CH701548B1 - Ascensore. - Google Patents

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CH701548B1
CH701548B1 CH11712009A CH11712009A CH701548B1 CH 701548 B1 CH701548 B1 CH 701548B1 CH 11712009 A CH11712009 A CH 11712009A CH 11712009 A CH11712009 A CH 11712009A CH 701548 B1 CH701548 B1 CH 701548B1
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    • B66HOISTING; LIFTING; HAULING
    • B66BELEVATORS; ESCALATORS OR MOVING WALKWAYS
    • B66B11/00Main component parts of lifts in, or associated with, buildings or other structures
    • B66B11/0065Roping
    • B66B11/008Roping with hoisting rope or cable operated by frictional engagement with a winding drum or sheave

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  • Mechanical Engineering (AREA)
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Abstract

L’invenzione concerne un ascensore con una cabina (1) guidata tramite due guide verticali (2, 3) e con almeno una fune di sospensione (4, rispettivamente 5) passante su quattro gruppi di pulegge (6, 7, 8, 9), dei quali almeno un gruppo (6 o 7) è fissato alla cabina (1). L’invenzione è caratterizzata dal fatto che ogni gruppo di pulegge (da 6 a 9) comprende almeno due pulegge aventi assi paralleli, coplanari e di diametro decrescente tra una diametro massimo ed un diametro minimo. Ciò permette di usare, quali funi di sospensione, delle cinghie piatte lisce o dentate (4, 5) grazie al fatto che le cinghie (4, 5) corrono sempre in un piano (cioè non devono eseguire deviazioni laterali), a differenza di quanto avviene nelle soluzioni note dello Stato della Tecnica, che obbligano in pratica ad usare, quali funi, cordine d’acciaio, con gli svantaggi che ne conseguono (grandi diametri delle pulegge, problemi di coefficienti d’attrito insufficienti, ecc.). La soluzione inventiva è particolarmente adatta per la realizzazione di ascensori privi di contrappeso, ma può venir adottata, con vantaggi analoghi, anche per gli ascensori con contrappeso.

Description

[0001] La presente invenzione concerne un ascensore con una cabina guidata tramite due guide verticali e con almeno una fune di sospensione, come precisato nel preambolo della rivendicazione 1.
[0002] Questo tipo di ascensore, sia esso dotato di contrappeso oppure privo di contrappeso, è noto dalla pratica e viene usato in particolare quale ascensore per case unifamiliari o comunque per servire un numero ristretto di persone e per una portata limitata a poche persone. Tuttavia si tratta di un campo di applicazione di vastissime dimensioni, che comprende tanto edifici di nuova realizzazione che la ristrutturazione di edifici preesistenti per renderli più consoni alle esigenze attuali di abitabilità. Si tratta cioè, in particolare, di poter offrire la possibilità di incorporare un ascensore in edifici non particolarmente previsti allo scopo – ossia privi ad esempio di un’apposita tromba o vano – e senza dover eseguire ristrutturazioni costose ed invasive dell’edificio stesso.
[0003] Un simile tipo di ascensore è, in linea di massima, basato sul fatto fondamentale che tutta la costruzione è autoportante, ossia si appoggia unicamente sulle guide verticali della cabina e fa a meno di ancoraggi alle pareti della tromba dell’ascensore. Ciò rende l’ascensore essenzialmente indipendente dalla struttura dell’edificio, con tutti i vantaggi pratici di costo che ne conseguono.
[0004] Dal punto di vista della letteratura brevettuale, possiamo constatare che questo tipo di ascensore ha fatto, nel passato più recente, oggetto di numerose proposte innovative, delle quali quella più vicina a noi sembra essere la WO 2008/056 026, che concerne un ascensore dotato di funi di sospensione disposte da un lato della cabina guidata in binari di guida situati sul lato della cabina stessa, il tutto caratterizzato dal fatto che l’ascensore comprende una pluralità di gruppi di pulegge (a, b, c), ciascuno dei quali comprende una pluralità di pulegge di richiamo.
