CH707372B1 - Dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti. - Google Patents

Dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti. Download PDF

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CH707372B1
CH707372B1 CH02861/12A CH28612012A CH707372B1 CH 707372 B1 CH707372 B1 CH 707372B1 CH 02861/12 A CH02861/12 A CH 02861/12A CH 28612012 A CH28612012 A CH 28612012A CH 707372 B1 CH707372 B1 CH 707372B1
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Abstract

Dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti comprende: un manipolo (2) atto ad essere impugnato da un utilizzatore; un elemento tubolare esterno (3) che si estende lungo un asse longitudinale comprendente una estremità prossimale, una estremità distale ed una apertura di taglio disposta in corrispondenza della detta estremità distale; un elemento tubolare interno atto ad essere girevolmente ricevuto in detto elemento tubolare esterno (3); detto elemento tubolare interno estendendosi lungo un asse longitudinale e comprendendo una estremità prossimale, una estremità distale ed una punta di taglio in corrispondenza della sua estremità distale; mezzi di guida per porre in rotazione e/o in oscillazione detto elemento tubolare interno rispetto a detto elemento tubolare esterno (3); detti mezzi di guida comprendendo un motore elettrico e dei mezzi di alimentazione elettrica (20) per il detto motore elettrico (19); il dispositivo presenta inoltre: un primo innesto (7) calettato sull’elemento tubolare interno sostanzialmente in corrispondenza dell’estremità prossimale dell’elemento tubolare interno; un secondo innesto calettato sull’estremità distale dell’albero di uscita motore in modo da scorrere assialmente sull’albero di uscita motore; e almeno un elemento elastico per spingere il secondo innesto in accoppiamento con il primo innesto (7).

Description

Campo dell’invenzione
[0001] La presente invenzione concerne un dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti. In particolare, l’invenzione riguarda un dispositivo endoscopico per trattamenti di resezione di tessuto molle e tessuto osseo (con relativa asportazione dei frammenti prodotti da tale azione).
Tecnica nota
[0002] In alternativa alla chirurgia tradizionale, che richiede una incisione relativamente ampia per accedere al sito chirurgico interno al corpo umano, le procedure endoscopiche utilizzano accessi naturali o in alternativa la creazione di piccoli portali (minime incisioni tissutali); pertanto ci si riferisce spesso alla chirurgia endoscopica con il termine di chirurgia mini-invasiva. I due principali vantaggi della chirurgia endoscopica sono la più rapida guarigione dei tessuti dopo l’intervento e la minore esposizione dei tessuti interni al rischio di infezione. Gli sviluppi tecnologici in questo settore della chirurgia, definita anche «chiusa», hanno condotto alla realizzazione di molti strumenti minimamente invasivi: poiché l’accesso al sito chirurgico avviene attraverso uno o più portali. Tali strumenti devono essere sufficientemente allungati e lisci da consentire l’ingresso e l’impiego con un minimo trauma per i tessuti circostanti. Una porzione dello strumento, solitamente indicata come «porzione distale», viene concepita per accedere al sito chirurgico; la porzione opposta, solitamente indicata come «porzione prossimale», rimane ai di fuori del corpo del paziente. La porzione distale dello strumento è tipicamente progettata per trattare il tessuto con il quale viene a contatto, la sua forma e le sue dimensioni sono pertanto appositamente studiate in funzione della particolare operazione chirurgica a cui è destinata.
[0003] La porzione prossimale, invece, è dotata di un meccanismo per controllare dall’esterno del corpo del paziente la suddetta funzione. Gli strumenti chirurgici endoscopici motorizzati, utilizzati nella chirurgia «chiusa», spesso identificati come «shaver» endoscopici, sono tipicamente costituiti da una coppia di elementi tubolari coassiali, disposti concentricamente: un elemento esterno che termina distalmente con una apertura o «finestra di taglio» e un elemento interno rotante che reca una superficie tagliente in corrispondenza della finestra di taglio. L’azione di rotazione dell’elemento tubolare interno produce per abrasione l’asportazione o la rifinitura del tessuto, processo questo definito come «resezione».
[0004] Come in qualsiasi atto chirurgico, anche nella chirurgia endoscopia è prevista la presenza di due campi ben distinti: il campo sterile, quello a stretto contatto con paziente, laddove il chirurgo eserciterà la sua azione, e quello nettamente separato dal paziente e da qualsiasi oggetto venga in contatto con esso. Al campo sterile possono accedere solo personale e strumenti debitamente trattati (processi di sterilizzazione per gli strumenti, processi di lavaggio pre-operatorio e adozione di presidi di protezione per il personale, come guanti e camici); tutto ciò che non può entrare in contatto con il campo sterile deve rigorosamente rimanere al di fuori di esso.
