IT201700012375A1 - Macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici - Google Patents

Macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici

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IT201700012375A1
IT201700012375A1 IT102017000012375A IT201700012375A IT201700012375A1 IT 201700012375 A1 IT201700012375 A1 IT 201700012375A1 IT 102017000012375 A IT102017000012375 A IT 102017000012375A IT 201700012375 A IT201700012375 A IT 201700012375A IT 201700012375 A1 IT201700012375 A1 IT 201700012375A1
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IT
Italy
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electronic
wire
wires
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winding
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IT102017000012375A
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Emma Lutrario
Sofiane Taieb
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Pigreco Progettazioni Mecc Srl
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    • B65H59/00Adjusting or controlling tension in filamentary material, e.g. for preventing snarling; Applications of tension indicators
    • B65H59/38Adjusting or controlling tension in filamentary material, e.g. for preventing snarling; Applications of tension indicators by regulating speed of driving mechanism of unwinding, paying-out, forwarding, winding, or depositing devices, e.g. automatically in response to variations in tension
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Description

“MACCHINA DI CONTROLLO DELLA TENSIONE DI FILI PER BOBINATRICI”.
La presente invenzione si riferisce ad una macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici.
Con particolare ma non esclusivo riferimento ai sistemi di bobinatura dei fili metallici, tessili, o di altro materiale, è noto come durante l’operazione di bobinatura sia impiegata una macchina di controllo della tensione dei fili atta a mantenere un valore di tensione del filo costante a quello impostato dall’operatore.
Nello specifico, queste macchine dì controllo sono provviste di tendifilo elettronici atti a garantire un valore di tensione del filo costante durante la bobinatura anche al variare della velocità di avvolgimento, ad esempio causato dall’aumento di diametro del supporto di avvolgimento dovuto alla progressiva sovrapposizione di diversi strati di filo.
Nel prosieguo della trattazione, si fa riferimento al termine tensione inteso come forza esercitata su unità di superficie.
Sono note svariate tipologie di macchine di controllo della tensione del filo per bobinatrici che si differenziano per la forma, per le dimensioni e per il numero di tendifilo impiegati, da utilizzare in base alle necessità del sistema di bobinatura adottato.
Una forma di realizzazione nota di una macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici che prevede l’utilizzo di un singolo tendifilo elettronico è quella impiegata ad esempio nelle macchine bobinatrici automatiche o semiautomatiche nelle quali un singolo filo è avvolto ad una bobina che è in seguito utilizzata per lo stoccaggio del materiale e/o per eventuali processi di lavorazione successivi.
Una forma di realizzazione nota di una macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici che prevede invece l’utilizzo di una pluralità di tendifilo elettronici è quella impiegata ad esempio nelle macchine trecciatrici nelle quali più fili sono intrecciati lungo il corpo dello stesso supporto, come ad esempio attorno a cavi elettrici a formare un’armatura di schermatura per le interferenze o attorno a tubi per uso industriale a formare una guaina di protezione.
Un’ulteriore forma di realizzazione nota di una macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici che prevede l’utilizzo di una pluralità di tendifilo elettronici è quella impiegata per sistemi di bobinatura che richiedono, a seconda delle necessità di produzione, l’impiego di un numero variabile di tendifilo elettronici, ad esempio utilizzati per il controllo di tensione di una molteplicità di macchine trecciatrici distinte. Nello specifico, nelle macchine di controllo di tensione di fili note, ogni tendifilo elettronico è provvisto di una scheda elettronica atta ad eseguire i controllo di tensione del filo.
Solitamente, il controllo della tensione del filo si basa su un controllo ac anello chiuso su una cella di carico ed agisce su un freno magnetico coi un’azione di controllo, ad esempio di tipo P1D o simile.
In altre parole, durante l’operazione di bobinatura, la cella di carico trasmette ad intervalli di tempo regolari la misura della tensione del filo alla scheda elettronica, la quale calcola la differenza tra tale valore e quello impostato dall’operatore ed in seguito restituisce il valore di corrente da applicare al freno magnetico necessario a mantenere la tensione del filo costante al valore impostato.
Le macchine di controllo della tensione di fili note presentano alcuni inconvenienti legati al loro impiego nei sistemi di bobinatura che prevedono l’utilizzo di una pluralità di tendifilo elettronici.
