IT201600094536A1 - Dispositivo di protezione. - Google Patents

Dispositivo di protezione.

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IT201600094536A1
IT201600094536A1 IT102016000094536A IT201600094536A IT201600094536A1 IT 201600094536 A1 IT201600094536 A1 IT 201600094536A1 IT 102016000094536 A IT102016000094536 A IT 102016000094536A IT 201600094536 A IT201600094536 A IT 201600094536A IT 201600094536 A1 IT201600094536 A1 IT 201600094536A1
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Pier Luigi Oliana
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Pier Luigi Oliana
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B15/00Other details of locks; Parts for engagement by bolts of fastening devices
    • E05B15/16Use of special materials for parts of locks
    • E05B15/1614Use of special materials for parts of locks of hard materials, to prevent drilling

Description

TITOLO: DISPOSITIVO DI PROTEZIONE
DESCRIZIONE
La presente domanda ha per oggetto un dispositivo di protezione, particolarmente per serrature .
Oggigiorno sono note serrature atte a consentire la chiusura e l'apertura di una porta o di un cancello o di una anta, le quali comprendono essenzialmente, come illustrato nelle figure 7 ed 8, un basamento, associabile a detta porta, dotato di un corpo (105) il quale risulta parzialmente ricopribile da un cappuccio protettivo; quest'ultimo ed il corpo (105) presentano una apertura, ricavata secondo il medesimo asse, di accesso ad un disco proteggi toppa (108) la cui superficie laterale (108a) risulta associata in modo girevole al bordo perimetrale (108b) del foro ricavato sul corpo (105).
Il disco proteggi toppa (108) presenta una apertura diametrale per l'inserimento di un gambo di una chiave e serve a proteggere un cilindro; la chiave è atta a consentire l'attivazione del cilindro stesso e quindi lo sblocco della serratura .
I cilindri di tipo noto sono usualmente realizzati in ottone o comunque in materiali che non presentano una elevata resistenza meccanica, prestandosi così ad essere agevolmente scassinati mediante trapanazione e/o rottura e/o strappo.
Detto disco proteggi toppa (108) costituisce quindi una difesa del cilindro da trapanature eseguite con punte elicoidali, ma consente al contempo l'inserimento e la rotazione della chiave nel cilindro racchiuso nel basamento.
Tali basamenti di tipo noto presentano tuttavia un inconveniente: qualora un malintenzionato agisca con un trapano sul disco proteggi toppa (108), può conseguire la sua perforazione e quindi permettere l'accesso anche al cilindro che così verrebbe a sua volta trapanato e reso inservibile.
A parziale soluzione si è provveduto a realizzare il disco proteggi toppa (108) in acciaio temperato; tale soluzione, efficace contro la trapanatura, si è però dimostrata inefficace a proteggere il cilindro in quanto con l'impiego di un cacciavite o di altro utensile (108c) è possibile, una volta inserita la sua punta a taglio nella apertura diametrale, spezzare il disco proteggi toppa (108) spingendolo contro i bordi del corpo (105) su cui si appoggia, dato che esso risulta debole per il poco materiale presente ai bordi della apertura, ed estrarlo successivamente dal basamento (105), rendendo così ancora accessibile il cilindro per essere trapanato .
A parziale soluzione di tali inconvenienti è noto utilizzare un basamento su cui è ricavato assialmente un alloggiamento per un distanziale, alloggiante e circoscrivente parzialmente la estremità di un cilindro composto da una testa cilindrica, entro cui va inserita la chiave, da cui sporge radialmente un corpo fisso o statore (detto anche ponte o elemento di accoppiamento ), alloggiante l'estremità di una camma (o nottolino) ed eventualmente dei perni e delle molle; tale distanziale, che ha sostanzialmente conformazione ad Q (omega), ha la funzione di proteggere la testa cilindrica e parte dello statore del cilindro dalle effrazioni.
