IT201600109095A1 - Struttura tessile tubolare e relativo metodo di fabbricazione - Google Patents

Struttura tessile tubolare e relativo metodo di fabbricazione

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IT201600109095A1
IT201600109095A1 IT102016000109095A IT201600109095A IT201600109095A1 IT 201600109095 A1 IT201600109095 A1 IT 201600109095A1 IT 102016000109095 A IT102016000109095 A IT 102016000109095A IT 201600109095 A IT201600109095 A IT 201600109095A IT 201600109095 A1 IT201600109095 A1 IT 201600109095A1
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IT
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tubular textile
warp
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IT102016000109095A
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Inventor
Massimo Mortarini
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Michele Letizia S P A
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    • D03DWOVEN FABRICS; METHODS OF WEAVING; LOOMS
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    • D03D1/0035Protective fabrics
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Description

Struttura tessile tubolare e
relativo metodo di fabbricazione
DESCRIZIONE
Campo dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce a una struttura tessile tubolare adatta al contenimento di un elemento di sostegno, e al relativo metodo di fabbricazione.
Stato dell’arte
Alcuni capi di abbigliamento, intimo, corsetteria e sportswear sono confezionati utilizzando elementi di sostegno rigidi o semirigidi che restano inseriti nel capo d’abbigliamento, in apposite sedi. L’esempio più noto è senz’altro l’uso del cosiddetto ferretto nei reggiseni, destinato a restare contenuto in un’apposita struttura tessile tubolare, chiamata anche guaina, che delimita e modella inferiormente le coppe del reggiseno.
Per semplicità, la descrizione che segue si riferisce proprio all’esempio del ferretto, ma in realtà la presente invenzione è applicabile in tutti quei casi in cui è necessario contenere in un capo di abbigliamento un elemento di sostegno rigido o semirigido.
Il ferretto può essere in metallo, plastica, osso o in altro materiale, e ha la funzione di sostenere le coppe del reggiseno e conferire la forma desiderata, come un’intelaiatura. Il ferretto viene inserito nella corrispondente struttura tessile tubolare durante la fabbricazione del reggiseno; pertanto la struttura tessile tubolare viene a sua volta cucita al resto del reggiseno prima dell’inserimento del ferretto.
L’inconveniente che si manifesta più di frequente è la fuoriuscita indesiderata del ferretto dalla relativa sede. La fuoriuscita si verifica quando un’estremità del ferretto riesce a perforare la struttura tessile tubolare, restando esposta. Si tratta di una circostanza frequente durante il lavaggio del reggiseno in lavatrice, ma può accadere anche quando l’utilizzatrice indossa il reggiseno.
La fuoriuscita del ferretto, anche della sola estremità, può provocare il danneggiamento di altri capi d’abbigliamento e certamente può graffiare il busto dell’utilizzatrice.
L’inconveniente della fuoriuscita del ferretto è fonte costante di insoddisfazione degli acquirenti, e spesso è motivo di lamentele e richieste di reso dei capi d’abbigliamento, e nei casi peggiori è motivo di richieste di risarcimento per danni.
Sono stati proposti reggiseni con ferretto estraibile dalla relativa struttura tessile tubolare. Si tratta di una soluzione efficace in relazione al lavaggio in lavatrice, ma non altrettanto efficace durante l’uso del reggiseno, perché il ferretto può sfilarsi accidentalmente dalla propria sede.
Sono state anche proposte strutture tessili tubolari imperforabili, cioè realizzate con una costruzione tessile tanto robusta da non poter essere forata dal ferretto.
Ad esempio EP 0802269 descrive una struttura tessile tubolare realizzata con un filo di trama in materiale fusibile, preferibilmente poliammide. Quest’ultimo è disposto per permettere la formazione, nel tessuto tubolare, di una barriera. Il filo fusibile può essere in qualunque materiale, monofilamento o multifilamento, purché abbia una temperatura di fusione e una temperatura di raffreddamento e solidificazione adatte per ottenere l’adesione al filo di supporto. In pratica, fondendo a circa 85°C, il filo in materiale fusibile crea uno strato barriera che impedisce all’estremità del ferretto di farsi strada tra le maglie del tessuto tubolare.
