ITVI20000279A1 - Attrezzatura per la compressione assiale di catene - Google Patents

Attrezzatura per la compressione assiale di catene Download PDF

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Roberto Giandesin
Giordano Giandesin
Luca Giandesin
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Description

Descrizione del brevetto per invenzione industriale avente titolo:” ATTREZZATURA PER LA COMPRESSIONE ASSIALE DI CATENE”.
DESCRIZIONE
L'invenzione concerne un’attrezzatura che viene utilizzata per realizzare la compressione assiale di catene.
E' noto che nel settore orafo e paraorafo vengono frequentemente utilizzate le cosiddette catene “compresse" che si ottengono forzando assialmente uno contro l’altro gli anelli dì una catena dopo che questa è stata composta concatenando gli anelli uno di seguito all’altro.
Si ottiene così una catena rigida che dopo ulteriori lavorazioni presenta effetti estetici particolari, sostanzialmente differènti da quelli che si ottengono con le note catene a maglie snodate.
Le attrezzature che vengono utilizzate per la compressione assiale delle suddette catene, sono costituite sostanzialmente da una coppia di morse tra loro contrapposte, le quali sono provviste di ganasce di presa tra le quali la catena da comprimere viene serrata e mantenuta distesa e passante attraverso le morse.
Una delle morse è mobile ed è associata a mezzi di motorizzazione che la muovono alternativamente avanti e indietro rispetto all’altra morsa che è fissa, secondo la direzione rettilinea individuata dalle ganasce e dalla catena tra esse compresa.
Gli anelli della catena vengono così compressi assialmente ottenendo la loro ricalcatura ed in taluni casi anche la loro coniatura che rende rigida la catena.
Ad ogni spostamento della morsa mobile, viene compresso un tratto di catena la cui lunghezza corrispondente alla distanza tra le morse e quindi la produzione di catene che si ottiene dipende sia dalla distanza tra le morse e sia dal numero di battute che vengono realizzate.
Di conseguenza la produzione di catena compressa può essere aumentata sia aumentando il numero di battute e sia aumentando la corsa tra le morse.
Intervenire sul primo parametro comporta una serie di inconvenienti in quanto, come è noto, le macchine alternative che lavorano ad elevata frequenza di battute, presentano notevoli problemi di funzionamento dovuti soprattutto alle inerzie delle masse in movimento, che comportano l'aumento delle fermate mano a mano che le velocità aumentano: esiste in pratica un valore limite oltre il quale non conviene o addirittura non è possibile aumentare il numero di battute.
Intervenire sul secondo parametro e cioè aumentare la distanza tra le morse e quindi la corsa di avvicinamento della morsa mobile rispetto alla morsa fissa, presenta l’inconveniente che il tratto di catena non compressa tende ad inserirsi per gravità tra le morse causando la rottura della catena.
Si osserva infatti in fig. 1 , ove è rappresentata la vista assonometrica di un’attrezzatura A di tipo noto, che le estremità E1 , E2 delle ganasce G1 , G2 appartenenti a due morse M1 , M2 tra loro contrapposte, nella loro posizione di massimo allontanamento reciproco, sono distanziate di un tratto D in cui la catena C non è supportata da alcuna ganascia.
In tale tratto D la catena C non compressa, non essendo guidata, si può incurvare per gravità verso il basso, come si osserva in fig. 1 , e quindi rompersi se viene schiacciata tra le estremità E1 , E2 delle ganasce quando la morsa mobile M1 si avvicina alla morsa fissa M2.
Per superare tale inconveniente, sono note realizzazioni nelle quali sulle ganasce della morsa mobile che bloccano la catena, viene realizzata un’opportuna sede che alloggia parte della catena già compressa.
Anche con tale soluzione si è però notato che oltre certi valori della corsa, la catena si rompe ugualmente, anche in corrispondenza del tratto che è già stato compresso.
La presente invenzione intende superare gli inconvenienti detti.
In particolare è scopo della presente invenzione realizzare un’attrezzatura per la compressione assiale di catene che consenta di realizzare corse della morsa mobile rispetto alla morsa fissa, di lunghezza maggiore di quelle realizzabili con le attrezzature di tipo noto.
