CH651454A5

CH651454A5 - Chiusura per monile.

Info

Publication number: CH651454A5
Application number: CH4912/82A
Authority: CH
Inventors: Maurizio Nanni; Valdo Sestini
Original assignee: Uno A Erre Italia Spa
Priority date: 1981-09-08
Filing date: 1982-08-17
Publication date: 1985-09-30
Also published as: IL66626A; ES275299Y; DE3232206A1; IL66626A0; IT1167973B; IT8109509A0; FR2512334A1; US4483050A; GB2106370A; GB2106370B; JPS5873307A; ES275299U

Description

L'invenzione risolve il problema di attuare una chiusura per monile più gradevole esteticamente rispetto a quella tradizionale suddetta, e realizzabile in modo automatico utilizzando il tradizionale anello a molla.

La chiusura per monile secondo l'invenzione comporta un anello a molla con una struttura anulare ed un cricchetto scorrevole in essa e sollecitato in chiusura da una molla in essa accolta, ed è caratterizzata dal fatto di comprendere un prolungamento con due fronti laminari circa paralleli fra loro e nascenti dalla struttura anulare, alla quale essi sono saldati.

Il disegno mostra una pratica esemplificazione non limitativa dell'invenzione.

Figg. 1 a 3, rispettivamente 4 a 6, rispettivamente 7 ad 11 mostrano tre esempi di esecuzione, ciascuno in varie viste e nello sviluppo dell'elemento laminare.

Nelle figg. 1 a 3, con 1 è indicata una struttura anulare aperta, sviluppata ad anello tubolare aperto, che contiene il cricchetto o chiavistello di chiusura 3 arcuato e scorrevole in esso contro l'azione di una molla antagonista, il cricchetto essendo provvisto di un'appendice 3A esterna per la sua manovra di apertura, contro l'azione della molla antagonista. Questo complesso costituisce il tradizionale anello a molla che — pur rappresentando una soluzione soddisfacente per attuare la chiusura — non risponde a rinnovate esigenze di natura estetica ed anche di natura funzionale.

Una appendice 5 è applicata alla chiusura ad anello a molla,

per costituire un prolungamento della struttura circolare del'-l'anello stesso. Questa appendice 5 è costituita con due fronti laminari nascenti circa tangenzialmente e da parti opposte della struttura toroidale dell'anello 1; detti fronti sono formati da uno stesso elemento laminare 15. Questo elemento laminare 15 è sviluppato con due parti 17 circa triangolari raccordate da un tratto ristretto 19 a ponticello, in modo tale per cui — piegando l'elemento 15 ad «U» in corrispondenza del tratto 19 — le due parti 17 vengono a svilupparsi circa parallele fra di loro ad una distanza che corrisponde approssimativamente al diametro della sezione dell'anello toroidale 1. Le due parti 17 terminano con bordi 21 opposti leggermente concavi, i quali sono sviluppati per abbracciare un arco dell'anello 1, da parti opposte di esso; il materiale laminare adiacente ai bordi 21 può essere leggermente deformato con impronte arcuate, capaci di stabilizzare la posizione relativa fra l'appendice 5 e l'anello 1, con un leggero forzamento elastico e quindi con una leggera pressione delle due partì 17 sull'anello 1. Il complesso così montato viene saldato con facili operazioni, tradizionalmente adottate in specie nell'arte orafa, in modo da rendere il complesso rigido.

La posizione dell'appendice 5 deve essere orientata con una certa inclinazione rispetto all'apertura 1A dell'anello 1, e la escursione del cricchetto 3 sarà tale per cui con lo scorrimento secondo la freccia f = (contro l'azione della molla antagonista) per l'apertura, l'appendice 3A di manovra vada parzialmente ad inserirsi fra i due fronti laminari formati dalle parti 17. L'appendice 5 pertanto non è di ostacolo alle manovre di apertura.

Le due parti 17, formanti i due fronti dell'appendice 5, possono essere completate da due labbri 23 corrispondentisi, i quali vengono ripiegati per sostanzialmente combaciare lungo un bordo laterale dell'appendice 5, che è opposto al cricchetto; così su quel lato l'appendice 5 può apparire piena, i labbri 23 potendo essere anche eventualmente saldati fra loro. Anche sul lato opposto possono essere previsti labbri 25, corrispondentisi ma più corti di quelli 23, per lasciare una sfinestratura sufficiente per il defilamento parziale della appendice di manovra 3 A del cricchetto 3. In ogni caso, in corrispondenza del raccordo 19 i labbri 23 e 25 risultano distanziati in modo tale da formare in corrispondenza di detto raccordo 19 un occhiello 27 per l'estremo 29 del monile, che è ancorato stabilmente alla chiusura. L'impegno dell'altro estremo del monile avviene in questo caso nello stesso modo che con gli anelli a molla tradizionali.

