IT201600112250A1 - Macchina trapiantatrice di piantine radicate in zolle - Google Patents

Macchina trapiantatrice di piantine radicate in zolle

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IT201600112250A1
IT201600112250A1 IT102016000112250A IT201600112250A IT201600112250A1 IT 201600112250 A1 IT201600112250 A1 IT 201600112250A1 IT 102016000112250 A IT102016000112250 A IT 102016000112250A IT 201600112250 A IT201600112250 A IT 201600112250A IT 201600112250 A1 IT201600112250 A1 IT 201600112250A1
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IT
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transplanter
machine
ground
seedlings
manifold
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Francesco Ferrari
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Ferrari Costruzioni Mecc S R L
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01CPLANTING; SOWING; FERTILISING
    • A01C11/00Transplanting machines
    • A01C11/02Transplanting machines for seedlings

Landscapes

  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Soil Sciences (AREA)
  • Environmental Sciences (AREA)
  • Transplanting Machines (AREA)
  • Hydroponics (AREA)

Description

MACCHINA TRAPIANTATRICE DI PIANTINE RADICATE IN ZOLLE
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda una macchina trapiantatrice di piantine radicate in zolle.
Le macchine trapiantatrici, come è noto, sono utilizzate per trapiantare velocemente piantine, ortaggi, ecc… che sono coltivati preventivamente in piccole zolle di torba di forma tronco-piramidale, conica o cilindrica. Le piantine sono fornite ancora radicate nelle zolle e devono essere trapiantate ad una ad una su terreno nudo o, a volte, pacciamato, ovvero coperto da un sottile film plastico.
Una macchina trapiantatrice, in termini generali, è dotata di una serie di alimentatori ospitanti le piantine in cubetto e facenti da serbatoio di accumulo, tanti quanti sono le file da trapiantare in quel determinato spazio, e una serie di distributori per il collocamento delle singole zolle nel terreno, tante quante sono le unità di trapianto. Naturalmente queste operazioni devono essere eseguite con estrema rapidità, ma con una certa precisione e senza danneggiare le piantine; il corretto posizionamento della piantina nel solco, in particolare, è molto importante per il suo attecchimento e la crescita.
Nelle macchine trapiantatrici tradizionali sono noti alimentatori rotanti, ciascuno realizzato tramite una giostra girevolmente supportata da un asse verticale, e comprendente una pluralità di contenitori, ciascuno dei quali può contenere una zolla.
La giostra è azionata da opportuni mezzi di trasmissione, che la fanno ruotare a scatti quando la macchina avanza in linea retta, ed è provvista di un’apertura che consente la caduta sincronizzata di una singola zolla in direzione del distributore sottostante.
Nelle macchina trapiantatrici tradizionali sono altresì noti distributori “a tazze” comprendenti una catena cinematica articolata munita di un certo numero di tazze, ciascuna delle quali può contenere una piantina con la relativa zolla di torba.
Ciascuna tazza si compone in sostanza di due pareti laterali oblique girevolmente vincolate tra loro da un sistema a molla e cerniera che ne consente la movimentazione congiunta.
In prossimità del terreno, una camma comanda l’apertura della tazza, e le pareti laterali, aprendosi, preparano il terreno e lasciano cadere la piantina, precedentemente accolta, nel solco così preparato.
Questo sistema, che viene definito anche “a pellicano”, prevede in sostanza che ciascuna tazza compia entrambe le operazioni di preparare l’alloggiamento per la zolla nel terreno (ed eventualmente tagliare il film di pacciamatura), nonché deporre la piantina nel punto desiderato.
Tra l’alimentatore rotante e il distributore “a tazze” sottostante è posto, in asse alla direzione di marcia della macchina trapiantatrice, un collettore verticale retto, atto ad accompagnare la caduta della piantina all’interno della tazza, ancora chiusa.
Questo tipo di macchine trapiantatrici presentano alcuni limiti e svantaggi.