[0005] La Richiedente ha osservato che negli «shaver» endoscopici attualmente esistenti e/o in quelli sopra descritti, l’elemento tubolare interno viene messo in rotazione e controllato da un manipolo che possiede al suo interno un piccolo motore elettrico: l’azionamento e il controllo avvengono o tramite dei pulsanti posizionati sul manipolo stesso o tramite dei pulsanti posizionati su di una pedaliera. In entrambi i casi la potenza e il segnale di controllo giungono al manipolo attraverso un cavo connesso con una console esterna. Questa «console» trova solitamente collocazione su di un carrello sufficientemente distante dal campo operatorio al fine di non contaminare il campo sterile. Il manipolo (che viene in contatto con il campo sterile) subisce un trattamento di sterilizzazione prima di ogni intervento chirurgico; la console dovendo rimanere al di fuori di ogni contatto con la zona sterile, viene alloggiata al di fuori di suddetto campo; nei sistemi attualmente esistenti, è previsto un cavo di collegamento tra manipolo e «console». Tale cavo di collegamento prima di ogni impiego viene trattato al fine di renderlo completamente sterile e all’atto della preparazione dell’intervento chirurgico viene assemblato da un lato con il manipolo (sterile) e dall’altro con la console (non sterile).
[0006] II personale di sala operatoria che ha in cura il trattamento e la gestione dello strumento deve farsi carico al termine di ogni intervento di lavare (con appositi disinfettanti e detergenti) e poi di sterilizzare le parti ri-sterilizzabili (manipolo e cavo); la pulizia e la sterilizzazione incidono negativamente sulla vita utile dei componenti sterilizzabili.
[0007] Il personale di sala deve inoltre provvedere allo stoccaggio in appositi contenitori che garantiscano la sterilità, con conseguente impegno di tempo e di spazio.
[0008] Non di meno il personale di sala operatoria si deve fare carico della manutenzione dei componenti non sterilizzabili, vale a dire la console e la eventuale pedaliera, prevedendo delle ispezioni periodiche che possono richiedere più complessi interventi tecnici da parte di personale qualificato.
[0009] Per risolvere le problematiche sopraesposte nella domanda di brevetto WO 2010/146 432 a nome della stessa Richiedente è stato proposto un dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti che prevede una porzione essenziale del dispositivo usa e getta. Tale porzione è rappresentata dal manipolo che contiene il motore e dal sistema di alimentazione montati a formare un corpo solidale ed amovibile rispetto al manipolo stesso. In questo modo, la porzione del dispositivo maggiormente costosa, vale a dire il motore, viene recuperata.
[0010] La Richiedente ha però osservato che per il tipo di dispositivo sopra descritto, in alcuni casi durante la stessa operazione chirurgica, è necessario che il chirurgo possa cambiare l’elemento tubolare esterno ed interno, per poter effettuare alcune fasi dell’operazione senza necessariamente cambiare interamente il manipolo.
[0011] Quest’alternativa rispetto a quella precedentemente descritta, permette un’ulteriore riduzione dei costi laddove l’utilizzatore avrebbe necessità di due elementi tubolari con taglienti diversi.
[0012] La Richiedente ha però osservato che rendere l’insieme elemento tubolare esterno/interno intercambiale con un altro e quindi usa e getta comporta delle grosse problematiche in termini di allineamento degli assi motore/asse di rotazione elemento tubolare interno esterno, accoppiamento delle parti e tenuta ermetica.
[0013] La Richiedente ha inoltre riscontrato la necessità di un innesto tra codolo della lama (codolo elemento tubolare interno) e albero motore che garantisca un accoppiamento semplice e preciso delle due parti.
[0014] La Richiedente ha inoltre notato che in particolare per un dispositivo quale quello descritto è preferibile per ottenere una maggior semplicità costruttiva, che il motore ed in particolare il suo albero d’uscita non abbia necessità di riferimenti per accoppiarsi funzionalmente con il codolo della lama.
Sommario dell’invenzione
[0015] La Richiedente ha trovato che con un dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti che prevede un primo innesto calettato sull’elemento tubolare interno, un secondo innesto calettato sul’estremità distale dell’albero di uscita motore ed un organo di trasmissione interposto tra i precedenti è possibile ottenere un accoppiamento funzionale semplice e preciso dei due innesti ed in oltre a differenza dei dispositivi esistenti, il motore ed in particolare il suo albero d’uscita non necessita di riferimenti per accoppiarsi con il codolo della lama.
[0016] In un suo primo aspetto, l’invenzione riguarda un dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti comprendete: un manipolo atto ad essere impugnato da un utilizzatore; un elemento tubolare esterno che si estende lungo un asse longitudinale (X–X), comprendente una estremità prossimale, una estremità distale ed una apertura di taglio disposta in corrispondenza della detta estremità distale; un elemento tubolare interno atto ad essere girevolmente ricevuto in detto elemento tubolare esterno; detto elemento tubolare interno estendendosi lungo un asse longitudinale (X–X) e comprendendo una estremità prossimale, una estremità distale ed una punta di taglio in corrispondenza della sua estremità distale; mezzi di guida per porre in rotazione e/o in oscillazione detto elemento tubolare interno rispetto a detto elemento tubolare esterno; detti mezzi di guida comprendendo un motore elettrico e almeno un pacco batteria di alimentazione elettrica per il detto motore elettrico contenuti all’interno del detto manipolo; caratterizzato dal fatto di comprendere: un primo innesto calettato sull’elemento tubolare interno sostanzialmente in corrispondenza dell’estremità prossimale dell’elemento tubolare interno per trascinare in rotazione detto elemento tubolare interno; un secondo innesto calettato sull’estremità distale dell’albero di uscita motore in modo da scorrere assialmente sull’albero di uscita motore; un organo di trasmissione del moto, interposto tra detto primo innesto e detto secondo innesto per accoppiare il primo innesto al detto secondo innesto; detto organo di trasmissione essendo conformato per accoppiarsi con detto secondo innesto e con detto primo innesto; e detto primo innesto essendo confermato per accoppiarsi con detto organo di trasmissione in modo amovibile.
