ITVR20130230A1 - Accessorio di collegamento di un profilato di una struttura di supporto di un controsoffitto - Google Patents

Accessorio di collegamento di un profilato di una struttura di supporto di un controsoffitto

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ITVR20130230A1
ITVR20130230A1 IT000230A ITVR20130230A ITVR20130230A1 IT VR20130230 A1 ITVR20130230 A1 IT VR20130230A1 IT 000230 A IT000230 A IT 000230A IT VR20130230 A ITVR20130230 A IT VR20130230A IT VR20130230 A1 ITVR20130230 A1 IT VR20130230A1
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clip
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area
connection accessory
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IT000230A
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Giuseppe Cipriani
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Giuseppe Cipriani
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    • E04BUILDING
    • E04BGENERAL BUILDING CONSTRUCTIONS; WALLS, e.g. PARTITIONS; ROOFS; FLOORS; CEILINGS; INSULATION OR OTHER PROTECTION OF BUILDINGS
    • E04B9/00Ceilings; Construction of ceilings, e.g. false ceilings; Ceiling construction with regard to insulation
    • E04B9/06Ceilings; Construction of ceilings, e.g. false ceilings; Ceiling construction with regard to insulation characterised by constructional features of the supporting construction, e.g. cross section or material of framework members
    • E04B9/12Connections between non-parallel members of the supporting construction
    • E04B9/122Connections between non-parallel members of the supporting construction one member passing through the other member, both members laying at least partly in the same plane

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Description

ACCESSORIO DI COLLEGAMENTO DI UN PROFILATO DI UNA STRUTTURA DI
SUPPORTO DI UN CONTROSOFFITTO
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce ad un accessorio di collegamento, quale, per esempio, una clip. L’accessorio di collegamento è adatto per strutture di sostegno, o strutture portanti, di controsoffitti, vale a dire strutture di sostegno per lastre o pannelli posti al di sotto di un soffitto vero e proprio i quali sono collegati al soffitto mediante un cosiddetto pendino, barre d’acciaio, un filo di ferro, profilati o altri accessori di aggancio.
Le strutture di sostegno per controsoffitti comprendono un telaio destinato al supporto o sostegno dei pannelli o lastre. Il telaio include profilati metallici uniti ed incrociati mediante apposito incastro a formare idealmente una griglia, che costituisce piano di appoggio per i pannelli o lastre del controsoffitto.
In tali strutture, un accessorio di collegamento, che può essere un accessorio strutturalmente indipendente e associato ad un primo profilato metallico, chiamato clip, è un corpo piastriforme fissato, da un lato, ad un' estremità del primo profilato metallico, e, dall’altro lato, inserito e agganciato, per esempio mediante dentino di aggancio, in una asola di un secondo profilato metallico, disposto ortogonale al primo profilato metallico.
Nella medesima asola, dalla parte opposta del secondo profilato metallico, può essere inserito e agganciato un altro accessorio di collegamento o clip, a sua volta collegato ad una estremità di un terzo profilato metallico. Tale accessorio di collegamento consente quindi, da solo o in coppia con un altro accessorio di collegamento o clip, di collegare e fissare tra loro almeno due profilati metallici in una zona di incrocio.
Alla base della presente divulgazione vi è un riconoscimento da parte dell’inventore che, in relazione a questo campo di applicazione, la clip deve garantire un collegamento al secondo profilato, che dia garanzia di tenuta meccanica per garantire a sua volta un incastro sicuro tra profilati. E’ inoltre richiesta la possibilità di collegare ed eventualmente scollegare in modo agevole la clip dal secondo profilato metallico in fase di montaggio/smontaggio del telaio di sostegno. Infatti, è da considerare che in una fase di montaggio/smontaggio del telaio di un controsoffitto da parte di un operatore, normalmente l’operatore non ha una visuale ampia delle clip, in quanto, spesso, l’operatore lavora dal basso, con le braccia distese in alto, ed è quindi difficile per l’operatore poter vedere quando un accessorio di collegamento viene correttamente impegnato o disimpegnato rispetto alla feritoia del secondo profilato metallico.
In particolare, alla base della presente divulgazione, vi è il riconoscimento da parte dell’inventore che, attualmente, al momento dello sgancio di una clip, un operatore deve servirsi di uno strumento, quale per esempio un cacciavite, per sganciare temporaneamente la clip rispetto al profilato metallico, per esempio esercitando una azione di trazione sul dentino di aggancio. Durante lo sgancio, la clip e più in particolare il dentino di aggancio può essere eccessivamente forzato dallo strumento utilizzato, fino anche a snervatura del materiale, tanto da impedire o rendere incerta la possibilità di un riutilizzo della clip. Inoltre, un operatore, a causa della scarsa visibilità a disposizione nello svolgere le operazioni, opera in condizioni incerte, in quanto, non vedendo la clip, è spesso costretto ad agire in modo casuale con il suddetto strumento, oppure esercitando una forzatura manuale, e non ha quindi a disposizione alcuna modalità per capire con “certezza” che le clip sono state sganciate dal profilato metallico.
La presente divulgazione parte quindi dalla posizione del problema tecnico di fornire un accessorio di collegamento, quale un accessorio di collegamento o clip per profilati di controsoffitto che consenta di ovviare agli inconvenienti sopra menzionati con riferimento alla tecnica nota e/o di conseguire ulteriori vantaggi o caratteristiche.
Tale problema tecnico può essere risolto mediante un accessorio di collegamento, quale un accessorio di collegamento, o clip, secondo la rivendicazione indipendente 1, una combinazione di un accessorio di collegamento o clip e di un profilato di controsoffitto secondo la rivendicazione 11, ed un procedimento per azionare un accessorio di collegamento secondo la rivendicazione 16.
Forme di realizzazione particolari dell'oggetto della presente divulgazione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
In una forma di realizzazione della presente divulgazione, come base di partenza, l’accessorio di collegamento sopra descritto è una clip associata al primo profilato, come, per esempio, quella descritta nella domanda di brevetto PCT/IB2012/052560, qui incorporata per riferimento nella sua interezza. In altre parole, la clip secondo la presente divulgazione può considerarsi un perfezionamento della clip descritta nella precedente domanda di brevetto sopra menzionata.
Rispetto alla clip della precedente domanda di brevetto, secondo alcuni aspetti della presente divulgazione, la clip include una porzione di lamiera a ponticello provvista di una zona di aggancio o elemento di aggancio, per l'aggancio ad un contro-elemento di aggancio, per esempio associato alla feritoia del profilato metallico. La porzione di lamiera a ponticello è un elemento realizzato di pezzo con la restante parte di clip o accessorio di collegamento. La porzione di lamiera a ponticello ha bordi laterali liberi separati rispetto ad una rimanente porzione dell’accessorio di collegamento ed estremità collegate in pezzo unico con la rimanente porzione dell’accessorio di collegamento. In altre parole, la porzione di lamiera a ponticello può essere un pezzo di lamiera che viene lateralmente tagliato rispetto ad una rimanente parte della clip. Il pezzo di lamiera è quindi unito, in pezzo unico, alle estremità con la rimanente parte della clip e che, dopo il taglio, viene poi sagomato.
