ITVI20130251A1 - Presidio medico per immobilizzazione e trasporto di pazienti con sospette lesioni spinali - Google Patents

Presidio medico per immobilizzazione e trasporto di pazienti con sospette lesioni spinali

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ITVI20130251A1
ITVI20130251A1 IT000251A ITVI20130251A ITVI20130251A1 IT VI20130251 A1 ITVI20130251 A1 IT VI20130251A1 IT 000251 A IT000251 A IT 000251A IT VI20130251 A ITVI20130251 A IT VI20130251A IT VI20130251 A1 ITVI20130251 A1 IT VI20130251A1
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IT
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patient
mattress
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immobilization
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Andrea Bogoni
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Andrea Bogoni Srl
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
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    • A61G1/00Stretchers
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
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    • A61G7/00Beds specially adapted for nursing; Devices for lifting patients or disabled persons
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    • A61G7/057Arrangements for preventing bed-sores or for supporting patients with burns, e.g. mattresses specially adapted therefor
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    • A61G7/05753Arrangements for preventing bed-sores or for supporting patients with burns, e.g. mattresses specially adapted therefor with fluid-like particles, e.g. sand, mud, seeds, gel, beads air-evacuated, e.g. in order to adapt to the form of the patient

Description

DESCRIZIONE
Presidio medico per immobilizzazione e trasporto di pazienti con sospette lesioni spinali
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo di applicazione dell’invenzione
Presidio medico di primo soccorso per pazienti politraumatizzati o per il trasporto e indagini diagnostiche di persone in campo medico. Realizzato in una struttura in polimero stampato abbinato a materasso a depressione realizzato con tripla camera in tessuto e cinghie di fissaggio, cuscini gonfiabili integrati o non per il tratto lombo-sacrale e il cavo popliteo.
La particolare forma a bacinella della struttura stampata è atta a contenere in un unico elemento il materassino a depressione. I due elementi sono fissati assieme da idoneo sistema di fissaggio e separabili per la pulizia. La conformazione ad ali del materassino a depressione lascia la possibilità di trattare il paziente ma non ne preclude la stabilità, la protezione termica e la postura anatomica ideale. Il materassino è costruito a tre strati: uno esterno protettivo in tessuto stagno, uno strato intermedio in un tessuto stagno ed uno strato interno in tessuto traspirante contenente sfere di prodotto espanso. Cuscini anatomici gonfiabili che possono essere integrati nella struttura del materassino o non, sono gonfiabili con un sistema pneumatico, manuale o automatico, e vengono posti a livello lombare e popliteo. Suddetti cuscini sono utilizzati per la compensazione posturale del paziente. La funzione dello strato interno del materassino è di mantenere le sfere di materiale espanso in loco tramite cuciture eseguite sul tessuto stesso.
La struttura stampata è provvista di fori per il sollevamento manuale e di fori per l’aggancio tramite sollevamento con argano o verricello.
