ITVI20110342A1 - Dispositivo di sicurezza elettronico per una barriera di protezione - Google Patents

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ITVI20110342A1
ITVI20110342A1 IT000342A ITVI20110342A ITVI20110342A1 IT VI20110342 A1 ITVI20110342 A1 IT VI20110342A1 IT 000342 A IT000342 A IT 000342A IT VI20110342 A ITVI20110342 A IT VI20110342A IT VI20110342 A1 ITVI20110342 A1 IT VI20110342A1
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Description

D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
La presente invenzione à ̈ generalmente applicabile al campo dei dispositivi elettrici di sicurezza ed ha particolarmente per oggetto un dispositivo di sicurezza elettronico per una barriera di protezione.
Stato della tecnica
Sono noti diversi dispositivi di sicurezza elettronici applicabili a barriere di protezione per impianti industriali atte ad per aprire un circuito elettrico in situazioni di emergenza o di pericolo per un utilizzatore.
In particolare, tali noti dispositivi comprendono una prima porzione associata ad una parte fissa della barriera ed una seconda porzione associata ad una parte mobile della stessa barriera quale, ad esempio, una protezione, un portello o similare, per controllarne lo stato di apertura e di chiusura ed interrompere il funzionamento dell’impianto nel caso in cui la barriera sia aperta.
In particolare, il dispositivo comprenderà uno o più interruttori configurati per modificare il proprio stato elettrico, passando da chiuso ad aperto o viceversa, in funzione della distanza che separa la porzione fissa da quella mobile.
Ad esempio, l’interruttore potrà essere elettricamente chiuso solo se le due parti sono ad una distanza nulla o particolarmente ridotta.
Una tipologia particolarmente diffusa di tali dispositivi di sicurezza prevede la presenza di un transponder RFID associato alla porzione mobile ed atto a dialogare con un dispositivo ricetrasmettitore ancorato alla parte fissa ed avente una testa di lettura atta a ricevere un segnale di identificazione inviato dal transponder ed a confrontarlo con un codice presente al suo interno.
In questo modo, in caso di corrispondenza tra i due codici, il dispositivo provvede a chiudere il circuito consentendo l’azionamento dell’impianto.
Questa configurazione previene eventuali azionamenti accidentali o fraudolenti in quanto per la chiusura del circuito à ̈ necessario che il dispositivo ricetrasmettitore comunichi con un ben definito transponder.
Tuttavia, anche tali soluzioni non sono esenti da inconvenienti, in quanto eventuali interferenze potrebbero causare errori di lettura e conseguenti malfunzionamenti.
Per superare tali inconvenienti sono state proposte alcune soluzioni di tali dispositivi di sicurezza provvisti di circuiti di controllo atti a prevenire possibili malfunzionamenti.
Ad esempio, in EP0968567 Ã ̈ descritto un dispositivo di sicurezza elettronico del tipo sopra descritto in cui i circuiti di controllo a microprocessore preposti alla verifica della corrispondenza tra il codice di identificazione trasmesso dal transponder ed il codice memorizzato nella testa di lettura sono duplicati.
In particolare, ogni circuito di controllo à ̈ configurato per eseguire in modo indipendente la valutazione del segnale ricevuto ed il confronto tra il codice identificativo ricevuto e quello memorizzato.
Il segnale di comando sarà generato solo se il confronto tra il codice di identificazione ricevuto e quello memorizzato avrà dato esito positivo per entrambi i circuiti di controllo.
Tale dispositivo, pur garantendo maggiore sicurezza grazie alla ridondanza dei circuiti di controllo, non à ̈ esente da alcuni inconvenienti, un primo dei quali à ̈ rappresentato dalla evidente complicazione circuitale legata alla necessità di duplicare gli elementi preposti al controllo.
Inoltre, la valutazione della distanza che separa il transponder dalla testa di lettura si basa sulla rilevazione deN’ampiezza del segnale di ritorno ricevuto la quale può facilmente variare a causa delle interferenze spurie presenti nell’area circostante il dispositivo.
