ITVA20100015U1 - Dispositivo di aggancio ad un flabello di areazione in un veicolo e relativo sistema di impiego - Google Patents

Dispositivo di aggancio ad un flabello di areazione in un veicolo e relativo sistema di impiego

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ITVA20100015U1
ITVA20100015U1 ITVA20100015U ITVA20100015U1 IT VA20100015 U1 ITVA20100015 U1 IT VA20100015U1 IT VA20100015 U ITVA20100015 U IT VA20100015U IT VA20100015 U1 ITVA20100015 U1 IT VA20100015U1
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Description

DISPOSITIVO DI AGGANCIO AD UN FLABELLO DI AREAZIONE IN UN VEI-COLO E RELATIVO SISTEMA DI IMPIEGO
DESCRIZIONE
Il presente modello riguarda un dispositivo di aggancio ad un flabello di condizionamento dell'aria in un veicolo, quale un'auto, un camper o un camion. In particolare, riguarda un dispositivo di aggancio per un sistema di raffrescamento o riscaldamento di una bibita.
Come noto, sono stati già proposti dispositivi di raffrescamento o riscaldamento per una bibita, da impiegarsi in un veicolo, che utilizzano come sorgente o pozzo di calore l'aria dell'impianto di climatizzazione. Tali dispositivi sono in forma di un piccolo contenitore, provvisto di feritoie o percorsi per la circolazione dell'aria di scambio termico, che viene agganciato alle bocchette di uscita o flabelli di uscita dell'impianto di climatizzazione di un veicolo. Esempi di questi dispositivi sono descritti in IT8921236, US2008178623 o US6560983.
L'aria fresca (all'incirca a 18°C) dell'impianto di condizionamento o l'aria calda (anche sino a 40°C) dell'impianto di riscaldamento, opportunamente convogliata nel contenitore, permette di raffrescare o riscaldare la bibita (o altro contenuto specifico) in tempi molto veloci, senza dover predisporre ulteriori fonti di energia a bordo del veicolo (per esempio energia elettrica per il funzionamento di un piccolo frigorifero). Tipicamente, l'aria di climatizzazione fuoriesce dal flabello in direzione orizzontale, entra lateralmente nel contenitore e ne fuoriesce in direzione verticale, così da non disturbare l'utilizzatore più prossimo, che può avere acceso l'impianto di climatizzazione dell'aria solo per questa funzione e non gradisce ricevere aria diretta.
Tuttavia, salvo le soluzioni configurate appositamente dal costruttore del veicolo - che può prevedere un vero e proprio vano termico per l'immissione guidata di aria calda/fredda - dispositivi universali di questo tipo soffrono di una generale instabilità di aggancio al flabello di uscita dell'aria. La precarietà di aggancio deriva sia dalle tolleranze costruttive del dispositivo che non può essere troppo preciso, per adattarsi a dilatazioni termiche e per favorire il montaggio/smontaggio - sia dal fatto che deve potersi adattare mediamente ad una miriade di diversi tipi di flabelli di aerazione dei veicoli.
Va considerato, infatti, che i flabelli di uscita dell'aria non solo hanno forme e dimensioni diverse, ma presentano una superficie frontale variamente inclinata rispetto al piano verticale, mentre il contenitore della bibita (per esempio una lattina o un biberon) idealmente dovrebbe rimanere sempre eretto per evitare versamenti.
L'ampio gioco che viene a crearsi tra il dispositivo di raffrescamento delle bibite e il flabello di aerazione del veicolo, produce una fastidiosa vibrazione del dispositivo, specie durante la marcia del veicolo. Tale gioco inoltre produce una serie di trafilamenti laterali dell'aria che, oltre a ridurre l'efficienza del dispositivo, risultano sgradevoli per i passeggeri. In alcuni casi, risulta impossibile fornire un dispositivo universale che vada bene sulla maggior parte dei veicoli e quindi il costruttore deve prevedere diversi modelli, con tutti gli oneri di magazzino e distribuzione che ciò comporta.
Questi difetti sono la causa principale della scarsa diffusione che ha avuto sino ad oggi tale dispositivo di contenimento per le bibite.