Stato del l'arte
I presidi esistenti per immobilizzazione “full body” adottano delle barelle rigide (dette tavole spinali), ferma capo e dei materassi a depressione. Le tavole spinali principalmente sono composte di una struttura scatolata di dimensioni standard di circa 180-190 x 41-46 x 4-8 cm, in genere realizzata in rotoiniezione, con tavola piana con rinforzi, od altre tecniche costruttive, in materiale plastico radio trasparente. Secondo tecniche protocollate e in uso il tutto il mondo, in genere il soccorritore posiziona il paziente (con sospetti politraumi o anche per la sola movimentazione) sulla barella spinale e lo fissa alla stessa meccanicamente tramite delle cinghie regolabili. Il capo viene bloccato e mantenuto stabile tramite un presìdio corredato da cuscini esterni detti ferma capo, dotato anch'esso di cinghie regolabili; la protezione termica viene affidata a copertine dette isotermiche bloccate sotto le cinghie di tenuta. In generale il paziente posto su di essa rimane steso e bloccato fino a che il personale medico ne stabilisce tramite un’indagine radiologica le eventuali azioni terapeutiche. Vi sono vantaggi e svantaggi riferiti a questa modalità. I vantaggi sono che il corpo rimane in posizione orizzontale e si evitano movimenti che potrebbero produrre ulteriori traumi; la dimensione delle spinali è idoneo sia per la movimentazione dei pazienti anche in situazioni estreme di spazi angusti, sia per permettere di effettuare, senza sbloccare il paziente, le indagini radiologiche necessarie. Tra gli svantaggi si hanno: la postura non naturale, che impedisce di compensare dal punto di vista anatomico il tratto cervicale, lombo-sacrale e il cavo poplìteo; il tempo per il posizionamento del paziente e la parziale visione del corpo nel caso di utilizzo una copertina isotermica. La postura adottata nel posizionamento sulla tavola rigida, per lunghi periodi comporta sia un disagio personale, sia problemi di difficoltà motorie e posturali successive allo svincolo della barella rigida. Lo svantaggio aumenta col passare del tempo. In alternativa al presidio rigido, può essere utilizzata una barella o materassino a depressione. Questo presidio immobilizza il paziente mediante l'aspirazione dell’aria interna al materasso. L’infortunato è posto all’interno del presidio, fissato con cinghie e avvolto nel materassino che s’irrigidisce e si comprime attorno al paziente man mano che l’aria viene aspirata. I vantaggi del materassino sono che questo si conforma all’anatomia della persona ed è più confortevole della tavola rigida. Gli svantaggi sono che il presidio non mantiene il corpo in posizione rigida ma tende a flettere, non è idoneo alla movimentazione in spazi angusti, ed è più difficile trattare il paziente immobilizzato nel materassino se non si aprano le valvole e si rammollisce il materasso, indicazione utilizzata solamente nei casi di forza maggiore. Infine comporta un ingombro superiore nello stivaggio del presidio nel mezzo.
Qualora il materassino sia appoggiato sopra una tavola rigida, si risolve in parte un problema, ma bisogna comunque usare due elementi separati. Inoltre i volumi dei due presidi impediscono in taluni casi la possibilità di alcune indagini radiologiche come la TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) o la RM (Risonanza Magnetica). In aggiunta la movimentazione del paziente è molto difficoltosa, sia per il peso sia per l’ingombro del paziente stesso. Se si sospetta un politrauma, è consigliabile usare sempre la barella rigida che è quindi il presidio più utilizzato in mancanza di possibilità di diagnosi precise sul posto. La realizzazione del materasso a depressione è cosa nota, e viene citato tra gli altri nel brevetto n°CN2868247, a nome di YU JIANPING ZHU [CN], in cui si evince (cfr.fig.9 particolari 1-2-3-4-5-6) che detto materassino a depressione è formato da 2 camere; uno strato protettivo esterno 1 ed uno strato stagno interno 2 all’interno del quale vengono collocate palline in polistirolo espanso. Tra le due camere viene posta una presa di aspirazione tramite la quale viene ottenuto il vuoto ed il successivo irrigidimento del materiale espanso.
Risulta quindi evidente che i materassini attualmente in commercio sono a doppia camera: uno strato di pvc o altro polimero esterno che protegge da abrasione e tagli accidentali, ed uno strato interno, stagno, riempito di palline di polistirolo, con l’aspirazione che viene effettuata tramite valvole stagne applicate al materasso. Un problema della maggior parte di questi materassini è che prima di posizionare il paziente è necessario distribuire in maniera omogenea le palline di polistirolo su tutta l'area del presidio; tali palline saranno comunque soggette a cadere per gravità prima che l’aria venga aspirata.