Inoltre, il circuito di controllo opera direttamente sulla forma d’onda del segnale ricevuto e ciò potrebbe introdurre distorsioni tali da modificarne significativamente il valore di ampiezza, in particolar modo in presenza di malfunzionamenti.
Un ulteriore inconveniente di tale soluzione à ̈ rappresentato dal fatto che il segnale ricevuto à ̈ poco immune al rumore ambientale e per rilevare correttamente tale segnale il circuito di controllo deve comprendere filtri particolarmente efficaci e relativamente costosi, che devono essere inoltre centrati in maniera particolarmente precisa attorno alla frequenza di trasmissione del segnale stesso, con riduzione delle possibilità di adattare le caratteristiche del filtraggio in funzione delle diverse tipologie di trasponder presenti nel mercato.
Inoltre, la presenza di un dispositivo di monitoraggio dell’ampiezza del segnale ricevuto e degli elementi di valutazione riduce ulteriormente la possibilità di utilizzare differenti tipologie di trasponder RFID aventi differenti frequenze di trasmissione.
Non da ultimo, il dispositivo di monitoraggio del livello del segnale ricevuto à ̈ collegato a valle dell’antenna della testa di lettura e può risentire negativamente della temperatura deH’ambiente esterno in cui à ̈ installato il dispositivo di sicurezza elettronico.
Presentazione dell’invenzione
Scopo del presente trovato à ̈ quello di superare gli inconvenienti sopra riscontrati, realizzando un dispositivo di sicurezza elettronico per barriere di protezione che presenti caratteristiche di elevata efficienza e relativa economicità.
Uno scopo particolare à ̈ quello di realizzare un dispositivo di sicurezza elettronico per barriere di protezione che sia difficilmente manomettibile e che presenti un elevato grado di sicurezza.
Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di sicurezza elettronico per barriere di protezione in grado di rilevare in maniera particolarmente precisa la distanza tra la parte mobile e la parte fissa.
Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di sicurezza elettronico per barriere di protezione che presenti elevata immunità al rumore e alle interferenze spurie presenti nell’ambiente.
Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di sicurezza elettronico per barriere di protezione che utilizzi un ridotto numero di componenti e sia relativamente economico nella realizzazione.
Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di sicurezza elettronico per barriere di protezione che sia particolarmente flessibile e consenta di utilizzare diverse tipologie di trasponder RFID.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente in seguito, sono raggiunti da un dispositivo di sicurezza elettronico, in accordo alla rivendicazione 1, per una barriera di protezione, in cui la barriera comprende una parte fissa ed una parte mobile, il quale dispositivo comprende un trasponder ancorabile alla parte mobile della barriera ed in cui à ̈ memorizzato un codice di identificazione, un dispositivo ricetrasmettitore ancorabile alla parte fissa della barriera ed atto a ricevere da detto trasponder un segnale di ritorno associato a detto codice di identificazione, mezzi di commutazione aventi un circuito elettronico pilota(master) collegato a detto dispositivo ricetrasmettitore per trattare detto segnale di ritorno e generare un primo segnale di uscita in risposta a detto codice di identificazione per la commutazione di almeno un circuito elettrico associato alla barriera.
II dispositivo si caratterizza per il fatto che detto dispositivo ricetrasmettitore à ̈ atto ad elaborare detto segnale di ritorno per generare un segnale di controllo avente almeno un parametro elettrico variabile in funzione della distanza istantanea di detto dispositivo ricetrasmettitore rispetto a detto trasponder.
