IT201700013339A1 - Lettino per neonati - Google Patents

Lettino per neonati

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IT201700013339A1
IT201700013339A1 IT102017000013339A IT201700013339A IT201700013339A1 IT 201700013339 A1 IT201700013339 A1 IT 201700013339A1 IT 102017000013339 A IT102017000013339 A IT 102017000013339A IT 201700013339 A IT201700013339 A IT 201700013339A IT 201700013339 A1 IT201700013339 A1 IT 201700013339A1
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IT
Italy
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frame
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Application number
IT102017000013339A
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English (en)
Inventor
Chiara Preti
Simone Preti
Original Assignee
For Ty S R L
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47DFURNITURE SPECIALLY ADAPTED FOR CHILDREN
    • A47D9/00Cradles ; Bassinets
    • A47D9/012Cradles ; Bassinets with adjustable parts

Landscapes

  • Medicines Containing Material From Animals Or Micro-Organisms (AREA)
  • Invalid Beds And Related Equipment (AREA)

Description

DESCRIZIONE
“LETTINO PER NEONATI”
La presente invenzione riguarda un lettino per neonati.
Per consentire un utilizzo confortevole, la lunghezza dei lettini per neonati deve consentire al neonato un certo grado di movimento e la possibilità di distendersi completamente, pur mantenendo una struttura abbastanza compatta in modo da poter essere posizionato e spostato facilmente all’interno di un ambiente domestico già arredato e/o con spazi a disposizione ridotti, ad esempio a fianco di un letto.
Durante i primi anni di vita dopo la nascita i neonati subiscono uno sviluppo fisico notevole, sostanzialmente raddoppiando la loro altezza. Si rende quindi necessario cambiare lettino in funzione della crescita del neonato.
Sono noti lettini per bambini sufficientemente lunghi da ospitare il neonato per i primi anni di vita. Essi tuttavia sono inevitabilmente ingombranti, quindi poco comodi e maneggevoli all’interno dell’ambiente domestico.
Sono altresì noti lettini per neonati dotati di una struttura componibile la quale permette di modificare la lunghezza del lettino compatibilmente con la crescita del neonato. In questo caso, per aumentare la lunghezza del lettino è previsto lo smontaggio di una parte sostanziale della sua struttura e di seguito il rimontaggio del lettino, tipicamente utilizzando ulteriori componenti strutturali.
La Richiedente ha notato che questa operazione richiede molto tempo e/o risulta complessa da eseguire e pertanto non alla portata di tutti gli utilizzatori. Inoltre i componenti strutturali integrativi, necessari per allungarne la struttura, sono ingombranti anche quando non sono in uso e devono essere acquistati separatamente comportando un aggravio di costi per l’utente. Infine per riportare il lettino ad una lunghezza minore, è necessario ripetere le operazioni di smontaggio della struttura e suo rimontaggio, con tutte le problematiche di complessità e consumo di tempo sopra esposte.
La Richiedente si è dunque posta il problema di realizzare un lettino per neonati la cui lunghezza possa essere variata, in modo da essere idoneo a fornire al neonato una superficie di sostegno confortevole durante l’intero periodo di crescita dalla nascita fino ai tre anni.
Un ulteriore problema risolto dalla presente invenzione è quello di realizzare un lettino per neonati la cui lunghezza possa essere facilmente e rapidamente modificata in entrambi i sensi, al contempo limitando il numero di componenti aggiuntivi necessari. Secondo un aspetto l’invenzione riguarda un lettino per neonati avente una direzione longitudinale di sviluppo principale, il lettino comprendente un pianale.
Preferibilmente il pianale comprende una prima porzione e una seconda porzione tra loro distinte e reciprocamente compenetrate, dove una lunghezza di compenetrazione lungo la direzione longitudinale può variare in modo tale che detto pianale può assumere almeno una prima e una seconda configurazione, il pianale in detta seconda configurazione avendo lunghezza longitudinale maggiore della lunghezza longitudinale in detta prima configurazione, dove in ciascuna di detta prima e seconda configurazione detto pianale presenta una superficie orizzontale di sostegno di un neonato.
Per lunghezza longitudinale si intende la lunghezza lungo la direzione longitudinale. Per lunghezza di compenetrazione si intende la lunghezza longitudinale dei tratti di porzioni di pianale reciprocamente compenetrati.
Secondo la Richiedente le suddette caratteristiche, in particolare la compenetrazione tra le due porzioni di pianale longitudinalmente variabile in modo tale che il pianale possa assumere almeno due configurazioni aventi lunghezza longitudinale diversa, consente all’utente di variare la lunghezza del lettino con un semplice gesto di allontanamento/avvicinamento delle due porzioni di pianale. Poiché inoltre le due porzioni di pianale rimangono compenetrate nelle due configurazioni, esse possono assolvere in entrambe le configurazioni funzionalità di sostegno strutturale, rendendo non necessari elementi aggiuntivi strutturali. In tal modo l’utente può regolare la lunghezza del lettino per fornire al neonato una superficie di sostegno congrua alla sua altezza durante il periodo iniziale della sua crescita, con un semplice gesto, senza laboriose operazioni di montaggio/smontaggio di componenti strutturali integrativi.
La presente invenzione può presentare una o più delle seguenti caratteristiche preferite. Preferibilmente il pianale comprende una tavola di appoggio comprendente almeno una rispettiva prima porzione supportata da, e preferibilmente solidale con, detta prima porzione di pianale.
In una forma realizzativa detta prima porzione della tavola di appoggio realizza integralmente, in detta prima configurazione del pianale, detta superficie orizzontale di sostegno.
Preferibilmente la tavola di appoggio comprende una rispettiva seconda porzione, distinta da detta prima porzione della tavola di appoggio e supportata da, e preferibilmente solidale con, detta seconda porzione di pianale.
Preferibilmente, in detta prima configurazione del pianale dette prima e seconda porzione della tavola di appoggio realizzano integralmente detta superficie orizzontale di sostegno.
In tal modo la tavola di appoggio può essere progettata in modo da avere delle vantaggiose caratteristiche di comodità e leggerezza, demandando la funzione strutturale alle porzioni di pianale.