Nel brevetto n°US5154l85, depositato il 14/11/1990 a nome di HARTWELL MEDICAL CORP.[US], si descrive un supporto ad evacuazione d’aria per l’immobilizzazione di pazienti traumatizzati, costituito da un involucro parzialmente riempito con una pluralità di palline, conformabile (tramite depressione del dispositivo) ai contorni del paziente; detto dispositivo può essere conformato ad un oggetto rigido quale una sedia. Ad un primo esame tale documento evidenzia delle similitudini con il sistema oggetto di invenzione; in realtà, analizzandolo nei dettagli, si evincono invece la diversità ed i vantaggi che il nostro nuovo sistema offre, permettendo una stabilizzazione maggiore del materiale espanso che viene posizionato nello spessore e nella quantità desiderata e bloccato tramite tramatura a filo o altra tecnica nota tipo elettro o termo saldatura; inoltre, essendo detti “moduli” collegati tra loro sia dall'inserimento in un unico involucro sia dalla vicinanza o sovrapposizione per contatto, non si necessita di ulteriori accorgimenti per la realizzazione del vuoto., che risulta essere quindi un’ operazione veloce.
Nel brevetto n° US2007116935 (A1) diversamente si considera l'utilizzo di tre materiali dei quali uno è permeabile ai gas. In questo dispositivo è prevista una sorta di terza camera. In sostanza questo sistema consiste in un presidio che risulta essere rigido, ma non abbastanza per sostituire l'interazione con una tavola spinale, richiedendo inoltre costi di fabbricazione elevati. Analizzando con attenzione appare quanto segue; una serie di elettro-termo saldature o incollaggi tra lo strato interno e quello esterno, per realizzare le camere, rende il prodotto notevolmente rigido, quindi la ripiegatura del materasso
difficoltosa, ancor più se si va contro le pieghe impedendo il posizionamento del materasso all’interno della barella. Il nuovo sistema permette di poter piegare con facilità il materasso in qualsiasi direzione si desideri, in quanto non presenta alcuna resistenza meccanica legata alle saldature stagne che sono invece poste sul solo tratto perimetrale. Si tiene a precisare che il sistema proposto con il brevetto US2007 116935 (A1) è sicuramente evoluto se riferito a quanto presente ora in commercio, ma non soddisfa sia la necessità di riduzione dei volumi presenti nei mezzi di soccorso, sia la necessaria rigidezza del supporto, come da protocolli medici per pazienti politraumatizzati o sospetti tali. Questo dispositivo risulterà ottimo se utilizzato in alcune procedure di immobilizzazione quali l’estricazione di pazienti in spazi angusti come in un'auto incidentata, in cui vengono utilizzati come giubbetti e posizionati sulla schiena del paziente; la parziale rigidezza del presidio concede un effettivo vantaggio dell'inserimento dello stesso sulla schiena del paziente, cosa che con il sistema proposto non è possibile ottenere, proprio per la morbidezza del prodotto. Un ulteriore svantaggio del brevetto US20071 16935 (A1) risulta direttamente alla verifica applicativa del prodotto: i materassi proposti in commercio non hanno la possibilità di avvolgere il paziente ma si limitano a fornire il solo una parziale rigidezza del paziente medesimo; le cinghie fanno il resto, mentre il nuovo sistema si adatta facilmente alla conformazione anatomica laterale del paziente, mantenendo il comfort e tutti i vantaggi del sistema a vuoto. Da precisare che il nuovo sistema è estremamente più pratico anche nelle lavorazioni, mentre in US2007 116935 (A1) queste risulteranno essere di costo superiore e meno flessìbili in quanto devono essere eseguite più perazion in contemporanea per la confezione del materasso. Il nuovo sistema prevede il posizionamento manuale o meccanico dei cuscini in tessuto traspirante nella posizione e allo spessore desiderato, all’interno di uno stampo che con un'unica operazione permette di confezionare il materasso finito. Inoltre sono possibili con questo metodo anche lavorazioni personalizzate o di piccola tiratura. In conclusione si tiene ad evidenziare che la nuova soluzione presenta un insieme di vantaggi: una struttura rigida integrata che risponde alle necessità dei protocolli medici; il comfort del materasso; la riduzione del costo, dello spazio e della quantità di presidi presenti nei mezzi di soccorso. La nuova soluzione risulterà essere un presidio unico, che condensa la maggior parte dei vantaggi di quelli presenti allo stato dell'arte: tavola spinale resistente e rigida con l’utilizzo di materiali innovativi come fibra di carbonio, materasso a vuoto a spessori differenziati e stabile nel posizionamento, ferma capo e barella basket sia per il paziente adulto che pediatrico, che presenta di fatto un’ assoluta novità.
