ITVA20130009A1 - Vestizione agevolata per aree a contaminazione controllata - Google Patents

Vestizione agevolata per aree a contaminazione controllata Download PDF

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ITVA20130009A1 IT000009A ITVA20130009A ITVA20130009A1 IT VA20130009 A1 ITVA20130009 A1 IT VA20130009A1 IT 000009 A IT000009 A IT 000009A IT VA20130009 A ITVA20130009 A IT VA20130009A IT VA20130009 A1 ITVA20130009 A1 IT VA20130009A1
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Marco Alberio
Maurizio Battistini
Matteo Romolotti
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Marco Alberio
Maurizio Battistini
Matteo Romolotti
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Description

Titolo: “VESTIZIONE AGEVOLATA PER AREE A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA"
CAMPO TECNICO
La presente invenzione si applica ad un sistema e metodo di vestizione per l'accesso ad aree a contaminazione controllata.
PRECEDENTI ALL’INVENZIONE
La vestizione per l'accesso ad aree a contaminazione controllata è necessaria per permettere il contenimento di particolato generato dalie presenze umane in tali aree. Per contaminazione si intende la presenza di particolato sia vitale (microrganismi) sia non vitale, all'interno di un'area realizzata con particolari costruttivi e operativi tali da limitare detta contaminazione a livelli definiti da limiti normativi (a volte tali da permettere la conduzione di alcune attività in asepsi., quali a titolo esemplificativo: sale operatorie, preparazione farmaci iniettabili, microelettronica, eco ), Costituendo l'attività svolta dall’uomo una delle principali fonti di contaminazione delle suddette aree, la vestizione con opportuni indumenti protettivi, costituisce il principale elemento barriera nel contenimento della contaminazione,
Nella suddetta ottica é pertanto fondamentale "isolare” il personale che accede alle aree a contaminazione controllata dotandolo di indumenti idonei a contenere e limitare le emissioni corporee (scaglie di pelle, essudati, peli, verso l’esterno. Gir indumenti attualmente adoperati per tali scopi si distinguono principalmente in abiti monouso o riutilizzabili (previo lavaggio ed eventuale sterilizzazione) realizzati con materiali a basso rilascio particellare e resistenti a più trattamenti di sterilizzazione In entrambi i casi lo scopo comune degli indumenti è il contenimento delle particelle generate dal corpo, agendo quindi da barriera tra la persona e l'ambiente. Generalmente il materiale di costruzione per gli indumenti monouso è la fibra di polietilene ad aita densità (HDPE - Tyvek®), mentre per gli abiti riutilizzabili è la fibra sintetica a filamento continuo con armatura fitta. Lo scopo di entrambe le realizzazioni è l'ottenimento di opportuni livelli di contenimento con il mantenimento delle condizioni di confort (ergonomico e ambientale) per gli utilizzatori.
All’interno della presente descrizione, per semplicità e per evitare legami con particolari classificazioni ambientali che genererebbero solo confusione senza aggiungere valore ai contenuti, si fa genericamente riferimento ad aree a contaminazione controllata, l'accesso alle quali generalmente prevede diversi passaggi di svestizione/vestizione per il raggiungimento di aree a contaminazione via via inferiore.
L'invenzione consiste nella realizzazione di una tuta per l'accesso ad aree a contaminazione controllata che presenta accorgimenti realizzativi tali da permetterne la vestizione dall'alto verso il basso e la chiusura nella parte inferiore del corpo La tuta è realizzata in modo da poter essere calzata e indossata partendo dagli arti superiori e dal capo per poi essere srotolata ed adagiata sulle restanti parti de! busto, dal torace e delle gambe. Di seguito verranno descritte due tipologie realizzatìve dell'invenzione che comunque risulta univocamente definita dalla modalità realizzativa appena rìportata.
