ITVI20110005A1 - Elemento edile strutturale - Google Patents

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ITVI20110005A1
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structural building
sheets
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Inventor
Maria Teresa Mazzucchelli
Dominique Palumbo
Michel Palumbo
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Michel Palumbo
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    • E04BUILDING
    • E04CSTRUCTURAL ELEMENTS; BUILDING MATERIALS
    • E04C3/00Structural elongated elements designed for load-supporting
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    • E04C3/36Columns; Pillars; Struts of materials not covered by groups E04C3/32 or E04C3/34; of a combination of two or more materials

Description

Domanda di Brevetto per Invenzione Industriale a titolo:
“ELEMENTO EDILE STRUTTURALE”
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione è applicabile al campo dell’edilizia e riguarda elementi strutturali quali travi, architravi, pilastri, arcate o altro.
Più in dettaglio, la presente invenzione si riferisce ad elementi strutturali realizzati in materiale trasparente con particolare riferimento al vetro.
Stato della tecnica
Da alcuni anni è noto l’uso di materiale trasparente, ed in particolare vetro, per la realizzazione di elementi strutturali quali travi, architravi, pilastri, arcate o similari.
In particolare, sono noti elementi strutturali realizzati mediante l’unione in un multistrato di lastre di vetro temprato. La superiore resistenza del vetro temprato rispetto al vetro non temprato ha infatti indotto i primi progettisti a impiegarlo come componente essenziale di elementi strutturali in vetro.
Poiché questi devono comunque assolvere a specifiche di sicurezza con particolare riferimento alla tenuta agli sforzi, lo spessore delle lastre ed il loro numero viene scelto in base ai calcoli strutturali eseguiti in fase di progettazione.
L’unione tra le lastre è ottenuta mediante apposito materiale, generalmente trasparente, interposto tra esse. Tipicamente possono essere utilizzati polimeri, materiali intumescenti, resine, colle speciali o altro. Esempi di polimeri adesivi trasparenti comunemente utilizzati sono il polivinilbutirrale, ed i polimeri ionomerici quali ad esempio il Sentry Glas Plus (SGP, Du Pont).
Anche la scelta del tipo di materiale interposto tra le lastre interviene nei calcoli eseguiti in fase di progettazione dell’elemento strutturale e riferiti alla sua tenuta agli sforzi, non tanto per il funzionamento ordinario dell’elemento strutturale, quanto per il caso di rottura accidentale di una o più lastre.
Tuttavia, poiché il vetro temprato in caso di rottura produce il collasso completo della lastra che si riduce ad una infinità di schegge di piccole dimensioni, per evitare il rischio di rottura di tutte le lastre, in fase progettuale la sicurezza dell'elemento strutturale risulta demandata alla presenza di un numero di lastre ridondanti rispetto a quanto effettivamente necessario per sostenere i carichi di progetto. In ogni caso, la lesione con frammentazione di tutte le lastre comporta il completo cedimento dell’elemento strutturale così realizzato non essendo presente alcuna risorsa post rottura.
Ovviamente, ciò comporta un aumento degli ingombri e del peso dell’elemento edile strutturale complicando non solo la fase di progettazione della struttura in cui esso viene inserito, ma anche la sua gestione e movimentazione sia in produzione che in trasporto e, infine, in cantiere. Ovviamente risultano maggiorati anche i costi di produzione.
Sono anche noti elementi strutturali realizzati con lastre di vetro non temprato, generalmente comprendenti anche una o più lastre in materiale plastico trasparente tenace, tipicamente un polimero tenace quale policarbonato, SGP o similari. Detti materiali polimerici tenaci trasparenti giocano un importante ruolo essenzialmente nel caso in cui l’elemento strutturale dovesse entrare in crisi.
Contrariamente a quanto avviene nel caso del vetro temprato, infatti, il vetro non temprato si lesiona, ma non frammenta. In particolare si osserva che elementi strutturali realizzati con un multistrato di lastre di vetro non temprato, qualora vengano lesionate tutte le lastre, possono mantenere una resistenza residua agli sforzi a condizione che le regioni lesionate di vetro ed il materiale tenace frapposto tra le lastre, riescano insieme a sostenere le azioni esterne. In questo senso, a differenza degli elementi strutturali realizzati esclusivamente in vetro temprato, nel caso di elementi strutturali realizzati in vetro non temprato è possibile evitarne il collasso avendo avuto l’accortezza di stratificare tra loro lastre di vetro e lastre di polimero tenace di opportuno spessore.
