IT201700014484A1 - Bottale - Google Patents

Bottale

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Publication number
IT201700014484A1
IT201700014484A1 IT102017000014484A IT201700014484A IT201700014484A1 IT 201700014484 A1 IT201700014484 A1 IT 201700014484A1 IT 102017000014484 A IT102017000014484 A IT 102017000014484A IT 201700014484 A IT201700014484 A IT 201700014484A IT 201700014484 A1 IT201700014484 A1 IT 201700014484A1
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IT
Italy
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basket
drum
thermal
treatment
insulator
Prior art date
Application number
IT102017000014484A
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English (en)
Inventor
Enrico Marcucci
Original Assignee
Officina Idraulica Mg S R L
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Officina Idraulica Mg S R L filed Critical Officina Idraulica Mg S R L
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    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C14SKINS; HIDES; PELTS; LEATHER
    • C14BMECHANICAL TREATMENT OR PROCESSING OF SKINS, HIDES OR LEATHER IN GENERAL; PELT-SHEARING MACHINES; INTESTINE-SPLITTING MACHINES
    • C14B1/00Manufacture of leather; Machines or devices therefor
    • C14B1/40Softening or making skins or leather supple, e.g. by staking, boarding, or crippling machines, by dry mills
    • C14B1/42Softening or making skins or leather supple, e.g. by staking, boarding, or crippling machines, by dry mills by means of a rotatable drum with radial blades
    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C14SKINS; HIDES; PELTS; LEATHER
    • C14CCHEMICAL TREATMENT OF HIDES, SKINS OR LEATHER, e.g. TANNING, IMPREGNATING, FINISHING; APPARATUS THEREFOR; COMPOSITIONS FOR TANNING
    • C14C15/00Apparatus for chemical treatment or washing of hides, skins, or leather
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F28HEAT EXCHANGE IN GENERAL
    • F28DHEAT-EXCHANGE APPARATUS, NOT PROVIDED FOR IN ANOTHER SUBCLASS, IN WHICH THE HEAT-EXCHANGE MEDIA DO NOT COME INTO DIRECT CONTACT
    • F28D1/00Heat-exchange apparatus having stationary conduit assemblies for one heat-exchange medium only, the media being in contact with different sides of the conduit wall, in which the other heat-exchange medium is a large body of fluid, e.g. domestic or motor car radiators
    • F28D1/06Heat-exchange apparatus having stationary conduit assemblies for one heat-exchange medium only, the media being in contact with different sides of the conduit wall, in which the other heat-exchange medium is a large body of fluid, e.g. domestic or motor car radiators with the heat-exchange conduits forming part of, or being attached to, the tank containing the body of fluid

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Description

DESCRIZIONE
BOTTALE
La presente invenzione ha per oggetto un bottale del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
Come noto il bottale è un macchinario usato nelle industrie conciarie per lavorare le pelli o nell'industria tessile per l’esecuzione di follatura o altri trattamenti di tessuti.
In questo documento il termine tessuto identifica sia un manufatto ottenuto tramite intreccio di fili sia una pelle.
I noti bottali sono costituiti da un cestello cilindrico all’interno del quale è immessa la pelle e il fluido di lavaggio/trattamento e dotate di pale atte a strofinare i tessuti; una struttura portante atta a sostenere il cestello e a ruotarlo; e un apparato di adduzione atto a immettere nel cestello un fluido trattante del tessuto (ossia un fluido atto a eseguire un trattamento chimico/colorante e identificabile ad esempio in un bagno chimico).
Inoltre i bottali sono dotati di un sistema di riscaldamento del fluido atto a riscaldare il fluido e a mantenerlo a una predefinita temperatura durante tutta la lavorazione.
Il sistema di riscaldamento è rappresentato da una resistenza posta intorno al cestello così da riscaldare per effetto Joule. In alternativa, il sistema di riscaldamento è costituito da una camera circondante lateralmente il cestello in cui è immesso un liquido scaldato per effetto Joule.
