CH697226B1 - Insieme di colli mobili da inserire nello stelo di una protesi d'anca. - Google Patents

Description

  [0001] La presente invenzione riguarda il settore tecnologico delle parti componenti una protesi d'anca.
Come gli specialisti del ramo sanno, tali parti componenti sono costituite da uno stelo, che viene applicato nella cavità del femore, nel quale stelo è inserito un "collo" (detto mobile in quanto non forma un tutt'uno con il detto stelo) sull'estremità libera del quale è applicata una "testina" sferica destinata ad accoppiarsi complementarmente con la cavità dell'acetabolo.

   I colli mobili del tipo sopradescritto sono stati ideati al fine di poter eseguire di volta in volta, cambiando il tipo di collo impiegato, una protesi anatomicamente ed ergonomicamente adeguata alla conformazione scheletrica del paziente sul quale viene eseguito un intervento di protesi d'anca.

[0002] A tale scopo vengono prodotti degli insiemi di colli mobili tali da coprire, con le loro diverse dimensioni, tutti i casi possibili. In tali insiemi ciascun collo ha una lunghezza od una inclinazione diverse, in modo da far s Å che, a seconda della conformazione fisica del paziente, la protesi sia adeguata ad essa.

   In un intervento per l'applicazione di una protesi d'anca sono due le dimensioni rilevanti da rispettare: il cosiddetto off-set, cioè la distanza fra l'asse dello stelo ed il centro di rotazione della testina e l'altezza, ossia la distanza fra un piano perpendicolare all'asse dello stelo nella sua zona di collegamento al collo ed il suddetto centro di rotazione della testina.

[0003] Ne deriva la conseguenza che, con gli insiemi di colli mobili ora esistenti sul mercato, essendo soltanto possibile modificarne la lunghezza o l'inclinazione, il più delle volte si ottiene il valore ideale per una sola delle dette due dimensioni, cioè per l'off-set o per l'altezza.

   Ovviamente, infatti, ad esempio riducendo la lunghezza di un collo mobile, si può ottenere l'off-set desiderato, ma si riduce al tempo stesso l'altezza in modo non sempre accettabile in vista della riuscita dell'intervento.
Non è peraltro pensabile di fornire dei colli mobili "su misura" ovvero presentanti una desiderata lunghezza ed una desiderata inclinazione rispetto allo stelo, in quanto prima di tutto le misure esatte si conoscono solo durante l'intervento, ed inoltre ciò comporterebbe dei costi proibitivi che precluderebbero a molti la possibilità di ricorrere ad un intervento d'applicazione di una protesi d'anca.

[0004] L'inventore dell'oggetto della presente domanda, al fine di evitare tutti gli inconvenienti esposti sopra, ha ideato un'insieme di colli atto a sopperire alle necessità di tutti i possibili casi di protesi d'anca.

   Utilizzando in ciascun caso uno dei colli formanti il detto insieme si può infatti disporre di componenti delle protesi d'anca sufficientemente adeguati alla conformazione anatomica del paziente, in modo da evitare imprecisioni di entità tali da causare complicazioni post-operatorie, anche dolorose, che possano far definire un intervento come non riuscito.
L'insieme dell'invenzione, che permette di ottenere i vantaggi funzionali sopradescritti, è composto da un numero minimo più che ragionevole (15) di colli fra loro diversi, atti a coprire con precisione sufficiente tutte le situazioni possibili, ed è pertanto producibile senza sensibili aggravi di costi rispetto a quelli di alcuni insiemi oggi esistenti, composti da una decina di pezzi.

[0005] Oltretutto, come si vedrà meglio in seguito,

   i 15 colli mobili menzionati sopra possono anche coprire tutte le diverse situazioni diorientamento retroverso od antiverso con un solo valore di off-set anti/retroverso. In un insieme di colli mobili secondo l'invenzione essi sono realizzati con inclinazioni e lunghezze diverse in modo che le loro estremità libere, quando essi sono inseriti in uno stelo, terminino in nove punti fra loro equidistanti disposti su tre righe orizzontali parallele anch'esse equidistanti, in modo che le linee che congiungono i punti più esterni disegnino un quadrato avente i lati lunghi 15 mm, la diagonale di tale quadrato coincidendo con l'asse di un collo mobile inclinato di 45  , ossia disposto con inclinazione neutro (né varo né valgo)

   rispetto ad un piano perpendicolare all'asse del suddetto stelo.

[0006] L'oggetto della presente invenzione è pertanto costituito da un insieme di colli mobili come descritto nell'allegata rivendicazione 1.
Verrà ora descritto più dettagliatamente un esempio realizzativo di un insieme secondo l'invenzione, facendo anche riferimento alla figura allegata, che rappresenta un diagramma ingrandito che illustra le diverse caratteristiche geometriche possibili per ciascun collo formante l'insieme stesso.
Se si considera la figura, in essa si vede come nove punti Pi, fra loro equidistanti, siano disposti a tre a tre su tre righe parallele orizzontali Ro, anch'esse equidistanti.
Nella figura si scorge anche una parte dello stelo 2, inserita in un femore 4, nel quale è inserita con metodi noti un'estremità di un collo mobile 1i facente parte dell'insieme dell'invenzione,

   che ha l'estremità libera 3i sagomata in modo da poter venire alloggiata entro una testina sferica (non rappresentata).

