IT201700014752A1 - Metodo di gestione di un impianto di illuminazione pubblica. - Google Patents
Metodo di gestione di un impianto di illuminazione pubblica.Info
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Description
“METODO DI GESTIONE DI UN IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
PUBBLICA”
La presente invenzione ha per oggetto un metodo di gestione, ovvero di controllo e comando, di un impianto di illuminazione pubblica.
In generale, gli impianti per pubblica illuminazione comprendono una pluralità di pali ciascuno supportante almeno un gruppo illuminante comprendente un organo illuminante, per esempio una lampada, collegato ad una rete di alimentazione a definire, in pratica, un lampione o punto luce.
In questo scenario, si sono sviluppati sistemi e procedimenti di comando e controllo degli impianti destinati, in particolare, al monitoraggio degli stessi. Un esempio di tali sistemi è stato sviluppato dalla stessa Richiedente ed è definito come un sistema di tele-gestione e telecontrollo di una rete di illuminazione pubblica granulare al singolo punto luce. Schematicamente, esso permette di monitorare lo stato di funzionamento di ogni lampada dell’impianto, rilevando, segnalando e registrando il dettaglio di eventuali anomalie o guasti. Il sistema si basa sulla tecnologia PLC (Power Line Communication) e si compone di un insieme di moduli remoti controllati da un modulo locale. I primi sono installati tipicamente all’interno di ogni singolo lampione e, dipendentemente dallo specifico modello, hanno funzionalità di telecomando e/o telecontrollo del punto luce.
In particolare, il modulo remoto è inoltre in grado di misurare la potenza attiva e reattiva assorbita dall’organo illuminante comandato e di memorizzare tali letture in una specifica area di memoria di tipo non volatile.
Ogni modulo remoto accumula i dati dei consumi energetici del relativo organo illuminante controllato; le letture avvengono ad intervalli di tempo predefiniti e gli andamenti temporali dei consumi energetici di ogni organo illuminante dell'impianto di pubblica illuminazione sono opportunamente memorizzati.
Il modulo locale è invece installato a livello di armadio ed è parte integrante del quadro elettrico dell’impianto di pubblica illuminazione.
Il modulo locale comunica con i singoli moduli remoti utilizzando la tecnologia PLC, ovvero sfruttando la rete elettrica esistente. Il modulo locale può segnalare eventuali anomalie e guasti ed eventualmente comandare l’accensione, lo spegnimento e la riduzione del flusso luminoso di ogni singolo organo illuminante comandato.
Il modulo locale può anche raccogliere, memorizzare e catalogare i dati relativi ai consumi energetici che sono memorizzati da ciascun modulo remoto ad esso afferente.
Un’unità computerizzata di controllo e comando definisce un server centrale di supervisione del sistema di controllo e comando dell’impianto di illuminazione pubblica ed è connesso ad una rete di dati. Tramite tale rete il server centrale di supervisione è in comunicazione con tutti i moduli locali del sistema.
Un software di gestione installato nel server centrale permette di gestire completamente da remoto l’impianto di illuminazione pubblica.
In particolare, può inviare in tempo reale (o in un prefissato orario del giorno) ad uno specifico punto luce, i comandi di accensione, spegnimento o riduzione del flusso luminoso. Può inoltre rilevare, segnalare e registrare ogni anomalia in tempo reale così come elaborare statistiche automatiche, nonché effettuare la telelettura dei parametri elettrici associati ad ogni lampada controllata ivi compresi i dati relativi ai consumi energetici precedentemente registrati dal sistema.
Un tale sistema di controllo risponde anche all’esigenza di una più facile manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica: infatti è possibile gestire e monitorare da una postazione centralizzata l’intero impianto di illuminazione pubblica, in particolare rilevando un malfunzionamento dell’impianto, come ad esempio lampade guaste o a fine vita operativa, aumentando in ultima analisi la sicurezza per il cittadino.
I sistemi e procedimenti di comando e controllo degli impianti di pubblica illuminazione di tipo noto acquisiscono, oltre alle informazioni diagnostiche, una mole di informazioni sul consumo di energia che solo in rare occasioni sono aggregate ed esaminate.