L'ìnvenzione consente, grazie alla obbligata modalità di vestizione condizionata dalla tipologia realizzativa della tuta, di eliminare errori durante le fasi di vestizione; errori che costituiscono la causa piu' probabile di inquinamento microbiologico e particellare dell'indumento a causa della cattura di particolato, vitale e non sulle parti esposte del vestiario. La vestizione è ritenuta talmente critica, per il suo impatto suite condizioni di asepsi e sulla contaminazione controllata del processo, da dover essere sottoposta ad un processo periodico di convalida dell’indossatore e a una verifica routinaria (ogni accesso alle aree controllate) delta contaminazione attraverso monitoraggi microbiologici delle parti esposte.
Per l’accesso alle aree suddette, la vestizione è costituita da diverse fasi preparatorie. Per semplicità, e per meglio focalizzare l'invenzione all’interno del contesto, ci soffermiamo unicamente sulla fase terminale di vestizione cui l'invenzione principalmente ma non esclusivamente si applica.
La tipologia realizzativa, oggetto della presente invenzione, può essere applicata anche ad altri contesti e fasi meno critiche di vestizione, migliorandone in ogni caso l'efficacia e il risultato.
La procedura di vestizione per l'accesso alle aree a contaminazione controllata di grado elevato (nel settore farmaceutico/ospedaliero identificate genericamente con il termine di “aree sterili"), generalmente utilizzata antecedentemente alla presente invenzione, è composta dalle seguenti fasi principali:
(La persona, nella fase antecedente alla vestizione considerata, è normalmente dotata dei seguenti indumenti adottati come dispositivi di protezione: calzari o calzature dedicate 1 , tuta o “pigiama" protettivi non sterili 2. cuffia 3, coprìbarba 4)
- Estrazione dei guanti sterili dal contenitore e calzatura dei guanti stessi; - Copertura del capo con una seconda cuffia protettiva;
- Copertura della bocca/naso tramite idonea mascherina protettiva;
- Estrazione della tuta sterile dal contenitore;
- Vestizione della tuta sterile a partire dalle gambe (una per volta) facendo attenzione a mantenere l'intera tuta staccata da ogni superficie di potenziale contatto (in particolare dal pavimento che è la fonte principale di contaminazione); inserimento delle braccia e copertura del capo tramite cappuccio protettivo integrato nella tuta stessa seguita dalla chiusura delia parte anteriore della tuta (generalmente tramite cerniera collocata nella zona tra inguine e collo);
- Vestizione dei calzari sterili al di sopra delia zona della tuta in corrispondenza dei polpacci e fissaggio degli stessi attorno alle gambe tramite i tacci integrati;
- Vestizione degli occhiali (generalmente sterili);
- Estrazione del secondo paio di guanti sterili dal contenitore e calzatura degli stessi al di sopra degli esistenti e della parte di tuta in corrispondenza di polsi ed avambracci.
Da quanto descritto si evince la delicatezza dell’intero processo di vestizione che trova la sua maggiore criticità nella fase di indossa tura della tuta stente.
L'invenzione consente di eliminare la fase di vestizione della tuta a partire dalle gambe, evitando i comuni errori associabili a tale fase: appiglio per il mantenimento deH'equitibrio, contatto delia tuta con te superfici del locale e con il pavimento, contatto con te parti esterne della tuta. Tali comuni errori costituiscono la principale causa di contaminazione della parte esterna della tuta e conseguentemente dell'area di esposizione della stessa con altre parti e con l’ambiente, con conseguente trasmissione delia contaminazione per contatto o per via aerotrasportata con conseguente compromissione della sterilità e/o veicolazione di particolato, venendo in tal caso meno il precipuo scopo dell'indumento e della vestizione in generale.