In primo luogo, la verticalità del collettore lascia cadere le piantine nella tazza sottostante da un’altezza che tipicamente è di alcune decine di centimetri (quota del distributore a giostra rotante rispetto alla tazza da ricaricare): si tratta di una caduta piccola, ma non trascurabile, soprattutto se la zolla è particolarmente umida, come richiesto per alcune colture in terreni piuttosto aridi.
La zolla umida in caduta libera, impattando ad una certa velocità contro le pareti laterali oblique della tazza, può svantaggiosamente rilasciare residui di torba sulla superficie delle pareti laterali mobili. Un continuo e ripetuto deposito di torba umida porta, nel tempo, alla formazione di inspessimenti di materiale residui, una sorta di croste, che possono compromettere il rilascio della zolla.
Tale problematica comporta nella maggior parte dei casi la mancata fuoriuscita della piantina, con conseguente intasamento della tazza e inevitabili fallanze nel ciclo di deposizione delle piantine nel terreno.
Si rendono quindi necessari fermi macchina per la pulizia delle tazze e per la manutenzione della macchina, per il ricollocamento manuale delle piantine non deposte, con conseguenti ritardi nelle fasi di trapianto e rendimenti orari complessivi modesti.
Ulteriore svantaggio è dato dal fatto che le zolle, e quindi l’apparato radicale delle piantine, possono danneggiarsi urtando violentemente contro le pareti della tazza.
Inoltre gli urti alterano la caduta in modo non prevedibile, e quindi difficilmente si può garantire la posa in perfetta verticalità della piantina nel terreno.
Lo scopo dell’invenzione è di superare tali limiti, e in particolare garantire di poter lavorare anche con zolle molto umide, evitando gli inconvenienti sopra citati derivanti dal forte impatto delle zolle sulle pareti della tazza, consentendo una corretta posa, rapida e sicura, e aumentando la produttività oraria della macchina trapiantatrice, riducendo le fallanze di deposizione.
Gli scopi sono raggiunti con una macchina trapiantatrice di piantine radicate in zolle, atta a lavorare secondo una direzione di marcia, comprendente:
- un telaio di supporto collegabile a una macchina agricola;
- mezzi di appoggio e avanzamento sul terreno in detta direzione di marcia;
- almeno un’unità trapiantatrice,
ove detta almeno un’unità trapiantatrice comprende:
- un alimentatore rotante per una pluralità di piantine, girevolmente supportato da un asse sostanzialmente verticale, comprendente un foro ad asse verticale attraverso cui fuoriescono in sequenza dette piantine;
- mezzi di distribuzione per detta pluralità di piantine, comprendenti almeno una tazza, provvista di due pareti laterali oblique aventi un movimento di apertura reciproco, e atta a perforare e preparare il terreno per deporre al suo interno le singole piantine;
- un collettore avente forma tubolare, provvisto di una bocca di ingresso per dette piantine posta in prossimità di detto alimentatore rotante, e una bocca di uscita per le piantine stesse,
ove detta unità trapiantatrice è caratterizzata dal fatto che detto collettore:
- comprende una pluralità di porzioni collegate tra loro in modo da ottenere un andamento a spezzata o curvilineo;
- è posto e si sviluppa lateralmente rispetto alla direzione di marcia di detta macchina trapiantatrice, prolungandosi fino in prossimità del terreno, così da convogliare dette piantine all’interno di detta almeno una tazza quando le due pareti laterali oblique di detta tazza sono affondate e aperte nel terreno, in modo da deporre la piantina direttamente nel terreno stesso.
In particolare, detto collettore ha una direzione di sviluppo longitudinale che appartiene ad un piano sostanzialmente ortogonale alla direzione di marcia della macchina trapiantatrice e l’asse di detto foro dell’alimentatore rotante appartiene a detto piano.
Secondo una possibile variante dell’invenzione, detto collettore comprende almeno una prima porzione verticale ed una porzione inclinata raccordate tra loro.