Anche tale soluzione presenta però degli inconvenienti: infatti il distanziale è soggetto anche esso a rotture, sia nella zona delle ali laterali che del corpo arcuato, che permettono l'accesso al cilindro e alla sua rottura.
Inoltre è comunque consentito l'accesso diretto allo statore del cilindro ad esempio mediante la punta di un trapano.
Compito principale di quanto forma oggetto del presente trovato è quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati, eliminando gli inconvenienti di cui alla tecnica nota citata e quindi escogitando un trovato che sia in grado di proteggere efficacemente la testa cilindrica e lo statore di un cilindro di una serratura dai tentativi di manomissione e di forzatura mediante perforazione del basamento.
Nell'ambito del compito sopra esposto, un altro importante scopo è quello di realizzare un trovato che permetta di proteggere il cilindro anche da tentativi di manomissione del distanziale e del disco proteggi toppa mediante un cacciavite o altro utensile.
Ancora uno scopo è quello di ottenere un trovato che sia strutturalmente semplice e che sia realizzabile con macchinari e impianti di tipo noto .
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un trovato che possa essere applicato anche alle normali serrature di tipo noto e che presenti costi realizzativi contenuti.
Il compito e gli scopi accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da un dispositivo di protezione (1) per una serratura (2) comprendente un basamento (3), un disco proteggi toppa (8) girevolmente associabile a detto basamento (3) che ricomprende un alloggiamento (26) per un distanziale (25), conformato ad Ω (omega) a definire una seconda testa (27) da cui sporgono inferiormente due ali (28a,28b), ed alloggiante parzialmente la prima testa (22) cilindrica ed il corpo fisso o statore (23) di un cilindro (21), che si caratterizza per il fatto che sulla prima superficie laterale esterna (29) di detto distanziale (25) sono ricavate una o più sedi (33a,33b,34) per delle prime placchette (35a,35b,36) interagenti con la prima superficie laterale interna (30) di detto alloggiamento (26), almeno una seconda placchetta (41) essendo posizionabile in detto alloggiamento (26) tra detto distanziale (25) e detto basamento (3).
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una particolare forma di realizzazione, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nelle tavole di disegni allegate, in cui:
la fig. 1 illustra il dispositivo di protezione e la serratura in un esploso;
la fig. 2 illustra il dispositivo di protezione, il basamento ed il proteggi toppa in un esploso;
la figura 3 illustra il dispositivo di protezione in un esploso;
la figura 4 illustra, in una vista di tre quarti laterale parzialmente sezionata, il dispositivo di protezione montato su un basamento, senza la struttura di proteggi toppa;
la figura 5 illustra, in una vista laterale, il dispositivo di protezione montato sul basamento; la figura 6 è una sezione operata secondo il piano VI-VI di figura 5;
le figure 7 ed 8 illustrano la tecnica nota; la figura 9 illustra una variante del dispositivo di protezione e la serratura in un esploso ;
la figura 10 illustra il dispositivo di protezione della figura precedente montato su un basamento, in una vista di tre quarti laterale parzialmente sezionata.
Negli esempi di realizzazione che seguono, singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno in realtà essere intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Inoltre è da notare che tutto quello che nel corso della procedura di ottenimento del brevetto si rivelasse essere già noto, si intende non essere rivendicato ed oggetto di stralcio (disclaimer) dalle rivendicazioni.
Con riferimento alle figure precedentemente citate, si è indicato con il numero (1) un dispositivo di protezione particolarmente per una serratura (2) inseribile in una porta o portoncino, non illustrati.
La serratura (2) è costituita da un basamento (3), di forma preferibilmente ma non esclusivamente cilindrica o tronco- conica o semicircolare, che presenta una superficie frontale (4), facente parte di un corpo (5), su cui è ottenuta una sede anulare (6) per un o-ring (7) atto a permettere la interconnessione di un eventuale cappuccio protettivo, non illustrato.