[0017] La presente invenzione, nel suddetto aspetto, può presentare almeno una delle caratteristiche preferite che qui di seguito sono descritte.
[0018] Convenientemente, l’organo di trasmissione comprende: un terzo innesto atto ad accoppiarsi con il detto primo innesto; un quarto innesto atto ad accoppiarsi con il detto secondo innesto; e almeno un elemento di guarnizione che si stende radialmente per evitare il passaggio di fluidi ai detti mezzi di guida.
[0019] Preferibilmente, il primo innesto comprende una prima corona dentata comprendente una pluralità di denti distanziati lungo una circonferenza per formare una pluralità di sedi e che detto terzo innesto comprende una terza corona dentata comprendente una pluralità di denti distanziati lungo una circonferenza per formare una pluralità di sedi.
[0020] Vantaggiosamente, il secondo innesto comprende una seconda corona dentata comprendente una pluralità di denti distanziati lungo una circonferenza atti a formare una pluralità di sedi della seconda ruota dentata e che detto quarto innesto comprende una quarta corona dentata comprendente una pluralità di denti distanziati lungo una circonferenza per formare una pluralità di sedi della quarta corona dentata.
[0021] Preferibilmente, l’organo di trasmissione comprende, inoltre, almeno un elemento di centraggio che si sviluppa radialmente attorno all’asse longitudinale X–X per porre in allineamento assiale il detto primo innesto con il terzo innesto ed il secondo innesto con detto quarto innesto.
[0022] Vantaggiosamente, l’organo di trasmissione comprende un elemento di fissaggio per vincolare radialmente l’organo di trasmissione al manipolo. Preferibilmente, il terzo innesto e il quarto innesto sono realizzati disgiunti e comprendono dei mezzi di fissaggio amovibile per renderli solidali.
[0023] Vantaggiosamente, l’organo di trasmissione comprende un elemento di battuta per l’elemento di tenuta comprendente un elemento discoidale che si sviluppa radialmente intorno all’asse longitudinale X–X dal secondo innesto.
[0024] Convenientemente, il dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti comprende un elemento di supporto calettato fisso attraverso dei mezzi di fissaggio all’albero di uscita motore; l’elemento di supporto essendo atto a trascinare in rotazione il secondo innesto.
[0025] Il dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti comprende almeno un elemento elastico per spingere il secondo innesto in accoppiamento con il quarto innesto e il terzo innesto in accoppiamento con il primo innesto.
[0026] Vantaggiosamente, l’elemento elastico comprende una molla montata concentricamente sull’albero di uscita motore ed interposta tra detto secondo innesto e detto elemento di supporto per esercitare una spinta in direzione longitudinale sul detto secondo innesto.
[0027] Preferibilmente il dispositivo comprende un elemento di fine corsa dello scorrimento longitudinale del secondo innesto, detto elemento di fine corsa essendo montato sull’estremità del detto albero di uscita motore, distalmente rispetto al secondo innesto.
[0028] Convenientemente, il motore elettrico e il detto almeno un pacco batteria di alimentazione elettrica sono contenuti in almeno una scocca chiusa, a sua volta contenuta amovibilmente nel manipolo.
[0029] Preferibilmente, il manipolo è usa e getta
Breve descrizione dei disegni
[0030] Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di un dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti, secondo la presente invenzione.
[0031] Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a scopo solo indicativo e, pertanto non limitativo, nei quali: <tb>La fig. 1<SEP>è una vista schematica in esploso di una forma preferenziale di realizzazione del dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti, secondo la presente invenzione; <tb>la fig. 2<SEP>è una vista schematica in esploso della porzione distale del dispositivo di fig. 1 ; <tb>la fig. 2a<SEP>è una vista schematica in prospettiva dell’elemento tubolare interno ed esterno assemblati secondo la presente invenzione; <tb>la fig. 3<SEP>è un’altra vista schematica in esploso di una porzione interna del dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti mostrato in fig. 1 ; e <tb>la fig. 4<SEP>è una vista schematica in esploso della porzione prossimale del dispositivo di fig. 1 .
Descrizione dettagliata di forme realizzative dell’invenzione
[0032] Con riferimento alle fig. 1 – 4 , un dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti viene indicato con il riferimento numerico 1.
[0033] Il dispositivo per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti 1 comprende un manipolo 2 atto ad essere impugnato da un utilizzatore, un elemento tubolare esterno 3, un elemento tubolare interno 4 e dei mezzi di guida 5 per porre in rotazione e/o in oscillazione l’elemento tubolare interno 4 rispetto all’elemento tubolare esterno 3.
[0034] L’elemento tubolare esterno 3 si estende lungo un asse longitudinale X–X e comprende una estremità prossimale, una estremità distale ed una apertura e/o finestra di taglio disposta in corrispondenza dell’estremità distale.