[0005] Precisiamo già qui che la pluralità di pulegge presenti in ciascun gruppo di pulegge ha lo scopo ben preciso di ridurre corrispondentemente – secondo il principio delle carrucole multiple – la forza necessaria a sollevare la cabina. Questo provvedimento è evidentemente molto utile quando si vogliano realizzare degli ascensori privi di contrappeso, come è uno degli scopi dichiarati della soluzione dello Stato della Tecnica citato ed anche, in parte, della presente invenzione. È evidente che, se la forza di sollevamento viene ridotta di 4, 6 o più volte, risulta più facile realizzare un sollevamento «per attrito» senza compensazione del peso della cabina. La riduzione del peso tramite carrucole multiple è tecnica nota ed usata, oltre che nel sollevamento di ascensori, nei normali paranchi.
[0006] Il documento succitato, considerato qui quale Stato della Tecnica interessante nell’ambito della presente invenzione, presenta una soluzione alla quale le pulegge di ciascun gruppo sono coassiali, cioè sono calettate su un unico asse, una di fianco all’altra. Questa soluzione, che da un lato ha il vantaggio, se si impiega come fune una cordina d’acciaio, di risparmiare spazio in verticale, poiché tutte le pulegge di ogni gruppo sono alla stessa altezza, ha però uno svantaggio importante, e cioè quello di impedire l’impiego, quale fune, di cinghie piatte, poiché tali cinghie, passando da una puleggia del gruppo alla seguente, non accettano deviazioni laterali, perlomeno senza l’impiego di particolari artifici (guide ecc.) che però ne mettono in forse l’incolumità. Questo problema non esiste con le cordine e con l’impiego di pulegge a gola profonda, ma d’altra parte le cordine d’acciaio esigono l’uso di pulegge di grande diametro, poiché le norme legali specificano che il diametro delle pulegge deve essere un multiplo (30, 40 volte) del diametro della cordina d’acciaio.
[0007] La presente invenzione intende eliminare questi svantaggi della soluzione nota e permettere l’impiego di pulegge per le funi di minimo diametro, dunque minore ingombro laterale e con tutti i vantaggi di funzionamento offerti dalle cinghie rispetto alle cordine d’acciaio, soprattutto se adottate in ascensori privi di contrappeso e dunque dipendenti, per il corretto trascinamento, dall’attrito esercitato sulla fune dalla puleggia motrice. Vogliamo qui sottolineare che, con la definizione di cinghia piatta, si intendono qui tanto le cinghie lisce da ogni lato che quelle dotate di una dentatura su un lato con denti trasversali rispetto alla direzione longitudinale della cinghia. Un ulteriore svantaggio della soluzione nota, con una pluralità di pulegge coassiali, consiste poi nel fatto che questa conformazione comporta sempre la nascita di momenti di ribaltamento laterali sulla cabina, che si traducono poi in un maggio attrito sulle guide verticali della cabina con la conseguente maggior usura delle guide ed aumento delle forze di trazione. Anche questo svantaggio viene eliminato radicalmente con la soluzione della presente invenzione, che, oltre a prevedere l’impiego di cinghie piatte, è caratterizzata dalla disposizione delle pulegge conformemente a quanto previsto dalle ulteriori caratteristiche della parte caratterizzante della rivendicazione 1.
[0008] La soluzione inventiva, con la particolare disposizione delle pulegge coplanari con assi paralleli reciprocamente, disposti una sopra l’altra verticalmente e di diametro decrescente, permette di realizzare un percorso della cinghia piatta, liscia o dentata, con una demoltiplicazione delle forze di 4, 6 o più volte – impiegando 2, 3 pulegge per gruppo ecc. – tale che i singoli tratti paralleli e verticali della cinghia non si toccano e che la cinghia non debba subire alcuna deviazione laterale, poiché le pulegge di ciascuna cinghia, compresa quella motrice, sono coplanari. La soluzione inventiva realizza e sfrutta dunque in modo ottimale le caratteristiche dell’impiego delle cinghie piatte, e cioè l’elevato coefficiente d’attrito, la possibilità di adottare pulegge di piccolo diametro e prive di provvedimenti di guida laterale della cinghia, che si sposta sempre sullo stesso piano e non può così generare momenti di ribaltamento laterali sulla cabina, realizzando altresì uno spostamento della cabina silenzioso e privo di vibrazioni. Le rivendicazioni da 2 a 11 concernono ulteriori perfezionamenti al concetti inventivo generale, i cui vantaggi verranno spiegati nel corso della descrizione che segue di alcuni esempi di realizzazione dell’invenzione illustrati.