I metodi di gestione noti sfruttano, in pratica, in minima parte i dati acquisiti ed in particolare non consentono un’ottimale gestione degli stessi e quindi degli impianti di pubblica illuminazione, in particolare in termini di risparmio energetico.
In questo contesto, compito precipuo del presente trovato è ovviare ai suddetti inconvenienti.
Uno scopo della presente invenzione è proporre un metodo di gestione di un impianto per illuminazione pubblica che migliori la fruibilità di dati energetici relativi all’impianto stesso.
Ulteriore scopo della presente invenzione è proporre un metodo di gestione di un impianto per illuminazione pubblica che permetta di contestualizzare il consumo energetico ad esempio per ogni via o quartiere.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un metodo di gestione di un impianto di illuminazione secondo la rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un sistema di controllo di un impianto di illuminazione come illustrato negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 illustra uno schema a blocchi di un impianto di illuminazione pubblica provvisto di un sistema di gestione secondo la presente invenzione;
- la figura 2 illustra un esempio schematico di una mappa di un impianto di illuminazione come disponibile nel sistema di gestione di figura 1;
- la figura 3 illustra uno dispositivo elettronico portatile ed in particolare una preferita schermata visualizzabile in tale dispositivo in una fase del metodo di gestione secondo la presente invenzione.
Con particolare riferimento alla figura 1, con il numero 100 è indicato un esempio di impianto di illuminazione pubblica.
L’impianto 100 comprende una pluralità di pali 101 ed una pluralità di gruppi illuminanti 102, o punti luce, ciascuno raffigurato con un corrispondente blocco, e supportato da un rispettivo palo 101 a definire nel complesso un lampione.
I gruppi illuminanti 102, sostanzialmente noti, comprendono genericamente un organo illuminante e dei dispositivi elettrici o elettronici di alimentazione dell’organo illuminante, come ad esempio interruttori o relè non descritti in quanto sostanzialmente noti.
I gruppi illuminanti 102 sono collegati ad una rete 103 di alimentazione che fa capo ad un quadro elettrico 104 di alimentazione.
Un sistema 1 di controllo e monitoraggio dell’impianto 100 è previsto per il monitoraggio ed il controllo dell’impianto 100 stesso.
Nella preferita forma di realizzazione illustrata, il sistema 1 di controllo comprende una pluralità di primi moduli 2 operativi ciascuno associato ad un rispettivo gruppo illuminante 102.
Preferibilmente, i moduli 2 sono installati all’interno di ogni singolo lampione, in particolare a livello di armatura stradale, asola palo o pozzetto di derivazione, sono interposti fra la rete elettrica ed il gruppo illuminante e hanno funzionalità di telecomando e/o telecontrollo del gruppo illuminante; tali moduli sono sostanzialmente noti e non descritti nel dettaglio.
Preferibilmente, ciascun modulo 2 permette di segnalare anomalie e guasti del rispettivo gruppo illuminante ed eventualmente di comandarne un’accensione, uno spegnimento o una riduzione del flusso luminoso. Nella preferita forma di realizzazione, ciascun modulo 2 integra un modem PLC per realizzare una comunicazione bidirezionale come sarà di seguito schematicamente descritto.
Il sistema 1 di controllo comprende un secondo modulo 3 operativo installato nel quadro elettrico 104.
Il modulo 3 operativo comprende un modem PLC ed è in comunicazione con i moduli 2 mediante la tecnologia nota PLC (Power Line Communication); in pratica, il modulo 3, sostanzialmente noto e non descritto nel dettaglio, comunica con i moduli 2 sfruttando la rete elettrica esistente.
Il modulo 3 è collegato ad un dispositivo 4 di comunicazione con una rete dati.
Preferibilmente, il modulo 3 è interfacciato attraverso il dispositivo 4, ad esempio un’apposita unità wireless Add-On, a una rete di telefonia mobile che permette di dialogare con un server centrale di supervisione come meglio specificato nel seguito.
