ITVR20120047A1 - Impianto dentale mandibolare e metodo di applicazione dello stesso - Google Patents

Impianto dentale mandibolare e metodo di applicazione dello stesso Download PDF

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Description

IMPIANTO DENTALE MANDIBOLARE E METODO DI APPLICAZIONE DELLO STESSO
La presente invenzione riguarda un impianto mandibolare per riabilitazione implantare, particolarmente adatto per l’applicazione a pazienti completamente edentuli, nonché un metodo per la sua applicazione.
Il trattamento della mandibola totalmente edentula avviene, come è noto, secondo un certo numero di tecniche diverse.
Si effettuano, ad esempio, impianti con protesi fisse, ossia non rimovibili se non tramite l’intervento del dentista, realizzate con denti in ceramica. Questo tipo di impianti è, peraltro, molto costoso e non è quindi alla portata di tutti.
Un altro esempio di impianto di tipo noto è rappresentato dal cosiddetto sistema “all on four” che prevede l’inserimento di quattro (4) perni di supporto nella regione interforaminale della mandibola. I quattro perni sono previsti per supportare permanentemente una protesi, la quale viene direttamente ad essi ancorata tramite l’impiego di viti di connessione. Le viti di connessione sono previste passanti in apposite aperture ricavate nella protesi, in corrispondenza di alcuni dei suoi denti, e vengono direttamente avvitate su un rispettivo perno di supporto. Per nascondere alla vista le teste delle viti di connessione nelle aperture passanti nei denti della portesi, si prevede di otturare le aperture stesse con un adatto materiale ceramico.
Nel caso specifico di quest’ultimo esempio di impianto, oltre allo svantaggio rappresentato dai suoi elevati costi di applicazione, si riscontra l’ulteriore inconveniente rappresentato dalla necessità di procedere alla manutenzione della protesi, la quale, come è noto, deve essere periodicamente rimossa (da uno specialista), pulita e, se necessario, riparata e quindi riapplicata. Con questo tipo di impianto, le operazioni di manutenzione sopra richiamate richiedono un tempo considerevole dedicato alla rimozione della protesi dalla bocca del paziente, richiesto per liberare dalla ceramica di chiusura con il trapano le teste delle viti di connessione e svitarle in modo da poter rimuovere la protesi dalla bocca. Per la successiva applicazione della protesi, le operazioni sopra elencate vanno rieseguite in ordine inverso. Si comprenderà anche il disagio di un paziente che deve rimanere per lungo tempo con la bocca aperta durante l’esecuzione di tali operazioni.
In alternativa agli impianti con protesi fisse, si possono utilizzare impianti con protesi rimovibili, ancorate alla mandibola per mezzo di due o più perni di supporto. Tali impianti sono più economici in quanto realizzati con materiali meno costosi. La protesi dentale poi risulta rapidamente rimovibile dal paziente che la porta. Un esempio di tali impianti è rappresentato dal cosiddetto ben noto sistema Ankylos SynCone � illustrato schematicamente nelle Figure 1a ed 1b. La protesi utilizzata in questo sistema, come si evince dalle suddette Figure, è rimovibile ad appoggio misto, la quale, oltre alla connessione amovibile all’osso mandibolare tramite quattro (4) perni di supporto (PD e PP) inseriti nella regione interforaminale della mandibola, prevede due appendici di estremità flangiate posteriori (FD e FS), ossia che si estendono ben oltre la zona interessata dalla presenza di denti artificiali, per l’appoggio della protesi sulla mucosa della bocca.
Tale sistema comprende mezzi di impegno od ancoraggio (MI) tra i perni di supporto (PD e PP) inseriti nella mandibola del paziente e la protesi dentale (PR). Ciascuno di tali mezzi di impegno od ancoraggio (MI) è destinato ad avere una propria estremità a gambo permanentemente connessa, in uso, ad un rispettivo perno, tipicamente avvitata in esso, e l’altra sua estremità, che rimane esterna al perno di supporto, destinata ad essere inserita/disinserita a misura in e da una rispettiva sede di accoglimento (S) all’uopo prevista nella protesi dentale (PR).
L’estremità esterna di impegno ha configurazione sostanzialmente troncoconica, la quale consente appunto un impegno/disimpegno efficace e rapido con la rispettiva sede di accoglimento prevista nella portesi. La particolare conformazione dei mezzi di impegno (MI) ad estremità troncoconica, rispetto ad altri sistemi di connessione alternativi noti, consente anche una sostanziale riduzione dei costi di laboratorio e del tempo totale di trattamento dei pazienti (si veda, ad esempio, l’articolo di Zhang et al., dal titolo “ Caratteristiche di tenuta del sistema a corona conica Ankylos SynCone nell’impiego a lungo termine in vitro” -“Retentive characteristics of Ankylos SynCone conical crown system over long-term use in vitro“- Eur J Prosthodont Restor Dent 2008;16:61-66).