La porzione di lamiera a ponticello è quindi conformata a ponte (che sporge rispetto alla rimanente parte dell’accessorio di collegamento) e presenta un lato di estradosso ed un lato di intradosso. Il lato di estradosso è quello destinato ad essere premuto da un utente per spingere la porzione di lamiera a ponticello verso la rimanente parte dell’accessorio di collegamento e spostare l’elemento di aggancio rispetto al contro elemento di aggancio del profilato metallico.
La porzione di lamiera a ponticello ha, secondo la presente divulgazione, proprietà o configurazione elastica, vale a dire è strutturata in modo da presentare un comportamento elastico, quando soggetta ad un'azione deformatrice momentanea, tale per cui al cessare dell’azione deformatrice momentanea, la porzione di lamiera a ponticello ritorna in posizione originaria.
In particolare, la porzione di lamiera a ponticello può assumere una prima posizione o posizione iniziale, in cui la porzione di lamiera a ponticello è in una condizione di riposo ed almeno una seconda posizione in cui la porzione di lamiera a ponticello è in una condizione altamente instabile (seconda posizione), deformata elasticamente, in cui tale porzione di lamiera a ponticello è temporaneamente flessa rispetto alla posizione iniziale.
Ancora più in particolare, in relazione alla elasticità strutturale sopra menzionata, secondo un aspetto della presente divulgazione, la porzione di lamiera a ponticello include una zona di imbutitura, o zona imbutita, o bombatura, o rigonfiamento, rivolta verso il lato di estradosso (quindi sporgente oltre il lato di estradosso), la quale determina un locale irrigidimento o incrudimento della porzione di lamiera (in corrispondenza della zona di imbutitura) ed un conseguente aumento di una componente elastica di una rimanente parte della porzione di lamiera, che circonda la zona di imbutitura. In altre parole, la zona di imbutitura definisce un punto rigido ed indeformabile di azionamento.
La zona di imbutitura, o zona imbutita, o bombatura, o rigonfiamento è disposta sul lato di estradosso della porzione di lamiera a ponticello per consentire una pratica e veloce individuazione da parte dell’utente che deve agire sulla porzione di lamiera a ponticello. In altre parole, la zona di imbutitura consente una facile individuazione della porzione di lamiera a ponticello da parte di un utente per effettuare lo sgancio della clip.
Inoltre la zona di imbutitura, essendo posta sul lato di estradosso, è ad una altezza maggiore della rimanente parte della porzione di lamiera a ponticello. Ne consegue che è possibile aumentare la corsa della porzione di lamiera a ponticello fino allo sgancio, con maggiore possibilità di controllo dell’elemento di aggancio per evitare possibili errori nello sgancio.
Sulla base delle considerazioni sopra riportate, appare che la porzione di lamiera a ponticello, secondo la presente divulgazione, può essere intesa come un elemento che funge o agisce come un pulsante collegato alla rimanente parte di corpo a lamiera (il quale può essere premuto e momentaneamente flesso) e che presenta ritorno elastico. Quando la porzione di lamiera a ponticello viene deformata e flessa nella seconda posizione, si ottiene uno spostamento dell'elemento di aggancio che consente un pratico sgancio dal contro-elemento di aggancio del profilato metallico.
Grazie al comportamento elastico, e alla possibilità di premere la porzione di lamiera a ponticello, anche con un dito, nella seconda posizione, un operatore può agire sull’accessorio di collegamento in modo agevole senza l'impiego di utensili e senza il rischio di snervare il materiale.
In una forma di realizzazione della presente divulgazione, la porzione di lamiera a ponticello è una porzione allungata o più lunga dell’asola in cui essa si trova. In altre parole, la porzione di lamiera a ponticello è un pezzo di lamiera più lungo, vale a dire allungato, rispetto ad una rimanente parte vuota del corpo piastriforme da cui la porzione di lamiera a ponticello è tagliata.
Questa configurazione allungata consente alla porzione di lamiera a ponticello, quando viene premuta, di subire una temporanea compressione nella direzione longitudinale prima di raggiungere la seconda posizione. In pratica, quando viene schiacciata e premuta per raggiungere la posizione di sgancio, la porzione di lamiera a ponticello può assumere una condizione intermedia, tra la prima posizione e la seconda posizione sopra dette, in cui tale condizione intermedia è molto instabile, ed è dovuta ad una momentanea compressione nella direzione longitudinale.
In particolare, secondo alcuni aspetti della presente divulgazione la posizione intermedia instabile (di compressione) può essere sia una posizione di passaggio al momento della pressione della porzione di lamiera a ponticello nella seconda posizione al momento dello sgancio della clip, sia una posizione instabile che può essere assunta al momento dell’aggancio della clip.
In pratica la posizione intermedia instabile può essere assunta al momento di un aggancio della clip al secondo profilato, quando la clip viene parzialmente inserita nella feritoia del secondo profilato. In particolare, in tale momento la porzione a ponticello può essere inserita in una feritoia di un profilato metallico e può essere deformata elasticamente, per esempio per compressione, per consentire all'elemento di aggancio di superare la feritoia fino all'aggancio con il contro elemento di aggancio associato al secondo profilato metallico, eventualmente con un tipico “click” di avvenuto aggancio. Ne consegue che, oltre alle suddette prima e seconda posizione, la porzione di lamiera a ponticello può assumere una posizione intermedia instabile (di compressione) che può favorire l’aggancio della clip al profilato metallico. Tale posizione intermedia instabile (di compressione) viene assunta in modo automatico dalla porzione di lamiera a ponticello, grazie al fatto che la porzione di lamiera a ponticello è allungata, e, al momento dell’aggancio della clip, può essere ottenuta senza esercitare alcuna pressione da parte di un operatore sulla porzione di lamiera a ponticello.
Secondo alcune forme di realizzazione della presente divulgazione, l’accessorio di collegamento è strutturato per cooperare con il primo profilato metallico all'estremità del quale l’accessorio di collegamento è fissato. In particolare, il primo profilato metallico presenta una zona sporgente rispetto ad un piano del profilato in corrispondenza di una porzione terminale del primo profilato metallico. Ne consegue che la zona sporgente sporge verso la clip.
La suddetta zona sporgente del primo profilato metallico è per esempio un rigonfiamento, per esempio realizzato per imbutitura, che determina una “gobba” o bombatura nella zona di bordo della porzione terminale del primo profilato.
Tale “gobba” o bombatura può essere realizzata senza tranciatura di materiale, vale a dire il profilato è sostanzialmente continuo in corrispondenza della zona di bordo senza interruzione di materiale o cavità.
La gobba o bombatura è destinata a cooperare con la clip o accessorio di collegamento (quando quest’ultimo è fissato alla porzione terminale del primo profilato e destinato ad essere agganciato al secondo profilato). Ancora più in particolare la gobba o bombatura del primo profilato è destinata a cooperare con una zona terminale della porzione di lamiera a ponticello dell’accessorio di collegamento, che si trova più vicina alla suddetta zona di collegamento in corpo unico (di pezzo) con la rimanente parte della clip. La gobba o bombatura del primo profilato si trova infatti affacciata alla zona di estremità o terminale della porzione di lamiera a ponticello, in modo tale che la zona di estremità o terminale della porzione di lamiera a ponticello possa interferire e cooperare con la gobba o bombatura del primo profilato quando viene premuta.