In alternativa, il modulo 3 è dotato di un Add-on Ethernet così da poter essere connesso su LAN attraverso il protocollo TCP/IP e quindi essere in comunicazione con il server centrale attraverso una connessione wireline. Preferibilmente, il modulo 3 comunica in seriale con un protocollo standard industriale. Questo protocollo è incapsulato entro il protocollo TCP/IP sia nel caso di connessione tramite Modem GPRS, sia in quello tramite LAN/Ethernet.
Il sistema 1 comprende una unità 5 computerizzata di controllo e comando che definisce una centrale o server centrale di supervisione del sistema 1 e nella quale è preferibilmente installato un software di gestione del sistema 1.
L’unità 5 è connessa alla stessa rete dati del modulo 3, ad esempio internet, preferibilmente tramite una connessione dedicata, ad esempio di tipo xDSL.
In questo caso l’unità 5 computerizzata è connessa logicamente, con un indirizzo IP specifico, al modulo 3 utilizzando il protocollo TCP/IP. In una forma di realizzazione, la rete, preferibilmente a commutazione di pacchetto, è realizzata tramite una rete LAN. In una forma alternativa l’unità 5 computerizzata è connessa logicamente al modulo 3 tramite una rete di telefonia mobile in tecnologia GPRS, nel caso di rete di telefonia mobile 2.5 G oppure in tecnologia UMTS o superiore (HSDPA, HSDPA+, LTE), nel caso di una rete mobile di generazione più recente. In questo caso la predetta unità 5 computerizzata comprende un cellular modem. In alternativa, l’unità 5 computerizzata è connessa a livello fisico ad una rete 2G (ovvero GSM) sempre per il tramite un cellular modem apposito ad essa collegato.
In questo caso tuttavia, il modulo 3 è raggiungibile, in modo noto, con una connessione punto-punto tramite la predetta rete che in questo caso è in realtà una rete a commutazione di circuito.
Il citato software di gestione installato nell’unità 5 computerizzata di controllo e comando permette di gestire completamente da remoto l’impianto di illuminazione pubblica.
Ad esempio, si può inviare, tramite i moduli 2 e 3, in tempo reale (o in un prefissato orario del giorno), ad uno specifico gruppo illuminante 102, i comandi di accensione, spegnimento o riduzione del flusso luminoso, nonché effettuare la telelettura dei parametri elettrici dell’organo illuminante ed inoltre rilevare, segnalare e registrare ogni anomalia in tempo reale così come elaborare statistiche automatiche.
In pratica, i moduli 3 presenti nel sistema 1 comunicano con il server 5 le informazioni ricevute dai moduli 2. I moduli 2 comunicano con il modulo 3 il quale a sua volta comunica col modulo 5.
Preferibilmente, l’unità 5 è configurata per programmare da remoto un numero finito di moduli operativi 3, ad esempio 100.
Preferibilmente, l’unità 5 è configurata per programmare da remoto i moduli operativi 3 tramite specifiche pagine web. Tali pagine web sono preferibilmente accessibili solo da remoto attraverso un web browser accedendo, previa autenticazione dell’utente, ad uno specifico indirizzo IP. Le stesse pagine web sono preferibilmente raggiungibili tramite una specifica App per Tablet o dispositivi analoghi come sarà di seguito meglio chiarito.
Preferibilmente, l’unità 5 computerizzata di controllo e comando, ed in particolare il software in essa residente, è configurata per gestire l’impianto 100 di pubblica illuminazione attraverso un’interfaccia grafica basata su una visualizzazione cartografica preferibilmente accessibile da remoto con un web browser (o specifica App per Tablet o dispositivi analoghi), accedendo via internet e previa autenticazione ad uno specifico indirizzo IP.
L’unità 5 comprende preferibilmente anche i database cartografici associati al suddetto software.
Come schematicamente illustrato nella figura 2, su una mappa 200 di un’area di interesse dove è localizzato l’impianto 100, sono visualizzate le posizioni geografiche di ogni singolo lampione controllato dal sistema 1 di controllo.
L’interfaccia grafica permette, in una maniera intuitiva, di realizzare specifiche azioni e/o visualizzare informazioni di stato dell’impianto 100. Tali informazioni sono preferibilmente rese disponibili tramite menu a tendina.