Volendo, l’estremità esterna dei mezzi di impegno od ancoraggio si estende ad un angolo predeterminato rispetto all’asse longitudinale della propria estremità a gambo per un motivo spiegato più avanti.
Tale tipo di impianto a portesi rimovibile, pur godendo dei vantaggi sopra citati soffre di numerosi inconvenienti.
In primo luogo, esso richiede una certa cura ed una manutenzione piuttosto frequente della protesi da parte del paziente che la porta. Ciò anche perché, in corrispondenza delle estremità flangiate posteriori (FD e FS) nella zona compresa tra mucosa e protesi (PR), si accumula cibo e, proprio per questo motivo, è consigliabile rimuovere la protesi ogni sera per una sua pulizia a fondo.
Inoltre, si verificano poi frequenti fratture della protesi in corrispondenza dei perni di supporto distali (PD), ossia quelli più prossimi alle estremità flangiate posteriori (FD e FS) della protesi. Questo perché in tali zone si concentra e si scarica la maggior parte delle sollecitazioni meccaniche impartite alla protesi, la quale, si ricorda, in questo tipo di sistema è anteriormente fissata all’osso mandibolare soltanto nella zona anteriore mediana dello stesso (nella regione interforaminale) ed è semplicemente appoggiata in corrispondenza delle sue due appendici posteriori flangiate sulla mucosa della bocca. Di conseguenza, durante il suo normale utilizzo, la protesi subisce sollecitazioni meccaniche sostanzialmente angolari, attorno alla zona anteriore mediana della mandibola interessata dai perni, da e verso la zona posteriore della bocca, cosicché le sollecitazioni meccaniche si scaricano in gran parte in corrispondenza dei perni distali (PD), il che provoca, in alcuni casi, la rottura della protesi.
Un altro inconveniente di questo tipo di sistema è dovuto al posizionamento in pratica non sempre parallelo dei perni di supporto. A questo proposito il sistema prevede mezzi di impegno od ancoraggio (MI) ad estremità sostanzialmente troncoconica angolata, così da compensare il disallineamento tra perni (PP e PD) e protesi vera e propria. La situazione ideale sarebbe quella in cui tali mezzi di impegno od ancoraggio (MI) presentano le proprie estremità troncoconiche disposte ciascuna con il proprio asse longitudinale sostanzialmente perpendicolare al piano ideale di giacitura della portesi e parallelo agli assi longitudinali delle estremità troncoconiche dei rimanenti mezzi di impegno od ancoraggio, per garantire sia la corretta applicazione che una facile rimozione della protesi. L’allineamento tra gli assi delle estremità troncoconiche dei mezzi di impegno viene solitamente effettuato manualmente durante l’applicazione dell’impianto, in fase operatoria, e non risulta quasi mai ottimale.
Scopo principale, quindi, della presente invenzione è quello di fornire un impianto mandibolare per riabilitazione implantare che risolva i problemi degli impianti mandibolari della tecnica nota e cioè che non richieda, tra l’altro, procedure di frequente manutenzione e che non dia luogo a fratture.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un impianto mandibolare per riabilitazione implantare che offra una buon confort al paziente che lo adotta.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un impianto mandibolare per riabilitazione implantare che sia facile da applicare.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione impianto mandibolare per riabilitazione implantare che sia realizzabile a costi competitivi.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un metodo di applicazione dell’impianto mandibolare che sia facile da implementare in tempi molto stretti.
Secondo un primo aspetto della presente invenzione, questi ed altri scopi, che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da impianto mandibolare per riabilitazione implantare comprendente:
- una pluralità di supporti destinati ad essere i inseriti nella mandibola di un paziente;
- una protesi dentale mandibolare, destinata ad essere amovibilmente fissata a detta pluralità di supporti;
- mezzi di impegno od ancoraggio tra detta pluralità di supporti e detta protesi dentale mandibolare preposti ad essere fissati a detta pluralità di supporti e ad impegnare amovibilmente detta protesi dentale mandibolare;
caratterizzato dal fatto che
almeno un supporto di detta pluralità di supporti è previsto impegnabile in corrispondenza di una porzione posteriore della protesi dentale mandibolare, detta porzione posteriore trovandosi, in uso, in corrispondenza di una regione esterna alla zona interforaminale di detta mandibola.
Secondo un ulteriore aspetto della presente invenzione, si fornisce un metodo di applicazione di un impianto mandibolare per riabilitazione impiantare secondo il primo aspetto della presente invenzione, comprendente le seguenti fasi operative di:
- predisporre una pluralità di supporti, mezzi di impegno ed una protesi dentale mandibolare ;
- impiantare detta pluralità di supporti nell’osso mandibolare di un paziente;
- fissare detti mezzi di impegno a detta pluralità di supporti;
- realizzare dell’impegno amovibile tra detti mezzi di impegno e detta protesi dentale mandibolare;
caratterizzato dal fatto che
detta fase di impianto di detta pluralità di supporti in detto osso mandibolare comprende l’insediamento di almeno uno di detta pluralità di supporti in una zona dell’osso mandibolare esterna alla sua zona interforaminale, cosicché detta protesi dentale mandibolare rimane stabilmente supportata da detta pluralità di supporti anche in una propria porzione posteriore corrispondente ad una regione di detto osso mandibolare esterna a detta zona interforaminale.