Secondo una variante preferita, detta porzione inclinata si sviluppa collegando ortogonalmente l’asse del foro dell’alimentatore rotante con la direzione di marcia della macchina.
Vantaggiosamente, detto collettore comprende una seconda porzione verticale raccordata a detta porzione inclinata e la sua bocca di uscita è posta in corrispondenza di detta seconda porzione verticale.
In particolare, detta bocca di uscita comprende almeno un labbro atto a realizzare la stessa bocca di uscita, e detta bocca di uscita del collettore è posta ad una quota dal terreno inferiore ai 30 centimetri. Secondo un possibile aspetto del trovato, detta forma tubolare di detto collettore ha sezione trasversale quadrangolare.
La macchina trapiantatrice secondo l’invenzione presenta numerosi vantaggi.
Il vantaggio principale derivante dalla forma, dalla posizione e dallo sviluppo del collettore consiste nel poter posizionare direttamente le piantine nel terreno già preparato, passando attraverso una tazza le cui pareti sono già divaricate. In questo modo, si evita che la zolla umida impatti contro le pareti chiuse della tazza, senza quindi il rischio che vi siano rilasci di torba che a lungo andare potrebbero creare incrostazioni e intasamenti.
Disponendo lateralmente il collettore, non vi sono problemi di ingombro e interferenza con gli altri componenti della macchina, ed è possibile sagomare detto collettore con un andamento a spezzata, che consente di smorzare la velocità di caduta della piantina, che perciò viene deposta con maggiore precisione e verticalità direttamente nel terreno passando attraverso la tazza aperta.
Una discesa più lenta della piantina, senza alcun impatto frontale contro le pareti della tazza, preserva integra la zolla umida fino al suo posizionamento nel terreno, con maggiori prospettive di buon attecchimento della piantina.
Senza il rilascio di materiale sulle pareti delle tazze non sono più necessari fermi macchina per la loro pulizia e la manutenzione, e quindi la produttività oraria della macchina risulta maggiore.
Queste ed altre caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione più dettagliata esposta nel seguito, con l’aiuto dei disegni che ne rappresentano un modo d’esecuzione preferito, illustrato a titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:
le Figg. 1 e 2 illustrano, rispettivamente in vista assonometrica ed in vista piana laterale parzialmente prive di carter di protezione, una macchina trapiantatrice di piantine radicate in zolle, secondo l’invenzione;
la Fig. 3 illustra, in sezione trasversale lungo un piano verticale, la macchina trapiantatrice di Fig.1;
la Fig. 4 illustra, in sezione trasversale lungo un piano verticale, un dettaglio di Fig.3.
Con riferimento alle Figure è illustrata una macchina trapiantatrice 1 di piantine P radicate in zolle, atta a lavorare secondo una direzione di marcia M, comprendente sostanzialmente un telaio portante 2 provvisto di ruote 3, che fungono da mezzi di appoggio e avanzamento sul terreno in detta direzione di marcia M, ed un’unità trapiantatrice T.
La macchina trapiantatrice 1 può essere di tipo semovente, dotata di motorizzazione propria, oppure priva di motore, per l’utilizzo con un trattore agricolo o altro mezzo di traino, come nella variante illustrata. Nella variante illustrata la macchina 1 è provvista di una singola unità trapiantatrice T, ma in varianti alternative possono essere predisposte su un’unica macchina più unità modulari trapiantatrici per lavorare contemporaneamente su più file parallele.
Detta unità trapiantatrice T comprende un alimentatore rotante 4, o giostra, per una pluralità di piantine P, girevolmente supportato da un asse sostanzialmente verticale.
Detto alimentatore rotante 4 comprende una pluralità di bicchieri 14 a fondo aperto per il contenimento di dette piantine P preventivamente caricate al loro interno.
Detto alimentatore 4 ruota al di sopra di un disco fisso 24 fungente da fondo per detti bicchieri 14.
Detto disco 24 comprende un unico foro 5 ad asse verticale y, in modo da permettere la fuoriuscita in sequenza delle singole piantine P.