Secondo la presente invenzione, il sistema 1 di controllo comprende almeno un dispositivo elettronico 6 portatile portabile da un operatore addetto all’impianto 100.
Vantaggiosamente, il dispositivo 6 elettronico è sotto forma di “tablet” o “smartphone”, cui si farà nel seguito esplicito riferimento senza perdere di generalità, o simile, come ad esempio una piattaforma di tipo “wearable” per la Realtà Aumentata.
Un software, ad esempio una cosiddetta “App” o una “web App” di interazione con l’unità 5 computerizzata è installato nel dispositivo 6.
Tali dispositivi 6, sostanzialmente noti, integrano, generalmente, una fotocamera, un sistema di posizionamento globale (in inglese: Global Positioning System, GPS) o GPS ed un accelerometro che, come sarà di seguito chiarito, vengono utilizzati dalla presente invenzione per il controllo e la gestione dell’impianto 100.
Una particolarità dell’accelerometro integrato è che consente di determinare come è orientato il dispositivo 6 rispetto al terreno, ovvero l’orientazione di una terna di assi cartesiani principali solidali con il dispositivo 6 rispetto ad un sistema di riferimento assoluto determinato dalle coordinate geografiche del punto in cui si trova il dispositivo 6 come fornite dal GPS integrato.
Un metodo di gestione dell’impianto 100 di illuminazione pubblica comprende una fase di monitoraggio dello stato di funzionamento dei gruppi 102 illuminanti mediante i rispettivi moduli 2 operativi.
I moduli 2 comunicano, preferibilmente mediante PLC, con il modulo 3 nel quadro 104 di alimentazione dei gruppi 102 illuminanti il quale a sua volta, ad esempio tramite la citata rete dati, comunica con l’unità 5 di controllo. Un metodo di gestione dell’impianto 100 secondo la presente invenzione comprende una fase di acquisizione di una informazione su un consumo energetico di ciascun gruppo illuminante 102 mediante i rispettivi moduli 2. L’informazione sul consumo viene comunicata all’unità 5 mediante il modulo 3 che, preferibilmente, la memorizza.
Il metodo comprende una fase di definizione di un obiettivo di risparmio energetico in base all’informazione sul consumo ed una fase di pilotaggio, tramite l’unità 5 computerizzata di controllo e comando, di uno o più gruppi illuminanti con un comando di alimentazione in funzione dell’obiettivo fissato.
Sulla base dei dati storici sul consumo energetico dell’impianto 1 di pubblica illuminazione, è ad esempio possibile definire l’obiettivo di risparmio energetico.
In una forma di realizzazione, ad esempio, si può fissare come obiettivo una riduzione del 30% del consumo energetico dei gruppi 102 illuminanti di una via rispetto al mese precedente.
L’unità 5 computerizzata invia ad ogni singolo punto luce il comando per la corrispondente riduzione del flusso luminoso.
I punti luce oggetto della riduzione del flusso luminoso sono preferibilmente un insieme arbitrariamente definito, ad esempio i punti luce appartenenti ad una via, oppure di un insieme di vie contigue, i punti luce di un quartiere.
Il metodo di gestione dell’impianto 1 comprende una fase di verifica degli effetti della fase di pilotaggio dei punti luce 102, in particolare per quanto riguarda il flusso luminoso degli stessi.
La fase di verifica avviene preferibilmente in corrispondenza dei gruppi 102 illuminanti tramite un operatore che si reca in corrispondenza degli stessi.
In una preferita forma di realizzazione, il software residente del dispositivo 6 invia all’unità 5 computerizzata, oltre alla posizione dell’operatore come rilevata dal GPS integrato nel dispositivo 6, anche una serie di dati ricavati dall’accelerometro integrato nel dispositivo 6.
In tal modo, l’unità 5 computerizzata è informata sia della posizione dell’operatore che dell’orientamento spaziale del dispositivo 6.
Una volta in prossimità della posizione geografica del lampione l’operatore, sempre nell’ambiente virtuale definito dall’App dedicata di interazione con l’unità 5, attiva la fotocamera integrata nel dispositivo 6. L’accensione della fotocamera viene preferibilmente notificata all’unità 5 computerizzata.
