CH655074A5

CH655074A5 - Pellicola trasparente autosigillante, per confezionamento di cibi.

Info

Publication number: CH655074A5
Application number: CH3775/83A
Authority: CH
Inventors: Piero Francesconi
Original assignee: Piero Francesconi
Priority date: 1982-07-09
Filing date: 1983-07-08
Publication date: 1986-03-27
Also published as: IT8209466A0; SE8303914D0; SE8303914L; GB2123747A; BE897222A; DK318983D0; DE3323629A1; IT1192473B; DK318983A; GB2123747B

Description

L'invenzione riguarda una pellicola (film) trasparente, estensibile a freddo, autosigillante, atta al confezionamento di cibi, quali carni fresche, frutta, verdure, foraggi e cibi surgelati, impiegabile sia manualmente che su macchine semiautomatiche od automatiche, adatta per supermercati e centri di preconfezionamento.

La pellicola è stata studiata per essere priva dell'inconveniente di poter cedere tracce di sostanze nocive ai cibi a contatto, che si manifesta nelle pellicole note di PVC, e per offrire bassi costi di produzione ed una efficace funzionalità nell'impiego.

Sostanzialmente la pellicola è costituita da almeno due strati sovrapposti di materiale termoplastico in perfetta aderenza tra di loro differenziati, il primo dei quali — che fornisce le caratteristiche meccaniche, facendo da supporto — risulta da una miscela di Polietilene lineare a bassa densità (LL.DP) e di Etilenvinilacetato (EVA) con un contenuto di acetato di vinile intorno al 12%, mentre il secondo strato — che serve per ottenere la permeabilità ai gas ed al vapore di acqua adatta al particolare impiego, e la appiccicosità per l'autosigillatura — è costituito essenzialmente da Etilenvenilacetato (EVA) con un contenuto di acetato di vinile intorno al 30%, con aggiunta di percentuali di resina jonomerica, per modificarne le caratteristiche di permeabilità, e di materiale anticondensa.

II disegno mostra una esemplificazione non limitativa dell'invenzione.

Fig. 1 mostra in ingrandimento una vista in sezione di un breve spezzone della pellicola secondo l'invenzione, in due strati differenziati;

Fig. 2 mostra in ingrandimento una vista in sezione di un breve spezzone della pellicola secondo l'invenzione, con uno strato intermedio tra i due strati differenziati; e

Figg. 3 e 4 mostrano rispettive viste, in prospettiva e laterale, di una confezione di carne fresca per supermercati o simili, avvolta con la pellicola secondo l'invenzione, prima della sigillatura.

La pellicola secondo l'invenzione, indicata genericamente con 1, è costituita da almeno due strati 3 e 5 sovrapposti e tra loro uniti lungo tutta la superficie in modo che ne risulta impossibile la separazione. Lo spessore della pellicola — anche in relazione al tipo di impiego cosiddetto «a perdere», per avvolgere porzioni, anche di modesto peso, di cibi freschi, in supermercati o simili — è assai sottile, di solito entro la gamma dai 10 ai 25 M-» spessori maggiori venendo impiegati ad esempio per confezioni di peso o dimensioni notevoli o destinate ad essere maneggiate più volte, con maggior rischio di lacerazione. Come le pellicole estensibili di PVC fortemente plastificato finora

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normalmente impiegate, la pellicola secondo l'invenzione può essere usata per confezionare cibi disposti su vassoietti aperti 7, come mostrato nelle figg. 3 e 4; oppure, come nel caso di pezzi di formaggi a consistenza solida, la pellicola viene usata senza vassoietto.