In realtà l’interposizione di lastre in polimero tenace consente di posticipare il collasso in quanto il materiale frapposto fra le lastre, sia esso policarbonato, SGP od altro, è meno rigido del vetro ed in caso di rottura di tutte le lastre in vetro il carico graverebbe esclusivamente sul materiale frapposto nella stratifica con una localizzazione delle deformazioni in corrispondenza delle sezioni di rottura dei vetri.
Sono noti elementi edili strutturali come quelli descritti in EP 1 432 881 B1, dove, per evitare i fenomeni di localizzazione sopra descritti, vengono utilizzati elementi di rinforzo tipicamente posizionati lungo uno o più bordi dell’elemento strutturale. In particolare, gli elementi di rinforzo vengono posizionati nelle regioni dell’elemento strutturale soggette a sforzi di trazione. Infatti, le lastre di vetro, per quanto danneggiate, sono comunque in grado di affrontare sforzi per compressione, ma non sforzi per trazione. L’aggiunta degli elementi di rinforzo, quindi, consente all’elemento strutturale di affrontare entrambi tali sforzi nonostante il danneggiamento di tutte le lastre di vetro che lo compongono.
Generalmente, come elemento di rinforzo sono utilizzati elementi laminari o barre aventi rigidezza e resistenza superiore a quella del vetro. Tali rinforzi devono essere perfettamente aderenti e resi solidali, mediante adesivo, al bordo dell'elemento strutturale in vetro stratificato al fine di far si che, in caso di rottura delle lastre, il rinforzo possa ridistribuire le sollecitazioni esterne alle regioni di vetro rotte, ma ancora costituenti lo stratificato.
Dopo la fessurazione, quindi, l'equilibrio della struttura è assicurato dalla risultante degli sforzi di compressione nel vetro e dalla forza di trazione nel rinforzo.
Si osserva anche che gli elementi di rinforzo consentono di aumentare il momento di inerzia dell’elemento strutturale al fine di ridurre i fenomeni di instabilità. Inoltre, essi consentono di proteggerne il bordo dall'aggressione chimica dell'ambiente e ridurne il fenomeno di corrosione sotto stress.
Come detto in precedenza, un aspetto degli elementi strutturali edili appena descritti è che essi sono realizzati stratificando tra loro esclusivamente lastre in vetro temprato in quantità ridondante oppure sono realizzati esclusivamente con lastre in vetro non temprato con almeno una lastra di materiale tenace oppure una bandella incollata allo stratificato di vetro in corrispondenza dei bordi sollecitati a trazione al fine di assicurare la tenuta dell’elemento strutturale in caso di rottura delle lastre. In altri termini la scelta è guidata esclusivamente dall’attenzione ai comportamenti dell’elemento strutturale stratificato dopo la rottura parziale o totale delle lastre di vetro che lo costituiscono.
Tuttavia, la condizione di sicurezza dopo le rotture deve coesistere con la resistenza dell'elemento strutturale prima della crisi. In altri termini, gli elementi strutturali appena descritti e realizzati in vetro non temprato non tengono conto del fatto che tale vetro, oltre ad essere meno resistente del vetro temprato, è altresì soggetto al fenomeno di stress corrosion, ossia un fenomeno di degrado del materiale dovuto all'azione combinata di corrosione e applicazione di un carico. Tale fenomeno può condurre, anche a distanza di anni, alla rottura improvvisa ed inaspettata. Il vetro temprato non soggiace a tale fenomeno a causa dello stato di pre-compressione superficiale che lo caratterizza.
In particolare, l'effetto combinato del carico e deN’umidità ambientale causa una progressiva perdita di resistenza del vetro non temprato nel tempo. La progettazione di elementi strutturali in vetro basati su lastre di vetro non temprate e non protette dall'aggressione deN'umidità ambientale non può quindi prescindere dalla verifica accurata della sua resistenza, verifica che avviene tipicamente secondo la teoria della meccanica della frattura elastica lineare.