Preferibilmente in detta seconda configurazione del pianale la tavola di appoggio comprende una ulteriore porzione, distinta da detta prima porzione della tavola di appoggio.
Detta ulteriore porzione tipicamente non forma parte del lettino quando il pianale è nella prima configurazione.
In una forma realizzativa, in cui la tavola di appoggio consiste in detta prima porzione, detta ulteriore porzione è adiacente a detta prima porzione della tavola di appoggio e rimovibilmente supportata da detta prima porzione della tavola di appoggio e/o da almeno una di dette porzioni di pianale, detta prima porzione e detta ulteriore porzione della tavola di appoggio realizzando integralmente detta superficie orizzontale di sostegno.
In una forma realizzativa preferita in cui la tavola di appoggio comprende la prima e seconda porzione, detta ulteriore porzione è distinta anche da detta seconda porzione della tavola di appoggio ed è interposta tra, e adiacente a, detta prima e seconda porzione della tavola di appoggio e rimovibilmente supportata da almeno una tra, più preferibilmente da entrambe, detta prima e seconda porzione della tavola di appoggio e/o da almeno una di dette porzioni di pianale, dette prima, seconda e ulteriore porzione della tavola di appoggio realizzando integralmente detta superficie orizzontale di sostegno. Vantaggiosamente detta ulteriore porzione rimovibile della tavola di appoggio consente di realizzare la superficie di sostegno del neonato nella seconda configurazione in modo semplice e rapido e consente al contempo di poter riconfigurare il pianale nella prima configurazione semplicemente rimuovendo l’ulteriore porzione e riposizionando le due porzioni di pianale.
Preferibilmente detta prima e/o detta seconda porzione della tavola di appoggio comprendono, più preferibilmente in corrispondenza di rispettive estremità reciprocamente affacciate, rispettivi elementi a sbalzo e/o rispettive sedi, più preferibilmente integrali con il resto della rispettiva porzione della tavola di appoggio, conformati per supportare detta ulteriore porzione della tavola di appoggio in detta seconda configurazione. Più preferibilmente nella prima configurazione detti elementi a sbalzo della prima porzione della tavola di appoggio sono intercalati e/o accoppiati ad incastro con detti elementi a sbalzo della seconda porzione della tavola di appoggio. In tal modo la tavola di appoggio realizza la superficie orizzontale di sostegno in modo semplice e strutturalmente saldo.
Preferibilmente detta ulteriore porzione della tavola di appoggio comprende, in corrispondenza di proprie estremità affacciate rispettivamente a detta prima e a detta seconda porzione della tavola di appoggio, elementi a sbalzo, più preferibilmente integrali con il resto di detta ulteriore porzione della tavola di appoggio, controsagomati a, e in detta seconda configurazione alloggiati in, dette sedi di detta prima e seconda porzione della tavola di appoggio in detta seconda configurazione. In tal modo nella seconda configurazione del pianale l’ulteriore porzione della tavola di appoggio è rimovibilmente supportata in modo saldo (essendo anche impediti movimenti dell’ulteriore porzione in direzione trasversale), mantenendo al contempo il pianale strutturalmente semplice, compatto e razionale.
In una forma realizzativa dette prima e seconda porzione della tavola di appoggio sono reciprocamente compenetrate, dove il grado di compenetrazione lungo la direzione longitudinale varia in funzione di detto grado di compenetrazione di dette due porzioni di pianale, e dove dette prima e seconda porzione della tavola di appoggio realizzano, per ogni grado di compenetrazione, detta superficie orizzontale di sostegno. In tal caso non è necessario alcun ulteriore elemento rimovibile per realizzare la superficie di sostegno nella seconda configurazione. Inoltre è possibile configurare il lettino lungo un continuum di lunghezze longitudinali ricomprese tra le lunghezze della prima e seconda configurazione. Ad esempio dette prima e seconda porzione della tavola di appoggio hanno rispettive porzioni di estremità affacciate conformate a pettine e reciprocamente interfogliate. In tal modo si realizza una superficie di appoggio piana e sufficientemente robusta per ogni grado di compenetrazione.
Preferibilmente dette prima, seconda e ulteriore porzione della tavola di appoggio sono ciascuna un corpo unico indeformabile, più preferibilmente in materiale plastico, ancor più preferibilmente ottenute per stampaggio. In tal modo la tavola di appoggio è semplice ed economica da produrre.
Preferibilmente ciascuna di dette due porzioni di pianale comprende un rispettivo sostegno longitudinale, più preferibilmente tubolare, dove detti rispettivi sostegni longitudinali sono reciprocamente compenetrati, più preferibilmente in modo telescopico. La possibilità dei sostegni longitudinali di compenetrarsi telescopicamente permette che il pianale sostenga il peso di un neonato in ognuna delle sue configurazioni in modo semplice, compatto e razionale.
Preferibilmente ciascuna di dette due porzioni di pianale comprende un rispettivo sostegno trasversale, più preferibilmente tubolare, ancor più preferibilmente rigidamente accoppiato al rispettivo sostegno longitudinale. In tal modo è possibile assicurare un sufficiente sostegno del peso di un neonato in ogni punto della superficie limitando la quantità, e quindi il peso e i costi, del materiale.
Preferibilmente la lunghezza longitudinale di detta superficie orizzontale di sostegno in detta prima configurazione è maggiore o uguale a 70 cm, più preferibilmente maggiore o uguale a 80 cm e/o minore o uguale a 120 cm, più preferibilmente minore o uguale a 110 cm. In tal modo la lunghezza del lettino è adatta ad un neonato nei primi sei mesi di vita circa.
Preferibilmente una differenza tra la lunghezza longitudinale di detta superficie orizzontale di sostegno in detta seconda configurazione e in detta prima configurazione è maggiore o uguale a 15 cm, più preferibilmente maggiore o uguale a 20 cm e/o minore o uguale a 40 cm, più preferibilmente minore o uguale a 30 cm. In tal modo nella seconda configurazione del pianale la lunghezza è adatta al riposo del neonato da circa sei mesi fino a circa tre anni di età.