La tecnica nota descritta comprende alcuni importanti inconvenienti.
In particolare, il sistema di riscaldamento, a causa degli enormi volumi di fluido e tessuti immessi nel cestello, risulta molto lento e, inoltre, estremamente dispendioso in termini energetici e di tempo.
Un altro inconveniente è rappresentato dal fatto che questi trattamenti, essendo lunghi, possono concludersi durate la notte o altro momento in cui l’operatore è assente. Per tale motivo i tessuti rimangono nel bottale per un tempo elevato e possono incorrere nella formazione di grinze o altri difetti similari impossibili poi da eliminare, continui a movimentare il cestello.
Tale inconveniente è esternamente rilevante nel caso di trattamento di pelli.
Altri inconvenienti sono identificabili negli elevati costi di trattamento dei tessuti. In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione è ideare un bottale in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico è un importante scopo dell'invenzione ottenere un bottale molto rapido nel portare a temperatura fluido e tessuti riducendo costi e tempi di lavorazione.
Un altro importante scopo dell'invenzione è realizzare un bottale in grado di evitare la formazione di grinze o altri difetti similari nei tessuti trattati.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un bottale come rivendicato nell’annessa rivendicazione 1. Esempi di realizzazione preferita sono descritti nelle rivendicazioni dipendenti.
Esecuzioni preferite sono evidenziate nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell’invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig.1 mostra un bottale secondo l'invenzione;
la Fig.2 illustra una diversa vista del bottale secondo l'invenzione;
la Fig.3 è una terza vista del bottale;
la Fig.4 espone una schematizzazione del bottale secondo l'invenzione; la Fig.5 presenta un assieme del bottale secondo l'invenzione;
la Fig.6 mostra una seconda vista dell’assieme di Fig.5;
la Fig.7 evidenzia una porzione in sezione del bottale.; e
la Fig. 8 schematizza un possibile procedimento attuabile dal bottale secondo l'invenzione.
Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarità e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoché" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di una lieve divergenza dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui è associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente una divergenza non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come “primo”, “secondo”, “superiore”, “inferiore”, “principale” e “secondario” non identificano necessariamente un ordine, una priorità di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per più chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Le misurazioni e i dati riportati nel presente testo sono da considerarsi, salvo diversamente indicato, come effettuati in Atmosfera Standard Internazionale ICAO (ISO 2533).
Salvo diversamente specificato, come risulta dalle seguenti discussioni, si considera che termini come "trattamento", "informatica", "determinazione", "calcolo", o simili, si riferiscono all'azione e/o processi di un computer o simile dispositivo di calcolo elettronico che manipola e/o trasforma dati rappresentati come fisici, quali grandezze elettroniche di registri di un sistema informatico e/o memorie in, altri dati similmente rappresentati come quantità fisiche all'interno di sistemi informatici, registri o altri dispositivi di memorizzazione, trasmissione o di visualizzazione di informazioni.
Con riferimento alle Figure, il bottale secondo l'invenzione è globalmente indicato con il numero 1.
Il bottale 1 è atto a essere usato per il trattamento di pelli o tessuti di seguito univocamente denominati tessuti.
Esso è atto a eseguire un’azione chimica/colorante dei tessuti (preferibilmente di pelle) utilizzando bagni chimici/coloranti o altri particolari fluidi trattanti in grado di eseguire uno specifico trattamento del tessuto. Detti fluidi trattanti sono preferibilmente liquidi.
In aggiunta o in alternativa esso è atto a eseguire un trattamento meccanico quale sfregamento.
Il bottale 1 comprende un cestello 2 atto a contenere tessuti e definente un asse longitudinale 2a, un volume di trattamento 2b dei tessuti; e mezzi di rotazione del cestello intorno all’asse longitudinale 2a.
I mezzi di rotazione sono di per sé noti e per semplicità non mostrati in figura.
Il cestello 2 e il volume di trattamento 2b possono essere sostanzialmente cilindrici avente come asse l’asse longitudinale 2a.