[0009] Le figure mostrano: <tb>la fig. 1<SEP>un primo esempio di ascensore privo di contrappeso secondo l’invenzione con una demoltiplicazione delle forze di quattro volte e l’impiego di due cinghie applicate ai lati della cabina; <tb>la fig. 2<SEP>una variante di realizzazione dell’ascensore inventivo con un’unica cinghia applicata nel mezzo di una parete laterale della cabina e con una demoltiplicazione delle forze di 6 volte; <tb>la fig. 3<SEP>una immagine più ingrandita della parte inferiore della soluzione mostrata nella fig. 2 quando la cabina si trova quasi nel suo punto più basso; <tb>la fig. 4<SEP>una ulteriore variante di ascensore privo di contrappeso con due cinghie di sospensione applicate ai lati di una delle pareti laterali della cabina e con una demoltiplicazione delle forze di 6 volte; <tb>la fig. 5<SEP>un dettaglio della fig. 4 per mostrare la possibilità di dotare le gole delle pulegge di provvedimenti atti ad aumentarne l’attrito con la cinghia.
[0010] Vogliamo qui avantutto precisare che la presente invenzione, che viene mostrata nelle figure applicata a diverse forme di ascensori privi di contrappeso (soluzione che permette di sfruttarne al meglio tutti i vantaggi, quali le elevate proprietà di attrito della cinghia sia liscia che dentata) può venir impiegata, con le opportune modifiche della traiettoria o delle cinghie, ma preservando tutte le caratteristiche inventive, anche agli ascensori con contrappeso. L’uomo del mestiere riconosce immediatamente le correzioni opportune da apportare alla disposizione dei gruppi di pulegge, sempre però restando nell’ambito dell’invenzione.
[0011] Nella fig. 1 con 1 è indicata una cabina di ascensori guidata tramite due guide verticali 2 e 3 e provviste di due funi di sospensione 4 e 5, ciascuna delle quali passa su quattro gruppi di pulegge da 6 a 9, rispettivamente da 6 ́ a 9 ́ (dei quali i gruppi 6 ́ e 7 ́ per la fune 3 sono nascosti dalla cabina 1). Due di questi gruppi, cioè 6, 7 e 6 ́, 7 ́ sono fissati solidalmente alla cabina 1, mentre gli altri due 8, 8 ́ e 9, 9 ́ sono fissati solidalmente alle guide 2 e 3 della cabina 1, e più precisamente in basso (i gruppo 8 e 8 ́) ed in alto (i gruppi 9 e 9 ́).
[0012] Nell’esempio della fig. 1 ogni gruppo di pulegge da 6 a 9, rispettivamente da 6 ́ a 9 ́, è composto da due pulegge (6a, 6b; 7a, 7b; 8a, 8b; 9a, 9b; rispettivamente 6 ́a, 6 ́b; 7 ́a, 7 ́b; 8 ́a, 8 ́b; 9 ́a, 9 ́b) aventi assi paralleli tra di loro e disposte verticalmente una sopra l’altra, dove poi le pulegge di tutti i gruppi di pulegge 6, 8, 8, 9, rispettivamente 6 ́, 7 ́, 8 ́, 9 ́ di una fune 4, 5 sono coplanari ed inoltre le pulegge 6a, 6b; 7a, 7b; 8a, 8b; 9a, 9b; rispettivamente 6 ́a, 6 ́b; 7 ́a, 7 ́b; 8 ́a, 8 ́b; 9 ́a, 9 ́b di ciascun gruppo di pulegge 6, 7, 8, 9, 6 ́, 7 ́, 8 ́, 9 ́ sono di diametro decrescente tra una puleggia di diametro massimo 6a, 7a, 8a, 9a; 6 ́a, 7 ́a, 8 ́a, 9 ́a ed una di diametro minore 6b, 7b, 8b, 9b; 6 ́b, 7 ́b, 8 ́b, 9 ́b. Inoltre inventivamente è previsto, onde poter approfittare dei vantaggi succitati offerti dalla presente disposizione delle pulegge, che la fune di sospensione 2, 3 sia una cinghia piatta, liscia o dentata, e che tutte le pulegge da 6a a 9b, rispettivamente da 6 ́a a 9 ́b, abbiano una gola per cinghie piatte lisce o dentate.
