelamento (121), in modo che detta sezione di intersezione (S) sia caratterizzata da una seconda configurazione geometrica rispetto alla superficie di rivelamento (121); - una seconda fase di acquisizione durante la quale viene automaticamente acquisita una seconda immagine (I2), detta seconda immagine (I2) essendo rivelata da detto rivelatore (12) durante detta seconda fase di incidenza; - una seconda fase di rilevamento durante la quale viene rilevata automaticamente, mediante analisi di detta seconda immagine (I2), detta seconda configurazione geometrica; - un fase di calcolo durante la quale viene calcolata automaticamente una relazione matematica locale corrispondente a detta posizione di calibrazione (P1), detta relazione matematica locale corrispondente a detta posizione di calibrazione correlando matematicamente fra loro, per tale posizione di calibrazione (P1) del dispositivo (11), la variazione della configurazione operativa del collimatore (112) e la variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione (S), detta fase di calcolo essendo effettuata sulla base di dette prima fase di rilevamento e seconda fase di rilevamento.
  8. 8. Metodo di calibrazione secondo la rivendicazione 7, in cui: - detta prima fase di impostazione è effettuata variando le rispettive posizioni di una pluralità di lamelle (112a-112d) del collimatore, in modo che detta prima configurazione operativa corrisponda ad una prima combinazione di posizioni delle rispettive lamelle (112a-112d) rispetto alla sorgente (111); - detta seconda fase di impostazione è effettuata variando le rispettive posizioni di dette lamelle (112a-112d) in modo che detta seconda configurazione operativa corrisponda ad una seconda combinazione di posizioni delle rispettive lamelle (112a-112d) rispetto alla sorgente (111); - detta prima configurazione geometrica corrisponde ad una prima combinazione di posizioni di rispettivi settori (b1-b4) del bordo (B) di tale sezione di intersezione (S) rispetto alla superficie di rivelamento (121), detto bordo (B) delimitando detta sezione di intersezione (S); - detta seconda configurazione geometrica corrisponde ad una seconda combinazione di posizioni dei rispettivi settori (b1-b4) del bordo (B) di tale sezione di intersezione (S) rispetto alla superficie di rivelamento (121).
  9. 9. Metodo di calibrazione secondo la rivendicazione 8, in cui: - detta prima fase di impostazione è effettuata variando i rispettivi parametri operativi di una pluralità di motori (112e-112h) del collimatore (112), in modo che detta prima configurazione operativa corrisponda ad una prima combinazione di parametri operativi dei rispettivi motori (112e-112h); - detta seconda fase di impostazione è effettuata variando i rispettivi parametri operativi di detti motori (112e-112h) in modo che detta seconda configurazione operativa corrisponda ad una seconda combinazione di parametri operativi dei rispettivi motori (112e-112h); - detta relazione matematica locale comprende almeno una funzione matematica locale che correla matematicamente fra loro, per tale posizione di calibrazione (P1) del dispositivo (11), la posizione rispetto alla superficie di rivelamento (121) di uno di detti settori (b1-b4) e il parametro operativo di uno di detti motori.
  10. 10. Metodo di calibrazione secondo una o più delle rivendicazioni dalla 7 alla 9, comprendente: - effettuare detta sequenza operativa di calibrazione per ciascuna di un gruppo di posizioni di calibrazione del dispositivo (11) rispetto alla superficie di rivelamento (121); - una ulteriore fase di calcolo durante la quale viene calcolata automaticamente, sulla base delle relazioni matematiche locali calcolate, una relazione matematica intermedia che correla matematicamente fra loro detta variazione della posizione del dispositivo e la variazione di detta relazione matematica locale.
  11. 11. Metodo di programmazione di una interfaccia di una apparecchiatura per la analisi a raggi X comprendente un collimatore, detto metodo di programmazione comprendendo: - un metodo di calibrazione in accordo ad una o più delle rivendicazioni dalla 7 alla 9, detto metodo di calibrazione essendo effettuato per calibrare il collimatore di detta apparecchiatura; - una fase di implementazione in detta interfaccia di una funzione di selezione per la selezione di una configurazione geometrica desiderata della sezione di intersezione (S) rispetto alla superficie di rivelamento (121); in cui detta fase di implementazione avviene mediante almeno: - una fase di ricezione di almeno un dato geometrico rappresentativo di detta configurazione geometrica desiderata; - una fase di ottenimento durante la quale viene automaticamente ottenuta, in funzione di detto almeno un dato geometrico e mediante la relazione matematica locale calcolata durante il metodo di calibrazione, la configurazione operativa del collimatore (112) corrispondente a detta configurazione geometrica desiderata.
  12. 12. Metodo di programmazione di una interfaccia di una apparecchiatura per la analisi a raggi X, detto metodo di programmazione comprendendo: - un metodo di calibrazione in accordo alla rivendicazione 10, detto metodo di calibrazione essendo effettuato per calibrare il collimatore di detta apparecchiatura; - una fase di implementazione in detta interfaccia di una funzione di selezione, detta funzione di selezione essendo per la selezione di una configurazione geometrica desiderata della sezione di intersezione (S) rispetto alla superficie di rivelamento (121) e una posizione desiderata del dispositivo (11) rispetto alla superficie di rivelamento (121); in cui detta fase di implementazione avviene mediante almeno: - una fase di ricezione, durante la quale vengono ricevuti almeno un dato geometrico rappresentativo di detta configurazione geometrica desiderata e almeno un dato di posizione rappresentativo di detta posizione desiderata; - una prima fase di ottenimento durante la quale viene automaticamente ottenuta, in funzione di detto almeno un dato di posizione e mediante la relazione matematica intermedia calcolata durante il metodo di calibrazione, la relazione matematica locale corrispondente a detta posizione desiderata, detta funzione matematica locale corrispondente a detta posizione desiderata correlando matematicamente fra loro, per tale posizione desiderata del dispositivo (11), la variazione della configurazione operativa del collimatore (112) e la variazione della configurazione geometrica della sezione di intersezione (S); - una seconda fase di ottenimento durante la quale viene automaticamente ottenuta, in funzione di detto almeno un dato geometrico e mediante la relazione matematica locale corrispondente a detta posizione desiderata, la configurazione operativa del collimatore (112) corrispondente a detta configurazione geometrica desiderata.
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