IT201600124466A1 - Dispositivo terminale per macchine erogatrici - Google Patents

Dispositivo terminale per macchine erogatrici

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IT201600124466A1
IT201600124466A1 IT102016000124466A IT201600124466A IT201600124466A1 IT 201600124466 A1 IT201600124466 A1 IT 201600124466A1 IT 102016000124466 A IT102016000124466 A IT 102016000124466A IT 201600124466 A IT201600124466 A IT 201600124466A IT 201600124466 A1 IT201600124466 A1 IT 201600124466A1
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IT
Italy
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control
interaction
mixing
liquid substance
regulating
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IT102016000124466A
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Paolo Colombo
Simone Bruni
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Brew Service S R L
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    • B67D1/08Details
    • B67D1/0878Safety, warning or controlling devices

Description

“DISPOSITIVO TERMINALE PER MACCHINE EROGATRICI”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo terminale per macchine erogatrici, in particolare per macchine erogatrici di bevande o altre sostanze liquide.
Le macchine erogatrici di bevande o di altre sostanze liquide da consumare, note allo stato dell’arte, sono fornite, solitamente, di uno o più dispositivi terminali atti a controllare la miscelazione e l’erogazione della bevanda da fornire al consumatore.
Solitamente, i dispositivi terminali presentano un gruppo di regolazione comprendente un primo elemento di regolazione, per esempio un elettrovalvola, ed un ugello di immissione ad esso associato da cui riceve acqua in maniera controllata.
Il dispositivo, inoltre, comprende un corpo di miscelazione collegato ad un secondo elemento di regolazione, per esempio una pompa peristaltica, per il prelievo controllato dal contenitore di succo concentrato o altre sostanze utili ad ottenere la bevanda finita.
Il corpo di miscelazione è connesso all’ugello di immissione in modo da ricevere acqua da quest’ultimo e miscelarla con il succo concentrato per ottenere la bevanda da consumare.
Quest’ultima viene erogata tramite un elemento di erogazione connesso al corpo di miscelazione.
Un aspetto delicato legato ai dispositivi noti riguarda la connessione dell’ugello di immissione al primo elemento di regolazione.
Un inconveniente dei dispositivi noti, infatti, è legato alle operazioni di sostituzione e/o manutenzione dell’ugello di immissione.
Quando queste operazioni si rendono necessarie, il rubinetto si trova necessariamente scollegato all’elettrovalvola, con quest’ultima che può continuare ad erogare acqua.
Inevitabilmente insorgono sprechi d’acqua e sversamenti indesiderati, sia potenzialmente dannosi per il funzionamento della macchina, sia sgraditi perché richiedono la rimessa in ordine e la pulizia delle superfici su cui è stata versata l’acqua.
Inoltre, nei casi in cui si richieda una manutenzione prolungata, potrebbero insorgere disagi per gli utilizzatori che, non informati o semplicemente distratti, potrebbero azionare il comando di azionamento, con l’elettrovalvola che erogherebbe acqua senza però fornire il prodotto finito desiderato.
Un altro inconveniente relativo alla connessione dell’ugello di immissione all’elettrovalvola è legato all’usura della parte terminale dell’ugello destinata ad impegnarsi con l’uscita dell’elettrovalvola.
Questa parte terminale si usura nel tempo, portando ad inevitabili perdite dei acqua con conseguenti malfunzionamenti e sversamenti indesiderati. Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare un dispositivo terminale per macchine erogatrici che consenta di migliorare il controllo delle sostanze da erogare.
Uno scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo terminale per macchine erogatrici che consenta di minimizzare gli sprechi di sostanze da erogare.
Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo terminale per macchine erogatrici che consenta di facilitare le operazioni di manutenzione delle macchine stesse.
Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo per macchine erogatrici che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente dispositivo per macchine erogatrici avente le caratteristiche di rivendicazione 1.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo per macchine erogatrici, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è una vista assonometrica del dispositivo terminale secondo il trovato;
la figura 2 è una vista assonometrica in esploso del dispositivo terminale secondo il trovato;
le figure 3 e 4 sono viste prospettiche del dispositivo terminale secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un dispositivo per macchine erogatrici.
Il dispositivo 1 comprende un gruppo di regolazione 2 attivabile per la regolazione del deflusso di una sostanza liquida da miscelare, preferibilmente acqua.