Forme vantaggiose di realizzazione del trovato sono ottenute in accordo alle rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un dispositivo di sicurezza elettronico per una barriera di protezione secondo il trovato, illustrato a titolo di esempio non limitativo con l’aiuto delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 Ã ̈ una vista prospettica di un dispositivo di sicurezza secondo il trovato in una prima forma di realizzazione;
la FIG. 2 à ̈ uno schema a blocchi semplificato dell’interruttore di Fig.1 ; la FIG. 3 à ̈ una vista di un primo particolare dello schema di Fig.2 comprensiva dei diagrammi temporali di due segnali;
la FIG. 4 Ã ̈ una prima rappresentazione dello spettro in frequenza di un segnale di Fig. 3;
la FIG. 5 Ã ̈ una seconda rappresentazione dello spettro in frequenza di un segnale di Fig. 3;
la FIG. 6 Ã ̈ una vista di un secondo particolare dello schema di Fig.2; la FIG. 7 Ã ̈ un diagramma di flusso di terzo particolare di Fig. 5;
la FIG. 8 à ̈ un diagramma di flusso di un quarto particolare di Fig. 5; Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferito Con riferimento alle figure citate, un dispositivo di sicurezza elettronico per una barriera di protezione, indicato globalmente con 1, potrà essere applicato ad una barriera di protezione di una zona di lavoro, non illustrata nei disegni allegati in quanto di tipo in sé noto, alla quale sarà associato uno o più circuiti elettrici di sicurezza S, S’.
In particolare, la barriera potrà comprende un telaio fisso delimitante l’area di lavoro ed una parte mobile atta a consentire l’accesso in modo controllato di un operatore all’interno della stessa.
Il dispositivo 1 potrà essere elettricamente collegato ad uno o più circuiti di sicurezza S, S’, di segnalazione, di emergenza o allarme, per attivare gli stessi contestualmente all’apertura o alla chiusura della parte mobile della protezione, in modo da garantire le necessarie condizioni di sicurezza.
Un dispositivo di sicurezza elettronico 1 per una barriera di protezione secondo il trovato comprende un trasponder 2 ancorabile alla parte mobile della barriera in cui à ̈ memorizzato un codice di identificazione l|D.
Inoltre, il dispositivo comprende un dispositivo ricetrasmettitore 3 ancorabile alla parte fissa della barriera ed atto a trasmettere un segnale di eccitazione STX in radiofrequenza al trasponder 2 e ricevere dallo stesso un segnale di ritorno SRX associato al codice di identificazione IID.
Inoltre, sono previsti mezzi di commutazione 4 collegati al dispositivo ricetrasmettitore 3 ed aventi un circuito elettronico pilota(master) 5 collegato con il dispositivo ricetrasmettitore 3 ed atto a trattare il segnale di ritorno SRX per prelevare e trattare il codice di identificazione ID e generare un primo segnale di uscita SOUT per la commutazione di almeno un circuito elettrico S, S’ associato alla barriera.
Secondo una caratteristica peculiare del trovato, il dispositivo ricetrasmettitore 3 Ã ̈ atto ad elaborare il segnale di ritorno SRX per generare un segnale di controllo Se avente almeno un parametro elettrico P variabile in funzione della sua distanza istantanea rispetto al trasponder 2.
Il dispositivo ricetrasmettitore 3 potrà essere configurato per generare un segnale di controllo Scavente parametri elettrici differenti da quelli presenti nel segnale di ritorno SRX. Tali parametri potranno essere dipendenti dal valore istantaneo assunto dai parametri elettrici del segnale di ritorno SRX trasmesso dal trasponder 2.
Opportunamente, i mezzi di commutazione 4 potranno comprendere un circuito elettronico pilotato(slave) 6, collegato al circuito pilota 5, atto a ricevere il segnale di controllo Se e variare il primo segnale di uscita SOUT in funzione dello stesso.
In questo modo il primo segnale di uscita SOUT potrà comandare i mezzi di commutazione 4 per aprire o chiudere il circuito elettrico di sicurezza S, S’ quando il segnale di controllo Scpresenta un parametro elettrico P associato ad una distanza tra il dispositivo ricetrasmettitore 3 e il trasponder 2 inferiore o superiore di una distanza di riferimento predeterminata.
Secondo una configurazione esemplificativa e non limitativa del trovato illustrata nelle figure, il dispositivo 1 potrà essere configurato per chiudere due circuiti elettrici di sicurezza S, S’ quando la distanza tra il dispositivo ricetrasmettitore 3 ed il trasponder 2 à ̈ inferiore o uguale alla distanza di riferimento.
Viceversa, quando la tale distanza à ̈ maggiore della distanza di riferimento il dispositivo 1 potrà aprire i circuiti elettrici di sicurezza S, S’ segnalando così l’apertura della parte mobile della protezione.
