ITUD970184A1 - Cristallizzatore per colata continua di bramme sottili - Google Patents

Cristallizzatore per colata continua di bramme sottili Download PDF

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ITUD970184A1
ITUD970184A1 IT000184A ITUD970184A ITUD970184A1 IT UD970184 A1 ITUD970184 A1 IT UD970184A1 IT 000184 A IT000184 A IT 000184A IT UD970184 A ITUD970184 A IT UD970184A IT UD970184 A1 ITUD970184 A1 IT UD970184A1
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IT
Italy
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crystallizer
casting chamber
curved
depth
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IT000184A
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English (en)
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Andrea Carboni
Franco Lumini
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Danieli Off Mecc
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B22CASTING; POWDER METALLURGY
    • B22DCASTING OF METALS; CASTING OF OTHER SUBSTANCES BY THE SAME PROCESSES OR DEVICES
    • B22D11/00Continuous casting of metals, i.e. casting in indefinite lengths
    • B22D11/04Continuous casting of metals, i.e. casting in indefinite lengths into open-ended moulds
    • B22D11/0408Moulds for casting thin slabs

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Continuous Casting (AREA)
  • Refinement Of Pig-Iron, Manufacture Of Cast Iron, And Steel Manufacture Other Than In Revolving Furnaces (AREA)

Description

CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un cristallizzatore per colata continua di bramine sottili o medie, sia esso diritto o curvo, come espresso nella rivendicazione principale.
Il cristallizzatore secondo il trovato viene utilizzato per ottenere bramme idonee per la successiva laminazione al fine di produrre lamiere o nastri. Il cristallizzatore di cui al trovato serve a produrre bramme da 500 fino ad oltre 3000 mm di larghezza, con spessori da 150 mm fino a 30 mm e con velocità di colata anche superiori ai 10+12 m/min.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti i cristallizzatori per colare in continuo bramme sottili.
Il documento US-A-2.564.723 insegna a prevedere una camera di colata in posizione intermedia dei lati larghi, detta camera di colata avendo superficialmente una conformazione a rombo.
Questa camera di colata, oltre a permettere una riserva di metallo liquido che può alimentare la zona dei lati stretti, permette di introdurre lo scaricatore sicché esso scarica il metallo liquido al di sotto del menisco.
Nella laminazione di lamiere o nastri è poi necessario svolgere campagne di laminazione con larghezze differenti al fine di soddisfare le esigenze del mercato. In tal senso il documento US-A-4.134.441 insegna a spostare i lati stretti durante il processo di colata per avere larghezze programmate di bramme sottili.
Per evitare incrinature longitudinali dovute allo scorrimento della pelle in solidificazione, la quale deve recuperare sostanziali sviluppi per arrivare alla sezione di uscita, il documento SU-A-143.215 ed il documento JP-A-51-112730 insegnano a prevedere camere di colata a sviluppo periferico curvo.
Il documento EP-C-149.734 recupera l'insegnamento di tutti questi documenti anteriori proponendoli in modo organico per assolvere alle stesse finalità. Tutti questi documenti anteriori, e la tecnica attuale come esistente, nel caso di bramme sottili, cioè con spessore bramma attorno al valore medio di\ 50÷60 mm, prevedono che la camera di colata si estenda verticalmente per circa 1/4+1/3, al massimo per metà, lunghezza della lingottiera.
Questa condizione mantiene però notevoli problemi di sollecitazione e deformazione della pelle in fase di uscita dalla camera di colata ed adattamento alle pareti circostanti.
Per ridurre parzialmente questi problemi sono stati previsti raccordi molto ampi nella zona di cambio di direzione.
Le soluzioni proposte non evitano però il permanere di notevoli problemi metallurgici che riducono la velocità di estrazione e la qualità del prodotto come risultante per le spinte laterali sulla pelle, il pericolo di distacco della pelle stessa e la turbolenza favorita dalle ristrette dimensioni della camera di colata.
II documento JP-A-51-112730 prevede che la camera di colata si riduca progressivamente praticamente per tutta la lunghezza della lingottiera sicché, all'uscita di essa, la bramma presenta le misure nominali volute con i lati perfettamente diritti.