Nella presente trattazione, con i termini “attivabile”, “attivazione” e simili riferiti al gruppo di regolazione 2 si intende una condizione di possibile erogazione della sostanza liquida mediante un deflusso regolabile dal gruppo di erogazione stesso.
In altre parole, quando il gruppo di regolazione è attivo la sostanza liquida può essere erogata mediante l’azionamento di specifici comandi presenti nella macchina erogatrice, solitamente accessibili da un utilizzatore.
Quando il gruppo di regolazione non è attivo, invece, la sostanza liquida non può essere erogata.
Nella presente forma di realizzazione, il gruppo di regolazione 2 comprende almeno un condotto di convogliamento 3 della sostanza liquida e un elemento di regolazione 4 azionabile per la regolazione del deflusso della sostanza liquida.
Come illustrato nelle figure, il condotto di convogliamento 3 è provvisto di un’estremità di ingresso 5, in cui entra l’acqua da regolare, e di una estremità di uscita 6.
L’elemento di regolazione 4 è interposto tra le due estremità 5, 6 in modo da regolare la quantità di acqua in uscita dal condotto stesso.
Nella particolare forma di realizzazione illustrata, il condotto di convogliamento 3 comprende anche un’estremità di uscita ausiliaria 6a, parallela all’estremità di uscita 6.
L’estremità di uscita ausiliaria 6a ha la funzione di consentire una regolazione manuale della portata massima.
Non si escludono soluzioni che prevedano un numero maggiore di estremità di uscita 6 o di estremità di uscita ausiliaria 6a, o soluzioni che prevedano una sola estremità di uscita 6.
Utilmente, sul condotto di convogliamento 3 è ricavata anche una cavità 100 utilizzabile per il fissaggio a pannellature frontali di macchine erogatrici di bevande.
L’elemento di regolazione 4 è del tipo di un’elettrovalvola, comandabile elettronicamente per la chiusura parziale e/o totale del condotto di convogliamento 3 finalizzata alla regolazione del deflusso della sostanza liquida.
Il gruppo di regolazione 2 è provvisto di almeno un elemento di accoppiamento 7 atto a convogliare in uscita la sostanza liquida.
L’elemento di accoppiamento 7 è accoppiato al condotto di convogliamento 3 ed è disposto a valle dell’elemento di regolazione 4.
Nella presente forma di realizzazione, l’elemento di accoppiamento 7 è accoppiato amovibilmente al condotto di convogliamento 2.
Tale caratteristica permette un’agevole smontaggio dell’elemento di accoppiamento dal gruppo di regolazione 2, consentendone una facile sostituzione.
Come illustrato nelle figure, l’elemento di accoppiamento 7 ha un corpo 8 sostanzialmente tubolare, avente una porzione terminale 9 ad ugello ed una porzione di accoppiamento 10 inserita a misura nell’estremità di uscita 6 in modo da garantire la tenuta con il condotto di convogliamento 3, al fine di evitare sversamenti e perdite di liquido.
Non si escludono soluzioni differenti che prevedano elementi di accoppiamento 7 diversi, ad esempio cannule o altri elementi tubolari o lamierati, associati in maniera amovibile al condotto di convogliamento 3. Non si escludono, altresì, soluzioni che prevedano elementi di accoppiamento 7 che siano prolungamenti inamovibili dello stesso condotto di convogliamento 3.
Utilmente, l’elemento di accoppiamento 7 comprende una porzione di sostegno 11 su cui è possibile installare elementi di collegamento con altre parti meccaniche o elettroniche utili al funzionamento del dispositivo.
Nella presente forma di realizzazione, la porzione di sostegno 11 è associata solidale al corpo 8 dell’elemento di accoppiamento 7 e presenta una parete di sostegno 11a sostanzialmente parallela al corpo stesso.
Non si escludono soluzioni differenti in cui la porzione di sostegno 11 sia conformata diversamente, per esempio avente delle estrusioni o delle ramificazioni applicate per il fissaggio a pannellature frontali di macchine erogatrici di bevande ed atte a ricevere in impegno altre parti meccaniche o elettroniche.
Il dispositivo 1, inoltre, comprende almeno un elemento di miscelazione 12 in cui è convogliabile la sostanza liquida per la sua miscelazione con una sostanza concentrata in modo da formare una sostanza da consumare, per esempio una bevanda.
L’elemento di miscelazione 12 è associato amovibilmente all’elemento di accoppiamento 7 tra una configurazione di funzionamento (figura 1) ed una configurazione di smontaggio (figura 2).