Ulteriori aspetti e vantaggi della presente invenzione appariranno meglio dalla seguente descrizione dettagliata di un suo esempio di realizzazione attualmente preferito, illustrato a titolo puramente esemplificativo e non limitativo negli uniti disegni, nei quali:
le Figure 1a ed 1b mostrano un impianto mandibolare con protesi rimovibile della tecnica nota;
la Figura 2 illustra un’immagine radiografica della mandibola di un paziente, dove si evidenziano quattro perni di supporto secondo l’impianto della presente invenzione impiantati nell’osso mandibolare;
la Figura 3 mostra una foto di mezzi di impegno od ancoraggio avvitati in un rispettivo perno di supporto non visibile nella foto;
la Figura 4 mostra una pluralità di elementi a cappetta o cappette inserite o forzate a misura su un rispettivo mezzo di impegno od ancoraggio di Figura 3;
la Figura 5 illustra l’applicazione di un mezzo fissante, tipicamente una resina polimerizzabile, sulle cappette di Figura 4 per la loro connessione permanente o ribasatura con una protesi dentale;
la Figura 6 mostra la fase di incollaggio tra elementi a cappetta e protesi tramite collante;
la Figura 7 illustra la protesi dentale di Fig. 6 rimossa ed a cui risultano ora permanentemente connesse le cappette;
la Figura 8 è una vista in pianta di una protesi dentale secondo la presente invenzione; e
la Figura 9 illustra una vista in pianta della protesi dentale di figura 8 inserita nella bocca di un paziente.
Con riferimento alle Figure sopra elencate, si noterà come un impianto dentale mandibolare per riabilitazione implantare secondo la presente invenzione sia contrassegnato dal numero di riferimento 1 e comprenda una pluralità di perni di supporto o supporti (2) (in gergo tecnico chiamati “impianti”), ad esempio perni osteointregranti di un tipo adatto qualsiasi, destinati ad essere impiantati nell’osso mandibolare per fungere da supporto per una protesi dentale mandibolare completa (3), realizzata ad esempio in materiale acrilico. I perni ostrointegranti che, a seconda della struttura ossea della mandibola del paziente, avranno lunghezze adatte comprese, tipicamente tra 8 mm ed 11 mm e diametro compreso tipicamente tra 3,5 e 4,5 mm, potranno essere vantaggiosamente impiantati sia nella zona interforaminale della mandibola, sia al di fuori di essa, in modo da fornire un supporto stabile alla protesi dentale mandibolare (3) anche corrispondenza di una sua porzione posteriore (3p), come sarà spiegato in seguito.
In condizioni ideali, cioè con struttura ossea integra del paziente da trattare, il numero di perni di supporto ostrointegranti o supporti (2) dell’impianto per riabilitazione implantare secondo la presente invenzione sarà di preferenza pari a quattro. Due di tali supporti o perni (2) saranno inseriti nell’osso mandibolare in una regione mediana anteriore dello stesso, più precisamente nella regione interforaminale, in modo da supportare anteriormente la protesi dentale (3). I rimanenti due supporti o perni di supporto (2) saranno inseriti lateralmente al di fuori di tale regione, ciascuno in una regione posteriore della mandibola grossomodo corrispondente al primo molare, in modo da supportare la protesi dentale (3) anche posteriormente in una porzione, rispettivamente, destra (3pd) e sinistra (3ps) della stessa.
Nel caso di struttura ossea mandibolare compromessa, si inserirà un solo perno di supporto (2) esternamente alla regione interforaminale della mandibola, sul lato destro o sinistro della stessa, a seconda di quale lato risulta avere strutture ossee meno compromesse, così da fornire alla protesi dentale (3) almeno un supporto stabile in una sua porzione posteriore (3p).
Nell’impianto dentale mandibolare (1) per riabilitazione impiantare secondo la presente invenzione, la protesi dentale mandibolare completa (3) viene connessa alla pluralità di supporti o perni di supporto (2) per mezzo di adatti mezzi di impegno od ancoraggio (4) (in gergo tecnico detti “abutments”), ciascuno presentante una prima estremità (4a) a gambo di connessione ad un rispettivo perno (2), di preferenza filettata e destinata ad essere avvitata in una corrispondente cavità filettata prevista nel rispettivo perno (2), ed una seconda estremità esterna (4b), di connessione con la protesi dentale (3) e tipicamente conformata a testa troncoconica.