Sommario dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione una struttura tessile tubolare alternativa a quella descritta in EP 0802269, e che risulti al tempo stesso efficace in ogni condizione di utilizzo del capo d’abbigliamento, semplice da realizzare ed economica.
Un altro scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un metodo per la fabbricazione della struttura tessile tubolare.
In un suo primo aspetto la presente invenzione concerne pertanto la struttura tessile tubolare secondo la rivendicazione 1.
In particolare la struttura tessile tubolare secondo la presente invenzione è costituita da due nastri sovrapposti e legati lungo i rispettivi bordi. Ciascun nastro è tessuto con una pluralità di fili di ordito e con almeno un filo di trama.
Rispetto alle soluzioni note alla tecnica, la struttura tessile tubolare si differenzia per il fatto che i fili di trama, almeno uno per entrambi i nastri oppure almeno uno per ciascun nastro, sono elastici. Il termine elastico è utilizzato per indicare fili in elastomero, o naturali, nella seguente accezione: i fili elastici prima della tessitura sono soggetti a un allungamento di almeno il 50% quando sottoposti a trazione, preferibilmente almeno il 100% e più preferibilmente almeno il 200%, e ritornano sostanzialmente alla lunghezza iniziale al cessare della sollecitazione.
In conseguenza dell’adozione di fili di trama elastici, la struttura tessile tubolare risulta particolarmente resistente alla perforazione da parte dell’inserto in essa contenuto; infatti l’elasticità dei fili di trama usati per tessere i nastri crea un effetto barriera.
Preferibilmente i nastri sono legati direttamente in macchina durante la relativa tessitura.
Per realizzare la struttura tessile tubolare è quindi possibile usare un solo filo di trama o più fili di trama che vengono intrecciati con l’ordito di entrambi i nastri, oppure in alternativa uno o più fili di trama per ciascun nastro.
Preferibilmente la struttura tessile tubolare viene sottoposta a un riscaldamento e/o processo di tintura in quanto oltre una certa temperatura la trama subisce un restringimento irreversibile. In pratica i fili della trama si accorciano senza possibilità di ritornare alla lunghezza iniziale. Questo fenomeno determina una sensibile compattazione in ordito e in trama dell’intreccio dei nastri, a tal punto che risulta non facilmente forabile dal relativo inserto. Il restringimento è anche definibile “rientro” della struttura tessile tubolare. Nel caso di un comune ferretto per reggiseni la struttura tessile tubolare che ha subito il rientro, e usata per contenere il ferretto, risulta impenetrabile.
Preferibilmente i fili di ordito sono longitudinali rispetto allo sviluppo in lunghezza del relativo nastro, e quindi dell’intera struttura tessile tubolare, e i fili di trama sono trasversali. Questo permette di ottenere il restringimento della struttura tessile tubolare in direzione radiale, considerato che ciascun filo di trama si ritrae e causa una riduzione di diametro della struttura tessile tubolare.
I fili elastici possono essere ottenuti da fibre naturali, come il caucciù o il poliisoprene, oppure da fibre sintetiche, come l’elastam. Inoltre i fili elastici possono essere nudi o ricoperti.
In una forma di realizzazione anche alcuni o tutti i fili di ordito usati per tessere i nastri sono elastici.
Preferibilmente la struttura tessile tubolare comprende dei fili di legatura di tipo termofusibile. In particolare si tratta di fili inseriti in ordito in corrispondenza dei bordi dei nastri. I fili termofusibili sono destinati a fondere durante il trattamento termico o durante un processo di tintura, dopo il restringimento della trama, per aderire proprio ai fili di trama e impedirne la de-tessitura.
Un secondo aspetto della presente invenzione verte sul metodo secondo la rivendicazione 14 per realizzare una struttura tessile tubolare di contenimento di inserti rigidi o semi-rigidi in capi d’abbigliamento, come un ferretto per reggiseni.
Il metodo comprende:
a) tessere due nastri con fili di ordito e almeno un filo di trama di tipo elastico;
b) legare i due nastri in corrispondenza dei relativi bordi per formare un tubolare grezzo.
I vantaggi offerti sono gli stessi descritti sopra: l’elasticità intrinseca dei fili di trama determina un effetto di compattazione della struttura tessile tubolare, che risulta così notevolmente più resistente alla perforazione da parte degli inserti, rispetto alle soluzioni tradizionali.
