IT201600123361A1 - Stazione di accettazione di articoli e procedimento di accettazione di questi ultimi - Google Patents

Stazione di accettazione di articoli e procedimento di accettazione di questi ultimi

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IT201600123361A1
IT201600123361A1 IT102016000123361A IT201600123361A IT201600123361A1 IT 201600123361 A1 IT201600123361 A1 IT 201600123361A1 IT 102016000123361 A IT102016000123361 A IT 102016000123361A IT 201600123361 A IT201600123361 A IT 201600123361A IT 201600123361 A1 IT201600123361 A1 IT 201600123361A1
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IT
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Application number
IT102016000123361A
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Inventor
Alessandro Lorenzo Basso
Giorgio Cristoforetti
Mario Galimberti
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Mectho S R L
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Publication date
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    • B64F1/00Ground or aircraft-carrier-deck installations
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    • G08B13/181Actuation by interference with heat, light, or radiation of shorter wavelength; Actuation by intruding sources of heat, light, or radiation of shorter wavelength using active radiation detection systems
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  • Sewing Machines And Sewing (AREA)

Description

“STAZIONE DI ACCETTAZIONE DI ARTICOLI E PROCEDIMENTO DI ACCETTAZIONE DI QUESTI ULTIMI”
CAMPO DEL TROVATO
La presente invenzione concerne una stazione ed un relativo procedimento di accettazione di articoli, quali bagagli o altro; la citata stazione ed il procedimento sono impiegabili nel settore degli impianti di movimentazione automatica di articoli di vario genere. Ad esempio, la stazione ed il procedimento oggetto della presente invenzione posso essere impiegati per il controllo – ai fini della consegna, ritiro ed imbarco – di bagagli e pacchi in porti, aeroporti e simili strutture. In particolare, la presente invenzione può trovare impiego nelle aree di check-in degli aeroporti per il controllo e movimentazione di bagagli da imbarcare su aeromobili.
STATO DELL'ARTE
Com’è noto in ambito industriale o dei servizi sono attualmente in uso svariati sistemi atti a trasportare articoli di vario genere - ad esempio bagagli o pacchi - ed eseguire un controllo per determinare se tali articoli soddisfino prefissati requisiti ai fini della loro accettazione.
In particolare, nell’ambito dei servizi di trasporto di passeggeri sono attualmente in uso sistemi di check-in atti a svolgere la procedura di registrazione di bagagli di un passeggero ai fini dell’imbarco di questi ultimi. Facendo riferimento alle stazioni aeroportuali, sono oggi diffusi sistemi di check-in comprendenti un banco di accettazione al quale è associato un nastro trasportatore atto a ricevere e movimentare un bagaglio: il nastro è connesso e controllato da una stazione di comando gestita da un operatore addetto. Durante le operazioni di check-in è necessario che l’utente (passeggero) o l’operatore addetto posizioni il bagaglio su una zona di carico del nastro trasportatore momentaneamente in fase di fermo: in tale fase il nastro è configurato per consentire la pesatura del bagaglio in appoggio su di esso. Al termine della fase di pesa, l’operatore addetto applica sul bagaglio un’etichetta identificatrice (o tag) tipicamente dotata di un codice a barre; in seguito, il nastro trasportatore viene avviato dall’operatore ed il bagaglio viene quindi movimentato in allontanamento dalla zona di carico e diretto verso i successivi controlli prima del suo imbarco sull’aeromobile. Generalmente questi nastri trasportatori servono linee di smistamento che consentono di movimentare i bagagli dalla zona di check-in ad una zona d’imbarco degli stessi.
I sistemi di check-in appena descritti possono essere definiti ad assistenza diretta di un operatore in quanto tutte le fasi di registrazione dell’utente passeggero e del proprio bagaglio vengono interamente gestite da un operatore addetto. Accede tuttavia che il numero dei sistemi di check-in manuali attivi e messi a disposizione dei passeggeri da una compagnia di trasporti risulti limitato alla luce dei costi di gestione, del numero di sistemi di check-in disponibili nella stazione aeroportuale ed in funzione del numero di operatori addetti che tale compagnia può impegnare per la gestione di tali sistemi. Tali limitazioni impediscono talvolta di sostenere adeguatamente il flusso di passeggeri in transito con la conseguente formazione di code che si traducono in lunghi e fastidiosi tempi di attesa per i passeggeri in corrispondenza delle arre di check-in.
Per ovviare a questo inconveniente si stanno oggi diffondendo sistemi di check-in parzialmente o completamente automatici in cui le fasi della procedura d’imbarco sono rispettivamente demandate in parte o per intero al passeggero. Nel caso infatti dei sistemi di check-in completamente automatici, l’utente può eseguire, in totale autonomia, la registrazione del proprio bagaglio, spedire quest’ultimo e ricevere la carta d’imbarco.
Un primo esempio di sistema di check-in automatico è descritto nella domanda di brevetto n. EP0770546A1. Tale sistema prevede l’utilizzo di un nastro trasportatore configurato per ricevere un bagaglio, pesarlo ed infine inviarlo ad una linea di smistamento. Il nastro è controllato da un’unità di comando interamente gestita dall’utente. Per impedire la potenziale manomissione del bagaglio durante e successivamente le fasi di pesatura e controllo di quest’ultimo, il nastro è contenuto all’interno di un involucro chiuso presentante un’unica porta di accesso frontale per l’inserimento del bagaglio. L’utente, prima di avviare le fasi di pesatura del bagaglio, dovrà aprire la porta di accesso, posizionare il proprio bagaglio sul nastro trasportatore all’interno dell’involucro e chiudere la porta. Solo a seguito della chiusura della porta di accesso, l’utente potrà svolgere le dovute operazioni di accettazione per imbarcare il proprio bagaglio. All’interno dell’area di accesso sono presenti sensori connessi all’unità di comando la quale è configurata per pesare e misurare il bagaglio: durante tali operazioni di accettazione l’unità di controllo verifica che il peso e le dimensioni del bagaglio rispettino i limiti previsti dalla compagnia di trasporto e dalla stazione aeroportuale.
I sistemi di check-in automatici descritti nella domanda di brevetto n. EP 0770546 A1 consentono ad un passeggero di svolgere in completa autonomia e sicurezza, senza l’assistenza da parte di un operatore umano, la procedura di check-in aeroportuale. Ad oggi infatti, diverse compagnie di trasporti prevedono un certo numero di sistemi di check-in manuali, legati al numero di operatori addetti disponibili, ed un certo numero di check-in automatici; in questo modo tali compagnie possono garantire un efficiente servizio per i passeggeri che consente di ridurre la formazione di fastidiose code agli sportelli di check-in.
Sebbene i menzionati sistemi di check-in automatici sopra descritti permettano alle compagnie aeroportuali di fornire un buon e sicuro servizio di registrazione dei passeggeri e dei bagagli, il Richiedente ha riscontrato che tali sistemi non sono tuttavia esenti da alcuni inconvenienti e migliorabili sotto diversi aspetti. Un primo inconveniente deriva dalla complessa struttura di tali sistemi noti: la predisposizione di un’area di accesso a prova di manomissione atta a contenere il nastro trasportatore rende l’intero sistema di check-in ingombrante e molto costoso per le compagne di trasporto. E’ inoltre da rilevare che la procedura che l’utente dovrà seguire per le operazioni di check-in risulta alquanto macchinosa e scomoda; l’utente infatti, oltre a dover posizionare correttamente il bagaglio all’interno dell’involucro, dovrà provvedere all’apertura e corretta chiusura della porta di accesso frontale ed attendere i relativi tempi.
Un secondo esempio di sistema di check-in automatico è descritto nella domanda di brevetto n. WO 2012/012841 A1. Tale sistema prevede un nastro trasportatore configurato per ricevere un bagaglio, pesarlo ed infine inviarlo ad una linea di smistamento. Vista l’assenza di personale addetto durante la fase di check-in, il sistema di check-in automatico prevede un sistema di sicurezza che consente di rilevare eventuali intrusioni/manomissioni del bagaglio durante la fase di controllo dello stesso. Il sistema di sicurezza comprende una barriera fisica di accesso frontale ed una laterale, sotto forma di pareti frontale e laterale (protezioni fisiche del nastro trasportatore), estendentesi dal nastro trasportatore atte a consentire la posa del bagaglio esclusivamente da una sola zona laterale del nastro stesso. Il sistema di sicurezza comprende inoltre una pluralità di sensori - definiti da un prefissato numero di fotocellule e due sensori laser - disposti in corrispondenza del nastro trasportatore e gestiti da un’unità di controllo.
L’unità di controllo è configurata per gestire un prefissato numero di fotocellule e la movimentazione del nastro trasportatore in modo tale che il bagaglio possa essere disposto in una prefissata posizione di controllo e pesatura sul nastro stesso: in tale fase l’unità di controllo è configurata per stabilire se la lunghezza del bagaglio rispetti un prefissato limite stabilito dalla compagnia di trasporto. Successivamente, l’unità di controllo comanda le fotocellule ed i sensori laser in modo da generare una superficie piana virtuale laterale ed una superficie piana virtuale superiore le quali, in cooperazione con le pareti frontale e laterale (barriere fisiche) del nastro trasportatore, definiscono un prefissato volume di controllo posto attorno (inglobante totalmente) il bagaglio ed avente forma scatolare a 6 pareti.
Il sistema di check-in, a seguito della formazione del prefissato volume di controllo, rileva eventuali interferenze di corpi esterni con i piani virtuali ed eventualmente definisce una condizione di allarme che prevede l’arresto della procedura di registrazione/pesatura. L’unità di controllo è in grado di verificare se il bagaglio rispetti i limiti dimensionali in larghezza e altezza stabiliti dalla compagnia di trasporto e l’eventuale intrusione da parte dell’utente/terzi nel volume di controllo durante tutte quelle fasi in cui non è più previsto che il passeggero possa accedere al suo bagaglio. A termine delle fasi di controllo, l’utente può completare la registrazione del bagaglio e spedire quest’ultimo per l’imbarco.
Come per i sistemi descritti nella domanda EP0770546A1, i sistemi di check-in automatici descritti nella domanda di brevetto n. WO2012/012841A1 consentono ad un passeggero di svolgere in completa autonomia e sicurezza, senza l’assistenza da parte di un operatore addetto, la procedura di check-in aeroportuale.
Tuttavia, i sistemi descritti nella domanda WO2012/012841A1 risultano migliorativi rispetto a quella della domanda EP0770546A1; la presenza dei piani virtuali semplifica la fase di posizionamento del bagaglio da parte dell’utente il quale dovrà occuparsi esclusivamente di disporre il bagaglio sul nastro trasportatore.
Sebbene sistemi descritti nel secondo esempio siano migliorativi rispetto a quelli descritti per il primo esempio, il Richiedente ha riscontrato che anche i sistemi descritti nella domanda WO2012/012841A1 non sono esenti da alcuni inconvenienti e migliorabili sotto diversi aspetti. E’ infatti da rilevare che la procedura di controllo del bagaglio, attuata dai sensori e dell’unità di controllo, risulta poco flessibile e rende talvolta complesse le fasi di registrazione dell’utente e del bagaglio. Di fatto, la presenza o il solo passaggio di un oggetto, anche di ridotte dimensioni, attraverso un piano virtuale generato dai sensori definisce una condizione di allarme che prevede la sospensione della procedura di registrazione dei bagaglio. Il sistema di controllo previsto della domanda di brevetto n. WO2012/012841A1 non è in grado di trascurare interferenze accidentali con i piani virtuali da parte di oggetti e/o dallo stesso utente passeggero che sta eseguendo la procedura di check-in a fianco del nastro trasportatore; sono quindi numerose le interruzioni involontarie della procedura in cui l’unità di controllo rileva dei falsi tentativi di manomissione del bagaglio da parte del passeggero.
Inoltre, il box virtuale generato deve avere dimensioni fisse eccedenti quelle del bagaglio massimo accettabile dal sistema prevedendo un margine di tolleranza al fine di non generare in continuazione allarmi che richiedono il riposizionamento in caso di bagaglio voluminoso ma entro le norme. Il box virtuale pertanto è e deve necessariamente essere ingombrante, aumentando il rischio di allarmi per intrusioni involontarie.
A parziale soluzione del citato problema è anche noto da WO2015127503 un perfezionamento della precedente soluzione in cui l’altezza del box virtuale possa essere ridotta in funzione dell’ingombro superiore del bagaglio in modo che il volume di controllo sia di conseguenza diminuito riducendo in parte i falsi positivi ed i conseguenti fermi.
Anche il sistema perfezionato è soggetto tuttavia ad alcuni degli inconvenienti riscontrati in quanto la riduzione del volume di controllo opera soltanto in una dimensione e solo in determinate situazioni di bagaglio. Inoltre, il sistema descritto è totalmente rigido in relazione alle potenziali tipologie di intrusione, ovvero qualsiasi oggetto dovesse intercettare la superficie virtuale provocherebbe un allarme.
SCOPO DEL TROVATO
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di risolvere sostanzialmente almeno uno degli inconvenienti e/o limitazioni delle precedenti soluzioni.
Un primo obiettivo dell’invenzione è quello di mettere a disposizione una stazione di accettazione che consenta di eseguire un’efficace procedura di controllo di un articolo. In particolare, è scopo della presente invenzione quello di mettere a disposizione una stazione di accettazione di articoli che consenta di controllare rapidamente l’articolo ed al contempo fornire una stazione sicura che consenta di rilevare efficacemente tentativi di manomissione dell’articolo stesso durante la procedura di controllo.