[0035] L’elemento tubolare interno 4 è conformato e dimensionato per essere girevolmente accolto nell’elemento tubolare esterno 3 e si estende anch’esso lungo l’asse longitudinale X–X. L’elemento tubolare interno 4 comprende un’estremità prossimale, una estremità distale ed una punta di taglio in corrispondenza della sua estremità distale, per affacciarsi alla finestra di taglio. L’azione di rotazione dell’elemento tubolare interno 4 produce per abrasione l’asportazione o la rifinitura del tessuto, processo questo definito come «resezione».
[0036] I mezzi di guida 5 comprendono un motore elettrico 19 e un pacco batteria di alimentazione elettrica 20 per il motore elettrico 19. In una forma di realizzazione preferenziale, i mezzi di guida 5 sono riutilizzabili, mentre il manipolo e l’insieme formato da elemento tubolare esterno 3 ed interno 4 sono usa e getta o monouso. A tale scopo, i mezzi di guida 5 sono contenuti all’interno di un’apposita scocca 40 alloggiabile completamente, all’interno del manipolo 2. La scocca 40 è contenuta e fissata in modo amovibile all’interno del manipolo 2. In questo modo, la porzione del dispositivo maggiormente costosa viene recuperata.
[0037] Per consentire una facile e rapida estrazione dei mezzi di guida 5 ed in particolare della scossa 40 rispetto al manipolo 2, il manipolo 2 può comprendere una porzione distale 2a che supporta, come più dettagliatamente spiegato nel seguito, l’elemento tubolare esterno 3 e l’elemento tubolare interno 4 ed una porzione prossimale 2b accoppiabile amovibilmente alla porzione distale 2a.
[0038] II motore elettrico 19, preferibilmente è un motore di tipo brushless, ma un altro tipo di motore elettrico di dimensioni adeguate e di potenza simile potrebbe essere adatto allo scopo. Il motore 19 è in grado di ruotare ad una velocità compresa tra i 400 e i 6000 giri al minuto.
[0039] Il motore elettrico 19 è comandato da un’unità di controllo che controlla tutte le funzioni del dispositivo 1, vale a dire l’accensione, la rotazione o la semplice oscillazione dell’elemento tubolare interno 4 rispetto all’elemento tubolare esterno 3, e la velocità di rotazione dell’elemento tubolare interno 4. Anche l’unità di controllo è prevista nella scocca 40.
[0040] L’unità di controllo comprende almeno un circuito elettronico principale supportato da un supporto circuito elettronico ed un circuito elettronico ausiliario.
[0041] Il circuito elettronico principale è collegato a dei comandi a pulsante che permettono di selezionare dall’esterno il tipo di istruzione da inviare al circuito elettronico principale, vale a dire l’accensione o lo spegnimento del dispositivo 1, il tipo di funzione oscillazione/rotazione dell’elemento tubolare interno.
[0042] Il pacco batteria di alimentazione elettrica 20 della forma di realizzazione preferenziale mostrata nelle fig. 1 – 4 sono rappresentati da batterie alcaline o al litio ricaricabili, ma qualsiasi altro tipo di batterie potrebbe essere usato per tale scopo senza uscire dall’ambito di tutela della presente invenzione.
[0043] Le batterie sono contenute all’interno di un contenitore 23 previsto in corrispondenza dell’estremità più prossimale della scocca 40a.
[0044] In altri termini in questa forma di realizzazione sono presenti almeno due scocche una 40a appositamente per il motore elettrico 19 ed una 23 per il pacco batteria 20.
[0045] Il contenitore 23 presenta i collegamenti elettrici idonei ad alimentare il motore elettrico 19 ed un coperchio amovibile per la sostituzione delle batterie e l’ispezionabilità dei collegamenti elettrici.
[0046] Preferibilmente, il contenitore 23 è anch’esso stagno.
[0047] Il motore elettrico 19 è alloggiato nella scocca 40a che si estende assialmente all’interno del manipolo 2.
[0048] La scocca 40a contiene centralmente il pignone motore, in posizione prossimale l’unità di controllo che comanda e controlla il motore 19 e frontalmente il gruppo di trasmissione del moto.
[0049] Come visibile in fig. 1 , l’elemento tubolare esterno 3 attraverso una ghiera di bloccaggio 35 è associato al manipolo 2, ed in particolare alla porzione distale 2a.
[0050] La ghiera di bloccaggio 35 fissa in modo amovibile l’elemento tubolare esterno 3 al manipolo 2 e conseguentemente anche l’elemento tubolare interno 4.
[0051] In uso, l’elemento tubolare interno 4 ed esterno 3 sono assemblati insieme e vincolati in modo amovibile al detto manipolo 2 attraverso la ghiera di fissaggio 35, dotata di apposita filettatura 70 atta ad impegnarsi in una contro filettatura 71 prevista sul manipolo 2.
[0052] All’interno della scocca 40a è, inoltre, presente un gruppo di trasmissione del moto, comprendente un riduttore a satelliti.
[0053] In dettaglio, l’elemento tubolare interno 4 è portato da un albero di uscita motore 17 che attraverso un pignone motore collega in modo funzionale l’elemento tubolare interno con il motore elettrico 19.