Preferibilmente la fase b) è attuata contemporaneamente alla fase a), ad esempio durante la tessitura dei nastri in un apposito telaio.
La struttura tessile tubolare è realizzabile usando uno o più fili di trama intrecciati con l’ordito di entrambi i nastri, oppure usando uno o più fili di trama intrecciati con l’ordito di un solo corrispondente nastro.
Preferibilmente il metodo prevede anche l’ulteriore fase c), successiva alle precedenti:
c) aumentare la temperatura del tubolare grezzo fino a causare un restringimento irreversibile della trama e ottenere così una struttura tessile resistente alla foratura da parte del relativo inserto.
Preferibilmente la fase c) è attuata secondo una delle seguenti due modalità. In una prima modalità la struttura tubolare grezza viene prima sottoposta ad impregnazione in un bagno di tintura, poi subisce un passaggio in una camera con vapore ad alta temperatura e successivamente attraversa una serie di vasche di lavaggio contenenti acqua e sostanze chimiche, sia ad alta temperatura che a temperatura ambiente, e infine viene asciugata in un’apposita camera. In una seconda modalità la struttura tubolare grezza viene immersa in un bagno la cui temperatura è maggiore della temperatura alla quale i fili di trama iniziano a restringersi, ma minore della temperatura di fusione dei fili di trama. Se sono presenti i fili di legatura termofusibili, la fase c) prevede una temperatura sufficiente a provocare la fusione dei soli fili di legatura ma non la fusione dei fili di trama. Volendo subordinare la fusione dei fili di legatura all’avvenuto restringimento dei fili di trama, è possibile prevedere un aumento della temperatura delle camere o dell’acqua in cui viene immerso o passato il nastro tubolare.
In un suo terzo aspetto, la presente invenzione concerne l’uso della struttura tubolare descritta sopra, per il confezionamento di capi d’abbigliamento provvisti di inserti allungati, rigidi o semirigidi, come l’intimo, la corsetteria, i costumi da bagno, lo sportswear.
Breve elenco delle figure
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno meglio evidenziati dall’esame della seguente descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, col supporto dei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 è una fotografia in piano di un ferretto per reggiseni;
- la figura 2 è una fotografia che mostra in primo piano un ferretto fuoriuscito dalla relativa struttura tessile tubolare secondo la tecnica nota;
- la figura 3 è uno schema che mostra la costruzione di una struttura tessile tubolare secondo la presente invenzione;
- la figura 4 è una fotografia di un telaio ad ago durante la produzione di strutture tessili secondo la presente invenzione;
- la figura 5 è una vista schematica, in prospettiva, di una struttura tubolare secondo la presente invenzione;
- la figura 6 è un ingrandimento della figura 4 e mostra i fili di ordito di una struttura tessile secondo la presente invenzione;
- la figura 7 è un ingrandimento della figura 4 e mostra i fili di ordito e il filo di trama di una struttura tessile secondo la presente invenzione;
- le figure 8 e 9 sono viste schematiche in elevazione di fili utilizzati per la realizzazione di una struttura tessile secondo la presente invenzione.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
La descrizione dettagliata seguente si riferisce all’applicazione della struttura tessile secondo la presente invenzione per il contenimento del ferretto dei reggiseni. Tuttavia si tratta solo di un esempio; il tecnico del settore comprenderà che la struttura tubolare è utilizzabile anche per altre applicazioni, nella corsetteria, nei capi d’abbigliamento sportivi che incorporano inserti più o meno rigidi, nei costumi da bagno, ecc.
La figura 1 è una fotografia di un comune ferretto 1 per reggiseno 2 da inserire nell’apposita sede 3 in prossimità del bordo inferiore di una coppa.
La figura 2 mostra la fuoriuscita del ferretto 1 dalla relativa sede 3, come descritto sopra. L’estremità del ferretto ha bucato la sede tubolare 3 nella quale è stato inserito al momento della realizzazione del reggiseno. L’estremità esposta può danneggiare altri capi d’abbigliamento e graffiare l’utilizzatrice.
La figura 3 è uno schema che mostra la costruzione di una struttura tessile tubolare 4 secondo la presente invenzione, ottenibile con un telaio T ad ago come quello mostrato in figura 4.