Un esempio di tali mezzi di impegno od ancoraggio è rappresentato dal sistema ANKYLOS SYNCONE, nel quale si prevedono mezzi di impegno od ancoraggio (4) di diverse lunghezze ed aventi diverse angolazioni tra asse longitudinale del gambo rispetto alla propria porzione a testa troncoconica. Di fondamentale importanza, è il fatto che una volta in posizione, tutti i mezzi di impegno od ancoraggio (4) dovrebbero presentare gli assi longitudinali delle proprie porzioni troncoconiche sostanzialmente perpendicolari al piano di giacitura della protesi dentale e paralleli tra loro. Ciò per facilitare l’inserimento/disinserimento della protesi dentale mandibolare.
La protesi dentale mandibolare (3) dell’impianto mandibolare per riabilitazione impiantare secondo la presente invenzione comprende una sede di accoglimento (5) per ciascun mezzo di impegno (4). Tale sede di accoglimento (5) è formata da un elemento a cappetta o cappetta (6) permanentemente fissato, in uso, alla protesi dentale ed avente la propria cavità (6a) rivolta, in uso, verso la mandibola del paziente. Ciascun elemento a cappetta (6) è fissato permanentemente alla protesi dentale (3) per mezzo di un adatto fissante ad uso dentistico, tipicamente una resina polimerizzabile.
La connessione tra le estremità (4b) a testa troncoconica dei mezzi di impegno od ancoraggio (4) e le rispettive sedi di accoglimento (5) previste nella protesi dentale (3) si ottiene per inserimento forzato a misura delle prime nelle seconde, gli elementi a cappetta (6) delimitando rispettive sedi di accoglimento (5) pure di conformazione troncoconica corrispondente a quella delle estremità (4b) dei mezzi di impegno od ancoraggio (4), ossia con sezioni trasversali di diametro uguale o leggermente maggiore a quello delle corrispondenti sezioni trasversali delle rispettive estremità (4b) a testa troncoconica. Con tale configurazione sia l’inserimento che il disinserimento delle estremità dei mezzi di impegno od ancoraggio (4b) nelle rispettive cavità (5) della protesi dentale (3) richiede l’applicazione di una certa forza, la protesi dentale, una volta applicata ad un paziente, risultando, quindi, agli effetti pratici, una protesi fissa (anche se rimovibile da parte del dentista).
Per quanto riguarda il metodo di applicazione di impianto dentale mandibolare per riabilitazione impiantare secondo la presente invenzione, questo richiede un certo numero di fasi operative distinte che saranno descritte qui di seguito.
L’applicazione dell’impianto prevede in primo luogo (fase 100) l’insediamento dei supporti o perni di supporto (2) nell’osso mandibolare. L’operazione di insediamento dei suddetti supporti (2) avviene secondo tecniche note. Si noterà, però, che a differenza degli impianti della tecnica nota, i supporti (2) non saranno tutti montati nella zona interforaminale della mandibola. Almeno uno, preferibilmente due, di essi sarà impiantato nell’osso mandibolare, esternamente alla zona interforaminale, in modo da supportare la protesi dentale (3) in corrispondenza di una sua porzione più arretrata (posteriore) (3b) ampliando così l’area di supporto stabile della protesi dentale alla mandibola.
In una fase successiva (200), il metodo secondo la presente invenzione prevede l’applicazione, a ciascun dei supporti o perni di supporto (2) così impiantati, di un rispettivo mezzo di impegno od ancoraggio (4). I mezzi di impegno od ancoraggio vengono vincolati ai supporti o perni di supporto (2) in modo noto, ad esempio, essendo dotati di una prima estremità di connessione filettata (4a), saranno avvitati in un rispettivo perno (2).
Successivamente, fase (210), si procede con l’allineamento dei mezzi di impegno od ancoraggio (4), in modo tale che gli assi longitudinali delle loro estremità troncoconiche (4b) risultino allineati tra loro nel senso sopra descritto.
Da notare che l’allineamento tra i mezzi di impegno od ancoraggio (4) può essere ottenuto senza intervenire in fase operatoria sul soggetto, ad esempio sfruttando tecniche di progettazione assistita al calcolatore in una fase preliminare all’applicazione dell’impianto, andando cioè a determinare a monte la posizione dei supporti o perni di supporto (2) e l’angolazione di inserimento degli stessi nell’osso mandibolare.
In una fase successiva (fase 300), si realizza il fissaggio tra mezzi di impegno od ancoraggio (4) e protesi dentale mandibolare (3). A questo scopo, alla fase 310, si applicherà un elemento a cappetta (6) su ciascuna testa troncoconica (4b) dei mezzi di impegno od ancoraggio (4). Questa fase richiede l’applicazione di una certa forza da parte del dentista in quanto la configurazione di ciascun elemento a cappetta (6) corrisponde a quella del rispettivo mezzo di impegno od ancoraggio (4) e l’inserimento di uno nell’altro avviene a misura ed in modo forzato. Alla fase 320 si applica sulla superficie esterna degli elementi a cappetta (6), all’uopo provvista di flangiatura di ritenuta (6b) un mezzo fissante, tipicamente una resina polimerizzabile. Sugli elementi a cappetta (6) si applica, quindi, alla fase 330, la protesi dentale (3), nella quale si sono ricavate adatte aperture, consentendo al mezzo fissante di far presa e, trascorso un certo tempo (fase 340), assicurando la connessione permanete tra protesi e rispettivi elementi a cappetta (6).