L' ulteriore vantaggio della realizzazione proposta é l'assenza rispetto alle tute tradizionali (in cui é elemento vincolante per poterle indossare) di cerniere nella zona del tronco, ossia generalmente dall'Inguine al collo, che riduce ulteriormente i rischi di contaminazione associati all'uso della zip ed evita l'uso della "patella" o “lembo" di copertura (miglior vantaggio barriera in una delle parti piu’ critiche del corpo costituite dal tronco superiore e parti correlate del corpo). Infine la realizzazione proposta, sempre grazie alla possibile assenza dì cerniere o generalmente sistemi di chiusura nella zona tronco, consente di eliminare totalmente effetto soffietto" (espulsione di particelle vitali e non attraverso le aperture) nelle zone critiche, cioè nelle parti superiori del corpo.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Le caratteristiche e i vantaggi della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di due esempi di realizzazione pratica, forniti a titolo esemplificativo ma non limitativo con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
- la figura 1 mostra la rappresentazione del vestiario generalmente adottato nelle fasi antecedenti alla fase terminale di vestizione per l’accesso ad aree ad elevato grado di contaminazione controllata;
- la figura 2 mostra la rappresentazione e del vestiario per l’accesso alle aree a contaminazione controllata secondo una prima realizzazione della presente invenzione;
* la figura 3 mostra la rappresentazione e del vestiario per l’accesso alle aree a contaminazione controllata secondo una seconda realizzazione della presente invenzione; ;- La figura 4 mostra la modalità di piegatura delia tuta secondo la presente invenzione per consentirne la vestizione. ;;;DESCRIZIONE DETTAGLIATA ;;Anche qualora non esplicitamente evidenziato, le singole caratteristiche descritte in riferimento alle specifiche realizzazioni dovranno intendersi come accessorie e/o intercambiabili con altre caratteristiche, descritte in riferimento ad altri esempi di realizzazione. ;E' inoltre da notare che non sì intende rivendicato (e quindi specifico oggetto di stralcio) quanto si rivelasse essere già noto o ovvio al tecnico del ramo, prima della data di priorità. ;Il vestiario per l'accesso alle aree a contaminazione controllata secondo la presente Invenzione comprende una tuta 5. realizzata con materiali genericamente adatti allo scopo, generalmente ma non obbligatoriamente sterilizzata, dotata di cappuccio 6, maniche 7, copertura per il tronco centrale 8 {addome, torace, ventre e schiena) e pantaloni 9. L’invenzione consiste nell’applicazione del concetto dì vestizione che parte dalla parte superiore del corpo per poi essere conclusa con le parti inferiori del corpo stesso, Le realizzazioni riportate di seguito sono esplicative della fattibilità dell'invenzione e fungono da modello ed esempio realizzativo per l'applicazione pratica del contenuto della presente invenzione, ;;Di seguito, pertanto, si riportano a titolo esemplificativo ma non limitativo, alcune delle tipologie di realizzazione per soddisfare ('oggetto della presente invenzione: ;Realizzazione n°1: Tuta con doppia chiusura all'interno degli arti inferiori Realizzazione n°2: Tuta con singola chiusura all'interno degli arti inferiori Realizzazione n°3; Piegatura della tuta per consentirne la vestizione ;;Realizzazione n°1 : Tuta con doppia chiusura all'interno degli arti inferiori. ;;La tuta 5, secondo la presente realizzazione, è dotata di maniche 7 con polsini elasticizzati 10 nella parte terminale, in modo da permettere da un lato il fissaggio della manica ai polsi e dall'altro l'isolamento della parte interna della tuta con l’esterno. Le maniche 7 sono le prime parti di tuta da indossare in quanto, in riferimento alla modalità di piegatura della tuta, sono le prime parti disponibili. E<'>opportuno ma non indispensabile, visto il difficoltoso riconoscimento dei lati della tuta in fase di vestizione, riportare sulla singola manica (nella parte interna) le sigle S (L) o D (R), corrispondenti alle maniche sinistra e destra, per l'identificazione della corretta manica da indossare. Una volta fissati i polsini elasticizzati 