E’ anche uno scopo principale del trovato quello di limitare il più possibile i falsi allarmi, ovvero gli allarmi dovuti a situazioni del tutto involontarie non classificabili quali intrusioni anche nel caso in cui il potenziale oggetto intrudente si possa trovare in vicinanza dell’articolo.
E’ un obiettivo quello di caratterizzare una ‘scena’ visiva nella zona del checkin/stazione di accettazione e di poter valutare se la stessa possa considerarsi “pericolosa” o meno in relazione ad una possibile intrusione.
E’ un ulteriore scopo anche quello di caratterizzare un’intrusione anche in funzione di parametri diversi da quello di vicinanza spaziale dell’oggetto intrudente.
E’ un ulteriore scopo dell’invenzione quello di mettere a disposizione una stazione di accettazione di articoli strutturalmente semplice e compatta ed allo stesso tempo semplice dal punto di vista di gestione e di controllo. In particolare, è obiettivo dell’invenzione quello di mettere a disposizione una stazione di accettazione flessibile a livello applicativo che possa essere facilmente integrata con i sistemi di trasporto di articoli oggi noti senza richiedere particolari adattamenti o modifiche degli impianti in uso.
Uno o più degli scopi sopra descritti e che meglio appariranno nel corso della seguente descrizione sono sostanzialmente raggiunti da una stazione di accettazione ed un procedimento di accettazione di articoli in accordo con quanto espresso in una o più delle unite rivendicazioni e/o dei seguenti aspetti, presi da soli o in una qualsiasi combinazione tra loro o in combinazione con una qualsiasi delle unite rivendicazioni e/o in combinazione con uno qualsiasi degli ulteriori aspetti o caratteristiche di seguito descritti.
SOMMARIO
Aspetti del trovato sono qui di seguito descritti.
In un 1° aspetto è prevista una stazione di accettazione (1) di articoli (P), in particolare stazione di check-in per aree di check-in di aeroporti, comprendente: almeno un organo di supporto configurato per ricevere almeno un articolo (P) in corrispondenza di una zona di carico (2a),
almeno un sensore (5, 6, 7) configurato per emettere un segnale di monitoraggio rappresentativo di una scansione, in particolare una misura, di una prefissata regione d’ispezione (R) comprendente la zona di carico (2a) preposta a ricevere l’articolo (P),
almeno un’unità di controllo (4) connessa al sensore (5, 6, 7) e configurata per definire una condizione di controllo durante la quale l’unità di controllo (4) è configurata per:
ricevere il segnale di monitoraggio dal sensore (5, 6, 7);
determinare la presenza di un articolo (P) in corrispondenza della zona di carico (2a), in particolare in funzione di detto segnale di monitoraggio; assegnare alla prefissata regione d’ispezione (R) un valore di energia; in funzione del segnale di monitoraggio, rilevare una variazione all'interno della zona di ispezione (R), detta variazione essendo provocata da una presenza e/o movimentazione di almeno un corpo (C) all’interno della zona d’ispezione (R); e
determinare una conseguente variazione del valore di energia della zona di ispezione (R) legata a detta variazione rilevata, detta variazione del valore di energia essendo funzione di:
almeno un parametro di posizione di detto corpo, e
almeno un parametro aggiuntivo caratterizzante detto corpo (C) e/o detta regione di ispezione (R) e/o detta stazione di accettazione (1), determinare una situazione di intrusione in funzione di una prefissata relazione tra un valore di una soglia energetica di riferimento e detta variazione del valore di energia di detta prefissata regione d’ispezione (R). In un ulteriore aspetto indipendente è previsto un procedimento di accettazione di articoli (P) mediante l’impiego di una stazione in accordo con uno qualsiasi degli aspetti, detto procedimento comprendendo le seguenti fasi:
posizionare un articolo (P) sulla zona di carico (2a) dell’organo di supporto, monitorare, mediante almeno un sensore (5, 6, 7), la regione d’ispezione (R) comprendente la zona di carico (2a) preposta a ricevere l’articolo (P), il sensore durante la fase di monitoraggio emettendo un segnale di monitoraggio rappresentativo di una scansione della regione d’ispezione (R) comprendente la zona di carico (2a),
inviare detto segnale di monitoraggio all’unità di controllo (4) atta a definire la condizione di controllo durante la quale la stessa unità (4):
riceve il segnale di monitoraggio dal sensore (5, 6, 7),
in funzione di detto segnale di monitoraggio, determina la presenza di un articolo (P) in corrispondenza della zona di carico (2a),
assegna alla prefissata regione d’ispezione (R) un valore di energia, in funzione del segnale di monitoraggio, rileva una variazione all'interno della zona di ispezione (R), detta variazione essendo provocata da una presenza e/o movimentazione di almeno un corpo (C) all'interno della zona d’ispezione (R), e
determina una conseguente variazione del valore di energia della zona di ispezione (R) legata a detta variazione rilevata, detta variazione del valore di energia essendo funzione di:
almeno un parametro di posizione di detto corpo, e
almeno un parametro aggiuntivo caratterizzante detto corpo (C) e/o detta regione di ispezione (R) e/o detta stazione di accettazione (1), determina una situazione di intrusione in funzione di una prefissata relazione tra un valore di una soglia energetica di riferimento e detta variazione del valore di energia di detta prefissata regione d’ispezione (R).
In un 2° aspetto in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti il parametro di posizione di detto corpo comprende almeno uno di:
una posizione (s) assoluta di detto corpo (C) nella regione d’ispezione (R), una posizione relativa (t) assunta di detto corpo (C) rispetto agli altri corpi della regione di ispezione (R),
una posizione relativa (t) assunta di detto corpo (C) rispetto all’articolo (P) posto sulla zona di carico (2a),
una posizione relativa (t) assunta di detto corpo (C) rispetto ad un riferimento posto nella regione di ispezione (R).
In un 3° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il parametro aggiuntivo caratterizzante di detto corpo (C) comprende almeno uno selezionato nel gruppo tra:
un modulo (u) di una velocità (v) assoluta di detto corpo (C);
una direzione (w) della velocità (v) assoluta di detto corpo (C);
un verso (x) della velocità (v) assoluta di detto corpo (C);
un percorso di spostamento (y) di detto corpo (C);
un modulo (u) di una velocità (v) relativa di detto corpo (C) rispetto all’articolo (P); una direzione (w) della velocità (v) relativa di detto corpo (C) rispetto all’articolo (P);
un verso (x) della velocità (v) relativa di detto corpo (C) rispetto all’articolo (P); un percorso di spostamento (y) di detto corpo (C) rispetto all’articolo (P) o ad un percorso di spostamento di detto articolo (P);
una sagoma di detto corpo (C);
una parte della sagoma di detto corpo (C);
un parametro funzione della sagoma di detto corpo (C);
una dimensione di detto corpo (C).
In un 4° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il parametro aggiuntivo caratterizzante detta regione di ispezione (R) comprende almeno uno selezionato nel gruppo tra:
una condizione di allerta del luogo ove si trova la stazione di accettazione (1); un livello di sicurezza assegnato alla regione di ispezione, ad esempio sicurezza alta, media o bassa.
In un 5° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il parametro aggiuntivo caratterizzante la stazione di accettazione (1) è rappresentativo di almeno una selezionata nel gruppo tra le seguenti condizioni:
una condizione operativa della stazione di accettazione,
una condizione di supervisione da parte di un operatore dedicato,
una condizione di presenza di un operatore per la supervisione di una pluralità di stazioni,
una condizione di lavoro non supervisionato della stazione,
> una condizione del ciclo macchina della stazione,
> una condizione di presenza di più passeggeri in prossimità della stazione, > una condizione di allerta segnalata dall’aeroporto,
> una richiesta di sensibilità del sistema avanzata dall’aeroporto.
In un 6° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’unità di controllo (4) è configurata per assegnare a detto corpo (C), a seguito della variazione all'interno della zona di ispezione (R), un valore di energia funzione di: > almeno il parametro di posizione di detto corpo, e
> almeno il parametro aggiuntivo caratterizzante detto corpo (C),
detto valore di energia del corpo (C) contribuendo alla, o determinando la, variazione del valore di energia della zona di ispezione (R).
In un 7° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’unità di controllo (4) è configurata per assegnare ad una pluralità di detti corpi (C) un rispettivo valore di energia, detti rispettivi valori potenziali di corpi (C) contribuendo o determinando la variazione del valore di energia della zona di ispezione (R). In un 8°aspetto in accordo con l'aspetto precedente almeno uno di detti corpi (C) è un corpo virtuale ed almeno uno di detti corpi (C) è un corpo reale.
In un 9° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’unità di controllo (4) è configurata per trascurare il contributo energetico di un prefissato numero di corpi (C) predefiniti presenti all'interno della zona di ispezione (R).
In un 10° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 6° al 9° l’assegnazione del valore di energia da parte dell’unità di controllo (4) al corpo (C) comprende:
> determinare, in funzione del segnale di monitoraggio, almeno uno dei seguenti parametri identificativi relativi al corpo (C) posto all'interno della regione di identificazione:
o una nuvola di punti di detto corpo (C),
o una sezione o profilo di detto corpo (C),
o una forma di detto corpo (C),
o una dimensione di detto corpo (C),
> assegnare a detto parametro identificativo almeno uno selezionato nel gruppo di:
o un valore potenziale di un punto di detto parametro identificativo, opzionalmente di almeno selezionato nel gruppo tra:
<■>un punto più vicino rispetto all’articolo (P),
<■>un punto rappresentativo del centro di massa di detto corpo,
o un valore potenziale medio del corpo (C), in particolare un valore potenziale medio dell'insieme di punti che definiscono il corpo (C).
In un 11 “aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 6° al 10° l’unità di controllo è configurata per:
> confrontare il valore di energia del corpo (C) con il valore della soglia energetica di riferimento,
> in seguito a detta fase di confronto, determinare la situazione di intrusione in funzione di una prefissata relazione tra un valore di una soglia energetica di riferimento ed il valore di energia del corpo (C), detta prefissata relazione essendo in particolare una differenza tra il valore di una soglia energetica di riferimento ed il valore di energia del corpo (C).
In un 12° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 6°a ΙΓ11 ° l’unità di controllo (4) è configurata per determinare la situazione di intrusione nel caso in cui il valore di energia di detto corpo (C) raggiunga o superi il valore della soglia energetica di riferimento.
In un 13° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’unità di controllo è configurata per:
> confrontare detta variazione del valore di energia di detta prefissata regione d’ispezione (R) con il valore della soglia energetica di riferimento,
> in seguito a detta fase di confronto, determinare la situazione di intrusione in funzione di una differenza tra il valore di una soglia energetica di riferimento e la variazione del valore di energia di detta prefissata regione d’ispezione (R).
In un 14° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’unità di controllo (4) è configurata per determinare la situazione di intrusione nel caso in cui la variazione del valore di energia di detta prefissata regione d’ispezione (R) raggiunga o superi il valore della soglia energetica di riferimento.
In un 15° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’unità di controllo (4) è configurata per determinare la variazione del valore di energia della regione di ispezione (R) come variazione del valore di energia di uno o più corpi (C) all'interno della regione di ispezione (R).
In un 16° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la fase di assegnare alla prefissata regione d’ispezione (R) un valore di energia assegnando un valore iniziale nullo.
In un 17° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’organo di supporto comprende un trasportatore (2) estendentesi longitudinalmente tra la zona di carico (2a) ed una zona di scarico (2b) dell’articolo (P), detto trasportatore (2) essendo configurato per ricevere almeno un articolo (P) in corrispondenza della zona di carico (2a) e movimentarlo fino alla zona di scarico (2b) lungo una direzione di avanzamento (A).
In un 18°aspetto in accordo con l'aspetto precedente il trasportatore (2) comprende almeno uno selezionato nel gruppo tra:
> almeno un nastro trasportatore,
> un tappetino portante una pluralità di rullini liberi in movimento rotatorio attorno ad un proprio asse i quali risultano opportunamente posizionati in rispettive cavità del nastro stesso,
> un sistema a rulli trasversali.
In un 19° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la stazione comprende almeno un rilevatore di peso (3) associato all’organo di supporto e configurato per emettere almeno un segnale relativo al peso dell’articolo (P) in appoggio su detto organo di supporto, l’unità di controllo (4) essendo connessa al rilevatore di peso (3) e configurata per stimare, in funzione del segnale ricevuto dal rilevatore di peso (3), il peso dell’articolo (P) in appoggio sull’organo di supporto. In un 20°aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal precedenti il sensore (5), durante la condizione di controllo, è configurato per emettere un segnale di monitoraggio rappresentativo di almeno uno di:
> una forma dell’articolo (P) disposto all'interno della prefissata regione d’ispezione,
> una dimensione dell’articolo (P) disposto all'interno della prefissata regione d’ispezione,
> una posizione dell’articolo (P) disposto all’interno della prefissata regione d’ispezione,
l’unità di controllo (4), durante la fase di determinazione della presenza dell’articolo (P), essendo configurata per:
> ricevere il segnale di monitoraggio dal sensore (5, 6, 7),
> in funzione di detto segnale di monitoraggio, stimare almeno uno dei seguenti parametri relativi all’articolo (P) posto all’intero della regione di identificazione: o una nuvola di punti dell’articolo (P),
o una sezione o profilo dell’articolo (P),
o una forma dell’articolo (P),
o una dimensione dell’articolo (P),
o una posizione dell’articolo (P) rispetto al trasportatore (2).