Nell'elemento laminare 15 possono anche essere ricavati fori disegnati indicativamente con 30, per impegnare l'estremo 29 del monile con un orientamento ortogonale a quello secondo cui tale estremo viene impegnato all'occhiello 27.

Nelle figg. 4, 5 e 6 è mostrata una esecuzione, secondo la quale due parti 117 di un elemento laminare sono raccordate fra loro da una parte a costola 120, che completa uno dei bordi laterali del prolungamento formato dalle due parti 117 quando ripiegate per risultare circa parallele fra loro; queste due parti 117 presentano un bordo 121 eventualmente concavo, sviluppato per seguire (come il bordo 21) l'anello 1 formando così un prolungamento 105 simile a quello 5. Due fori 130 possono essere previsti all'estremità dell'appendice 105 più distante dall'anello 1, per l'impegno dell'estremità 129 del monile stabilmente ancorata alla chiusura.

Sul bordo di ciascuna delle due parti 117, che è opposto alla parte a costola 120, possono essere previsti labbri 125 (analoghi a quelli 25) per chiudere parzialmente i due fronti laminari formati dalle parti 117, lasciando un'apertura per il defilamento dell'appendice di manovra 3A del cricchetto 3.

Nelle figg. 7 a 11 è mostrata una esecuzione modificata della struttura anulare, che è qui sviluppata come un anello allungato 201 con due tratti rettilinei 202 e 203, quest'ultimo interrotto in 205 e sviluppato con una fessura per accogliere il cric-

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chetto 207 e la relativa appendice di manovra 207A. Anche in questo caso può essere previsto un elemento laminare 209, ripiegato ad «U»,- formante prolungamento, con due fronti laminari 211 che coprono parzialmente l'anello allungato e che presentano un tratto di raccordo 213 più ristretto e delimitante con l'anello 201 l'occhiello 215 per l'impegno stabile dell'estremo

229 del monile. L'elemento laminare 209 viene saldato con le sue parti frontali 211 all'anello 201.

L'anello a molla come quello 1 o 201 può avere una sezione trasversale circolare, come è illustrato in fig.ll, od una sezione 5 differente, anche rettangolare, come è illustrato in fig. 10 per l'anello 201, 202.

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2 fogli disegni

Claims

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1. Una chiusura per monile, comportante un anello a molla con una struttura anulare aperta ed un cricchetto scorrevole in essa e sollecitato in chiusura da una molla in essa accolta, caratterizzata dal fatto di comprendere un prolungamento (5, 105, 209) con due fronti laminari (17, 117, 211) circa paralleli fra loro e nascenti dalla detta struttura anulare (1, 201), alla quale essi sono saldati.

2. Chiusura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i due fronti laminari (17, 117) sono sostanzialmente tangenti alla struttura anulare (1) con leggera impronta arcuata (21, 121).

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RIVENDICAZIONI

3. Chiusura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i due fronti laminari (17, 117, 211) sono formati da un elemento laminare unico sagomato e ripiegato.

4. Chiusura secondo le rivendicazioni 1 e 3, caratterizzata dal fatto che l'elemento laminare (15) è sviluppato con un ponticello di raccordo (19) nel punto dei due fronti laminari che è più distante dalla struttura anulare.

5. Chiusura secondo le rivendicazioni 1 a 4, caratterizzata dal fatto che almeno uno dei bordi laterali dei due fronti laminari (17) presenta labbri (23, 25) ripiegati per mascherare l'intercapedine tra i detti due fronti.

6. Chiusura secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che l'elemento laminare presenta una costola di raccordo (120) lungo uno dei due bordi laterali fra i due fronti laminari (117), da parte opposta del cricchetto (3, 3Ä).

7. Chiusura secondo le rivendicazioni 1 a 3, caratterizzata dal fatto che i due fronti laminari presentano due fori (30, 130) corrispondentisi, per l'ancoraggio dell'estremità del monile.

È nota una chiusura per monile, comportante un tradizionale anello a molla con una struttura anulare aperta ed un cricchetto scorrevole in essa e sollecitato in chiusura da una molla in essa accolta; la detta chiusura tradizionale prevede una maglietta saldata alla struttura anulare. Questa chiusura tradizionale è affidabile come funzionamento ed è realizzabile in modo automatico, ma non offre una estetica gradevole ed appariscente.