10 è necessario indossare la parte superiore della tuta con annesso cappuccio 6 adottando una modatità di vestizione simile a quella utilizzata per indossare una normale maglia a maniche lunghe. Il cappuccio 6 potrà essere dotato di maschera protettiva naso/bocca e occhi 11 integrati nel cappuccio stesso. Tali dispositivi, una volta calzati potranno essere serrati al capo mediante lacci o fasce elasticizzate dedicate. ;Per evitare che le estremità delle maniche, nelle fasi di vestizione e durante la normale operatività con tuta 5 indossata, non salgano sugli avambracci, provocando delle potenziali situazioni di contaminazione correlabili alle parti esposte del corpo, si prevede l'adozione di asole 12 in corrispondenza dei polsini 10, che vanno a collocarsi attorno ai pollici in modo tale da supportare l’azione “stingente” del polsino 10 ed evitare eventuali scorrimenti della tuta 5 stessa sugli avambracci. Tale soluzione opzionale è adottabile anche per le tute tradizionali in quanto garantisce, durante la normale operatività, il mancato scorrimento della tuta sugli avambracci e la conseguente probabile contaminazione provocata da tale situazione. ;A questo punto delia fase di vestizione l’unica parte del corpo non ancora coperta da protezione è costituita dagli arti inferiori, che verranno coperti attraverso la rimozione del dispositivo di fissaggio 13, posto in corrispondenza delle zone ascellari, così da permettere lo sblocco della parte inferiore di tuta (pantaloni) 9 destinata a ricoprire le gambe. I dispositivi di fissaggio 13 che legano le estremità inferiori alle zone ascellari, sono generalmente, ma non esclusivamente, costituiti da bottoni o da fissaggi a strappo tipo velcro o similari. ;Nella fase di vestizione che interessa la parte inferiore della tuta 5 è necessario accompagnare la tuta stessa, dall'estremità craniale a quella distale, fino allo srotolamento/adagiamento completo sulle porzioni degli arti inferiori interessate in modo da evitare l'accidentale contatto con le superci e la loro potenziale contaminazione. Una volta srotolata/adagiata completamente la prima parte dì tuta su una singola gamba, si potrà procedere con la chiusura di una delle due cerniere 14 (generalmente ma non esclusivamente di tipo "zip") che partendo dalla parte di tuta in prossimità della caviglia (estremità collegabili manualmente) si andrà a chiudere fino al raggiungimento dell'estremità collocata all'Inizio dell’ estremità craniale dell'altra gamba (per meglio Intendere: in corrispondenza del cavallo inguinale). Al termine di tale operazione, attraverso un lembo di tuta 15 opportunamente predisposto sì andrà a coprire la parte esposta di cerniera 13 in modo da evitare che tale componente possa divenire potenziale portatore di contaminazione a causa della caratteristica costruttiva della cerniera stessa e possa essere ridotta effetto soffietto’· precedentemente descritto. ;La stessa operazione dovrà essere eseguita per la seconda gamba, quindi in seguito alio srotolamento completo della parte di tuta che andrà a ricoprire la gamba si procederà con la chiusura della cerniera 14 (generalmente ma non esclusivamente di tipo “zip") e con la copertura della parte esposta di cerniera attraverso un lembo di tuta 15 appositamente predisposto. ;A tal punto il corpo è completamente coperto dalla tuta 5 e nessuna parte della tuta è venuta in contatto con le superfici dell'ambiente in cui è stato eseguito il processo di vestizione. Le estremità inferiori delia tuta sono generalmente dotate di elastici 16 per consentire il fissaggio della parte di tuta alla parie inferiore della gamba La parte inferiore delta gamba verrà comunque coperta nelle fasi successive di vestizione con dei calzari dedicati, poi legati alle gambe per mezzo di lacci. ;La tipologia di tuta descritta secondo la presente realizzazione è costituita dal seguenti componenti principali: ;- N<e>2 Polsini 10 dotati di elastici inseriti al l'interno delle estremità delie maniche 7 della tuta 5, ;- N°2 Asole 12 che, infilate sui pollici, consentono l’ancoraggio della tuta alle mani e permettono la completa mobilità delle mani stesse;. ;- N°2 Maniche 7; ;- N°1 Cappuccio 6, collegato