In particolare, la gobba o bombatura del primo profilato può fungere da fine corsa per la zona di estremità o terminale della porzione di lamiera a ponticello, ed impedire che tale zona di estremità o terminale della porzione di lamiera a ponticello si possa incastrare o interferire con la rimanente parte della clip quando un operatore preme la porzione di lamiera a ponticello al momento dello sgancio.
Infatti, come sopra menzionato, la zona di estremità o terminale che si trova intorno all’imbutitura o rigonfiamento della porzione di lamiera a ponticello ha una elasticità maggiore rispetto all’imbutitura o rigonfiamento della porzione di lamiera a ponticello. Quest’ultima è infatti, come detto, una zona più rigida. Ne consegue che quando la porzione di lamiera a ponticello viene premuta dall’operatore per effettuare lo sgancio, la zona di estremità o terminale che si trova intorno all’imbutitura o rigonfiamento della porzione di lamiera a ponticello grazie all’elasticità, subisce un’elevata flessione e viene spostata verso la cavità della clip (da cui è stata tagliata la porzione di lamiera a ponticello). I bordi laterali della zona di estremità o terminale della porzione di lamiera a ponticello potrebbero quindi interferire con la rimanente parte della clip. Per evitare tale interferenza, la gobba o bombatura del primo profilato funge da fine corsa e contrastare una eccessiva flessione della zona di estremità o terminale della porzione di lamiera a ponticello. Il fine corsa evita lo snervamento della clip e mantiene l’elasticità che verrebbe annullata in caso di extra-corsa.
Ne consegue che un operatore, che sgancia l’accessorio di collegamento ad un secondo profilato, “sente” che una zona terminale della porzione di lamiera a ponticello dell’accessorio di collegamento si appoggia alla zona sporgente, gobba o bombatura del primo profilato, e può capire quando l’accessorio di collegamento è sganciato dal secondo profilato. Infatti, la presenza della zona sporgente, gobba o bombatura del primo profilato, riduce la corsa della porzione di lamiera a ponticello in fase di sgancio e quindi aiuta all’operatore di capire subito quando l’accessorio di collegamento è sganciato dal secondo profilato.
Una seconda funzione della zona sporgente, gobba o bombatura del primo profilato è quella di aiutare un ritorno in posizione iniziale della porzione di lamiera a ponticello dopo lo sgancio. Infatti, la zona sporgente, gobba o bombatura può partecipare ad una flessione (in senso opposto) della porzione di lamiera a ponticello e aiutare la porzione di lamiera a ponticello a tornare in posizione iniziale.
Altre caratteristiche e modalità di impiego dell’oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, date a scopo esemplificativo e non limitativo. È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non è comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- le Figure 1-3 mostrano una vista prospettica parziale di una struttura di sostegno per controsoffitti durante fasi operative di montaggio (aggancio e sgancio), secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione;
- la Figura 4 mostra una vista di un particolare di un accessorio di collegamento e di un primo profilato secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione;
- le Figure 5-7 mostrano una vista laterale parziale di una struttura di sostegno per controsoffitti durante fasi operative di montaggio (aggancio e sgancio), secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione;
- la Figura 8 mostra una vista parziale dall'alto di una struttura di sostegno in una fase operativa agganciata, secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione;
- la Figura 9 mostra una vista parziale dall'alto parzialmente in sezione di una struttura di sostegno durante una fase operativa di sgancio, secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione;
- la Figura 10 mostra una vista parziale dall'alto parzialmente in sezione di una struttura di sostegno durante una fase operativa prima di un aggancio, secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione;
- la Figura 11 mostra una vista prospettica dall’alto di un accessorio di collegamento secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione; - la Figura 12 mostra una vista in pianta di un accessorio di collegamento secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione;
- la Figura 13 mostra una vista in scala ingrandita di un particolare di un profilato metallico secondo la presente divulgazione.
Con riferimento alle figure allegate, un accessorio di collegamento, quale una clip, per una struttura di supporto di un controsoffitto secondo la presente divulgazione è indicato con il numero di riferimento 1. Nel seguito della descrizione, si farà riferimento alla clip, quale accessorio di collegamento fissato ad un primo profilato metallico 2.
In particolare, la clip 1 è fissata ad una porzione terminale 2B del primo profilato metallico 2. Il primo profilato metallico 2 ha, nell’esempio, sezione a forma di “T”, ed è ottenuto per ripiegamento di una lamiera, estesa secondo una direzione longitudinale L (indicata con tratteggio in figura 2), in modo da ottenere una sovrapposizione di due porzioni di lamiera. Il profilato metallico 2 può essere differente da quello illustrato, per esempio di differente sezione, come per esempio una sezione a forma di “C” o a forma di “U”, oppure ancora di un’ ulteriore differente sezione/forma a “T”.
Come mostrato nelle figure, la clip 1 può essere inserita in una feritoia 4 di un secondo profilato metallico 102 per essere impegnata con un bordo che definisce la feritoia 4 nel profilato metallico 2. Nella medesima feritoia 4, da un altro lato del profilato metallico 2, può essere inserita una altra clip 1, la quale, a sua volta, è fissata ad un'estremità di un terzo profilato metallico 2, a formare una zona di incrocio, o configurazione a croce, di una struttura di sostegno o supporto per un controsoffitto.
In pratica, le due clip 1 sono inserite da parti opposte nella medesima feritoia 4 del secondo profilato metallico 102, e sono entrambe collegate a bordi opposti della feritoia 4 del secondo profilato metallico 102. Come visibile dalle figure 8-9, le due clip 1, quando viste da un lato, sono parzialmente sovrapposte nella feritoia 4.
In altre forme di realizzazione, non visibili nelle figure, un’unica clip 1, fissata ad un'estremità di un primo profilato metallico 2, è destinata ad essere inserita da sola in una feritoia 4 di un secondo profilato metallico 102, ortogonale al primo, per esempio in corrispondenza di una parete laterale del controsoffitto, dove è impossibile realizzare un incrocio.
La feritoia 4 costituisce, come verrà descritto in seguito, contro elemento di aggancio per la clip 1.
Più in particolare, in relazione a ciascuna clip 1, essa include un corpo piastriforme 3 formato da una prima porzione di clip 11 includente un’asola 5 o cavità, in cui detta prima porzione di clip 11 è destinata ad essere inserita e agganciata in modo rimovibile nella suddetta feritoia 4 del profilato 2. La clip 1 include una seconda porzione di clip 21 destinata ad essere fissata al profilato metallico 2.