In entrambi i casi la pellicola viene tesa (manualmente dall'operatore, o con adatti dispositivi su macchine automatiche o semiautomatiche) nei due sensi sulla superficie superiore del cibo da confezionare e «rimboccata» al di sotto del vassoietto, o del pezzo a consistenza solida, tirando e sovrapponendo per un discreto tratto i suoi lembi, come quelli indicati con 9, 11 e 13, che vengono poi premuti con l'ausilio di una piastra riscaldata contro il fondo 7F del vassoietto (o contro la superficie inferiore del pezzo a consistenza solida) cosicché essi aderiscono tra loro, mantenendo la pellicola in tensione e sigillando la confezione.

Per soddisfare le modalità di impiego così sommariamente descritte, la pellicola secondo l'invenzione presenta caratteristiche di estensibilità ed appiccicosità almeno pari a quelle del film di PVC plastificato in uso finora, senza l'inconveniente che il PVC presenta di poter cedere ai cibi confezionati tracce anche minime (valutabili come «parti per milione») di sostanze sospette di essere nocive, quali vinile monomero, plastificanti, come DOA, ecc. Caratteristicamente, secondo l'invenzione, tale estensibilità e tale appiccicosità sono ottenute realizzando i due strati 3 e 5 differenziati, al primo strato — che fa da supporto — essendo dovute le caratteristiche meccaniche della pellicola e cioè la estensibilità unita alla resistenza alla lacerazione o fessurazione, ed al secondo strato essendo dovuta l'appiccicosità per rendere la pellicola autosigillante nonché la caratteristica della giusta permeabilità ai gas ed al vapore d'acqua. In sostanza, per una buona conservazione dei cibi freschi occorre di solito che la pellicola destinata ad avvolgerli sia solo parzialmente impermeabile ai gas e vapori, mentre ai fini estetici è necessario che non risultino visibili condense all'interno della pellicola che sovrasta il materiale confezionato.

Per dar luogo alle caratteristiche accennate, i due strati differenziati sono ottenuti da miscele di materiali termoplastici, la cui composizione deve risultare da determinati componenti dosati entro una certa gamma di contenuti percentuali. Verranno ora indicati — con la relativa gamma entro cui essi possono variare — i componenti di ciascuno strato, le percentuali di impiego per un risultato tecnicamente ottimale, nonché quelle per un risultato senz'altro favorevole ai fini delle applicazioni pratiche, ma anche corrispondente ad un costo di produzione relativamente economico.

Il primo strato della pellicola secondo l'invenzione è ottenuto da una miscela di Polietilene lineare a bassa densità (che viene comunemente indicato con la sigla L.L.D.P. corrispondente alle iniziali della sua denominazione in inglese) e di Etilenvinilacetato (che viene comunemente indicato con la sigla EVA) avente un contenuto di acetato di vinile relativamente basso, cioè intorno al 12%. Il secondo strato è invece costituito essenzialmente da Etzilenvinilacetato (sigla EVA) con un contenuto di acetato di vinile relativamente alto, cioè intorno al 30%; tale secondo strato può risultare anche dal 100% di EVA, ma per le applicazioni pratiche è preferibile miscelare con detta EVA una certa percentuale di resina jonomerica, quale SURLYN o simile, ed una certa percentuale di materiale anticondensa (in inglese «antifog»), del tipo comunemente usato in pellicola termoplastica per avvolgere alimenti. La resina jonomerica di cui è fatto uso nella miscela del secondo strato è di solito un copoli-mero di etilene con acido acrilico o metacrilico, nella cui molecola sono presenti legami jonici per la presenza di atomi di Zn e Na. La resina jonomerica conferisce alla pellicola secondo l'invenzione, in modo più o meno pronunciato, le caratteristiche de permeabilità ai gas e vapori a cui si è fatto cenno, ai fini della conservazione dei cibi freschi.

Il polietilene lineare a bassa densità della miscela del primo strato deve essere di grado (o melt index) piuttosto basso preferibilmente di grado 1. Tale polietilene lineare può essere inoltre in parte sostituito, per abbassare il costo del prodotto, con comune polietilene a bassa densità e di caratteristiche adatte alla produzione di film sottili e quindi anch'esso di basso grado (o melt index).