direttamente o indirettamente (ad esempio tramite cerniera) alle maniche 7 e al corpo centrale 8, dotato di idonea apertura per permettere la visibilità e consentire la respirazione all’Indossatore; il cappuccio 6 potrà essere dotato di maschera protettiva naso/bocca e maschera di protezione occhi 11 integrata nel cappuccio stesso. Tali componenti sono dotati di lacci o fasce elasticizzate per consentirne il fissaggio al capo; ;- N°2 Dispositivi di fissaggio 13 delle parti inferiori di tuta (pantaloni) 9 alle zone ascellari, generalmente ma non esclusivamente realizzate per mezzo di bottoni o chiusure a strappo; ;- N°1 Corpo centrale 8, completamente privo di aperture, per la copertura del tronco (non si esclude comunque la possibilità di soluzioni realizzatìve con aperture opzionali nella zona); ;- Parte inferiore di tuta (pantaloni) 9 collegata completamente al corpo centrale 8, Il collegamento è continuo per tutta la circonferenza corporea all'altezza del bacino, interessando i lati anteriore, posteriore e laterali, La parte inferiore di tuta 9 risulterà aperta nella parte interna delle gambe; ;- N°2 elastici 16 inseriti nelle estremità inferiori di tuta per consentire il fissaggio delle parti inferiori di tuta 9 alle caviglie; ;- Ν°2 Cerniere 14 (generalmente ma non esclusivamente di tipo zip) poste nella parti interne delle parti inferiori di tuta 9, Le cerniere 14, generalmente ma non esclusivamente, hanno le estremità inferiori collegabili manualmente e le parti superiori terminali poste in corrispondenza dell’inizio della gambe opposta (centro del cavallo sottoinguinale); ;- N°2 lembi 15 di protezione collegati al bordo della tuta in prossimità dei fissaggio delle due cerniere alla tuta stessa, idonei alla copertura delle parti di cerniera altrimenti esposte all'ambiente. ;;Una possibilità realizzativa alternativa, che non andiamo a descrivere nel dettaglio ne’ a rappresentare ma che ci limitiamo unicamente a citare ed includere nella presente realizzazione, consiste nella realizzazione di N°2 cerniere 14 con congiungimento primario nella parte piu’ alta delle gambe (parte centrale corrispondente al centro del cavallo sottoinguinaie) e chiusura verso il basso fino a! raggiungimento delle caviglie Le cerniere saranno poi ricoperte dai lembi 15 di tuta predisposti per la protezione, ;Tale opzione realizzativa è da considerarsi come variante alla realizzazione principale descritta {Realizzazione N<°>1). ;;Realizzazione n°2: Tuta con singola chiusura all’interno degli arti inferiori; ;;Una seconda realizzazione prevede una identica modalità realizzativa alla prima (Realizzazione N°1) per quanto riguarda la parte superiore dell’indumento (fino ai sitemi di fissaggio 13 posti in corrispondenza delle zone ascellari) ma delle differenze per quanto invece presente nella parte inferiore del tronco; differenze descritte in dettaglio di seguito. ;L'utilizzatore si trova nella condizione di completa copertura della parte superiore del corpo e con la parte inferiore ancora da coprire. La rimozione dei dispositivi di fissaggio 13 che legano le parti inferiori di tuta 9 alle zone ascellari, consentono lo srotolamento/adagiamento della singola parte di tuta predisposta alla copertura degli arti inferiori. Nella fase di srotolamento/adagiamento è necessario accompagnare la tuta fino al posizionamento completo in modo da evitare l'accidentale contatto con le superfici e la conseguente potenziale contaminazione Una volta srotolata/adagiata la porzione di luta sulla prima gamba è necessario unire i due estremi di tuta attraverso il congiungimento delle due estremità di cerniera 17 in corrispondenza della caviglia e procedere con la chiusura della cerniera 17 (generalmente dì tipo zip) verso l'aito fino al raggiungimento della parte centrale in corrispondenza del congiungimento delle due gambe (cavallo inguinale). A questo punto è necessario procedere con la fase di srotolamento/adagiamento della parte inferiore di tuta (pantalone) 9 sulla seconda gamba preceduta dalla rimozione del dispositivo di fissaggio 13 posto in corrispondenza delle zone ascellari e accompagnare tale fase fino allo srotolamento/adagiamento completo. Sarà quindi necessario