Il cestello 2 può comprendere un corpo cavo 21 definente il volume di trattamento 2b; e opportunamente uno o più pale 22 solidali e interne al corpo cavo 21 e atte a eseguire il trattamento meccanico e, per la precisione, lo sfregamento dei tessuti. Il corpo cavo 21 è identificabile in un cilindro cavo preferibilmente in acciaio. Detto cilindro cavo (ossia il corpo 21) può avere una base chiusa e una base aperta e opzionalmente prevedere portellone di chiusura 21a solidale al cilindro cavo e chiudente la base aperta opportunamente ermeticamente tramite mezzi sigillanti (quale O-ring o guarnizione piana). Il portellone di chiusura 21a è coibentante e preferibilmente trasparente e più preferibilmente realizzato in policarbonato compatto avente opportunamente spessore di almeno 1 cm.
In alternativa, il corpo cavo 21 è identificabile in un cilindro cavo, preferibilmente in acciaio, avente entrambe le basi chiuse.
Il cestello 2 presenta un’apertura d’inserimento 2c attraverso cui inserire/estrarre i tessuti dal volume di trattamento 2b.
L’apertura 2c è ricavata sulla superficie laterale del cestello 2 e, in dettaglio, del corpo cavo 21. Essa può presentare un’estensione angolare sostanzialmente compresa tra 30° e 60° e, in dettaglio, sostanzialmente pari a 45°.
Il termine laterale identifica una superficie/area parallela all’asse longitudinale 2a. Il cestello 2 comprende uno sportello 23 atto a chiudere l’apertura 2c durante la lavorazione dei tessuti; e preferibilmente almeno una guida atta a permettere allo sportello 23 di scorrere rispetto al corpo cavo 21 lungo una traiettoria circolare centrata sull’asse longitudinale 2a tra una posizione aperta in cui lascia libera l’apertura 2c e una posizione chiusa in cui si sovrappone all’intera apertura 2c. Il bottale 1 comprende una camera termica 3 circondante almeno una porzione di cestello 2; e un apparato di termoregolazione 4 atto a variare la temperatura della camera termica 3 regolando la temperatura del cestello 2 e quindi dei tessuti in esso disposti.
La camera termica 3 è in connessione termica con il volume di trattamento 2b così da essere in grado di cedere e/o acquisire dallo stesso volume e quindi dal corpo cavo 21.
La camera termica 3 è atta a sovrapporsi lateralmente al corpo cavo 21 opportunamente per un’estensione angolare esplementare all’estensione angolare dell’apertura 2c. In alternativa o aggiunta in alcuni casi la camera termica 3 può sovrapporsi ad almeno una base del volume di trattamento 2b e quindi del corpo cavo 21.
La camera termica 3 ha un’estensione radiale sostanzialmente inferiore a 1 cm in dettaglio a 0,5 cm e per la precisione pressoché pari a 0,3 cm.
Il termine radiale identifica in questo documento un’estensione, una lunghezza, una direzione perpendicolare all’asse longitudinale 2a.
Essa, come illustrato nell’ingrandimento di Fig. 5, può comprendere uno o più distanziatori 31 atti ad assicurare un’estensione radiale minima della camera termica 3.
I distanziatori 31 presentano un’altezza radiale sostanzialmente inferiore a 0,5 cm e per la precisione pressoché pari a 0,3 cm. Essi sono identificabili in perni (Fig. 7), punzonature (ingrandimento di Fig.5) o altra soluzione similare atta a garantire detta estensione radiale minima della camera termica 3.
La camera termica 3 è solidale al cestello 2 e in dettaglio al corpo cavo 21. Essa è atta a frapporsi tra corpo cavo 21 e sportello 23 in posizione aperta.
L’apparato di termoregolazione 4 è atto a regolare la temperatura del cestello 2 e dei tessuti in esso disposti introducendo un fluido termico a temperatura controllata nella camera termica 3.