Detto alimentatore 4 è infatti collegato a mezzi di trasmissione, che lo fanno girare passo-passo quando la macchina 1 avanza in linea retta.
Ad ogni scatto dell’alimentatore 4 un bicchiere 14 si dispone in asse al foro 5 di detto disco fisso 24, consentendo l’espulsione della piantina P in esso contenuta.
Un operatore, seduto sul seggiolino S di fronte alla giostra, provvede a rifornire i bicchieri vuoti, man mano che le piantine cadono.
Detta unità trapiantatrice T comprende poi mezzi di distribuzione e deposizione nel terreno per detta pluralità di piantine P.
Detti mezzi di distribuzione comprendono due dischi dentati 8, 9 paralleli, disassati tra loro, tra i quali è provvista una pluralità di tazze 6.
Le tazze 6 sono distanziate tra loro in funzione della distanza di trapianto desiderata.
Ciascuna tazza 6 si compone in sostanza di una porzione superiore 16 a collare, per l’inserimento delle piantine P, e di una porzione inferiore formata da due pareti laterali oblique 6a e 6b imperniate alla porzione superiore 16 della tazza 6, e vincolate tra loro da un sistema a molla e cerniera che ne consente la movimentazione congiunta. In prossimità del terreno, un meccanismo a camma comanda l’apertura della tazza 6, in modo che le pareti laterali 6a e 6b divarichino il terreno creando una cavità o foro di alloggio per le piantine.
Detta unità trapiantatrice T comprende mezzi di trasmissione che coordinano la rotazione passo-passo dell’alimentatore rotante 4 con la rotazione in continuo dei dischi dentati che supportano e movimentano le tazze 6 e con l’apertura stessa delle pareti verticali 6a, 6b della tazza 6 affondata nel terreno, attraverso cui passa la piantina P da deporre.
Detta unità trapiantatrice T comprende infine un collettore 7, avente una direzione di sviluppo longitudinale x, posto tra detto alimentatore rotante 4 e detti mezzi di distribuzione “a tazze” 6, atto ad accompagnare della piantina P durante la sua discesa fino in prossimità del terreno ed evitare una caduta verticale “di peso” come avviene nelle macchine tradizionali.
Detto collettore 7 è posto lateralmente rispetto alla direzione di marcia M della macchina trapiantatrice 1: la direzione di sviluppo longitudinale x di detto collettore 7 appartiene ad un piano π sostanzialmente ortogonale alla direzione di marcia M della macchina trapiantatrice 1 e quindi alla linea di deposizione delle piantine P nel terreno.
Detto collettore 7 ha forma tubolare con sezione quadrangolare, particolarmente quadrata, ed è provvisto di una bocca di ingresso 17 e di una bocca di uscita 27 per dette piantine P.
Detta bocca di ingresso 17 è associata a detto alimentatore rotante 4, in corrispondenza del foro 5 del disco fisso 24 da cui vengono espulse le piantine P, mentre detta bocca di uscita 27 è posta in prossimità del terreno lungo la linea di deposizione.
In particolare, la bocca di uscita 27 del collettore 7 è posta ad una quota dal terreno inferiore ai 30 centimetri. La caduta della piantina P è notevolmente ridotta rispetto alle svariate decine di centimetri delle macchine tradizionali, ed è soprattutto diretta nel terreno, senza più alcun rischio di deposito di torba sulle pareti laterali delle tazze (Fig. 4).
Con particolare riferimento alla sezione di Figura 3, detto collettore 7 comprende una pluralità di porzioni 7a, 7b, 7c collegate tra loro in modo da conferirgli un andamento “a spezzata” o curvilineo.
Detto collettore 7 comprende una prima porzione verticale 7a ed una seconda porzione ancora verticale 7c, raccordate tra loro da una porzione inclinata 7b.
Detta seconda porzione verticale 7c è realizzata mediante un labbro 37 di detta bocca di uscita 27.