Gli intervalli entro cui possono variare le percentuali dei componenti del primo strato e del secondo strato entro i quali la pellicola secondo l'invenzione presenta le proprietà della estensibilità a freddo e della autosigillatura, unitamente a quella della giusta permeabilità a gas e vapori, sono i seguenti:

Primo strato:

Polietilene lineare a b.d.

di basso grado dal

20%

al

50%

Polietilene convenz. a b.d.

di basso grado dallo

0%

al

40%

EVA con il 12% circa

di acetato di vinile dal

30%

al

50%

Secondo strato:

EVA con il 30% circa

di acetato di vinile dal

50%

al

90%

Resina jonomerica

(quale SURLYN o simile)

dallo

0%

al

40%

Materiale «antifog»

dal

7%

al

12%

A prescindere dal costo, risultati tecnicamente eccellenti si ottengono con le seguenti percentuali:

Primo strato:

35 Polietilene lineare a b.d. di basso grado EVA con il 12% circa di acetato di vinile

Secondo strato:

EVA con il 30% circa di acetato di vinile

40

Resina jonomerica (quale SURLYN o simile) Materiale «antifog»

50% 50%

50% 40% 10%

Dal punto di vista economico, si ottengono risultati senz'al-45 tro favorevoli — ai fini della funzionalità, nello specifico impiego del confezionamento e della conservazione dei cibi freschi, unitamente ad un costo di produzione tale da rendere competitivo il prodotto — con le seguenti percentuali:

so Primo strato:

Polietilene lineare a b.d. di basso grado Polietilene convenzionale a b.d. di basso grado EVA con il 12% circa di acetato di vinile

55 Secondo strato:

EVA con il 30% circa di acetato di vinile Resina jonomerica (quale SURLYN o simile) Materiale «antifog»

35% 35% 30%

50% 40% 10%

La pellicola secondo l'invenzione presenta ancora caratteristiche di funzionalità accettabili con il contenuto percentuale dei componenti del primo strato a cui corrisponde il più basso costo possibile, mentre, come appare evidente da quanto prece-65 de, la composizione del secondo strato viene stabilita principalmente in relazione all'uso a cui la pellicola è destinata e consente solo in parte variazioni al fine di abbassare i costi.

La pellicola estensibile a freddo secondo l'invenzione può

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4

essere realizzata, ad esempio, per costituire «barriera» al passaggio di gas e vapori, anche in tre strati, cioè con uno strato intermedio 15 (fig. 2) interposto tra i due strati differenziati descritti. Lo strato intermedio, avente la funzione di «barriera» può essere costituito da un film sottile di Cloruro di Polivinili-dene (sigla PVDC) oppure da un film sottile di resina poliam-midica (ad es. di Nylon).

Sia nel caso in cui essa è realizzata in due strati sia nel caso in cui viene interposto uno strato intermedio, la pellicola secondo l'invenzione può venire prodotta secondo i comuni procedimenti di coestrusione per l'ottenimento di films sottili coestrusi. È tuttavia preferibile ottenere tale pellicola per coestrusione e soffiaggio utilizzando il metodo e l'attrezzatura descritti nella domanda di Brevetto italiano per Invenzione Industriale depositata in data 9.5.80 con il N° 9426 A/80 a nome PULEO Gaspare, in Italia.

È comunque evidente che la pellicola secondo l'invenzione — in due strati soltanto, oppure con l'aggiunta di uno strato intermedio — può essere prodotta realizzando separatamente gli strati ed accoppiandoli successivamente tra di loro utilizzando i normali metodi e le normali attrezzature per la produzione di films accoppiati.

s La pellicola secondo l'invenzione può anche essere resa ter-moretraibile, utilizzando procedimenti noti, per particolari tipi di impiego, sempre nel campo della conservazione di cibi o di prodotti alimentari.