[0054] Tra il pignone motore e l’albero di uscita motore 17 è inoltre prevista la scatola del riduttore a satelliti che comprende i satelliti e l’albero di supporto satelliti.
[0055] Il gruppo di trasmissione del moto prevede inoltre due cuscinetti radiali radialmente interposti, tra l’albero di uscita motore 17 e la scatola del riduttore a satelliti.
[0056] Il pignone motore ingrana sui satelliti che attraverso l’albero di supporto satelliti trasferiscono il moto all’albero di uscita motore 17.
[0057] Alternativamente, al gruppo di trasmissione coassiale, appena descritto potrebbe essere previsto un gruppo di trasmissione a catena di ingranaggi che prevedrebbe sempre l’albero di uscita 17 funzionalmente collegato attraverso un pignone motore al motore elettrico 19.
[0058] In questo caso però, tra il pignone motore e l’albero di uscita 17 potrebbero essere previsti dei pignoni di prima riduzione, un perno di rotazione dei pignoni di prima riduzione e delle rondelle di rasamento.
[0059] L’albero di uscita motore 17 potrebbe essere supportato in modo girevole da un cuscinetto e da una bronzina, disposta in corrispondenza dell’estremità assialmente distale dell’albero di uscita motore 17.
[0060] Il dispositivo 1 comprende un primo innesto 7 che come vedremo nel seguito è associato all’elemento tubolare interno 4, un secondo innesto 8 calettato sull’estremità distale 17b dell’albero di uscita motore 17 in modo da scorrere assialmente sull’albero di uscita motore 17 ed un organo di trasmissione 30 interposto tra il primo 7 ed il secondo innesto 8 per trasmettere il movimento dall’albero di uscita motore 17 al elemento tubolare interno 3.
[0061] In altri termini, il secondo innesto 8 attraverso l’organo di trasmissione 30 si accoppia funzionalmente con il primo innesto 7 al fine di trascinare in rotazione l’elemento tubolare interno 4.
[0062] Come mostrato in particolare in fig. 4 è, inoltre, presente almeno un elemento elastico 18 per spingere il secondo innesto 8 in accoppiamento funzionale mediante l’organo di trasmissione 30 con il primo innesto 7.
[0063] In particolare, il primo innesto 7, nella forma di realizzazione mostrata nelle figure 2 e 3 , presenta una prima corona dentata 13 comprendente una pluralità di denti 14 distanziati lungo una circonferenza per formare una pluralità di sedi 15 della prima corona dentata 13.
[0064] Preferibilmente, come nella forma di realizzazione mostrata nelle figure, sono presenti otto sedi 15 ed otto denti 14 intervallati.
[0065] La prima corona dentata 13 è realizzata in plastica ed è calettata fissa a caldo sull’elemento tubolare interno 4.
[0066] Il primo innesto 7 comprende, inoltre, una boccola 32, che supporta ad una estremità la prima corona dentata 13.
[0067] L’organo di trasmissione 30 nella forma di realizzazione mostrata nelle figure presenta un terzo 41 ed un quarto innesto 42 che si estendono radialmente attorno ad un asse X–X e sono contrapposti in direzione assiale in modo tale che il terzo innesto 41 si possa accoppiare con il primo innesto 7 ed il quarto innesto 42 si possa accoppiare al secondo innesto 8.
[0068] L’organo di trasmissione 30 accoppiando di fatto, vale a dire funzionalmente, l’albero di uscita motore 17 con l’elemento tubolare interno 4, consente al primo di trascinare in rotazione il secondo garantendo la trasmissione del moto dal motore all’elemento tubolare interno 4.
[0069] Il primo innesto 7 è montato in modo amovibile sul terzo innesto 41, rendendo quindi il primo innesto 7 con l’elemento tubolare interno 4 ad esso associato e l’elemento tubolare esterno amovibili e, quindi usa e getta.
[0070] Vantaggiosamente, l’organo di trasmissione 30 accoppia funzionalmente, l’albero di uscita motore 17 con l’elemento tubolare interno 4 in modo che tra albero di uscita motore 17 ed elemento tubolare interno 4 vi sia, sostanzialmente, un allineamento assiale.
[0071] Preferibilmente, un allineamento assiale lungo l’asse X–X.
[0072] Sull’elemento tubolare esterno 3, come meglio mostrato in fig. 3 , è presente un elemento di guida esterno 9, realizzato preferibilmente in plastica, atto ad accoppiarsi e ad essere montato concentricamente sulla boccola 32.
[0073] L’elemento di guida esterno 9 è calettato fisso, preferibilmente a caldo, sull’elemento tubolare esterno 3.
[0074] In tal modo la ghiera 35 accoppiata al manipolo 2 mediante le filettature 70, 71 e l’accoppiamento amovibile tra primo innesto 7 e terzo innesto 41 rappresentano gli unici mezzi per vincolare in modo amovibile gli elementi tubolare interno 4 ed esterno 3 al manipolo 2.
[0075] La suddetta disposizione e conformazione di parti e la presenza dell’organo di trasmissione 30 consente di rendere gli elementi tubolare interno 4 ed esterno 3 amovibili e, quindi usa e getta risolvendo le problematiche di sterilizzazione e di conservazione e riutilizzo della parti maggiormente costose del dispositivo tipiche dell’arte nota.