Le ali del materasso permettono infine una buona protezione sia termica che meccanica del paziente, lasciando la possibilità all’operatore di effettuare indagini o somministrare cure lasciando un braccio od altra parte esposta alla vista. Inoltre l'ingombro del materasso, in posizione neutra, occupa spazio nei mezzi di soccorso. Nel caso di trasporto speciale tramite mezzi aerei o recupero del paziente da zone impervie, spesso è utilizzata un’ulteriore speciale barella detta “basket” nella quale viene inserito il paziente con gli eventuali presidi utilizzati; detto “basket” serve a issare il paziente evitando che possa uscire o cadere. Il presidio medico oggetto di brevettazione, grazie alla stabilità e
barella rigida, e al contenimento del materasso a depressione, eventualmente corredato da cinghie supplementari di stabilizzazione del paziente, permette l’utilizzo senza ulteriori presidi.
Sommario deirinvenzione
L’invenzione in oggetto consente di superare gli inconvenienti relativi ai dispositivi citati in Stato dell’Arte, presentando una soluzione che prevede una struttura polimerica rigida atta a trasportare il paziente in sicurezza e correttamente immobilizzato, integrato di ferma capo gonfiabile, cinghie e materasso a depressione, soluzione unica sia per il paziente pediatrico che adulto. Il funzionamento del dispositivo e le relative metodologie di applicazione risulteranno chiare dalle tavole di disegni allegate, a scopo esemplificativo ma non limitativo delle eventuali ulteriori metodologie di impiego
Descrizione dei disegni
- Tav.1 rappresenta una visuale dall'alto della barella rigida (fig.A), una visuale laterale della stessa (fig.B) e una vista della tavola di chiusura della barella (fig. C)
- Tav.2 rappresenta una vista dall’alto del materassino a depressione con evidenziate le camere di depressione in materiale traspirante e le cinghie dì contenimento.
- Tav.3 rappresenta una vista dall’alto del materassino a depressione con evidenziata la struttura del ferma capo gonfi abile (fig. D)
- Tav.4 rappresenta una vista del dietro del materassino a depressione con evidenziata la struttura e dispositivi di cuscini gonfiabili.
- Tav.5 rappresenta una vista di fianco della barella con materassino a depressione e paziente a carico (fig. E), una vista dall’alto in sezione degli strati dei materassino (fig. F e G), e la diversificazione tra l’immobilizzazione di un paziente adulto (fig. h) e pediatrico (fig. g).
Descrizione dettagliata dell’invenzione.
Con riferimento alle figure di cui sopra, la struttura rigida (a) è conformata in modo tale da contenere il materassino a depressione (b), che ne diviene parte integrante. Si risolve quindi un problema d’ingombro dando al presidio una multifunzionalità in un unico elemento. Inoltre la presenza del materassino (b) ha la duplice funzione d’immobilizzazione “full body" del paziente e di massima garanzia di comfort, che aumenta ulteriormente data la presenza di cuscini gonfiabili (21) (cfr. Tav.4) come descritto precedentemente. La struttura rigida (a) (cfr. Tav.1 , fig.A, B, e C) ha una forma studiata per ridurre gli spessori ed il peso, aumentare la facilità di presa dei soccorritori e sopportare torsioni meccaniche nel trasporto. E’ costituita da un fondo concavo (1), sul quale è presente un nastro in velcro (7) atto a garantire un perfetto aggancio del materassino a depressione (b); sul contorno vi sono delle asole o maniglie ergonomiche (2) per il sollevamento ed il passaggio di cinghie; la flangia (4) risulta sollevata da terra per facilitare la presa manuale della struttura (a) da parte del soccorritore. Il dettaglio (5) di fig.B - Tav.1 mostra la differenza di altezza della struttura rigida (a) tra la posizione di testa (superiore) e la posizione di piede (inferiore) rispetto un piano orizzontale; la differenza di altezza serve a tenere la testa del paziente in posizione più elevata rispetto ai piedi, come suggerito dalle pratiche di primo soccorso in caso di traumi. Dei fori laterali (6) consentono il fissaggio meccanico del materasso tramite cinghie (31 a,b,c,d). La struttura rigida (a) viene ulteriormente dotata di un coperchio (8), allo scopo di chiudere e proteggere il materasso interno nella movimentazione e stivaggio del presidio; detto coperchio è munito di fori passanti (10), atti ad impugnare la barella se chiusa con il coperchio stesso. Una linea di