ITVR20130221A1

ITVR20130221A1 - Dispositivo di protezione per accessi venosi o arteriosi e, in particolare, per catetere venoso centrale

Info

Publication number: ITVR20130221A1
Application number: IT000221A
Authority: IT
Inventors: Luigi Anzelini
Original assignee: Luigi Anzelini
Priority date: 2013-09-30
Filing date: 2013-09-30
Publication date: 2015-03-31

Description

DISPOSITIVO DI PROTEZIONE PER ACCESSI VENOSI O ARTERIOSI E, IN PARTICOLARE, PER CATETERE VENOSO CENTRALE

DESCRIZIONE

Il trovato riguarda un dispositivo di protezione per accessi venosi o arteriosi e, in particolare, per catetere venoso centrale.

Lo stato della tecnica per la terapia endovena al momento attuale prevede l'uso di cateteri che vengono inseriti nella vena del paziente e trattenuti in loco mediante semplici cerotti, inadeguati a costituire un efficace e sicuro strumento di fissaggio.

La fuoriuscita del catetere è un inconveniente frequentemente e comunemente riscontrato nella pratica ospedaliera e nelle case di riposo, in particolare durante il sonno, in presenza di pazienti confusi, agitati, sedati o semplicemente distratti, nonché di bambini.

Ne conseguono lesioni, anche gravi (ad esempio in caso di farmaci chemioterapici) con amento del disagio per i pazienti, spreco di materiali e maggior carico di lavoro per il personale.

Inoltre, sia con il catetere in condizione di nonutilizzo, cioè non collegato alla flebo, che in condizione di utilizzo, cioè collegato alla flebo, il catetere è posizionato in ambiente non protetto, e quindi potenzialmente a contatto con agenti batterici o altro.

Con particolare riferimento ai cateteri venosi centrali, si segnali come risulti essenziale cercare di evitare infezioni dovute a batteri presenti nell'ambiente circostante.

Compito del trovato è quello di fornire un dispositivo di protezione per accessi venosi o arteriosi e, in particolare, per catetere venoso centrale, in grado di eliminare il rischio di infezioni.

Un altro scopo del trovato è quello di consentire al paziente di potersi muovere in sicurezza evitando rischi di lesioni o di uscita dell'ago dalla vena.

Questo compito, nonché questi e altri scopi ancora che meglio appariranno in seguito vengono raggiunti da un dispositivo di protezione per accessi venosi o arteriosi secondo la rivendicazione 1.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di alcune forme di esecuzione preferite ma non esclusive di un dispositivo di protezione per accessi venosi o arteriosi, illustrate a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni in cui:

la figura 1 mostra, in sezione, una prima forma di realizzazione di un dispositivo di protezione per accessi venosi o arteriosi nella condizione di non utilizzo;

la figura 2 rappresenta il dispositivo di protezione di figura 1 nella condizione di utilizzo;

la figura 3 è una vista prospettica della prima forma di realizzazione del dispositivo di protezione in condizione di non utilizzo;

la figura 4 è una vista prospettica della prima forma di realizzazione del dispositivo di protezione durante una fase di passaggio dalla condizione di non utilizzo alla condizione di utilizzo;

la figura 5 è una vista prospettica della prima forma di realizzazione del dispositivo di protezione in condizione di utilizzo;

la figura 6 mostra, in sezione, una seconda forma di realizzazione di un dispositivo di protezione per accessi venosi o arteriosi nella condizione di non utilizzo;

la figura 7 rappresenta il dispositivo di protezione di figura 3 nella condizione di utilizzo.

Negli esempi di realizzazione che seguono, singole caratteristiche, riportate in relazione e specifici esempi, potranno in realtà essere intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.

Il presente trovato riguarda un dispositivo di protezione, indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 1, per accessi venosi o arteriosi e, in particolare, per catetere venoso centrale.

Il dispositivo di protezione 1 comprende una base di supporto 2 applicabile al corpo dell'utilizzatore 11 ed estendentesi attorno ad un accesso venoso o arterioso.

Secondo un primo aspetto del presente trovato, illustrato nelle figure dalla 1 alla 5, il dispositivo di protezione 1 comprende almeno un organo di protezione 4 bloccabile amovibilmente sulla base di supporto 2 e definente un ricettacolo di contenimento per l'accesso venoso o arterioso.

L'organo di protezione 4 comprende un primo corpo di protezione 4a dell'accesso venoso o arterioso in condizione di non utilizzo e un secondo corpo di protezione 4b dell'accesso venoso o arterioso in condizione di utilizzo associato al terminale libero 12a di una flebo 12.

Il primo corpo di protezione 4a e il secondo corpo di protezione 4b sono selettivamente associabili alla base di supporto 2.

Più in generale, il dispositivo di protezione 1 comprende almeno un organo di protezione 4 associato alla base di supporto 2 e definente un ricettacolo di contenimento 5 per l'accesso venoso o arterioso.

L'organo di protezione 4 comprende, in particolare, almeno un primo corpo di protezione 4a dell'accesso venoso o arterioso in condizione di non utilizzo.

Vantaggiosamente, almeno una porzione dell'organo di protezione 4 è spostabile, ad esempio tramite l'intervento dell'operatore sanitario, tra una condizione di chiusura (rappresentata nelle figure 1 e 3) in cui rende inaccessibile l'accesso venoso o arterioso, e una condizione di apertura in cui consente il collegamento (mostrato nelle figure 2 e 4) dell'accesso venoso o arterioso al terminale libero di una flebo.

Vantaggiosamente, l'organo di protezione 4 è bloccabile amovibilmente sulla base di supporto 2. Opportunamente, l'accesso venoso o arterioso comprende un catetere venoso centrale 3.