Infatti, va considerato che schede elettroniche uguali dal punto di vista architetturale presentano solitamente alcune differenze che vengono introdotte inevitabilmente dal processo di fabbricazione impiegato per la loro produzione; per questo motivo due schede elettroniche uguali intervengono attraverso un’azione di controllo della tensione del filo differente.
Questo comporta che l’utilizzo di macchine di controllo della tensione di fili per bobinatrici note determina delle differenze nella tensione dei fili anche se bobinati impiegando tendifilo elettronici uguali.
Un altro inconveniente è legato alla programmazione delle macchine di controllo di tensione di fili note per la quali un operatore deve impostar valore di tensione del filo singolarmente per ciascuno dei tendi
elettronici impiegati nel processo di bobinatura.
Questi inconvenienti comportano la necessità di sostenere costi e temp
lavorazione aggiuntivi per predisporre e monitorare le operazioni
sistema di bobinatura.
Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare una macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici che consenta di intervenire con azioni di controllo della tensione del filo sostanzialmente uguali per ogni tendifilo elettronico impiegato durante il processo di bobinatura.
AlPintemo di tale compito, uno scopo del presente trovato è quello di escogitare una macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici che consenta di agevolare le operazioni di programmazione dei tendifilo elettronici e quindi velocizzare il processo di bobinatura.
Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare una macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito dì una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto. Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dalla presente macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici avente le caratteristiche di rivendicazione 1 .
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di una macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura I è una vista in assonometria della macchina di controllo secondo il trovato;
la figura 2 è una vista in spaccato della macchina di controllo secondo il trovato;
la figura 3 è una vista frontale e parziale della macchina di controllo secondo il trovato;
la figura 4 è una vista ingrandita di un particolare di figura 3.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 una macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici.
La macchina di controllo 1 comprende:
almeno un telaio di base 2;
almeno una pluralità di tendifilo elettronici 3 montati sul telaio di base 2 ed atti a mantenere altrettanti fili 4 inteiposti in tensione tra almeno un supporto di svolgitura 5 ed almeno un supporto di avvolgimento 6. Con particolare riferimento alla forma di attuazione mostrata nelle figure, il telaio di base 2 comprende quattro gambe 7 per l’appoggio al suolo, ma non si escludono alternative soluzioni realizzati ve in cui sia previsto un diverso numero di gambe 7 o in cui il telaio di base 2 appoggi su diversi mezzi di sostegno, ad esempio su carrelli mobili o più semplicemente direttamente al suolo.
Inoltre, il telaio di base 2 comprende sei pareti 8, 9, 10, 1 1, 12 sostanzialmente rettangolari ed è interposto tra il supporto di svolgitura 5 ed il supporto dì avvolgimento 6.
Le pareti 8, 9, 10, 1 1 , 12 comprendono una parete superiore 8 orizzontale, una parete inferiore 9 sostanzialmente parallela e contrapposta alla parete superiore 8 e quattro pareti laterali I O, 1 1 , 12, verticali, a due a contrapposte tra loro ed associate sostanzialmente ortogonali alla pi superiore 8 e alla parete inferiore 9 a formare una superficie chiusa delimita una regione interna ed una regione esterna al telaio di base 2.
Nell’ambito della seguente trattazione, gii aggettivi “interno”, “esterno”, “verticale”, “orizzontale”, “superiore” ed “inferiore”, cosi come i termini “altezza” e “larghezza”, si intendono riferiti alle condizioni di normale utilizzo della macchina di controllo 1 , ossia quelle mostrate nella figura 1 in cui la macchina è impiegata da un utilizzatore, è in appoggio al suolo tramite le gambe 7 ed è interposta tra il supporto di svolgìtura 5 ed il supporto di avvolgimento 6.
Sempre neH’ambito della presente trattazione, le espressioni “a monte” e “a valle” si intendono rispetto alla normale direzione di movimentazione dei fili 4 dal supporto di svolgìtura 5 al supporto di avvolgimento 6, per cui la macchina di controllo 1 risulta a valle del supporto di svolgìtura 5 e a monte del supporto di avvolgimento 6.