In un 21 “aspetto in accordo con il 19°o 20°aspetto l’unità di controllo (4), durante la condizione di controllo è configurata per:
> ricevere dal rilevatore (3) un segale rappresentativo del peso dell’articolo (P) in appoggio sulla zona di carico (2a),
> determinare il peso dell’articolo in appoggio sulla zona di carico (2a),
> determinare la sostanziale stabilità del peso dell’articolo in appoggio sulla zona di carico (2a),
solo in caso di stabilità di peso dell’articolo sul trasportatore (2), l’unità di controllo è configurata per:
> verificare o considerare la variazione all'interno della zona di ispezione (R) ai fini della determinazione della situazione di intrusione.
In un 22°aspetto in accordo con l'aspetto precedente l’unità di controllo (4), durante un primo istante di tempo della condizione di controllo, è configurata per:
> ricevere un segnale dal sensore (5, 6, 7),
> in funzione di detto segnale, generare una rappresentazione geometrica, in particolare bidimensionale, di un corpo (C) disposto all’interno della regione d’ispezione,
> in funzione di detta rappresentazione geometrica, calcolare una prima superficie di contenimento (S1) sostanzialmente inglobante detto corpo (C), oppure una linea di contenimento (L1) posta sostanzialmente attorno a detto corpo (C), ed in cui l’unità di controllo (4), durante un secondo istante di tempo successivo al primo della condizione di controllo, è configurata per:
> ricevere un ulteriore segnale dal sensore (5, 6, 7),
> in funzione di detto segnale, generare una ulteriore rappresentazione geometrica, in particolare bidimensionale, di un corpo (C) disposto all'interno della regione d’ispezione,
> in funzione di detta rappresentazione geometrica, generare una seconda superficie di contenimento (S2) sostanzialmente inglobante detto corpo (C), oppure una seconda linea di contenimento (L2) posta sostanzialmente attorno a detto corpo (C),
ed in cui l’unità di controllo (4), durante detta condizione di controllo, è configurata per:
> comparare il valore di un parametro dimensionale di detta prima e detta seconda superficie di contenimento (S1, S2) o di detta prima e seconda linea di contenimento (L1 , L2),
> a seguito della fase di comparazione, verificare che il valore del parametro dimensionale della seconda superficie presenti una variazione rispetto al valore del parametro dimensionale della prima superficie al di sotto di una prefissata soglia, oppure verificare che il valore del parametro dimensionale della seconda linea di contenimento presenti una variazione rispetto al valore del parametro dimensionale della prima linea di contenimento al di sotto di una prefissata soglia, nel caso in cui tale variazione risulti entro la prefissata soglia, l’unità di controllo (4) è configurata per:
> determinare la presenza dell’articolo (P).
In un 23°aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal precedenti il sensore (5, 6, 7) comprende almeno uno di:
> una telecamera a rilevazione di immagini, in particolare una telecamera di tipo RGB,
> una telecamera RGB-D (ovvero una telecamera RGB-Depth capace di stimare contemporaneamente la mappa di profondità ed un’immagine 2D, in particolare a colori);
> una telecamera 3D light field;
> una telecamera ad infrarossi, in particolare un doppio sensore di profondità a raggi infrarossi composto da un proiettore a infrarossi e da una telecamera sensibile alla stessa banda,
> una telecamera laser, in particolare un laser scanner 3D,
> una telecamera a tempo di volo,
> un sistema di misura ottico a luce strutturata.
In un 24°aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal precedenti l’unità di controllo (4) è configurata per determinare almeno il parametro aggiuntivo caratterizzante detto corpo (C) mediante un confronto della zona di ispezione (R) in due istanti temporali successivi.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Alcune forme realizzative ed alcuni aspetti del trovato saranno qui di seguito descritti con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo in cui:
> La figura 1 è una schematizzazione, in vista prospettica, di una prima forma di realizzazione di una stazione di accettazione in accordo con la presente invenzione;
> La figura 2 è una schematizzazione, in vista prospettica, di una seconda forma di realizzazione di una stazione di accettazione in accordo con la presente invenzione;
> La figura 3 illustra una condizione di controllo della stazione di accettazione di figura 2;
> La figura 4 è una vista dall’alto della stazione di accettazione nella condizione di controllo;
> La figura 5 è una vista laterale della stazione di accettazione nella condizione di controllo;
> Le figure da 6 a 10 sono rispettive rappresentazioni schematiche di un corpo disposto in una regione d’ispezione definita dalla stazione di accettazione in accordo con la presente invenzione;
> La figura 11 è una schematizzazione, in vista prospettica, di una terza forma di realizzazione di una stazione di accettazione in accordo con la presente invenzione;
> Le figure da 12 a 15 illustrano schematicamente delle fasi di rilevazione di un articolo posto sulla stazione di accettazione in accordo con la presente invenzione;
> La figura 16 rappresenta un diagramma di flusso della stazione di accettazione in accordo con la presente invenzione.
DEFINIZIONI E MATERIALI
Si noti che nella presente descrizione dettagliata corrispondenti parti illustrate nella varie figure sono indicate con gli stessi riferimenti numerici. Le figure potrebbero illustrare l’oggetto dell'invenzione tramite rappresentazioni non in scala; pertanto, parti e componenti illustrati nelle figure relativi all’oggetto dell’invenzione potrebbero riguardare esclusivamente rappresentazioni schematiche,
Con il termine articolo P può essere inteso un bagaglio, una valigia, un pacco, un carico, oppure un elemento di simile struttura e funzione. L’articolo può essere quindi realizzato in un qualsiasi tipo di materiale ed avere una qualsiasi forma e volume.
Con il termine corpo C può essere inteso almeno uno, ed anche una combinazione di:
> uno o più oggetti di qualsiasi natura, forma e dimensione,
> una o più porzioni di un soggetto, ad esempio un utente utilizzatore della stazione di accettazione, oppure un operatore addetto al funzionamento della stazione di accettazione o un soggetto che si trova a transitare in prossimità di una stazione di accettazione.
Con il termine scena S si intende la misura di forma e posizione dell'insieme di no o più oggetti e/o uno o più corpi C presenti nella zona di ispezione R.
La stazione di accettazione qui descritta e rivendicata comprende almeno un’unità di controllo preposta al controllo delle operazioni poste in essere dalla stazione di accettazione. L’unità di controllo può evidentemente essere una sola o essere formata da una pluralità di distinte unità di controllo a seconda delle scelte progettuali e delle esigenze operative.
Con il termine unità di controllo è inteso un componente di tipo elettronico il quale può comprendere almeno uno di: un processore digitale (CPU), una memoria (o memorie), un circuito di tipo analogico, o una combinazione di una o più unità di elaborazione digitale con uno o più circuiti di tipo analogico. L'unità di controllo può essere "configurata" o "programmata" per eseguire alcune fasi: ciò può essere realizzato in pratica con qualsiasi mezzo che permetta di configurare o di programmare l'unità di controllo. Ad esempio, in caso di un’unità di controllo comprendente una o più CPU e una o più memorie, uno o più programmi possono essere memorizzati in appropriati banchi di memoria collegati alla CPU o alle CPU; il programma o programmi contengono istruzioni che, quando eseguito/i dalla CPU o dalle CPU, programmano o configurano l'unità di controllo per eseguire le operazioni descritte in relazione all'unità di controllo. In alternativa, se l'unità di controllo è o comprende circuiteria di tipo analogico, allora il circuito dell'unità di controllo può essere progettato per includere circuiteria configurata, in uso, per elaborare segnali elettrici in modo tale da eseguire le fasi relative all’unità di controllo.
L'unità di controllo può comprendere una o più unità digitali, ad esempio del tipo a microprocessore, o una o più unità analogiche, o un'opportuna combinazione di unità digitali ed analogiche; l’unità di controllo può essere configurata per coordinare tutte le azioni necessarie per l'esecuzione di un’istruzione e di insiemi di istruzioni.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Stazione di accettazione
Con 1 è stata complessivamente indicata una stazione di accettazione ad esempio impiegabile nel settore degli impianti di movimentazione automatica di articoli di vario genere. Ad esempio, la stazione di accettazione 1 può essere impiegata per la movimentazione - ai fini della consegna e/o del ritiro e/o dell’imbarco - di bagagli e pacchi in porti, aeroporti e simili strutture; in particolare, la stazione di accettazione 1 può essere vantaggiosamente impiegata nelle aree di check-in degli aeroporti per la movimentazione di bagagli da imbarcare su aeromobili. Verrà di seguito fatto riferimento ad una stazione di check-in per stazioni aeroportuali al fine di effettuare l’accettazione ed il ritiro del bagaglio prima di sottoporre gli stessi agli ulteriori controlli di sicurezza ed imbarcarli a bordo dell’aeromobile.
Nelle unite figure è stata illustrata una configurazione preferenziale, ma non limitativa dell’invenzione, nella quale la stazione di accettazione 1 è impiegata per effettuare il carico dei bagagli, la pesa, il controllo e la movimentazione degli stessi su una o più linee di smistamento 12. In ogni caso, la stazione di accettazione 1 oggetto della presente invenzione può trovare impiego anche in ambito industriale dove può essere utilizzata per la movimentazione e/o smistamento di prodotti di qualsiasi natura, o anche in qualsiasi altro ambito che richieda specifiche condizioni per il ritiro di articoli (ad esempio ai fini di una spedizione postale).
La stazione di accettazione 1 comprende organo di supporto configurato per ricevere almeno un articolo P in corrispondenza di una zona di carico 2a. In una forma di realizzazione preferenziale ma non limitativa dell’invenzione, l’organo di supporto comprende un trasportatore 2 estendentesi longitudinalmente tra una zona di carico 2a ed zona di scarico 2b; il trasportatore 2 è configurato per ricevere almeno un articolo P in corrispondenza della zona di carico 2a e movimentarlo fino alla zona di scarico 2b lungo una direzione di avanzamento A.
In generale, il trasportatore 2 è un sistema di rimozione automatico dell’articolo P da una zona di rilevazione del peso dell’articolo stesso; nella sua più ampia accezione il trasportatore 2 potrebbe essere una botola, un piano che si inclina, uno spintore. Il trasportatore 2 potrebbe infatti lavorare con angoli negativi (piano inclinabile a comando, botola apribile a comando, dove entrambi sfruttano la gravità per spostare l’articolo) in tutti i casi la procedura di controllo delle intrusioni successivamente descritta potrebbe equivalentemente applicarsi.
In maggiore dettaglio, il trasportatore 2 presenta una superficie esposta 13 (figura 5) configurata per definire un tratto operativo il quale rappresenta la porzione del trasportatore 2 direttamente preposta a ricevere in appoggio l’articolo P e movimentarlo lungo la direzione A.
Nella configurazione (solo esemplificativa) illustrata nelle unite figure, il tratto operativo si estende lungo una direzione rettilinea. Nelle unite figure è stata illustrata una configurazione preferenziale ma non limitativa dell’invenzione in cui il tratto operativo, in condizione d’uso, presenta una leggera inclinazione rispetto al suolo a partire dalla zona di carico 2a fino alla zona di scarico 2b dell’articolo P; in particolare, il tratto operativo presenta un’inclinazione rispetto al suolo inferiore a 30° in particolare compresa tra 3° e 10°. Non si esclude la possibilità di realizzare un trasportatore 2 presentante un tratto operativo il quale, in condizione d’uso della stazione 1, si estende lungo una direzione rettilinea ed orizzontale.
Il trasportatore 2 può comprendere: almeno un nastro trasportatore, un tappetino portante una pluralità di rullini liberi in movimento rotatorio attorno ad un proprio asse i quali risultano opportunamente posizionati in rispettive cavità del nastro stesso, un sistema a rulli trasversali.
Nelle unite figure è stata illustrata una forma di realizzazione preferenziale ma non limitativa dell’invenzione in cui il trasportatore 2 comprende almeno un nastro trasportatore comprendente essenzialmente un nastro senza fine avvolto attorno ad uno o più rulli terminali, di cui almeno uno è motorizzato. In particolare, la movimentazione del nastro trasportatore viene eseguita per mezzo di un dispositivo di attivazione, ad esempio un motore, il quale può essere direttamente connesso al nastro ed eseguire la movimentazione dello stesso, ad esempio grazie ad una o più ruote di frizione. Alternativamente, il dispositivo di attivazione può essere associato ad uno più rulli (i rulli di rinvio oppure anche al rullo di tensionamento) in modo da motorizzare questi ultimi. Per mezzo dell’attrito tra i rulli ed il nastro è possibile mettere in moto quest’ultimo e procedere alla movimentazione dell’articolo P.
In una prima configurazione (figura 1) il trasportatore 2 comprende un solo nastro trasportatore estendentesi dalla zona di carico 2a alla zona di scarico 2b. In una seconda configurazione illustrata ad esempio nelle figure 2 e 3, il trasportatore 2 comprende una pluralità di due o più nastri trasportatori successivamente disposti ed allineati uno rispetto all’altro lungo la direzione di avanzamento A. Ciascun nastro trasportatore è indipendente motorizzato: un nastro trasportatore comprende un motore elettrico che lavora indipendente dal motore elettrico di un altro nastro trasportatore.
Ad esempio nelle unite figure 2 e 3 è stata illustrata una configurazione preferenziale dell’invenzione in cui il trasportatore 2 comprende tre nastri trasportatori. Il primo nastro trasportatore 2 definisce sostanzialmente la zona di carico 2a dell’articolo P. Il secondo nastro trasportatore è posto subito consecutivamente al primo nastro trasportatore rispetto alla direzione di avanzamento A: il secondo nastro trasportatore è mobile indipendente dal primo nastro trasportatore ed è configurato per definire una zona intermedia di sosta dell’articolo P. Il terzo nastro trasportatore è posto subito consecutivamente al secondo nastro trasportatore rispetto alla direzione di avanzamento A (il secondo nastro trasportatore è interposto tra il primo ed il terzo nastro): il terzo nastro trasportatore è mobile indipendente dal primo e dal secondo nastro trasportatore ed è configurato per definire la zona di scarico 2b dell’articolo P ai fini del suo successivo smistamento. Il terzo nastro trasportatore può essere disposto in corrispondenza della linea di smistamento 12: il terzo nastro è configurato per scaricare l’articolo - in movimento sul trasportatore 2 - sulla linea di smistamento 12.