L’apparato di termoregolazione 4 può riscaldare il cestello 2 e i tessuti introducendo un fluido termico caldo ossia a una temperatura maggiore di quella ambiente e in dettaglio almeno pari a 40 °C e per la precisione a 65 °C.
L’apparato di termoregolazione 4 può raffreddare il cestello 2 e i tessuti introducendo un fluido termico freddo ossia a una temperatura inferiore a quella ambiente e in dettaglio non superiore a 20 °C e per la precisione a 10 °C.
L’apparato di termoregolazione 4 può riscaldare e raffreddare il cestello 2.
L’apparato di termoregolazione 4, schematizzato in Fig.4, comprende almeno uno scambiatore di calore 41, preferibilmente uno solo, atto a regolare la temperatura del fluido termico (ossia un fluido utilizzato per modificare la temperatura dei tessuti); condotti ponenti lo scambiatore di calore 41 in connessione di passaggio fluido con la camera termica 3; una pompa 42 di comando del moto del fluido termico; e opportunamente un serbatoio 43 di stoccaggio del fluido termico.
Lo scambiatore di calore 41 è in grado di riscaldare il fluido termico e, pertanto, può prevedere una resistenza 41a atta a riscaldare il fluido termico per effetto Joule.
Lo scambiatore di calore 41 è in grado di raffreddare il fluido termico e, pertanto, può prevedere una serpentina 41b atta a raffreddare il fluido termico. Detta serpentina 41b è alimentabile attraverso un circuito di adduzione di un refrigerante quale, ad esempio, acqua refrigerata e/o glicole.
Preferibilmente, lo scambiatore di calore 41 prevede una resistenza 41a e una serpentina 41b.
I condotti sono atti a movimentare il fluido termico tra un corpo statico (scambiatore di calore 41) e uno ruotante (camera termica 3). Essi comprendono quindi condotti statici 44 connessi allo scambiatore di calore 41; condotti rotorici 45 solidali al cestello 2 e quindi alla camera termica 3; e una tenuta meccanica 46 interposta tra i condotti 44 e 45 e atta a evitare perdite durante il passaggio tra i condotti statici 44 e condotti rotorici 45.
La tenuta meccanica 46 può essere un collettore di passaggio a due vie rotativo e preferibilmente collettore di passaggio a due vie indipendenti rotativo /le vie indipendenti sono ingresso e uscita fluido dalla camera termica 3).
L’apparato di termoregolazione 4 può comprendere almeno un sensore di temperatura atto a rilevare la temperatura del volume di trattamento 2b e quindi dei tessuti.
Il sensore di temperatura è atto a permettere all’apparato di termoregolazione di regolare la temperatura del fluido termico in funzione della temperatura del volume di trattamento 2b e/o della lavorazione in corso.
Il bottale 1 comprende un isolante termico 5 circondante almeno parzialmente, preferibilmente totalmente, la camera termica 3 la quale è così interposta tra isolante termico 5 e cestello 2.
In alcuni casi l’isolante termico 5 è aggiuntivamente posto in corrispondenza di una base o di entrambe le basi del corpo cavo 21.
L’isolante termico 5 è atto a evitare uno scambio termico tra l’esterno e cestello 2 e per la precisione tra esterno e camera termica 3 che quindi concentra il proprio lavoro termico verso il volume di trattamento 2b.
L’isolante termico 4 è identificabile in almeno un alloggiamento, preferibilmente ermetico, con al suo interno un coibentante quale sintetico, minerale, vegetale, vuoto e/o animale.
L’alloggiamento prevede un’altezza radiale sostanzialmente inferiore a 0,5 cm e per la precisione pressoché pari a 0,3 cm.
Il coibentante sintetico è selezionabile tra fibra di poliestere, poliuretano, polistirene, espanso sinterizzato o estruso e schiume.
Il coibentante minerale è selezionabile tra lana di vetro, lana di roccia, argilla espansa, vermiculite espansa e pomice.