Successivamente la protesi dentale (3), con in essa inseriti gli elementi a cappetta (6) viene rimossa dalla bocca del paziente ed, all’occorrenza, rifinita. Opzionalmente, si asporta (fase 400) la maggior parte del materiale destinato a rivestire o ricoprire la mucosa della bocca, in modo da ottenere una protesi dentale finita di dimensioni ridotte, sprovvista, peraltro, di flange posteriori di supporto (Figg. 8 e 9) e, quindi, destinata ad essere interamente supportata dai supporti o perni di supporto (2).
Come si noterà, la scelta della posizione di almeno uno dei supporti o perni di supporto (2) dell’impianto per riabilitazione impiantare secondo la presente invenzione in una regione esterna alla zona interforaminale, che peraltro è sconsigliata negli impianti secondo la tecnica nota per ragioni tecniche legate alla lunghezza dei perni stessi, i quali devono avere dimensioni tali da garantire la stabilità dell’impianto nella bocca durante il normale funzionamento, consente di scaricare le sollecitazioni meccaniche subite dall’impianto protesico su di un’area di superficie di gran lunga maggiore, evitando così, forti sollecitazioni meccaniche in corrispondenza di zone ristrette della protesi, come ad esempio in corrispondenza dei perni distali (PD) come nel caso del sistema a protesi mobile SYNCONE.
Il posizionamento di almeno uno dei supporti o perni di supporto (2) dell’impianto esternamente alla zona interforaminale fornisce una maggiore stabilità della protesi dentale (3), rendendo possibile l’eliminazione dalla protesi (3) delle flange posteriori (FD e FS) di appoggio alla mucosa, perché inutili ed ingombranti, ottenendo quindi il duplice vantaggio di avere una protesi di dimensioni ridotte e che non richiede una pulizia quotidiana per la rimozione di cibo accumulato tra flange posteriori e mucosa della bocca.
La protesi secondo la presente invenzione è, quindi, a tutti gli effetti una protesi fissa, supportata esclusivamente dall’impianto, di dimensioni ridotte, facile da mantenere e con il vantaggio, rispetto alle protesi fisse della tecnica nota, di essere realizzabile a costi competitivi e di poter essere velocemente e facilmente inserita/rimossa nella/dalla bocca di un paziente, senza l’obbligo di sottoporre il paziente a fastidiose e lunghe sedute.
Come sopra precisato, infatti, negli impianti tradizionali con protesi fissa la rimozione della protesi dalla bocca richiede di:
- liberare con il trapano le teste delle viti di connessione fissate direttamente ai perni e nascoste nella ceramica dei denti della protesi; e di - svitare tali viti in modo da poter rimuovere la protesi dalla bocca. La successiva applicazione della protesi richiede, poi, l’esecuzione delle stesse operazioni in sequenza inversa.
Nell’impianto secondo la presente invenzione, invece, l’impegno/disimpegno della protesi dalla bocca di un soggetto avviene in modo rapido e facile, in quanto è sufficiente applicare una forza tale da causare il disaccoppiamento tra le teste troncoconiche del mezzi di impegno (4) dell’impianto e le rispettive sedi di accoglimento (5) della protesi dentale (3), senza quindi ricorrere all’uso del trapano né eseguire successive operazioni di ricostruzione dei denti in ceramica una volta effettuate le operazioni di manutenzione richieste. Si comprende, quindi, quanto il disagio di un paziente legato alla rimozione della portesi fissa sia drasticamente ridotto con un impianto secondo la presente invenzione. I tempi richiesti per la rimozione della protesi secondo l’impianto della presente invenzione si aggirano attorno al minuto. Come è noto, i tempi per la rimozione delle protesi fisse e poi riapplicazione delle stesse, ad esempio secondo il sistema “all on four”, non sono inferiori ai 30 - 45 minuti.
Si comprenderà facilmente, poi, che l’impianto dentale mandibolare per riabilitazione impiantare secondo la presente invenzione presenta l’ulteriore vantaggio di poter essere facilmente adattato sia nel caso di perdita di uno dei supporti inseriti nell’osso mandibolare di un paziente sia nel caso in cui un paziente possegga già una propria protesi dentale mandibolare mobile. Con un impianto dentale secondo la presente invenzione è, infatti, possibile mantenere la protesi dentale del paziente, opportunamente lavorata in corrispondenza della sua superficie rivolta verso i perni di supporto (in gergo tecnico “ribasata”) per adattarla, nel primo caso, al nuovo perno di supporto inserito in sostituzione di quello perso, nel secondo caso, ai nuovi perni di supporto (4) inseriti nella protesi mobile. È sufficiente, infatti, in entrambi i casi sopra citati, realizzare nella protesi una nuova sede di accoglimento per ciascun nuovo mezzo di impegno (4) dell’impianto, secondo il metodo sopra descritto. Gli impianti a protesi fissa della tecnica nota, in particolare il sistema “all on four”, non prevedono la possibilità di riadattare la protesi del paziente ad esempio nel caso in cui un perno di supporto venga perso a causa di una perimplantite o frattura della protesi.