Nell’esempio mostrato in figura 5 la struttura tessile tubolare 4 è ottenuta sovrapponendo due nastri 5 e 6 e legandoli in corrispondenza dei bordi 7 e 8. La struttura tessile tubolare 4 è realizzata con almeno un filo di trama e una pluralità di fili di ordito. Il filo di trama, o i fili di trama se più d’uno, sono intrecciati con i fili di ordito di entrambi i nastri 5, 6, o in alternativa i due nastri 5 e 6 sono realizzati con rispettivi uno o più fili di trama. I bordi 7 e 8 sono legati con fili di ordito, che intrecciano dal nastro inferiore 6 al nastro superiore 5 e viceversa.
La tessitura ortogonale dei nastri 5 e 6 al telaio T è preferibilmente ottenuta come verrà ora descritto con riferimento alle figure 6 e 7. Una coppia di falcetti tramatori 10 guida due fili di trama 11 per inserirli tra i fili di ordito 9 divaricati. Uno o più aghi a linguetta 12 trattengono i fili di trama 11.
La tessitura dei nastri 5 e 6 è ottenibile anche con un telaio ad ago con un solo tramatore/falcetto; la produttività sarebbe però inferiore rispetto al telaio T con più falcetti tramatori 10 e più aghi a linguetta 12.
Preferibilmente la tessitura ortogonale dei nastri 5 e 6 è eseguita utilizzando telai ad ago per nastri; il telaio preferito è prodotto da Jakob Muller Ag di Frick CH-5070, Svizzera ed è noto come nodello Muller NF 42 6/27, accessoriato con sistema di legatura di trama Z2 e 16 quadri (licci).
A differenza delle soluzioni tradizionali, il filo che costituisce la trama dei nastri 5 e 6 è un filo elastico.
Ai fini della presente invenzione, con il termine elastico si intende identificare un filo che abbia un comportamento elastico, ovvero sia soggetto a un sensibile allungamento quando sottoposto a trazione e ritorni sostanzialmente alla lunghezza iniziale al cessare della sollecitazione. L’allungamento è maggiore del 50%, ad esempio 100%, 200% e anche 300%. L’elastomero nudo può arrivare anche al 500%.
Questo comportamento elastico è ottenibile con fili ottenuti da fibre naturali e con fili ottenuti da fibre sintetiche. Ad esempio fili elastici sono ottenibili da fibre naturali come la gomma naturale (caucciù) o il poliisoprene naturale (materiale idrocarburico polimerico ottenuto dal lattice estratto da alcune piante). Ad esempio fili elastici sono ottenibili da fibre sintetiche come l’elastam (o elastan); si tratta di una fibra di poliuretano commercializzata con diversi nomi: spandex, Lycra, Elaspan, Dorlastan, Roica, Linel, RadiciSpandex, Creora.
I fili ottenuti con le fibre sopra descritte sono suscettibili di allungamenti fino al 300% rispetto alla lunghezza iniziale (in assenza di sollecitazione a trazione).
I fili descritti sopra sono considerati “nudi”, cioè non ricoperti (rivestiti) con altri fili. La ricopertura consiste nell’accoppiare uno o più fili utilizzando macchine spiralatrici o interlacciatrici.
La figura 8 mostra un filo nudo 11 in elastomero, accoppiato a un primo filo di ricopertura 13, che lo avvolge a spirale lungo tutta la sua lunghezza, e un secondo filo di ricopertura 14, che a sua volta avvolge a spirale il primo filo di ricopertura 13 per tutta la sua lunghezza. Il verso di avvolgimento dei fili di ricopertura 13 e 14 sul filo nudo 11 è opposto. L’avvolgimento a spirale è ottenuto con macchine spiralatrici, note alla tecnica.
La figura 9 mostra un filo nudo 11 in elastomero interlacciato a un terzo filo 15. I fili 11 e 15 sono accoppiati in corrispondenza di punti di interlacciatura distribuiti a caso lungo il filo nudo 11; l’accoppiamento è ottenuto utilizzando interlacciatori noti alla tecnica (air-jet), dispositivi che sfruttano getti di aria compressa che investono i fili trasversalmente, creando appunto i punti di interlacciatura sopra citati.
I fili ricoperti sono più resistenti rispetto ai fili nudi, e inoltre vantano una maggiore presa (grip), cioè maggiore attrito superficiale. Un altro vantaggio dei fili ricoperti rispetto ai fili nudi consiste nel fatto che permettono di ottenere più facilmente una tintura uniforme.