Detta seconda porzione verticale 7c orienta la zolla e la indirizza verso l’interno della tazza 6 sottostante.
Il funzionamento della macchina trapiantatrice 1 è il seguente, con riferimento ad ogni singola unità trapiantatrice T.
L’alimentatore rotante 4 si muove a scatti coordinandosi con la posizione assunta dalla tazza 6 più prossima al terreno, in modo che una piantina P passi attraverso al foro 5 e scenda lungo il collettore 7 per arrivare direttamente nel terreno, appena dopo che le pareti 6a e 6b della tazza 6 si siano conficcate nel terreno stesso e, divaricandosi, abbiano provveduto ad aprire un foro entro cui possa cadere la piantina P, alloggiandosi in esso.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina trapiantatrice (1) di piantine (P) radicate in zolle, atta a lavorare secondo una direzione di marcia (M), comprendente: - un telaio di supporto (2) collegabile a una macchina agricola; - mezzi di appoggio e avanzamento (3) sul terreno in detta direzione di marcia (M); - almeno un’unità trapiantatrice (T), ove detta almeno un’unità trapiantatrice (T) comprende: - un alimentatore rotante (4) per una pluralità di piantine (P), girevolmente supportato da un asse sostanzialmente verticale, comprendente un foro (5) ad asse verticale (y) attraverso cui fuoriescono in sequenza dette piantine (P); - mezzi di distribuzione per detta pluralità di piantine (P), comprendenti almeno una tazza (6), provvista di due pareti laterali (6a, 6b) oblique aventi un movimento di apertura reciproco, e atta a perforare e preparare il terreno per deporre al suo interno le singole piantine (P); - un collettore (7) avente forma tubolare, provvisto di una bocca di ingresso (17) per dette piantine (P) posta in prossimità di detto alimentatore rotante (4), e una bocca di uscita (27) per le piantine stesse, ove detta unità trapiantatrice (T) è caratterizzata dal fatto che detto collettore (7): - comprende una pluralità di porzioni (7a, 7b, 7c) collegate tra loro in modo da ottenere un andamento a spezzata o curvilineo; - è posto e si sviluppa lateralmente rispetto alla direzione di marcia (M) di detta macchina trapiantatrice (1), prolungandosi fino in prossimità del terreno, così da convogliare dette piantine (P) all’interno di detta almeno una tazza (6) quando le due pareti laterali oblique (6a, 6b) di detta tazza (6) sono affondate e aperte nel terreno, in modo da deporre la piantina (P) direttamente nel terreno stesso.
  2. 2) Macchina trapiantatrice (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto collettore (7) ha una direzione di sviluppo longitudinale (x) che appartiene ad un piano (π) sostanzialmente ortogonale alla direzione di marcia (M) della macchina trapiantatrice (1) e l’asse (y) di detto foro (5) dell’alimentatore rotante (4) appartiene a detto piano (π).
  3. 3) Macchina trapiantatrice (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto collettore (7) comprende almeno una prima porzione verticale (7a) ed una porzione inclinata (7b) raccordate tra loro.
  4. 4) Macchina trapiantatrice (1) secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detta porzione inclinata (7b) si sviluppa collegando ortogonalmente l’asse (y) del foro (5) dell’alimentatore rotante (4) con la direzione di marcia (M) della macchina (1).
  5. 5) Macchina trapiantatrice (1) secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto collettore comprende una terza porzione verticale (7c) raccordata a detta porzione inclinata (7b) e la sua bocca di uscita (27) è posta in corrispondenza di detta seconda porzione verticale (7c).
  6. 6) Macchina trapiantatrice (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detta bocca di uscita (27) comprende almeno un labbro (37) atto a realizzare la stessa bocca di uscita (27).
  7. 7) Macchina trapiantatrice (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta forma tubolare di detto collettore (7) ha sezione trasversale quadrangolare.
  8. 8) Macchina trapiantatrice (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta bocca di uscita (27) del collettore (7) è posta ad una quota dal terreno inferiore ai 30 centimetri.
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