ITVR20000027A1 - Leva alzatalloni servoassistita - Google Patents

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Description

LEVA ALZATALLONI SERVOASSISTITA
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una leva alzatalloni servoassistita.
Sono già disponibili in commercio delle leve alzatalloni costituite solitamente da un corpo unico ed astiforme presentante estremità assotigliate e leggermente inarcate al fine di raggiungete ed impegnare con maggior facilità i talloni di un pneumatico, in particolare quello interno, e rendere così più pratico e veloce il montaggio o lo smontaggio dello stesso su o da un cerchione.
Le leve attualmente in uso, pur assicurando prestazioni soddisfacenti sotto molti punti di vista, presentano tuttavia alcuni gravi inconvenienti.
Un primo inconveniente è costituito dal fatto che, essendo composte dà corpo unico ed astiforme, un operatore addetto, ad esempio, allo smontaggio di un pneumatico da un cerchione, dopo aver raggiunto con una estremità appositamente appiattita ed incurvata il tallone interno del pneumatico passando sotto a quello esterno in corrispondenza dell'utensile della macchina smontagomme, è costretto ad esercitare uno sforzo manuale notevole per deformare il tallone interno in modo da svincolarlo dal bordo esterno del cerchione.
Un altro inconveniente delle leve alzatalloni di tipo tradizionale sta nel fatto che l'operazione sopra descritta di estrazione del tallone interno di un pneumatico da un cerchione comporta solitamente una elevata deformazione del tallone stesso al punto da compromettere spesso la sua integrità e continuità c, nel caso di pneumatici senza camera d'aria, la tenuta stessa del pneumatico.
Un ulteriore inconveniente si incontra con i cerchioni in lega leggera, i quali presentano una superficie particolarmente tenera contro la quale non è possibile esercitare pressioni elevate senza danneggiarla.
Scopo principale della presente invenzione c quello di mettere a disposizione una leva per il montaggio o smontaggio di un pneumatico su o da un cerchione in grado di eliminare o sostanzialmente ridurre gli inconvenienti sopra lamentati con riferimento alle leve di tipo tradizionale.
Un altro scopo del presente trovato è che con la suddetta leva alzatalloni sia possibile eseguire l'operazione di estrazione sia del tallone interno che di quello esterno di un pneumatico senza richiedere uno sforzo notevole da parte dell'operatore e soprattutto mantenendo integre le qualità del pneumatico.
Non ultimo scopo della presente invenzione è che con la suddetta leva sia possibile eseguire con estrema facilità e praticità il montaggio o l’estrazione su o da un pneumatico di un anello in gomma tipo PAX della , evitando di deformare il pneumatico in maniera irreversibile.
Questi ad altri scopi ancora che meglio appariranno in segui vengono raggiunti da una leva alzatalloni comprendente un corpo oblungo presentante un'estremità di lavoro e l'altra sua estremità fungente da impugnatura e si caratterizza per il fatto che detta
» estremità di lavoro e detta impugnatura sono vincolate e scorrevolmente impegnabili una rispetto all'altra cosicché detta leva risulti estendibile ed accorciabile.
Vantaggiosamente, detta leva comprende mezzi di comando per l'avvicinamento o l'allontanamento automatico di detta estremità di lavoro rispetto a detta impugnatura.
Opportunamente, detti mezzi di comando comprendono un dispositivo fluidodinamico a cilindro e pistone con stelo collegabile ad
una sorgente di fluido in pressione.