Sotto il profilo dei materiali, il nastro trasportatore è vantaggiosamente realizzato almeno in parte in gomma in modo tale da garantire un ottimale attrito tra l’articolo, ad esempio un bagaglio, e la superficie esposta del nastro stesso.
In una forma di realizzazione preferenziale dell’invenzione, la stazione di accettazione 1 comprende un’unità di controllo 4 connessa con il trasportatore 2 (si veda la linea di connessione tratteggiata “a” di invio/ricezione dati/comandi riportata nelle figure 1 e 5 tra l’unità di controllo 4 ed il trasportatore 2) e la quale è configurata per comandare la movimentazione dello stesso. In particolare, l’unità di controllo 4 è connessa al dispositivo di attivazione (ad esempio il motore elettrico) ed è configurata comandare quest’ultimo al fine di gestire la movimentazione del trasportatore 2.
Come sopra descritto, in una configurazione preferenziale, ma non limitativa dell’invenzione, il trasportatore 2 comprende tre nastri trasportatori; in tale configurazione, l’unità di controllo 4 è connessa con ciascun nastro ed è configurata per controllare la movimentazione degli stessi nastri in modo indipendente l’uno dall’altro. Ad esempio, in una prefissata condizione della stazione di accettazione 1, l’unità di controllo 4 è configurata - tramite il dispositivo di attivazione - per comandare la movimentazione del terzo nastro per consentire lo scarico di un articolo P sulla linea di smistamento 12 mentre la stessa unità di controllo 4 comanda (in contemporanea) il fermo del primo e/o del secondo nastro. In una variante, l’unità di controllo 4 è configurata per comandare la movimentazione del primo nastro e secondo nastro trasportatore e, contemporaneamente, comandare il fermo del terzo nastro. In una ulteriore variante, l’unità di controllo 4 è configurata per comandare la movimentazione del secondo e del terzo nastro e, contemporaneamente, comandare il fermo del primo nastro.
In figura 1 è stata illustrata una configurazione della stazione di accettazione 1 comprendente un solo trasportatore 2; in una ulteriore forma di realizzazione della stazione di accettazione 1, la stessa può comprendere due (figura 2) o più trasportatori 2 sostanzialmente affiancati l’uno all’altro lungo una direzione di allineamento trasversale, in particolare ortogonale, alla direzione A.
Come visibile dalla unite figure, la stazione di accettazione 1 può comprendere un tunnel 14 posto in corrispondenza dell’organo di supporto, in particolare del trasportatore 2, e configurato per coprire almeno in parte detto trasportatore 2. In maggiore dettaglio, il tunnel 14 è configurato per coprire almeno la zona di scarico 2b del trasportatore 2: il tunnel non copre la zona di carico 2a la quale dovrà essere accessibile per il posizionamento dell’articolo P sul trasportatore 2. Il tunnel 14 presenta una porta d’ingresso 15 degli articoli P nel tunnel 14: la porta d’ingresso 15 è posta al di sopra ed attorno al trasportatore 2 ed è rivolta verso la zona di carico 2a del trasportatore 2. In una configurazione illustrata nelle unite figure, il tunnel 14 si estende a partire dal secondo nastro trasportatore fino al termine del terzo nastro trasportatore e quindi fino alla linea di smistamento 12. Il tunnel 14 è configurato per definire una copertura (barriera) del trasportatore 2 atta ad impedire l’accesso alle zone di smistamento ed agli articoli P in eventuale transito.
La stazione di accettazione 1 comprende almeno un rilevatore di peso 3 associato al trasportatore 2 e configurato per emettere almeno un segnale relativo al peso dell’articolo P in appoggio sul trasportatore 2 (si veda esempio la figura 5). In particolare, il rilevatore 3 è associato al tratto operativo del trasportatore 2 in corrispondenza della zona di carico 2a dell’articolo P. Sotto il profilo strutturale, il rilevatore di peso 3 può comprendere una bilancia, ad esempio una bilancia a torsione, idraulica o pneumatica. In generale, qualora la stazione fosse una stazione di check-in di un aeroporto, il rilevatore di peso 3 sarà di tipo certificato per pesare bagagli destinati ad imbarco su aeromobili.
Come sopra descritto in una forma di realizzazione preferenziale dell’invenzione, la stazione di accettazione 1 comprende l’unità di controllo 4. L’unità 4 è vantaggiosamente connessa al rilevatore di peso 3 (si veda la linea di connessione “f” di figura 5) e configurata per stimare (in particolare determinare), in funzione del segnale ricevuto dal rilevatore di peso 3, il peso dell’articolo P in appoggio sul trasportatore 2, in particolare in appoggio sulla zona di carico 2a del nastro trasportatore, opzionalmente del primo nastro trasportatore.
L’unità di controllo 4, in una prefissata condizione di controllo, può verificare se il peso dell’articolo P (stima di peso) in appoggio sul trasportatore 2 rispetta un certo limite. Ad esempio, l’unità di controllo 4, durante tale condizione di controllo, può essere configurata per:
> ricevere un segnale dal rilevatore di peso 3,
> determinare una stabilità del segnale di peso ricevuto dal rilevatore,
> determinare (stima) in funzione dei detto segnale stabile, il peso deN’articolo P in appoggio sulla zona di carico 2a del trasportatore 2,
> comparare il valore del peso rilevato con il valore di una prefissata soglia limite. Nel caso in cui l’unità di controllo 4 dovesse determinare che il peso dell’articolo P risulti al di sotto della prefissata soglia limite, la stessa unità 4 è configurata per definire una condizione di approvazione dell’articolo P, in relazione al peso: in tale condizione l’unità di controllo 4 stabilisce che l’articolo P in appoggio sul trasportatore 2 presenta un peso che rientra in parametri richiesti.
L’unità di controllo 4, nella condizione di approvazione dell’articolo P, può comandare al trasportatore 2 la movimentazione dell’articolo P, lungo la direzione di avanzamento A, pesato per l’invio dello stesso alla zona di scarico 2b.
Nel caso in cui l’unità di controllo 4 dovesse invece determinare che il peso dell’articolo P risulti superiore alla prefissata soglia limite di peso, l’unità 4 stessa è configurata per definire una condizione di arresto durante la quale impedisce la movimentazione del trasportatore 2; in quest’ultima condizione, l’unità 4 impedisce l’invio di articoli P al di sopra del peso consentito.
In generale verrà stabilito se il peso del bagaglio ecceda i limiti massimi consentiti e quindi non possa essere imbarcato, o se, viceversa, il peso pur essendo oltre il limite, consenta, dopo aver seguito le procedure definite per il bagaglio pesante (bulky), possa comunque essere imbarcato (ad esempio a seguito del pagamento di un sovrapprezzo di spedizione).
Come visibile dalla unite figure, la stazione di accettazione 1 comprende vantaggiosamente almeno un banco o postazione di accettazione 10 disposto a fianco del trasportatore 2 in corrispondenza della zona di carico 2a dell’articolo P. Il banco di accettazione 10 è configurato per definire una sorta di pannello di controllo per un utente atta a svolgere prefissate operazioni di controllo dell’articolo per consentirne la registrazione e conseguentemente l’invio alla linea di smistamento 12. In maggiore dettaglio, la stazione di accettazione 1 comprende un banco 10 per ciascun trasportatore; di fatto, ad ogni nastro trasportatore è associato un banco di accettazione 10.
Il banco di accettazione 10 comprende un dispositivo di selezione configurato per permettere ad un utente di selezionare almeno una o più delle attività/operazioni necessarie per il check-in compresa la registrazione dell’articolo P. Il dispositivo di selezione può comprendere un display touch screen 11 (condizione illustrata nelle unite figure), oppure potrà comprendere alternativamente un display con associata una tastiera e/o mouse per l’inserimento di dati e/o la selezione di informazioni riportate sul display.
Il banco 10 potrà includere sistemi di riconoscimento di documenti, quali documenti di identità o documenti di viaggio mediante, ad esempio, sistemi di scansione, ottici, magnetici, eccetera. Inoltre il banco di accettazione 10 è dotato di un sistema per erogare l’etichetta per il/i bagaglio/i ed anche per erogare eventuali documenti di viaggio. Altresì il banco potrà essere dotato di opportuni sistemi di pagamento, quali lettori di carte di credito o debito o simili.
Il banco di accettazione 10 è vantaggiosamente connesso all’unità di controllo 4 la quale è configurata per ricevere opportuni dati dal banco di accettazione 10. L’unità di controllo 4 potrebbe essere integrata nel banco stesso e quindi ricevere/inviare dati all’utente e comandare le varie operazioni della stazione. Alternativamente potrebbero essere presenti più CPU in comunicazione tra loro, ciascuna dedicata a compiti specifici. In maggiore dettaglio, mediante il banco di accettazione 10 l’utente viene riconosciuto ed inizia le procedure di imbarco del bagaglio. Il banco di accettazione 10, una volta effettuate le fasi di identificazione del passeggero, può attivare una procedura, mediante l’unità di controllo 4, in cui vengono iniziate le attività di richiesta di posizionamento dell’articolo sul trasportatore al fine del successivo invio alla linea di smistamento 12 mediante movimentazione del trasportatore 2, e richiesta di pesatura dell’articolo P posto sulla zona di carico 2a. Come visibile dalle unite figure, la stazione di accettazione 1 comprende almeno un sensore 5, 6, 7 disposto in corrispondenza dell’organo di supporto, in particolare in corrispondenza del trasportatore 2, e configurato per essere operativamente attivo in relazione ad una regione d’ispezione R comprendente almeno la zona di carico 2a dell’organo di supporto, in particolare del trasportatore 2 (si vedano ad esempio le figure 4 e 5 in cui è schematizzata la regione di ispezione R). A tal proposito, il/i sensore/i saranno operativi per acquisire ed elaborare dati relativi solo alla regione di ispezione R. In altri termini, i sensori non prenderanno in considerazione dati provenienti al di fuori della regione di ispezione R che costituisce la potenziale massima regione di interesse ai fini del controllo successivamente descritto.
A fini meramente esemplificativi, la regione di ispezione R potrà comprendere lo spazio che sviluppa sopra il trasportatore 2 (si veda ad esempio la figura 5) sino ad una certa altezza prefissata ed anche delle zone lateralmente sporgenti rispetto allo sviluppo trasversale del trasportatore 2 stesso (si veda ad esempio la figura 4). La regione di ispezione R potrà essere definita via software ingrandendo/riducendo/modificando i volumi di spazio sotto analisi in funzione delle esigenze, compatibilmente con i field of view dei sensori. La regione di ispezione R potrà di fatto anche coincidere con un volume massimo dato dall’unione di tutti i field of view di tutti i sensori.
In una prima forma di realizzazione la stazione di accettazione 1 comprende un solo sensore 5 il quale può essere associato all’organo di supporto, in particolare al trasportatore 2, in corrispondenza della zona di carico 2a oppure può essere disposto in una posizione distanziata dalla zona di carico 2a, ad esempio in corrispondenza della porta d’accesso 15 del tunnel 14 come ad esempio illustrato nelle figure 1 e 2.
In una seconda forma di realizzazione, la stazione di accettazione 1 comprende due sensori 5 e 6 (un primo sensore 5 ed un secondo sensore 6). Il sensore 5 (primo sensore) può essere vantaggiosamente disposto a distanza dalla zona di carico 2a, in particolare è associato alla porta d’accesso 15 del tunnel 14, mentre il sensore 6 (secondo sensore) può essere vantaggiosamente disposto in corrispondenza della zona di carico 2a, in particolare associato al banco di accettazione 10 (si vedano ad esempio le figure 3-5).
In una terza forma di realizzazione illustrata in figura 11, la stazione di accettazione 1 comprende tre sensori 5, 6 e 7 (un primo sensore 5, un secondo sensore 6 ed un terzo sensore 7); i sensore 5 e 7 (primo e terzo sensore) possono essere vantaggiosamente disposti a distanza dalla zona di carico 2a, in particolare sono associati alla porta d’accesso 15 del tunnel 14, mentre il sensore 6 (secondo sensore) può essere vantaggiosamente disposto in corrispondenza della zona di carico 2a, in particolare associato al banco di accettazione 10.
Nel caso in cui vi siano una pluralità di sensori, la stazione di accettazione 1 prevede la predisposizione di almeno un primo sensore in corrispondenza del banco 10 ed almeno un secondo sensore in corrispondenza della zona di scarico (ad esempio associato al tunnel) in modo che l’eventuale articolo P in appoggio sulla zona di carico 2a risulti essenzialmente interposto tra detti primo e secondo sensore. Ovviamente qualsiasi numero e/o disposizione di sensori potrà egualmente essere adottata purché consenta di monitorare la desiderata regione di ispezione R ed eseguire gli algoritmi di controllo di seguito descritti.