Si comprende, quindi, che un inconveniente importante degli elementi strutturali sopra descritti e realizzati in vetro non temprato è che almeno le lastre i cui bordi soggetti a trazione sono esposti aN’ambiente esterno non risultano protetti dai fattori ambientali di indebolimento come l’umidità e quindi, si dove prevedere una riduzione di resistenza nel tempo del vetro che ne limita l'utilizzo. In particolare deve essere limitato il carico che tali elementi strutturali possono sostenere. Ne risulta limitata anche la vita utile nonché l’usabilità. In particolare, gli elementi strutturali così realizzati non possono essere utilizzati in ambienti particolarmente umidi in cui il fenomeno di perdita di resistenza risulta notevolmente accelerato. Una protezione incompleta delle lastre di vetro non temprato che costituiscono l’elemento strutturale soggetto a stress corrosion inevitabilmente limita la funzionalità poiché tutte le lastre sono sollecitate meccanicamente dallo stesso carico nominale.
È evidente che in presenza di elementi di rinforzo che coprono tutto il bordo dell’elemento strutturale, come nel caso descritto in EP 1 432 881 B1, l’azione degradante degli agenti atmosferici, ed in particolare deN’umidità, è decisamente limitata. Tuttavia, i carichi applicabili rimangono comunque limitati dal fatto di impiegare lastre in vetro non temprato.
Presentazione dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra evidenziati mettendo a disposizione un elemento edile strutturale in vetro che presenti una resistenza alle sollecitazioni superiore agli elementi equivalenti realizzati in vetro non temprato.
Un altro scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un elemento edile strutturale in vetro che presenti un grado di resistenza agli agenti atmosferici, ed in particolare aN’umidità, superiore agli elementi equivalenti realizzati con vetro non temprato.
Un ulteriore scopo del presente brevetto è mettere a disposizione un elemento strutturale che garantisca tenacità e resistenza meccanica anche dopo l’eventuale rottura di alcune o di tutte le lastre di vetro.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da un elemento edile strutturale in accordo con le rivendicazioni che seguono le quali sono parte integrante della presente descrizione.
In particolare, esso potrà comprendere una o più prime lastre di vetro non temprato.
Secondo un aspetto dell'invenzione, l’elemento edile strutturale potrà comprendere anche almeno un elemento di rinforzo aderente ad almeno una prima porzione perimetrale delle prime lastre per incrementarne la rigidezza fissionale e/o la rigidità, nonché per sostenere i carichi esterni di trazione dopo l’eventuale rottura di una o più lastre di vetro non temprato. Risulta quindi migliorata la tenuta strutturale dell’elemento edile in caso di rottura di alcune o di tutte le prime lastre.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, l’elemento edile strutturale potrà comprendere anche almeno un elemento tenace, tipicamente ma non necessariamente costituito da un polimero, aderente ad almeno una delle prime lastre in vetro non temprato per incrementarne la tenacità nel caso in cui una o più prime lastre dovesse lesionarsi.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, l’elemento edile strutturale potrà comprendere una o più seconde lastre di vetro a resistenza incrementata rispetto alle prime lastre, disposte affiancate alle prime lastre e ad esse stabilmente associate.
Ciò consentirebbe, vantaggiosamente, di aumentare in senso assoluto la resistenza dell’elemento edile strutturale. Tali lastre, inoltre, non vengono aggredite dall'umidità ambientale e quindi non sarebbe necessario ridurre a priori la resistenza del vetro per stimarne l'abbattimento nel tempo.
In altri termini, quindi, un elemento edile strutturale così realizzato è un elemento multistrato ottenuto accostando una pluralità di lastre di vetro non temprato, eventualmente con una pluralità di lastre in materiale polimerico tenacizzante, ad una pluralità di lastre di vetro a resistenza incrementata, ad esempio vetro temprato. L’accostamento tra le lastre potrà essere realizzato, vantaggiosamente, mediante materiale adesivo per rendere l’elemento strutturale coeso e omogeneo.
Opportunamente, quindi, ciascun tipo di lastra potrà compensare, con le proprie caratteristiche, gli svantaggi dell’altro tipo di lastra.