Opportunamente, il trasponder 2 potrà comprendere un’etichetta elettronica 7 contenente il codice di identificazione IID ed atta ad essere autoalimentatata dal segnale di eccitazione STx trasmesso dal dispositivo ricetrasmettitore 3.
In particolare, il segnale di eccitazione SJX potrà essere del tipo a radiofrequenza con frequenza sostanzialmente costante e corrispondente alla frequenza di attivazione dell’etichetta elettronica 7.
Ad esempio, il dispositivo ricetrasmettitore 3 potrà generare un segnale di eccitazione STx di tipo sostanzialmente periodico con frequenza sostanzialmente pari a 125kHz in modo da poter autoalimentare una vasta tipologia di trasponder 2 presenti nel mercato.
II dispositivo ricetrasmettitore 3 potrà comprendere un’antenna 8 atta trasmettere il segnale di eccitazione STXe ricevere il segnale di ritorno SRX.
Inoltre, il segnale di ritorno SRX potrà presentare la medesima frequenza del segnale di eccitazione STXoppure una frequenza diversa da quest’ultimo.
Opportunamente, il segnale di controllo Se generato dal dispositivo ricetrasmettitore 3 potrà essere del tipo periodico con frequenza di ripetizione fc sostanzialmente costante nel tempo.
Come meglio illustrato in FIG. 3, il segnale di controllo Se potrà essere sostanzialmente del tipo ad onda quadra con frequenza di ripetizione fc pari a 2kHz.
Secondo un aspetto particolarmente vantaggioso del trovato, un tale segnale di controllo Se potrà anche essere utilizzato come segnale di sincronismo per il circuito elettronico pilota 5 posto a valle del dispositivo ricetrasmettitore 3.
II dispositivo ricetrasmettitore 3 potrà essere configurato per generare, a partire dal segnale di ritorno SRX, un segnale di identificazione SIDcontenente il codice di identificazione l|Ddel trasponder 2.
In questo modo, il dispositivo ricetrasmettitore 3 potrà fornire al circuito elettronico pilota 5 il segnale di identificazione SID e il segnale di controllo Se, entrambi illustrati in Fig. 3.
Quest’ultimo potrà essere utilizzato sia per determinare la distanza istantanea tra il dispositivo ricetrasmettitore 3 ed il trasponder 2, che per sincronizzare la ricezione e l’elaborazione del segnale di identificazione SID.
Opportunamente, il circuito elettronico pilotato 6 potrà essere atto a ricavare il parametro elettrico P mediante l’analisi in frequenza del segnale di controllo periodico Se.
Infatti, la variazione della distanza tra il dispositivo ricetrasmettitore 3 ed il trasponder 2 può causare una variazione istantaneamente del rapporto r tra la durata della porzione a livello alto 9 del segnale di controllo Se e la durata della porzione a livello basso 10 dello stesso e tale rapporto r può variare nell’arco di uno o più periodi di ripetizione Te.
La variazione istantanea del rapporto r potrà generare una modifica dell’andamento dello spettro in frequenza del segnale di controllo Se rispetto all’andamento dello spettro assunto da un comune segnale periodico ad onda quadra.
Infatti, se il dispositivo ricetrasmettitore 3 si trova ad una distanza dal trasponder 2 inferiore alla distanza di riferimento, il segnale di controllo Se presenterà un primo spettro in frequenza, ad esempio del tipo illustrato in Fig. 4, la cui distribuzione à ̈ sostanzialmente approssimabile con una curva gaussiana avente un picco energetico principale centrato in corrispondenza della frequenza di ripetizione fc.
Viceversa, se il dispositivo ricetrasmettitore 3 si trova ad una distanza dal trasponder 2 superiore alla distanza di riferimento, il segnale di controllo Scpresenterà un secondo spettro in frequenza, ad esempio del tipo illustrato in Fig. 5, la cui distribuzione energetica prevede un picco secondario centrato alla frequenza di ripetizione fc e due picchi principali, sostanzialmente simmetrici, traslati in frequenza rispetto alla frequenza di ripetizione fc.