In configurazione di funzionamento, l’elemento di miscelazione 12 è accoppiato all’elemento di accoppiamento 7 per la ricezione della sostanza liquida, permettendo, quindi, il corretto funzionamento del dispositivo 1. In configurazione di smontaggio, l’elemento di miscelazione 12 è allontanato dall’elemento di accoppiamento 7, al fine di permettere una corretta manutenzione dell’elemento di miscelazione stesso, o la sostituzione di un elemento di miscelazione usato con uno nuovo.
Come illustrato nelle figure, l’elemento di miscelazione 12 comprende una porzione di miscelazione 13, atta a ricevere la sostanza liquida e la sostanza concentrata da miscelare.
La porzione di miscelazione 13 ha conformazione sostanzialmente cilindrica e presenta una bocca di ingresso 14 ed una bocca di uscita 15. In configurazione di funzionamento (figura 1), la porzione terminale 9 dell’elemento di accoppiamento 7 è inserita nell’elemento di miscelazione attraverso la bocca di ingresso 14.
La porzione di miscelazione 13, inoltre, comprende un condotto ausiliario 16 interposto tra la bocca di uscita 15 e la bocca di ingresso 14.
Il condotto ausiliario 16 è associato a mezzi di stoccaggio di una sostanza concentrata, per esempio concentrato di succo di frutta, da miscelare con la sostanza liquida per l’ottenimento di una sostanza da consumare.
Utilmente, il condotto ausiliario 16 è collegato ai mezzi di stoccaggio tramite tubazioni flessibili, ma non si escludono soluzioni differenti.
Per esempio, i mezzi di stoccaggio possono comprendere una pompa peristaltica atta ad inviare a comando nel condotto ausiliario 16, e quindi nell’elemento di miscelazione 12, la sostanza concentrata.
Utilmente, l’elemento di miscelazione 12 comprende, una porzione terminale 9 posta a valle del condotto ausiliario 16 ed atta a convogliare in uscita la bevanda.
In particolare, la porzione terminale 9 è associata alla bocca di uscita 15 formando un prolungamento dell’elemento di miscelazione 12.
La porzione terminale 9 ha una conformazione tubolare restringente e si sviluppa in direzione sostanzialmente verticale, ma non si escludono soluzioni differenti che prevedano uno sviluppo in direzione inclinata, o una conformazione differente, per esempio semicilindrica parzialmente aperta.
Non si escludono altresì, soluzioni che prevedano un elemento di miscelazione 12 provvisto di una porzione di miscelazione 13 ed una porzione terminale 9 realizzati in corpo unico.
Secondo il trovato, il dispositivo 1 comprende mezzi di controllo 17, 20 atti a rilevare la configurazione di funzionamento ed operativamente collegati al gruppo di regolazione 2 per la sua attivazione in configurazione di funzionamento, e per la sua disattivazione in configurazione di smontaggio. I mezzi di controllo 17, 20 sono atti a rilevare la configurazione del dispositivo 1, riconoscendo quando l’elemento di miscelazione 12 è accoppiato all’elemento di accoppiamento 7 rispetto a quando l’elemento di miscelazione 12, invece, è allontanato dall’elemento di accoppiamento 7. Inoltre, i mezzi di controllo 17, 20 sono operativamente collegati al gruppo di regolazione 2 per la sua attivazione o disattivazione.
Vantaggiosamente, i mezzi di controllo 17, 20 comprendono un elemento di riferimento 17 associato solidalmente all’elemento di miscelazione 12. Nella configurazione di funzionamento, l’elemento di riferimento 17 occupa una posizione predefinita rispetto al condotto di convogliamento 2, illustrata in figura 1.
Nella presente forma di realizzazione, l’elemento di riferimento 17 ha una conformazione allungata lungo una direzione sostanzialmente parallela al condotto di convogliamento 3 e, in posizione predefinita, è parzialmente affiancato al condotto stesso.
Utilmente, l’elemento di riferimento 17 presenta un’estremità di fissaggio 18, associata solidalmente all’elemento di miscelazione 12, e un’estremità di interazione 19 avente conformazione restringente.
Come illustrato nelle figure, l’elemento di riferimento 17 ha uno sviluppo longitudinale conformato ad L, con l’estremità di interazione 19 posta in posizione distale rispetto all’estremità di fissaggio 18.