Anche questa proposta, che di per sè è positiva, non risolve tutti i problemi di produttività e di qualità superficiale della bramma sottile, che non risulta sempre ottima qualunque tipo di acciaio si coli .
Il documento DE-A-2034762 insegna a prevedere una lingottiera con camera di colata presentante un andamento passante ed a prelaminare gli allargamenti che si concretizzano nella bramma uscente dalla lingottiera' sì da renderla piana quando essa giunge alla fine della via a rulli di evacuazione.
Questo documento prevede camere di colata passanti con dimensioni costanti che creano però problemi di continuità superficiale della pelle a causa del suo ritiro.
Il WO-A-89/12516 prevede sostanzialmente due soluzioni.
La prima soluzione, già presente nell'EP-A-230.886, prevede una camera a pianta rettangolare con i lati rastremantisi a raggiungere la sezione nominale della bramma in una posizione intermedia della lunghezza del cristallizzatore.
Questa soluzione presenta, di fatto, gli stessi inconvenienti, ancorché attenuati, presenti anche nell'insegnamento di cui all US-A-2.564.723.
La seconda soluzione prevede una camera di colata passante con una larghezza costante e con una rastremazione tale che i lati di mezzeria della camera di colata raggiungono la dimensione della bramma al di fuori della lingottiera.
Tale seconda soluzione prevede un lungo ed importante lavoro di prelaminazione già subito a valle della lingottiera per ridurre gradualmente la sezione bombata.
Questa seconda soluzione non permette di ottenere una pelle sufficientemente liscia ed esente da cricche e soprattutto non permette di procedere alle attuali e richieste velocità di colata.
Ulteriormente, rende difficile il centraggio tra uscita cristallizzatore e mezzi di contenimento al piede e rende difficoltoso l’avviamento della colata continua.
Ancora, nella zona di massimo stress termico per la bramma, cioè nella zona di transizione tra raffreddamento per conduzione e raffreddamento per convezione, è presente una componente di spinta verso il centro della bramma che provoca distacchi della pelle, carichi di punta, deformazioni sulla pelle con formazione di depressioni.
La proponente, con il brevetto US-A-5.460.220, ha proposto un cristallizzatore in cui la camera di colata si riduce progressivamente dall'entrata all'uscita sia in larghezza che in profondità, mantenendo all’uscita un allargamento centrale che determina una bombatura sulla bramma uscente, la quale bombatura viene progressivamente prelaminata da rulli prelaminatori presenti in uscita al cristallizzatore. Detti rulli prelaminatori inducono nella bramma anche un processo di soft-reduction che riduce lo spessore della bramma uscente anche di 30 e più millimetri.
Tale soluzione, di per sè molto efficace, ha lamentato problemi di qualità del prodotto e di standardizzazione per ogni tipo di acciaio; in particolare tali lamentele si presentano nel caso di alte velocità di estrazione, cioè a velocità superiori a 6 m/min e fino a velocità dell'ordine di 12 m/min e più, e nel colaggio ad alta velocità di acciai particolari, quali ad esempio gli acciai peritettici. In questi casi, la compensazione dei ritiri differenziati della bramma in solidificazione, compensazione che è strettamente legata·alla velocità massima di estrazione ed al tipo di acciaio, viene ottenuta intervenendo di volta in volta praticamente in modo empirico sulla geometria del lato stretto del cristallizzatore.
Questo tipo di soluzione, oltre a non garantire risultati efficaci, in quanto viene calibrata su una banda ristretta di velocità e non su tutta la gammi di velocità, non è facilmente ripetibile stando le variabili in gioco e quindi non è standardizzabile, essendo strettamente legata all'esperienza ed all'abilità del singolo operatore.
Ciò rappresenta un vincolo che impedisce di raggiungere le volute velocità di estrazione e limita i risultati qualitativi ottenibili qualsiasi sia il tipo di acciaio colato.
Per ovviare a questi inconvenienti la proponente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è esposto e caratterizzato nella rivendicazione principale.
