IT201600081579A1 - Dispositivo di spruzzaggio di un prodotto. - Google Patents

Description

“Dispositivo di spruzzaggio di un prodotto”

La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di spruzzaggio di un prodotto.

Tali dispositivi sono utilizzati principalmente per erogare un prodotto in particelle finemente disperse.

Sono noti dispositivi di spruzzaggio comprendenti una bomboletta contenente il prodotto e un erogatore applicato ad una estremità della bomboletta.

In una prima soluzione nota l’erogatore comprende un ancoraggio metallico che si aggraffa ad una bomboletta metallica. In tal caso si riesce ad eseguire un collegamento molto solido. Un inconveniente è però legato al fatto che la bomboletta metallica presenta un costo elevato ed ha problemi legati allo smaltimento.

Per ovviare a tale inconveniente sono note bombolette in PET che consente di realizzare un contenitore economico, leggero, riciclabile. L’erogatore comprende un sistema di ancoraggio che si innesta in un sottosquadro ricavato sull’esterno della bomboletta. Il sottosquadro è definito da una scanalatura anulare che circonda la bomboletta. In esso si innesta una protrusione metallica del sistema di ancoraggio che vincola l’erogatore alla bomboletta. L’erogatore comprende anche un pulsante che integra un ugello per la dispersione del prodotto contenuto all’interno della bomboletta.

I dispositivi di spruzzaggio devono resistere a temperature di almeno 70°C senza rilasciare il prodotto contenuto nella bomboletta. Un inconveniente della soluzione costruttiva sopradescritta è legato al fatto che ad alta temperatura la bomboletta e il sistema di ancoraggio possono deformarsi in misura eccessiva, tale da portare in alcuni casi anche alla fuoriuscita del prodotto. Infatti a causa delle deformazioni che possono avvenire ad alta temperatura il prodotto in pressione riesce a trafilare esternamente alla bomboletta transitando tra la bomboletta e l’erogatore.

In questo contesto, il compito tecnico alla base della presente invenzione è proporre un dispositivo di spruzzaggio che minimizzi il rischio di indesiderate fuoriuscite del prodotto, ma nel contempo consenta di ottimizzare i costi di produzione.

II compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo di spruzzaggio comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle unite rivendicazioni.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un dispositivo di spruzzaggio, come illustrato negli uniti disegni in cui:

-fig. 1 nella parte sinistra mostra in sezione l’accoppiamento tra due componenti del dispositivo secondo la presente invenzione e nella parte destra mostra una vista non in sezione di uno solo dei due componenti; -fig. 2 mostra una vista laterale di un componente del dispositivo secondo la presente invenzione.

Nelle unite figure con il numero di riferimento 1 si è indicato un dispositivo di spruzzaggio di un prodotto. Esso può essere utilizzato per permettere l’erogazione sotto forma di spray di varie tipologie di prodotti; ad esempio prodotti per la cosmesi, come lacche per capelli o deodoranti, ma anche insetticidi, ecc. Tale dispositivo 1 è anche noto nel settore tecnico come erogatore di aerosol.

Tale dispositivo 1 comprende una bomboletta 2 idonea a contenere internamente un prodotto da erogare. La bomboletta 2 è in materiale plastico, preferibilmente in PET. Ciò minimizza i costi di produzione, il peso e anche riduce l’impatto ambientale.

Il prodotto da erogare è destinato ad essere immagazzinato in pressione all’interno della bomboletta 2.

La bomboletta 2 comprende un collo 200 in cui è ricavata una imboccatura 20. Tale imboccatura 20 rende possibile la fuoriuscita del prodotto dalla bomboletta 20. Essa è l’unica apertura che permette il collegamento fluidodinamico tra l’interno e l’esterno della bomboletta 20.

La bomboletta 2 comprende un fondo 27 e un asse 28 longitudinale che si sviluppa tra il fondo 27 e l’imboccatura 20.