In corrispondenza della superficie frontale (4) del corpo (5) del basamento (3) è presente una apertura (9) entro la quale viene inserito ed associato in battuta un disco proteggi toppa (8), controsagomato a detta apertura (9).
Nella particolare forma realizzativa illustrata tale disco proteggi toppa (8) e tale apertura (9) risultano collocati in posizione disassata rispetto all'asse del basamento (3), ma potrebbe anche essere posizionati in asse.
Il disco proteggi toppa (8) è realizzato in acciaio inox o altro materiale adatto ad impedirne la rottura mediante cacciavite.
Il disco proteggi toppa (8) presenta una conformazione in sezione sostanzialmente a C a definire una base piana (10), presentante in pianta una conformazione sostanzialmente circolare, da cui sporge perimetralmente un cordolo anulare (11).
In corrispondenza della base piana (10) è ricavata una prima feritoia (12) diametrale.
In corrispondenza della superficie posteriore (13) della base piana (10) sono ricavate, vantaggiosamente diametralmente tra loro, almeno due prime sedi (14a,14b), cieche, per l'alloggiamento sia fisso sia con la possibilità di rotazione libera, in ognuna, di una sfera (15a,15b), o di una spina.
Questo significa che ogni sfera (15a,15b) è forzata, ad esempio mediante un montaggio a pressione, nella rispettiva sede in modo che la stessa giaccia nella medesima, resistendo alla eventuale pressione operata dalla punta dì un trapano in caso di tentativo di effrazione.
Le prime sedi (14a,14b) sono poste, o meno, secondo un angolo di 90° (novanta gradi) rispetto a quello di giacitura di detta prima feritoia (12) .
Le sfere (15a,15b) o spine (ad esempio realizzate in carburo di tungsteno), nel caso lo scassinatore agisca con una punta da trapano sul disco proteggi toppa (8) ed allo stesso tempo cerchi di bloccare, con un utensile, la rotazione del disco proteggi toppa (8), intercettano la punta del trapano impedendo così la foratura del disco proteggi toppa (8).
Rispetto alla tecnica nota infatti le sfere (15a,15b) o spine sono fisse rispetto alla base piana (10) e quindi intercettano in modo ottimale la punta del trapano, ruotando con esso ed impedendo la perforazione (mentre nella tecnica nota il leggero spostamento diametrale delle sfere poteva consentire alla punta del trapano dì interporsi tra le sfere e quindi proseguire nella foratura) .
Nella soluzione attuale quindi la punta del trapano intercetta le due sfere (15a,15b) che, messe in rotazione, impediscono alla punta di entrare .
Naturalmente il numero delle sfere (15a,15b) ed il loro posizionamento rispetto alla superficie posteriore (13) potrà essere la più consona in funzione delle specifiche esigenze.
In corrispondenza della superficie laterale interna (16) del cordolo anulare (11) del disco proteggi toppa (8) sono ricavati dei mezzi per la calettatura di una pastiglia (17), quali, a titolo di esempio, una coppia di seconde sedi (18a,18b), diametralmente opposte e ricavate in corrispondenza del medesimo piano diametrale sul quale è ricavata la prima feritoia (12).
La pastiglia (17) presenta in pianta una conformazione sostanzialmente circolare e presenta un diametro sostanzialmente uguale al diametro interno del cordolo anulare (11) così da poter essere ivi collocata.
In corrispondenza del bordo perimetrale esterno della pastiglia (17) sporgono diametralmente una coppia di appendici (19a,19b) controsagomate e disposte, o meno, sul medesimo asse diametrale di dette seconde sedi (18a,18b).
In corrispondenza di detta pastiglia (17) è ricavata una seconda feritoia (20) diametrale, avente sostanzialmente la medesima forma di detta prima feritoia (12) diametrale; la seconda feritoia (20) diametrale si dispone, in opera, affacciata ed in asse con detta prima feritoia (12) diametrale.