Nel primo caso, Ã ̈ possibile definire un primo intervallo centrale Fi di frequenze, centrato rispetto alla frequenza di ripetizione fc, a cui corrisponde il massimo di energia del picco principale.
Tuttavia, secondo caso si possono definire due rispettivi intervalli laterali di frequenze F2, F3, traslati rispetto al primo intervallo Fi, ciascuno dei quali corrisponde al massimo energetico del corrispondente picco simmetrico.
In questo modo, il circuito elettronico pilotato 6 potrà essere configurato per associare al parametro elettrico P una grandezza proporzionale alla frequenza corrispondente al picco massimo di energia rilevato dall’analisi dello spettro in frequenza del segnale di controllo Sc.
Se la distanza tra il dispositivo ricetrasmettitore 3 ed il trasponder 2 à ̈ inferiore o uguale a quella di riferimento, il parametro elettrico P sarà associato ad un valore di frequenza compreso nell'intervallo centrale Fi mentre se tale distanza à ̈ superiore a quella di riferimento il parametro elettrico P sarà associato ad un valore di frequenza compreso in uno degli intervalli laterali F2, F3.
Tuttavia, si intende sottolineare che il segnale di controllo Se, pur presentando un rapporto r variabile in funzione della distanza, potrà rimanere sempre del tipo periodico con frequenza di ripetizione fc di poco variabile nell’intorno di un valore medio predeterminato.
Opportunamente, il circuito elettronico pilota 5, illustrato in Fig. 6, comprende almeno un primo 11 ed un secondo ingresso 12 collegati al dispositivo ricetrasmettitore 3 per ricevere rispettivamente il segnale di controllo Se e il segnale di identificazione S|D, ed almeno una prima uscita 13 per il primo segnale di uscita SOUT·
Inoltre, il circuito elettronico pilota 5 potrà comprendere una sezione di memoria 14 destinata a memorizzare almeno un codice di riferimento IDREF di uno o più trasponder 2 identificabili dall’interruttore 1.
Opportunamente, l’unità di elaborazione pilota 5 potrà comprendere una prima unità di elaborazione a microprocessore 15 atta a prelevare dalla sezione di memoria 14 il codice di riferimento IDREF memorizzato per confrontarlo con il codice di identificazione l|Dpresente al secondo ingresso 12.
Il primo microprocessore 15 potrà essere configurato per rilevare il segnale di controllo Se presente al primo ingresso 11 dell’unità di elaborazione master in modo da utilizzare lo stesso come segnale di sincronismo.
In questo caso, utilizzando la sincronizzazione fornita dal segnale di controllo Se, il primo processore 15 potrà rilevare la corrispondenza tra il codice di identificazione IID associato al segnale di identificazione S|Dpresente al secondo ingresso 12 ed uno dei codici di riferimento IDREF memorizzati.
Opportunamente, il primo processore 15 potrà inviare al circuito elettronico pilotato 6 un primo segnale di attivazione SIA in risposta al confronto eseguito dal processore stesso tra il codice di identificazione l|D, associato al segnale di identificazione S|D, ed uno o più codici di riferimento IDREF memorizzati.
Opportunamente, il circuito elettronico pilotato 6 potrà essere collegato al circuito elettronico pilota 5 e potrà comprendere almeno un terzo ingresso 16 connesso al dispositivo ricetrasmettitore 3 per ricevere dallo stesso il segnale di controllo Se ed almeno una seconda uscita 17 per un secondo segnale di uscita S’OUT·
Inoltre, il circuito elettronico pilotato 6 potrà comprendere un secondo processore 18 con una sezione programmabile 19 atta a definire mezzi di filtraggio numerico per analizzare lo spettro in frequenza del segnale di controllo Sce generare il parametro elettrico P.
I mezzi di filtraggio numerico potranno essere configurati per rilevare la frequenza corrispondente al picco energetico dello spettro associando la stessa al parametro elettrico P del segnale di controllo Se-Opportunamente, i mezzi di filtraggio numerico potranno essere centrati rispetto alla frequenza di ripetizione fc del segnale di controllo Se e potranno presentare una larghezza di banda W fissa o variabile, meglio illustrata in Fig. 5.