Preferibilmente la lunghezza di compenetrazione nella seconda configurazione è maggiore o uguale a 10 cm, più preferibilmente maggiore o uguale a 15 cm. In tal modo è garantita la continuità strutturale del pianale e la sua forza strutturale.
Preferibilmente il pianale comprende un materassino appoggiato su detta superficie di sostegno, al fine di offrire una superficie di riposo comoda al neonato.
Preferibilmente detto lettino comprende due montanti verticali disposti da parti longitudinalmente opposte di detto pianale, il pianale essendo fissato a, e sostenuto da, detti montanti. Preferibilmente i due montanti sono disposti in una posizione centrale lungo la direzione trasversale in corrispondenza di un piano mediano del lettino, verticale e parallelo alla direzione longitudinale.
Preferibilmente ciascuno di detti montanti ha un’altezza variabile, più preferibilmente ciascuno di detti montanti ha una struttura telescopica, comprendente una rispettiva porzione superiore e una rispettiva porzione inferiore. In tal modo è possibile regolare l’altezza del lettino in modo da renderne comodo l’uso da parte degli utenti. Ad esempio è possibile regolare l’altezza del lettino in modo che la superficie di appoggio del lettino sia alla stessa altezza di un letto, in modo che ci sia una sostanziale continuità tra i due. Preferibilmente detto lettino comprende un telaio meccanicamente collegato a detto pianale e disposto in posizione sovrastante detto pianale.
Preferibilmente il lettino comprende una o più sponde adatta/e ad essere superiormente ancorata/e (in modo rimovibile) a detto telaio e inferiormente ancorata/e (in modo rimovibile) a detto pianale. Tipicamente detta sponda è in materiale morbido e flessibile ad esempio tessuto o plastica. In tal modo il lettino può essere dotato di una o più sponde che riducono il rischio di fuoriuscita del neonato e inoltre il telaio funge da corrimano del lettino.
Preferibilmente detto telaio comprende due porzioni tra loro distinte e simmetriche rispetto a detto piano mediano.
Preferibilmente detto telaio, più preferibilmente ciascuna porzione di detto telaio, è fissato da parti longitudinalmente opposte del telaio a rispettive estremità superiori di detti montanti verticali.
Preferibilmente detto telaio, più preferibilmente ciascuna porzione di detto telaio, ha una (rispettiva) struttura longitudinalmente telescopica in modo tale che la sua lunghezza longitudinale può essere variata in funzione della lunghezza del pianale. In tal modo anche il telaio può allungarsi o accorciarsi seguendo la variazione di lunghezza del telaio, tramite una semplice operazione da parte dell’utente.
Preferibilmente, almeno una, più preferibilmente ciascuna, di dette due porzioni di telaio è predisposta per ruotare (più preferibilmente indipendentemente l’una dall’altra) attorno a un rispettivo asse di rotazione avente direzione parallela alla direzione longitudinale e passante per detta estremità superiore di detto montante verticale.
Preferibilmente il telaio, più preferibilmente ciascuna porzione di telaio, ha una struttura tubolare (a sezione circolare).
Preferibilmente ciascuna porzione di telaio comprende un rispettivo primo e secondo tratto, tipicamente rettilinei, longitudinalmente opposti e disposti, in una prima configurazione di detta ciascuna porzione di telaio, sostanzialmente verticalmente, dove detti primo e secondo tratto si estendono dal rispettivo asse di rotazione a una rispettiva quota di estremità superiore di detta ciascuna porzione di telaio. In tal modo la posizione della sponda può essere vantaggiosamente modificata con facilità in modo da adattarsi all’altezza del neonato e/o all’uso desiderato dall’utente.
Preferibilmente in una seconda configurazione di detta ciascuna porzione di telaio, detta ciascuna porzione di telaio è ruotata attorno al rispettivo asse di rotazione di 90° rispetto alla prima configurazione, in modo tale che il rispettivo primo e secondo tratto abbiano sviluppo sostanzialmente orizzontale. La possibilità di rotazione del primo e secondo tratto delle due porzioni di telaio opera in sinergia con la possibilità di regolare facilmente la lunghezza del lettino, in quanto è possibile adattare l’altezza delle sponde in funzione della lunghezza del lettino. Ad esempio nella prima configurazione del pianale (lettino corto) preferibilmente le sponde sono nella configurazione abbassata (ossia le due porzioni di telaio sono ruotate nella loro seconda configurazione), mentre nella seconda configurazione del pianale (lettino lungo) preferibilmente le sponde sono nella configurazione rialzata (ossia le due porzioni di telaio sono disposte nella loro prima configurazione). In tal modo le sponde si adattano alle esigenze derivanti dalla rispettiva età del neonato.
Preferibilmente ciascun primo e secondo tratto di porzione di telaio ha una lunghezza sostanzialmente uguale a una semilarghezza di detto pianale. Per ‘larghezza’ si intende l’estensione lungo una direzione ortogonale a detta direzione longitudinale. In tal modo nella seconda configurazione della porzione di telaio, le estremità del primo e secondo tratto si trovano sulla verticale del rispettivo lato longitudinale del pianale, e offrono un sostegno alle sponde, in modo che quest’ultime abbiano sviluppo sostanzialmente verticale.
Preferibilmente ciascuna porzione di telaio comprende un rispettivo terzo tratto raccordante con continuità detto rispettivo primo tratto con detto rispettivo secondo tratto e il cui sviluppo, in detta prima configurazione di detta ciascuna porzione di telaio, corrisponde ad uno sviluppo perimetrale di detto pianale e giace sostanzialmente orizzontalmente, e in detta seconda configurazione di detta ciascuna porzione di telaio, giace sostanzialmente verticalmente. In tal modo nella prima configurazione della rispettiva porzione di telaio il terzo tratto realizza un supporto alla sponda tale da permetterne uno sviluppo sostanzialmente verticale.