La pastiglia (17), ad esempio realizzata in manganese o carburo di tungsteno o sinterizzata in diamante o altro materiale duro, viene interessata nella eventualità in cui lo scassinatore riesca, ad esempio con il disco di una fresa, a tagliare il disco proteggi toppa (8), senza intercettare le sfere (15a,15b ).
In questo caso la pastiglia (17), una volta eventualmente rimosso il disco proteggi toppa (8), impedisce che lo scassinatore acceda al cilindro della serratura (2) mediante uno scalpello od un martello .
Entro il basamento (2) è alloggiato un predisposto cilindro (21) a profilo europeo composto da una prima testa cilindrica (22), entro cui va inserita la chiave, da cui sporge radialmente un corpo fisso o statore (23) (detto anche ponte o elemento di accoppiamento) , alloggiante l'estremità di una camma (24) (o nottolino) ed eventualmente dei perni e delle molle (non illustrati).
La prima feritoia (12) del disco proteggi toppa (8) è quindi atta a consentire il passaggio di uno stelo o gambo (non illustrato) di una chiave (non illustrata) che va ad inserirsi in detta seconda feritoia (20) di detta pastiglia (17) e quindi in detto cilindro (21) costituente detta serratura (2).
Il dispositivo di protezione (1) è costituito da un distanziale (25) atto ad essere inserito ed associato in battuta in corrispondenza di un predisposto e controsagomato alloggiamento (26) ricavato assialmente al corpo (5) del basamento (3).
Il distanziale (25) presenta una conformazione sostanzialmente ad Ω (omega) atta a definire una seconda testa (27), presentante una conformazione a C rovesciata, da cui sporgono inferiormente due ali (28a,28b) affacciate una all'altra.
La prima superficie laterale esterna (29) di detta seconda testa (27) e di dette due ali (28a,28b) del distanziale (25) è guindi atta ad interagire con la prima superficie laterale interna (30) di detto alloggiamento (26).
La seconda superficie laterale interna (31) di detta seconda testa (27) e di dette due ali (28a,28b) è controsagomata alla seconda superficie laterale esterna (32) di detto corpo cilindrico (21), al fine di alloggiare, per parte della rispettiva lunghezza, la prima testa (22) cilindrica ed il corpo fisso o statore (23) di detto cilindro (21).
Sulla prima superficie laterale esterna (29) di detto distanziale (25) sono ricavate una o più terze sedi (33a,33b,34) per l'inserimento e l'accoppiamento con delle controsagomate prime placchette (35a,35b,36) interagenti con la prima superficie laterale interna (30) di detto alloggiamento (26).
La lunghezza di dette una o più terze sedi (33a,33b,34) è sostanzialmente analoga a quella di dette prime placchette (35a,35b,36) .
Ciascuna di dette terze sedi (33a,33b) è ricavata in corrispondenza della rispettiva ala (28a,28b), e presenta uno sviluppo longitudinale sostanzialmente parallelo a quello di detto cilindro (21), ad interessare sia la prima superficie laterale esterna (29) sia la superficie frontale (37) del distanziale (25).
Le prime placchette (35a,35b,36) sono atte ad essere inserite in dette terze sedi (33a,33b,34) in modo tale da risultare sostanzialmente a filo con la prima superficie laterale esterna (29) di detto distanziale (25).
Le prime placchette (35a,35b) presentano una conformazione in pianta sostanzialmente poligonale, preferibilmente circolare.
Nelle forme realizzative illustrate le prime placchette (35a,35b) presentano sostanzialmente una conformazione parallelepipeda, presentante in pianta una conformazione sostanzialmente a D squadrata al fine di guidare il loro inserimento.
Ogni prima placchetta (35a,35b) è atta ad essere inserita nella rispettiva terza sede (33a,33b) in modo tale per cui il lato rettilineo più lungo (38a,38b) sia disposto esternamente, e sia disposto a filo con la prima superficie laterale esterna (29) delle ali (28a,28b) del distanziale (25).