II secondo microprocessore 18 potrà generare un secondo segnale di attivazione S2Ain funzione del valore associato al parametro elettrico P del segnale di controllo Se e potrà inviare tale secondo segnale di attivazione S2A al circuito elettronico pilota 5.
Vantaggiosamente, il circuito elettronico pilota 5 ed il circuito elettronico pilotato 6 sono atti a generare un corrispondente primo SOUT ed un secondo segnale di uscita S’OUT in funzione, rispettivamente, del secondo
S2A e del primo segnale di attivazione SIA
Infatti, il circuito elettronico pilota 5 potrà essere configurato per generare un corrispondente primo segnale di uscita S0UT in funzione sia dell’elaborazione eseguita dal primo processore 15 che del secondo segnale di attivazione S2A-Tuttavia, il circuito elettronico pilotato 6 potrà essere configurato per generare un corrispondente secondo segnale di uscita S’OUT in funzione sia dell’elaborazione eseguita dal secondo microprocessore 18 che del primo segnale di attivazione S-iA.
Opportunamente, i mezzi di commutazione 4 potranno comprendere almeno un primo 20 ed un secondo interruttore a semiconduttore 21 ciascuno dei quali potrà avere terminali di uscita 22, 22’; 23, 23’ collegabili ad uno o più circuiti elettrici di sicurezza S, S’ ed un terminale di ingresso 24, 25 collegato alle corrispondenti prima 13 e seconda uscita 17 dei circuiti elettronici pilota 5 e pilotato 6 in modo da ricevere dagli stessi il primo SOUT ed i secondo segnale di uscita S’OUT·
Come meglio illustrato in Fig. 6, il primo 20 ed il secondo interruttore a semiconduttore 21 potranno essere formati da una coppia di transistori di potenza, ad esempio del tipo IGBT o similari, il cui ingresso à ̈ pilotato dal primo SOUT O dal secondo segnale di uscita S’OUT prodotto dal corrispondente circuito elettronico pilota 5 o pilotato 6.
Secondo la configurazione illustrata, ciascun circuito elettronico pilota 5 o pilotato 6 potrà essere collegato ad un singolo transistore 20, 21 e potrà essere configurato per inviare all’ingresso 24, 25 dello stesso un corrispondente primo SOUT e secondo segnale di uscita S’OUT del tipo sincronizzati tra loro e generati in maniera indipendente per incrementare il grado di sicurezza nella commutazione dei circuiti di sicurezza S e S’.
Opportunamente, ciascun circuito elettronico pilota 5 e pilotato 6 potrà comprendere rispettivi circuiti di retroazione 26, 27 associati al corrispondente elemento interruttore a semiconduttore 20, 21 ed atti a controllarne il funzionamento.
Il primo 15 ed il secondo processore 18 potranno essere configurati per generare un corrispondente primo SOUT e secondo segnale di comando
S’OUT atto ad aprire o chiudere stabilmente il transistore quando il corrispondente circuito di retroazione 26, 27 segnala una anomalia presente negli stessi.
Secondo un ulteriore aspetto del trovato à ̈ previsto un metodo di elaborazione del circuito elettronico pilota 5, illustrato in Fig. 7, il quale prevede una prima fase a) di prelevamento di un codice di riferimento IDREF memorizzato dalla porzione di memoria 14 ed una fase b) di confronto di tale codice di riferimento IDREF con il codice di identificazione IID associato al segnale di identificazione SID presente al secondo ingresso 12.
Inoltre, à ̈ prevista una fase c) di generazione ed invio al circuito elettronico pilotato 6 del primo segnale di attivazione SIA generato in funzione dell’esito prodotto dal confronto operato durante la fase b).
Se la fase di confronto b) produce esito negativo il circuito elettronico pilota 5 si preparerà ad eseguire una successiva fase a) di prelevamento di un codice di riferimento IDREF e segnalerà tale condizione al circuito elettronico pilotato 6 con un opportuno primo segnale di attivazione S-|Agenerato ed inviato nella fase c).