procedere con la chiusura della cerniera 17 fino al raggiungimento dell'estremità inferiore della seconda gamba. Infine, attraverso il lembo 18 di tuta dedicato allo scopo sarà necessario procedere con la sovrapposizione dello stesso alla cerniera in modo da evitare che tale componente possa essere portatore di contaminazione. ;Le estremità inferiori delia tuta sono generalmente dotate dì elastici 16, aventi io scopo già descritto ai l'interno della realizzazione n<°>1. ;la tipologia di tuta descritta secondo la presente realizzazione è costituita dai seguenti componenti principali (Non sì riportano i componenti che risultano identici alla prima realizzazione ma unicamente i componenti che presentano differenze realizzative); ;- N<°>1 Cerniera singola 17 (generalmente ma non esclusivamente di tipo zip) posta nella parte interna della parte inferiore dì tuta, con estremità collegabile manualmente (sinistra o destra) e parte terminale della cerniera posta in corrispondenza dell’estremità della gamba opposta al collegamento primario; ;- N<°>1 lembo di protezione singolo 18 collegato al bordo della tuta in prossimità della cerniera, idoneo alla copertura della parte di cerniera altrimenti esposta all ambiente. ;;Realizzazione n° 3 Piegatura della tuta per consentirne la vestizione ;;ìndipentemente dalla tipologia realizzativa del vestiario, secondo la presente invenzione, il sistema di piegatura è fondamentale per permettere il corretto svolgimento delle operazioni di vestizione e per la migliore applicazione del contenuto principale dell'invenzione, ;La piegatura della tuta, infatti, dovrà essere tale da permettere l'esecuzione delle fasi di vestizione prima descrìtte in modo corretto e consentire le attività di sterilizzazione delle tute all’intemo dei contenitori protettivi, laddove questo uitimo trattamento sia previsto. ;Di seguito riportiamo una modalità rea lizzai iva di piegatura non vincolante ai fini dell'Invenzione ma necessaria per permettere l'identificazione delle aree di intervento e per chiarire lo scopo del l'invenzione. ;La descnzione riguarda una modalità di piegatura della tuta oggetto delie Realizzazioni (Realizzazione n°1 e Realizzazione n°2) descritte precedentemente: ;Considerando la tuta completamente distesa e aperta, la prima fase di piegatura 19 consiste nel fissaggio della parte inferiore (pantaloni) 9 alle zone ascellari attraverso i dispositivi di fissaggio predisposti allo scopo. Ovviamente l'estremità inferiore della gamba destra andrà ancorata all'ascella corrispondente e lo stesso dicasi per la parte sinistra. La fase successiva 20 riguarda *1 necessario ribaltamento delle maniche 7 e il posizionamento delle stesse all'interno del corpo centrale 8. Le estremità delle maniche dovranno essere poste in corrispondenza dell’apertura principale del corpo centrale" 21 in modo da rendere facilmente identificabili e indossa bili le estremità delle maniche 7 stesse ed essere adagiate agevolmente sulle braccia. Per favorire l'identificazione, le maniche potranno essere dotate di sigle identifìcative S (L) o D (R) sulle maniche sinistra e destra. Il posizionamento delie maniche 7 e delle parti di tuta in generale dovrà essere predisposto in modo da permetere la vestizione come se si trattasse di una normale maglia a maniche lunghe. Il cappuccio 6 dovrà essere lasciato in posizione diritta. E’ possibile a questo punto eseguire ulteriori piegature per ridurre la dimensione finale dell'indumento purché venga resa agevolmente riconoscibile Tape dura principale coincidente con la parte inferiore del corpo centrale 21 dove dovranno essere evidenti i polsini 10 dai quali iniziare li processo di vestizione
Chiaramente un tecnico del ramo, alio scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti alle configurazioni sopra descrite anche in virtù delle tecniche alternative messe a disposizione dallo stato dell'arte Tali varianti e modifiche sono tutte peraltro contenute nell'ambito di protezione dell'invenzione come definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (1)