Preferibilmente ciascun asse di rotazione delle porzioni di telaio dista verticalmente da detto pianale (tipicamente da detta tavola di appoggio) una distanza sostanzialmente uguale a detta semilarghezza del pianale. In tal modo nella seconda configurazione della rispettiva porzione di telaio un tratto intermedio di ciascun terzo tratto si trova sostanzialmente alla stessa quota del pianale in corrispondenza di un suo lato perimetrale longitudinale, realizzando, in sinergia con il fatto che ciascun primo e secondo tratto sono lunghi quanto detta semilarghezza, una culla con possibilità di eliminare una sponda longitudinale (cosiddetta funzionalità di co-bedding).
Preferibilmente ciascun terzo tratto comprende detta rispettiva struttura longitudinalmente telescopica. In tal modo il terzo tratto permette di realizzare, in ognuna delle configurazioni del pianale, la regolazione della lunghezza del lettino.
Preferibilmente il lettino comprende un rivestimento del telaio in un materiale scelto nel gruppo: tessuto (più preferibilmente imbottito), materiale polimerico (più preferibilmente espanso), materiale elastomerico (più preferibilmente espanso), schiuma siliconica. Più preferibilmente detto rivestimento è in tessuto. In tal modo si realizza un corrimano morbido e confortevole al tatto, che inoltre limita i rischi per la sicurezza del bambino in caso di urto con il telaio.
Preferibilmente dette porzioni di pianale e/o detto telaio e/o detti montanti sono realizzati in un materiale selezionato all’interno del seguente gruppo: ferro e sue leghe, alluminio e sue leghe, plastica dura (ad esempio termoindurente), materiale composito, fibra di carbonio. Più preferibilmente dette porzioni di pianale sono realizzate in lega di alluminio e detto telaio è realizzato in lega di ferro. In tal modo è utilizzato un materiale leggero e robusto per realizzare la struttura di sostegno del lettino.
Preferibilmente detta tavola di appoggio è realizzata in un materiale selezionato all’interno del seguente gruppo: polimeri termoindurenti, polimeri termoplastici, materiali compositi, legno, leghe metalliche. Più preferibilmente detta tavola di appoggio è realizzata in polipropilene.
In un aspetto l’invenzione riguarda un lettino per neonati avente una direzione longitudinale di sviluppo principale, il lettino comprendente un pianale (a lunghezza fissa oppure, in alternativa, secondo una qualsiasi delle suddette forme realizzative) e un telaio secondo una qualsiasi delle suddette forme realizzative.
Preferibilmente detto lettino comprende una o più sponde secondo una qualsiasi delle suddette forme realizzative.
Preferibilmente detto lettino comprende due montanti verticali secondo una qualsiasi delle suddette forme realizzative.
Le caratteristiche e i vantaggi della presente invenzione saranno ulteriormente chiariti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune forme realizzative, presentate a titolo esemplificativo e non limitativo, della presente invenzione.
La descrizione dettagliata che segue si riferisce alle figure allegate, in cui:
- la figura 1 mostra una vista prospettica di un lettino secondo la presente invenzione in una seconda configurazione del pianale e in una prima configurazione del telaio;
- le figure 2-4 mostrano rispettive viste prospettiche del lettino di figura 1, configurato come in figura 1, con alcune parti progressivamente esplose e/o rimosse;
- le figure 5 e 6 mostrano rispettive viste prospettiche del lettino di figura 1 in una prima configurazione del pianale e in una seconda configurazione del telaio;
- la figura 7 mostra una vista prospettica di un particolare del lettino nella configurazione d’uso di figura 5 e 6, parzialmente esploso e con alcune parti rimosse.
Con riferimento alle allegate figure, con il numero di riferimento 1 è indicato un lettino per neonati, avente una direzione longitudinale 2 di sviluppo principale.
Il lettino comprende un pianale 10, a sua volta comprendente una prima porzione 11 e una seconda porzione 12 tra loro distinte e reciprocamente compenetrate.
Preferibilmente la lunghezza di compenetrazione Lc lungo la direzione longitudinale può variare in modo tale che il pianale può assumere almeno una prima configurazione, esemplarmente mostrata in figura 5 e 6, e una seconda configurazione, esemplarmente mostrata in figura 1-4, dove per lunghezza di compenetrazione si intende la lunghezza lungo la direzione longitudinale 2 dei tratti di porzioni di pianale 11 e 12 reciprocamente compenetrati. In ciascuna sua configurazione il pianale presenta una superficie orizzontale di sostegno 6 di un neonato.
Preferibilmente il pianale comprende un materassino 61 in materiale morbido appoggiato sulla superficie di sostegno. Preferibilmente il materassino è costituito da elementi distinti rispettivamente controsagomati a ciascuna porzione della tavola di appoggio e predisposti per appoggiarsi rimovibilmente alla rispettiva porzione della tavola di appoggio presente nel lettino, come esemplarmente illustrato nelle figure. Il materassino tipicamente comprende un rivestimento in tessuto che racchiude un riempimento in gommapiuma.
Nella forma realizzativa mostrata nelle figure, ad esempio, la lunghezza longitudinale della superficie di sostegno nella prima configurazione del pianale è circa 89 cm e nella seconda configurazione del pianale è circa 115 cm. Conseguentemente la differenza della lunghezza di compenetrazione è esemplarmente pari a 26 cm. La lunghezza di compenetrazione Lc nella seconda configurazione è esemplarmente pari a circa 27 cm. Preferibilmente, come esemplarmente mostrato in figura, il pianale 10 comprende una tavola di appoggio 20 comprendente una prima porzione 21 solidale con la prima porzione di pianale 11 e una seconda porzione 22, distinta dalla prima porzione 21 e solidale con la seconda porzione di pianale 12.
Preferibilmente, nella prima configurazione del pianale (figura 5 e 6) dette prima 21 e seconda 22 porzione della tavola di appoggio realizzano l’intera superficie orizzontale di sostegno 6.
Preferibilmente nella seconda configurazione del pianale 10, la tavola di appoggio 20 comprende una ulteriore porzione 23 distinta dalla prima 21 e seconda 22 porzione della tavola di appoggio. L’ulteriore porzione 23 della tavola di appoggio, è interposta tra la prima 21 e la seconda 22 porzione della tavola di appoggio ed è rimovibilmente supportata dalla prima 21 e dalla seconda 22 porzione della tavola di appoggio e da almeno una porzione di pianale (nell’esempio mostrato la seconda porzione di pianale 12 esterna alla prima porzione 11).