Le quattro pareti laterali 10, 1 1 , 12, comprendono una parete a monte 10 e una parete a valle 1 1 sostanzialmente parallele tra loro ed una coppia di pareti di lavoro 12 sostanzialmente parallele tra loro e di larghezza sostanzialmente maggiore rispetto alla parete a monte 10 e alla parete a valle 1 1 .
Ciascuna delle pareti di lavoro 12 è provvista di:
otto tendifilo elettronici 3;
otto fili 4, ciascuno montato sul corrispondente tendifilo elettronico 3; otto linee di supporto a monte 13 tra loro parallele;
otto linee di supporto a valle 14 tra loro parallele;
otto dispositivi di misura 4 1 .
Quanto descritto e mostrato per un tendifilo elettronico 3, il relativo filo 4, la relativa linea di supporto a monte 13, la relativa linea di supporto a valle 14 e per un dispositivo di misura 41 è da considerarsi valido per tutti i tendifilo elettronici 3, i fili 4, le linee di supporto a monte 13, le linee di supporto a valle 14 e i dispositivi di misura 41 .
La linea di supporto a monte 13 è interposta tra il corrispondente tendifilo elettronico 3 ed il supporto di svolgitura 5 e comprende pulegge 15 disposte sostanzialmente in fila, orizzontalmente lungo la parete di lavoro 12 ed atte a mantenere il filo 4 sostanzialmente orizzontale ed accuratamente distanziato dalla parete di lavoro 12.
La linea di supporto a valle 14 è interposta tra il corrispondente tendifilo elettronico 3 ed il supporto di avvolgimento 6 e comprende pulegge 40 ed anelli 16 disposti sostanzialmente in fila, orizzontalmente lungo la parete di lavoro 12 ed atti a mantenere il filo 4 sostanzialmente orizzontale ed accuratamente distanziato dalla parete dì lavoro 12.
Nello specifico, la linea di supporto a monte 13 è posizionata ad un’altezza dal suolo sostanzialmente minore rispetto alla linea di supporto a valle 14. Vantaggiosamente, ogni tendifilo elettronico 3 è posizionato ad un’altezza sostanzialmente differente rispetto agli altri tendifilo elettronici 3 montati sulla medesima parete di lavoro 12; in questo modo i fili 4 sono mantenuti su percorsi differenti e separati durante l’operazione di bobinatura/trecciatura.
Ogni filo 4 montato sulla macchina di controllo 1 è provvisto di un primo estremo 17 avvolto attorno ad un corrispondente supporto di svolgitura 5 e di un secondo estremo 18 avvolto attorno ad un supporto di avvolgimento 6.
Convenientemente, i supporti di avvolgimento 6 sono montati su una macchina trecciatrice/bobinatrice 19, mentre i supporti di svolgitura 5 sono dei rocchetti cilindrici montati su una cantra 20.
In generale, durante l’operazione di bobinatura/trecciatura, il filo 4 viene svolto dal rispettivo supporto di svolgitura 5, trascinato lungo la linea di supporto a monte 13, passato attraverso il tendifilo elettronico 3 e trascinato lungo la linea di supporto a valle 14 fino a raggiungere la macchina trecciatrice/bobinatrice 19.
La macchina di controllo 1 comprende almeno un supervisore elettronico 21 associato a ciascuno dei tendifilo elettronici 3 mediante mezzi di comunicazione elettronici 22 e provvisto di almeno un mezzo di controllo 23 atto alla generazione delle azioni di controllo per la regolazione della tensione dei fili 4 rispetto ad un valore di tensione preimpostato durante l’operazione di bobinatura/trecciatura.
Il supervisore elettronico 21 comprende anche una struttura di base 24 su cui è montato uno schermo 25 ed una tastiera 26.
11 mezzo di controllo 23 è contenuto al l’interno della struttura di base 24 mentre lo schermo 25 e la tastiera 26 sono disposte convenientemente all’esterno in modo da essere facilmente accessibili dall’operatore.
Ogni tendifilo elettronico 3 comprende uno strumento di misura 27 della tensione del filo 4, almeno un mezzo di frenatura 28 e almeno una scheda elettronica 29 associata allo strumento di misura 27 e al mezzo di frenatura 28.
Vantaggiosamente, ogni tendifilo elettronico 3 è provvisto anche di tastierino elettronico 30 associato alla parete di lavoro 12 in prossimità mezzo di frenatura 28 e atto alla programmazione del relativo tendi elettronico 3.