Per massimizzare l’efficacia dell’elemento strutturale è conveniente che tanto le modalità di trasferimento dei carichi esterni all’elemento strutturale quanto l’appoggio dell’elemento strutturale ai sistemi di vincolo inducano il passaggio delle sollecitazioni meccaniche prevalentemente (se non esclusivamente) attraverso le lastre in vetro temprato. In questo modo è possibile attribuire alle lastre di vetro temprato il sostanziale compito di sostenere i carichi meccanici di progetto durante la vita ordinaria dell’elemento strutturale. Alla regione tenacizzata viene invece attribuito il compito di garantire la sicurezza essenzialmente (se non esclusivamente) nel caso di rottura accidentale di una o più lastre di vetro temprato. L’aver mantenuto sostanzialmente scariche le lastre non temprate consente alla regione tenacizzata dell’elemento strutturale di intervenire al massimo delle sue potenzialità portanti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, di un elemento edile strutturale secondo l’invenzione, illustrata a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 rappresenta un elemento edile strutturale secondo l’invenzione in vista sezionata;
le FIGG. da 2 a 4 rappresentano alcune varianti esecutive dell’elemento edile strutturale di FIG. 1.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti Con riferimento alle figure citate, ed in particolare alla fig. 1, si descrive un elemento edile strutturale 1 in materiale trasparente utilizzabile, ad esempio, per realizzare travi, architravi, pilastri, arcate o altro.
L’elemento strutturale comprende una prima lastra di vetro non temprato 2 che, come noto, ha la caratteristica di lesionarsi senza frammentare. Tale prima lastra 2 assicura quindi che l’elemento strutturale 1, anche in caso di rottura, non collassi immediatamente, ma resista agli sforzi di compressione.
Tipicamente la prima lastra 2 è costituita da vetro ricotto, ma ciò non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzioni equivalenti.
Per quanto nelle figure sia rappresentato un elemento strutturale con una singola prima lastra, è evidente che ciò non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzione dell’invenzione nelle quali vi è una pluralità di prime lastre. In questo caso, esse sono tipicamente associate tra loro, eventualmente in gruppi, tramite l’interposizione di materiale adesivo che può essere costituito, ad esempio, da collanti, polimeri o altro. Più in dettaglio, alcuni esempi di materiale adesivo sono costituiti dal polivinilbutirrale, da polimeri ionomerici, dal poliuretano o da materiali intumescenti. In ogni caso, il materiale adesivo è tipicamente di tipo trasparente.
Nemmeno lo spessore della prima lastra 2 come rappresentata non deve essere considerato in senso limitativo. Le prime lastre infatti possono presentare uno spessore inferiore a quanto rappresentato o anche superiore.
Al fine di consentire la resistenza anche agli sforzi di trazione e migliorare la tenuta complessiva dell’elemento strutturale 1, è presente un elemento di rinforzo 3 aderente ad una prima porzione perimetrale 4 della prima lastra 2 per incrementarne la rigidezza fissionale e/o la rigidità. In particolare, l’elemento di rinforzo 3 assicura la resistenza agli sforzi di trazione cui è sottoposto l’elemento strutturale 1 anche quando si è verificata la rottura della prima lastra Anche in questo caso la forma di esecuzione rappresentata in fig. 1 non deve essere considerata limitativa per differenti forme di esecuzione. In figura infatti si osserva che l’elemento di rinforzo 3 è aderente alla sola superficie perimetrale inferiore 5. Secondo varianti esecutive non rappresentate ma rientranti nel concetto inventivo del presente brevetto, gli elementi di rinforzo possono essere più di uno ed aderenti a differenti porzioni perimetrali della prima piastra, o delle prime piastre nel caso siano più d’una. Ad esempio, gli elementi di rinforzo possono essere due, uno aderente alla superficie perimetrale inferiore ed uno aderente alla superficie perimetrale superiore.
Tipicamente, ma non necessariamente, l’elemento di rinforzo 3 è costituito da elementi laminari anche stratificati o da barre a sviluppo prevalentemente longitudinale. A causa della sua funzione, esso può essere realizzato da materiali di svariato tipo quali, ad esempio, acciaio, titanio, alluminio o materiale composito a matrice polimerica fibro-rinforzata.