Nella particolare forma realizzativa illustrata dalla figura 1 alla figura 6 la terza sede (34) è ricavata in corrispondenza della prima superficie laterale esterna (29) in corrispondenza della parte superiore della seconda testa (27) del distanziale (25), presentando così una conformazione curva.
La prima placchetta (36) presenta una conformazione in pianta sostanzialmente poligonale, preferibilmente circolare.
Nella forma realizzativa illustrata dalla figura 1 alla figura 6 la prima placchetta (36) presenta in sezione trasversale una conformazione sostanzialmente parallelepipeda e presenta in pianta una conformazione sostanzialmente a C rovesciata .
La prima placchetta (36) è atta ad essere inserita nella rispettiva terza sede (34) in modo tale da essere a filo con la prima superficie laterale esterna (29) superiore della seconda testa (27) del distanziale (25).
Nella particolare forma realizzativa illustrata nelle figure 9 e 10 la terza sede (34) è costituita sostanzialmente da uno smanco ricavato in corrispondenza della superficie frontale (37) della seconda testa (29) del distanziale (25).
La prima placchetta (36) presenta una conformazione in pianta sostanzialmente poligonale, preferibilmente circolare.
Nella forma realizzativa illustrata nelle figure 9 e 10 la prima placchetta (36) presenta una conformazione sostanzialmente parallelepipeda e presenta in pianta una conformazione sostanzialmente a C rovesciata, controsagomata alla superficie frontale (37) della seconda testa (27) del distanziale (25).
La prima placchetta (36) è quindi atta ad essere posizionata tra il basamento (3) e la seconda testa (27) del distanziale (25), in modo tale per cui la superficie esterna (39) della prima placchetta (36) sia sostanzialmente a filo sia con le estremità anteriori delle ali (28a,28b) del distanziale (25), sia con la prima superficie laterale esterna (29) della seconda testa (27) del distanziale (25).
Le prime placchette (35a,35b,36), ad esempio realizzate in manganese o carburo di tungsteno o sinterizzata in diamante o altro materiale duro, sono atte ad irrobustire il distanziale (25) e vengono interessate nella eventualità in cui lo scassinatore riesca, ad esempio con il disco di una fresa, a tagliare il disco proteggi toppa (8), senza intercettare le sfere (15a,15b) e a trapanare la pastiglia (17).
In questo caso le prime placchette (35a, 35b,36), una volta eventualmente rimosso il disco proteggi toppa (8) e la pastiglia (17), impediscono che lo scassinatore, facendo leva per mezzo di uno scalpello o un martello od un cacciavite sul distanziale (25), riesca a spezzarne la seconda testa (27) o le ali (28a,28b) e quindi ad accedere al cilindro (21) della serratura (2).
All'interno dell'alloggiamento (26) del basamento (3), in corrispondenza di una controsagomata quarta sede (40) cieca ricavata all'interno della superficie frontale (4) di detto basamento (3), è posizionabile una seconda placchetta (41).
La seconda placchetta (41) è atta ad essere posizionata tra il basamento (3) e le ali (28a,28b) del distanziale (25).
La seconda placchetta (41) presenta una conformazione in pianta sostanzialmente poligonale, preferibilmente circolare.
Nelle forme realizzative illustrate la seconda placchetta (41) presenta sostanzialmente una conformazione cilindrica e presenta un diametro maggiore della distanza che intercorre trasversalmente tra le ali (28a,28b) del distanziale (25).
La seconda placchetta (41), ad esempio realizzate in manganese o carburo di tungsteno o sinterizzata in diamante o altro materiale duro, viene interessata nella eventualità in cui lo scassinatore riesca, ad esempio con il disco di una fresa od un trapano, a perforare il basamento (3).
In questo caso la seconda placchetta (41) è atta ad impedire allo scassinatore di accedere mediante uno scalpello od un martello, alle ali (28a,28b) del distanziale (25).