Ogni strumento di misura 27 comprende una puleggia di misura 32 ed una cella di carico 33 associata alla puleggia di misura 32 ed atta a misurare la tensione del filo 4 durante le operazioni di bobinatura/trecciatura.
Il mezzo di frenatura 28 è un freno magnetico comprendente un disco rotante 42 ed un mezzo magnetico.
11 disco rotante 42 è associato alla parete di lavoro 12 e ruota attorno ad un asse di rotazione A disposto sostanzialmente ortogonale alla parete di lavoro 12.
Il mezzo magnetico (non mostrato nelle tavole di disegno) è montato sulla parete di lavoro 12, affacciato al disco rotante 42 ed è atto a frenare o accelerare la corsa del filo 4 durante l’operazione di bobinatura/trecciatura attorno a detto supporto di avvolgimento 6.
Nello specifico, il mezzo magnetico è provvisto di un corpo rigido fabbricato in metallo e di una molteplicità di spire di filo conduttore di corrente avvolte al corpo rigido ed atte a generare il campo magnetico necessario alla frenatura del disco rotante 42.
Non si escludono, tuttavia, alternative soluzioni realìzzative in cui il mezzo magnetico sia realizzato in modo differente, ad esempio impiegando svariati corpi rigidi.
Inoltre, anche il disco rotante 42 è fabbricato in metallo; questo permette al campo magnetico esercitato dal mezzo magnetico di indurre sulla superficie del disco rotante 42 le correnti parassite necessaire a generare l’azione frenante.
11 disco rotante 42 è una puleggia avvolta per 360° dal filo 4; in questo modo la rotazione del disco rotante 42 durante l’operazione di trecciatura/bobinatura è vincolata dallo scorrimento del filo 4.
Viceversa, anche lo scorrere del filo 4 è vincolato dalla rotazione del disco rotante 42.
Infatti, il filo 4 è costretto a scorrere più lentamente quando il mezzo magnetico esercita un forte campo magnetico sul disco rotante 42 mentre scorre liberamente quando sul disco rotante 42 non è esercitata nessuna forza frenante.
La forza di frenatura del freno è quindi determinata dall’ intensità del campo magnetico esercitato dal mezzo magnetico sul disco rotante 42.
Non si escludono, tuttavia, alternative soluzioni realizzative in cui sia previsto avvolgere il filo 4 solamente parzialmente attorno ad un pluralità di dischi rotanti 42 e/o in cui sia previsto un metodo di frenatura del disco rotante 42 differente.
Utilmente, come mostrato in figura 4, il mezzo di frenatura 28, svolge almeno in parte anche le funzioni di dispositivo di misura 41 atto a misurare la lunghezza di almeno uno dei fili 4 che scorre attraverso almeno uno dei tendifilo elettronici 3.
Il dispositivo di misura 41 è associato alla parete di lavoro 12 ed è provvisto di un’unità contagiri 43, una ruota di misura 44 e un’unità di calcolo 45.
L’unità contagiri 43 è provvista di un mezzo segnalatore 46 e di un sensore di prossimità 47.
Nello specifico, il mezzo segnalatore 46 è un magnete montato sulla ruoti di misura 44 ed il sensore di prossimità 47 è un sensore magnetico fissate sulla parete di lavoro 12 in prossimità della ruota di misura 44 e configurato a rilevare il campo magnetico prodotto dal magnete.
Convenientemente, la ruota di misura 44 coincide con il disco rotante 42 implementando il dispositivo di misura 41 direttamente sul tendifilo elettronico 3 ed evitando di dovere installare sul telaio di base 2 una puleggia dedicata alfimplementazione del dispositivo di misura 41.
Non si escludono, tuttavia, alternative soluzioni realizzative in cui sia prevista l’installazione di un’apposita ruota di misura 44 per l’implementazione di un dispositivo di misura 41 esterno al tendifilo elettronico 3, ad esempio lungo la linea di supporto a monte 13 o lungo la linea di supporto a valle 14.
L’unità di calcolo 45 è un processore montato sul supervisore elettronico 21 ed è associata alle schede elettroniche 29 tramite i mezzi di comunicazione elettronici 22.
Nello specifico, durante il processo di trecciatura/bobinatura, il magnete è messo in rotazione dal disco rotante 42 che a sua volta ruota per mezzo dello scorrimento del filo 4.