Il catetere venoso centrale 3 , e più in generale l'accesso venoso o arterioso, presenta un ago 3a sfociante in una vena 10 e una porzione esterna 3b fuoriuscente dal corpo dell'utilizzatore 11 e sfociante in un connettore rapido 3b collegabile, in condizione di utilizzo, all'estremità libera di un deflussore di collegamento ad una flebo 12.

Con particolare riferimento alla prima forma di realizzazione rappresentata nelle figure 1 e 2, l'organo di protezione 4 comprende un primo corpo di protezione 4a dell'accesso venoso centrale in condizione di non utilizzo e un secondo corpo di protezione 4b dell'accesso venoso in condizione di utilizzo associato al terminale libero di una flebo.

vantaggiosamente, il dispositivo di protezione 1 è fornito di mezzi di bloccaggio, indicati con il numero di riferimento 6, del catetere venoso centrale 3 (o più in generale per l'accesso venoso o arterioso), e nello specifico della sua porzione esterna 3b, sulla base di supporto 2.

In alternativa, i mezzi di bloccaggio 6 possono essere atti a bloccare il catetere venoso centrale, o più in generale per l'accesso venoso o arterioso, sull'organo di protezione 4.

Il o gli organi di protezione 4 possono presentare varie conformazione, ad esempio a semisfera come illustrato nelle figure, ed è destinato ad evitare il contatto tra la porzione esterna 3b del catetere venoso centrale 3 con l'ambiente esterno. Opportunamente, gli organi di protezione 4 sono associabili amovibilmente alla base di supporto 2 attraverso, ad esempio, un accoppiamento vitemadrevite 7, un innesto a baionetta, un dispositivo a scatto o simili.

L'organo di protezione 4 può essere realizzato in materiale rigido o semirigido , ad esempio silicone o altro materiale adatto.

Vantaggiosamente, nel secondo organo di protezione 4b si può prevedere un'apertura di attraversamento per il deflussore con mezzi di tenuta, ad esempio costituiti da una guarnizione, disposti tra l'apertura di attraversamento e il deflussore.

Nulla vieta di prevedere, esternamente al deflussore, una guaina di protezione 12b del deflussore collegata alla superficie esterna del secondo corpo di protezione 4b.

I mezzi di bloccaggio 6 del catetere venoso centrale 3 o, più in generale, per l'accesso venoso o arterioso, possono essere costituiti da un dentello di bloccaggio ergentesi dalla base di supporto 2 o dalla superficie interna dell'organo di protezione 3.

Facendo riferimento alla seconda forma di realizzazione rappresentata nelle sezioni di figura 6 e 7, l'organo di protezione 4 comprende un corpo di base.

Il corpo di base definisce una zona d'accoppiamento supportante un corpo di bloccaggio, indicato con il numero di riferimento 4d dell'accesso venoso o arterioso.

La zona d'accoppiamento è associata, verso l'esterno dell'organo di protezione 4, ad un elemento di protezione 4c.

L'elemento di protezione 4c è spostabile tra una condizione di chiusura (rappresentata in figura 6) in cui rende inaccessibile l'accesso venoso o arterioso e una condizione di apertura (mostrata in figura 7) in cui consente il collegamento di dell'accesso venoso o arterioso al terminale libero 12a di una flebo 12.

Secondo un aspetto particolarmente importante del trovato, l'organo di protezione 4 è accoppiato girevolmente, attorno ad un asse di rotazione, a alla base di supporto 2.

L'utilizzo del dispositivo di protezione 1 secondo il trovato discende in modo evidente da quanto sopra descritto.

Attorno al catetere venoso centrale 3 viene applicata la base di supporto 2.

Qualora il catetere venoso centrale 3 non debba essere collegato alla flebo 12, si applica il primo corpo di protezione 4a alla base di supporto 2 (con l'eventuale porzione costituita dall'elemento di protezione 4c in condizione di chiusura), in modo tale che il catetere venoso centrale 3 sia alloggiato all'interno del ricettacolo 5.

Qualora si intenda collegare al catetere venoso centrale 3 il terminale 12a della flebo, si procede a rimuovere il promo copro di protezione 4a (o a spostare l'elemento di protezione 4c) così da permettere all'operatore sanitario il collegamento.

Tutte le caratteristiche del trovato, su indicate come vantaggiose, opportune e simili, possono anche mancare o essere sostituite da equivalenti. Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.

Si è in pratica constatato come in tutte le forme realizzative il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi ad esso preposti.

Le dimensioni, i materiali e le forme contingenti potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Inoltre, tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di protezione (1) per accessi venosi o arteriosi e, in particolare, per catetere venoso centrale, comprendente una base di supporto (2) applicabile al corpo dell'utilizzatore (11) ed estendentesi attorno ad un accesso venoso o arterioso, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un organo di protezione (4) bloccabile amovibilmente su detta base di supporto (2) e definente un ricettacolo di contenimento per l'accesso venoso o arterioso, detto almeno un organo di protezione (4) comprendendo un primo corpo di protezione (4a) dell'accesso venoso o arterioso in condizione di non utilizzo e un secondo corpo di protezione (4b) dell'accesso venoso o arterioso in condizione di utilizzo associato al terminale libero (12a) di una flebo (12), detto primo corpo di protezione (4a) e detto secondo corpo di protezione (4b) essendo selettivamente associabili a detta base di supporto (2).
2. Dispositivo di protezione (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto accesso venoso o arterioso comprende un catetere venoso centrale (3).
3. Dispositivo di protezione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di bloccaggio (6) del catetere venoso centrale (3) su detto organo di protezione (4).
4. Dispositivo di protezione (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di bloccaggio (6) del catetere venoso centrale (3) su detta base di supporto (2).