Ulteriori aspetti e vantaggi della presente invenzione appariranno meglio dalla seguente descrizione dettagliata di alcuni suoi esempi, attualmente preferiti, di realizzazione dati a solo titolo illustrativo e non limitativo, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la FIGURA 1 illustra una vista in alzato laterale di una leva secondo il trovato avente la porzione di impegno in posizione di massima estrazione dalla porzione di impugnatura;
la FIGURA 2 mostra una vista in sezione ed in scala ingrandita
della leva di Figura 1 con la porzione di impegno in posizione di massimo inserimento dentro la porzione di impugnatura;
la FIGURA 3 è una vista in sezione ed in scala ingrandita della porzione posteriore della leva di Figura 1 , in cui si vede l'impianto di alimentazione di aria compressa in posizione fase carico;
la FIGURA 4 illustra una vista in sezione dell'impianto di alimentazione di Figura 3 in fase di scarico;
la FIGURA 5 mostra una vista parziale in sezione diametrale di un cerchione con leva secondo il trovato in posizione iniziale di I
smontaggio di un pneumatico;
la FIGURA 6 è una vista parziale in sezione diametrale del cerchione di Figura 5 con leva secondo il trovato in posizione finale di smontaggio;
la FIGURA 7 illustra una vista in sezione longitudinale di un altro esempio di realizzazione della leva secondo il trovato avente porzione di impegno in posizione di massima estrazione dalla porzione di impugnatura;
la FIGURA 8 mostra una vista in sezione longitudinale della leva di Figura 7 con la porzione di impegno in posizione di massimo inserimento dentro la porzione di impugnatura;
la FIG URA 9 è una vista in sezione diametrale di un pneumatico con leva di Figura 7 in posizione iniziale di estrazione di un anello in gomma interno ad esso;
la FIGURA 10 illustra una vista del pneumatico di Figura 9 con la leva in posizione finale di estrazione e l'anello praticamente estratto da esso; e
la FIGURA 11 mostra una vista in sezione diametrale di un pneumatico con leva secondo il trovato in posizione iniziale di introduzione di un anello di gomma al suo interno.
Negli uniti disegni parti o componenti uguali o simili sono stati contraddistinti con gli stessi numeri di riferimento.
Con riferimento dapprima alle Figure da 1 a 5, la leva alzatalloni secondo il trovato, indicata con il numero di riferimento 1 , presenta; un corpo oblungo 2, di preferenza a sviluppo longitudinale con asse principale x-x, avente un'estremità fungente da impugnatura 3, l’altra estremità di lavoro 4 ed una porzione intermedia 5 vincolata all'impugnatura 3 e fungente, in uso, da elemento di irrigidimento della leva 1 quando l'estremità di lavoro 4 si trova completamente o anche solo parzialmente estratta dall'impugnatura 3.
L'estremità di lavoro 4, realizzata preferibilmente in materiale rigido, quale acciaio, o in materiali compositi rinforzati con fibre, come per esempio fibre di vetro, di carbonio e similari, presenta un corpo astiforme o stelo 11 avente un'estremità libera 6 incurvata rispetto all'asse x-x e presentante una porzione terminale trasversale 7 con profilo arrotondato ed assottigliato verso la punta.
Vantaggiosamente, la leva 1 è dotata di un elemento di riscontro 8 vincolato: esternamente in corrispondenza dell'estremità libera 9 della porzione intermedia 5 tramite una paratia di attestamento longitudinale 10, disposta ortogonalmente all'asse x-x, alla quale è fissato per mezzo di una vite 12 con asse sostanzialmente parallelo all'asse x-x.
Per controbilanciare le forze di trazione esercitate, in uso, dall'estremità incurvata 6 dell'estremità di lavoro 4 nei confronti, ad esempio, di un tallone 13 di un pneumatico 14 (vedere Figura l'elemento di riferimento 8 presenta, di preferenza, una superficie di accoppiaménto in depressione 16, la quale delimita uno spallamento 18 ad essa sostanzialmente ortogonale e destinato ad attestarsi contro il bordo frontale 19 dell'estremità libera 9 della porzione intermedia 5 cosi da contrastare, in uso, gli sforzi diretti secondo l'asse x-x.
L'elemento di riscontro 8 può presentare inoltre una faccia anteriore 20 rivolta verso l'estremità libera 6 dell'estremità di lavoro 4 interessata 1 da una superficie concava verso l’esterno di raggio sufficientemente ampio da ottenere, in uso, un'ampia area di contatto, ad csempio con un bordo esterno 21 di un cerchione 15, evitando così di danneggiare la sua superficie esterna 23. Per Io stesso motivo, la faccia anteriore 20 dell'elemento di riscontro 8 può essere realizzata o semplicemente rivestita di materiale sostanzialmente morbido, quale gomma, onde evitare di incidere o graffiare, in uso, la superficie esterna 23 del bordo esterno 21.
Come è illustrato in Figura 2, l'estremità di lavoro 4 presenta, dalla parte opposta dell'estremità libera ed incurvata 6, una porzione 28 sostanzialmente conformata a pistone solidale allo stelo 11 e vincolata a compiere spostamenti di va e vieni lungo l'asse principale x-x all'interno di una camera cilindrica o cilindro 25 delimitata internamente all'impugnatura 3 da una camicia anulare 26 coassiale con l'asse x-x, contro la quale è destinata a strisciare a tenuta la superficie laterale 27 del pistone 28.