[0013] L’azionamento dell’ascensore può avvenire in svariati modi: basta prevedere che un motore o motoriduttore 10 faccia ruotare una qualsiasi delle pulegge di uno dei gruppi di pulegge di una cinghia, ad esempio, secondo l’esempio della fig. 1 , la puleggia 8a della cinghia 4 e rispettivamente 8 ́a della cinghia 5. Questa soluzione è vantaggiosa quando sia il caso, rappresentato nella fig. 1 , di due cinghie di sospensione 4, 5 della cabina 1 disposte simmetricamente su una delle pareti laterali 11, 12 o della parete di fondo 13 della cabina 1. Il motore 10 può poi azionare le pulegge 8a e 8 ́a con l’ausilio di un asse di collegamento 17.
[0014] Si tenga presente che la disposizione delle guide 2, 3 deve tener conto della posizione delle aperture previste nella cabina 1. È evidente che se la parete di fondo 13 presenta pure una porta, non sarà possibile prevedere una guida in corrispondenza di questa parete. È per questo che si preferisce disporre le guide 2, 3 in corrispondenza delle pareti laterali 11, 12.
[0015] Il funzionamento dell’ascensore senza contrappeso mostrato nella fig. 1 è evidente: quando la cabina 1 si sposta dal basso all’alto, la distanza f tra il gruppo di pulegge 7, 7 ́ e quello 8, 8 ́ si allunga, mentre la distanza F tra il gruppo di pulegge 6, 6 ́ e quello 9, 9 ́ si raccorcia e viceversa quando la cabina 1 si sposta verso il basso. Le cinghie 4 e 5 devono poi sempre essere tenute in tensione tramite un meccanismo (mostrato a mo’ di esempio quale molla 14 nella fig. 2 ) di tensione o di compensazione delle variazioni di lunghezza della o delle cinghie di sospensione 4, 5.
[0016] Questo meccanismo 14, noto dallo Stato della Tecnica e che dunque possiamo qui evitare di descrivere in dettaglio, ha lo scopo di garantire l’attrito necessario tra la o le cinghie 4, 5 e le rispettive pulegge motrici (ad esempio 8a e 8 ́a nell’esempio della fig. 1 ).
[0017] Si noterà ancora, osservando l’esempio della fig. 1 , che la posizione dei gruppi di pulegge 6, 7, 6 ́ a 7 ́ (quest’ultime non visibili) è scelta in modo tale che la cabina possa scendere il più in basso possibile (cioè fin sopra il motore 10), rispettivamente salire più in alto possibile: ciò poiché il gruppo di pulegge 8, 8 ́ e rispettivamente 9, 9 ́, possono «sovrapporsi» alla cabina 1 senza entrare in collisione con i gruppi di pulegge 6, 7 e 6 ́, 7 ́. Ciò permette di sfruttare tutta la lunghezza delle guide 2 e 3.
[0018] La fig. 2 mostra una variante di ascensore preferita nella quale viene impiegata una sola cinghia di sospensione 4 disposta nel piano di simmetria di una delle pareti laterali 11 o 12 (nella figura la parete 12) o della parete di fondo 13 (non visibile nella figura).