[0076] Analogamente al primo innesto 7, il terzo innesto 41 dell’organo di trasmissione 30 comprende una terza corona dentata 56 che presenta anch’essa una pluralità di denti 59 distanziati lungo una circonferenza conformati e dimensionati per impegnarsi con le sedi della prima corona dentata 13 presente sul primo innesto 7.
[0077] I denti 59 della terza corona dentata 56 sono a loro volta distanziati lungo una circonferenza in modo da formare una pluralità di sedi 58 atte ad accogliere in impegno i denti della prima corona dentata 13.
[0078] Preferibilmente, come nella forma di realizzazione mostrata nelle figure, sono presenti otto sedi 58 ed otto denti 59 intervallati.
[0079] II secondo innesto 8 comprende una seconda corona dentata 16 che presenta anch’essa una pluralità di denti 29 distanziati lungo una circonferenza conformati e dimensionati per impegnarsi con le sedi di una quarta corona dentata presente sull’organo di trasmissione 30.
[0080] In particolare, il quarto innesto 42 presenta una quarta corona dentata comprendente una pluralità di denti circonferenzialmente spaziati rispetto ad una pluralità di sedi, non direttamente mostrati nelle figure.
[0081] I denti 29 della seconda corona dentata del secondo innesto 8 sono a loro volta distanziati lungo una circonferenza in modo da formare una pluralità di sedi 28 atte ad accogliere in impegno i denti della quarta corona dentata. Preferibilmente, come nella forma di realizzazione mostrata nelle figure, sono presenti otto sedi 28 ed otto denti 29 intervallati per la seconda corona dentata 13.
[0082] Nella forma di realizzazione mostrata in figura, il terzo innesto 41 e il quarto innesto 42 sono realizzati come due corpi disgiunti e comprendono dei mezzi di fissaggio amovibile per renderli solidali.
[0083] Preferibilmente, i mezzi di fissaggio sono rappresentati da un elemento maschio sporgente dal terzo innesto 41 atto ad entrare in un elemento femmina cavopresente sul quarto innesto 42.
[0084] L’elemento maschio e l’elemento femmina, non numerati nelle figure, sono resi solidali dalla vite 37.
[0085] Vantaggiosamente, l’organo di trasmissione 30 comprende un elemento di fissaggio 36 per vincolare radialmente l’organo di trasmissione 30 al manipolo 2.
[0086] L’elemento di fissaggio 36 si presenta come un corpo cilindrico dotato di una cavità centrale 44 per accogliere il terzo 41 ed il quarto innesto 42 una volta assemblati ed una superficie laterale circonferenziale esterna atta ad affacciarsi ed impegnarsi su una cavità interna del manipolo 2 che alloggia l’organo di trasmissione 30.
[0087] Preferibilmente, l’organo di trasmissione 30 comprende inoltre almeno un elemento di centraggio 39 che si sviluppa attorno all’asse longitudinale X–X per porre in allineamento assiale il detto primo innesto 7 con il terzo innesto 41 ed il secondo innesto 8 con detto quarto innesto 42.
[0088] L’elemento di centraggio 39 nella forma di realizzazione mostrata in figura è una boccola cilindrica interposta tra il terzo 41 ed il quarto innesto 42 una volta assemblati e l’elemento di fissaggio 36.
[0089] In dettaglio, l’elemento di centraggio 39 è alloggiato nella cavità centrale 44 e comprende a sua volta una cavità centrale 38 che accoglie il terzo 41 ed il quarto innesto 42 una volta assemblati.
[0090] Per proteggere i mezzi di guida 5, vale a dire il motore elettrico 19 e l’alimentazione 20 montati nella scocca 40, dalla contaminazione dei liquidi di aspirazione, l’organo di trasmissione 30 presenta un elemento di guarnizione frontale 34.
[0091] L’elemento di guarnizione frontale 34 evita infatti che i liquidi di aspirazione passanti all’interno dell’elemento tubolare interno 4, possano entrare a contatto con la scocca 40 e con i mezzi di guida 5 da essa contenuti.
[0092] L’elemento di guarnizione frontale 34, nella forma di realizzazione mostrata nelle figure, si presenta come un elemento discoidale calettato sul quarto innesto 42 che si estende in direzione radiale attorno all’ asse X–X fino ad incontrare la superficie radialmente intema della cavità del manipolo atta ad alloggiare l’organo di trasmissione 30 stesso.
[0093] Preferibilmente, l’elemento di guarnizione frontale 34 è realizzato in PTFE, ma potrebbe essere realizzato in altri materiali senza uscire dall’ambito di tutela della presente invenzione.
[0094] Vantaggiosamente, l’organo di trasmissione 30 comprende un elemento di battuta 33 per l’elemento di guarnizione frontale 34.
[0095] L’elemento di battuta 33 evita le deformazioni in direzioni assiali dell’elemento di guarnizione frontale 34 e nella forma di realizzazione mostrata nelle figure comprende un elemento discoidale che si sviluppa radialmente intorno all’asse centrale X–X dal secondo innesto 42, sostanzialmente per tutta l’estensione radiale dell’elemento di guarnizione frontale 34.