Il coibentante vegetale è selezionabile tra fibra di legno, fibra di cellulosa, fibra di canapa, fibra di lino e sughero.
Il coibentante animale è selezionabile tra lana di pecora e piume d’oca.
Preferibilmente, il coibentante è vuoto. Pertanto, l’isolante termico 5 è identificabile in un alloggiamento a una pressione inferiore a quella ambiente e in dettaglio sostanzialmente inferiore a -0,5 KPa e, in particolare, a -0,8 KPa rispetto alla pressione ambiente.
L’isolante termico 5, come illustrato in Fig. 5, può comprendere uno o più separatori 51 atti ad assicurare un’estensione radiale minima all’alloggiamento dell’isolante termico 5.
I separatori 51 presentano un’altezza radiale sostanzialmente inferiore a 0,5 cm e per la precisione pressoché pari a 0,3 cm.
I separatori 51 sono identificabili in perni (Fig. 7), punzonature (ingrandimento di Fig. 5), o altra soluzione similare atta a garantire detta altezza radiale minima della camera termica 3.
Il bottale 1 può comprendere una struttura portante 6 atta a sostenere i vari componenti del bottale stesso.
La struttura portante 6 comprende una prima stanza 61 di alloggiamento per cestello 2 camera termica 3 e isolante 5; e una seconda stanza di alloggiamento per almeno parte e preferibilmente la totalità dell’apparato di termoregolazione 4. La prima stanza 61 può comprendere una sezione di accesso 611 al cestello e un portellone 612 di accesso al cestello 2.
La prima stanza 61 può essere realizzata almeno parzialmente, preferibilmente totalmente, in materiale termicamente isolante.
In particolare, la prima stanza 61 presenta una parete 613 di almeno la prima stanza 61 trasparente e/o coibentante. Preferibilmente, la parete di chiusura 613 è trasparente e coibentante e ad esempio realizzabile in plexiglass avente opportunamente spessore di almeno 0,5 cm.
Nel caso di corpo cavo 21 dotato di portellone di chiusura 21a, la parete 613 si affianca al portellone di chiusura 21a e rimane parallela e distaccata rispetto al portellone di chiusura 21a.
Il bottale 1 può comprendere un organo di adduzione 7 di fluido trattante.
L’organo di adduzione 7 comprende un contenitore di stoccaggio 71 del fluido trattante; almeno un tubo di connessione 72 del contenitore di stoccaggio 71 con il volume di trattamento 2b; e opportunamente mezzi di tenuta 73 (quali un O-ring o una nota tenuta meccanica) atti a permettere il passaggio del fluido trattante da un tubo di connessione 72, non in rotazione, al cestello 2 o a un secondo tubo di connessione 72 vincolato al cestello 2 e quindi in rotazione evitando perdite durante detto passaggio del fluido trattante.
Il contenitore di stoccaggio 71 è esterno e solidale alla prima stanza 61. In particolare esso è solidale alla parete 613 o in prossimità a essa.
Il contenitore di stoccaggio 71 definisce un volume di stoccaggio preferibilmente privo di angoli vivi.
Il contenitore di stoccaggio 71 presenta una base inferiore (su cui poggia per gravità il fluido trattante) inclinata e una sezione di uscita del fluido prossima alla base inferiore nel punto a minore potenziale gravitazionale, ossia più in basso, così che la base inferiore convogli il fluido trattante verso di essa.
L’organo di adduzione 7 può comprende un rubinetto 74 e/o una pompa attraverso cui comandare l’erogazione di fluido trattante nel volume di trattamento 2b.
L’organo di adduzione 7 può comprendere un apparato di scarico del fluido trattante (non mostrato in figura) atto a evacuare il fluido trattante dal cestello 2 al termine del trattamento.
Detto apparato di scarico è identificabile in una lamina traforata atta a sovrapporsi all’apertura d’inserimento 2c e a permettere al fluido trattante di cadere, per gravità, nella prima stanza 61 da cui fuoriesce tramite un’apposita sezione di uscita.