Scopo del presente modello è dunque quello di fornire un sistema di aggancio ad un flabello di uscita dell'aria di climatizzazione, che renda stabile la connessione del dispositivo raffrescatore/ riscaldatore per bibite; ulteriore scopo è quello di fornire un tale sistema di aggancio che si presti bene anche per l'applicazione di altri dispositivi che possono sfruttare l'aria calda o fredda dell'impianto di climatizzazione.
Tale scopo viene conseguito da un dispositivo di aggancio come definito, nei suoi tratti essenziali, nelle rivendicazioni allegate.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del modello risultano comunque meglio evidenti dalla seguente descrizione dettagliata, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo ed illustrata nei disegni allegati, nei quali: figg. 1, 2 e 3 sono viste rispettivamente in alzato laterale, in pianta dall'alto e in alzato frontale di un corpo di connessione secondo il modello; fig. 4 è una vista in prospettiva del corpo di connessione di fig. 1; fig. 5 è una vista in prospettiva di un distanziatore spugnoso da applicare al corpo di connessione di fig. 1;
fig. 6 è una vista in prospettiva di un laccetto esemplificativo secondo il modello;
fig. 7 è una vista in prospettiva del dispositivo secondo il modello assemblato con un porta bibite;
fig. 8 è una vista in prospettiva di un accessorio alternativo adatto a cooperare con il dispositivo secondo il modello;
figg. 9 e 10 sono viste in alzato laterale ed in pianta dell'accessorio di fig. 8; e
fig. 11 è una vista in prospettiva in esploso del dispositivo secondo il modello con l'accessorio di fig. 8.
Un sistema di aggancio ad un flabello di areazione di un veicolo si compone, in modo di per sè noto, da un dispositivo di connessione sul quale può essere reso solidale un bicchiere o contenitore per alloggiare un recipiente da riscaldare o raffrescare.
Secondo il modello, il dispositivo di connessione si compone di un corpo di connessione 1, sostanzialmente rigido, di un distanziatore spugnoso 2, nonché di una pluralità di laccetti di ritegno 3.
Facendo riferimento alle figg. 1-4, il corpo di connessione 1 si compone di una piastra 1 di materiale plastico, leggermente arcuata secondo un solo asse, al cui centro è innestato sporgente uno snodo cavo lb, stampato di materiale plastico. In corrispondenza di un asse di passaggio a-a', sostanzialmente perpendicolare alla piastra la, è prevista un'apertura passante le di ampio diametro, sia nello snodo lb che nella piastra la.
In particolare, come illustrato, lo snodo lb è preferibilmente a guisa di un testa sferica, completamente cava, tagliata secondo un piano perpendicolare all'asse a-a' - appena oltre un piano equatoriale dello snodo lb - e secondo un piano obliquo, così da definire anche uno svaso o smusso lb' su una parte dello snodo sferico lb.
Sul piano equatoriale dello snodo sferico sono inoltre previste, da parti diametralmente opposte, due asole passanti ld.
Lo snodo lb è preferibilmente ricavato come pezzo a se stante, tipicamente mediante stampaggio plastico, e successivamente applicato alla piastra curva la, per esempio mediante accoppiamento ad incastro sull'apertura le.
Per irrigidire lo snodo lb, formato da pareti sottili, e cooperare ad un saldo accoppiamento con l'apertura le della piastra la, si può eventualmente prevedere una traversa interna 11, disposta al traverso della cavità interna dello snodo lb, in prossimità della zona di raccordo con la piastra la.
Sulla piastra la sono previste inoltre coppie di fori le, preferibilmente del tipo a due fori accostati con dimensioni diverse. Pur potendo prevedere un certo numero di queste coppie di fori, almeno due cadono in corrispondenza dello stesso asse che collega le due asole ld.
Secondo il modello, inoltre, al dispositivo di connessione 1 è associato un distanziatore in forma di un corpo spugnoso 2. Quest'ultimo è unito alla piastra la dalla parte opposta allo snodo lb. Come visibile in fig. 5, il corpo spugnoso 2 ha una forma genericamente corrispondente a quella della piastra la - compresi fori 2a e 2b in corrispondenza rispettivamente dell'apertura le e dei fori le della piastra la - e presenta uno spessore adeguato a fungere sia da guarnizione, sia da assorbitore di vibrazioni sia, infine, come riempitivo delle diverse irregolarità delle superfici di appoggio, così da eliminare ogni indesiderato gioco di connessione al flabello di aerazione. Tale spessore è ad esempio dell'ordine di 0,5 cm a 3 cm.