Il magnete passa in prossimità del sensore magnetico ogni volta che percorre un angolo di 360°.
In questo modo, l’unità contagiri 43 determina il numero di volte che il sensore magnetico rileva la presenza del magnete.
Infatti, il sensore magnetico percepisce il campo magnetico esercitato dal magnete un numero di volte pari al numero di giri compiuti dalla ruota di misura 44 durante l’operazione di bobinatura/trecciatura.
Non si escludono, tuttavia, alternative soluzioni realizzative in cui sia previsto un dispositivo di misura 41 che utilizzi un differente sensore di prossimità 47 ed un differente mezzo segnalatore 46.
Seguendo la direzione di avanzamento del Ilio 4 lungo macchina 1 , tra la puleggia di misura 32 e il freno magnetico rotante è collocata una puleggia di rinvio 3 1 .
Come mostrato in figura 3, durante Γ operazione di bobinatura/trecciatura, il filo 4 che arriva dalla linea di supporto a monte 13 prosegue sostanzialmente orizzontale a formare una prima linea intermedia 34 fino a raggiungere il disco rotante 42 a cui viene avvolto a 360°, prosegue sostanzialmente orizzontale a formare una seconda linea intennedia 35 fino a raggiungere la puleggia di misura 32 a cui è avvolto per circa 180°, prosegue ancora sostanzialmente orizzontale e parallelo alla seconda linea intermedia 35 a formare una terza linea intermedia 36 fino alla puleggia di rinvio 31 alla quale viene avvolto per circa 180° ed infine prosegue sostanzialmente orizzontale a formare una quarta linea intermedia 37 fino a giungere alla linea di supporto a valle 14.
11 percorso del filo 4 lungo la linea di supporto a monte 13, la prima lìnea intennedia 34, la seconda linea intermedia 35, la terza linea intermedia 36, la quarta linea intermedia 37 e la linea di supporto a monte 13 permette di mantenere il filo 4 teso lungo una porzione limitata della parete di lavoro 12 che può perciò ospitare svariati fili 4 in parallelo.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione in cui
posizione e/o il numero di tendifilo elettronici 3 sia differente così come
numero o la posizione degli elementi che li compongono ad esempio
determinare un percorso del filo 4 alternativo.
La scheda elettronica 29 è montata all’interno del telaio di base 2 ed è associata alla parete di lavoro 12 sostanzialmente alla stessa altezza del relativo freno magnetico.
Inoltre, la scheda elettronica 29 è connessa al mezzo magnetico, allo strumento di misura 27 e al sensore di prossimità 47 tramite l’interposizione di collegamenti elettronici 38.
I mezzi di comunicazione elettronici 22 sono associati alle schede elettroniche 29 le quali sono atte alla trasmissione dei valori misurati dalla cella di carico 33 al supervisore elettronico 21 e alla trasmissione delle azioni di controllo calcolate dal mezzo dì controllo 23 al mezzo magnetico. Inoltre, le schede elettroniche 29 sono atte alla trasmissione del valore del numero di giri rilevati dal sensore magnetico all’unità di calcolo 45.
Nello specifico, i mezzi di comunicazione elettronici 22 sono dei bus seriali convogliati in unico cavo 39 che esce dal telaio di base 2, entra nella struttura di base 24 e si connette al mezzo di controllo 23 e all’unità di calcolo 45.
Nello specifico, i mezzi di comunicazione elettronici 22 comprendono un protocollo di comunicazione modbus RS485 atto a permettere la comunicazione tra la scheda elettronica 29 e il supervisore elettronico 21 e tra la scheda elettronica 29 e l’unità di calcolo 45.
Durante l’operazione di bobinatura/trecciatura, ogni scheda elettronica 29 trasmette ad intervalli di tempo regolari la misura di tensione del relativo filo 4 al mezzo di controllo 23 il quale calcola l’azione di controllo specifica per ogni tendifilo elettronico 3 e la comunica alla corrispondente scheda elettronica 29.
Il mezzo di controllo 23 è configurato per eseguire un controllo di tipo PID ad anello chiuso sulle celle di carico 33.