Al fine di rendere intercambiabile l'estremità di lavoro 4 rispetto ill'impugnatura 3, l'estremità libera ed incurvata 6 può essere amovibile rispetto al pistone 28 con stelo 11 cosi da adattare con estrema praticità c semplicità la leva 1 alle diverse esigenze di lavoro.
Vantaggiosamente, la camicia anulare 26 delimita con la superficie laterale interna 22 dell'impugnatura 3 un'intercapedine anulare 29 estendentesi longitudinalmente intorno alla camera cilindrica 25 e comunicante con essa tramite un'apertura anulare 33 delimitata dalla camicia anulare 26 in corrispondenza di un'estremità longitudinale del cilindro 25.
Preferibilmente, il pistone 28 viene mosso, in uso, da un fluido in pressione, ad esempio aria compressa, il quale viene introdotto all'interno del cilindro 25 e dell'intercapedine anulare 29 attraverso un fondello 31 , mostrato nelle Figure 3 e 4 c previsto all'estremità prossimale della leva 1. Il fondello 31 è dotato, di preferenza, da una sede di attacco 32 per una sorgente di aria in pressione (non illustrata nelle Figure), dalla quale si diparte un sistema si canalizzazione avente un primo tratto 34 diretto alla camera prossimale 35 del cilindro 25 ed un secondo tratto 36 comunicante con la camera distale 37 del cilindro 25 tramite l'intercapedine anulare 29. Il primo tratto 34 può essere intercettato da una valvola a doppio effetto 38 destinata a mettere in comunicazione la camera prossimale 35 con la sorgente di aria in pressione oppure con una gola di scarico 39 al fine di ottenere rispettivamente l'allontanamento o l'avvicinamento del pistone 28 rispetto al fondello 31.
Come illustrato in particolare in Figura 4, l'espulsione dell'aria in pressione dalla camera prossimale 35 può avvenire attraverso gola di scarico 29 ricavata sulla superficie interna 40 di una manopola a ghiera 41 e portata in corrispondenza della valvola 38 in modo da permettere alla testa 42 della valvola stessa di sollevarsi e di liberare così un foro di scarico dell'aria in pressione.
II fondello 31 è dunque realizzato in modo da mantenere una pressione sostanzialmente costante aH'interno dell'intercapedine anulare 29 e quindi della camera distale 37 e da regolare la pressione della camera prossimale 35, entro un intervallo che va da zero, quando è stata completamente espulsa tutta l'aria, ad un valore pari alla pressione sostanzialmente costante esistente all'interno della camera distale 37. Con le due camere distale 37 e prossimale 35 alla stessa pressione di lavoro, il pistone 28 viene allontanato dal fondello 31 , in quanto la pressione interna alla camera prossimale 35 esercita sul pistone 28 una spinta maggiore rispetto a quella esercitata dalla pressione interna alla camera distale 37, essendo la superficie frontale 44 rivolta verso la camera prossimale 35 del pistone 28 maggiore della sua superficie 55 rivolta verso la camera distale 37 a causa del'ingombro dello stelo 11.
Come è illustrato nelle Figure 2 e 4, in corrispondenza dell'estremità longitudinale 30 del cilindro 25, internamente alla porzione posteriore 37, può essere previsto un anello 43 coassiale con l'asse x-x, che funge da fine corsa per il pistone 28 così da mantenerlo distanziato dal fondo 45 del cilindro 25 e lasciare libera l'apertura 33 di comunicazione tra l'intercapedine anulare 29 e la camera distale 37.
Come illustrano le Figure 5 e 6, con una leva alzatalloni 1 strutturata,1 inserendo l'estremità libera 6 dell'estremità di lavoro 4, quest'ultima essendo posizionata rispetto all'impugnatura come in Figura 2, tra il bordo esterno 21 del cerchione 15 ed il tallone esterno 47 del pneumatico 14, è possibile ottenere una buona presa tra l'estremità 6 della leva 1 c la superficie interna 48 del tallone 47 e, con l'elemento di riscontro 8 attestato contro il bordo 21 del cerchione 15 fungente dà fulcro, si riesce a sollevare il tallone 47 e ad estrarlo dal canale interno 50 del cerchione 15 tramite una ridotta escursione angolare della leva 1 in direzione del cerchione 15, con uno sforzo limitato ma soprattutto senza il rischio di danneggiare la superficie esterna 23 del bordo 21 del cerchione 15 e quella interna 28 del tallone 47.