La presente divulgazione riguarda, in particolare, la prima porzione di clip 11; ne consegue che, nel seguito della descrizione, la seconda porzione di clip 21 non verrà descritta, fermo restando che essa possa essere realizzata con asole, fermi, alette o altra tipologia di elementi di connessione a seconda delle necessità di collegamento al profilato metallico 2. Nell’esempio illustrato nelle figure allegate, a titolo esemplificativo, il collegamento è ottenuto per ribattitura di una porzione 23 della clip, per esempio conformata a collare o corona circolare, inserita e ribattuta in corrispondenti fori del profilato metallico.
Il corpo piastriforme 3 include, nella prima porzione di clip 11, una porzione di lamiera a ponticello 25, la quale ha bordi laterali liberi 28, 29 e estremità 26, 27, o zone di estremità 26, 27, del ponticello fissate di pezzo, o in corpo unico, ad una rimanente porzione del corpo piastriforme 3. La rimanente porzione del corpo piastriforme 3 è intesa come la porzione che circonda la porzione di lamiera a ponticello 25.
In altre parole, la porzione di lamiera a ponticello 25 è ottenuta mediante due tagli nella prima porzione di clip 11, in cui tali tagli definiscono la suddetta asola 5 o cavità.
Nella porzione di lamiera a ponticello 25 è presente una zona di aggancio 22 destinata a realizzare un aggancio con il contro elemento di aggancio associato alla feritoia 4 del secondo profilato metallico 2 sopra menzionato. Nella forma di realizzazione qui illustrata la zona di aggancio 22 comprende un dente di aggancio 22a formato da una lamella tagliata e piegata sporgente rispetto ad una rimanente parte della porzione di lamiera a ponticello 25. Ne consegue, che nella forma di realizzazione illustrata, come sopra anticipato, il contro elemento di aggancio è il bordo della feritoia del profilato metallico 2. Alternativamente, l’elemento di aggancio della clip può essere un foro atto ad essere agganciato da un dente (contro elemento di aggancio) associato al bordo che definisce la feritoia 4 del profilato metallico 2.
Rispetto alla zona di aggancio 22, si definisce nella clip 1 un lato frontale operativo, dove avviene l'aggancio nella feritoia 4 del secondo profilato metallico 2, ed un lato posteriore o dorso opposto al lato frontale operativo.
Secondo un aspetto della presente divulgazione, la porzione di lamiera a ponticello 25 presenta comportamento elastico, vale a dire è strutturalmente elastica, ed è atta ad assumere una prima posizione, in cui la porzione di lamiera a ponticello 25 sporge a sbalzo rispetto alla asola/cavità 5 del corpo piastriforme 3 (dalla parte di detto lato frontale operativo), ed una seconda posizione, in cui la porzione di lamiera a ponticello 25 è in una condizione elasticamente deformata, per esempio, è deformata a seguito di un'azione premente esercitata, per esempio con un dito, verso l'asola 5 sulla porzione di lamiera a ponticello 25, vale a dire verso il lato posteriore o dorso della clip 1.
La deformazione elastica della porzione di lamiera a ponticello 25 determina uno spostamento dell'elemento di aggancio 22a, come visibile da un confronto tra le figure 1, 2 e 3, oppure tra le figure 8 e 9, e consente di sganciare la clip 1 dalla feritoia 4.
Nell'esempio illustrato, per ottenere la possibilità di una deformazione elastica, la porzione di lamiera a ponticello 25 include una zona di imbutitura 110, o zona imbutita, o bombatura, o rigonfiamento la quale determina un locale irrigidimento o incrudimento della porzione di lamiera 25 (in corrispondenza della zona di imbutitura) ed un conseguente aumento di una componente elastica di una rimanente parte della porzione di lamiera che circonda la zona di imbutitura 110.
In altre parole, la zona di imbutitura 110 corrisponde ad una zona rigonfiata nella porzione di lamiera a ponticello 25, e definisce un punto rigido ed indeformabile di azionamento.
La zona di imbutitura, o zona imbutita, o bombatura, o rigonfiamento 110 è disposta su un lato di estradosso della porzione di lamiera a ponticello 25, vale a dire sul lato anteriore della lamiera a ponticello 25, per consentire una pratica e veloce individuazione da parte dell’utente che deve agire sulla porzione di lamiera a ponticello 25. In altre parole, la zona di imbutitura 110 consente una facile individuazione della porzione di lamiera a ponticello 25 da parte di un utente.
Inoltre, come si può osservare dalle figure 8-9 o dalla figura 11, la zona di imbutitura 110 essendo posta sul lato di estradosso è ad una altezza maggiore della rimanente parte della porzione di lamiera a ponticello 25. Ne consegue che è possibile aumentare la corsa della porzione di lamiera a ponticello 25 con maggiore possibilità di controllo dell’elemento di aggancio 22a, per evitare possibili errori nello sgancio.
In una forma di realizzazione come quella illustrata, la zona di imbutitura 110, ha una forma specifica che può essere facilmente individuabile. In particolare, la zona di imbutitura presenta una sezione a “C” o a “U”, vale a dire comprende una parete di sommità 111, sostanzialmente piana, e due pareti laterali 112, 113 (figura 11). Inoltre, in una forma di realizzazione come quella illustrata, la porzione di lamiera a ponticello 25 è un pezzo di lamiera più lungo, vale a dire opportunamente allungato, rispetto alla asola 5 o cavità in cui è alloggiata. Con il termine “più lungo” si intende che lo sviluppo lineare su un piano della porzione di lamiera a ponticello 25 ha lunghezza maggiore rispetto alla lunghezza lineare dell'asola 5.
Ancora più in particolare, la porzione di lamiera a ponticello 25 è un pezzo di lamiera avente almeno parzialmente una configurazione curva e presentante una superficie esterna convessa 24, sulla quale viene esercitata una pressione atta a deformare la porzione di lamiera a ponticello 25.
Grazie al fatto che la porzione di lamiera a ponticello 25 è più lunga rispetto alla asola 5, quando si esercita una pressione sulla porzione di lamiera a ponticello 25, tale porzione di lamiera a ponticello 25 subisce, in un primo momento, una compressione nella direzione longitudinale al momento di un passaggio nella cavità 5 e viene, poi, flessa completamente oltre la cavità 5 per assumere la seconda posizione.
Il raggiungimento della seconda posizione da parte della porzione di lamiera a ponticello 25 può determinare, al tatto, una certa vibrazione, scatto od in generale una “sensazione tattile”, che corrisponde ad una sorta di “fine corsa” dello spostamento della porzione di lamiera a ponticello 25 e che consente di ottenere un corretto posizionamento del dente di aggancio 22a per lo sgancio dal bordo della feritoia 4.
In altre parole, la porzione di lamiera a ponticello 25 è un, o funge da, pulsante a pressione, con ritorno elastico.
In pratica, si rileva che, nella forma di realizzazione illustrata, la porzione di lamiera a ponticello 25 può assumere almeno tre posizioni distinte.
Una posizione iniziale, in assenza di azione premente, è la suddetta prima posizione.
Una posizione finale che è la seconda posizione, in presenza di un’azione premente, in cui la porzione di lamiera a ponticello 25 è completamente premuta e flessa, e corrispondente ad una condizione di caricamento totale o fine corsa, con richiamo automatico alla posizione iniziale al cessare della azione premente. In relazione alla posizione finale, il raggiungimento di tale posizione finale consente di avere la suddetta “sensazione tattile” di un corretto posizionamento del dente di aggancio 22a che consente lo sgancio dalla feritoia 4.