Secondo un aspetto dell’invenzione, l’elemento edile strutturale 1 comprende anche due seconde lastre 6 di vetro a resistenza incrementata rispetto al vetro della prima lastra 2. In particolare, le seconde lastre 6 sono disposte affiancate alla prima lastra 2 e da parti opposte della stessa. Esse sono inoltre associate stabilmente alla prima lastra 2 tipicamente mediante i succitati materiali adesivi.
Generalmente, il vetro a resistenza incrementata è costituito da vetro temprato termicamente, vetro temperato chimicamente o vetro indurito. Ovviamente, anche in questo caso ciò non deve essere inteso in senso limitativo per l’uso di vetri di altra tipologia che comunque presentino una resistenza incrementata. Altrettanto ovviamente, il numero di seconde lastre di vetro può essere senza dubbio differente da due.
In ogni caso, si osserva che l’elemento strutturale 1 è composto dall'insieme di lastre di vetro non temprato e di vetro a resistenza incrementata, tipicamente temprato, con ciò sfruttando le caratteristiche vantaggiose di entrambi.
In particolare, le prime lastre 2 di vetro non temprato assicurano la tenuta strutturale in compressione anche in caso di rottura di tutte le lastre 2, 6 di vetro grazie al fatto che esse non frammentano.
Dal loro canto, le lastre di vetro temprato assicurano una maggiore resistenza ai carichi. Per questo motivo secondo un aspetto dell'invenzione si prevede di far caricare essenzialmente le lastre di vetro temprato durante il funzionamento ordinario degli elementi strutturali. Per ottenere questo risultato si è previsto di dimensionare opportunamente le lastre di vetro temprato o in corrispondenza degli appoggi all’interno delle selle di vincolo oppure di inducendo il reindirizzamento delle forze esterne in maniera selettiva sulle lastre in vetro temprato.
In questo senso, in figura si osserva che, secondo la forma di esecuzione che si descrive, il carico C poggia esclusivamente sulle seconde lastre 6. In particolare, la prima lastra 2 presenta un’estensione superficiale diminuita rispetto all’estensione superficiale delle seconde lastre 6 in modo che la superficie perimetrali inferiore 10 dell’elemento edile strutturale 1 presenta una coppia di gradini 11 grazie ai quali il carico C che l’elemento edile strutturale deve sopportare poggia preferenzialmente sulle seconde piastre 6.
In altri termini, il carico viene sopportato preferenzialmente dalle seconde piastre 6, mentre le prime piastre 2 svolgono un ruolo attivo in caso di rottura, aumentando la sicurezza strutturale dell’elemento edile 1 e diminuendone i problemi di progettazione.
Il posizionamento delle seconde piastre 6, esternamente alla prima piastra 2, consente inoltre di proteggere quest’ultima dagli agenti atmosferici con particolare riferimento aN’umidità. In questo senso, quindi, l’elemento strutturale 1 non risentirà del degrado dovuto a tali fenomeni.
Come più volte sottolineato in precedenza, la forma di esecuzione fin qui descritta è solo un esempio. Sono infatti da considerarsi tutte rientranti nel medesimo concetto inventivo numerose altre varianti. In particolare, come detto, il numero di seconde lastre può essere superiore a due oppure essere pari ad uno.
Anche il posizionamento delle prime e delle seconde lastre può essere differente da quanto descritto. Ad esempio esse possono essere disposte alternate e tutte associate tra loro mediante i materiali adesivi precedentemente citati.
Alcuni esempi di varianti esecutive sono riportati nelle figg. da 2 a 4.
In particolare, in fig. 2 si osserva che la seconda lastra di vetro 106 è interposta tra due prime lastre di vetro 102. In questo caso è evidente che la rottura della seconda lastra di vetro 106, che frammenta, viene contenuta dalle due prime piastre 102.
In fig. 3 invece si osserva che l’estensione superficiale delle prime piastre 202 rispetto all’estensione superficiale delle seconde piastre 206 è indifferente poiché il reindirizzamento del carico esterno e la sagomatura dell’appoggio E dell’elemento strutturale 201 è tale da consentire che il carico C in ogni caso venga trasmesso esclusivamente sulle seconde lastre 206.
In fig. 4 si osserva che l’elemento di rinforzo 303 può essere aderente non solo alle prime piastre 302, ma anche almeno parzialmente alle seconde piastre 306, con ciò aumentando la resistenza dell’elemento strutturale 301 a fenomeni di trazione.