[0096] Preferibilmente, l’elemento di battuta 32 si presenta come una rondella in acciaio inox.
[0097] Con riferimento alla forma di realizzazione mostrata in fig. 4 , a monte del secondo innesto 8 in direzione longitudinale, individuata dall’asse X–X, è presente un elemento di supporto 22 calettato fisso all’albero di uscita motore 17.
[0098] L’elemento di supporto 22 è atto a trascinare in rotazione il secondo innesto 8 ed è fissato all’albero di uscita motore 17 attraverso opportuni mezzi di fissaggio 23, quali ad esempio un grano 26 atto ad entrare in una apposita sede ricavata sull’albero di uscita motore 17.
[0099] Per trascinare in rotazione il secondo innesto 8, l’elemento di supporto 22 presenta quattro denti frontali 31 circonferenzialmente distanziati in modo da formare quattro sedi 33 atte ad accoppiarsi con quattro denti, non mostrati in figura, previsti a tale scopo sul secondo innesto 8 ed affacciati all’elemento di supporto 22.
[0100] Il secondo innesto 8 presenta, infatti, quattro dentelli spaziati circonferenzialmente per formare altrettante sedi, anch’esse non mostrate in figura. I dentelli son atti ad accoppiarsi con le sedi 73 dell’elemento di supporto 22 mentre le quattro sedi del secondo innesto 8 sono dimensionate e conformate per accoppiarsi con i quattro denti frontali 31 dell’elemento di supporto 22. A dispositivo 1 assemblato e montato, i quattro denti frontali 31, rispettivamente le quattro sedi 73, dell’elemento di supporto 22 sono in impegno con le corrispondenti sedi, rispettivamente dentelli, del secondo innesto 8. Tale accoppiamento è sostanzialmente privo di giochi circonferenziali in modo da evitare andamenti «a scatto» durante l’inversione di marcia della direzione di rotazione dell’albero di uscita motore 17.
[0101] L’elemento elastico 18 comprende una molla, preferibilmente elicoidale, montata concentricamente sull’albero di uscita motore 17 ed interposta tra il secondo innesto 8 e l’elemento di supporto 22 per esercitare una spinta in direzione longitudinale sul secondo innesto 8.
[0102] Durante l’assemblaggio del dispositivo 1, i mezzi elastici 18 spingono il secondo innesto 8 verso il primo innesto 7, per consentire il reciproco accoppiamento tra i denti 14 e le sedi 15 del primo innesto 7 e i denti e le sedi del terzo innesto 41 tra denti e le sedi 1 del quarto innesto 42 e i denti e le sedi del secondo innesto 8.
[0103] Qualora non vi sia un perfetto accoppiamento tra i denti e le sedi dei reciproci innesti, quando il motore 19 viene azionato il secondo innesto tende a spostarsi in direzione longitudinale verso la porzione prossimale del manipolo 2 e a ritornare immediatamente verso la direzione distale spinto dai mezzi elastici 8 fino a che non viene trovato l’accoppiamento tra denti e le sedi dei reciproci innesti.
[0104] L’operazione suddetta richiede solo frazioni di secondi ed è tanto più rapida all’aumentare del numero dei denti e delle sedi degli innesti 7, 8, 41, 42.
[0105] Per bloccare lo scorrimento in direzione longitudinale del secondo innesto 8, lungo l’albero di uscita motore 17 è presente un elemento di fine corsa 25.
[0106] L’elemento di fine corsa 25, rappresentato da un anello di tipo «segger», è montato sull’estremità dell’albero di uscita motore 17, distalmente rispetto al secondo innesto 8.
[0107] In fig. 4 , sono inoltre mostrati due elementi di protezione conici 53, 54, preferibilmente realizzati in alluminio.
[0108] In dettaglio, l’anello conico 54 è montato sulla scocca 40 e l’anello conico 53 è avviato tramite un filetto non mostrato sull’anello conico 54.
[0109] Gli anelli conici 53, 54 proteggono l’innesto dall’esterno ed impediscono che qualcuno posso incidentalmente arrivare all’innesto 8 durante il suo funzionamento.
[0110] Preferibilmente, sull’anello conico 53, in una sua apposita scanalatura, è previsto un secondo elemento di tenuta 55, quale un o-ring in gomma, per proteggere i mezzi di guida 5 dalla contaminazione dei liquidi di aspirazione, nell’eventualità che il primo elemento di tenuta 34 dovesse guastarsi.
[0111] Preferibilmente, il dispositivo 1 secondo la presente invenzione comprende un circuito di aspirazione e raffreddamento comprendente un allacciamento 9 per una apparecchiatura di aspirazione, esterna ai manipolo 2 e non mostrata nelle figure, almeno un condotto che da detto allacciamento 9 dirige il fluido di raffreddamento all’elemento tubolare interno 4 ed un dispositivo di regolazione dell’alimentazione del fluido di raffreddamento all’elemento tubolare interno.
[0112] Secondo un aspetto vantaggioso della presente invenzione il manipolo 2 è stagno.
[0113] La presente invenzione è stata descritta con riferimento ad alcune forme realizzative. Diverse modifiche possono essere apportate alle forme realizzative descritte nel dettaglio, rimanendo comunque nell’ambito di protezione dell’invenzione, definito dalle rivendicazioni seguenti.