Una posizione intermedia (di compressione) è una posizione intermedia instabile di passaggio tra la posizione iniziale e la posizione finale per lo sgancio del dente di aggancio 2a.
In particolare, tale posizione intermedia instabile ha anche una seconda funzione indipendente da quella di passaggio tra la prima posizione e la seconda posizione, e che quindi può essere indipendente da una azione di pressione, per esempio esercitata dall’operatore. Infatti, tale posizione intermedia instabile può essere assunta dalla porzione di lamiera a ponticello 25 quando la porzione di lamiera a ponticello 25 viene inserita nella feritoia 4, e l’elemento di aggancio 22a interagisce con la feritoia 4. In pratica, al momento dell’inserimento nella feritoia, la porzione di lamiera a ponticello 25 si comprime automaticamente nella posizione intermedia instabile, spostando leggermente il dente di aggancio 22a così da consentire l’aggancio dell’elemento di aggancio 22a.
Secondo un altro aspetto della presente divulgazione, il primo profilato metallico 2 e la clip 1 siano adatti per una reciproca cooperazione durante la fase di sgancio/aggancio della clip.
In particolare, come mostrato nelle figure 1-4 e secondo un aspetto della presente divulgazione, il primo profilato metallico 2 presenta una zona sporgente 100 la quale è sporgente rispetto ad piano su cui giace parte del profilato in una zona di bordo 101, cioè in corrispondenza della porzione terminale 2B del profilato metallico 2. In una forma di realizzazione come quella visibile nei disegni, la zona sporgente 100 raggiunge e sporge dal bordo libero 101 del primo profilato metallico 2.
In una forma di realizzazione come quella visibile nei disegni, tale zona sporgente 100 è un rigonfiamento, per esempio realizzato per imbutitura, che determina una “gobba” o bombatura nella zona di bordo della porzione terminale del profilato.
Tale “gobba” o bombatura può essere realizzata senza tranciatura di materiale, vale a dire il profilato 2 è sostanzialmente continuo in corrispondenza della zona di bordo 101 senza interruzione di materiale o cavità.
La gobba o bombatura è destinata a cooperare con la clip 1 che è fissata alla porzione terminale 2B del profilato metallico 2. La gobba o bombatura può essere realizzata durante una fase di lavorazione e sagomatura del primo profilato metallico 2. In altre parole, la porzione sporgente 100 del profilato metallico 2 si trova affacciata alla zona terminale 26 della porzione di lamiera a ponticello 25 ed è destinata a cooperare con la zona terminale 26 della porzione di lamiera a ponticello 25.
In particolare, la porzione sporgente 100 funge da fine corsa per la zona di estremità 26 della porzione di lamiera a ponticello 25. In pratica, un operatore che sgancia la clip dal secondo profilato 102, “sente” che la zona terminale 26 della porzione di lamiera a ponticello 25 si appoggia alla zona sporgente 100, gobba o bombatura del primo profilato 2, e può capire quando la clip 1 è sganciata dall’altro profilato. Infatti, la presenza della zona sporgente 100, gobba o bombatura, riduce la corsa della porzione di lamiera a ponticello 25 in fase di sgancio e quindi aiuta all’operatore di capire subito quando la clip 1 è sganciata. In pratica si evita una deformazione irreversibile della dinamica di richiamo elastico del ponticello. Inoltre, la porzione sporgente 100 impedisce alla zona di estremità 26 della porzione di lamiera a ponticello 25 (che è una zona altamente flessibile) di interferire ed incastrarsi tra i bordi della rimanente porzione del corpo piastriforme 3 che circonda l’asola 5.
Inoltre la zona sporgente, gobba o bombatura 100 può aiutare un ritorno in posizione iniziale della clip 1 dopo lo sgancio. Infatti, la zona sporgente 100, gobba o bombatura può partecipare alla flessione della clip e aiutare la clip a tornare in posizione iniziale, dando all’operatore la sensibilità di essere al termine dell’escursione del movimento.
In particolare, per ottenere, il collegamento con il secondo profilato metallico 102, la prima porzione di clip 11 viene inserita nella feritoia 4 del secondo profilato metallico 102, con il lato frontale operativo rivolto verso il bordo che definisce la feritoia 4 ed il dorso della clip rivolto verso una zona centrale della feritoia 4. La porzione di lamiera a ponticello 25 subisce una deformazione in compressione (suddetta posizione intermedia) al momento del passaggio nella feritoia 4, in modo da consentire al dente di aggancio 22a di superare nella feritoia 4 il bordo del secondo profilato metallico 102. Grazie alle proprietà elastiche della porzione di lamiera a ponticello 25, il dente di aggancio 22a si impegna stabilmente contro la parete del secondo profilato metallico 102. L'inserimento del dente di aggancio 22a nella feritoia 4 è favorito anche dalla configurazione curva della porzione di lamiera a ponticello 25, che definisce una sorta di invito o piano inclinato al momento dell'inserimento.
Il ritorno elastico, favorito dalla zona sporgente 100, favorisce inoltre uno sgancio o scollegamento della clip 1 rispetto al secondo profilato metallico 102. Infatti, come detto, quando si preme la porzione di lamiera a ponticello 25, si ottiene una deformazione completa della porzione di lamiera a ponticello 25 (suddetta posizione finale) che determina uno spostamento del dente di aggancio 22a ad essa associata rispetto al secondo profilato metallico 102.
Si può inoltre notare che, oltre alla zona di imbutitura 110, la forma curva della porzione di lamiera, ed in particolare della superficie convessa 24 della porzione di lamiera a ponticello 25 consente ad un operatore di riconoscere al tatto la porzione di lamiera a ponticello 25, e di agire su di essa senza esitazione per effettuare lo sgancio della clip 1 dalla feritoia 4. Inoltre, la deformazione elastica della porzione di lamiera a ponticello 25 può essere “sentita” al tatto da un operatore, grazie al fatto che, come detto, al momento della fine corsa, l'operatore sente una sorta di vibrazione, o scatto (ed in generale una “sensazione tattile”).
Ancor più in particolare, nella forma di realizzazione illustrata, la porzione di lamiera a ponticello 25 include una prima parte di ponticello 30 ed una seconda parte di ponticello 32. Nell’esempio di realizzazione illustrato, la prima parte di ponticello 30 è più lunga rispetto alla seconda parte di ponticello 32.
Alla seconda parte di ponticello 32 è associata la suddetta regione o zona di aggancio 22, vale a dire il dente di aggancio 22a.