Il corpo spugnoso è di un materiale espanso, a cella chiusa o semichiusa, preferibilmente a base elastomerica per migliorare il comportamento nella specifica applicazione. Un materiale adeguato è una spugna, a celle chiuse o semichiuse, a base di elastomero da polietilene, in particolare della famiglia delle cosiddette gomme EPDM (terpolimeri di butadiene-etilenepropilene). Un materiale commerciale adatto allo scopo è, per esempio, EPT Sealer della serie 685 prodotto da Nitto Denko.
Lo stabile accoppiamento tra distanziale spugnoso 2 e piastra la è ottenibile mediante collanti, ad esempio.
Il materiale espanso a base elastomerica è particolarmente adatto ad assorbire le vibrazioni e a fungere da guarnizione rispetto a fuoriuscite indesiderate di aria. La flessibilità intrinseca di questo materiale, unita ad uno spessore adeguato, permette poi di adattare il dispositivo di connessione a molteplici diverse forme ed irregolarità delle superfici di appoggio nell'intorno dei flabelli di aerazione dei veicoli: ciò evita ogni possibile trafilamento di aria. Infine, la natura elastomerica di queste spugne, garantisce una buona adesione alla superficie nell'intorno del flabello, così da evitare spostamenti indesiderati, sia in senso orizzontale ma soprattutto in senso verticale, del dispositivo rispetto al flabello.
L'insieme costituito dal corpo di connessione 1 con il distanziale spugnoso 2 è destinato ad essere trattenuto ad un flabello di aerazione mediante laccetti 3. Preferibilmente detti laccetti, come rappresentato in fig. 6, sono in forma di elementi filiformi dotati di un gancetto terminale 3a. La porzione principale del laccetto è invece conformata con una serie di brevi moduli rastremati 3b (per esempio conici), connessi longitudinalmente in serie, con la parte più larga verso il gancetto terminale 3a.
Operativamente, i gancetti terminali 3a vengono agganciati a traversine interne (non mostrate) del flabello di areazione e poi l'estremità opposta dei laccetti 3 viene introdotta nei fori le e 2b del gruppo di connessione (fig. 7). Tesando il laccetto 3, in modo da mantenere impegnato il gancetto 3a con il flabello, si sospinge poi il corpo di connessione 1 verso la superficie del flabello, facendo scorrere il laccetto nei rispettivi fori. La piastra la viene sospinta verso la superficie esterna del flabello di aerazione, sino a comprimere adeguatamente il distanziale o cuscinetto spugnoso, in modo che aderisca bene alla superficie di appoggio e assorba ogni asperità locale.
In questo stato, i laccetti 3 vengono lievemente spostati lateralmente, in modo da impegnarli con la parte ridotta dei fori le e quindi impedire una estrazione degli elementi rastremati 3b. La piastra la è dunque vincolata contro il flabello ad opera dei laccetti 3, che non ne consentono un successivo allontanamento.
La compressione del corpo spugnoso 2 produce una reazione elastica contraria che va a scaricarsi sui laccetti 3, che così rimangono in tensione. Una volta compresso, il distanziale spugnoso assorbe anche ogni gioco ed impedisce indesiderate vibrazioni e movimenti del dispositivo di connessione rispetto al flabello.
Si ottiene così un dispositivo di aggancio estremamente efficace e stabile, a prescindere dalla variabilità di forme e assetti dei flabelli esistenti sui diversi veicoli.
Allo snodo sferico lb possono poi essere fissati diversi accessori applicativi.
In fig. 7 è illustrato un bicchiere o contenitore 4 per un recipiente di bibite, per esempio una lattina o un biberon.
Il contenitore 4 è di forma genericamente cilindrica e presenta lateralmente una bocchetta di ingresso 4a adatta ad accoppiarsi con lo snodo lb. Quest'ultimo accoppiamento è garantito dall'impegno della superficie esterna dello snodo lb con la superficie di sede interna della bocchetta di ingresso 4a.