Le rivendicazioni derivate espongono varianti all'idea di soluzione.
Lo scopo del trovato è quello di realizzare un cristallizzatore che, partendo dagli insegnamenti dell’US '220, permetta la standardizzazione e la riproducibilità della geometria della camera di colata affinchè sia possibile garantire risultati qualitativi ottimali e ripetibili qualsiasi sia la velocità di estrazione, e cioè anche nel caso di velocità dell'ordine di 12 m/min e più, e qualsiasi sia i tipo di acciaio colato, compresi gli acciai peritet tici ed i peritettici microlegati.
La camera di colata del cristallizzatore secondo il trovato è definita da un allargamento ricavato in almeno una delle pareti larghe del cristallizzatore in posizione sostanzialmente centrale, detto allargamento raccordandosi lateralmente .a due tratti sostanzialmente diritti.
La camera di colata definita da detto allargamento è passante per la lunghezza del cristallizzatore e, in una soluzione del trovato, si riduce progressivamente dall'entrata all'uscita.
Per entrata si intende, nel caso di specie, il valore che la camera di colata presenta in un voluto intorno del livello nominale del menisco del metallo liquido all'interno del cristallizzatore.
In particolare, l'allargamento sostanzialmente centrale presenta, all'entrata, una larghezza di almeno 500 mm, ed una profondità, riferita ad una sola parete larga del cristallizzatore, compresa tra circa 30 e 90 mm.
All'uscita, l'allargamento sostanzialmente centrale presenta una profondità, come riferita ad una sola parete larga del cristallizzatore, compresa tra circa 1 e 15 mm.
Il trovato prevede che le curve che definiscono l geometria della camera di colata e che raccordano detta camera di colata ai tratti diritti delle pareti larghe del cristallizzatore, sia in senso trasversale alla direzione di colata che in senso longitudinale ad essa, siano definite da equazioni descrittive i cui parametri sono funzionalmente correlati almeno al tipo di acciaio colato.
Dette equazioni descrittive, oltre a consentire la ripetibilità della geometria della camera di colata, permettono di adattarne la sagoma al differente comportamento dell’acciaio colato ed in particolare ai ritiri differenziati che la pelle subisce nella fase di prima solidificazione.
La geometria risulta quindi funzione della gamma di prodotti, viene cioè determinata una descrizione geometrica che risulta mediare le varie superfici ottimali ottenendo una configurazione caratteristica per una voluta gamma di prodotti.
Con il cristallizzatore secondo il trovato diventa possibile aumentare la velocità di estrazione fino a valori superiori a 10+12 m/min.
Ciò in quanto i problemi di cricche e fessurazioni superficiali, causati dai ritiri non compensati della pelle della dramma, vengono fortemente attenuati fino ad essere eliminati dal preciso e specifico adattamento, autonomo e continuo, di detta pelle alle pareti del cristallizzatore che provvedono a sostenerla ed a guidarla con continuità.
La camera di colata risulta inoltre allargata rispetto alla soluzione dell'US'220 e di altezza aumentata, sì che il bacino liquido e la superficie del suo menisco aumentano a parità di larghezza della dramma.
Vi è quindi la possibilità di contenere maggior quantità di polvere lubrificante e la maggior superficie calda a contatto con detta polvere lubrificante permette di disporre di una maggior quantità di polvere fusa che va a cooperare tra pelle e parete del cristallizzatore.
Inoltre, con il cristallizzatore del trovato è possibile colare ad alta velocità acciai, quali ad esempio gli acciai peritettici, che fino ad ora è stato possibile colare con buoni risultati qualitativi solo con il cristallizzatore di cui all'US '220 e con velocità di colata non superiori a 6 m/min. Secondo il trovato, l'allargamento sostanzialmente centrale presente nell'intorno del valore nominale del menisco in almeno una delle due pareti larghe e definente la camera, od invaso, di colata viene rea lizzato secondo una curva ad andamento sinusoidale. Detta curva sinusoidale si raccorda lateralmente e naturalmente ai tratti diritti delle pareti i cui prolungamenti giacciono sul piano tangente a detta curva sinusoidale.