Ad esempio, come indicato nello schema di figura 3, un filo elastico adatto a realizzare la trama è LYCRA 156 dtex ricoperto con Nylon 6, preferibilmente testurizzato 44/12 dtex.
L’adozione di fili di trama 11 elastici permette di ottenere un primo risultato tecnico importante: l’intreccio definito dalla trama e dall’ordito dei nastri 5 e 6 è stabilizzato dalla tensione esercitata dai fili di trama. Pertanto la struttura tessile tubolare risulta difficile da penetrare da parte dell’inserto.
L’adozione di fili di trama 11 elastici permette di ottenere anche un secondo risultato tecnico importante: i nastri 5 e 6 - e quindi anche la struttura tessile tubolare 4 - sono soggetti a un restringimento trasversale irreversibile durante la relativa tintura, cioè quando sono soggetti a trattamenti termici che prevedono il riscaldamento. Con il termine trasversale si intende identificare proprio la direzione di sviluppo dei fili di trama, ortogonale ai fili di ordito.
Il restringimento trasversale dei fili di trama, definibile anche “rientro”, determina a sua volta una riduzione in senso radiale delle dimensioni della struttura tessile tubolare 4, almeno del 15%, e un conseguente ravvicinamento dei fili di trama e ordito.
In pratica, in virtù del comportamento appena descritto, i fili di trama 11 e di ordito 9 si avvicinano e compattano rispetto alla posizione reciproca prima del rientro, e questo determina:
- una sensibile riduzione delle dimensioni dell’intreccio che i fili di trama 11 e ordito 9 definiscono insieme;
- un aumento corrispondente della resistenza alla penetrazione da parte del ferretto 1;
- migliore stabilità dimensionale della struttura tubolare durante il lavaggio del capo d’abbigliamento;
- una più semplice maneggiabilità da parte degli addetti al confezionamento dei capi di abbigliamento.
L’adozione di fili di trama 11 elastici permette inoltre di utilizzare un numero di fili di ordito 9 molto maggiore rispetto a quanto è possibile riscontrare nelle soluzioni note alla tecnica. Questo contribuisce a infittire la struttura tessile tubolare rendendola imperforabile dal ferretto 1.
Secondo la forma di realizzazione preferita della presente invenzione, anche alcuni o tutti i fili di ordito 9 sono elastici, come verrà ora spiegato con riferimento alla figura 3. Questo permette di conferire alla struttura tessile tubolare 4 la desiderata flessibilità, utile per procedere agilmente al confezionamento dei capi d’abbigliamento.
Nell’esempio di figura 3 la struttura tessile tubolare 4 è realizzata con i fili indicati nella seguente tabella 1.
I due fili di legatura, in ordito, sono proprio i fili usati in corrispondenza dei bordi 7 e 8 della struttura tessile tubolare 4, per migliorare l’unione del nastro superiore 5 al nastro inferiore 6. Si tratta di fili termofusibili, cioè fili destinati a fondere durante la tintura della struttura tessile tubolare 4, o durante un apposito processo di riscaldamento (anche in bagno di acqua calda) per creare uno strato di rinforzo localizzato. Fondendo ad una determinata temperatura, i fili termofusibili aderiscono ai fili di trama 11, impedendone la de-tessitura (dipanatura).
Si noti che rispetto alla soluzione descritta nel documento anteriore EP 0802269, i fili termofusibili non sono utilizzati in tutto l’ordito o in tutta la trama, ma solo localmente lungo i bordi 7 e 8, come fili di legatura che, fondendo, creano appunto un rinforzo localizzato in corrispondenza delle giunzioni tra il nastro inferiore 6 e quello superiore 5.
Tabella 1
fili
fili natura dei elastici e cimossa termofusibili fili non
Nylon 6 124 fili di
ordito - - Testurizzato rovescio
40/30/4 dtex Nylon 6 52 fili di Testurizzato ordito - -imbottitura 110/24/2 dtex Nylon 6 52 fili di
ordito - - Testurizzato fondo
78/24/2 dtex LYCRA 420 28 fili e dtex Nylon ordito lastici - - 6
ricoperti Testurizzato 78/24/2 dtex 2 fili di Nylon 6 110 ordito - -legatura dtex LYCRA 156 trama
1 filo dtex Nylon nastro
ricoperto - - 6 inferiore
elastico testurizzato 6
44/12 dtex LYCRA 156 trama
1 filo dtex Nylon nastro
ricoperto - - 6 superiore
elastico testurizzato 5
44/12 dtex 1 filo per Nylon 6 filo di
- - lavorazione Testurizzato apporto
cimossa 22/7/2 dtex
Ad esempio, un filo termofusibile adatto è il filo di
poliammide venduto dalla ditta svizzera EMS-CHEMIE AG a
marchio GRILON.