Tra la prima parte di ponticello 30 e la seconda parte di ponticello 32 è interposta una linea di piegatura 33, la quale definisce una gola o incavo tra la prima parte di ponticello 30 e la seconda parte di ponticello 32. La linea di piegatura 33 definisce una gola sulla superficie esterna convessa 24. In altre parole, la linea di piegatura 33 definisce una sorta di interruzione della curvatura della porzione di lamiera a ponticello 25. Infatti, con riferimento alle figure, la prima parte di ponticello 30 e la seconda parte di ponticello 32 presentano concavità rivolta verso il basso mentre la linea di piegatura 33 definisce un incavo avente profilo a “V” avente concavità rivolta verso l’alto. Alternativamente, in forme di realizzazione non illustrate, la linea piegatura può avere altra forma differente da una forma a gola, per esempio può essere piegata in modo da presentare una doppia gola.
Ne consegue che la linea di piegatura 33 definisce con la prima parte di ponticello 30 (che contiene o include la zona di imbutitura 110) e la seconda parte di ponticello 32 un profilo a coda di rondine.
Ancor più in particolare, con riferimento alle figure 7 e 8, è da notare che, nell’esempio di realizzazione illustrato, per spostare l’elemento di aggancio 22a viene esercitata una pressione con un dito sulla zona di imbutitura 110 della prima parte di ponticello 30. In tale fase, la linea di piegatura 33 si piega leggermente fungendo da fulcro istantaneo (o asse istantaneo di rotazione) per consentire uno spostamento angolare della prima parte di ponticello 30 rispetto alla seconda parte di ponticello 32. Al tempo stesso, per la geometria delle parti sopra descritte, la seconda parte di ponticello 32 si flette nella medesima direzione della forza di pressione, e sposta il dente di aggancio 22a.
Questa posizione deformata è altamente instabile, o sfuggente, vale a dire non è possibile mantenere tale posizione se non mantenendo un’azione premente continuativa ed elevata. Tale condizione determina inoltre una notevole flessione delle estremità 26, 27 rispetto alla rimanente porzione di corpo piastriforme 3. Ne consegue che non appena viene meno la forza applicata sulla prima parte di ponticello 30, e l’utente rilascia la clip 1, le estremità 26 e 27 ritornano nella loro posizione originaria di riposo, e l’intera porzione di lamiera a ponticello 25 ritorna nella condizione indeformata.
In pratica, al cessare della azione deformatrice, la porzione di lamiera a ponticello 25 ritorna in condizione indeformata, sporgente e a sbalzo rispetto all'asola 5. Il ritorno in condizione indeformata è favorita dalla presenza della porzione sporgente 100 del primo profilato 2.
In relazione alla linea di piegatura 33, si osserva che la zona di imbutitura 110 è posta in prossimità della linea di piegatura 33. In questo modo, un operatore può agire in prossimità della linea di piegatura 33, ottenendo una leva vantaggiosa, e riducendo lo sforzo per uno sgancio dell’elemento di aggancio 22.
Si osserva inoltre, che nella forma di realizzazione illustrata, la clip 1 presenta bretelle 80, 81 o porzioni di collegamento interposte tra l’estremità 27 della seconda parte di ponticello 32 ed un’estremità libera 82 della clip 1. Quando la clip 1 è in posizione finale, completamente deformata, tali bretelle 80, 81 subiscono una torsione momentanea, la quale contribuisce ad ottenere il suddetto effetto di vibrazione, scatto o di sensazione tattile della porzione di lamiera a ponticello 25. Si osserva inoltre che grazie al fatto che la prima parte di ponticello 30 su cui viene esercitata la pressione è più lunga della seconda parte di ponticello 32, si aumenta al massimo la flessibilità della porzione di lamiera a ponticello 25. Si osserva inoltre che, nell’esempio di realizzazione illustrato, la linea di piegatura 33 è a ridosso del dente di aggancio 22a. Vale a dire la linea di piegatura 33 si ritrova adiacente e molto vicino al dente di aggancio 22a. Grazie a questa configurazione si ottiene una elevata flessione del dente di aggancio 22a. Questa configurazione consente di massimizzare lo spostamento del dente di aggancio 22a, vale a dire di ottenere una massima corsa o escursione del dente di aggancio in fase di sgancio. Oltre alla maggiore lunghezza della prima parte di ponticello 30 rispetto alla seconda parte di ponticello 32, la flessibilità può essere ulteriormente favorita dalla presenza di un foro di scarico 35 nella prima parte di ponticello 30, adiacente alla zona di imbutitura 110.
Secondo ulteriori aspetti della presente divulgazione, nella forma di realizzazione qui illustrata, la clip 1 presenta un profilo adatto per un corretto ed univoco inserimento nella feritoia 4 del secondo profilato metallico 102.
In particolare, la clip 1 comprende una regione centrale 12 sostanzialmente piana, nella quale si trova l'asola 5 e la porzione di lamiera a ponticello 25. Oltre alla regione centrale 12, la clip 1 comprende una prima regione laterale 13 ed una seconda regione laterale 14, in cui la prima regione laterale 13 e la seconda regione laterale 14 sono ali divergenti l'una rispetto all'altra. In pratica, vista in sezione laterale, la prima regione laterale 13, la regione centrale 12 e la seconda regione laterale 14 hanno un profilo sostanzialmente di trapezio.
Si osserva inoltre che ciascuna della prima regione laterale 13 e della seconda regione laterale 14 presenta un profilo a gradino, vale a dire ciascuna della prima regione laterale 13 e della seconda regione laterale 14 include una prima parte 15 più alta rispetto ad una seconda parte 16. Ciascuna seconda parte 16 definisce una spalla 17 con la prima parte 15 ad essa adiacente.
Per ottenere la clip 1, un procedimento può essere sostanzialmente il seguente. In particolare il procedimento viene eseguito mediante un cosiddetto stampo a passo.
Si predispone un nastro laminato in metallo. Il materiale impiegato consente di avere un sufficiente allungamento ed una resistenza meccanica elevata tra cui nello specifico si tratta di acciaio inox con allungamento maggiore del 8%, acciaio al carbonio e metalli simili.
Il nastro ha, per esempio nella forma di realizzazione descritta a titolo indicativo e non limitativo, una altezza di 17mm.
A partire da un nastro laminato in metallo, si effettua inizialmente una tranciatura con foratura per realizzare, i singoli corpi piastriformi a lamiera 3, e per ciascuno di essi l’asola 5 (a definire la porzione di lamiera a ponticello 25) ed i fori in corrispondenza delle porzioni a corona 23.
Successivamente, il corpo piastriforme 3 viene soggetto a piegatura, per formare le ali divergenti, vale a dire la prima regione laterale 13 e la seconda regione laterale 14 del corpo piastriforme 3.
Successivamente, la porzione di lamiera a ponticello 25 viene sottoposta ad una successione di fasi di imbutitura e di piegatura con stampi a passo.
In particolare, in una prima fase, viene effettuata una imbutitura positiva per portare la porzione di lamiera a ponticello 25 fuori dal piano della rimanente porzione del corpo piastriforme 3 e quindi della cavità 5, a formare la suddetta superficie convessa 24. Durante questa fase, viene effettuato un allungamento della porzione di lamiera a ponticello 25. (L’allungamento consente, come sopra detto, di poter comprimere la porzione di lamiera a ponticello 25, quando viene effettuata la suddetta pressione sulla superficie convessa, ed ottenere la seconda posizione deformata della clip oppure la posizione intermedia).