Durante una prefissata condizione di monitoraggio il sensore 5, 6, 7 è configurato per elaborare, ad esempio istante per istante (ovvero in modo sostanzialmente continuo nel tempo), un segnale rappresentativo della regione d’ispezione R comprendente la zona di carico 2a. Il segnale emesso dal sensore è rappresentativo deN’ambiente che comprende la zona di carico 2a e quindi di tutto ciò che è disposto ed in movimento o meno all'interno di detto ambiente. Sotto il profilo strutturale, il sensore 5, 6, 7 sarà preferenzialmente un sensore ottico potendo comunque essere di varia natura e comprendere, ad esempio, almeno uno (o più) dei seguenti dispositivi:
> una telecamera a rilevazione di immagini, in particolare una telecamera di tipo RGB,
> una telecamera RGB-D (ovvero una telecamera RGB-Depth capace di stimare contemporaneamente la mappa di profondità ed un’immagine 2D, in particolare a colori);
> una telecamera 3D light field;
> una telecamera ad infrarossi, in particolare un doppio sensore di profondità a raggi infrarossi composto da un proiettore a infrarossi e da una telecamera sensibile alla stessa banda,
> una telecamera laser, in particolare un laser scanner 3D,
> una telecamera a tempo di volo,
> un sistema di misura ottico a luce strutturata,
> un sistema di misura ottico stereoscopico,
> opzionalmente, una pluralità di fotocellule, ad esempio configurate per muoversi in avvicinamento ed allontanamento rispetto all’articolo P.
In generale, mediante questa tipologia di sensori è possibile ricostruire il posizionamento di oggetti nell’area regione sotto monitoraggio nella loro disposizione tridimensionale, note la distanze della scena associate ad ogni pixel e le caratteristiche geometriche di sensore ed ottica, è possibile determinare le coordinate 3D della scena inquadrata. In altre parole, sfruttando i dati provenienti dai sensori sopra menzionati, l’unità di controllo 4 può calcolare sostanzialmente in real time la mappa di profondità della scena, ovvero una rappresentazione della scena in cui ad ogni pixel è associata la distanza dalla telecamera, ovvero le coordinate spaziali. Il calcolo della mappa di profondità può essere eseguito direttamente dal sensore (5, 6, 7) o, alternativamente, dall’unità di controllo 4.
In altre parole ancora, l’unità di controllo 4, grazie all’utilizzo dei particolari sensori descritti, può conoscere pixel per pixel il posizionamento tridimensionale di oggetti all’interno della regione di ispezione R.
Un possibile metodo per ottenere la mappa di profondità sfrutta il metodo della luce strutturata in cui viene proiettato un pattern noto sulla scena e viene stimata la distanza di ciascun pixel in base alle deformazioni assunte dal pattern.
In alternativa ancora (o in combinazione per migliorare il dettaglio e/o la precisione della ricostruzione) si può sfruttare il principio per cui il grado di sfocatura dipende dalla distanza. Possono essere usate lenti speciali con valori di lunghezze focali differenti in X e Y. Proiettando ad esempio dei cerchi, gli stessi si deformano in ellissi la cui orientazione dipende dalla profondità.
Anche la visione stereoscopica consente di stimare la profondità osservando la medesima regione d’ispezione da due punti differenti. La differenza nella posizione di punti corrispondenti (disparità) nelle due immagini ricostruite è legata alla distanza che può quindi essere calcolata con calcoli trigonometrici.
Va notato infine che l’utilizzo aggiuntivo di una normale telecamera 2D, in particolare a colori (ad esempio con sensore CMOS o CCD) in grado di riprendere la medesima regione d’ispezione consente con opportuni algoritmi software di “fondere” le due immagini (la nuvola di punti e l’immagine bidimensionale in colori reali) ottenendo di fatto una ricostruzione assai realistica dell’immagine di cui tuttavia si conoscono tutte le coordinate tridimensionali di ogni pixel di interesse, ovvero di sapere la disposizione tridimensionale degli oggetti in essa contenuti.
Ad esempio, in una prima forma di realizzazione preferenziale, ma non limitativa dell’invenzione, il sensore 5, 6, 7 comprende almeno una telecamera a rilevazione di immagini ed almeno una telecamera ad infrarossi. In una seconda forma di realizzazione preferenziale ma non limitativa dell’invenzione, il sensore 5, 6, 7 può comprendere almeno una telecamera a rilevazione di immagini ed almeno una telecamera laser. In una terza forma di realizzazione preferenziale ma non limitativa dell’invenzione, il sensore 5, 6, 7 può comprendere almeno una telecamera a rilevazione di immagini ed almeno una telecamera a tempo di volo. In una quarta forma di realizzazione preferenziale ma non limitativa dell’invenzione, il sensore 5, 6, 7 comprende almeno una telecamera a rilevazione di immagini ed almeno un sistema di misura ottico a luce strutturata.
Il sensore 5, 6, 7 è configurato per emettere un segnale di monitoraggio rappresentativo di una scansione della prefissata regione d’ispezione R comprendente la zona di carico 2a preposta a ricevere l’articolo P; il sensore è configurato per trasmettere detto segnale di monitoraggio all’unità di controllo 4. In particolare, il segnale di monitoraggio generato dal sensore 5, 6, 7 è rappresentativo dell’immagine tridimensionale della regione di ispezione R, quindi anche dell’articolo P e tutti gli ulteriori corpi C in essa contenuti. L’unità di controllo 4, almeno durante la condizione di controllo, è configurata per ricevere il segnale proveniente dal sensore (in particolare da ciascun sensore 5, 6 e 7), e monitorare la regione d’ispezione R comprendente la zona di carico 2a. In particolare, l’unità di controllo 4, almeno durante la condizione di controllo, è atta a ricostruire in tre dimensioni (con la risoluzione consentita/impostata per il sensore/i) la regione d’ispezione R ed in particolare ricostruisce l’articolo P ed ogni eventuale ulteriore elemento che si trovi all’interno della regione R. Questa ricostruzione 3D avviene sostanzialmente in continuo nel tempo in modo che, istante temporale per istante temporale, l’unità di controllo 4 abbia a disposizione i dati tridimensionali della regione d’ispezione R che varieranno al variare della scena, ovvero al variare della posizione dei corpi C all’interno della stessa.
Questa immagine tridimensionale, pur contenendo evidentemente un numero assai maggiore di informazioni, è di fatto rappresentativa di almeno una caratteristica dell’articolo P quale può essere la forma, la dimensione o la posizione dell’articolo P. In altre parole, durante la condizione di controllo, il sensore, ed opzionalmente la pluralità di sensori 5, 6, 7, è configurato per trasmettere il segnale di monitoraggio rappresentativo di almeno una di:
> una forma dell’articolo P disposto all’interno della prefissata regione d’ispezione, > una dimensione dell’articolo P disposto all’interno della prefissata regione d’ispezione,
> una posizione dell’articolo P disposto all’interno della prefissata regione d’ispezione.
L’unità 4, durante la condizione di controllo, è configurata per ricevere ed elaborare il segnale di monitoraggio al fine di determinare la presenza di un articolo P in corrispondenza della zona di carico 2a. In particolare, l’unità di controllo 4, durante la fase di determinazione della presenza dell’articolo P, è configurata per:
> ricevere il segnale di monitoraggio dal sensore (opzionalmente da uno o più sensori),
> in funzione di detto segnale di monitoraggio, stimare almeno uno dei seguenti parametri relativi all’articolo P posto all’intero della regione di identificazione R: o una nuvola di punti dell’articolo P,
o una sezione o profilo dell’articolo P,
o una forma dell’articolo P,
o una dimensione dell’articolo P,
o una posizione dell’articolo P rispetto all’organo di supporto, in particolare rispetto al trasportatore 2.
Benché l’unità di controllo 4 abbia a disposizione in continuo la ricostruzione 3D della regione d’ispezione R, in una realizzazione assai più semplice, potrebbe essere sufficiente ricevere soltanto delle informazioni relative all’articolo P o ad una sua caratteristica per implementare poi la routine di verifica delle intrusioni come meglio verrà descritta in seguito. Vantaggiosamente, grazie ad uno o più dei parametri sopra riportati, l’unità di controllo 4 è in grado di stimare la posizione dell’articolo P all'interno della regione d’ispezione R ed il suo ingombro (dimensione). In questo modo l’unità di controllo 4 può svolgere già in questa fase di determinazione della presenza dell’articolo (bagaglio) un controllo dimensionale su quest’ultimo per verificare che lo stesso rientri nelle dimensioni massime richieste dalla compagnia di trasporti.
In una forma di realizzazione preferenziale, ma non limitativa dell’invenzione, l’unità di controllo 4, in funzione del segnale di monitoraggio durante la determinazione dell’articolo P, stima la forma a livello tridimensionale (si veda la rappresentazione SP di figura 13) e la dimensione dell’articolo P posto sul trasportatore 2; in quest’ultima configurazione l’unità di controllo 4 può essere configurata per stimare l’ingombro massimo dell’articolo P e verificare se rientra entro certi prefissati limiti. Nel caso in cui l’articolo dovesse eccedere le dimensioni consentite, l’unità di controllo 4 può comandare l’arresto della procedura di registrazione dell’articolo P informare l’utente di tale arresto mediante il banco di accettazione 10.
Poiché a priori non è possibile per l’unità di controllo definire cosa sia l’articolo P e cosa (quale immagine) appartenga ad un utente o operatore che stia eseguendo una fase di posizionamento dell’articolo P sul trasportatore 2, l’unità di controllo 4 è configurata per eseguire un preliminare processo di riconoscimento dell’articolo P posto nella regione d’ispezione R al fine della corretta determinazione di quest’ultimo. Tale processo preliminare di riconoscimento è un processo dinamico, non solo perché legato alle dimensioni dell’articolo P, ma anche perché deve tener conto di cosa sta accadendo durante il posizionamento dell’articolo P sul trasportatore 2.
In maggiore dettaglio, il processo di riconoscimento dell’articolo P ha inizio con una fase di creazione di una regione d’interesse come schematizzata in figura 14 che viene avviata (ad esempio) non appena l’unità di controllo 4 riceve un segnale di peso dal rilevatore 3 (condizione che prevede ad esempio l’appoggio di una articolo sul trasportatore 2); in tale fase, la stessa unità di controllo 4 è programmata per generare una prima superficie di contenimento S1 di un corpo C che i sensori 5, 6, 7 stanno rilevando nella regione d’ispezione R (oppure una linea di contenimento L1 posta sostanzialmente attorno a detto corpo C) come illustrato in figura 14. Per fare ciò, in primis, l’unità di controllo 4 proietta l’immagine tridimensionale rilevata del corpo C su di un piano, in particolare un piano ortogonale alla direzione di avanzamento A del trasportatore 2. Nello specifico, la nuvola di punti viene proiettata sul piano ortogonale all'asse del nastro, e sono identificate le zone connesse della nuvola e scartate quelle più piccole di una data soglia (che identifica il rumore).
A questo punto, viene calcolata una ellissi che abbia medesima area della regione definita dalla proiezione deN’articolo P e stessi momenti geometrici. In altre parole, viene matematicamente calcolata una superficie o una linea che sia funzione del corpo C ‘visto’ dai sensori nella regione di ispezione R. L’ellisse viene quindi ulteriormente elaborata mediante algoritmi di inviluppo convesso (Convex Hull) che, dato un insieme di punti, determinano il più piccolo insieme convesso che li contenga tutti. In altri termini, l’ellisse viene matematicamente elaborata in modo da ‘deformarsi’ ed inglobare tutti i punti del corpo C al proprio interno. La superficie risultante è sostanzialmente un’ellisse che racchiude al proprio interno il corpo C. Quindi la regione risultante viene tagliata inferiormente con un piano orizzontale virtuale (ad esempio alto 50 mm dal trasportatore 2) in modo da filtrare il rumore nella fase di controllo dovuto proprio alla presenza del trasportatore.
Dell’ellisse deformata con l’algoritmo di Convex Hull viene mantenuta la sola parte superiore definente la regione di interesse sostanzialmente costituita da una specie di arco a volta che si trova posizionato sopra il corpo C. Tale regione è visibile in figura 15.
Una nuova regione d’interesse è generata ad ogni acquisizione da parte del sensore e l'insieme delle regioni d’interesse si annulla non appena venga misurato peso nullo o instabile. In particolare, l’unità di controllo 4, durante il processo di riconoscimento dell’articolo P, è programmata per:
- in un primo istante di tempo -> ricevere i segnali dal sensore 5, in particolare dalla pluralità di sensori 5, 6, 7, > in funzione dei segnali ricevuti, generare una rappresentazione geometrica, in particolare generare una proiezione bidimensionale dell'immagine tridimensionale della scena, ottenendo un’immagine bidimensionale di un corpo C disposto all'interno della regione d’ispezione (tale fase è schematicamente illustrata in figura 14),
> in funzione di detta rappresentazione geometrica, calcolare una prima superficie di contenimento S1 sostanzialmente inglobante detto corpo C, oppure una linea di contenimento L1 posta sostanzialmente attorno a detto corpo C (si veda sempre la figura 14).
L’unità di controllo 4, durante un secondo istante di tempo successivo al primo istante di tempo, è configurata per:
> ricevere ulteriori segnali dal sensore, in particolare dalla pluralità di sensori, > in funzione di detti segnali, generare una ulteriore rappresentazione geometrica, in particolare bidimensionale, di un corpo C disposto all'interno della regione d’ispezione,
> in funzione di detta rappresentazione geometrica, generare una seconda superficie di contenimento S2 sostanzialmente inglobante detto corpo C, oppure una seconda linea di contenimento L2 posta sostanzialmente attorno a detto corpo C.