[0007] La detta estremità libera 3i termina lungo l'asse H-H del collo mobile in uno dei punti Pi, indicato con Po in figura, ed ha pertanto una lunghezza L ed un'inclinazione di 45 deg. corrispondente ad un collo neutro, cioè ne varo né valgo.
Tale collo 1i (che nella figura termina appunto nel punto Po) dà adito ad una determinata misura di off-set O e ad una determinata misura in altezza B.

   Qualora la conformazione anatomica del paziente richieda, a parità di off-set, un'altezza B ¾ minore di B, basta scegliere nel set di colli mobili un collo di lunghezza L1, di cui è disegnato solo l'asse R-R con inclinazione minore, e si otterrebbe il risultato ricercato.
In modo analogo, qualora si ricercasse invece un off-set O ¾ (ovvero una distanza dall'asse V-V dello stelo 2) maggiore di O, ma una stessa altezza B, basta scegliere un collo mobile facente parte dell'insieme dell'invenzione (anche di questo è solo disegnato l'asse S-S) di lunghezza L2 e che genera un off-set T maggiore di O, ma che conserva l'altezza B.

[0008] Il fatto che il numero dei punti Pi corrispondenti ad altrettanti colli mobili 1i sia limitato a nove potrebbe creare delle zone del quadrato Q nelle quali non termina nessuno dei colli mobili dell'insieme,

   ma a ciò si sopperisce giocando in modo noto sul tipo di testina applicato, ovvero sulla profondità della cava in essa ricavata destinata ad alloggiare l'estremità 3i di un collo mobile 1i: modificando tale profondità si ottiene l'effetto (si vedano le frecce x, y) di "prolungare" od "accorciare" il collo, spostando il centro di rotazione della testina nei due sensi, e colmando quindi le lacune menzionate prima.

[0009] Va fatto notare che, sul collo mobile 1i disegnato per intero,

   si è inteso che il punto terminale del suo asse H-H giacente sull'estremità 3i coincida con il centro di rotazione della testina che viene applicata sull'estremità 3i stessa.
Per quanto riguarda l'orientamento dei colli mobili in senso antiverso e retroverso cioè rispetto al piano alpha  contenente l'asse V-V dello stelo 2 e l'asse dei colli mobili 1i senza spostamento in senso antiverso o retroverso, vole a dire il piano delle due gambe del paziente, data la specularità protesi di arti opposti, è sufficiente conferire i desiderati orientamenti ed inclinazioni diversi ad un numero limitato dei colli mobili facenti parte dell'insieme dell'invenzione,

   con il risultato già illustrato in precedenza per cui anche solo 15 colli mobili 1i fra loro diversificati come detto possono costituire un valido insieme atto ad essere utilizzato praticamente in tutti i casi ordinariamente trattati. A tale scopo l'inventore consiglia di distanziare fra loro in entrambe le direzioni i punti Pi di circa 7,5 mm, in modo che il quadrato Q che li racchiude abbia un lato di 15 mm.

[0010] Un'altra annotazione concerne la definizione di lunghezza (L, L1, L2) di un collo mobile, ovviamente tale lunghezza corrisponde all'effettiva lunghezza assiale del collo mobile quando l'orientamento di quest'ultimo non è corretto né in senso antiverso né in senso retroverso. Negli altri casi tale lunghezza corrisponde alla proiezione sul sopradescritto piano alpha  dell'effettiva lunghezza del collo mobile.

Claims (2)

1. Insieme di colli mobili (1i) da inserire in uno stelo (2) di protesi d'anca, caratterizzato dal fatto che i detti colli mobili (1i) sono realizzati con inclinazioni e lunghezze diverse in modo che le loro estremità libere (3i), quando essi sono inseriti nel detto stelo (2), terminino in nove punti (Pi) fra loro equidistanti disposti su tre righe orizzontali parallele (Ro) equidistanti in modo che le linee che congiungono i punti più esterni disegnino un quadrato (Q) avente i lati lunghi circa 15 mm, la diagonale (D) di tale quadrato coincidendo con l'asse (H-H) di un collo mobile (1) disposto con inclinazione neutra, ossia né varo né valso, rispetto ad un piano (beta ) perpendicolare sostanzialmente all'asse (V-V) del suddetto stelo (2).

2. Insieme secondo la rivendicazione 1, nel quale gli assi, di almeno parte dei detti colli mobili (1i), quando essi sono inseriti nel detto stelo (2), sono anche orientati in modo da formare il detto quadrato (Q) di nove punti con un desiderato spostamento dei punti stessi in senso antiverso o retroverso rispetto ad un piano (alpha ) contenente l'asse (V-V) dello stelo (2) e l'asse dei colli mobili (1i) senza spostamento in senso antiverso o retroverso.