E’ un ulteriore scopo che l’attrezzatura dell’Invenzione consenta di ridurre le rotture di catena che si riscontrano nelle attrezzature di tipo noto per elevati valori della corsa della morsa fissa rispetto alla morsa mobile,
Gli scopi detti sono raggiunti con la realizzazione di un’attrezzatura per la compressione assiale di catene che in accordo con la rivendicazione principale comprende almeno una coppia di morse allineate secondo una direzione rettilinea lungo la quale almeno una di dette morse è resa mobile rispetto all’altra da mezzi di motorizzazione ai quali è associato, entrambe dette morse essendo provviste di ganasce di presa che definiscono tra loro almeno un canale longitudinale atto ad accogliere detta catena da comprimere per disporla secondo detta direzione rettilinea e passante attraverso dette morse e dette ganasce, ed è caratterizzata dal fatto che le estremità tra loro contrapposte di dette ganasce presentano profili tra loro coniugabili ognuno dei quali si sviluppa per almeno un tratto della lunghezza di dette ganasce.
Secondo una preferita forma di realizzazione i profili tra loro coniugabili delle estremità di dette ganasce sono sagomati secondo una forma ad L oppure secondo una forma a V oppure ancora secondo una forma ad U, in modo che la catena sia sempre supportata dal profilo di almeno una delle ganasce, anche quando le ganasce sono distanziate tra loro. Vantaggiosamente l’attrezzatura dell’invenzione consente quindi un maggiore controllo della catena durante la fase di compressione che permette di aumentare la corsa della morsa mobile e quindi di aumentare la produzione e di ridurre le rotture della catena durante la lavorazione.
Gli scopi ed i vantaggi detti verranno meglio evidenziati durante la descrizione di preferite forme di esecuzione dell’invenzione che vengono descritte al seguito a titolo indicativo e non limitativo con riferimento alle allegate tavole di disegno in cui:
- la fig. 1 rappresenta un’attrezzatura per la compressione assiale della catena, appartenente all’arte nota;
- la fig. 2 rappresenta l’attrezzatura dell’invenzione in vista assonometrica;
- la fig. 3 rappresenta la vista in pianta di una ganascia dell’attrezzatura di fig. 2;
la fig. 4 rappresenta una sezione ortogonale delle ganasce di fig. 3;
le figg. 5 e 6 rappresentano l'attrezzatura di fig. 2 in fase operativa;
- la fig. 7 rappresenta una variante esecutiva dell’attrezzatura dell’invenzione;
la fig. 8 rappresenta la vista in pianta di una ganascia dell’attrezzatura di fig. 7;
- la fig. 9 rappresenta la sezione trasversale delle ganasce di fig. 7;
la fig. 10 rappresenta un’ulteriore variante esecutiva dell’attrezzatura dell’invenzione;
- la fig. 11 rappresenta la vista in pianta di una ganascia dell’attrezzatura di fig. 10;
la fig. 12 rappresenta la sezione trasversale delle ganasce di fig. 10;
le figure da 13 a 15 rappresentano la vista in pianta di ulteriori forme di varianti esecutive delle ganasce dell’attrezzatura di fig. 10.
L’attrezzatura per la compressione assiale di catene oggetto dell’invenzione è rappresentata in vista assonometrica in fig.
2 ove è indicata complessivamente con 1.
Si osserva che essa comprende una coppia di morse 2, 3 tra loro contrapposte, una delle quali, per esempio la morsa 2 che chiameremo al seguito morsa mobile 2, viene associata a mezzi di motorizzazione, non rappresentati nel disegno in quanto del tipo di per sé noto, atti a muoverla secondo una direzione rettilinea X rispetto alla morsa 3 che chiameremo al seguito morsa fissa 3.
Entrambe le morse 2, 3 sono provviste di ganasce di presa 4, 5 ciascuna delle quali presenta un canale longitudinale 6, 7 che la percorre in tutta la lunghezza.
Entrambi i canali longitudinali 6, 7 sono allineati secondo la medesima direzione rettilinea X di allineamento delle morse 2, 3, e presentano il profilo trasversale che corrisponde a quello esterno della catena C che viene così guidata e mantenuta distesa e passante attraverso le suddette morse 2, 3.
Ciascuna morsa 2, 3 comprende da una piastra superiore 2a, 3a ed una piastra inferiore 2b, 3b tra loro affacciate e parallele.
In particolare le piastre 2a, 2b della morsa mobile 2 sono associate a mezzi meccanici di spostamento, non rappresentati in figura in quanto del tipo di per sé noto, atti a muoverle parallelamente l’una rispetto all’altra per serrare la catena C tra le ganasce 4 mentre la piastra superiore 3a ed inferiore 3b della morsa fissa 3 sono provviste di mezzi elastici tra loro interposti e schematicamente indicati dalla molla 8 che servono a mantenerle elasticamente distanziate e cedevoli l’una rispetto all’altra in modo regolabile.