Come visibile in figura 5 e 6, l’ulteriore porzione 23 non forma parte del lettino quando il pianale 10 è nella sua prima configurazione.
In questo modo, nella seconda configurazione del pianale 10, la prima 21, seconda 22 e ulteriore 23 porzione della tavola di appoggio realizzano integralmente la superficie orizzontale di sostegno 6.
La prima 21 e la seconda 22 porzione della tavola di appoggio comprendono, in corrispondenza di rispettive estremità reciprocamente affacciate, rispettivi elementi a sbalzo 24 (tipicamente disposti inferiormente alla rispettiva porzione della tavola di appoggio) e rispettive sedi 25 (tipicamente disposte superiormente), integrali con il resto della rispettiva porzione della tavola di appoggio, conformati per supportare l’ulteriore porzione 23 della tavola di appoggio nella seconda configurazione.
Preferibilmente ciascuna della prima 21 e seconda 22 porzione della tavola di appoggio comprende cavità 27 controsagomate agli elementi a sbalzo dell’altra porzione in modo tale che gli elementi a sbalzo 24 e le cavità 27 si incastrino reciprocamente nella prima configurazione. In forme realizzative non mostrate gli elementi a sbalzo della prima porzione della tavola di appoggio nella prima configurazione sono semplicemente intercalati a quelli della seconda porzione della tavola di appoggio, senza la necessità di cavità controsagomate.
Preferibilmente l’ulteriore porzione 23 della tavola di appoggio comprende, in corrispondenza di proprie estremità affacciate rispettivamente alla prima 21 e alla seconda porzione 22 della tavola di appoggio, elementi a sbalzo 26, ad esempio a forma di alette a sviluppo trasversale, integrali con il resto dell’ulteriore porzione 23 della tavola di appoggio e conformati per impegnare le sedi 25 della prima 21 e della seconda 22 porzione della tavola di appoggio nella seconda configurazione.
Preferibilmente la prima 21, seconda 22 e ulteriore 23 porzione della tavola di appoggio sono ciascuna un corpo unico indeformabile in materiale plastico ottenuta per stampaggio.
In una forma realizzativa alternativa (non mostrata) la prima porzione della tavola di appoggio realizza integralmente, nella prima configurazione del pianale, la superficie orizzontale di sostegno. In altri termini la tavola di appoggio nella prima configurazione consiste in un solo pezzo coincidente con la prima porzione. In questa forma realizzativa l’ulteriore porzione (distinta dalla prima porzione della tavola di appoggio) nella seconda configurazione è adiacente alla prima porzione della tavola di appoggio e rimovibilmente supportata dalla prima porzione della tavola di appoggio e da almeno una delle porzioni di pianale. In questo modo la prima porzione e la ulteriore porzione della tavola di appoggio realizzano integralmente la superficie orizzontale di sostegno nella seconda configurazione del pianale.
In una ulteriore forma realizzativa (non mostrata) la prima e la seconda porzione della tavola di appoggio sono anch’esse reciprocamente compenetrate, dove il grado di compenetrazione lungo la direzione longitudinale varia in funzione del grado di compenetrazione delle due porzioni di pianale 11 e 12, e dove la prima e la seconda porzione della tavola di appoggio realizzano, per ogni grado di compenetrazione, la superficie orizzontale di sostegno. Ad esempio la prima e seconda porzione della tavola di appoggio possono avere le estremità affacciate conformate a pettine e reciprocamente interfogliate. In tal caso non è necessario alcun ulteriore elemento rimovibile per realizzare la superficie di sostegno nella seconda configurazione.
In una ulteriore forma realizzativa (non mostrata) la prima e la seconda porzione del pianale realizzano anche la tavola di appoggio. Ad esempio la prima e seconda porzione di pianale sono conformate a tavola con le estremità affacciate conformate a pettine e reciprocamente interfogliate e sono dotate di mezzi di accoppiamento meccanico che rendono il panale autoportante. Ad esempio i mezzi di accoppiamento possono comprendere, in corrispondenza del tratto di compenetrazione Lc, asole a sviluppo longitudinale (ad esempio lungo i rebbi dei pettini) e perni robusti a sviluppo trasversale che attraversano le asole e scorrono all’interno di esse al variare del grado di compenetrazione.
Preferibilmente ciascuna porzione di pianale comprende un rispettivo sostegno longitudinale tubolare 13 e 14 (ad esempio a sezione quadrata). I rispettivi sostegni longitudinali realizzano la compenetrazione telescopica del pianale 10 in modo da sostenere il peso di un neonato in ognuna delle configurazioni del pianale.
Il movimento telescopico dei sostegni longitudinali 13 e 14 è assistito da opportuni mezzi di regolazione e/o bloccaggio della posizione, per esempio, come mostrato in figura 4 e 6, il sostegno longitudinale 13 è dotato di un’asola longitudinale 17 nella quale scorre un perno 18 solidale con il sostegno longitudinale 14. Tramite l’azionamento di una leva eccentrica 19 innestata su un estremo del perno 18 è possibile consentire o impedire lo scorrimento reciproco dei due sostegni longitudinali.
Nella forma realizzativa esemplarmente mostrata nelle figure, ciascuna porzione di pianale comprende un rispettivo sostegno trasversale 15 e 16 tubolare (quadrato), preferibilmente rigidamente accoppiato al rispettivo sostegno longitudinale 13 e 14. In una forma realizzativa non mostrata il lettino può comprendere quattro montanti ai vertici della propria pianta.