Non si escludono conformazioni differenti per l’elemento di riferimento 17, per esempio avente una forma tozza, o avente uno sviluppo longitudinale a zig-zag o inclinato, o avente un’inclinazione rispetto all’elemento di miscelazione 12 e/o rispetto al condotto di convogliamento 3 differente da quella illustrata.
Non si esclude altresì che l’elemento di riferimento 17 possa essere ricavato sul condotto ausiliario 16, o coincidere con il condotto ausiliario stesso.
I mezzi di controllo 17, 20, inoltre, comprendono un dispositivo di controllo 20 atto ad interagire con l’elemento di riferimento 17 per la rilevazione della posizione predefinita.
Il dispositivo di controllo 20 è operativamente collegato al gruppo di regolazione 2 per il controllo dell’attivazione/disattivazione di quest’ultimo.
In particolare, quando l’elemento di riferimento 17 è in posizione predefinita, il dispositivo di controllo 20 rileva tale posizione, quindi la configurazione di funzionamento, e di conseguenza attiva il gruppo di regolazione, rendendo possibile l’eventuale erogazione della sostanza liquida.
Vantaggiosamente, il dispositivo di controllo 20 è posizionato sulla porzione di sostegno 11.
In questo modo il dispositivo di controllo 20 è posto in corrispondenza dell’elemento di regolazione 4, così da facilitarne il collegamento.
In particolare, il dispositivo di controllo 20 comprende un elemento di controllo 21 operativamente collegato al gruppo di regolazione 2.
Vantaggiosamente, l’elemento di controllo 21 è operativamente collegato all’elemento di controllo 21, consentendone l’attivazione quando l’elemento di riferimento 17 è rilevato in posizione predefinita.
Il dispositivo di controllo 20, inoltre, comprende un elemento di interazione 22 associato ad esso ed atto ad interagire con l’elemento di riferimento 17 quando questo è in posizione predefinita per l’attivazione/disattivazione del gruppo di regolazione 2.
In una prima forma di realizzazione, l’elemento di interazione 22 è elettricamente associato all’elemento di controllo 21.
In particolare, l’elemento di interazione 22 è atto ad attivare e disattivare detto gruppo di regolazione 2 a seguito dello spostamento di detto elemento di interazione 22 da una posizione di riposo ad una posizione attiva e viceversa. Più particolarmente, quando l’elemento di interazione 22 è in posizione di riposo il gruppo di regolazione 2 è disattivato, in quanto il relativo circuito elettrico risulta aperto, mentre quando l’elemento di interazione 22 raggiunge la posizione attiva il circuito elettrico viene chiuso comportando così l’attivazione del gruppo di regolazione 2.
L’elemento di controllo 21 è preferibilmente del tipo di un apparato elettrico noto, provvisto di circuiti elettrici, non illustrati nelle figure, intercambiabili per l’invio di uno o più impulsi elettrici al gruppo di regolazione 2 al fine di attivarlo o disattivarlo.
Utilmente, l’elemento di interazione 22 è del tipo di un un elemento interruttore di fine corsa, per esempio un pulsante o una leva di azionamento.
L’elemento interruttore di fine corsa è atto a aprire/chiudere o commutare i circuiti elettrici dell’elemento di controllo 21 al fine di attivare o disattivare il gruppo di regolazione 2.
La soluzione illustrata nelle figure mostra un dispositivo di controllo 20 del tipo di un “microswitch”, il cui elemento di interazione 22 è sollevabile dall’elemento di interazione 22 quando questo si porta in posizione predefinita.
Il sollevamento e l’abbassamento dell’elemento di interazione 22 comporta la commutazione dei circuiti presenti nell’elemento di controllo 21, trasmettendo al gruppo di regolazione 2 un impulso rispettivamente di attivazione e di disattivazione.
Non si escludono soluzioni differenti da quella illustrata in cui, per esempio, l’elemento di interazione 22 sia del tipo di un relé.
In una seconda forma di realizzazione, per semplicità non illustrata nelle figure, l’elemento di interazione 22 è elettronicamente associato all’elemento di controllo 21.
In questo caso, l’elemento di interazione 22 invia un segnale elettronico all’elemento di controllo 21 diversificato in funzione della presenza o meno dell’elemento di riferimento 17 in posizione predefinita.
Utilmente, l’elemento di interazione è del tipo di un sensore ottico, atto a rilevare la presenza dell’elemento di riferimento 17 in posizione predefinita.
Non si escludono soluzioni differenti, in cui al posto del sensore ottico vi siano sensori di altro tipo, per esempio sensori di pressione o magnetici. Non sono altresì escluse forme di realizzazione differenti da quelle sopra descritte, per esempio con soluzioni che prevedano una combinazione di collegamenti elettrici ed elettronici.