  1. Titolo: “VESTIZIONE AGEVOLATA PER AREE A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA” RIVENDICAZIONI 1. Vestiario per l'accesso ad aree a contaminazione controllata o aree aventi condizioni paragonabili, comprendente: - una tuta, completa o non compieta di accessori, realizzata in modo tale da essere indossata a partire dalie parti superiori/craniali del corpo; - un concetto di piegatura della tuta che si traduce in una modalità tale da consentire lo svolgimento delle fasi di vestizione secondo la presente invenzione, 2. Vestiario, secondo la rivendicazione precedente, in cui detta tuta 5 comprende: i) delle maniche 7 che potrebbero essere dotate di polsini elasticizzati 10 con asola 12, per l'ancoraggio della tuta 5 alle mani; ii) un cappuccio 6, con maschera protettiva naso/bocca e/o occhi 11 (non obbligatoriamente presenti) generalmente ma non necessariamente collegato in modo continuo alte maniche 7 e al corpo centrale della tuta 8. Il cappuccio 6 può anche essere gestito come parte di indumento indipendente collegabile separatamente con vari sistemi quali ad esempio cerniere; iii) un corpo centrale 8 generalmente e preferibilmente ma non obbligatoriamente privo di chiusure/cerniere nella zona tronco/caudale iv) una parte inferiore della tuta 9, dedicata alla copertura delle gambe, generalmente aperta nella parte interna (mediale), ma volendo anche in quella esterna (laterale), dotata di cerniera17/cernere14, o piu' generalmente dispositivi per consentirne la completa chiusura La cerniera 17 o cerniere 14 possono essere realizzate in modo tale da congiungere le estremità inferiori delie gambe e chiudersi in corrispondenza del cavallo inguinale, consentendo la compieta chiusura della tuta nella parte inferiore 9, L’estremità inferiore di tuta, in prossimità delle caviglie, è preferibilmente ma non necessariamente dotata di elastici 16. Le parti di tuta che consentono la copertura delle gambe sono generalmente, quando piegate, legate al corpo centrale per mezzo di dispositivi 13 che consentono il fissaggio alle parti superiori di tuta e permettono di controllare lo srotolamento della stessa su! corpo dopo aver indossato la parte superiore. Questa modalità non esclude che se ne possano identificare di analoghe con il medesimo risultato. Vestiario, secondo la rivendicazione 1 , in cui il citalo sistema di piegatura consente di indossare/caizare la tuta a partire dalle parti superiori dei corpo e relizzato mediante il fissaggio delle parti inferiori di tuta alle parti superiori deila tuta stessa 19 Generalmente ma non esclusivamente il fissaggio avviene in corrispondenza delle zone ascellari, con il ribaltamento deile maniche all'interno dei corpo centrale 20 (è facoltativa Γ identificazione delie maniche mediante sigle che segnalano i lati sinistro e destro de! collegamento delie maniche alla tuta) e il posizionamento deile estremità della maniche in corrispondenza dell'apertura principale dei corpo centrale 21 Infine, è previsto il mantenimento del cappuccio, non necessariamente presente, in posizione diritta. Ulteriori piegature per ridurre le dimensioni di ingombro possono essere previste* ma è necessario che vengano realizzate in modo tale da consentire l'immediata identificazione delle parti da cui inizia la vestizione (corpo centrale/poisinì). Metodo di vestizione,; legato alla modalità rea lizzativa della tuta, comprendente le seguenti fasi: (a) identificazione e vestizione delle maniche 7 sulle mani con eventuale inserimento dei pollice di ciascuna mano nell'asola 12 dedicata (se presente); (b) Calzatura della parte superiore di tuta e de! cappuccio 6. La modalità di vestizione è identica alla quella adottata per calzare una normale maglia a maniche lunghe. Una volta indossato la parte superiore del vestiario e gli eventuali accessori presenti, è necessario procedere come indicato al punto seguente; (c) Accompagnamento delia parte inferiore di tuta 9, previa rimozione dei dispositivi di fissaggio 13 alle zone ascellari o alternative, per la successiva copertura degli arti inferiori; (dì Chiusura delle cerniere 17/14, o dì sistemi alternativi posti nelle parti inferiori del vestiario 9 necessari per consentire it ripristino dell’Interezza della parte di tuta attorno agli arti inferiori.
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