[0019] In questa forma di esecuzione i gruppi di pulegge 6, 7, 8 e 9 sono costituiti ciascuno da tre pulegge 6a, 6b, 6c; 7a, 7b, 7c; 8a, 8b, 8c; 9a, 9b, 9c coplanari e di diametro decrescente da a a c (cioè ad esempio la puleggia 6a ha diametro maggiore della puleggia 6b e questa, a sua volta, diametro maggiore della puleggia 6c). La demoltiplicazione delle forze che si ottiene con questa disposizione di pulegge è di 6 volte. Anche qui i gruppi di pulegge 6 e 7 sono fissati solidalmente alla parete 12 della cabina 1, mentre i gruppi 8 e 9 sono fissati solidalmente, tramite le traverse 15 e 16, alle guide 2 e 3 della cabina. La fig. 3 mostra un dettaglio ingrandito della parte inferiore della fig. 2 , dal quale si vede anche come la cinghia 4 è fissata alla sua estremità inferiore alla traversa 15 mediante un perno di fissaggio 18 che può anche essere elasticamente collegato con la traversa 15 e costituire parte del meccanismo di tensione 14 della cinghia 4.
[0020] Secondo una forma di esecuzione preferita dell’invenzione, illustrata nelle fig. 1 e 4 , il motore, o il motoriduttore, 10 è un motore con statore interno il cui rotore ha forma di un mantello che si estende almeno su una parte della distanza h tra le due pulegge 8a e 8 ́a collegate reciprocamente solidalmente alla rotazione. Questa soluzione ha il vantaggio di poter adottare motori di diametro minimo e dunque di poter meglio sfruttare lo spazio in altezza (ad esempio permettendo alla cabina 1 di scendere più in basso o di salire più in alto). Quello mostrato nelle fig. 2 e 4 è un esempio di realizzazione del comando delle cinghie 4 e 5. In linea di massima ogni coppia di pulegge situata alla stessa altezza può venir accoppiata ad un motore 10 e servire da puleggia motrice per la corrispondente cinghia.
[0021] Secondo un’altra forma di esecuzione preferita dell’invenzione, illustrata nella fig. 2 , si prevede poi che la puleggia motrice (ad esempio la puleggia 9c della fig. 2 , invisibile poiché nascosta dietro il motore 10 ́), venga azionata mediante un motore piatto o a magneti permanenti 10 ́, noto in sé dallo Stato della Tecnica ed il cui vantaggio, ad esempio in una conformazione di ascensore senza contrappeso con una sola cinghia di sospensione 4, è quello di ridurre l’ingombro in larghezza, permettendo di collocare il motore 10 ́ praticamente nella larghezza delle guide 2 e 3.
[0022] Abbiamo già specificato che l’invenzione, ossia la particolare disposizione delle pulegge che essa prevede, rappresentate più in grande nella fig. 3 , può, in linea di massima, venir adottata anche negli ascensori con contrappeso. Basterà allo scopo prevedere che due soli gruppi di pulegge (ad esempio 7 ed 8) sia solidale con la cabina 1, mentre gli altri due gruppi 6 e 9 sono collegati al contrappeso e con esso si spostano in direzione contraria a quella della cabina 1. La fig. 4 mostra una ulteriore variante di realizzazione dell’ascensore inventivo, nella soluzione priva di contrappeso e con due cinghie di sospensione.
[0023] Gli elementi corrispondenti a quelli delle figure precedenti sono indicati con gli stessi numeri di riferimento. Le uniche differenze rispetto alla soluzione descritta nella fig. 1 sono da un lato che qui le guide 2 e 3 sono disposte da ambo i lati di una delle pareti laterali 11 o 12 (nel caso specifico la parete 11) della cabina 1, sicché la cabina 1 risulta «sospesa» sulle guide 2 e 3, e d’altro lato la demoltiplicazione delle forze di 6 volte, rispetto alle 4 volte della soluzione della fig. 1 . Questa soluzione, che prevede inoltre (ma si tratta di caratteristica del tutto marginale all’invenzione) che la cabina 1 sia fissata ad una lastra di supporto 19, può essere vantaggiosa in particolare nel caso di ristrutturazione di un edificio, poiché permette la realizzazione di un ascensore con cabina 1 «a sbalzo».