Detta lamina traforata è solidale allo sportello 23 così che lo scorrimento dello sportello 23 e quindi della lamina traforata definisce una posizione di apertura in cui lo sportello 23 e la lamina traforata non sono sovrapposti all’apertura 2c permettendo l’inserimento di tessuti nel volume di trattamento 2b; una posizione di chiusura in cui lo sportello 23 è sovrapposto all’apertura d’inserimento 2c chiudendo ermeticamente il volume di trattamento 2b; e una posizione di scolo in cui la lamina traforata è sovrapposta all’apertura d’inserimento 2c permettendo la fuoriuscita del fluido trattante.
Infine il bottale 1 può comprendere un’unità di comando 8 del funzionamento del bottale 1.
L’unità di comando 8 può comprendere mezzi d’interfaccia 81 (pulsantiera, schermo, schermo touch) atto a permettere a un operatore di monitorare e comandare il funzionamento del bottale 1.
L’unità di comando 8 è atta a comandare il funzionamento (sotto descritto) dell’intero bottale e per la precisione di almeno l’organo di adduzione 7 e/o il sistema di termoregolazione 4. In particolare, l’unità di comando 8 è atta a comandare almeno un programma di trattamento 110 in cui il cestello 2 ruota a una velocità di trattamento e preferibilmente è mantenuto a una temperatura di trattamento opportunamente maggiore di quella ambiente; e almeno un programma di raffreddamento 120 in cui il cestello 2 è a una temperatura di raffreddamento minore di quella di lavaggio.
La temperatura di trattamento è sostanzialmente almeno pari a 40 °C e per la precisione a 65 °C.
La velocità di trattamento è sostanzialmente almeno pari a 10 giri/min e per la precisione a 20 giri/min.
II programma di raffreddamento 120 è eseguibile dopo il programma di trattamento.
La temperatura di raffreddamento è sostanzialmente inferiore a quella ambiente e in dettaglio non superiore a 20 °C.
Durante il programma di raffreddamento 120 il cestello 2 può ruotare a una velocità di raffreddamento opportunamente inferiore e/o uguale a quella di trattamento. La velocità di raffreddamento è sostanzialmente almeno pari a 10 giri/min e per la precisione a 20 giri/min.
L’unità di comando 8 è atta a comandare un programma di mantenimento 130 in cui il cestello 2 ruota a una velocità di mantenimento inferiore a quella di trattamento.
In particolare, il programma di mantenimento 130 comprende almeno una fase di rotazione 131 in cui il cestello 2 è ruotato alla velocità di mantenimento e almeno una fase di statica 132 in cui il cestello 2 è mantenuto fermo; detta fase di statica può essere alternata alla fase di rotazione.
Preferibilmente, il programma di mantenimento 130 prevede più fasi di rotazione 131 e più fasi di statica 132 reciprocamente alternate tra loro.
La fase di statica 132 ha una durata maggiore e per la precisione almeno quintupla rispetto alla fase di rotazione 131.
La velocità di mantenimento è sostanzialmente compresa tra 2 giri/min e 10 giri/min e per la precisione a 7 giri/min. In alcuni casi la velocità di mantenimento è uguale a quella di trattamento.
Durante il programma di mantenimento 130 l’unità di comando 8 impone al cestello 2 una temperatura di mantenimento pressoché pari a quella di trattamento e in dettaglio sostanzialmente almeno pari 20 °C e per la precisione a 35 °C.
In alterativa la temperatura di mantenimento può essere inferiore alla temperatura di trattamento.
Detta temperatura di mantenimento è uguale sia nella fase di statica 132 sia nella fase di rotazione 131. In alternativa la temperatura di mantenimento della fase di statica 132 è diversa dalla temperatura di mantenimento della fase di rotazione 131.
Il programma di mantenimento 130 è eseguibile dopo il programma di trattamento 110. Esso è inoltre eseguibile prima o dopo il programma di lavaggio 120.