Preferibilmente i filati utilizzati per realizzare la
struttura tessile tubolare 4 dell’esempio appena descritto
sono di poliammide 6 (sei) testurizzati, per migliorare il comfort. Inoltre tutti i filati sono composti da multi filamenti. Alcuni di essi inoltre sono ritorti per facilitare la fase di tessitura, vista l’elevata densità dei fili al cm.
Come si può notare entrambe le trame sono realizzate con filo di LYCRA 156 dtex ricoperto con filo di Nylon 6 testurizzato 44/12 dtex.
Preferibilmente il tessuto comprende anche uno o due fili di apporto necessari per produrre una cimossa sottile e soffice. Un filo adatto allo scopo è nylon 6 testurizzato 22/7/2 dtex.
Preferibilmente tutti i filati utilizzati sono greggi, cioè sono da tingere successivamente alla tessitura del nastro 5, 6.
È tuttavia possibile l’impiego di filati già tinti. In questa circostanza il trattamento termico o un bagno di tintura possono essere evitati.
È preferibile che i fili di trama 11 e di ordito 9 siano dello stesso materiale (es. poliammide), in modo tale da ottenere la stessa risposta ai trattamenti di tintura. L’uniformità di tintura, intesa come omogeneità tonale tra tutte le parti della struttura tessile tubolare 4, è un importante aspetto qualitativo-estetico e commerciale.
La struttura tessile tubolare 4, costruita come mostrato in figura 3 e come riassunto nella Tabella 1, è soggetta ad un restringimento trasversale, cioè a un rientro, di almeno il 15% rispetto alle dimensioni originarie. Il rientro è ottenuto con un trattamento termico, ad esempio in concomitanza con la tintura, ed è irreversibile.
Il tubolare grezzo, ottenuto unendo i due nastri 5, 6 appena tessuti, viene riscaldato – preferibilmente in un bagno – per ottenere il rientro appena menzionato, e ottenere pertanto la struttura tubolare 4 finita e pronta per l’uso.
Il rientro è misurabile come distanza H tra i bordi 7 e 8 della struttura tessile tubolare 4 appiattita, prima del trattamento termico e dopo tale trattamento. Ad esempio la distanza Hiprima del trattamento termico è 13 mm e la distanza Hfdopo il trattamento termico è 9-10 mm.
All’occorrenza durante la tessitura dei nastri 5 e 6 è possibile utilizzare (inserire) più fili elastici di ordito 11 in prossimità di un bordo, ad esempio il bordo 7, per ottenere una curvatura dei nastri, e quindi della struttura tessile tubolare 4, che segua la naturale forma delle coppe del reggiseno, favorendo la relativa manifattura. Per gli altri fili dell’ordito è possibile utilizzare filo di poliammide 6 e/o 6.6, specialmente nelle varianti testurizzato – interlacciato – ritorto.
Come anticipato sopra, il più delle volte - per richiesta dei produttori di capi d’abbigliamento che acquistano le strutture tessili tubolari 4 - la struttura tessile tubolare 4 deve essere sottoposta a tintura. Sono possibili un processo in continuo, ad esempio di tipo PAD-STEAM, o in batch, detto ad esaurimento del bagno di tintura.
Nel processo PAD-STEAM la struttura tessile tubolare 4 ancora grezza viene alimentata in continuo a una macchina per tintura, che a sua volta esegue queste fasi sulla struttura 4 in movimento:
- Foulard, in corrispondenza della quale la struttura tessile tubolare 4 grezza viene impregnata nel bagno di tintura;
- vaporizzatura;
- lavaggio in vasche;
- appretto;
- asciugatura;
- raccolta.