divisione (9) separa il coperchio in due pezzi; nel caso in cui si debbano effettuare estricazioni particolari una parte del coperchio può essere rimossa successivamente. Se corredata infine di rinforzo specifico tramite ispessimento posto nella zona dei fori di sollevamento (3), adeguato alle nonnative dell’ente avio trasporto italiano ENAC o altro ente estero, la struttura rigida (a) può essere utilizzata anche tramite argano o verricello per il trasporto aereo, evitando così il riposizionamento del paziente nel cosiddetto “basket” accelerando i tempi dell’intervento da parte dei soccorritori. La conformazione del materassino a depressione (b) è divisa in zone anatomiche e risolve il problema di poter trattare con facilità il paziente; infatti, pur garantendo l'immobilizzazione generale, lascia la possibilità al soccorritore di definire e liberare determinate aree su cui operare trattamenti o verifiche sanitarie ritenute opportune o essenziali. La camera interna del materassino (cfr. Tav.2) è configurata in segmenti o aree definite (12) (camere interne laterali in tessuto o altro materiale permeabile ai gas), (13) (camera interna zona testa in tessuto o altro materiale permeabile ai gas), e (14) (camera interna zona corpo in tessuto o altro materiale permeabile ai gas), tutte contenenti sfere di materiale espanso a spessore differenziato. La struttura del materassino è a triplo strato (11), I cui dettagli sono visibili nelle figure F e G in tavola 5: sostanzialmente è costituito da uno strato protettivo esterno (25), uno strato stagno interno (26) ed uno strato traspirante (27) che presenta o non tramatura a filo o a termo-elettro saldatura (29), atta a stabilizzare
espanso (28) della sacca interna. Il materassino viene ulteriormente dotato di una valvola stagna (22) che si innesta tra gli strati (25) e (26), e che permette l’aspirazione del gas interno. I teli vengono saldati lungo la linea perimetrale di saldatura (30). Con riferimento di Tav.2, sono infine presenti delle cinghie (15) di fissaggio del paziente tramite velcro o altro sistema meccanico. La forma peculiare del materassino e delle sue camere interne (12) (13) e (14) mantiene stabile il materiale espanso nella posizione in cui è stato collocato, una volta posizionato il paziente e conformato il materasso sul corpo del paziente, durante l’aspirazione dell’ana. Si facilita e si accelera così il posizionamento del paziente sulla barella rispetto ai materassini tradizionali. I cuscini gonfiabili (21) (cfr. tav.
4) per il tratto lombo-sacrale ed il cavo popliteo, possono essere posti sia internamente che esternamente al materasso (b), fissandoli tramite velcro o cinghie alla spinale stessa. Detti cuscini vengono gonfiati tramite un sistema di gonfiaggio (23), composto da tubi interni, valvole stagne, manometro (32) per verifica della pressione interna e pompetta (33). Nella stessa Tav.4 si possono osservare le strisce di velcro (24), saldate sul materassino (b) per fissare meccanicamente il corpo del paziente allo stesso. Inoltre la struttura ferma capo gonfiabile (16) (cfr. Tav.3), completa del cuscino di compensazione (20) (cuscino rigido removibile atto a compensare le differenze anatomiche tra la testa del paziente adulto (Tav.5-fig.h; il cuscino (20) viene posto sotto la testa del paziente) e la testa del paziente pediatrico (Tav.5-fig.i; il cuscino (20) viene posizionato in verticale, non sotto la testa), permette il posizionamento sia del paziente pediatrico sìa adulto; grazie al fatto di essere integrata alla barella (a) e al materasso (b), favorisce la riduzione dei volumi
dei presidi ad oggi utilizzati e presenti nella maggior parte dei mezzi di soccorso. Detto ferma capo gonfiabile (16) è removibile, è composto da camere separate collegate tra loro con un tubicino di raccordo (16a) attraverso il quale passa l’aria proveniente dalia pompetta di gonfiaggio (17), e viene fissato al fondo della barella tramite velcro o aggancio meccanico; è inoltre costituito da un fondo ferma capo (16b). Le ali anatomiche (18) possono essere sollevate lungo le linee (19) per tenuta a depressione del capo e del corpo, garantendo un adeguato contenimento della testa e del corpo del paziente. Il materasso a depressione (b) nella forma, conformazione interna e accessori rispetto lo stato attuale dell’arte, può essere prodotto anche per un uso separato dalla spinale.