[0024] Vogliamo qui ancora precisare che aumentando il numero delle pulegge per ogni gruppo si possono ottenere demoltiplicazioni delle forze (e dunque anche dell’attrito necessario tra la puleggia motrice e la cinghia) di 8 e più volte. Con 4 pulegge per gruppo, ad esempio otto volte, con 6 dodici volte ecc. L’esperienza ha però dimostrato che una demoltiplicazione di 4 o 6 volte è normalmente più che sufficiente per risolvere i problemi di attrito e di buon funzionamento.
[0025] Oltretutto, se ce ne fosse la necessità e come mostrato nella fig. 5 in un caso particolare per una demoltiplicazione di 6 volte (3 pulegge per gruppo) si può anche prevedere, secondo una ulteriore variante preferita di realizzazione dell’invenzione, che almeno una puleggia di uno dei gruppi di pulegge 6, 7, 8, 9 che funge da puleggia motrice (la puleggia 8a nella soluzione delle fig. 1 e 4 , rispettivamente ad esempio la puleggia 9c nella soluzione della fig. 2 ) sia dotata di provvedimenti atti ad incrementare l’attrito tra la puleggia (8a o 9c ad esempio) e la cinghia di sospensione 4 o 5. Tali provvedimenti possono essere l’irruvidimento della superficie della gola delle pulegge mediante apposite scanalature periferiche o trasversali (parallele all’asse di rotazione, rialzi, ecc. nel caso dell’impiego di cinghie lisce, o di pulegge dentate e nel caso dell’impiego, pure previsto nell’ambito della presente invenzione, di cinghie dentate). Naturalmente questi provvedimenti sono particolarmente utili laddove l’attrito tra puleggia motrice e cinghia di sospensione è più importante, ossia nel caso di ascensori privi di contrappeso.
[0026] I vantaggi della soluzione inventiva, dovuti essenzialmente al fatto di permettere la adozione di cinghie piatte in disposizioni di scarso ingombro e con elevato grado di demoltiplicazione delle forze d’attrito necessarie, permettono di realizzare sensori con o senza contrappeso (e preferibilmente senza contrappeso) in condizioni di spazio precario, a costi limitati e con efficienza di funzionamento elevata.
Numerazione delle figure
[0027] <tb>1.<SEP>Cabina <tb>2.<SEP>Guida laterale <tb>3.<SEP>Guida laterale <tb>4.<SEP>Cinghia di sospensione <tb>5.<SEP>Cinghia di sospensione <tb>6, 6 ́<SEP>Gruppi di pulegge (6a, 6b, 6c; 6 ́a, 6 ́b, 6 ́c) <tb>7, 7 ́<SEP>Gruppi di pulegge (7a, 7b, 7c; 7 ́a, 7 ́b, 7 ́c) <tb>8, 8 ́<SEP>Gruppi di pulegge (8a, 8b, 8c; 8 ́a, 8 ́b, 8 ́c) <tb>9, 9 ́<SEP>Gruppi di pulegge (9a, 9b, 9c; 9 ́a, 9 ́b, 9 ́c) <tb>10, 10 ́<SEP>Motore (motoriduttore) <tb>11.<SEP>Parete laterale <tb>12.<SEP>Parete laterale <tb>13.<SEP>Fondo della cabina <tb>14.<SEP>Meccanismo di tensione <tb>15.<SEP>Traversa <tb>16.<SEP>Traversa <tb>17.<SEP>Asse orizzontale <tb>18.<SEP>Perno di fissaggio <tb>19.<SEP>Lastre di supporto

Claims (11)

1. Ascensore con una cabina (1) guidata tramite delle guide verticali (2, 3) e con almeno una fune di sospensione (4, rispettivamente 5) passante su quattro gruppi di pulegge (6, 6 ́; 7, 7 ́; 8, 8 ́; 9, 9 ́), dei quali almeno uno ( 6 o 7, rispettivamente 6 ́ o 7 ́) è fissato alla cabina (1) e due (8, 8 ́; 9, 9 ́) sono solidali con le guide (2, 3) della cabina, caratterizzato dal fatto che – la fune di sospensione (4, 5) è una cinghia piatta, liscia o dentata, dove poi le pulegge (da 6 a 9c) hanno tutte una gola per cinghia piatta, liscia o dentata, – ogni gruppo di pulegge (da 6 a 9, rispettivamente da 6 ́ a 9 ́) è composto da almeno due pulegge aventi assi paralleli tra di loro e disposte verticalmente una sopra l’altra, – le pulegge di ciascun gruppo di pulegge (6, 7, 8, 9; 6 ́, 7 ́, 8 ́, 9 ́) sono coplanari, – le pulegge di ciascun gruppo di pulegge (6, 7, 8, 9; 6 ́, 7 ́, 8 ́, 9 ́) sono di diametro decrescente tra una puleggia di diametro massimo (6a, 7a, 8a, 9a; 6 ́a, 7 ́a, 8 ́a, 9 ́a) ed una di diametro minimo (6b, 7b, 8b, 9b; 6 ́b, 7 ́b, 8 ́b, 9 ́b).