Successivamente in una seconda fase, viene effettuata una imbutitura opposta con piegatura, vale a dire la porzione di lamiera a ponticello 25 viene compressa con formazione della suddetta linea di piegatura 33. La seconda fase di imbutitura nella direzione opposta consente di definire una corretta sagoma della porzione di lamiera a ponticello 25, nonché la formazione/posizione della linea di piegatura 33, la quale consente di fungere da fulcro o cerniera e di controllare l’entità dello spostamento o flessione della seconda parte di ponticello 32, che porta, o è associata al dente di aggancio 22a.
In una terza fase, viene eseguita una terza imbutitura per realizzare la zona di imbutitura 110 ed ottenere una gobba o bombatura. Tale “gobba” o bombatura può essere realizzata senza tranciatura di materiale.
Successivamente, la clip viene fissata al primo profilato metallico 2.
Secondo ulteriori aspetti e alcune forme di realizzazione della presente divulgazione, il secondo profilato metallico 102 ha una asola sagomata in modo da accogliere, in modo sostanzialmente univoco, la clip, ed in particolare la prima porzione 11 della clip 1. Più in particolare, la feritoia 4 del profilato metallico ha una sagoma complementare al profilo della clip 1 e che consente di guidare l’inserimento della prima porzione di clip 11.
In particolare, con riferimento alla figura 12, la feritoia 4 è simmetrica rispetto ad un piano (indicato con linea tratteggiata P in figura 13) che passa ortogonale attraverso il secondo profilato metallico 102. In particolare, rispetto a detto piano P, la feritoia 4 del secondo profilato metallico 102 comprende un primo incavo 40, avente, per esempio, profilo sostanzialmente trapezoidale, un secondo incavo 41 avente, per esempio, profilo sostanzialmente trapezoidale o squadrato, ed un terzo incavo 42 avente, per esempio, un profilo sostanzialmente trapezoidale.
Tra il primo incavo 40 ed il secondo incavo 41 è presente una prima linguetta 45, sporgente verso una zona centrale della feritoia 4 ed avente, per esempio, profilo sostanzialmente trapezoidale. Tra il secondo incavo 41 ed il terzo incavo 42 è presente una seconda linguetta 46, anch’essa sporgente nella feritoia 4, ed avente, per esempio, profilo sostanzialmente trapezoidale.
Il primo incavo 40 è destinato a ricevere la prima regione laterale 13 della clip 1, ed il terzo incavo 42 è destinato a ricevere la seconda regione laterale 14 della clip 1. Si può osservare che la clip 1 viene inserita per scorrimento, facendo scorrere la prima regione laterale 13 nel primo incavo 40 e facendo scorrere la seconda regione laterale 14 nel terzo incavo 42.
Non appena il dente di aggancio 22a entra nel secondo incavo 41, come già detto, la porzione di lamiera a ponticello 25 si deforma leggermente elasticamente (posizione intermedia), per consentire al dente di aggancio 22a di superare il bordo del secondo profilato metallico 102 che definisce il secondo incavo 41 nella feritoia 4.
Appena superato il bordo, grazie al ritorno elastico della porzione di lamiera a ponticello 25, il dente di aggancio 22a coopera con il bordo del profilato metallico che definisce il secondo incavo 41, interagendo per interferenza. In pratica, grazie alle proprietà elastiche del pulsante o porzione di lamiera a ponticello 25, il dente di aggancio 22a supera il bordo del secondo profilato metallico 102 nella feritoia 4 e si impegna sulla parete del secondo profilato metallico 102. La clip 1 rimane bloccata grazie al fatto che la spalla 17 della prima regione laterale 13 e la spalla 17 della seconda regione laterale 14 vanno in battuta contro la superficie opposta del secondo profilato metallico 102. Ne consegue che il secondo profilato metallico 102 rimane intrappolato tra la spalla 17 e il dente di aggancio 22a.
Si può comprendere inoltre che l’inserimento della clip nella feritoia 4 è come detto sostanzialmente univoco, ed un operatore non può sbagliare quando la inserisce. In altre parole, non vi è alcuna possibilità di errore (o comunque molto ridotta possibilità di errore) di inserimento della clip 1 nella feritoia del profilato metallico. Infatti, le regioni laterali 13, 14 sono univocamente destinate a scorrere nei corrispondenti incavi 40, 42 della feritoia 4.
Con riferimento alle figure 3-4 e alle figure 10-11, è da notare che si può far inserire una seconda clip 1 dal lato opposto del secondo profilato metallico 102. Anche in questo caso entrambe le clip cooperano con una zona sporgente del secondo profilato metallico 102.
L'inserimento della seconda clip 1 non crea interferenze con la prima clip 1. Infatti, le due clip 1 vengono inserite in modo da rivolgere il dorso di una clip verso il dorso dell'altra clip 1, i quali nell'esempio di realizzazione non presentano sostanzialmente sporgenze.
Più in particolare (con riferimento a figure 10 e 11), le due clip sono disposte rovesciate l'una rispetto all'altra. Infatti, il dorso o lato posteriore della prima parte di ponticello 30 di una clip 1 è affacciata al dorso o lato posteriore della seconda parte di ponticello 32 della seconda clip 1 e, viceversa. Questa disposizione rovesciata consente di dare spazio per poter deformare la porzione di lamiera a ponticello 25 e rimuovere l’impegno dell’elemento di aggancio 22a con la feritoia 4. Infatti, la porzione di lamiera a ponticello 25 può essere premuta con sufficiente spazio, grazie al fatto, che viene spostata verso il dorso della seconda parte di ponticello 32 dell'altra clip che è concavo, e dove è ulteriormente presente un incavo definito dal dente di aggancio 22a.
Alla porzione di lamiera a ponticello 25 è consentita pertanto una corsa maggiorata, grazie al fatto che la seconda parte di ponticello 32 dell’altra clip 1 ad essa opposta lascia uno spazio sufficiente per il movimento della prima parte di ponticello 30 della prima clip 1.
Si osserva inoltre che la possibilità di inserire in modo univoco ciascuna clip 1 nella feritoia 4, permette di evitare di disporre separatori o guide nella feritoia 4 per guidare l'inserimento delle clip 1. La feritoia 4 offre quindi il maggiore spazio possibile per accogliere la coppia di clip 1, senza dover discriminare in quale della feritoia 4 venga inserita la clip.
L'oggetto della presente divulgazione è stato fin qui descritto con riferimento a sue forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito esposte.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, per un primo profilato metallico (2) di una struttura di supporto per controsoffitti, detto accessorio di collegamento (1) includendo un corpo piastriforme (3), in cui il corpo piastriforme (3) comprende una porzione di lamiera a ponticello (25) realizzata in pezzo unico con una rimanente porzione del corpo piastriforme (3) ed avente bordi laterali liberi (28, 29) separati rispetto alla rimanente porzione del corpo piastriforme (3) a definire una cavità o asola (5) nel corpo piastriforme (3), in cui la porzione di lamiera a ponticello (25) ha zone di estremità (26, 27) collegate in pezzo unico con la rimanente porzione del corpo piastriforme (3), in cui la porzione di lamiera a ponticello (25) è atta ad assumere una prima posizione in cui la porzione di lamiera a ponticello (25) è in una condizione di riposo e sporge a sbalzo rispetto alla cavità (5), ed una seconda posizione instabile di caricamento in cui la porzione di lamiera a ponticello (25) è in una condizione elasticamente deformata (25), spostata rispetto alla prima posizione, ed in cui la clip (1) include, su un lato di estradosso della porzione di lamiera a ponticello (25), una zona imbutita o rigonfiamento (110) sporgente rispetto ad una rimanente parte della porzione di lamiera a ponticello (25).