La bomboletta 2 si sviluppa in spessore tra una superficie 21 interna e una superficie 22 esterna.

Lo spessore è preferibilmente minore di 2 millimetri, ad eccezione del collo 200 in cui si possono avere spessori maggiori.

In particolare il collo 200 presenta uno spessore massimo compreso tra 3 e 5 millimetri.

La superficie 22 esterna della bomboletta 2 definisce un primo sottosquadro 23.

Il dispositivo 1 comprende un erogatore 3 del prodotto.

In una soluzione esemplificativa l’erogatore 3 comprende un pulsante integrante un ugello (non illustrato). La pressione del pulsante da parte di un utente permette l’apertura di una valvola che quindi consente la fuoriuscita del prodotto in pressione presente nella bomboletta 2. Rilasciando il pulsante la valvola si chiude arrestando la fuoriuscita del prodotto. L’erogatore 3 comprende un ancoraggio 30 metallico che si collega al primo sottosquadro 23 aggraffando l’erogatore 3 alla bomboletta 2.

Il primo sottosquadro 23 è ricavato nel collo 200. Opportunamente il primo sottosquadro 23 ha sviluppo anulare.

Il primo sottosquadro 23 permette di individuare una cavità, tipicamente anulare, che si oppone all’estrazione dell’ancoraggio 30 metallico in essa inserito in seguito all’applicazione di una forza di estrazione condotta parallelamente all’asse 28 longitudinale.

Allontanandosi dalla imboccatura 20 un tratto della superficie 21 interna della bomboletta 2 definisce un allargamento 24. Opportunamente tale allargamento 24 è cupoliforme con il collo ricavato in corrispondenza della sommità della cupola.

Vantaggiosamente tale allargamento 24 permette di aumentare il volume della bomboletta 2 destinato ad accogliere il prodotto. In una soluzione preferita tale allargamento 24 avviene progressivamente. In una soluzione alternativa non illustrata tale allargamento 24 potrebbe però anche essere definito da un gradino (in tal caso si ha una discontinuità netta).

L’ancoraggio 30 metallico si protende internamente alla bomboletta 2 e comprende una sporgenza 31 che:

- si innesta in detto allargamento 24; e

- viene a contatto con detta superficie interna 21.

La sporgenza 31 viene in contatto con la superficie 21 interna della bomboletta 2 in corrispondenza di una zona di giunzione tra il collo 200 e l’allargamento 24.

Opportunamente la sporgenza 31 è una bombatura anulare.

L’allargamento 24 definisce un sottosquadro addizionale. Tale sottosquadro addizionale si oppone all’estrazione della sporgenza 31 in seguito all’applicazione di una forza di estrazione condotta parallelamente all’asse 28 longitudinale.

In una soluzione esemplificativamente, ma non limitativamente illustrata in figura 1 il primo sottosquadro 23 opportunamente definisce una superficie 231 anulare trasversale (preferibilmente ortogonale) ad una direzione individuata da detto asse 28 longitudinale e una superficie 232 coassiale a detto asse 28 longitudinale. All’allargamento 24 della superficie 21 interna corrisponde un allargamento 240 della superficie 22 esterna. L’allargamento 240 della superficie 22 esterna si sviluppa a partire da detta superficie 232 coassiale.

L’ancoraggio 30 comprende un lembo 300 che si sovrappone alla superficie 231 anulare trasversale e ad almeno una porzione di detta superficie 232 coassiale.

Il dispositivo 1 comprende una scanalatura 25 ricavata nel collo 200. Essa potrebbe definire un secondo sottosquadro 250 in cui si protende l’ancoraggio 30 (ciò non è evidenziato nella figura 1). La scanalatura 25 è anulare. La scanalatura 25 è comunque utilizzata per permettere la presa di una preforma destinata ad essere introdotto in una soffiatrice per generare la bomboletta 2.