Sono evidenti i vantaggi della pellicola secondo l'invenzio-io ne, la quale sostituisce validamente la pellicola di PVC estensibile a freddo, nell'impiego della conservazione dei cibi freschi (o surgelati) senza presentare l'inconveniente di cedere, ai cibi con cui la pellicola viene a contatto, tracce di componenti nocivi. Da rigorosi esperimenti effettuati è risultato che detta pelli-15 cola è chimicamente inerte e non dà luogo a cessione di tracce benché minime di sostanze di nessun tipo. Anche assoggettando la pellicola alla prova di cessione in olio vegetale, che è la più severa, la cessione è zero.

v

1 foglio disegni

Claims

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1. Una pellicola trasparente, estensibile a freddo, autosigillante, atta al confezionamento di cibi, quali carni fresche, frutta, verdure, formaggi e cibi surgelati, impiegabile sia manualmente che su macchine semiautomatiche od automatiche, adatta per supermercati e centri di preconfezionamento e priva dell'inconveniente di poter cedere tracce di sostanze nocive ai cibi a contatto, caratterizzata dal fatto di essere costituita da almeno due strati sovrapposti di materiale termoplastico in perfetta aderenza fra di loro differenziati, il primo dei quali — che fornisce le caratteristiche meccaniche, facendo da supporto — risulta da una miscela di Polietilene lineare a bassa densità (LL.DP) e di Etilenvinilacetato (EVA) con un contenuto di acetato di vinile intorno al 12%, mentre il secondo strato — che serve per ottenere la permeabilità ai gas ed al vapore di acqua adatta al particolare impiego e la appiccicosità per l'auto-sigillatura — è costituito essenzialmente da Etilenvinilacetato (EVA) con un contenuto di acetato di vinile intorno al 30%, con aggiunta di percentuali di resina jonomerica, per modificarne le caratteristiche di permeabilità e di materiale anticondensa.

2. Una pellicola come da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il Polietilene lineare a bassa densità del primo strato è di basso grado.

2

RIVENDICAZIONI

3. Una pellicola come da rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che i due strati presentano le seguenti gamme di contenuti percentuali dei componenti:

Primo strato:

Polietilene lineare a bassa densità

di basso grado dal

20%

al

50%

Polietilene convenzionale

a bassa densità

dallo

0%

al

40%

EVA (con il 12% circa di

acetato di vinile)

dal

30%

al

50%

Secondo strato:

EVA (con il 30% circa di

acetato di vinile)

dal

50%

al

90%

Resina Jonomerica dallo

0%

al

40%

Materiale «antifog»

dal

4. Una pellicola come da rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che presenta i seguenti contenuti percentuali dei vari componenti:

Primo strato:

Polietilene lineare a bassa densità

di basso grado 50%

Eva (con il 12% circa di acetato di vinile) 50%

Secondo strato:

EVA (con il 30% circa di acetato di vinile) 50%

Resina Jonomerica 40%

Materiale «antifog» 10%

5. Una pellicola estensibile come da rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che presenta i seguenti contenuti percentuali dei componenti:

Primo strato:

Polietilene lineare a bassa densità

di basso grado 35%

Polietilene convenzionale a bassa densità 35%

EVA (con il 12% circa di acetato di vinile) 30%

Secondo strato:

EVA (con il 30% circa di acetato di vinile) 50%

Resina Jonomerica 40%

Materiale «antifog» 10%

6. Una pellicola estensibile come da rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che un terzo strato intermedio è interposto tra i detti due strati differenziati per costituire barriera al passaggio di gas e vapori o per dare alla pellicola precise caratteristiche di permeabilità.

7. Una pellicola come da rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che il terzo strato intermedio è costituito da un film sottile di cloruro di polivinilidene.

7%

al

12%

8. Una pellicola come da rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che il terzo strato intermedio è costituito da un film sottile di resina poliammidica (nylon).

9. Una pellicola come da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che essa è termoretraibile.