Si è così constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefissati essendosi escogitato un dispositivo di protezione (1) che è in grado di proteggere lo statore (23) di un cilindro (21) di una serratura (2) dai tentativi di manomissione e di forzatura mediante perforazione del basamento (3) grazie alla presenza della seconda placchetta (41), posizionata tra il basamento (3) e le ali (28a,28b) del distanziale (25) che circondano il cilindro (21) .
Infatti nel caso in cui lo scassinatore agisca con una punta da trapano sul basamento (3) ,la seconda placchetta (41) gli impedisce di accedere direttamente alle ali (28a,28b) del distanziale (25), e quindi allo statore (23) del cilindro (21) della serratura (2) .
Si è inoltre constatato che il dispositivo di protezione (1) è in grado di proteggere la testa (22) cilindrica di un cilindro (21) di una serratura (2) dai tentativi di manomissione e di forzatura anche nella eventualità in cui lo scassinatore riesca, ad esempio con il disco di una fresa, a tagliare il disco proteggi toppa (8), senza intercettare le sfere (15a,15b) e la pastiglia (17), grazie alla presenza delle prime placchette (35a,35b,36 ), associate in corrispondenza di terze sedi (33a,33b,34) ricavate sulla prima superficie laterale esterna (29) di detto distanziale (25) .
Infatti nel caso in cui lo scassinatore agisca con una punta da trapano sul disco proteggi toppa (8) senza intercettare le sfere (15a,15b) e a trapanare la pastiglia (17), le prime placchette (35a,35b,36) irrobustiscono il distanziale (25), impedendo che lo scassinatore, facendo leva per mezzo di uno scalpello od un martello od un cacciavite sul distanziale (25), riesca a spezzarne la seconda testa (27) o le ali (28a,28b) e quindi ad accedere al cilindro (21) della serratura (2).
Sì è quindi verificato che il dispositivo di protezione (1) impedisce l'accesso e la successiva estrazione del cilindro (21) e, unitamente ad una notevole semplicità costruttiva, mantiene ridotti i costi di produzione.
Naturalmente i materiali impiegati nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti del trovato potranno essere più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.
I diversi mezzi per effettuare certe differenti funzioni non dovranno certamente coesistere solo nella forma di realizzazione illustrata ma potranno essere di per se presenti in molte forme di realizzazione, anche se non illustrate.
Le caratteristiche indicate come vantaggiose, opportune o simili possono anche mancare o essere sostituite da equivalenti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di protezione (1) per una serratura (2) comprendente un basamento (3), un disco proteggi toppa (8) girevolmente associabile a detto basamento (3) che ricomprende un alloggiamento (26) per un distanziale (25), conformato ad Ω (omega) a definire una seconda testa (27) da cui sporgono inferiormente due ali (28a,28b), ed alloggiante parzialmente la prima testa (22) cilindrica ed il corpo fisso o statore (23) di un cilindro (21), che si caratterizza per il fatto che sulla prima superficie laterale esterna (29) di detto distanziale (25) sono ricavate una o più sedi (33a,33b,34) per delle prime placchette (35a,35b,36) interagenti con la prima superficie laterale interna (30) di detto alloggiamento (26), almeno una seconda placchetta (41) essendo posizionabile in detto alloggiamento (26) tra detto distanziale (25) e detto basamento (3) .
  2. 2 . Struttura come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che detta seconda placchetta (41) è posizionabile all'interno di detto alloggiamento (26) di detto basamento (3), in corrispondenza di una controsagomata quarta sede (40) cieca ricavata all'interno della superficie frontale (4) di detto basamento (3), detta seconda placchetta (41) essendo atta ad essere posizionata tra il basamento (3) e dette ali (28a,28b) di detto distanziale (25).
  3. 3 . Struttura come alla rivendicazione 1 o 2 che si caratterizza per il fatto che detta seconda placchetta (41) presenta una conformazione sostanzialmente cilindrica e presenta un diametro maggiore della distanza che intercorre trasversalmente tra dette ali (28a,28b) di detto distanziale (25).