L’impianto secondo la presente invenzione è poi vantaggioso, perché è realizzabile a costi molto ridotti rispetto a quelli previsti per gli impianti a protesi fissa secondo la tecnica nota oltre che per il ridotto numero di fasi operative che si devono eseguire per l’applicazione dell’impianto.
Si noterà, tra l’altro, che l’impianto dentale mandibolare secondo la presente invenzione, nonché il metodo per la sua applicazione, può essere utilizzato sia con “carico immediato” che con “carico differito” ed è quindi molto pratico da programmare ed implementare.
Studi preliminari, infine, condotti su una popolazione di 25 pazienti, ai quali è stato applicato l’impianto dentale mandibolare secondo la presente invenzione, confermano che a distanza di un anno dall’applicazione dell’impianto non si sono verificate complicanze chirurgiche, quali infiammazioni periplantari o perdite di supporti, per cui la percentuale di successo dell’impianto è risultata del 100%. Anche dal punto di vista protesico non si sono verificate complicanze quali fratture, lo svitamento dei mezzi di impegno dai rispettivi supporti, la perdita di ritenzione tra i mezzi di impegno e la protesi dentale protesica oppure il distacco o la frattura di uno o più denti della protesi. Dal punto di vista della soddisfazione i pazienti si sono dichiarati entusiasti dell’impianto, avendo esso migliorato la loro capacità masticatoria e la loro autostima.
L’impianto dentale mandibolare ed il metodo di applicazione sopra descritti sono suscettibili di numerose modifiche e varianti entro l’ambito di protezione definito dal tenore delle rivendicazioni che seguono.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto dentale mandibolare per riabilitazione implantare comprendente: - una pluralità di supporti (2) destinati ad essere inseriti nella mandibola di un paziente; - una portesi dentale mandibolare (3), destinata ad essere amovibilmente fissata a detta pluralità di supporti (2); - mezzi di impegno od ancoraggio (4) tra detta pluralità di supporti (2) e detta protesi dentale mandibolare (3) preposti ad essere fissati a detta pluralità di supporti (2) e ad impegnare amovibilmente detta protesi dentale mandibolare (3); caratterizzato dal fatto che almeno un supporto di detta pluralità di supporti (2) è previsto impegnabile in corrispondenza di una porzione posteriore (3p) della protesi dentale mandibolare (3), detta porzione posteriore (3p) trovandosi, in uso, in corrispondenza di una regione esterna alla zona interforaminale di detta mandibola. 2. Impianto secondo la rivendicazione 1, in cui detta pluralità di supporti (2) comprende due supporti previsti per l’impegno amovibile con detta porzione posteriore (3p) di detta protesi dentale mandibolare (3), uno previsto in corrispondenza di una porzione posteriore destra (3pd) e l’altro previsto in corrispondenza di una porzione posteriore sinistra (3ps) di detta protesi (3). 3. Impianto secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta porzione posteriore (3p) di detta protesti dentale mandibolare (3) comprende una porzione corrispondente, in uso, ad una regione molare di detta mandibola. 4. Impianto secondo la rivendicazione 3, in cui detta regione molare di detta mandibola corrisponde sostanzialmente alla zona del primo molare. 5. Impianto mandibolare secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detti mezzi di impegno (4) tra detta pluralità di supporti (2) e detta protesi dentale mandibolare (3) comprendono, per ciascun supporto di detta pluralità di supporti (2), una porzione a gambo (4a) da una parte avvitabile in un rispettivo supporto (2) ed, dall’altra, configurata a testa troncoconica (4b) destinata ad impegnarsi amovibilmente con detta protesi dentale mandibolare (3). 6. Impianto secondo la rivendicazione 5, in cui detto impegno amovibile comprende l’inserimento forzato a misura di detta estremità a testa troncoconica (4b) di ciascun mezzo di impegno (4) in una rispettiva sede di accoglimento (5) ricavata in detta protesi dentale mandibolare (3). 7. Impianto secondo la rivendicazione 6, in cui ciascuna sede di accoglimento (5) è formata da un elemento a cappetta (6) fissato a detta protesi dentale mandibolare (3). 8. Metodo di applicazione di un impianto dentale mandibolare per riabilitazione implantare secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 7, comprendente le seguenti fasi operative di: - predisporre una pluralità di supporti (2), mezzi di impegno (4) ed una protesi dentale mandibolare (3); - impiantare detta pluralità di supporti (2) nell’osso mandibolare di un paziente (fase 100); - fissare detti mezzi di impegno (4) a detta pluralità di supporti (2) (fase 200); - realizzare dell’impegno amovibile tra detti mezzi di impegno (4) e detta protesi dentale mandibolare (3) (fase 300); caratterizzato dal fatto che detta fase 100 di impianto di detta pluralità di supporti (2) in detto osso mandibolare comprende l’insediamento di almeno uno di detta pluralità di supporti (2) in una zona dell’osso mandibolare esterna alla sua zona interforaminale, cosicché detta protesi dentale mandibolare (3) rimane stabilmente supportata da detta pluralità di supporti (2) anche in una propria porzione posteriore (3p) corrispondente ad una regione di detto osso mandibolare esterna a detta zona interforaminale. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8, in cui due supporti di detta pluralità di supporti (2) vengono insediati in detto osso mandibolare in corrispondenza ciascuno di una porzione posteriore (3pd, 3ps) di detta protesi dentale mandibolare (3) sostanzialmente corrispondente, in uso, ad una zona molare di detto osso mandibolare. 10. Metodo secondo la rivendicazione 8 o 9, comprendente un’ulteriore fase di lavorazione della protesi dentale mandibolare (400) onde ridurre al massimo il volume della stessa destinato ad avvolgere le mucose della bocca di un soggetto prima dell’applicazione definitiva della protesi (3) su detta pluralità di supporti (2). 11. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 8 a 10, in cui detta fase 300 di realizzazione dell’impegno amovibile tra detti mezzi di impegno od ancoraggio (4) e detta protesi dentale mandibolare (3) comprende le sottofasi di: - applicazione di un elemento a cappetta (6) su ciascun mezzo di impegno od ancoraggio (4) (fase 310); - (fase 320) applicazione di un mezzo fissante su ciascun elemento a cappetta (6); - inserimento di detta protesi dentale mandibolare (3) su ciascun elemento a cappetta (6) (fase 330); ed - (fase 340) attesa per il tempo necessario al fissaggio, da parte di detto mezzo fissante, di detti elementi a cappetta (6) su detta protesi dentale mandibolare (3). 12. Metodo di adattamento di un impianto dentale mandibolare per riabilitazione implantare secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 7 precedentemente in uso da parte di un paziente, comprendente le seguenti fasi operative di: - in caso di perdita di un supporto (2), predisporre un nuovo supporto (2), un rispettivo mezzo di impegno (4) e detta protesi dentale mandibolare (3); - impiantare detto nuovo supporto (2) nell’osso mandibolare di detto paziente; - fissare detto rispettivo mezzo di impegno (4) a detto nuovo supporto (2); - realizzare l’impegno amovibile tra detto rispettivo mezzo di impegno (4) di detto nuovo supporto (2) e detta protesi dentale mandibolare (3); caratterizzato dal fatto che detta fase realizzare l’impegno amovibile tra detto rispettivo mezzo di impegno (4) di detto nuovo supporto (2) e detta protesi dentale mandibolare (3) comprende la lavorazione di detta protesi (3) onde ricavare una nuova sede di accoglimento (5) per detto rispettivo mezzo di impegno (4) di detto nuovo supporto (2). 13. Metodo di adattamento di un impianto dentale mandibolare a protesi rimovibile di un paziente, in un impianto dentale mandibolare per riabilitazione implantare secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 7, comprendente le seguenti fasi operative di: - predisporre una pluralità di supporti (2), mezzi di impegno (4) e detta protesi dentale mandibolare di detto impianto a protesi rimovibile (PR); - impiantare detta pluralità di supporti (2) nell’osso mandibolare di un paziente (fase 100); - fissare detti mezzi di impegno (4) a detta pluralità di supporti (2) (fase 200); - realizzare dell’impegno amovibile tra detti mezzi di impegno (4) e detta protesi dentale mandibolare (PR); caratterizzato dal fatto che detta fase realizzare l’impegno amovibile tra detti mezzi di impegno (4) e detta protesi dentale mandibolare (PR) comprende la lavorazione di detta protesi (PR) onde ricavare una nuova sede di accoglimento (5) per ciascun mezzo di impegno (4). 14. Metodo secondo la rivendicazione 13, comprendente un’ulteriore fase (400) di lavorazione della protesi dentale mandibolare onde ridurre al massimo il volume della stessa destinato ad avvolgere le mucose della bocca di un paziente prima dell’applicazione definitiva della protesi (PR) su detta pluralità di supporti (2). CLAIMS 1. A lower jaw dental implant for implant rehabilitation comprising: - a plurality of supports (2) designed to be implanted in the lower jaw of a patient; - a lower jaw dental prosthesis (3), designed to be removably fixed to said plurality of supports (2); - engaging or anchoring means (4) between said plurality of supports (2) and said lower jaw dental prosthesis (3) designed to be fixed to said plurality of supports (2) and to removably engage with said lower jaw dental prosthesis (3); characterized in that at least one support of said plurality of supports (2) is engageable at a rear portion (3p) of the lower jaw dental prosthesis (3), said rear portion (3p) being located, in use, at a location external to the interforaminal region of said lower jaw.