Il metodo comprende una fase di ricostruzione del campo visivo inquadrato dalla fotocamera e visualizzato dal dispositivo 6 da parte della unità 5, in particolare, essendo nota l’ampiezza dell’angolo del campo visivo in quanto predeterminata in base della marca e modello del dispositivo 6 e comunicata all’unità 5 ad esempio in una fase di inizializzazione del sistema 1.
In una forma di realizzazione alternativa, sempre in base alla marca e al modello di dispositivo 6, il metodo prevede di bloccare uno zoom della fotocamera in una posizione predeterminata in modo che l’angolo del campo visivo abbia un valore prefissato.
Come accennato, di ogni gruppo 102 illuminante, ovvero del corrispondente modulo 2 è nota la posizione, in termini di coordinate geografiche, sulla mappa 200 dell’impianto 1.
A livello di utilità sono noti esattamente quali sono i lampioni che cadono all’interno della proiezione del campo visivo inquadrato dal dispositivo 6 e mostrato all’operatore su uno schermo del dispositivo 6 stesso.
In particolare, per ogni gruppo 102 illuminante ovvero per il corrispondente modulo operativo 2, è possibile determinare sia la sua distanza dal punto di osservazione dell’operatore, sia l’angolo visuale rispetto ad un asse di simmetria del campo visivo. In una forma preferita di realizzazione, si considera che il campo visivo sia limitato ad una distanza di prefissata ad esempio 500 metri.
Secondo quanto illustrato ad esempio nella figura 3, il metodo di controllo comprende una fase di sovrapposizione ad una immagine 300 di almeno parte dei pali 101 e di dei gruppi 102 illuminanti come inquadrati dalla fotocamera integrata nel dispositivo 6 e visualizzata nel dispositivo 6 stesso, di un marcatore interattivo 7 o “tooltip” per ciascun gruppo illuminante 102.
Preferibilmente, ciascun marcatore interattivo 7 comprende una pluralità di informazioni relative al corrispondente modulo 2 operativo del rispettivo lampione.
In altre parole, in base alle informazioni condivise dai moduli 2, 3 con l’unità 5, il metodo prevede di fornire all’operatore, sul dispositivo 6 elettronico, una pluralità di informazioni direttamente sovrapposte o in corrispondenza del rispettivo lampione o gruppo illuminante 102 come inquadrati nell’immagine 300.
Preferibilmente, tale sovrapposizione è implementata dall’unità 5 computerizzata di controllo e comando e trasmessa al dispositivo 6.
Ad esempio, vengono sovrapposti sullo schermo del dispositivo 6, preferibilmente proprio in corrispondenza dei moduli 2 inquadrati, i marcatori interattivi 7 indicanti il codice identificativo, monitorie di stato, messaggi diagnostici. Preferibilmente, i marcatori interattivi forniscono il consumo istantaneo, ad esempio in termini di potenza assorbita, di ciascun lampione e/o il consumo storico e/o la percentuale di riduzione dei consumi rispetto ad un dato acquisito, per esempio il consumo nel mese precedente.
In una preferita forma di realizzazione, le suddette informazioni sono accessibili mediante un menu, ad esempio a tendina, consultabile dal rispettivo tooltip 7.
Preferibilmente, il marcatore 7 interattivo comprende almeno un comando che permetta all’operatore di regolare la potenza assorbita dal gruppo illuminante tramite l’unità 5 computerizzata di controllo e comando.
L’operatore sul campo verifica l’effetto di quanto stabilito, con particolare riferimento ai flussi luminosi dei gruppi 102 illuminanti, e pianificato attraverso la supervisione dell’impianto 100 tramite il sistema 1.
L’operatore ha la facoltà, tramite l’applicazione residente del dispositivo 6, elettronico di interagire con l’unità 5 computerizzata di controllo e comando, in base all’immagine 300, per eventualmente intervenire ulteriormente sul flusso luminoso avendone valutata la consistenza.
Preferibilmente, la consistenza del flusso luminoso viene valutata tramite un dispositivo di misura del flusso luminoso non illustrato in grado di acquisire almeno un dato relativo al flusso luminoso indagato.