2. Ascensore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la unica cinghia di sospensione (4) è disposta nel piano di simmetria di una delle pareti laterali (11 o 12) della cabina (1) o della parete di fondo (13) della cabina (1).
3. Ascensore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sono previste due cinghie (4, 5) di sospensione della cabina (1) disposte simmetricamente su una delle pareti laterali (11, 12) della cabina (1) o della parete di fondo (13) della cabina (1).
4. Ascensore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ogni gruppo di pulegge (6, 7, 8, 9) è composto da tre pulegge (6a, 6b, 6c; 7a, 7b, 7c; 8a, 8b, 8c; 9a, 9b, 9c) di diametro decrescente tra una puleggia di diametro massimo (6a; 7a; 8a; 9a) ed una di diametro minimo (6c; 7c; 8c; 9c).
5. Ascensore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che una delle pulegge di uno dei gruppi è collegata con un motore (10, 10 ́) o un motoriduttore di azionamento e funge da puleggia motrice 8a e 8 ́a nella fig. 1 ).
6. Ascensore secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che una puleggia (8a) di uno dei gruppi (6, 7, 8, 9) di una delle cinghie (4) è collegata solidalmente alla rotazione con la puleggia corrispondente (8 ́a) di uno dei gruppi (6 ́, 7 ́, 8 ́, 9 ́) dell’altra cinghia (5) disposta alla stessa altezza mediante un asse orizzontale (17) azionato in rotazione tramite un motore, o un motoriduttore (10).
7. Ascensore secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il motore, rispettivamente il motoriduttore (10), è un motore con statore interno il cui rotore ha la forma di mantello che si estende almeno su una parte della distanza (h) tra le due pulegge motrici (8a; 8 ́a) collegate reciprocamente solidalmente alla rotazione.
8. Ascensore secondo le rivendicazioni 2 e 5, caratterizzato dal fatto che la puleggia motrice (9c) è azionata mediante un motore piatto a magneti permanenti (10 ́).
9. Ascensore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’ascensore è dotato di contrappeso.
10. Ascensore secondo le rivendicazioni 1 e 5, caratterizzato dal fatto che l’ascensore è privo di contrappeso ed è dotato di un meccanismo di tensione (14), o di compensazione delle variazioni di lunghezza della o delle cinghie di sospensione (4, 5), dell’almeno una cinghia di sospensione (4, 5), rispettivamente di ciascuna cinghia di sospensione, in grado di garantire l’attrito necessario tra la o le cinghie (4, 5) e la o le pulegge motrici (8a, 8 ́a).
11. Ascensore secondo le rivendicazioni 1 e 5, caratterizzato dal fatto che almeno la puleggia di uno dei gruppi di pulegge (6, 7, 8, 9) che funge da puleggia motrice (8a o 9c) sia dotata, sulla superficie della gola, di provvedimenti, quali scanalature periferiche o trasversali, rialzi; rispettivamente denti, atti ad incrementare l’attrito tra la puleggia e la cinghia di sospensione (4, 5).
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