In tal modo la morsa fissa 3 oppone una resistenza controllata alla catena C che viene compressa assialmente quando la morsa mobile 3 si avvicina alla morsa fissa 3.
Per quanto riguarda le già citate ganasce 4, 5, esse sono composte da una ganascia superiore 4a, 5a e da una ganascia inferiore 4b, 5b sovrapposte e parallele tra di loro, ognuna delle quali è accolta in un rispettivo alloggiamento rispettivamente superiore 2c, 3c ed inferiore 2d, 3d ricavato rispettivamente nelle piastre superiore 2a, 3a ed inferiore 2b, 3b di ciascuna morsa.
Inoltre, ciascuna ganascia superiore 4a, 5a ed inferiore 4b, 5b presenta un solco longitudinale rispettivamente 6a, 7a e 6b, 7b che definiscono i rispettivi canali longitudinali 6, 7 come si vede in fig. 4.
Secondo l’invenzione le estremità tra loro contrapposte di dette ganasce 4a, 5a e 4b, 5b presentano profili 4c, 5c e 4d, 5d tra loro coniugabili, ognuno dei quali si sviluppa per almeno un tratto 10 della lunghezza dì dette ganasce 4a, 5a e 4b, 5b.
Nella particolare forma esecutiva dell’attrezzatura dell’invenzione rappresentata in fig. 2, i profili tra loro coniugabili 4c, 5c e 4d, 5d sono sagomati a forma di L.
In particolare si osserva in fig. 3 che un qualsiasi piano di sezione tracciato ortogonalmente alla direzione rettilinea X in corrispondenza delle estremità delle suddette ganasce, interseca sempre almeno uno dei suddetti profili coniugabili. Si osserva infatti che il piano π interseca entrambi i profili coniugati mentre i piani πa e πb intersecano il profilo coniugabile rispettivamente delle ganasce 4 e 5.
Questo comporta che anche quando i profili coniugabili delle ganasce sono distanziati tra loro come rappresentato in fig.
3, la catena C che alloggia nel canale 6, 7 è sempre sostenuta.
Questo comporta un maggior sostegno e controllo della catena C e quindi la possibilità di aumentare la lunghezza del tratto che viene compresso, aumentando dì conseguenza la produzione e riducendo la possibilità di rotture.
Operativamente si inizia dalla situazione rappresentata in fig. 2 in cui l’attrezzatura è disposta in posizione di riposo con la catena C inserita passante attraverso le morse e le ganasce.
La catena C viene quindi serrata tra le ganasce 4 della morsa mobile 2 avvicinando tra loro le piastre 2a, 2b secondo i versi indicati dalle frecce 11 a, 11 b come si osserva in fig. 5.
Dopo il serraggio delle ganasce 4, la morsa mobile 2 viene spostata verso la morsa fissa 3 secondo il verso indicato dalla freccia 12 di fig. 6 fino a disporre i profili delle ganasce 4, 5 uno a contatto dell’altro.
In tal modo gli anelli che compongono la catena vengono ravvicinati assialmente tra loro e deformati fino ad ottenerne, eventualmente, anche la coniatura e trasformando così la catena da snodata a rigida.
La regolazione della molla 8, come già si è detto, è proporzionale all’entità della spinta assiale esercitata dallo spostamento della morsa mobile 2, in modo da ottenere il voluto grado di compressione tra le maglie e garantire, nello stesso tempo, anche l'avanzamento della catena C.
Successivamente le piastre 2a, 2b della morsa 2 vengono prima allontanate reciprocamente in modo da aprire le ganasce e liberare la catena tra esse compresa e quindi la morsa 2 viene fatta arretrare rispetto alla morsa fissa 3 fino a disporla nuovamente nella posizione rappresentata in fig.
2, pronta per eseguire un’altra fase di compressione di un altro spezzone di catena.
Si comprende che data la sagomatura ad L delle estremità delle ganasce, nel tratto 10 interessato dai profili coniugati delle ganasce stesse, la catena C è sempre supportata da almeno una ganascia. E’ così possibile aumentare il passo di avanzamento della morsa mobile 2 e di conseguenza aumentare anche la produzione rispetto ad attrezzature analoghe di tipo noto.