Preferibilmente, come mostrato, il lettino comprende due montanti verticali 9 disposti sul piano mediano 3 da parti longitudinalmente opposte al pianale 10, il pianale essendo fissato a, e sostenuto da, i montanti. Preferibilmente ciascun montante 9 ha un’altezza variabile, ottenuta mediante una struttura telescopica, comprendente una rispettiva porzione superiore 8 e una rispettiva porzione inferiore 7. Tipicamente ciascun montante 9 comprende rispettivi mezzi di regolazione 70 dell’altezza del montante, predisposti per essere azionati dall’utente. Esemplarmente, come mostrato, i rispettivi mezzi di regolazione comprendono un perno, solidale con il pianale e la porzione superiore del montante, azionato da un pulsante situato sotto il pianale. In uso il perno occupa una delle sedi ricavate sulla porzione inferiore 7 del rispettivo montante, le quali sono preferibilmente distribuite lungo una direzione verticale a varie altezze. In una configurazione di blocco una molla tiene il perno in battuta all’interno di una sede, mentre in una configurazione di sblocco l’utente, premendo il pulsante, disimpegna il perno dalla sede e permette il movimento reciproco delle porzioni di montante 7 e 8.
Preferibilmente il pianale, in particolare le due porzioni di pianale 11 e 12, sono fissate alle (estremità inferiori delle) porzioni superiori 8. Nella forma realizzativa esemplarmente mostrata nelle figure, ciascun montante 9 comprende, in corrispondenza della sua superficie rivolta verso l’interno del lettino 1, un rivestimento 62 in materiale soffice. Preferibilmente il lettino 1 comprende un telaio 30 meccanicamente collegato al pianale 10 e disposto in posizione sovrastante al pianale. Il telaio 30 comprende due porzioni di telaio 31 e 32 tra loro distinte e simmetriche rispetto ad un piano mediano 3 del lettino verticale e parallela alla direzione longitudinale 2. Preferibilmente il lettino comprende, per ciascuna prima e seconda configurazione del pianale, un rispettivo rivestimento 36, 37 del telaio 30. Preferibilmente ciascun rivestimento 36, 37 comprende due rispettive porzioni controsagomate rispettivamente alle due porzioni di telaio 31 e 32. Esemplarmente ciascuna porzione di rivestimento è realizzata in pezzo unico in tessuto imbottito di materiale soffice (per esempio gommapiuma).
Preferibilmente ciascuna porzione di telaio 31 e 32, è fissata da rispettive parti longitudinalmente opposte a rispettive estremità superiori delle porzioni superiori 8 dei montanti verticali 9.
Preferibilmente ciascuna porzione di telaio 31 e 32, ha una rispettiva struttura longitudinalmente telescopica in modo tale che la sua lunghezza longitudinale può essere variata in funzione della lunghezza del pianale 10. Ad esempio ciascuna porzione di telaio è composta da due tubolari cavi a sezione circolare, inseriti scorrevolmente uno nell’altro. Preferibilmente ciascuna porzione di telaio è predisposta per ruotare, indipendentemente dall’altra, attorno a un rispettivo asse di rotazione 4, 5, avente direzione parallela alla direzione longitudinale 2 e passante per l’ancoraggio di ciascuna porzione di telaio all’ estremità superiore del montante verticale 9.
Ciascuna porzione di telaio 31 e 32, comprende preferibilmente un rispettivo primo 33 e secondo 34 tratto rettilinei, longitudinalmente opposti e disposti, nella prima configurazione di ciascuna porzione di telaio 11 e 12, sostanzialmente verticalmente. Il primo 33 e secondo 34 tratto si sviluppano tra il rispettivo asse di rotazione 4 e 5 e la rispettiva quota dell’estremità superiore di ciascuna porzione di telaio.
Ciascuna porzione di telaio 31 e 32 può assumere una seconda configurazione mostrata in figura 5 e 6, dove ciascuna porzione di telaio 31 e 32 è ruotata attorno al rispettivo asse di rotazione di 90° rispetto alla prima configurazione. Nella seconda configurazione il rispettivo primo 33 e secondo 34 tratto hanno sviluppo sostanzialmente orizzontale. Preferibilmente la lunghezza di ciascun primo 33 e secondo 34 tratto di porzione di telaio è sostanzialmente uguale a una semilarghezza del pianale.
Preferibilmente i primi tratti 33 di porzione di pianale sono entrambi fissati a uno dei montanti 9 (tipicamente alla sua estremità superiore) tramite un primo meccanismo di rotazione 100. Preferibilmente i secondi tratti 34 sono entrambi fissati all’altro montante in modo analogo tramite un secondo meccanismo di rotazione, tipicamente identico al primo.
Esemplarmente, come mostrato in fig. 7, ciascun meccanismo di rotazione 100 comprende una piastra di accoppiamento 101 (solidale con il rispettivo montante e conformata ad L) alla quale ciascun primo tratto 33 è incernierato per ruotare attorno al rispettivo asse di rotazione 4 e 5. Il meccanismo di rotazione comprende, per ciascun primo tratto 33, una piastra di sgancio 103 avente un’asola incernierata al rispettivo asse di rotazione 4, 5 e un piolo 102. Il piolo impegna una rispettiva guida 105 ricavata nella piastra 101. Una molla 106 (tipicamente a compressione) è interposta tra la piastra di sgancio 103 e il primo tratto 33 in modo da tenere la piastra di sgancio 103 in spinta in allontanamento dal primo tratto 33. In tal modo il corrispondente piolo 102 viene mantenuto in battuta alternativamente contro uno di due fine-corsa della rispettiva guida 105, i fine-corsa corrispondendo rispettivamente alla prima e seconda configurazione del telaio. Come mostrato, la porzione superiore (orizzontale) della piastra di accoppiamento 101 è dotata di fori 110 che nella prima configurazione del telaio vengono impegnati da perni 111 solidali con le piastre di sgancio al fine di stabilizzare il telaio. Un pulsante 107 è solidale alla piastra di sgancio 103 per la sua attuazione da parte dell’utente.
Ciascuna porzione di telaio 31 e 32 comprende un rispettivo terzo tratto 35 raccordante con continuità il rispettivo primo 33 tratto e il rispettivo secondo 34 tratto e il cui sviluppo, nella prima configurazione di ciascuna porzione di telaio 31 e 32, corrisponde allo sviluppo perimetrale del pianale sottostante.
Preferibilmente ciascun terzo tratto 35 comprende la rispettiva struttura longitudinalmente telescopica della rispettiva porzione di telaio.