Non sono escluse, inoltre, soluzioni differenti da quelle sopra descritte, per esempio che prevedano un posizionamento del dispositivo di controllo 20 all’interno del condotto di convogliamento 3, con l’elemento di interazione 22 che, in posizione predefinita, può disporsi sia fuori sia all’interno del condotto stesso.
Non si escludono neanche soluzioni che prevedano una diversa disposizione dei mezzi di controllo 17, 20, per esempio in cui l’elemento di interazione 17 sia montato sul gruppo di regolazione 2 e in cui il dispositivo di controllo 20 sia installato altrove.
Il funzionamento della presente invenzione è il seguente e, per meglio comprendere l’invenzione oggetto del presente trovato, è riferito ad un dispositivo 1 utilizzato per macchine erogatrici di bevande.
In tal caso, il condotto di convogliamento 3 è atto a convogliare acqua nell’elemento di miscelazione 12 dove è miscelata con la sostanza concentrata per l’ottenimento della bevanda da consumare.
Quest’ultima è servita al consumatore fuoriuscendo dalla porzione terminale 9.
In configurazione di smontaggio, l’elemento di miscelazione 12 è allontanato dal condotto di convogliamento 3 e l’elemento di interazione 22 non interagisce con l’elemento di interazione 22.
In questo modo il dispositivo di controllo 20 disattiva il gruppo di regolazione 2 rendendo impossibile l’erogazione di acqua attraverso il condotto di convogliamento 3.
In particolare, l’elemento di regolazione 4 opera uno sbarramento del condotto di convogliamento 3 atto ad impedire il deflusso di acqua, mentre il dispositivo di controllo 20 impedisce che l’elemento di regolazione 4 possa essere azionato per far defluire l’acqua stessa.
In questo modo, un consumatore che acceda ai comandi della macchina erogatrice intenzionato a erogare una bevanda, sarà impossibilitato a farlo. In configurazione di funzionamento, l’elemento di miscelazione 12 e il condotto di convogliamento 3 sono comunicanti attraverso l’elemento di accoppiamento 7 e l’acqua può defluire dal condotto all’interno dell’elemento di miscelazione stesso.
In tale configurazione, l’elemento di riferimento 17 è in posizione predefinita e interagisce con l’elemento di interazione 22 del dispositivo di controllo 20, collegando quest’ultimo al gruppo di regolazione 2 attivandolo.
In questa configurazione, l’elemento di interazione 22 agisce sui circuiti dell’elemento di controllo 21, con quest’ultimo che abilita il possibile azionamento dell’elemento di regolazione 4.
In questo modo, un consumatore potrà selezionare la bevanda attraverso un’apposita interfaccia della macchina erogatrice collegata al gruppo di regolazione 2 e avviare l’erogazione.
Nella prima forma di realizzazione, l’elemento di riferimento 17, progredendo verso la posizione predefinita, solleva l’elemento di interazione 22.
La conformazione restringente dell’estremità di interazione 19 favorisce la corretta interazione tra l’elemento di interazione 22 e l’elemento di riferimento 17 durante il passaggio dalla configurazione di smontaggio alla configurazione di funzionamento.
L’elemento di interazione 22, sollevato in avvicinamento all’elemento di controllo 21, commuta i circuiti presenti in quest’ultimo attivando il gruppo di regolazione 2.
Nella seconda forma di realizzazione, si ha un effetto analogo a quello sopra descritto.
L’elemento di riferimento 17 in posizione predefinita viene rilevato dall’elemento di interazione 22, il quale trasmette un relativo segnale elettronico all’elemento di controllo 21.
Quest’ultimo, ricevendo il segnale elettronico relativo alla rilevazione dell’elemento di interazione 22 in posizione predefinita, attiva il gruppo di rilevazione.
Si è in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che il dispositivo terminale per macchine erogatrici consente di migliorare il controllo delle sostanze da erogare.
I mezzi di controllo, infatti, impediscono che l’acqua venga erogata nel caso in cui l’elemento di miscelazione non sia montato, evitando disagi legati alla mancata erogazione della bevanda o legati allo sversamento incontrollato di acqua sulle superfici o nelle macchine erogatrici.