  4. 4 . Struttura come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che dette terze sedi (33a,33b,34) sono controsagomate a dette prime placchette (35a,35b,36) e presentano una lunghezza sostanzialmente analoga a quella di dette prime placchette (35a,35b, 36) , dette prime placchette (35a,35b,36) essendo atte ad essere inserite in dette terze sedi (33a,33b,34) in modo tale da risultare sostanzialmente a filo con detta prima superficie laterale esterna (29) di detto distanziale (25)
  5. 5. Struttura come alla rivendicazione 1 o 4 che si caratterizza per il fatto che ciascuna di dette terze sedi (33a,33b) è ricavata in corrispondenza di detta rispettiva ala (28a,28b) e presenta uno sviluppo longitudinale sostanzialmente parallelo a quello di detto cilindro (21), ad interessare sia detta prima superficie laterale esterna (29) sia la superficie frontale (37) di detto distanziale (25).
  6. 6. Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che dette prime placchette (35a,35b) presentano una conformazione sostanzialmente parallelepipeda presentante in pianta una conformazione sostanzialmente a D squadrata al fine di guidare il loro inserimento in dette terze sedi (33a,33b), ciascuna detta prima placchetta (35a,35b) essendo atta ad essere inserita nella rispettiva detta terza sede (33a,33b) in modo tale per cui il lato rettilineo più lungo (38a,38b) sia disposto esternamente, e sia a filo con detta prima superficie laterale esterna (29) di dette ali (28a,28b) di detto distanziale (25).
  7. 7 . Struttura come alla rivendicazione 1 o 4 che si caratterizza per il fatto che detta terza sede (34) è ricavata in corrispondenza di detta prima superficie laterale esterna (29) in corrispondenza della parte superiore di detta seconda testa (27) di detto distanziale (25), presentando così una conformazione sostanzialmente curva.
  8. 8 . Struttura come alle rivendicazioni 1 e 7 che si caratterizza per il fatto che detta prima placchetta (36) presenta in sezione trasversale una conformazione sostanzialmente parallelepipeda e presenta in pianta una conformazione sostanzialmente a C rovesciata, detta prima placchetta (36) essendo atta ad essere inserita in detta terza sede (34) in modo tale da essere posta a filo con detta prima superficie laterale esterna (29) superiore di detta seconda testa (27) di detto distanziale (25).
  9. 9. Struttura come alla rivendicazione 1 o 4 che si caratterizza per il fatto che detta terza sede (34) è costituita sostanzialmente da uno smanco ricavato in corrispondenza della superficie frontale (37) di detta seconda testa (29) di detto distanziale (25) .
  10. 10. Struttura come alle rivendicazioni 1 e 9 che si caratterizza per il fatto che detta prima placchetta (36) presenta una conformazione sostanzialmente parallelepipeda e presenta in pianta una conformazione sostanzialmente a C rovesciata controsagomata alla superficie frontale (37) di detta seconda testa (27) di detto distanziale (25), detta prima placchetta (36) essendo atta ad essere posizionata tra detto basamento (3) e detta seconda testa (27) di detto distanziale (25), in modo tale per cui la superficie esterna (39) di detta prima placchetta (36) sia sostanzialmente a filo sia con le estremità anteriori di dette ali (28a,28b) di detto distanziale (25), sia con detta prima superficie laterale esterna (29) di detta seconda testa (27) di distan zi<1>"
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Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
DE8800103U1 (it) * 1987-03-06 1988-05-11 Keller, Ernst, Richterswil, Ch
DE8717477U1 (it) * 1987-09-23 1988-11-10 Melchert Beschlaege Gmbh & Co Kg, 5628 Heiligenhaus, De
EP3045618A1 (en) * 2015-01-16 2016-07-20 Pier Luigi Oliana Security assembly for european cylinder locks

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