Nell’esempio mostrato nelle figure lo sviluppo di ciascun terzo tratto 35 è sagomato a forma di C, ma in altre forme realizzative non mostrate tale sviluppo può ad esempio assumere una forma a segmenti rettilinei ad angoli retti.
Di conseguenza lo sviluppo del terzo tratto 35 di ciascuna porzione di telaio 31 e 32 giace in un piano sostanzialmente orizzontale nella prima configurazione, e giace in un piano sostanzialmente verticale nella seconda configurazione di ciascuna porzione di telaio. Preferibilmente ciascun asse di rotazione 4 e 5 delle porzioni di telaio dista dal pianale 10 (ad esempio dalla superficie di sostegno 6) una distanza sostanzialmente uguale alla semilarghezza del pianale.
In uso, la rotazione delle due porzioni di telaio 31 e 32 opera in sinergia con la regolazione della lunghezza del lettino: infatti è possibile adattare l’altezza delle sponde in funzione della lunghezza del lettino.
Ad esempio nella prima configurazione del pianale 10 (lettino 1 corto, figura 5 e 6) preferibilmente ciascuna porzione di telaio è ruotata nella propria seconda configurazione costituendo un supporto per la rispettiva sponda (non mostrata) la cui altezza è sostanzialmente determinata dall’altezza verticale del terzo tratto 35 nella seconda configurazione. Nella seconda configurazione del pianale 10 (lettino 1 lungo, figure 1-4) preferibilmente ciascuna porzione di telaio è disposta nella propria prima configurazione, costituendo un supporto per la rispettiva sponda di altezza più elevata.
Esemplarmente le porzioni di pianale e i montanti sono realizzati in lega di alluminio, il telaio in lega di ferro e la tavola di appoggio in polipropilene.
Preferibilmente il lettino 1 comprende un set di sponde (tipicamente realizzate in realizzate in rete di tessuto) ciascuna adatta ad una specifica configurazione d’uso del lettino.
Ad esempio il set di sponde comprende una prima sponda conformata per adattarsi alla configurazione d’uso del lettino mostrata nelle fig.1-4. La prima sponda preferibilmente comprende due semi-porzioni 63, 64 ciascuna adatta ad essere superiormente ancorata in modo rimovibile alla rispettiva porzione di telaio 31 e 32 (esemplarmente lungo tutto il primo, secondo e terzo tratto), tipicamente mediante una serie di cerniere a zip (non mostrate) applicate sul rispettivo rivestimento di ciascuna porzione di telaio, e inferiormente ancorata in modo rimovibile al pianale 10, tipicamente mediante dei bottoni a clip (non mostrati) applicati lungo tutto il perimetro della superficie orizzontale di sostegno 6.
Ad esempio il set di sponde comprende una seconda sponda (non mostrata) conformata per adattarsi alla configurazione d’uso del lettino mostrata nelle fig. 5-6. La seconda sponda preferibilmente è adatta ad essere superiormente ancorata in modo rimovibile ai primi e secondi tratti delle porzioni di telaio 31 e 32, tipicamente mediante una serie di cerniere a zip (non mostrate) applicate sul rispettivo rivestimento dei primi e secondi tratti delle porzioni di telaio, e inferiormente ancorata in modo rimovibile al pianale 10, tipicamente mediante i suddetti bottoni a clip. In tale configurazione d’uso, la seconda sponda può essere abbattuta su almeno un lato longitudinale (ad esempio tramite opportune cerniere), al fine di realizzare la configurazione comunemente chiamata cobedding, che prevede il lettino 1 accostato dal lato della sponda abbattuta a un letto, offrendo una superficie orizzontale sostanzialmente continua e permettendo all’utente facile accesso all’interno del lettino per interagire con il neonato.
In una configurazione d’uso (non mostrata), una porzione di telaio è nella sua prima configurazione, mentre l’altra porzione di telaio è nella sua seconda configurazione, ottenendo una struttura a divanetto (realizzabile con il pianale sia nella prima sia nella seconda configurazione).
Come mostrato nelle figure, il lettino comprende due piedini di appoggio 50, uno per ciascun montante, ciascuno dotato di una aletta basculante 51 che può assumere una prima posizione, mostrata nelle figure, in cui offre al lettino una superficie piana per uno stabile appoggio a terra e una seconda posizione (non mostrata) ruotata rispetto alla prima, in cui offre una superficie di appoggio a terra curva per consentire il dondolio del lettino.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Lettino (1) per neonati avente una direzione longitudinale (2) di sviluppo principale, il lettino comprendente un pianale (10) comprendente una prima porzione (11) e una seconda porzione (12) tra loro distinte e reciprocamente compenetrate, dove una lunghezza di compenetrazione (Lc) lungo la direzione longitudinale può variare in modo tale che detto pianale (10) può assumere almeno una prima e una seconda configurazione, dove il pianale (10) in detta seconda configurazione ha lunghezza longitudinale maggiore della lunghezza longitudinale in detta prima configurazione, e dove in ciascuna di detta prima e seconda configurazione detto pianale (10) presenta una superficie orizzontale di sostegno di un neonato (6).
  2. 2. Lettino (1) secondo la rivendicazione 1, dove il pianale (10) comprende una tavola di appoggio (20) comprendente una rispettiva prima porzione (21) supportata da, e preferibilmente solidale con, detta prima porzione di pianale (11), e una rispettiva seconda porzione (22), distinta da detta prima porzione (21) della tavola di appoggio e supportata da, e preferibilmente solidale con, detta seconda porzione di pianale (12), e dove in detta prima configurazione del pianale (10) dette prima (21) e seconda (22) porzione della tavola di appoggio realizzano integralmente detta superficie orizzontale di sostegno (6).
  3. 3. Lettino (1) secondo la rivendicazione 2, dove in detta seconda configurazione del pianale (10), la tavola di appoggio (20) comprende una ulteriore porzione (23), distinta da detta prima porzione (21) e seconda porzione (22) della tavola di appoggio ed interposta tra, e adiacente a, detta prima (21) e seconda porzione (22) di tavola di appoggio (20) e rimovibilmente supportata da almeno una tra detta prima (21) e seconda porzione (22) di tavola di appoggio e/o da almeno una di dette porzioni di pianale, dette prima, seconda e ulteriore porzione di piano di appoggio realizzando integralmente detta superficie orizzontale di sostegno (6).