L’azione dei mezzi di controllo, in particolare l’interazione tra il dispositivo di controllo e l’elemento di riferimento posto sull’elemento di miscelazione, consente di minimizzare gli sprechi di sostanze da erogare. Infatti, i mezzi di controllo consentono di rilevare la configurazione di funzionamento e, quindi, di attivare/disattivare il gruppo di regolazione. In questo modo è possibile evitare erogazioni involontarie che comporterebbero lo spreco delle sostanze erogate, per esempio acqua.
Alla luce di quanto scritto, il dispositivo terminale per macchine erogatrici consente di facilitare le operazioni di manutenzione delle macchine stesse, permettendo lo smontaggio e/o la sostituzione dell’elemento di miscelazione senza interrompere il funzionamento intero della macchina, ma solo disattivando il gruppo di regolazione relativo ad un numero limitato di bevande da erogare.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo (1) terminale per macchine erogatrici comprendente: - un gruppo di regolazione (2) attivabile per la regolazione del deflusso di una sostanza liquida da miscelare, provvisto di almeno un elemento di accoppiamento (7) atto a convogliare in uscita detta sostanza liquida; - almeno un elemento di miscelazione (12) in cui è convogliabile detta sostanza liquida per la sua miscelazione con una sostanza concentrata a formare una sostanza da consumare, associato amovibilmente a detto elemento di accoppiamento (7) tra una configurazione di funzionamento, in cui detto elemento di miscelazione (12) è accoppiato a detto elemento di accoppiamento (7) per la ricezione di detta sostanza liquida, ed una configurazione di smontaggio, in cui detto elemento di miscelazione (12) è allontanato da detto elemento di accoppiamento (7); caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di controllo (17, 20) atti a rilevare detta configurazione di funzionamento ed operativamente collegati a detto gruppo di regolazione (2) per la sua attivazione in configurazione di funzionamento, e per la sua disattivazione in configurazione di smontaggio.
  2. 2) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di controllo (17, 20) comprendono: - un elemento di riferimento (17) associato solidalmente a detto elemento di miscelazione (12) e occupante una posizione predefinita in detta configurazione di funzionamento; - un dispositivo di controllo (20) atto ad interagire con detto elemento di riferimento (17) per la rilevazione di detta posizione predefinita, ed operativamente collegato a detto gruppo di regolazione (2) per il controllo dell’attivazione/disattivazione di quest’ultimo.
  3. 3) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di controllo (20) comprende: - un elemento di controllo (21) operativamente collegato a detto gruppo di regolazione (2); ed - un elemento di interazione (22) associato a detto elemento di controllo (21) ed atto ad interagire con detto elemento di riferimento (17) quando questo è in posizione predefinita per l’attivazione/disattivazione di detto gruppo di regolazione (2).
  4. 4) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di interazione (22) è elettricamente associato a detto elemento di controllo (21) atto ad attivare e disattivare detto gruppo di regolazione (2) a seguito dello spostamento di detto elemento di interazione (22) da una posizione di riposo ad una posizione attiva e viceversa.
  5. 5) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto elemento di interazione (22) è del tipo di un elemento interruttore di fine corsa.
  6. 6) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di interazione (22) è elettronicamente associato a detto elemento di controllo (21).
  7. 7) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto elemento di interazione (21) è del tipo di un sensore ottico.
  8. 8) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto gruppo di regolazione (2) comprende: - almeno un condotto di convogliamento (3) di detta sostanza liquida; - almeno un elemento di regolazione (4) associato a detti mezzi di controllo (17, 20) per la regolazione del deflusso di detta sostanza liquida.
  9. 9) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di accoppiamento (7) è accoppiato a detto canale di convogliamento (2) ed è disposto a valle di detto elemento di regolazione (4).
  10. 10) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di accoppiamento (7) è accoppiato amovibilmente a detto condotto di convogliamento (2).
  11. 11) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di accoppiamento (7) comprende una porzione di sostegno (11) su cui è posto detto dispositivo di controllo (20).
IT102016000124466A 2016-12-07 2016-12-07 Dispositivo terminale per macchine erogatrici IT201600124466A1 (it)

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* Cited by examiner, † Cited by third party
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US20010048958A1 (en) * 1999-12-17 2001-12-06 Funk Robert C. Conductance based control system
WO2010129833A1 (en) * 2009-05-07 2010-11-11 Newage Industries, Inc Use of multiplexed rfid controllers to verify connections in automated systems
EP2848583A1 (de) * 2013-09-12 2015-03-18 as Strömungstechnik GmbH Entnahmesystem

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