Durante il transito nella macchina di tintura, l’azione combinata dei bagni e delle alte temperature, superiori a 60°C, comporta il rientro trasversale (e longitudinale se anche l’ordito è realizzato con fili 9 elastici) del tessuto della struttura tessile tubolare 4, che rientra e si compatta come descritto sopra.
Nell’esempio descritto, i fili di trama 11 sono in Lycra, cioè elastam, e la temperatura della camera di vaporizzo per ottenerne il restringimento è ad esempio compresa tra 95°C e 110°C.

Claims (31)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una struttura tessile tubolare (4) di contenimento di inserti (1) rigidi o semi-rigidi di capi d’abbigliamento, come un ferretto per reggiseni, costituita da due nastri (5, 6) sovrapposti e legati lungo i rispettivi bordi (7, 8), in cui i nastri (5, 6) sono tessuti con una pluralità di fili di ordito (9) e con almeno un filo di trama (11), caratterizzata dal fatto che il filo di trama, o i fili di trama (11), è/sono elastici, dimodoché la struttura tessile tubolare (4) risulta difficile da forare da parte del relativo inserto.
  2. 2. Struttura tessile tubolare (4) secondo la rivendicazione 1, in cui il filo di trama (11), o i fili di trama (11) se più d’uno, sono intrecciati con i fili di ordito (9) di entrambi i nastri (5, 6), o in alternativa i due nastri (5, 6) sono realizzati con rispettivi uno o più fili di trama (11).
  3. 3. Struttura tessile tubolare (4) secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, caratterizzata dall’essere sottoposta ad un processo di tintura o un trattamento termico che determina un restringimento irreversibile della trama.
  4. 4. Struttura tessile tubolare (4) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui i fili di ordito (9) sono longitudinali rispetto allo sviluppo in lunghezza del relativo nastro (5, 6) e i fili di trama (11) sono trasversali rispetto allo sviluppo in lunghezza del relativo nastro (5, 6).
  5. 5. Struttura tessile tubolare (4) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-4, in cui i fili elastici di trama (11), usati per tessere i nastri (5, 6), prima della tessitura sono soggetti a un allungamento di almeno il 50% quando sottoposti a trazione, preferibilmente almeno il 100% e più preferibilmente almeno il 200%, e ritornano sostanzialmente alla lunghezza iniziale al cessare della sollecitazione.
  6. 6. Struttura tessile tubolare (4) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui i fili di trama (11) sono ottenuti da fibre naturali, come il caucciù o il poliisoprene, oppure da fibre sintetiche, come l’elastam.
  7. 7. Struttura tessile tubolare (4) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui i fili di trama (11) sono nudi o ricoperti.
  8. 8. Struttura tessile tubolare (4) secondo la rivendicazione 7, in cui i fili di trama (11) sono in elastam 156 dtex ricoperti con nylon 6, preferibilmente testurizzato 44/12 dtex.
  9. 9. Struttura tessile tubolare (4) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui anche alcuni o tutti i fili di ordito (9) sono elastici, e hanno le caratteristiche descritte in una o più delle rivendicazioni 5-7 relative ai fili di trama (11).
  10. 10. Struttura tessile tubolare (4) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui i fili di ordito (9) sono in Nylon 6, preferibilmente testurizzato, oppure in elastam 420 dtex rivestito in nylon 6, preferibilmente testurizzato.
  11. 11. Struttura tessile tubolare (4) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui almeno due fili di legatura, di tipo termofusibile, sono inseriti in ordito in corrispondenza dei bordi (7, 8) dei nastri (5, 6) e sono destinati a fondere durante un trattamento termico, per aderire ai fili di trama (11) e impedirne la de-tessitura.
  12. 12. Struttura tessile tubolare (4) secondo la rivendicazione 11, in cui i fili di legatura termofusibili sono in Nylon 6, 110 dtex.
  13. 13. Struttura tessile tubolare (4) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente in ordito: 124 fili di rovescio; 52 fili di imbottitura; 52 fili di fondo; 28 fili elastici ricoperti; 2 fili di legatura termofusibili; 1 filo opzionale di apporto per ottenere una cimossa, e in trama: almeno un filo elastico.
  14. 14. Struttura tessile tubolare (4) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dall’essere stata sottoposta ad un processo di riscaldamento e/o processo di tintura, ad esempio in un bagno caldo, per ottenere il restringimento irreversibile dei relativi fili elastici, e una conseguente riduzione dimensionale in direzione radiale.