Infine l’unità di comando 8 è atta a comandare un programma di scarico 140 di almeno i tessuti dal cestello 2 e opportunamente del fluido trattante eseguibile prima della rimozione dei tessuti.
Il funzionamento del bottale 1 precedentemente descritto in termini strutturali è il seguente.
Inizialmente, i tessuti da trattare sono inseriti nel volume di trattamento 2b tramite l’apertura d’inserimento 2c che è quindi ermeticamente chiusa con lo sportello 23. A questo punto l’unità di comando 8 avvia il programma di trattamento. In risposta a ciò l’organo di adduzione 7 immette il fluido trattante nel volume di trattamento 2b; il sistema di termoregolazione 4 porta il volume 2b alla temperatura di trattamento; e i mezzi di rotazione ruotano il cestello 2 alla velocità di trattamento. Terminato il programma di trattamento 110, l’unità di comando 8 dà avvio al programma di raffreddamento 120 in cui il sistema di termoregolazione 4 porta il volume 2b alla temperatura di raffreddamento e opportunamente i mezzi di rotazione ruotano il cestello 2 alla velocità di raffreddamento.
Preferibilmente, conclusosi il programma di raffreddamento 120 l’unità di comando 8 impone l’esecuzione del programma di scarico 140 in cui l’organo di adduzione 7 di scaricare il fluido trattante presente nel volume di trattamento 2b e quindi il cestello 2 si posiziona con l’apertura d’inserimento 2c sovrapposta alla sezione di accesso 611 permettendo il prelievo dei tessuti dal cestello 2.
In alternativa al programma di raffreddamento 120 e/o di scarico 140, al termine del programma di trattamento 110 l’unità di comando 8 avvia il programma di mantenimento 130 in cui i mezzi di rotazione ruotano il cestello 2 alla velocità di mantenimento e preferibilmente il sistema di termoregolazione 4 porta il volume di trattamento 2b alla temperatura di mantenimento.
Durante il programma di mantenimento 130 possono essere alternativamente ripetute la fase di rotazione 131 e la fase di statica 132 fino a un comando di arresto dato dall’unità di comando 8 (per esempio in base a un comando dell’operatore) e quindi all’esecuzione del programma di scarico 140.
Si evidenzia come durante il programma di mantenimento 130 il fluido trattante può essere mantenuto nel volume di trattamento 2b.
Al termine del programma di trattamento 130 l’unità 8 può imporre l’esecuzione del programma di raffreddamento 120 e successivamente del programma di scarico 140; o può imporre direttamente l’esecuzione del programma di scarico 140.
L’invenzione comprende un nuovo procedimento di lavorazione 100 di tessuti schematizzato in Fig.8.
Il procedimento di lavorazione di tessuti 100 prevede la disposizione dei tessuti nel cestello 2 e quindi l’esecuzione di un programma di trattamento 110.
Al termine del programma di trattamento 110 il procedimento di lavorazione di tessuti 100 può prevedere un programma di mantenimento 130 e un programma di scarico 140. In alcuni casi il programma di mantenimento 130 e il programma di scarico 140 posso essere intervallati da un programma di raffreddamento 120. In alternativa, al termine del programma di trattamento 110 il procedimento prevede i programmi di raffreddamento 120 e di scarico 140.
Detti programmi 110, 120, 130 e 140 sono sopra descritti.
Il bottale 1 secondo l’invenzione consegue importanti vantaggi.
Infatti, la presenza del riscaldamento, direzionando l’azione dell’apparato di termoregolazione 4 verso il cestello 2 massimizza l’azione dello stesso apparato di termoregolazione 4 riducendo i tempi di riscaldamento dello stesso cestello 2. Inoltre, la possibilità di raffreddare il cestello 2 permette di ridurre notevolmente i tempi di attesa al termine del programma di trattamento dei tessuti.