Analogamente, una volta sollevato il tallone : esterno 47, è possibile inserire l'estremità di lavoro 4, estratta automaticamente dall'impugnatura 3, tra il bordo esterno 21 del cerchione 15 ed il tallone esterno 47 per andare a raggiungere una zona non in vista, ossia quella tra il bordo interno 13 del pneumatico 14 ed il bordo interno 51 del cerchione 15. Se da un lato la curvatura e l'assottigliamento dell'estremità 6 facilitano l'operazione di afferraggio del tallone interno 51 , dall'altro l'arretramento automatico tramite, ad esempio, scorrimento telescopico dell'estremità di lavoro 4 rispetto all'impugnatura 3, consente di sollevare il tallone interno 51 fino al bordo esterno 21 del cerchione 15 senza deformare in modo irreversibile il tallone stesso. Infatti, una volta impegnato il tallone 51 con l'estremità 6, si agisce sulla manopola 41 della leva 1 fino portare la gola di scarico 39 in corrispondenza della valvola 38 in modo da espellere l'aria in pressione dalla camera prossimale 35 del cilindro 25 e comandare in questo modo l'arretramento dell'estremità di lavoro 4 rispetto all'impugnatura 3, provvedendo contemporaneamente a ribaltare la leva 1 verso il cerchione 15 secondo la direzione indicata dalla freccia F. L'estremità libera 6 dell'estremità di lavoro 4 seguirà quindi, in uso, una traiettoria leggermente curva T (Figura 6) e concava rispetto al canale interno 50 del cerchione 15 fino a sollevare il tallone interno 13 anche sopra il bordo esterno 47 del cerchione 15, richiedendo il minimo sforzo da parte dell'operatore ma soprattutto senza deformare il pneumatico 14.
La leva alzatalloni sopra descritta è suscettibile di numerose modifiche è varianti entro l'ambito protettivo definito dal tenore delle rivendicazioni.
Così ad esempio, al posto dell'estremità assottigliata ed arrotondata 6, l'estremità di lavoro 4 può prevedere, in corrispondenza dell'estremità libera 53 dello stelo 11, un gancio amovibile 54 - vedere Figure 7 e 8 - composto da due tratti fra loro angolati, di cui un primo tratto 56 di attacco allo stelo 11 e ad esso sostanzialmente ortogonale ed un secondo tratto 57 avente un'estremità 58 solidale al primo tratto 56 e l'altra estremità 59 rivolta verso l'impugnatura 3 e divergente rispetto all'asse principale x-x.
Una leva alzatalloni 1 dotata di gancio amovibile 54 può essere utilizzata, ad esempio, per lo smontaggio o il montaggio di un anello in gomma 60 del tipo PAX della MICHELIN da o su un apposito pneumatico 14.
Come illustrato nelle Figure 9 e 10, per smontare l'anello 60 da un pneumàtico 14 si inserisce la leva 1 , con l estremità di lavoro 4 completamente estratta dall'impugnatura 3 e sostanzialmente in senso assiale al pneumatico 14, e si impegna il gancio 54 con il bordo frontale interno 61 del'anello 60. Una volta attestato l'elemento di riscontro 8 sul tallone esterno 47 del pneumatico 14, si aziona la leva 1 facendo arretrare l'estremità di lavoro 4 dentro all'impugnatura 3 cosi da sollevare l'anello 60 fino a farlo uscire dall'apertura superiore 63 del pneumatico 14 grazie anche ad un lieve ribaltamento dell'impugnatura 3 indicato in Figura 10 con la freccia R.
L'operazione di introduzione di un anello 60 dentro un pneumatico 14 (illustrata in Figura 11) prevede invece di attestare la porzione della paratia 10 sporgente superiormente all'elemento di riscontro 8 ed il dorso 64 di quest'ultimo rispettivamente contro il bordo frontale esterno 65 del'anello 60 ed il bordo laterale 67, mentre il gancio 54 impegna la superficie interna 68 del tallone esterno 47.
Azionando la leva 1 in modo da far arretrare l'estremità di lavoro 4, inizialmente esterna, rispetto all’impugnatura 3, si accompagna l'anello 60 attraverso l'apertura supcriore 63 del pneumatico 14 fino al suo completo inserimento.