L’algoritmo di generazione della superficie o linea di contenimento (nel caso esemplificativo l’ellisse deformata inglobante la proiezione del corpo C) opera in continuo al variare della rappresentazione bidimensionale del corpo C nel tempo. L’unità di controllo 4 è inoltre configurata per comparare il valore di un parametro dimensionale di detta prima e detta seconda superficie di contenimento S1 , S2 o di detta prima e seconda linea di contenimento L1, L2 (ad esempio l’area o la lunghezza dei segmenti o il momento geometrico, eccetera).
A seguito della fase di comparazione, verifica che il valore del parametro dimensionale della seconda superficie presenti una variazione rispetto al valore del parametro dimensionale della prima superficie che sia nullo (ovvero al di sotto di una prefissata soglia minima).
Di fatto, il valore della prefissata soglia è fissato per stabilire se la rappresentazione dimensionale del corpo C rilevato nel secondo istante di tempo è rimasta sostanzialmente invariata (invariata ad esempio a livello di dimensionale) rispetto alla rappresentazione dimensionale del corpo C rilevato nel primo istante di tempo: in tal modo l’unità di controllo verifica sostanzialmente una stabilità di forma e di dimensione della rilevazione.
Nel caso in cui tale variazione risulti entro la prefissata soglia, l’unità di controllo 4 procede con la determinazione dell’articolo P.
Nel caso in cui tale variazione risulti al di fuori della prefissata soglia, ovvero è effettivamente stata rilevata una variazione dell'immagine bidimensionale del corpo C, l’unità di controllo 4 ripete le fasi precedenti nel caso in cui tale variazione sia una riduzione del parametro dimensionale, ovvero la superficie o linea di contenimento si sia ridotta. Viceversa, nel caso di variazione rilevata che comporti un incremento della superficie o linea di contenimento, l’unità di controllo 4 determina o meno una situazione di intrusione.
Di fatto, la variazione del parametro dimensionale oltre la prefissata soglia sta ad identificare una certa variazione di forma e dimensione del corpo C nel secondo istante di tempo rispetto al primo istante di tempo. La variazione oltre la prefissata soglia consente all’unità di controllo 4 di determinare una non-stabilità del corpo C all’interno della regione d’ispezione R (cambiamento di forma del corpo C rilevato dall’unità di controllo 4). Nel caso in cui l’unità di controllo 4 dovesse rilevare un aumento del parametro dimensionale ciò significa che probabilmente un oggetto sta entrando in contatto o sta agendo sull’articolo P. Viceversa, una riduzione del parametro dimensionale significa che un oggetto (ad esempio il braccio del passeggero) si è allontanato – o si sta allontanando - dall’area monitorata dai sensori e che pertanto la nuova superficie o linea di contenimento calcolata è maggiormente circoscritta all’articolo P.
Di fatto, l’unità di controllo 4 è configurata per consentire la sola riduzione del parametro dimensionale del corpo C a determinare una fase di corretta identificazione del solo articolo P sul trasportatore 2 (condizione illustrata in figura 15). Una volta raggiunta la stabilità dimensionale del corpo C (condizione raggiunta quanto solamente l’articolo P si trova sul trasportatore 2 ed in particolare all’interno della regione d’ispezione R), l’unità di controllo 4 di fatto stabilisce che la dimensione del corpo C è la dimensione del solo articolo P.
Una volta raggiunta la stabilità del parametro dimensionale si può rilevare un aumento dello stesso solo se si rileva la presenza all’interno della regione d’ispezione di un ulteriore corpo. Pertanto, nel caso in cui tale variazione sia un aumento del parametro dimensionale, l’unità di controllo 4 non ricalcola la superficie di contenimento ma avvia una procedura di controllo come descritta in seguito. In maggiore dettaglio, l’unità di controllo 4, durante la fase generazione della rappresentazione geometrica del corpo C disposto all’interno della regione d’ispezione R, è configurata, in funzione del segnale ricevuto dal sensore, per determinare almeno uno dei seguenti parametri relativi al corpo C posto all’intero della regione di identificazione:
o una nuvola di punti NP del corpo C (condizione illustrata in figura 12),
o una sezione del corpo C,
o un profilo del corpo C,
o una forma del corpo C,
o una dimensione del corpo C,
Quindi, in funzione di detto parametro, genera una rappresentazione geometrica piana del corpo definita da una o più superfici oppure da una o più sagome a profilo chiuso, e calcola il valore del/dei parametro/i dimensionale/i di detta rappresentazione geometrica piana, detto parametro dimensionale comprendendo almeno uno di:
o un momento d’inerzia della rappresentazione geometrica,
o un’area della rappresentazione geometrica,
o un’estensione perimetrale della rappresentazione geometrica,
o in funzione del valore del parametro dimensionale di detta rappresentazione geometrica piana, calcolare la superficie inglobante detta rappresentazione geometrica piana, oppure la linea posta attorno a detta rappresentazione geometrica piana.
Una volta stabilita che la dimensione del corpo C è la dimensione del solo articolo P ed una volta che il peso rilevato dall’unità di controllo 4 risulti sostanzialmente stabile, quest’ultima conclude per la presenza dell’articolo P e lo identifica.
In questa situazione è necessario che l’articolo non possa più essere manomesso e viene attivata pertanto una condizione di controllo. La valutazione della presenza di un'intrusione è effettuata mediante la valutazione di una funzione matematica di costo che può dipendere dalle posizioni, assolute o relative, di uno o più oggetti presenti nella scena inquadrata e da almeno un parametro non posizionale ad essi associato. Il valore di tale funzione di costo, istante per istante, è univoco per l'intera scena e prende il nome di funzione energia.
L’unità di controllo riceve in continuo il segnale di monitoraggio dai sensori 5, 6, 7 ed assegna alla prefissata regione d’ispezione R (fotografia all’istante zero della regione) un certo valore della funzione energia; questo valore potrà essere anche un valore iniziale nullo. Il confronto con il valore di soglia potrà essere effettuato con il suo valore assoluto e/o con le sua variazione rispetto alla condizione iniziale. In funzione del segnale di monitoraggio, l’unità di controllo 4 rileva le variazioni che dovessero avvenire nel tempo all’interno della regione di ispezione R. La variazione sarà provocata dalla presenza e/o dal movimento di uno o più corpi C che si trovano all’interno della o che entrano nella regione d’ispezione R.
A seguito di tale variazione della scena (ovvero della regione di ispezione), l’unità di controllo 4 determina una conseguente alterazione del valore energetico della regione di ispezione R legata a detta variazione rilevata.
In altri termini, i sensori monitorano la scena nel tempo. Variazioni della scena nel tempo comportano corrispondenti variazioni del valore della funzione energia della regione di ispezione R.
In particolare, la variazione del valore energetico è innanzitutto funzione di almeno un parametro di posizione del corpo C (o dei corpi C) – differente dall’articolo P – all’interno della regione di ispezione.
Il parametro di posizione sopra richiamato potrà essere una posizione ‘s’ assoluta del corpo C nella regione d’ispezione R, una posizione relativa ‘t’ assunta di detto corpo C rispetto agli altri corpi della regione di ispezione R, una posizione relativa ‘t’ assunta di detto corpo C rispetto all’articolo P posto sulla zona di carico 2a, o anche una posizione relativa ‘t’ assunta di detto corpo C rispetto ad un riferimento posto nella regione di ispezione R, ad esempio una posizione relativa rispetto ad un punto o ad una zona dell’organo di supporto che riceve l’articolo P. In ogni caso, il parametro posizionale rende conto di una vicinanza/lontananza del corpo C rispetto all’articolo P.
Inoltre, la variazione del valore energetico della scena è anche funzione di almeno un parametro aggiuntivo. In altri termini, la variazione di energia tra due scene non è funzione della sola (variazione di) posizione del corpo C, ma anche almeno di una ulteriore variabile ed in generale di più di una.
L’unità di controllo 4 infatti tiene conto anche di un parametro aggiuntivo caratterizzante il corpo C; questo parametro aggiuntivo del corpo C è ad esempio legato alla velocità dello stesso in termini di modulo, direzione e/o verso, espresso in termini assoluti, ovvero in termini relativi.
In via esemplificativa, il parametro aggiuntivo caratterizzante il corpo C potrà essere scelto tra uno o più di un modulo u della velocità v assoluta del corpo C, una direzione w della velocità v assoluta del corpo C, un verso x della velocità v assoluta del corpo C. In alternativa potrà essere scelto tra un modulo, una direzione, un verso della velocità v relativa del corpo C rispetto all’articolo P.
Un corpo che si muova verso l’articolo P con una certa velocità diretta verso l’articolo stesso genererà una variazione diversa del valore di energia (in generale più pericolosa in termini di potenziale intrusione) rispetto al medesimo corpo, nella medesima posizione, con medesima velocità diretta in allontanamento da detto articolo P.
Grazie ai citati sensori che rilevano nel tempo l’immagine della scena è possibile confrontare due immagini successive e non solo identificare la posizione di corpi C significativi, ma anche stabilire la loro velocità in termini vettoriali.
In ulteriore esempio, il parametro aggiuntivo caratterizzante il corpo C potrà ancora essere un percorso di spostamento y del corpo C, una sagoma, una parte della sagoma, o un parametro funzione della sagoma dello stesso corpo C.
Si noti che la variazione di energia della scena (regione di ispezione R) potrà essere in aggiunta (o in alternativa) funzione di un parametro aggiuntivo caratterizzante la stazione di accettazione 1. In questo caso potrà tale parametro comprendere una condizione operativa della stazione di accettazione 1, quale una condizione di supervisione da parte di un operatore dedicato o una condizione di presenza di un operatore per la supervisione di una pluralità di stazioni o una condizione di lavoro non assistita da operatori.
In caso di presenza di operatore dedicato sarà necessaria una variazione di energia maggiore per generare una situazione di allarme in quanto si ritiene che la presenza dell’operatore porti al duplice effetto di ridurre i tentativi di intrusione e di avere un controllo aggiuntivo effettuato dall’operatore stesso durante il carico e l’accettazione del bagaglio.
Si può inoltre tenere conto anche di un parametro aggiuntivo caratterizzante la regione di ispezione R, nel senso che si potrà ad esempio impostare un livello di sicurezza assegnato alla regione di ispezione (sicurezza alta, media o bassa) che aumenterà o meno la sensibilità e la sicurezza del sistema di sorveglianza. Anche una condizione di allerta del luogo ove si trova la stazione di accettazione 1 potrà contribuire a variare la sensibilità del sistema, ovvero influire in maniera più o meno pesante sulle variazioni di energia della regione di ispezione R.
Una volta calcolato il valore della variazione di energia, l’unità di controllo è in grado di determinare una situazione di intrusione in funzione di una prefissata relazione tra un valore di una soglia energetica di riferimento (prestabilita) e la citata variazione del valore energetico della prefissata regione d’ispezione R.
Le funzioni potranno ovviamente essere differenti tra loro, la più immediata è data dal confronto del valore della variazione di energia con la soglia; viene ritenuta esservi intrusione ogniqualvolta la variazione superi in valore la soglia.
Sebbene il controllo come sopra richiamato si applichi alla scena visiva nel suo complesso, ovvero l’idea generale alla base della presente descrizione sia quella di assegnare un valore di energia a ciascuna ‘fotografia’ della regione di ispezione nel suo complesso e di valutarne le variazioni, da un punto di vista pratico si limita ai soli corpi C ritenuti significativi presenti in tale regione la capacità di variare il contenuto energetico della scena. Infatti, in generale, molti dei corpi che si trovano nella regione di ispezione sono considerati secondari e poco influenti in quanto si tratta di elementi fissi facenti parte della stazione o di strutture circostanti. In questo modo, la variazione di energia della regione di ispezione sarà prevalentemente causata da corpi in movimento che si trovano o entrano nella regione di ispezione. A tal proposito, e come sopra accennato in termini più generali, l’unità di controllo 4, in funzione del segnale di monitoraggio ricevuto da uno o più sensori 5, 6, 7, è configurata per determinare, durante la condizione di controllo, la presenza di almeno un corpo C – differente dall’articolo P – all’interno della zona d’ispezione R ed assegnare a detto corpo C un valore energetico che varierà il valore di energia<complessiva della scena E funzione di:>
<� un parametro di posizione di detto corpo C (componente potenziale), e>� almeno un parametro aggiuntivo caratterizzante detto corpo C (componente nonpotenziale).
In seguito all’assegnazione del nuovo valore di energia alla scena, l’unità di controllo 4 determina una situazione di intrusione in funzione della relazione preimpostata tra il valore della soglia dell’energia di riferimento ed il valore di energia della scena (ovvero la variazione di energia tra i due istanti monitorati). In particolare, il parametro di posizione comprende uno o più dei parametri sopra menzionati. Come descritto, la variazione di energia sarà contestualmente influenzata dalla velocità (ad esempio vettoriale) e/o dal percorso che il corpo C sta compiendo.
L’unità di controllo 4 è quindi in grado di assegnare alla scena, costituita dai corpi C considerati significativi rilevati nella regione d’ispezione R un valore di energia (o un suo delta) “E” funzione dei parametri sopra in elenco.
Il valore di energia e le sue variazioni possono essere determinati esclusivamente mediante i parametri di posizione e caratterizzanti sopra identificati; in una forma di realizzazione preferenziale, ma non limitativa dell’invenzione, la variazione del valore di energia dovuta a ciascun corpo C rilevato considerato significativo nella regione d’ispezione R è funzione di uno o più ulteriori parametri in grado di correggere/variare il valore di energia di ciascun corpo C. Questi parametri tengano in qualche modo conto del contesto e delle intenzioni dei potenziali intrusori, intenzionati a manomettere l’articolo durante la fasi di accettazione dello stesso (ad esempio manomettere un bagaglio durante fasi di check-in). Ciò si traduce nell’esplicitazione di una funzione che, oltre ai parametri sopra espressi direttamente legati alla componente posizionale (potenziale) dell’energia di un oggetto (corpo C), tenga conto anche di altre componenti correttive (e che si riduca alla sola componente potenziale come caso degenere). Questi correttivi hanno lo scopo di modificare la sensibilità del metodo, ridurre gli errori ed ottimizzare i risultati in funzione delle particolari esigenze applicative.