La bomboletta 2 comprende una estremità 26 posta in corrispondenza dell’imboccatura 20. L’estremità 26 è opposta al fondo 27. Il secondo sottosquadro 250 è interposto tra il primo sottosquadro 23 e l’estremità 26. Opportunamente detto allargamento 24 inizia a meno di 9 millimetri da detta estremità 26.

L’ancoraggio 30 metallico è preferibilmente un corpo unico monolitico. Vantaggiosamente definisce una intercapedine 32, tipicamente anulare, in cui si inserisce il collo 200. L’ancoraggio 30 sormonta l’estremità 26 rimanendo ad essa adiacente. L’ancoraggio 30 inoltre definisce una superficie 40 cilindrica al termine della quale si sviluppa detta sporgenza 31. La superficie 40 cilindrica dell’ancoraggio 30 rimane a contatto con una superficie cilindrica ricavata internamente al collo 200.

La presente invenzione consegue importanti vantaggi.

Innanzitutto permette un’ottimale connessione dell’erogatore 3 alla bomboletta 2. La particolare aggraffatura rinforzata permette infatti di minimizzare il rischio di fughe del prodotto dalla bomboletta anche nelle condizioni più gravose (ad esempio deformazioni indotte dalle alte temperature).

L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che la caratterizza. Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica, tutti i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di spruzzaggio comprendente: -una bomboletta (2) in materiale plastico idonea a contenere internamente un prodotto da erogare e comprendente un collo (200) in cui è ricavata una imboccatura (20), detta bomboletta (2) sviluppandosi in spessore tra una superficie (21) interna e una superficie (22) esterna; la superficie (22) esterna della bomboletta (2) definendo un primo sottosquadro (23); allontanandosi da detta imboccatura (20) un tratto della superficie (21) interna della bomboletta (2) definisce un allargamento (24); -un erogatore (3) del prodotto, detto erogatore (3) comprendendo un ancoraggio (30) metallico che si collega al primo sottosquadro (23) aggraffando l’erogatore (3) alla bomboletta (2); caratterizzato dal fatto che detto ancoraggio (30) metallico si protende internamente alla bomboletta (2) e comprende una sporgenza (31) che: - si innesta in detto allargamento (24); e - viene a contatto con detta superficie interna (21).
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detta sporgenza (31) viene in contatto con la superficie (21) interna della bomboletta (2) in corrispondenza di una zona di giunzione tra il collo (200) e detto allargamento (24), detto allargamento (24) definendo un sottosquadro addizionale in cui si innesta la sporgenza (31).
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta sporgenza (31) è una bombatura anulare.
4. 4. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo sottosquadro (23) è ricavato nel collo (200).
5. 5. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una scanalatura (25) ricavata nel collo (200) e che definisce un secondo sottosquadro (250) in cui si protende l’ancoraggio (30).
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta bomboletta (2) comprende una estremità (26) posta in corrispondenza dell'imboccatura (20), detto secondo sottosquadro (250) essendo interposto tra il primo sottosquadro (23) e detta estremità (26).
7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che detta scanalatura (25) è anulare.
8. 8. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto ancoraggio (30) metallico è un corpo unico monolitico che definisce una intercapedine (32) anulare in cui si inserisce detto collo (200).
9. 9. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta bomboletta (2) comprende un fondo (27) e un asse (28) longitudinale che si sviluppa tra il fondo (27) e l'imboccatura (20); il primo sottosquadro (23) definendo una superficie (231) anulare trasversale ad una direzione individuata da detto asse (28) longitudinale e una superficie (232) coassiale a detto asse (28) longitudinale; a detto allargamento (24) della superficie (21) interna corrispondendo un allargamento (240) della superficie (22) esterna, detto allargamento (240) della superficie (22) esterna sviluppandosi a partire da detta superficie (232) coassiale.
10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto ancoraggio (30) comprende un lembo (300) che si sovrappone a detta superficie (231) anulare trasversale e ad almeno una porzione di detta superficie (232) coassiale.