Alla luce di quanto precede, si comprende quindi che l’elemento edile strutturale descritto supera gli inconvenienti della tecnica nota presentando, grazie alla coabitazione di lastre in vetro non temprato e lastre in vetro a resistenza incrementata, una resistenza alle sollecitazioni superiore agli elementi strutturali equivalenti dell’arte nota realizzati in vetro non temprato.
Inoltre, l’elemento strutturale dell’invenzione risulta meglio tutelato contro gli agenti atmosferici rispetto agli elementi strutturali equivalenti dell’arte nota realizzati in vetro non temprato.
Al contempo, l’elemento strutturale dell’invenzione garantisce tenacità e resistenza meccanica in caso di rottura di tutte le lastre di vetro.
In altri termini, rispetto a quanto detto nelle considerazioni sull’arte nota l’elemento strutturale dell’invenzione presenta tutti i vantaggi di un elemento strutturale in vetro temprato, o comunque a resistenza incrementata, pur essendo di dimensioni inferiori e di costi più contenuti.
Inoltre presenta tutti i vantaggi degli elementi strutturali in vetro non temprato pur sopportando carichi superiori e pur presentando una resistenza agli agenti atmosferici, e in particolarità aN’umidità, superiore a quanto avviene per gli elementi strutturali equivalenti dell’arte nota realizzati in vetro non temprato.
L’elemento edile strutturale dell’invenzione è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire daN'ambito del trovato.
Anche se l’elemento edile strutturale dell’invenzione è stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (10)

  1. Domanda di Brevetto per Invenzione Industriale a titolo: “ELEMENTO EDILE STRUTTURALE” RIVENDICAZIONI 1. Un elemento edile strutturale comprendente : - almeno una prima lastra (2; 102; 202; 302) di vetro non temprato; - almeno un elemento di rinforzo (3; 303) aderente ad almeno una prima porzione perimetrale (4) di detta almeno una prima lastra (2; 102; 202; 302) per incrementarne la rigidezza flessionale e/o la rigidità e/o la tenacità di detto elemento strutturale (1 ; 101 ; 201 ; 301) dopo l’eventuale rottura delle lastre di vetro; - almeno una seconda lastra (6; 106; 206; 306) di vetro a resistenza incrementata rispetto detta almeno una prima lastra (2; 102; 202; 302), disposta affiancata a detta almeno una prima lastra (2; 102; 202; 302) e ad essa stabilmente associata.
  2. 2. Elemento edile strutturale secondo la rivendicazione 1 , in cui detto elemento di rinforzo (303) è aderente anche ad almeno una seconda porzione perimetrale di detta almeno una seconda lastra (306) di vetro a resistenza incrementata.
  3. 3. Elemento edile strutturale secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui almeno una (10) delle superfici perimetrali di detto elemento edile strutturale (1; 101; 201) suscettibili di ricevere o scaricare carichi esterni (C) presenta almeno un gradino (11) in modo che i carichi (C) che detto elemento edile strutturale (1; 101; 201) deve sopportare poggino almeno preferenzialmente su detta almeno una seconda lastra (6; 106; 206; 306) di vetro a resistenza incrementata.
  4. 4. Elemento edile strutturale secondo la rivendicazione 3, in cui detta prima lastra (2; 102; 202; 302) presenta una estensione superficiale al più uguale all’estensione superficiale di detta seconda lastra (6; 106; 206; 306).
  5. 5. Elemento edile strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto vetro a resistenza incrementata è un vetro temprato termicamente.
  6. 6. Elemento edile strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto vetro a resistenza incrementata è un vetro temperato chimicamente.
  7. 7. Elemento edile strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto vetro a resistenza incrementata è un vetro indurito.
  8. 8. Elemento edile strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto vetro non temprato è un vetro ricotto.
  9. 9. Elemento edile strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui tra dette lastre di vetro (2, 6; 102, 106; 202, 206; 302, 306) sono interposti materiali adesivi per associare stabilmente dette lastre (2, 6; 102, 106; 202, 206; 302, 306) tra loro.
  10. 10. Elemento edile strutturale secondo la rivendicazione 9, in cui detti materiali adesivi comprendono polimeri.
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