Viceversa, se la fase b) di confronto à ̈ positiva, il dispositivo elettronico pilota 5 segnalerà tale condizione al circuito elettronico pilotato 6 con un primo segnale di attivazione SIA ed eseguirà una fase d) di rilevamento del secondo segnale di attivazione S2A inviato dal circuito elettronico pilotato 6 in risposta alla ricezione del primo segnale di attivazione SiA.
Se la fase d) rileva un secondo segnale di attivazione S2A di tipo positivo, corrispondente ad una distanza tra il dispositivo ricetrasmettitore 3 ed il trasponder 2 inferiore 0 uguale alla distanza di riferimento, il circuito elettronico pilota 5 eseguirà una fase e) di generazione ed invio del primo segnale di uscita SOUT ai mezzi di commutazione 4.
Viceversa, se la fase d) rileva un secondo segnale di attivazione S2Adi tipo negativo, corrispondente ad una distanza tra il dispositivo ricetrasmettitore 3 ed il trasponder 2 superiore alla distanza di riferimento, il circuito elettronico pilota 5 si preparerà ad eseguire una successiva fase di prelevamento a) di un codice di riferimento IDREF-In maniera analoga, come meglio illustrato in Fig. 8, à ̈ possibile descrivere un metodo di elaborazione associato al circuito elettronico pilotato 6.
Tale metodo comprende una fase f) di determinazione del parametro elettrico variabile P associato alla frequenza corrispondente al picco energetico principale dello spettro in frequenza del segnale di controllo Se.
Opportunamente, à ̈ prevista una fase g) di confronto di tale parametro elettrico P con un valore corrispondente alla distanza di riferimento la quale à ̈ seguita da una fase h) di generazione ed invio al circuito elettronico pilota 5 del secondo segnale di attivazione S2Ain funzione del valore assunto dal parametro P.
Se il parametro elettrico P à ̈ associato ad una distanza tra il dispositivo ricetrasmettitore 3 ed il trasponder 2 inferiore o uguale alla distanza di riferimento, à ̈ prevista una fase i) di rilevamento del primo segnale di attivazione SM inviato dal circuito elettronico pilota 5 e, se quest’ultimo à ̈ di tipo positivo, seguirà una fase I) di generazione ed invio del secondo segnale di controllo S’OUT ai mezzi di commutazione 4.
Tuttavia, se la fase i) rileva un primo segnale di attivazione SIA di tipo negativo, il circuito elettronico pilotato 6 si preparerà ad eseguire una nuova fase f) di determinazione del parametro elettrico P.
Da quanto sopra descritto appare evidente che il trovato realizza gli scopi prefissati ed in particolare quello di realizzare un dispositivo di sicurezza elettronico per una barriera di protezione particolarmente sicuro e compatto e che possa essere utilizzato in una vasta tipologia di circuiti elettronici di sicurezza.
II dispositivo secondo il trovato à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire daN'ambito del trovato.
Anche se il dispositivo di sicurezza elettronico per una barriera di protezione à ̈ stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non alcuna limitazione aN'ambito di tutela rivendicato.