E' prevista inoltre una spina trasversale 5 che intercetta due fori contrapposti della bocchetta 4a e le due asole ld sullo snodo lb.
La bocchetta di ingresso 4a è anch'essa completamente cava, per consentire il passaggio di aria dal flabello sino all'interno del contenitore 4, passando attraverso lo spessore di spugna 2, la piastra la e lo snodo lb.
La sede interna della bocchetta 4a è di dimensione più ampia della testa dello snodo lb, così da rendere possibili eventuali aggiustamenti relativi di posizione, sia in senso verticale sia in rotazione intorno alla spina 5. Infatti, grazie alla forma sferica dello snodo lb ed al perno 5, il contenitore 4 può essere orientato rispetto alla piastra la, muovendolo e poi bloccandolo sulla testa di snodo lb: ciò permette di disporre il contenitore in assetto eretto -ad evitare versamenti del contenuto - a prescindere dallo specifico orientamento assunto dalla piastra la quando è applicata saldamente allo specifico flabello del veicolo.
Nell'orientamento illustrato in fig. 7, lo svaso lb' dello snodo - che si trova disposto nella parte superiore - evita che una parte della testa a snodo lb invada eccessivamente l'interno del contenitore 4, così che non venga intralciato l'inserimento del recipiente di bibita nel contenitore 4 stesso.
Nelle figg. 8-11 è illustrato invece un accessorio di raccordo 6, adatto all'accoppiamento con il dispositivo di aggancio secondo il modello. In questo caso, l'accessorio di raccordo 6 si compone di un gomito ad L definito da due elementi tubolari raccordati 6a e 6b, il primo adatto ad innestarsi sulla testa di snodo la, il secondo adatto ad accoppiarsi con un tratto di tubo flessibile di analogo diametro.
Il primo elemento tubolare 6a presenta un'imboccatura dotata di almeno due coppie di fori 6c e 6d diametralmente opposti, così da potersi impegnare con la spina 5 dello snodo lb secondo diversi orientamenti (fig. 11) rispetto all'asse di deflusso a-a'.
L'accessorio di raccordo 6 è quindi fissabile in modo stabile, come indicato anche più sopra, al dispositivo di aggancio secondo il modello. Tale accessorio 6 è idoneo a deviare l'aria, in uscita dal flabello di aerazione del veicolo, secondo un asse di espulsione sostanzialmente perpendicolare con orientamento desiderato. Un tubo flessibile di lunghezza desiderata (non mostrato), unito a scatto al secondo elemento tubolare 6b dell'accessorio 6, può essere configurato per trasferire aria calda in una zona del veicolo distante dal flabello di aerazione, per esempio verso i passeggeri posteriori oppure in un vano posteriore di un camper o di un furgone. Il tubo flessibile può anche portare, alla sua estremità, un diffusore di aria idoneo ad essere usato come asciugacapelli o per asciugare indumenti inumiditi o simili.
Nelle figg. 9 e 10 è rappresentato in maggiore dettaglio l'accessorio a gomito 6. Si noti che il secondo elemento tubolare 6b è preferibilmente conformato in modo da comprendere due linguette elastiche 7a e 7b contrapposte sulle pareti laterali cilindriche. Queste alette 7a e 7b sono adatte ad impegnarsi a scatto con corrispondenti dentelli (non mostrati) sul terminale del tubo flessibile, per garantire l'accoppiamento reciproco provvisorio.
Come si ricava agevolmente dalla descrizione sopra riportata, il dispositivo di aggancio secondo il modello permette di conseguire perfettamente gli scopi esposti nelle premesse.
La lieve curvatura della piastra la e il distanziale spugnoso permettono di adattare perfettamente il dispositivo di aggancio a qualsiasi flabello di aerazione esistente, assorbendo ogni asperità ed evitando quindi vibrazioni, spostamenti e trafilamenti di aria. La vantaggiosa forma suggerita per la testa a snodo garantisce una certa possibilità di regolazione dell'accessorio montato sul dispositivo, a beneficio della posizione che può assumere, ad esempio, dalla bibita che deve essere raffrescata/riscaldata.