Di fatto, qualsiasi sia l’applicazione, in generale il controllo delle intrusioni ha rilevanza diversa in funzione dello stato macchina e della fase del ciclo di lavoro della stazione di accettazione 1.
E’ quindi possibile modificare la funzione per la determinazione del valore protezione di un corpo C in modo tale da tenere in considerazione queste informazioni aggiuntive.
Il segnale di monitoraggio emesso da uno o più sensori 5, 6, 7 può aggiuntivamente essere rappresentativo di un parametro di condizione al contorno comprendente il numero di corpi C presenti nella regione d’ispezione R, la dimensione del corpo rilevato, etc.
Potrebbe essere significativo modificare il valore della funzione energia per tenere in considerazione particolari condizioni al contorno e/o per trascurare alcune intrusioni. A titolo esemplificativo: si potrebbe pensare di aumentare la sensibilità del metodo nel momento in cui fossero riconosciute più persone intorno alla sorgente in quanto viene considerata una condizione più critica, oppure non considerare intrusioni quelle provenienti da una particolare direzione, in quanto sicuramente effettuate da un operatore qualificato.
E’ quindi possibile modificare la funzione per la determinazione del valore protezione di un corpo C in modo tale da tenere in considerazione queste informazioni aggiuntive, ovvero modificare il valore del parametro aggiuntivo caratterizzante con almeno uno dei fattori correttivi sopra identificati.
L’assegnazione del valore di energia da parte dell’unità di controllo 4 alla scena comprende una stima, in funzione del segnale di monitoraggio, di almeno un parametro identificativo relativo ad ogni corpo C ritenuto significativo posto all’interno della regione di identificazione: ad esempio una nuvola di punti del corpo C, una sezione o profilo del corpo C, una forma del corpo C, e/o una dimensione del corpo C.
L’unità di controllo 4 assegna al citato parametro identificativo selezionato un valore potenziale di un punto di detto parametro identificativo (ad esempio il punto più vicino rispetto all’articolo P, o il punto rappresentativo del centro di massa di detto corpo) o alternativamente il valore potenziale medio del corpo C, in particolare un valore potenziale medio dell’insieme di punti che definiscono il corpo C.
Di fatto, l’unità di controllo 4 è configurata per assegnare ad almeno un punto del corpo C identificato nella regione d’ispezione il valore potenziale che tiene conto dei parametri di posizione e caratterizzante del corpo sopra espressi, preferibilmente, ma non limitativamente, corretto con i fattori sopra descritti (fattori correttivi del valore potenziale in funzione dello stato macchina e condizioni al contorno) al fine di valutare il suo contributo all’energia della scena ed alle sue variazioni.
Determinati i contributi all’energia della scena dovuti ai corpi C ritenuti significativi, considerando i valori potenziali di un solo punto o del potenziale medio di un sottoinsieme di punti ovvero di tutti i punti dei corpi C a cui si aggiungono i contributi dei fattori correttivi sopra descritti, l’unità di controllo 4 confronta il valore di energia della scena con il valore della soglia energetica di riferimento e, in seguito al confronto, determina la situazione di intrusione in funzione della prefissata relazione tra il valore di soglia di riferimento ed il valore di energia della scena.
In particolare, l’unità di controllo 4 è configurata per segnalare un’intrusione nel caso in cui il valore di energia della scena raggiunga o superi il valore della soglia energetica di riferimento.
Nelle figure da 6 a 10 sono riportati degli esempi di assegnazioni di differenti valori energetici ad un corpo C – in questo caso rappresentato da una mano di un utente o di un operatore addetto – identificato nella regione d’ispezione R.
Ad esempio in figura 6 è illustrata una condizione in cui il corpo C è fermo (non si muove rispetto all’articolo P); in tale condizione, l’unità di controllo determina il contributo all’energia complessiva della scena E1 in funzione dei parametri di posizione e caratterizzante sopra descritti (ad esempio velocità e sua direzione), nonché in funzione dei fattori correttivi del medesimo valore. In questo particolare caso, il parametro di velocità e traiettoria del corpo C non contribuiranno al valore di energia E1 in quanto nulli. Se, ad esempio, il valore di energia calcolato E1 comporterà una variazione dell’energia della scena maggiore della prefissata soglia di riferimento, l’unità di controllo 4 segnalerà una intrusione o una condizione di potenziale pericolo di manomissione dell’articolo P sul trasportatore 2.
In figura 7 è illustrata una condizione in cui il corpo C è in movimento in allontanamento rispetto all’articolo P. In tale condizione, l’unità di controllo 4 calcola un contributo E2 del corpo C alla variazione dell’energia della scena in funzione dei parametri sopra descritti, nonché in funzione dei fattori correttivi del valore potenziale. In questo particolare caso, il corpo C ha una traiettoria che non incrocia l’articolo P posizionato sul trasportatore: i parametri di velocità e traiettoria potranno, ad esempio, ridurre il valore di energia E2 a segnalare un basso o addirittura nullo rischio di intrusione/manomissione dell’articolo P. In questo caso particolare, il contributo energetico E2 calcolato potrà essere inferiore rispetto al valore E1 di figura 6 in quanto l’allontanamento del corpo C non può determinare una condizione di intrusione/manomissione dell’articolo P. Ad ogni modo, fissata la soglia energetica di riferimento, se il valore di energia calcolato E2 causerà una variazione dell’energia della scena maggiore della prefissata soglia di riferimento, l’unità di controllo 4 è configurata per segnalare una intrusione o una condizione di potenziale pericolo alla manomissione dell’articolo P sul trasportatore 2.
In figura 8 è invece illustrata una condizione con elevato rischio di intrusione e manomissione dell’articolo, in quanto il corpo C si trovo in posizione ravvicinata rispetto all’articolo ed inoltre presenta una traiettoria che incrocia l’articolo P. in questo caso, l’unità di controllo 4 è configurata per assegnare al corpo C un valore di energia E3 funzione dei parametri di posizione e caratterizzazione sopra descritti, nonché in funzione dei fattori correttivi del valore potenziale. A parità di stato macchina e condizione al contorno, l’unità di controllo 4 è configurata per assegnare al corpo C di figura 8 un valore di energia E3 maggiore rispetto al valore potenziale E2 del corpo C di figura 7 a segnalare una condizione di maggiore pericolo di intrusione/manomissione dell’articolo P Ad ogni modo, anche in questo caso, la situazione di intrusione viene segnata dall’unità di controllo 4 esclusivamente nel caso in cui, fissata la soglia energetica di riferimento, la stessa unità 4 determina che la variazione di energia complessiva dovuta a E3 è superiore rispetto alla soglia di riferimento.
E’ importante notare che la situazione di intrusione è determinata in base alla soglia energetica di riferimento che viene assegnata all’unità di controllo 4 ed a parametri aggiuntivi rispetto alla sola posizione. Nelle figure 9 e 10 sono illustrate infatti due situazioni in cui un corpo C si trova alla medesima distanza dall’articolo P. In un sistema di controllo delle intrusioni ‘statico’ o di tipo volumetrico, entrambe le situazioni illustrate porterebbero alla medesima condizione (ex allarme in quanto il corpo è interno al volume di controllo).
Viceversa, utilizzando l’algoritmo in accordo con la presente invenzione, le due situazioni potranno essere distinte e portare alla generazione di un allarme di intrusione (fig.10) o meno (figura 9).
Infatti, in una prima condizione illustrata nelle figura 9, l’unità di controllo 4 determina una situazione accettabile (non intrusione): in questo caso a parità di prefissata soglia energetica di riferimento, un corpo C che si stia muovendo in allontanamento dall’articolo P ridurrà l’energia complessiva della scena sotto la soglia. Anche una diversa configurazione della stazione (ad esempio stazione controllata) ridurrà l’energia (o la sua variazione) della regione di ispezione, portando la stessa energia sotto la soglia.
In una seconda condizione illustrata in figura 10, l’unità di controllo 4 viceversa determina una situazione di intrusione. Si noti che da un punto di vista geometrico le due situazioni (fig. 9 e 10) sono identiche, ma la reazione dell’unità di controllo della stazione opposta.
In questo caso, la prefissata soglia energetica di riferimento impostata per la condizione di figura 10 è ancora la stessa impostata per la condizione di figura 9; l’unità di controllo 4 di figura 10 tuttavia tiene conto della velocità e direzione di moto del corpo C che si sta, ad esempio avvicinando all’articolo P. Questo aumenta l’energia della scena portando ad una segnalazione di allarme. Eventualmente l’energia potrà essere ulteriormente aumentata a causa di ulteriori condizioni, ad esempio in aeroporto in situazione di allarme a causa di potenziale rischio terroristico. La medesima situazione geometrica viene caratterizzata in maniera completamente differente nella valutazione della variazione dell’energia.
Negli esempi sopra riportati, si è fatto riferimento alla determinazione di una situazione di intrusione nella condizione in cui il valore dell’energia assegnata alla scena in funzione dei contributi del corpo o dei corpi C ritenuti significativi superi una prefissata soglia. Ovviamente, l’unità di controllo può essere programmata in modo tale che, la situazione di intrusione venga determinata in funzione di una relazione tra un valore di una soglia energetica di riferimento ed il valore di energia della scena, ad esempio quando il valore di energia misurato risulti inferiore alla prefissata soglia di riferimento (o alla metà della stessa), oppure al di sopra di un prefissato rapporto.
Come sopra descritto, la fase di determinazione della presenza dell’articolo e del corpo C avvengono durante la condizione di controllo dell’unità 4. La condizione di controllo potrebbe essere automaticamente comandata dall’unità di controllo 4 nel momento in cui inizia a ricevere un segnale di peso dal rilevatore 3, ovvero nel momento in cui un potenziale articolo P è stato posto sull’organo di supporto, in particolare sul trasportatore 2. Alternativamente, la condizione di controllo potrà cominciare solo quando il segnale di peso dal rilevatore 3 sia in una condizione di stabilità, ovvero l’articolo P stabilmente posizionato sull’organo di supporto – in particolare sul trasportatore 2 – ed il passeggero si sia ragionevolmente già allontanato. Ovviamente, il monitoraggio (condizione di controllo) potrebbe essere viceversa scandito temporalmente, ad esempio dal momento in cui viene emessa la targhetta col codice a barre per un bagaglio da imbarcare. In questa situazione, tipicamente l’unità di controllo 4 elaborerà sia i dati dell’articolo P, sia l’immagine tridimensionale del passeggero, ovvero della porzione del passeggero che si trova all’interno della regione di ispezione R (ad esempio il braccio che sta deponendo il bagaglio).
In questa fase l’unità di controllo 4 dovrà garantire che l’articolo P sia pesato e che durante questa fase e successivamente alla stessa, sino all’invio dell’articolo P, nessuno possa manomettere il bagaglio/articolo P stesso. Questo per evitare sia che il peso rilevato possa essere alterato, sia per evitare che l’articolo P possa in qualsiasi modo essere manomesso.
Procedimento di accettazione
Forma inoltre oggetto della presente invenzione un procedimento di accettazione di articoli, in particolare eseguito mediante una stazione di accettazione 1 in accordo con una qualsiasi delle unite rivendicazioni e/o in accordo con la descrizione sopra riportata.
Il procedimento prevede una fase di posizionamento di un articolo P sulla zona di carico 2a dell’organo di supporto. Una volta appoggiato l’articolo sull’organo di supporto (sul trasportatore 2), l’unità di controllo 4 svolge il processo di riconoscimento dell’articolo P sopra descritto in modo tale definire cosa sia l’articolo P e cosa (quale immagine) appartenga ad un utente o operatore che sta eseguendo una fase di posizionamento dell’articolo P sul trasportatore 2.
Una volta verificato il corretto posizionamento dell’articolo P sul trasportatore 2, il procedimento avvia la condizione di controllo durante la quale viene eseguito il monitoraggio, mediante almeno uno dei sensori 5, 6, 7, della regione d’ispezione R comprendente la zona di carico 2a: il sensore durante la fase di monitoraggio emette il segnale di monitoraggio rappresentativo di una scansione (misura) della regione d’ispezione R comprendente la zona di carico 2a.
Il segnale di monitoraggio viene inviato all’unità di controllo 4 la quale elabora il segnale per determinare la presenza di un articolo P in corrispondenza della zona di carico 2a. La fase di determinazione della presenza dell’articolo P comprende le seguenti sotto-fasi eseguite dall’unità 4:
<� ricevere il segnale di monitoraggio dal sensore 5, 6, 7,>
� in funzione di detto segnale di monitoraggio, stimare almeno uno dei seguentiparametri relativi all’articolo P posto all’intero della regione di identificazione: o una nuvola di punti dell’articolo P,
o una sezione o profilo dell’articolo P,
o una forma dell’articolo P
o una dimensione dell’articolo P,
o una posizione dell’articolo P.
In maggiore dettaglio, durante la fase di determinazione della presenza dell’articolo P, l’unità di controllo 4 stima la posizione relativa dell’articolo P rispetto al trasportatore 2 e stima l’ingombro dell’articolo P al fine di verificare che le dimensioni di quest’ultimo rientrino nelle dimensioni massime consentite dalla compagnia di trasporto. Sempre durante la fase di controllo, l’unità 4 determina il peso dell’articolo P grazie al segnale ricevuto dal rilevatore 3 associato al trasportatore 2.