Claims (14)

  1. R I V E N D I C AZ I O N I 1. Un dispositivo di sicurezza elettronico per una barriera di protezione, in cui la barriera comprende una parte fissa ed una parte mobile, il quale dispositivo comprende: - un trasponder (2) ancorabile alla parte mobile della barriera ed in cui à ̈ memorizzato un codice di identificazione (l|D); - un dispositivo ricetrasmettitore (3) ancorabile alla parte fissa della barriera ed atto a ricevere da detto trasponder (2) un segnale di ritorno (SRX) associato a detto codice di identificazione (IID); - mezzi di commutazione (4) aventi un circuito elettronico pilota(master) (5) collegato a detto dispositivo ricetrasmettitore (3) per trattare detto segnale di ritorno (SRX) e generare un primo segnale di uscita (SOUT) in risposta a detto codice di identificazione (l|D) per la commutazione di almeno un circuito elettrico (S, S’) associato alla barriera; caratterizzato dal fatto che detto dispositivo ricetrasmettitore (3) à ̈ atto ad elaborare detto segnale di ritorno (SRX) per generare un segnale di controllo (Se) avente almeno un parametro elettrico (P) variabile in funzione della distanza istantanea di detto dispositivo ricetrasmettitore (3) rispetto a detto trasponder (2).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di commutazione (4) comprendendo un circuito elettronico pilotato(slave) (6), collegato a detto circuito pilota (5), ed atto a variare detto primo segnale di uscita (SOUT) in funzione di detto segnale di controllo (Se).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto segnale di controllo (Se) Ã ̈ del tipo periodico con frequenza di ripetizione (fc) sostanzialmente costante.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detto circuito elettronico pilotato (6) à ̈ atto a ricavare detto almeno un parametro elettrico variabile (P) mediante un’analisi in frequenza di detto segnale di controllo (Se).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto circuito elettronico pilotato (6) comprende una sezione programmabile (19) atta a definire mezzi di filtraggio numerico per analizzare lo spettro in frequenza di detto segnale di controllo (Se) e generare detto almeno un parametro elettrico variabile (P).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di filtraggio numerico presentano una larghezza di banda (W) fissa o variabile sostanzialmente centrata rispetto a detta frequenza di ripetizione (fc) di detto segnale di controllo (Se).
  7. 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo ricetrasmettitore (3) Ã ̈ atto ad elaborare detto segnale di ritorno (SRX) per generare un segnale di identificazione (S!D) contenente detto codice di identificazione (l|D) di detto trasponder (2).
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto circuito elettronico pilota (5) presenta almeno un primo (11) ed un secondo ingresso (12) collegati al dispositivo ricetrasmettitore (3) per ricevere rispettivamente detto segnale di controllo (Se) e detto segnale di identificazione (SID) ed almeno una prima uscita (13) per detto primo segnale di uscita (SQUT)·
  9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 2 alla 8, caratterizzato dal fatto che detto circuito elettronico pilotato (6) comprende almeno un terzo ingresso (16) connesso a detto dispositivo ricetrasmettitore (3) per ricevere detto segnale di controllo (Se) ed almeno una seconda uscita (17) per un secondo segnale di uscita (S’OUT)·
  10. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto circuito elettronico pilota (5) comprende una sezione di memoria (14) per la memorizzazione di almeno un codice di riferimento (IDREF) ed una prima unità di elaborazione a microprocessore (15) atta a confrontare detto codice di identificazione (ID) con detto almeno un codice di riferimento (IDREF) e rilevare detto segnale di controllo (Se) per generare un primo segnale di attivazione (SIA) da inviare a detto circuito elettronico pilotato (6).
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 5 alla 10, caratterizzato dal fatto che detto circuito elettronico pilotato (6) Ã ̈ atto a generare un secondo segnale di attivazione (S2A) in funzione di detto almeno un parametro elettrico (P) ed inviare lo stesso a detto circuito elettronico pilota (5).
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 11 , caratterizzato dal fatto che detto circuito elettronico pilota (5) à ̈ atto a generare detto primo segnale di uscita (SOUT) in funzione di detto secondo segnale di attivazione (S2A) e detto circuito elettronico pilotato (6) à ̈ atto a generare detto secondo segnale di uscita (S’OUT) in funzione di detto primo segnale di attivazione (S1A).
  13. 13. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 9 alla 11 , caratterizzato dal fatto che detti mezzi di commutazione (4) comprendono un primo (20) ed un secondo interruttore a semiconduttore (21) collegati rispettivamente a detta prima (13) e detta seconda uscita (17) di detti circuiti elettronici (5, 6) per ricevere rispettivamente detto primo (S0UT) e detto secondo segnale di uscita (S’OUT), detti interruttori (20, 21) essendo collegabili ad uno o più circuiti elettrici (S, S’) per la commutazione degli stessi.
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detti circuiti elettronici (5, 6) comprendono rispettivi circuiti di retroazione (26, 27) associati al corrispondente interruttore a semiconduttore (20, 21) per controllarne il funzionamento.
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