  2. 2. Accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, secondo la rivendicazione 1, in cui la zona imbutita o rigonfiamento (110) è una zona sporgente a sbalzo, e con maggiore rigidità, rispetto a detta rimanente parte della porzione di lamiera a ponticello (25).
  3. 3. Accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la seconda posizione è spostata rispetto alla prima posizione verso la cavità (5), ed in cui la zona imbutita o rigonfiamento (110) è atta a percorrere una corsa più lunga tra la prima posizione e la seconda posizione rispetto alla rimanente parte della porzione di lamiera a ponticello (25).
  4. 4. Accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui la zona imbutita o rigonfiamento (110) è una zona di incrudimento o zona più rigida rispetto alla rimanente parte della porzione di lamiera a ponticello (25).
  5. 5. Accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la zona imbutita o rigonfiamento (110) ha sezione sostanzialmente a forma di
  6. 6. Accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui nella porzione di lamiera a ponticello (25) è presente una zona di aggancio (22) per agganciare in modo rimovibile l'accessorio di collegamento (1) ad un secondo profilato metallico (102), ed in cui detta prima posizione è una posizione iniziale in assenza di azione premente, e detta seconda posizione è una posizione di fine-corsa o finale della zona imbutita o rigonfiamento (110) e corrispondente ad una condizione di sgancio della zona di aggancio (22) rispetto al secondo profilato metallico (102).
  7. 7. Accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione di lamiera a ponticello (25) è più lunga rispetto alla asola (5) o cavità.
  8. 8. Accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta clip (1) è atta ad assumere ulteriormente una posizione instabile intermedia tra la prima posizione e la seconda posizione, in cui, in detta posizione instabile intermedia, la porzione di lamiera a ponticello (25) è in una condizione di compressione lungo una direzione longitudinale.
  9. 9. Accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui, in detta prima posizione, la porzione di lamiera a ponticello (25) è in una configurazione curva e presenta una superficie esterna convessa (24), detta zona imbutita (110) essendo sporgente in altezza, quando vista dai bordi laterali liberi (28, 29), rispetto alla superficie convessa (24).
  10. 10. Accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione di lamiera a ponticello (25) include una prima parte di ponticello (30) ed una seconda parte di ponticello (32), in cui tra la prima parte di ponticello (30) e la seconda parte di ponticello (32) è interposta una linea di piegatura (33), la quale definisce una gola o incavo, concavo o convesso, tra la prima parte di ponticello (30) e la seconda parte di ponticello (32), in cui la linea di piegatura (33) è atta a fungere da fulcro o asse di istantanea rotazione, per consentire uno spostamento angolare della prima parte di ponticello (30) rispetto alla seconda parte di ponticello (32), ed in cui detta zona imbutita (110) è posta adiacente a detta linea di piegatura (33).
  11. 11. Combinazione del primo profilato metallico (2) per controsoffitto e di un accessorio di collegamento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazione precedenti, detto primo profilato metallico (2) includendo una lamiera (2A) estesa in una direzione longitudinale (L) e giacente su almeno un piano, in cui detta lamiera (2A) presenta una zona sporgente (100) rispetto a detto almeno un piano in corrispondenza di una porzione terminale (2B) del primo profilato metallico (2), ed in cui l’accessorio di collegamento (1) è fissato a detta porzione terminale (2B) del primo profilato metallico (2) ed in cui detta zona sporgente (100) del primo profilato metallico (2) è sporgente verso, e affacciata a, un lato di intradosso di detta porzione di lamiera a ponticello (25) per interagire con una parte di detta porzione di lamiera a ponticello (25).
  12. 12. Combinazione secondo la rivendicazione 16, in cui la zona sporgente (100) è un rigonfiamento, o porzione imbutita definente una gobba o bombatura nella porzione terminale (2B) del primo profilato metallico (2).
  13. 13. Combinazione secondo la rivendicazione 11 o 12, in cui la zona sporgente (100) è disposta nella zona di bordo libero (101) della porzione terminale (2B) del primo profilato metallico (2).
  14. 14. Combinazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la zona sporgente (100) è atta a fungere da fine corsa per una zona di estremità (26, 27) della porzione di lamiera a ponticello (25).
  15. 15. Combinazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la zona sporgente (100) è atta a favorire un ritorno in posizione iniziale di detta porzione di lamiera a ponticello (25).
  16. 16. Procedimento per azionare un accessorio di collegamento (1), quale, per esempio, una clip, rispetto ad un profilato metallico (102) di una struttura di supporto per controsoffitti, il procedimento includendo le fasi di: - predisporre una clip (1) includente un corpo piastriforme (3), in cui il corpo piastriforme (3) comprende una porzione di lamiera a ponticello (25) avente bordi laterali liberi (28, 29) rispetto ad una rimanente porzione del corpo piastriforme (3) a definire una cavità o asola (5) nel corpo piastriforme (3), in cui la porzione di lamiera a ponticello (25) ha zone di estremità (26, 27) collegate in pezzo unico con la rimanente porzione del corpo piastriforme (3), - associare alla porzione di lamiera a ponticello (25) una zona di aggancio (22) per l'aggancio ad una corrispondente zona del profilato metallico (102), e, a partire da una condizione di riposo in cui la porzione di lamiera a ponticello (25) sporge a sbalzo rispetto alla cavità (5), deformare elasticamente la porzione di lamiera a ponticello (25) mediante un azione premente su una zona imbutita o un rigonfiamento (110) della porzione di lamiera a ponticello (25), in cui la porzione di lamiera a ponticello (25) viene spostata, rispetto alla condizione di riposo, per sganciare l’accessorio di collegamento (1) rispetto al profilato metallico (102).
  17. 17. Procedimento secondo la rivendicazione 16, in cui, prima di agganciare l’accessorio di collegamento (1) al profilato metallico (102), detto accessorio di collegamento (1) è fissato ad un primo profilato metallico (2) e quando detta porzione di lamiera a ponticello (25) viene premuta, una zona di estremità (26, 27) della porzione di lamiera a ponticello (25) viene premuta fino a fine-corsa contro una zona sporgente (100) del primo profilato metallico (2), e quando la porzione di lamiera a ponticello (25) viene lasciata, la zona sporgente (100) del primo profilato metallico (2) aiuta a riportare la porzione di lamiera a ponticello (25) in condizione di riposo o condizione iniziale.
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Citations (5)

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US2896752A (en) * 1956-05-11 1959-07-28 William V Wilde Suspended ceiling grid construction
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