Secondo un altro esempio di realizzazione, la leva 1 può presentare un'estremità di lavoro avente una porzione terminale a doppia curvatura in modo da evitare che, quando la leva 1 viene ribaltata a ridosso della faccia frontale 70 del cerchione 15 durante lo smontaggio del pneumatico 14, non vada a toccare la zona razze 71 , specialmente nel caso in cui queste ultime sporgano dal piano di giacitura del bordo esterno 21 del cerchione 15, consentendo così di evitare di danneggiare né la zona razze 71 né il bordo 21 del cerchione 15 in quanto l'impugnatura 3 è comunque protetta dalla mano dell'operatore.
Inoltre, la leva 1 può essere azionata da altri tipi di dispositivi di comando, sia ad azionamento automatico che manuale, quali ad esempio un accoppiamento ruota dentata-cremagliera e similari.
I materiali nonché le dimensioni possono essere vari a seconda delle esigenze.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Leva alzatalloni comprendente un corpo oblungo presentante un'estremità di lavoro e l'altra sua estremità fungente da impugnatura e si caratterizza per il fatto che detta estremità di lavoro e detta impugnatura sono vincolate e scorrevolmente impegnabili una rispetto] all'altra cosicché detta leva risulti estendibile ed accorciabile.
  2. 2. Leva secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di comando per ravvicinamento o l'allontanamento automatico di detta estremità di lavoro rispetto a detta impugnatura.
  3. 3. Leva secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando comprendono un dispositivo fluidodinamico a cilindro c pistone con stelo collegabile ad una sorgente di fluido in pressione.
  4. 4. Leva secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo fluidodinamico è un martinetto pneumatico.
  5. 5. Leva secondo la rivendicazione 3 o 4, caratterizzata dal fatto che detto cilindro funge da impugnatura e che detto stelo di detto pistone costituisce detta estremità di lavoro.
  6. 6. Leva secondo la rivendicazione 3 o 4, caratterizzata dal fatto che detto cilindro funge da impugnatura e che detto stelo di detto pistone è accoppiabile a detta estremità di lavoro.
  7. 7. Leva secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto pistone delimita all'interno di detto cilindro una camera distale destinata ad essere interessata da detto stelo ed una camera prossimale, entrambe a volume variabile e detto cilindro comprende una camicia anulare esterna che delimita con esso un'intercapedine comunicante da una parte con detta sorgente di fluido in pressione e, tramite interposizione di mezzi valvolari, con detta camera prossimale e dall'altra con detta camera distale.
  8. 8. Leva secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto cilindro comprende un fondello adiacente a detta camera prossimale presentante al suo interno almeno una coppia di canali, un primo canale comunicante con detta camera prossimale ed un secondo canale comunicante con detta intercapedine e che detti canali sono comunicanti tramite interposizione di detti mezzi valvolari atti a passare da una condizione di carico, in cui mettono in comunicazione detto primo canale con detta sorgente di fluido in pressione ed una condizione di scarico, in cui chiudono il collegamento di detto primo canale sia con detta sorgente che con detto secondo canale e mettono in comunicazione detta camera prossimale con una gola di scarico.
  9. 9. Leva secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 8, caratterizzata dal fatto che detta estremità di lavoro presenta un corpo sostanzialmente astiforme presentante in corrispondenza dell'estremità libera mezzi di impegno.
  10. 10. Leva secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di impegno comprendono una porzione terminale di detta estremità di lavoro sostanzialmente arcuata rispetto a detto corpo astiforme.
  11. 11. Leva secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che1 detta porzione terminale è assottigliata ed arrotondata in punta.
  12. 12. Leva secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di impegno comprendono almeno un elemento configurato sostanzialmente a gancio amovibile e vincolabile: a detta estremità di lavoro. 14. Leva secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un mezzo di riscontro montato esternamente a detta leva ed atto a fungere da fulcro di azionamento di detta leva. 15. Leva secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detto elemento di riscontro presenta una faccia anteriore di lavoro ed un dorso sagomati in modo da adattarsi contro il bordo anulare di un elemento fisso rispettivamente in fase di smontaggio e di montaggio di un elemento amovibile da detto elemento fisso. 16. Leva secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una porzione intermedia tra detta impugnatura e detta estremità di lavoro destinata a guidare detta estremità di lavoro nei suoi spostamenti di va c vieni e ad irrigidire detta leva quando detta estremità di lavoro risulta in posizione di parziale o massima estrazione rispetto a detta impugnatura. 17. Leva secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta estremità di lavoro e intercambiabile rispetto a detta impugnatura.
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