In altre parole, per ogni tendifilo elettronico 3, il mezzo di controllo 23 calcola periodicamente la differenza tra il valore di tensione del filo 4 misurato dalla cella di carico 33 con quello impostato dall’operatore ed in seguito restituisce al mezzo magnetico il valore di corrente adeguato a mantenere la tensione del filo 4 costante al valore impostato.
Questo processo consente di rilevare e correggere con la stessa precisione ogni variazione di tensione riscontrata da ogni tendifilo elettronico 3.
Nello specifico, il supervisore elettronico 21 è un PC atto a garantire una precisione ed una velocità di calcolo del mezzo di controllo 23 tale da soddisfare le necessita del processo di bobinatura/trecciatura.
Inoltre, durante l’operazione di bobinatura/trecciatura, ogni scheda elettronica 29 trasmette il valore del numero di giri compiuti dalla ruota di misura 44 all’unità dì calcolo 45, la quale calcola la lunghezza del filo 4 in avanzamento.
In funzione del diametro della ruota di misura 44, infatti, l’unità di calcolo 45 risale alla circonferenza della ruota stessa che, moltiplicata al numero di giri conteggiati dall’unità contagiri 43, fornisce la lunghezza del filo 4. \ L’unità di calcolo 45, inoltre, è configurata per calcolare almeno una tra: la velocità di avanzamento di almeno uno dei fili 4 in avanzamento; e la massa di almeno uno dei fili 4 in avanzamento.
Il calcolo della velocità di avanzamento viene effettuato in funzione della lunghezza di filo 4 e del tempo impiegato dalla stessa lunghezza di filo a percorrere un dato punto della macchina 1 .
L’unità di calcolo 45, infatti, divide la lunghezza del filo 4, come sopra calcolata, per la misura del tempo ottenendo il valore numerico che indica la velocità di scorrimento del ilio 4.
1) tempo è conteggiato da un timer che, ad esempio, è integrato nel supervisore elettronico 21 .
Il calcolo della massa del filo 4 viene effettuato, invece, in funzione della lunghezza di filo 4, della massa specifica del filo 4, della lunghezza del filo 4 e del diametro del filo 4.
A partire dal diametro e dalla lunghezza come sopra calcolata, l’unità di calcolo 45 ricava infatti il volume del filo 4 e moltiplicandolo per la massa specifica ottiene la massa dell’intero filo 4 avvolta attorno al supporto di avvolgimento 6.
Non si escludono, tuttavia, alternative soluzioni realizzative in cui sia previsto che l’unità di calcolo 45 calcoli valori numerici relativi a diverse grandezze fìsiche e/o in cui il calcolo sia effettuato in maniera e con procedure differenti.
Il supervisore elettronico 21 comprende anche un’interfaccia software visualizzata sullo schermo 25 e da cui l’operatore può interagire per mezzo della tastiera 26.
Nello specifico, l’operatore può agevolmente assegnare i setpoint di tensione rispettivi a ciascuno dei fili 4 e i parametri di regolazione delle azioni di controllo P1D corrispondenti a ciascuno dei tendifilo elettronici 3. Per di più, l’interfaccia software permette di assegnare all’unità di calcolo 45 tutti i valori numerici e le misure necessarie per il calcolo dei valori numerici corrispondenti alle grandezze fisiche desiderate e di selezionare quali di questi valori si vogliono visualizzare.
Inoltre, è possibile la calibrazione simultanea di tutte le celle di carico 33, la visualizzazione in tempo reale dei grafici relativi all’intensità e alla velocità di risposta delle azioni di controllo agenti su ogni tendifilo elettronico 3 e l’esecuzione di alcune operazioni di emergenza, come ad esempio l’arresto di uno o più processi di bobinatura/trecciatura.
Si è in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti, riducendo notevolmente gli scarti di filo e migliorando in modo sostanziale l’efficienza del processo di bobinatura/trecciatura.