  15. 15. Un metodo per realizzare una struttura tessile tubolare (4) di contenimento di inserti (1) rigidi o semirigidi di capi d’abbigliamento, come un ferretto per reggiseni, comprendente: a) tessere due nastri (5, 6) con fili di ordito (9) e almeno un filo di trama (11) per entrambi i nastri (5, 6) o per ciascun nastro (5, 6); b) legare i due nastri (5, 6) in corrispondenza dei relativi bordi (7, 8) per formare la struttura tessile tubolare (4); in cui i fili di trama (11) sono elastici in modo tale da conferire alla struttura tessile tubolare (4) resistenza alla foratura da parte del relativo inserto.
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15, comprendente l’ulteriore fase: c) aumentare la temperatura del tubolare grezzo fino a causare un restringimento irreversibile della trama.
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 15 o la rivendicazione 16, in cui i fili di ordito (9) sono longitudinali rispetto alla stessa struttura tessile tubolare (4) e i fili di trama (11) sono trasversali, e la fase c), se prevista, causa un restringimento in direzione radiale della stessa struttura tubolare, definito anche “rientro”, che compatta l’intreccio formato dalla trama e dall’ordito.
  18. 18. Metodo secondo la rivendicazione 17, in cui il restringimento è superiore al 15%, e preferibilmente almeno il 20%, rispetto alle dimensioni precedenti alla fase c).
  19. 19. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 16-18, in cui la fase c) è attuata immergendo il tubolare grezzo in un bagno la cui temperatura è maggiore della temperatura alla quale i fili di trama (11) iniziano a restringersi, ma minore della temperatura di fusione dei fili di trama (11) oppure utilizzando una tintura di tipo PAD-STEAM in cui il nastro tubolare percorre camere riscaldate a vapore e vasche ad acqua calda.
  20. 20. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 15-19, in cui i fili elastici di trama (11) usati per tessere i nastri (5, 6) sono soggetti, prima della tessitura, a un allungamento di almeno il 50% se sottoposti a trazione, preferibilmente almeno il 100% e più preferibilmente almeno il 200%, e ritornano sostanzialmente alla lunghezza iniziale al cessare della sollecitazione.
  21. 21. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 15-20, in cui i fili di trama (11) sono ottenuti da fibre naturali, come il caucciù o il poliisoprene, oppure da fibre sintetiche, come l’elastam.
  22. 22. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 15-21, in cui i fili di trama (11) sono nudi o ricoperti.
  23. 23. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 15-22, in cui anche alcuni o tutti i fili di ordito (9) sono elastici, e hanno le caratteristiche descritte in una o più delle rivendicazioni 20-22 relative ai fili di trama (11).
  24. 24. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 15-23, in cui i fili di trama (11) sono in elastam 156 dtex ricoperti con nylon 6, preferibilmente testurizzato 44/12 dtex.
  25. 25. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 15-24, in cui i fili di ordito (9) sono in Nylon 6, preferibilmente testurizzato, oppure in elastam 420 dtex rivestito in nylon 6, preferibilmente testurizzato.
  26. 26. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 15-25, comprendente inoltre: inserire in ordito almeno due fili di legatura, di tipo termofusibile, in corrispondenza dei bordi (7, 8) dei nastri (5, 6), destinati a fondere durante un trattamento termico per aderire ai fili di trama (11) e impedirne la de-tessitura.
  27. 27. Metodo secondo la rivendicazione 15, in cui i fili di legatura termofusibili sono in Nylon 6, 110 dtex.
  28. 28. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 15-27, in cui le fasi a) e b) sono attuate utilizzando, in ordito: 124 fili di rovescio; 52 fili di imbottitura; 52 fili di fondo; 28 fili ricoperti; 2 fili di legatura termofusibili; 1 filo opzionale di apporto per ottenere una cimossa, e in trama: almeno un filo elastico.
  29. 29. Uso della struttura tessile tubolare (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-14 per confezionare capi d’abbigliamento intimo, corsetteria, costumi da bagno e sportswear.
  30. 30. Struttura tessile tubolare (4) direttamente ottenuta con il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 15-28.
  31. 31. Struttura tessile tubolare (4) direttamente ottenuta con il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 15-8, in cui tutti i fili di trama sono elastici.
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