Infatti, mentre i bottali noti richiedevano complicate operazioni di raffreddamento e/o lunghe attese, il bottalino 1 raffredda in maniera molto rapida i tessuti permettendo di ridurre i tempi di attesa al termine del programma di trattamento. Un altro vantaggio è rappresentato dalla semplicità costruttiva del bottalino 1 data dal particolare isolante termico e dall’uso di un solo fluido termico per riscaldare e raffreddare il cestello 2.
Un importante vantaggio è dato dal programma di mantenimento 130 che, ruotando a una velocità di mantenimento inferiore a quella di trattamento, movimenta i tessuti evitando la formazione di grinze e un eccessivo sfregamento dei tessuti.
Tale vantaggio è incrementato dal particolare controllo della temperatura di mantenimento.
L’invenzione è suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni.
In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Bottale (1) atto a eseguire il trattamento di tessuti comprendente: - un cestello (2) atto a contenere detti tessuti; - mezzi di rotazione di detto cestello (2); - una camera termica (3) circondante almeno una porzione di detto cestello (2); - un apparato di termoregolazione (4) atto a variare la temperatura di detta camera termica (3) regolando la temperatura di detto cestello (2) e di detti tessuti in detto cestello (2); e caratterizzato dal fatto di comprendere - un isolante termico (5) circondante detta camera termica (3) che è così interposta tra detto isolante termico (5) e detto cestello (2).
  2. 2. Bottale (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto isolante termico (5) comprende un alloggiamento racchiudente detta camera termica (3) tra detto alloggiamento e detto cestello (2) e un coibentante interno a detto alloggiamento e scelto tra un coibentante sintetico, un coibentante minerale, un coibentante vegetale, un coibentante animale e vuoto.
  3. 3. Bottale (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto coibentante è vuoto a una pressione inferiore sostanzialmente inferiore a -0,8 KPa rispetto alla pressione ambiente.
  4. 4. Bottale (1) secondo almeno una precedente rivendicazione 2-3, in cui detto alloggiamento ha un’altezza radiale sostanzialmente inferiore a 0,5 cm.
  5. 5. Bottale (1) secondo la precedente rivendicazione, in cui detto alloggiamento comprende separatori (51) atti ad assicurare un’estensione radiale minima di detto alloggiamento e aventi un’altezza radiale sostanzialmente pari a 0,3 cm.
  6. 6. Bottale (1) secondo almeno una precedente rivendicazione, in cui detta camera termica (3) ha un’estensione radiale sostanzialmente inferiore a 0,5 cm.
  7. 7. Bottale (1) secondo la precedente rivendicazione, in cui detta camera termica (3) comprende distanziatori (31) atti ad assicurare un’estensione radiale minima di detta camera termica (3) e aventi un’altezza radiale sostanzialmente pari a 0,3 cm.
  8. 8. Bottale (1) secondo almeno una precedente rivendicazione, in cui detto apparato di termoregolazione (4) comprende un solo scambiatore di calore (41) atto a scaldare o raffreddare la temperatura di un fluido termico; condotti (44, 45, 46) atti a permettere a detto fluido termico di circolare tra detto scambiatore di calore (41) e detta camera termica (3); e in cui detto scambiatore di calore (41) comprende una resistenza (41a) atta a riscaldare detto fluido termico per effetto Joule e una serpentina (41b) atta a raffreddare detto fluido termico.
  9. 9. Bottale (1) secondo almeno una precedente rivendicazione, comprendente un’unità di comando (8) di detto bottale (1); in cui detta unità di comando (8) è atta a comandare almeno un programma di trattamento (110) di detti tessuti e un programma di mantenimento (130) successivo a detto programma di trattamento (110) e in cui detto cestello (2) ruota a una velocità di mantenimento inferiore alla velocità di trattamento.
  10. 10. Bottale (1) secondo la precedente rivendicazione, in cui detto programma di mantenimento (130) comprende almeno una fase di rotazione (131) in cui detto cestello (2) è ruotato a detta velocità di mantenimento e almeno una fase di statica (132) in cui detto cestello (2) è mantenuto fermo alternata a detta almeno una fase di rotazione.
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