Preferibilmente, il dato o i dati relativi al flusso luminoso sono memorizzati nell’unità 5 computerizzata di controllo e comando.
Preferibilmente, il dispositivo di misura del flusso luminoso è integrato nel dispositivo 6 mobile e gestito, ad esempio, tramite una App specifica.
Preferibilmente, il dispositivo di misura del flusso luminoso è anch’esso gestito nell’ambiente virtuale definito dall’App dedicata di interazione con l’unità 5 in modo da integrare direttamente nella App le informazioni rilevate.
I rilievi effettuati dal dispositivo di misura del flusso luminoso sono preferibilmente memorizzati e storicizzati per future consultazioni anche in base alla loro geo-localizzazione nell’unità 5 computerizzata di controllo e comando.
In particolare, verificando l’effetto pratico della riduzione del flusso luminoso, determinata dal desiderio di un risparmio energetico, l’operatore può intervenire in loco incrementando il flusso luminoso nel caso in cui l’illuminazione risulti insufficiente, oppure ridurre ulteriormente il flusso. In una preferita forma di realizzazione, con obiettivi di risparmio relativamente "spinti", ovvero quando l'operatore richiede un risparmio energetico molto elevato, il sistema 1 arriva a spegnere alternativamente i lampioni, o comunque agire su una nuova configurazione di ogni punto luce in aggiunta alla mera regolazione della potenza assorbita, in gergo “dimmeraggio”.
Vantaggiosamente, il metodo di gestione dell’impianto 100 comprende una fase di aumento del flusso luminoso per i gruppi 102 illuminanti in particolare nel caso in cui, come accennato, l’illuminazione dovuta ai gruppi illuminanti sia inferiore ad un valore predeterminato.
Tale valore è ad esempio quello fissato per legge e/o essere un valore di riferimento determinato, ad esempio, da un precedente sopraluogo dedicato oppure il valore determinato dal progetto illuminotecnico originale.
Tale valore di riferimento può anche essere quello previsto dal Piano Regolatore di Illuminazione Comunale (PRIC) il quale, fra tutte le informazioni utili, riporta anche l’illuminazione corretta per tutte le strade del comune funzionale alla limitazione all’inquinamento luminoso.
Come accennato, in una preferita forma di realizzazione della presente invenzione lo strumento di misura del flusso luminoso (o di una o più grandezze fisiche equivalenti) è integrato nel o dalla stessa App dedicata di interazione con l’unità 5.
Il sistema 1 di gestione ed il metodo di gestione implementabile con lo stesso per controllare i consumi energetici negli impianti di illuminazione pubblica telecontrollati è in pratica basato sulla Realtà Aumentata, sul rilevamento della posizione geografica e sulla disponibilità di connessione internet in mobilità, essendo l’insieme HW e SW convenientemente integrato su uno stesso dispositivo 6 mobile, come ad esempio uno Smartphone.
Il sistema opera preferibilmente attraverso l’inquadratura dei punti luce soggetti a verifica sulla fotocamera integrata e quindi, attraverso le funzionalità di riconoscimento immagini e la determinazione della posizione tramite il GPS integrato, permette l’identificazione dei punti luce stessi. A ciò si aggiunge la funzionalità di diagnostica e comando che deriva dall’interconnessione logica del sistema di controllo ai punti luce e che si può instaurare sfruttando la connessione Internet disponibile sul dispositivo elettronico mobile e la rete PLC dell’impianto telecontrollato. L’operatore ha la possibilità di “vedere” sullo schermo dello Smartphone, ad esempio sotto forma di didascalie, quali sono esattamente i punti luce nell’area circostante ed ha la possibilità di interagire con essi attraverso, ad esempio, menu a tendina.
In pratica, la presente invenzione sfrutta le funzionalità oggi comunemente disponibili sui dispositivi elettronici quali smartphone, tablet o piattaforme weareable in commercio quali, schematicamente: la possibilità di connettersi ad un indirizzo IP su internet tramite una connessione dati ad alta velocità, nell’ordine cioè di almeno qualche centinaio di kbit/sec, anche per la direzione di Uplink (ovvero dal terminale ad una stazione radio base); connettività fornita da un operatore di telefonia mobile nelle tecnologie GPRS, 3G o 4G; fotocamera integrata; GPS integrato; accelerometro integrato.