Il maggior controllo che si ottiene sulla catena in lavorazione evita anche le rotture e rende la lavorazione più affidabile. Una variante esecutiva dell’attrezzatura dell’invenzione è rappresentata in fig. 7 ove è indicata complessivamente con 20 e differisce dalla variante esecutiva precedentemente descritta in quanto le estremità delle ganasce 24, 25 tra loro contrapposte, presentano profili coniugabili a forma di U.
Le ganasce 24, 25, analogamente alla variante esecutiva prima descritta, sono composte da una ganascia superiore 24a, 25a e da una ganascia inferiore 24b, 25b sovrapposte e parallele tra di loro.
Per ottenere che anche in questo caso la catena C sia sempre sostenuta anche quando le estremità delle ganasce sono tra loro allontanate, è necessario che il canale 26, 27 che sostiene la catena C, come si osserva nelle figg. 8 e 9, presenti la larghezza maggiore della larghezza del profilo coniugabile a forma di U.
Un’altra variante esecutiva dell’attrezzatura dell'invenzione è rappresentata in fig. 10, ove è indicata complessivamente con 30, la quale differisce dalla forma esecutiva precedentemente descritta in quanto le ganasce 34, 35 sono composte da due ganasce superiori 34a, 35a e da due ganasce inferiori 34b, 35b, ognuna delle quali è costituita da un elemento parallelepipedo.
In particolare ogni coppia di ganasce è costituita da due elementi parallelepipedi affiancati tra loro ed uno arretrato rispetto all’altro, in modo da configurare per le estremità delle ganasce 34, 35 profili coniugabili a forma di L come si osserva in fig. 1 1.
Tale variante esecutiva, come si osserva anche nella fig. 12, prevede che il canale 36, 37 che alloggia la catena C, sia composto da quattro solchi longitudinali tra loro paralleli 36a, 37a e 36b, 37b, ognuno ricavato in un rispettivo elemento parallelepipedo che forma le ganasce.
Anche la variante esecutiva dell’attrezzatura dell'invenzione rappresentata in fig. 10 potrà prevedere che le ganasce abbiano le estremità sagomate con profili coniugabili a forma di U.
In tal caso le ganasce 44, 45 presenteranno la configurazione che si osserva in fig. 13 in cui esse comprendono ganasce superiori 44a, 45a e ganasce inferiori 44b, 45b, composte ciascuna da una coppia di elementi parallelepipedi tra loro affiancati.
Un'ulteriore variante esecutiva, che si osserva in fig. 14, prevede che le ganasce 54, 55 presentino i profili coniugati sagomati a forma di V. In particolare le ganasce comprendono ganasce superiori 54a, 55a e ganasce superiori 54b, 55b ognuna delle quali è composta da un unico elemento prismatico.
Un’altra variante esecutiva si osserva in fig. 15 ove le ganasce 64, 65 sagomate con l'estremità a forma di V, comprendono ganasce superiori 64a, 65a e ganasce inferiori 64b, 65b composte ciascuna da una coppia di elementi prismatici tra loro affiancati.
E’ evidente che qualsiasi delle varianti esecutive descritte potrà prevedere che il canale longitudinale praticato nelle ganasce che alloggia la catena, sia realizzato con profilo trasversale di forma qualsiasi in funzione del profilo trasversale della catena da lavorare.
Inoltre i profili coniugabili delle estremità delle ganasce potranno essere realizzati anche con forme differenti da quelle descritte ed illustrate, perché presentanti la caratteristica di garantire sempre alla catena in lavorazione il supporto da parte di almeno una delle ganasce.
Eventuali ulteriori varianti esecutive non descritte e non citate, se rientranti nell’ambito delle rivendicazioni che seguono, sono da ritenersi tutte protette dal presente brevetto.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Attrezzatura (1 ; 20; 30) per la compressione assiale di catene (C) comprendente almeno una coppia di morse (2; 3) allineate secondo una direzione rettilinea (X) lungo la quale almeno una di dette morse è resa mobile rispetto all’altra da mezzi di motorizzazione ai quali è associata, entrambe dette morse essendo provviste di ganasce di presa (4, 5; 24, 25; 34, 35; 44, 45; 54, 55; 64, 65) che definiscono tra loro almeno un canale longitudinale (6, 7; 26, 27; 36, 37) atto ad accogliere detta catena (C) da comprimere per disporla secondo detta direzione rettilinea (X) e passante attraverso dette morse (2; 3) e dette ganasce (4, 5; 24, 25; 34, 35; 44, 45; 54, 55; 64, 65), caratterizzata dal fatto che le estremità tra loro contrapposte di dette ganasce (4, 5; 24, 25; 34, 35; 44, 45; 54, 55; 64, 65) presentano profili tra loro coniugabili (4c, 5c; 4d, 5d) ognuno dei quali si sviluppa per almeno un tratto (10) della lunghezza di dette ganasce.