S'intende comunque che la protezione del modello descritto sopra non è limitata alle particolari configurazioni illustrate, ma si estende ad ogni altra variante costruttiva che consegue pari utilità.
In particolare, i laccetti di connessione al flabello possono essere anche di diversa forma. Per esempio, si possono anche prevedere semplicemente dei cordini con un gancetto terminale: una volta tesi i cordini e sospinto il corpo di connessione ben in aderenza contro la superficie di appoggio circostante il flabello, il vincolo può essere consolidato creando un nodo sul cordino e bloccandolo con mezzi di ritegno alla piastra la. In alternativa, possono essere anche impiegate le classiche fascette di materiale plastico per cablaggio, di tipo apribile o meno. 0, ancora, altri sistemi più complessi, come fascette zigrinate che si impegnano con mezzi di non ritorno, apribili, montati solidali alla piastra la.
Infine, il vincolo rotazionale previsto dalla spina 5 può essere anche eliminato, a beneficio della maggiore mobilità e regolabilità dell'accessorio sulla testa a snodo. In tal caso si può prevedere un grano o vite che, opportunamente serrato sulla bocchetta di ingresso 4a, va a "mordere" la sottostante testa a snodo, così da creare un adeguato attrito che permette di bloccare l'accessorio sulla testa nella posizione ed orientamento desiderato. Lo sfilamento dell'accessorio dalla testa a snodo è comunque impedito da un accoppiamento a scatto tra la bocchetta 4a e lo snodo sferico che è tagliato da un piano che passa oltre la linea equatoriale.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di aggancio ad un flabello di areazione di un veicolo, comprendente un corpo di connessione provvisoria a detto flabello ed una pluralità di elementi di aggancio, caratterizzato da ciò che detto corpo di connessione (1) è accoppiato ad un distanziatore spugnoso (2) e detti elementi di aggancio sono laccetti di ritegno (3) adatti a vincolare detto corpo di connessione (1) a detto flabello con il distanziatore spugnoso (2) parzialmente compresso fra di essi, il corpo di connessione (1) comprendendo inoltre una testa di snodo cava (lb) alla quale è impegnabile un accessorio di utilizzo (4, 6), un passaggio di aria essendo definito attraverso detto distanziale spugnoso (2) e detta testa di snodo (lb), conducendo poi in detto accessorio di utilizzo (4, 6).
  2. 2) Dispositivo come in 1), in cui detto corpo di connessione è costituito da detta testa di snodo (lb) unita ad una piastra (la) incurvata secondo un asse.
  3. 3) Dispositivo come in 2), in cui detta testa di snodo (lb) è di forma sferica, tagliata secondo un primo piano parallelo e sfalsato rispetto al piano equatoriale ed un secondo piano inclinato atto a definire una svasatura (lb').
  4. 4) Dispositivo come in 2) o 3), in cui detta testa a snodo (lb) presenta una coppia di asole passanti contrapposte (ld) in cui è intraducibile una spina (5) di connessione.
  5. 5) Dispositivo come in 2), 3) o 4), in cui detta piastra (la) presenta fori (le) di inserimento ed impegno per detti laccetti di ritegno (3).
  6. 6) Dispositivo come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto distanziale spugnoso (2) è di materiale espanso, a celle chiuse o semichiuse, a base elastomerica.
  7. 7) Dispositivo come in 6), in cui detto materiale espanso è a base di elastomero da polietilene, in particolare della famiglia delle gomme EPDM.
  8. 8) Sistema di regolazione della temperatura di una bevanda in un veicolo, caratterizzato da ciò che comprende un dispositivo come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni ed un contenitore cilindrico (4) accoppiato, tramite una bocchetta cava (4a), a detta testa a snodo (lb).
  9. 9) Sistema di distribuzione di aria climatizzata, caratterizzato da ciò che comprende un dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni 1) a 7), un raccordo tubolare a gomito (6), accoppiato a detta testa a snodo (lb), ed un tubo flessibile di erogazione accoppiato a detto raccordo tubolare a gomito (6).
  10. 10) Sistema di distribuzione come in 9), in cui è previsto un diffusore di aria all'estremità distale di detto tubo flessibile che agisce da asciugacapelli.
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