  4. 4. Lettino (1) secondo la rivendicazione 3, dove detta prima (21) e detta seconda (22) porzione della tavola di appoggio comprendono rispettivi elementi a sbalzo (24) e/o rispettive sedi (25) conformati per supportare detta ulteriore porzione (23) della tavola di appoggio in detta seconda configurazione, dove nella prima configurazione detti elementi a sbalzo (24) della prima porzione (21) della tavola di appoggio sono intercalati e/o accoppiati ad incastro con detti elementi a sbalzo (24) della seconda porzione (22) della tavola di appoggio.
  5. 5. Lettino (1) secondo la rivendicazione 4, dove detta ulteriore porzione (23) della tavola di appoggio comprende, in corrispondenza di proprie estremità affacciate rispettivamente a detta prima (21) e seconda (22) porzione della tavola di appoggio, elementi a sbalzo (26), controsagomati a, e in detta seconda configurazione alloggiati in, dette sedi (25) di detta prima (21) e seconda (22) porzione della tavola di appoggio, e dove dette prima (21), seconda (22) e ulteriore (23) porzione della tavola di appoggio sono ciascuna un corpo unico indeformabile, preferibilmente in materiale plastico.
  6. 6. Lettino (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove ciascuna di dette due porzioni di pianale (11, 12) comprende un rispettivo sostegno longitudinale (13, 14), dove detti rispettivi sostegni longitudinali (13, 14) sono reciprocamente compenetrati in modo telescopico e dove ciascuna di dette due porzioni di pianale (11, 12) comprende un rispettivo sostegno trasversale (15, 16), rigidamente accoppiato al rispettivo sostegno longitudinale (13, 14) e dove dette porzioni di pianale sono realizzate in un materiale selezionato all’interno del seguente gruppo: ferro e sue leghe, alluminio e sue leghe, plastica, materiale composito, fibra di carbonio.
  7. 7. Lettino (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove la lunghezza longitudinale di detta superficie orizzontale di sostegno (6) in detta prima configurazione è maggiore o uguale a 70 cm, preferibilmente maggiore o uguale a 80 cm, e/o minore o uguale a 120 cm, preferibilmente minore o uguale a 110 cm, dove una differenza tra la lunghezza longitudinale di detta superficie orizzontale di sostegno (6) in detta seconda configurazione e in detta prima configurazione è maggiore o uguale a 15 cm, preferibilmente maggiore o uguale a 20 cm, e/o minore o uguale a 40 cm, preferibilmente minore o uguale a 30 cm e dove la lunghezza di compenetrazione (Lc) nella seconda configurazione è maggiore o uguale a 10 cm, preferibilmente maggiore o uguale a 15 cm.
  8. 8. Lettino (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre due montanti (9) verticali disposti da parti longitudinalmente opposte di detto pianale (10), il pianale essendo fissato a, e sostenuto da, detti montanti, dove detto lettino (1) comprende un telaio (30) meccanicamente collegato a detto pianale (10) e disposto in posizione sovrastante detto pianale (10), dove detto telaio comprende due porzioni (31, 32) tra loro distinte e simmetriche rispetto ad un piano mediano (3) del lettino verticale e parallelo alla direzione longitudinale, dove ciascuna porzione (31, 32) di detto telaio è fissato da parti longitudinalmente opposte del telaio a rispettive estremità superiori (8) di detti montanti verticali, dove ciascuna porzione (31, 32) di detto telaio ha una rispettiva struttura longitudinalmente telescopica in modo tale che la sua lunghezza longitudinale può essere variata in funzione della lunghezza del pianale, dove ciascuna di dette due porzioni (31, 32) di telaio è predisposta per ruotare indipendentemente dall’altra attorno a un rispettivo asse di rotazione (4, 5) avente direzione parallela alla direzione longitudinale e passante per detta estremità superiore di detto montante verticale (8).
  9. 9. Lettino (1) secondo la rivendicazione 8, dove ciascuna porzione di telaio (31, 32) comprende un rispettivo primo (33) e secondo (34) tratto, tipicamente rettilinei, longitudinalmente opposti e disposti, in una prima configurazione di detta ciascuna porzione di telaio, sostanzialmente verticalmente, dove detti primo (33) e secondo (34) tratto si estendono dal rispettivo asse di rotazione (4, 5) a una rispettiva quota di estremità superiore di detta ciascuna porzione di telaio (31, 32), dove in una seconda configurazione di detta ciascuna porzione di telaio detta ciascuna porzione di telaio (31, 32) è ruotata attorno al rispettivo asse di rotazione (4,5) di 90° rispetto alla prima configurazione, in modo tale che il rispettivo primo (33) e secondo (34) tratto abbiano sviluppo sostanzialmente orizzontale, dove ciascuna porzione di telaio (31, 32) comprende un rispettivo terzo tratto (35) raccordante con continuità detto rispettivo primo tratto (33) con detto rispettivo secondo tratto (34) e dove ciascun terzo tratto comprende detta rispettiva struttura longitudinalmente telescopica.
  10. 10. Lettino (1) secondo la rivendicazione 9, dove ciascun primo (33) e secondo (34) tratto di porzione di telaio ha una lunghezza sostanzialmente uguale a una semilarghezza di detto pianale (10), dove ciascun asse di rotazione (4, 5) delle porzioni di telaio (31, 32) dista verticalmente da detta tavola di appoggio (20) una distanza sostanzialmente uguale a detta semilarghezza del pianale (10) e dove detto terzo tratto (35) di porzione di telaio ha uno sviluppo, in detta prima configurazione di detta ciascuna porzione di telaio, corrispondente ad uno sviluppo perimetrale di detto pianale (10) e giace sostanzialmente orizzontalmente, mentre in detta seconda configurazione di detta ciascuna porzione di telaio (31, 32), giace sostanzialmente verticalmente.
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