Come sopra descritto, il procedimento comprende la fase di determinazione dell’eventuale presenza di un corpo C (o più corpi) all’interno della zona d’ispezione R e di assegnazione allo stesso di un valore di energia “E” funzione di almeno un parametro di posizione di detto corpo, ed almeno un parametro aggiuntivo caratterizzante di detto corpo.
In seguito all’assegnazione del valore di energia al corpo C, che comporterà una variazione dell’energia complessiva della scena, il processo prevede una fase di determinazione, tramite l’unità di controllo 4, di una situazione di intrusione in funzione di una prefissata relazione tra un valore di una soglia energetica di riferimento ed il valore di energia della scena. L’assegnazione del valore di energia da parte dell’unità di controllo 4 al corpo (C) prevede le fasi di stimare, in funzione del segnale di monitoraggio, almeno uno dei parametri identificativi relativi al corpo C posto all’interno della regione di identificazione, ad esempio una nuvola di punti del corpo C, una sezione o profilo del corpo C, una forma del corpo C, una dimensione del corpo C. Si assegna ai parametri identificativi, alternativamente, un valore potenziale (posizionale) di un punto di detto parametro identificativo (ad esempio un punto più vicino rispetto all’articolo (P), o un punto rappresentativo del centro di massa di detto corpo), oppure un valore potenziale medio del corpo C, in particolare un valore potenziale medio dell’insieme di punti che definiscono il corpo C.
Il valore potenziale del corpo C può essere vantaggiosamente corretto mediante uno o più fattori correttivi come sopra descritti i quali sono determinati in funzione dello stato macchina e/o in funzioni di prefissate condizioni al contorno.
A seguito della determinazione della presenza dell’articolo e alla assegnazione di un valore di energia ad uno o più corpi C identificati nella regioni d’ispezione R, l’unità di controllo determina una situazione di intrusione in funzione di una prefissata relazione tra il valore della soglia energetica di riferimento ed il valore di energia della scena.
In particolare, l’unità di controllo 4 confronta il valore di energia assegnato alla scena dovuto al corpo o ai corpi C significativi rilevati nella regione d’ispezione R con il valore della soglia energetica di riferimento; in seguito alla fase di confronto, l’unità 4 determina la situazione di intrusione nel caso in cui il valore di energia complessiva della scena raggiunga o superi il valore della soglia energetica di riferimento.
Nel caso in cui non vengano verificate situazioni di intrusione, l’unità di controllo 4 termina la procedura di accettazione dell’articolo P e comanda la movimentazione del trasportatore 2 in modo tale che l’articolo possa essere inviato alla prefissata linea di smistamento 12.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Stazione di accettazione (1) di articoli (P), in particolare stazione di check-in per aree di check-in di aeroporti, comprendente: > almeno un organo di supporto configurato per ricevere almeno un articolo (P) in corrispondenza di una zona di carico (2a), > almeno un sensore (5, 6, 7) configurato per emettere un segnale di monitoraggio rappresentativo di una scansione di una prefissata regione d’ispezione (R) comprendente la zona di carico (2a) preposta a ricevere l’articolo (P), > almeno un’unità di controllo (4) connessa al sensore (5, 6, 7) e configurata per definire una condizione di controllo durante la quale l’unità di controllo (4) è configurata per: o ricevere il segnale di monitoraggio dal sensore (5, 6, 7); o determinare la presenza di un articolo (P) in corrispondenza della zona di carico (2a), in particolare in funzione di detto segnale di monitoraggio; o assegnare alla prefissata regione d’ispezione (R) un valore di energia; o in funzione del segnale di monitoraggio, rilevare una variazione all'interno della zona di ispezione (R), detta variazione essendo provocata da una presenza e/o movimentazione di almeno un corpo (C) all’interno della zona d’ispezione (R); e o determinare una conseguente variazione del valore di energia della zona di ispezione (R) legata a detta variazione rilevata, detta variazione del valore di energia essendo funzione di: <■>almeno un parametro di posizione di detto corpo, e <■>almeno un parametro aggiuntivo caratterizzante detto corpo (C) e/o detta regione di ispezione (R) e/o detta stazione di accettazione (1), o determinare una situazione di intrusione in funzione di una prefissata relazione tra un valore di una soglia energetica di riferimento e detta variazione del valore di energia di detta prefissata regione d’ispezione (R).
  2. 2. Stazione secondo la rivendicazione 1 , in cui il parametro di posizione di detto corpo comprende almeno uno di: > una posizione (s) assoluta di detto corpo (C) nella regione d’ispezione (R), > una posizione relativa (t) assunta di detto corpo (C) rispetto agli altri corpi della regione di ispezione (R), > una posizione relativa (t) assunta di detto corpo (C) rispetto all’articolo (P) posto sulla zona di carico (2a), > una posizione relativa (t) assunta di detto corpo (C) rispetto ad un riferimento posto nella regione di ispezione (R).
  3. 3. Stazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il parametro aggiuntivo caratterizzante di detto corpo (C) comprende almeno uno selezionato nel gruppo tra: > un modulo (u) di una velocità (v) assoluta di detto corpo (C); > una direzione (w) della velocità (v) assoluta di detto corpo (C); > un verso (x) della velocità (v) assoluta di detto corpo (C); > un percorso di spostamento (y) di detto corpo (C); > un modulo (u) di una velocità (v) relativa di detto corpo (C) rispetto all’articolo (P); > una direzione (w) della velocità (v) relativa di detto corpo (C) rispetto all’articolo (P); > un verso (x) della velocità (v) relativa di detto corpo (C) rispetto all’articolo (P); > un percorso di spostamento (y) di detto corpo (C) rispetto all’articolo (P) o ad un percorso di spostamento di detto articolo (P); > una sagoma di detto corpo (C); > una parte della sagoma di detto corpo (C); > un parametro funzione della sagoma di detto corpo (C); > una dimensione di detto corpo (C).
  4. 4. Stazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il parametro aggiuntivo caratterizzante detta regione di ispezione (R) comprende almeno uno selezionato nel gruppo tra: > una condizione di allerta del luogo ove si trova la stazione di accettazione (1); > un livello di sicurezza assegnato alla regione di ispezione, ad esempio sicurezza alta, media o bassa; ed in cui il parametro aggiuntivo caratterizzante la stazione di accettazione (1) è rappresentativo di almeno una selezionata nel gruppo tra le seguenti condizioni: > una condizione operativa della stazione di accettazione, > una condizione di supervisione da parte di un operatore dedicato, > una condizione di presenza di un operatore per la supervisione di una pluralità di stazioni, > una condizione di lavoro non supervisionato della stazione, > una condizione del ciclo macchina della stazione, > una condizione di presenza di più passeggeri in prossimità della stazione, > una condizione di allerta segnalata dall’aeroporto, > una richiesta di sensibilità del sistema avanzata dall’aeroporto.
  5. 5. Stazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’unità di controllo (4) è configurata per assegnare a detto corpo (C), a seguito della variazione all'interno della zona di ispezione (R), un valore di energia funzione di: > almeno il parametro di posizione di detto corpo, e > almeno il parametro aggiuntivo caratterizzante detto corpo (C), detto valore di energia del corpo (C) contribuendo alla, o determinando la, variazione del valore di energia della zona di ispezione (R).
  6. 6. Stazione secondo la rivendicazione precedente, in cui l’assegnazione del valore di energia da parte dell’unità di controllo (4) al corpo (C) comprende: > determinare, in funzione del segnale di monitoraggio, almeno uno dei seguenti parametri identificativi relativi al corpo (C) posto all'interno della regione di identificazione: o una nuvola di punti di detto corpo (C), o una sezione o profilo di detto corpo (C), o una forma di detto corpo (C), o una dimensione di detto corpo (C), > assegnare a detto parametro identificativo almeno uno selezionato nel gruppo di: o un valore potenziale di un punto di detto parametro identificativo, opzionalmente di almeno selezionato nel gruppo tra: <■>un punto più vicino rispetto all’articolo (P), <■>un punto rappresentativo del centro di massa di detto corpo, o un valore potenziale medio del corpo (C), in particolare un valore potenziale medio dell'insieme di punti che definiscono il corpo (C).
  7. 7. Stazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 5 e 6, in cui l’unità di controllo è configurata per: > confrontare il valore di energia del corpo (C) con il valore della soglia energetica di riferimento, > in seguito a detta fase di confronto, determinare la situazione di intrusione in funzione di una prefissata relazione tra un valore di una soglia energetica di riferimento ed il valore di energia del corpo (C), detta prefissata relazione essendo in particolare una differenza tra il valore di una soglia energetica di riferimento ed il valore di energia del corpo (C), opzionalmente, l’unità di controllo (4) è configurata per determinare la situazione di intrusione nel caso in cui il valore di energia di detto corpo (C) raggiunga o superi il valore della soglia energetica di riferimento.
  8. 8. Stazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’unità di controllo è configurata per: > confrontare detta variazione del valore di energia di detta prefissata regione d’ispezione (R) con il valore della soglia energetica di riferimento, > in seguito a detta fase di confronto, determinare la situazione di intrusione in funzione di una differenza tra il valore di una soglia energetica di riferimento e la variazione del valore di energia di detta prefissata regione d’ispezione (R).
  9. 9. Stazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’organo di supporto comprende un trasportatore (2) estendentesi longitudinalmente tra la zona di carico (2a) ed una zona di scarico (2b) dell’articolo (P), detto trasportatore (2) essendo configurato per ricevere almeno un articolo (P) in corrispondenza della zona di carico (2a) e movimentarlo fino alla zona di scarico (2b) lungo una direzione di avanzamento (A), la stazione comprendendo inoltre almeno un rilevatore di peso (3) associato all’organo di supporto e configurato per emettere almeno un segnale relativo al peso dell’articolo (P) in appoggio su detto organo di supporto, l’unità di controllo (4) essendo connessa al rilevatore di peso (3) e configurata per stimare, in funzione del segnale ricevuto dal rilevatore di peso (3), il peso dell’articolo (P) in appoggio sull’organo di supporto.
  10. 10. Stazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il sensore (5), durante la condizione di controllo, è configurato per emettere un segnale di monitoraggio rappresentativo di almeno uno di: > una forma dell’articolo (P) disposto all’interno della prefissata regione d’ispezione, > una dimensione dell’articolo (P) disposto all'interno della prefissata regione d’ispezione, > una posizione dell’articolo (P) disposto all’interno della prefissata regione d’ispezione, l’unità di controllo (4), durante la fase di determinazione della presenza dell’articolo (P), essendo configurata per: > ricevere il segnale di monitoraggio dal sensore (5, 6, 7), > in funzione di detto segnale di monitoraggio, stimare almeno uno dei seguenti parametri relativi all’articolo (P) posto all’intero della regione di identificazione: o una nuvola di punti dell’articolo (P), o una sezione o profilo dell’articolo (P), o una forma dell’articolo (P), o una dimensione dell’articolo (P), o una posizione dell’articolo (P) rispetto al trasportatore (2).
  11. 11. Stazione secondo la rivendicazione 9 o 10, in cui l’unità di controllo (4), durante la condizione di controllo è configurata per: > ricevere dal rilevatore (3) un segale rappresentativo del peso dell’articolo (P) in appoggio sulla zona di carico (2a), > determinare il peso dell’articolo in appoggio sulla zona di carico (2a), > determinare la sostanziale stabilità del peso dell’articolo in appoggio sulla zona di carico (2a), solo in caso di stabilità di peso dell’articolo sul trasportatore (2), l’unità di controllo è configurata per: > verificare o considerare la variazione all'interno della zona di ispezione (R) ai fini della determinazione della situazione di intrusione.
  12. 12. Procedimento di accettazione di articoli (P) mediante l’impiego di una stazione in accordo con una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, detto procedimento comprendendo le seguenti fasi: > posizionare un articolo (P) sulla zona di carico (2a) dell’organo di supporto, > monitorare, mediante almeno un sensore (5, 6, 7), la regione d’ispezione (R) comprendente la zona di carico (2a) preposta a ricevere l’articolo (P), il sensore durante la fase di monitoraggio emettendo un segnale di monitoraggio rappresentativo di una scansione della regione d’ispezione (R) comprendente la zona di carico (2a), > inviare detto segnale di monitoraggio all’unità di controllo (4) atta a definire la condizione di controllo durante la quale la stessa unità (4): o riceve il segnale di monitoraggio dal sensore (5, 6, 7), o in funzione di detto segnale di monitoraggio, determina la presenza di un articolo (P) in corrispondenza della zona di carico (2a), o assegna alla prefissata regione d’ispezione (R) un valore di energia, o in funzione del segnale di monitoraggio, rileva una variazione all’interno della zona di ispezione (R), detta variazione essendo provocata da una presenza e/o movimentazione di almeno un corpo (C) all’interno della zona d’ispezione (R), e o determina una conseguente variazione del valore di energia della zona di ispezione (R) legata a detta variazione rilevata, detta variazione del valore di energia essendo funzione di: <■>almeno un parametro di posizione di detto corpo, e <■>almeno un parametro aggiuntivo caratterizzante detto corpo (C) e/o detta regione di ispezione (R) e/o detta stazione di accettazione (1), o determina una situazione di intrusione in funzione di una prefissata relazione tra un valore di una soglia energetica di riferimento e detta variazione del valore di energia di detta prefissata regione d’ispezione (R).
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