  2. 2) Attrezzatura (1 ; 20; 30) secondo la rivendicazione 1 ) caratterizzata dal fatto che dette ganasce (4, 5; 24, 25; 34, 35; 44, 45; 54, 55; 64, 65) presentano una prima posizione di lavoro in cui dette estremità sono disposte con i rispettivi profili coniugabili (4c, 5c; 4d, 5d) in contatto tra loro ed una seconda posizione di lavoro in cui dette estremità sono disposte con i rispettivi profili coniugabili allontanati reciprocamente ad una distanza tale che un piano di sezione (π; πa; π b) tracciato in corrispondenza di dette estremità perpendicolarmente a detta direzione rettilinea (X), interseca sempre almeno uno di detti profili coniugabili (4c, 5c; 4d, 5d).
  3. 3) Attrezzatura (1 ; 20; 30) secondo la rivendicazione 1 ) caratterizzata dal fatto che ognuna di dette morse (2, 3) comprende una piastra superiore (2a, 3a) ed una piastra inferiore (2b, 3b) affacciate e distanziate parallelamente tra loro.
  4. 4) Attrezzatura (1 ; 20; 30) secondo la rivendicazione 3) caratterizzata dal fatto che ognuna di dette ganasce (4, 5; 24, 25; 34, 35; 44, 45; 54, 55; 64, 65) comprende una o più ganasce superiori (4a, 5a; 34a, 35a; 44a, 45a; 54a, 55a; 64a, 65a) associate a detta piastra superiore (2a, 3a) ed una o più ganasce inferiori (4b, 5b; 34b, 35b; 44b, 45b; 54b, 55b; 64b, 65b) associate a dette piastre inferiori (2b, 3b), sovrapposte ed allineate parallelamente tra di loro secondo detta direzione rettilinea (X) che esse individuano.
  5. 5) Attrezzatura (1 ) secondo la rivendicazione 4) caratterizzata dal fatto che in ognuna di dette ganasce superiori (4a, 5a; 44a, 45a; 54a, 55a; 64a, 65a) ed in ognuna di dette ganasce inferiori (4b, 5b; 44b, 45b; 54b, 55b; 64b, 65b) sono realizzati rispettivi solchi longitudinali (6a, 6b; 7a, 7b; 26a, 26b; 36a, 36b; 37a, 37b) tra loro contrapposti atti a definire detti canali longitudinali (6, 7; 26, 27; 36, 37).
  6. 6) Attrezzatura (1 ; 20; 30) secondo la rivendicazione 5) caratterizzata dal fatto che ognuno di detti solchi longitudinali (6a, 6b; 7a, 7b; 26a, 26b; 36a, 36b; 37a, 37b) si sviluppa per tutta la lunghezza della rispettiva ganascia.
  7. 7) Attrezzatura (1 ; 20; 30) secondo la rivendicazione 1 ) o 5) caratterizzata dal fatto che detto almeno un canale longitudinale (6, 7; 26, 27; 36, 37) presenta sezione ortogonale coniugabile alla sezione ortogonale di detta catena (C) da comprimere.
  8. 8) Attrezzatura (1 ; 20; 30) secondo la rivendicazione 4) caratterizzata dal fatto che ognuna di dette piastre (2a, 2b; 3a, 3b) presenta un alloggiamento (2c, 2d; 3c, 3d) atto ad accogliere dette ganasce di presa (4, 5; 24, 25; 34, 35; 44, 45; 54, 55; 64, 65).
  9. 9) Attrezzatura (1 ; 30) secondo la rivendicazione 1) caratterizzata dal fatto che detti profili tra loro coniugabili (4c, 5c; 4d, 5d) di dette estremità di dette ganasce (4, 5) sono sagomati a forma di L 10) Attrezzatura (1 ; 20) secondo la rivendicazione 1 ) caratterizzata dal fatto che detti profili tra loro coniugabili di dette estremità di dette ganasce (24, 25; 44, 45) sono sagomati a forma di U. 11 ) Attrezzatura (1 ) secondo la rivendicazione 1 ) caratterizzata dal fatto che detti profili tra loro coniugabili di dette estremità di dette ganasce (54, 55; 64, 65) sono sagomati a forma di V.
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