L’accelerometro integrato consente di determinare come è orientato il dispositivo 6 rispetto al terreno, ovvero l’orientazione di tre assi cartesiani principali solidali con il dispositivo 6 rispetto al sistema di riferimento determinato dalle coordinate geografiche del punto in cui si trova il dispositivo, quest’ultime fornite dal GPS integrato.
I dispositivi 6 elettronici in dotazione agli operatori dell’impianto, fino ad ora sfruttati passivamente, ad esempio per ricevere gli SMS o le e-mail di notifica, sono utilizzati attivamente per gestire e regolare il consumo energetico dei distinti punti luce.
La presente invenzione riguarda, in una preferita forma di realizzazione, un metodo di gestione del risparmio energetico di un impianto di pubblica illuminazione che comprende la riduzione del flusso luminoso con granularità almeno puntuale, la verifica degli effetti della predetta riduzione, eventualmente tramite appositi strumenti di misura, e l’iterazione correttiva dal campo tramite la realtà aumentata (AR, Augmented Reality) e Internet delle cose (IoT, Internet of Things).
La presente invenzione consente di usare un comune Smartphone come unità di comando e controllo dell’unità 5 computerizzata che controlla il sistema 1 di gestione dell’impianto 100 tramite la realtà aumentata allo scopo di regolare il flusso luminoso in conseguenza ad azioni di risparmio energetico
Una volta impostato il valore di risparmio desiderato, il dispositivo mobile invocherà, tramite la specifica App, una serie di funzioni presenti sul server remoto in modo tale da visualizzare, in maniera selettiva, il “dimmeraggio” cui è sottoposto il singolo punto luce, preferibilmente assieme al sui consumi istantaneo e storico.
Il dispositivo consente di imporre un nuovo valore obiettivo per il risparmio energetico rispetto alla gestione in corso, traducendolo in una nuova opportuna configurazione di ogni singolo punto luce.
Se l'operatore si trova sul campo in orari in cui l'impianto è effettivamente acceso, avrà preferibilmente a disposizione anche una modalità "di test o verifica" con cui potrà effettuare alcune prove verificandone gli effetti del dimmeraggio/risparmio energetico direttamente sul campo.
Il metodo di gestione consente di migliorare la fruibilità di dati energetici relativi agli impianti di pubblica illuminazione telecontrollati, contestualizzando il consumo ad esempio per ogni via o quartiere ed indicando il risparmio ottenuto rispetto un impianto tradizionale, ad esempio basato su interruttore crepuscolare.
Claims (16)
- RIVENDICAZIONI 1. Metodo di gestione di un impianto (100) di illuminazione pubblica comprendente una pluralità di pali (101) ed una pluralità di gruppi (102) illuminanti ciascuno supportato da un corrispondente palo (101), detto metodo comprendendo una fase di acquisizione di una informazione su un consumo energetico di almeno un primo gruppo illuminante (102) di detti gruppi (102) illuminanti mediante un primo modulo (2) operativo associato al primo gruppo (102) illuminante, una prima fase di comunicazione di detta informazione ad una unità (5) computerizzata di controllo e comando mediante un secondo modulo (3) operativo in comunicazione con detta unità (5) computerizzata di controllo e comando e con detto primo modulo (2) operativo, una fase di definizione di un obiettivo di risparmio energetico in base a detta informazione una fase di pilotaggio, tramite detta unità (5) computerizzata di controllo e comando, di detto primo gruppo illuminante con un comando di alimentazione in base a detto obiettivo.
- 2. Metodo di gestione secondo la rivendicazione 1 in cui detta fase di pilotaggio comprende una fase di riduzione di un flusso luminoso di detto primo gruppo illuminante
- 3. Metodo di gestione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente una fase di aumento di un flusso luminoso di detto primo gruppo illuminante nel caso in cui l’illuminazione dovuta a detto primo gruppo illuminante sia inferiore ad un valore predeterminato.