In particolare, dalle prove effettuate durante la trecciatura di più fili lungo il corpo dello stesso supporto di avvolgimento, si è verificato come i rocchetti di svolgitura si esauriscano allo stesso tempo dimostrando come il sistema di controllo della tensione del filo sia in grado di agire in modo efficacie sulla regolazione di tensione di tutti i fili impiegati nelle operazioni di trecciatura nonostante le variazioni di velocità dì avvolgimento e/o le variazioni di diametro del supporto di avvolgimento dovuto alla progressiva sovrapposizione di diversi strati di filo.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Macchina di controllo della tensione di fili per bobinatrici (1 ), comprendente: almeno un telaio di base (2); almeno una pluralità di tendifilo elettronici (3) montati su detto telaio di base (2) ed atti a mantenere altrettanti fili (3) interposti in tensione tra almeno un supporto di svolgitura (5) ed almeno un supporto di avvolgimento (6); caratterizzata dal fatto che comprende almeno un supervisore elettronico (21 ) associato a detti tendifilo elettronici (3) mediante mezzi di comunicazione elettronici (22) e provvisto di almeno un mezzo di controllo (23) atto alla generazione delle azioni di controllo per la regolazione della tensione di detti fili (4) rispetto ad un valore di tensione preimpostato durante l’operazione di bobinatura.
  2. 2) Macchina (1 ) secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti tendifilo elettronici (3) comprende almeno uno strumento di misura (27) della tensione di uno di detti fili (4), almeno un mezzo di frenatura (28) e almeno una scheda elettronica (29) associata a detto strumento di misura (27) e a detto mezzo di frenatura (28).
  3. 3) Macchina ( 1 ) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto strumento di misura (27) comprende almeno una puleggia di misura (32) avvolta almeno in parte da uno di detti fili (4) ed almeno una cella di carico (33) associata a detta puleggia di misura (32) e atta a misurare la tensione di detto filo (4) durante l’operazione di bobinatura attorno a detto supporto di avvolgimento (6).
  4. 4) Macchina ( 1 ) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto mezzo di frenatura (28) è un freno magnetico rotante avvolto almeno in parte da uno di detti fili (4) ed è atto a frenare o accelerare la corsa di detto Ilio (4) durante l’operazione di bobinatura attorno a detto supporto di avvolgimento (6).
  5. 5) Macchina ( 1 ) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comunicazione elettronici (22) sono associati a dette schede elettroniche (29), le quali sono atte alla trasmissione dei valori misurati da dette celle di carico (33) a detto supervisore elettronico (21) e alla trasmissione delle azioni di controllo calcolate da detto mezzo di controllo (23) a detti freni magnetici.
  6. 6) Macchina ( 1 ) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comunicazione elettronici (22) comprendono un protocollo di comunicazione di tipo modbus RS485 atto a permettere la comunicazione tra dette schede elettroniche (29) e detto supervisore elettronico (21 ).
  7. 7) Macchina ( 1 ) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto mezzo di controllo (23) è configurato per eseguire un controllo di tipo P1D ad anello chiuso su dette celle di carico (33).
  8. 8) Macchina ( 1 ) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto supervisore elettronico (21 ) è un PC o un PLC.
  9. 9) Macchina ( 1 ) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto supervisore elettronico (21 ) comprende un’interfaccia grafica atta ad assegnare i setpoint di tensione di ciascuno di detti fili (4) e i parametri di regolazione delle azioni di controllo P1D corrispondenti a ciascuno di detti tendifilo elettronici (3).
  10. 10) Macchina (1 ) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende almeno un dispositivo di misura (41) che è atto a misurare la lunghezza di almeno uno di detti fili (4) che scorre attraverso almeno uno di detti tendifilo elettronici (3). 1 1 )Macchina (1 ) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di misura (41 ) comprende: almeno una ruota di misura (44) avvolta almeno in parte da almeno uno di detti fili (4) ed atta a ruotare durante lo scorrimento di almeno di detti fili (4); almeno un’unità contagiri (43) associata ad almeno uno tra detto telaio di base (2) e detta ruota di misura (44) ed atta a contare il numero di giri di detta ruota di misura (44); almeno un’unità di calcolo (45) associata a detta unità contagiri (43) e configurata per calcolare la lunghezza di almeno uno di detti fili (4) in funzione del diametro di detta ruota di misura (43) e di quanti giri compie detta ruota di misura (43); detta unità di calcolo (45) essendo montata su detto supervisore elettronico (21 ). 12) Macchina (1 ) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta unità di calcolo (45) è configurata per calcolare almeno una tra: la velocità di avanzamento di almeno uno di detti fili (4) in funzione di detta lunghezza di filo (4) e del tempo conteggiato da un timer; la massa di almeno uno di detti fili (4) in funzione di detta lunghezza del filo (4), del diametro di detto filo (4) e della massa specifica di detto filo (4).
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