  2. 2. An implant according to claim 1, wherein said plurality of supports (2) comprise two supports provided for removably engaging with said back portion (3p) of said lower jaw dental prosthesis (3), one being provided at a right back portion (3pd) and the other at a left back portion (3ps) of said prosthesis (3).
  3. 3. An implant according to claim 1 or 2, wherein said back portion (3p) of said lower jaw dental prosthesis (3) comprises a portion corresponding, in use, to a molar region of said lower jaw.
  4. 4. An implant according to claim 3, wherein said molar region of said lower jaw substantially corresponds to the region of the first molar.
  5. 5. A lower jaw implant according to any claim 1 to 4, wherein said engaging means (4) between said plurality of supports (2) and said lower jaw dental prosthesis (3) comprise, for each support of said plurality of supports (2), a stemlike portion (4a) which, on the one side, can be screwed into a respective support (2), and, on the other side, has a truncated cone-shaped head (4b) designed to removably engage with said lower jaw dental prosthesis (3).
  6. 6. An implant according to claim 5, wherein said removable engagement comprises forced insertion of said truncated cone-shaped head (4b) of each engaging means (4) into a respective receiving seat (5) formed in said lower jaw dental prosthesis (3).
  7. 7. An implant according to claim 6, wherein said receiving seat (5) comprises a cup member (6) fixed to said lower jaw dental prosthesis (3).
  8. 8. A method of application of a lower jaw dental implant for implant rehabilitation according to any claim 1 to 7, comprising the following operational steps: - arranging a plurality of supports (2), engaging means (4), and a lower jaw dental prosthesis (3); - implanting said plurality of supports (2) into the lower jaw of a patient (step 100); - fixing said engaging means (4) to said plurality of supports (2) (step 200); - obtaining a removable engagement between said engaging means (4) and said lower jaw dental prosthesis (3) (step 300); characterized in that said step (100) of implanting said plurality of supports (2) in said lower jaw comprises implanting at least one of said plurality of supports (2) in a region of the lower jaw external to the interforaminal region thereof, whereby said lower jaw dental prosthesis (3) is also firmly supported by said plurality of supports (2) in a back portion thereof (3p), said back portion corresponding to a region of said lower jaw which is external to said interforaminal region.
  9. 9. A method according to claim 8, wherein two supports of said plurality of supports (2) are each implanted into said lower jaw at a back portion (3pd, 3ps) of said lower jaw dental prosthesis (3), substantially located, in use, at a molar region of said lower jaw.
  10. 10. A method according to claim 8 or 9, comprising a further processing step (400) for the lower jaw dental prosthesis thereby reduce as much as possible the volume of the same which is designed to wrap around the patient’s mouth mucosa before final application of the prosthesis (3) to said plurality of supports (2).
  11. 11. A method according to any claim 8 to 10, wherein said step (300) of obtaining a removable engagement between said engaging or anchoring means (4) and said lower jaw dental prosthesis (3) comprises the sub-steps of: - applying a cup member (6) onto each engaging or anchoring means (4) (step 310); - (step 320) applying a fixing means onto each cup member (6); - inserting said lower jaw dental prosthesis (3) on each cup member (6) (step 330); and - (step 340) awaiting a time required for the fixing of said cup members (6) onto said lower jaw dental prosthesis (3) to occur through said fixing means
  12. 12. A method of adapting a lower jaw dental implant for implant rehabilitation according to any claim 1 to 7, previously in use by a patient, comprising the following operational steps of: - in the case of lacking support (2), arranging a new support (2), a respective engaging means (4) and said lower jaw dental prosthesis (3); - implanting said new support (2) into the lower jaw of said patient; - fixing said respective engaging means (4) to said new support (2); - obtaining removable engagement between said respective engaging means (4) of said new support (2) and said lower jaw dental prosthesis (3); characterized in that said step of obtaining removable engagement between said respective engaging means (4) of said new support (2) and said lower jaw dental prosthesis (3) comprises processing said prosthesis (3) to obtain a new receiving seat (5) for said respective engaging means (4) of said new support (2).
  13. 13. A method of adapting a removable prosthesis lower jaw dental implant into a lower jaw dental implant for implant rehabilitation according to any claim 1 to 7, comprising the following operational steps of: - arranging a plurality of supports (2), engaging means (4), and said lower jaw dental prosthesis of said removable prosthesis implant (PR); - implanting said plurality of supports (2) into the lower jaw of a patient (step 100); - fixing said engaging means (4) to said plurality of supports (2) (step 200); - obtaining removable engagement between said engaging means (4) and said lower jaw dental prosthesis (PR); characterized in that said step of obtaining removable engagement between said engaging means (4) and said lower jaw dental prosthesis (PR) comprises the steps of processing said prosthesis (PR) in order to obtain a new receiving seat (5) for each engaging means (4).
  14. 14. A method according to claim 13, comprising a further step (400) of processing said lower jaw dental prosthesis to reduce as much as possible the volume thereof designed to wrap the mouth’s mucosa of a patient, before final application of the prosthesis (PR) onto said plurality of supports (2).
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