La barella rigida (a) tramite il coperchio (8), oltre a contenere il materasso (b) può essere utilizzata come una qualsiasi spinale presente oggi sul mercato. Il presidio così com'è stato studiato permette un utilizzo sicuro, facile, confortevole, sia per il paziente adulto, sia per il paziente pediatrico. Le misure del presidio che in genere sono standard secondo la media a oggi in vigore, possono anche essere modificate per pazienti con corporatura superiore alla media, senza modificare i vantaggi offerti dal presidio unico. Il presidio completo occuperà nello stivaggio lo stesso spazio ad oggi occupato da una qualsiasi spinale, presente nei mezzi di soccorso, terrestri, marittimi ed aerei.

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI Presidio medico per immobilizzazione di pazienti con sospette lesioni spinali 1) Presidio medico atto all'immobilizzazione del corpo di un paziente traumatizzato, costituito da un materassino a depressione integrato su una struttura rigida, caratterizzato dal fatto che detto collegamento viene realizzato tramite un nastro in velcro, posto sul fondo della struttura rigida, combinato ad un collegamento meccanico, tramite cinghie passanti attraverso opportuni fori presenti sui bordi della struttura rigida.
  2. 2) Presidio medico atto all'immobilizzazione del corpo di un paziente traumatizzato, costituito da un materassino a depressione integrato su una struttura rigida, come da riv.1, caratterizzato dal fatto che detto materassino è un materiale multistrato composto dai seguenti 3 (tre) strati: a) Uno strato esterno protettivo; b) Uno strato stagno interno; c) Uno strato interno traspirante in cui sono contenute delle palline o truciolo di materiale espanso.
  3. 3) Materassino a depressione integrato su una struttura rigida, come da rìv.2, costituito da moduli separati e caratterizzato dal fatto che detti moduli, contenenti il materiale espanso, vengono posizionati nelle rispettive camere interne a tenuta stagna (strato intermedio del materassino) nello spessore e nella quantità desiderata e bloccati tramite tramatura a filo o altra tecnica, ed essendo detti moduli indipendenti collegati tra loro sia dall'inserimento in un unico involucro sia dalla vicinanza o sovrapposizione per contatto, allo scopo di impedire lo scivolamento de! materiale espanso verso il basso una volta in uso. 4} Presidio medico atto all’immobilizzazione del corpo di un paziente traumatizzato, costituito da un materassino a depressione integrato su una struttura rigida, come da riv.1, detta struttura rigida presentante una concavità lungo il corpo centrale atta a contenere il materassino, detta concavità essendo caratterizzata dai fatto di definire uno spessore complessivo della struttura rigida decrescente dalla zona su cui poggia la testa del paziente in direzione dei piedi, allo scopo di mantenere il capo del paziente sollevato rispetto ai piedi. 5) Presidio medico atto all'mmobilizzazione del corpo di un paziente traumatizzato, come da riv,1, utilizzabile sia per un paziente adulto che per un paziente pediatrico, caratterizzato dal fatto che tale doppio impiego viene reso possibile grazie all’utilizzo di un cuscino di compensazione regolabile, tramite connessioni a velcro, da una posizione sotto la testa del paziente (adulto), ad una posizione verticale, esterna alla testa (bambino).
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