Claims (13)

1. Dispositivo (1) per trattamenti di resezione/rimozione endoscopica dei tessuti comprendente: – un manipolo (2) atto ad essere impugnato da un utilizzatore; – un elemento tubolare esterno (3) che si estende lungo un asse longitudinale (X–X) comprendente una estremità prossimale, una estremità distale ed una apertura di taglio disposta in corrispondenza della detta estremità distale; – un elemento tubolare interno (4) atto ad essere girevolmente ricevuto in detto elemento tubolare esterno (3); detto elemento tubolare interno estendendosi lungo detto asse longitudinale (X–X) e comprendendo una estremità prossimale, una estremità distale ed una punta di taglio in corrispondenza della sua estremità distale; – mezzi di guida (5) per porre in rotazione e/o in oscillazione detto elemento tubolare interno (4) rispetto a detto elemento tubolare esterno (3); detti mezzi di guida comprendendo un motore elettrico (19) comprendente un albero d’uscita motore (17) ed almeno un pacco batteria di alimentazione elettrica (20) per il detto motore elettrico (19); contenuti all’interno del detto manipolo; caratterizzato dal fatto di comprendere: un primo innesto (7) calettato sull’elemento tubolare interno (4) sostanzialmente in corrispondenza dell’estremità prossimale dell’elemento tubolare interno (4) per rendere il detto elemento tubolare interno (4) amovibile rispetto al manipolo; un secondo innesto (8) calettato sull’estremità distale dell’albero di uscita motore (17) in modo da scorrere assialmente sull’albero di uscita motore (17); un organo di trasmissione (30) del moto, interposto tra detto primo innesto (7) e detto secondo innesto (8) per disaccoppiare il primo innesto (7) dal detto secondo innesto (8); detto secondo innesto (8) essendo conformato per accoppiarsi con detto organo di trasmissione (30); e detto primo innesto (7) essendo conformato per accoppiarsi con detto organo di trasmissione (30) in modo amovibile.
2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto organo di trasmissione (30) comprende; – un terzo innesto (41) atto ad accoppiarsi con il detto primo innesto (7); – un quarto innesto (42) atto ad accoppiarsi con il detto secondo innesto (8); e – almeno un elemento di guarnizione (34) che si stende radialmente per evitare il passaggio di fluidi ai detti mezzi di guida (5).
3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto primo innesto (7) comprende una prima corona dentata (13) comprendente una pluralità di denti (14) distanziati lungo una circonferenza per formare una pluralità di sedi (15) e che detto terzo innesto (41) comprende una terza corona dentata comprendente una pluralità di denti distanziati lungo una circonferenza per formare una pluralità di sedi.
4. Dispositivo (1) secondo rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto secondo innesto (8) comprende una seconda corona dentata comprendente una pluralità di denti (29) distanziati lungo una circonferenza atti ad impegnarsi con delle sedi (28) di una quarta corona dentata (13) e che detto quarto innesto (42) comprende detta quarta corona dentata comprendente una pluralità di denti distanziati lungo una circonferenza per formare una pluralità di sedi.
5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzato dal fatto che detto organo di trasmissione (30) comprende inoltre almeno un elemento di centraggio che si sviluppa attorno a detto asse longitudinale X–X dell’organo di trasmissione stesso (30) per porre in allineamento assiale il detto primo innesto (7) con il terzo innesto (41) ed il secondo innesto (8) con detto quarto innesto (42).
6. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal comprendere un elemento di fissaggio (36) per vincolare radialmente il detto organo di trasmissione (30) al detto manipolo (2).
7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6, caratterizzato dal fatto che detto terzo innesto (41) e detto quarto innesto (42) sono realizzati disgiunti e comprendono dei mezzi di fissaggio (43) amovibile per renderli solidali.
8. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che detto organo di trasmissione (30) comprende un elemento di battuta (33) per il detto elemento di guarnizione (34) comprendente un elemento discoidale che si sviluppa radialmente intorno all’asse longitudinale X–X del detto secondo innesto (42).
9. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal comprendere un elemento di supporto (22) calettato fisso attraverso dei mezzi di fissaggio (24) al detto albero di uscita motore (17); detto elemento di supporto (22) essendo atto a trascinare in rotazione il detto secondo innesto (8).
10. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 2 a 9, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un elemento elastico (18) per spingere detto secondo innesto (8) in accoppiamento con il quarto innesto (42) e detto terzo innesto in accoppiamento con il primo innesto (7).
11. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detto elemento elastico 18) comprende una molla montata concentricamente sull’albero di uscita motore (17) ed interposta tra detto secondo innesto (8) e detto elemento di supporto (22) per esercitare una spinta in direzione longitudinale sul detto secondo innesto (8).
12. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento di fine corsa (25) dello scorrimento longitudinale del detto secondo innesto (8), detto elemento di fine corsa (25) essendo montato sull’estremità del detto albero di uscita motore (17), distalmente rispetto al secondo innesto (8).
13. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il detto motore elettrico (19) e detto almeno un pacco batteria di alimentazione elettrica (20) sono contenuti in almeno una scocca chiusa (40), a sua volta contenuta e fissata in modo amovibile nel manipolo (2).
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