- 4. Metodo di gestione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente una fase di verifica degli effetti della fase di pilotaggio.
- 5. Metodo di gestione secondo la rivendicazione 4 in cui la fase di verifica avviene in corrispondenza di detto primo gruppo illuminante, detta fase di verifica prevedendo che un operatore si rechi in corrispondenza di detto primo organo illuminante.
- 6. Metodo di gestione secondo la rivendicazione 5 in cui detta fase di verifica comprende una fase di sovrapposizione ad una immagine (300) di almeno parte di detti pali (101) e di detti gruppi (102) illuminanti, così come inquadrati da una fotocamera integrata in un dispositivo (6) elettronico portatile, ad esempio uno smartphone o un tablet, in dotazione a detto operatore, e visualizzata da detto dispositivo (6) elettronico, di almeno un marcatore interattivo (7) per ciascun gruppo (102) illuminante in detta immagine (300) identificato tramite il rispettivo primo modulo (2) operativo, detto marcatore interattivo (7) comprendendo una pluralità di informazioni relative al corrispondente primo modulo (2) operativo.
- 7. Metodo di gestione secondo la rivendicazione 6 in cui dette informazioni relative al corrispondente primo modulo (2) operativo comprendono un identificativo del gruppo illuminante e/o il consumo energetico istantaneo del gruppo illuminante.
- 8. Metodo di gestione secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui detta fase di sovrapposizione è implementata da detta unità (5) computerizzata di controllo e comando e inviata a detto dispositivo (6) elettronico.
- 9. Metodo di gestione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 8 comprendente una seconda fase di comunicazione di una posizione di detto operatore a detta unità (5) computerizzata di controllo e comando.
- 10. Metodo di gestione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 9 comprendente una terza fase di comunicazione di un orientamento spaziale di detto dispositivo (6) elettronico a detta unità (5) computerizzata di controllo e comando in funzione di un’informazione determinata da almeno un accelerometro integrato in detto dispositivo (6) elettronico.
- 11. Metodo di gestione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 10 in cui detto marcatore (7) interattivo comprende almeno un comando che permetta all’operatore di regolare la potenza assorbita dal gruppo illuminante tramite detta unità (5) computerizzata di controllo e comando.
- 12. Metodo di gestione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 11 in cui detta fase di verifica comprende una fase di test del flusso luminoso di detto primo organo illuminante in base a detta immagine (300), detta fase di test essendo preferibilmente implementata da detta unità (5) computerizzata di controllo e comando ed inviata a detto dispositivo (6) elettronico.
- 13. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta fase di pilotaggio prevede un comando di spegnimento di detto primo organo illuminante.
- 14. Metodo di gestione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente una fase di valutazione di un flusso luminoso di detto primo gruppo (102) illuminante mediante un dispositivo di misura del flusso luminoso per acquisire almeno un dato relativo a detto flusso luminoso.
- 15. Metodo secondo la rivendicazione 14 comprendente una fase di memorizzazione di detto dato in detta unità (5) computerizzata di controllo e comando.
- 16. Metodo secondo la rivendicazione 14 o 15 in cui detta fase di valutazione avviene mediante un dispositivo di misura del flusso luminoso integrato in un dispositivo (6) elettronico portatile, ad esempio uno smartphone o un tablet, in dotazione a detto operatore.
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---|---|---|---|
IT102017000014752A IT201700014752A1 (it) | 2017-02-10 | 2017-02-10 | Metodo di gestione di un impianto di illuminazione pubblica. |
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Citations (3)
Publication number | Priority date | Publication date | Assignee | Title |
---|---|---|---|---|
US20110115816A1 (en) * | 2009-11-16 | 2011-05-19 | Alliance For Sustainable Energy, Llc. | Augmented reality building operations tool |
US20120062123A1 (en) * | 2010-09-09 | 2012-03-15 | Jarrell John A | Managing Light System Energy Use |
WO2015018622A2 (en) * | 2013-08-08 | 2015-02-12 | Koninklijke Philips N.V. | Detecting light |
-
2017
- 2017-02-10 IT IT102017000014752A patent/IT201700014752A1/it unknown
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