L'utilizzo di una curva sinusoidale, definita da una precisa ed univoca equazione descrittiva, oltre a garantire la riproducibilità, permette di concretizzare un maggior spazio centrale, sia in larghezza che in altezza, che da una parte favorisce l'inserimento in profondità dello scaricatore e dall’altra permette di aumentare la velocità di colata.
Inoltre, la curva sinusoidale garantisce una progressione dimensionale continua e costante, perfettamente controllata e riproducibile, che previene sollecitazioni anomale e non controllate nonché lo stress della pelle sia durante il ritiro in fase di solidificazione che nella fase di scorrimento verticale ed orizzontale.
Ciò è possibile grazie alla forma dell'invaso di colata che non presenta spigoli o superfici con cambio brusco di direzione nè nella direzione longitudinale nè in quella trasversale.
L'allargamento centrale al menisco si riduce progressivamente in modo voluto, controllato e riproducibile anche alla macchina lungo l'altezza del cristallizzatore fino ad assumere una profondità voluta e di valore ridotto all'uscita del cristallizzatore stesso.
Secondo una variante, tutte le curve prese su un piano trasversale alla direzione di colata e definenti gli allargamenti in ogni sezione del cristallizzatore sono definite da curve sinusoidali caratterizzate da una specifica equazione descrittiva. L'andamento sinusoidale delle curve di raccordo tra allargamento centrale e tratti diritti permette di evitare, in tutte le sezioni del cristallizzatore, che sulla pelle si formino carichi di punta con effetti negativi quali lo scollamento e la formazione di depressioni.
Secondo un’altra variante, il cristallizzatore presenta un allargamento centrale definito, longitudinalmente al cristallizzatore, da un primo tratto a profondità costante, da un secondo tratto a profondità progressivamente riducentesi e da un terzo tratto a profondità costante.
Secondo il trovato, la curva di raccordo, presa longitudinalmente al cristallizzatore, che collega i due allargamenti a profondità costante è una curva sinusoidale.
Secondo un'ulteriore variante, l’allargamento ce trale del cristallizzatore presenta una profondità progressivamente riducentesi in senso longitudinale al cristallizzatore ed il tratto terminale di profondità costante.
La curva definente la progressiva riduzione della profondità dell'allargamento come presa in senso longitudinale al cristallizzatore è, secondo il trovato, definita da almeno una curva sinusoidale.
Ciò consente di evitare spigoli e superfici con cambio di direzione non armonico, nel profilo del cristallizzatore, nella direzione di efflusso del metallo e permette di avere un volume maggiore nell'invaso di colata, migliorando il comportamento fluidodinamico e riducendo la possibilità di formazione di ponti di acciaio solidificato tra scaricatore e cristallizzatore.
Il tratto terminale a profondità costante copre una lunghezza pari a circa 1/4+1/6 della lunghezza totale del cristallizzatore e presenta pareti sostanzialmente parallele che permettono 1'avviamento della colata con inserimento della falsa barra, facilitano il centraggio e riducono lo stress termico di transizione.
Detto allargamento superiore a profondità costant secondo il trovato copre una lunghezza del cristal lizzatore pari a circa 1/9+1/6 della lunghezz stessa.
Con il cristallizzatore secondo il trovato, la bramma viene portata alla forma finale con una drastica riduzione degli attriti e delle spinte laterali e quindi delle possibilità di strappo della pelle. La riduzione progressiva, secondo un andamento sinusoidale, dell'angolo che definisce la riduzione dimensionale progressiva della camera di colata minimizza la possibilità di formazione di depressioni superficiali sulla pelle della bramma in formazione.
Inoltre, il comportamento del cristallizzatore può essere previsto a tavolino, ovvero verificato e composto sperimentalmente e ripetuto indefinitivamente per tutti i cristallizzatori essendo tutte le curve ottenute in modo descrittivo.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Con riferimento alle figure allegate, fornite a titolo esemplificativo non limitativo, abbiamo che: - la fig. 1 illustra un cristallizzatore lineare con camera di colata di sezione riducentesi longitudinalmente e tratto terminale costante;
- la fig. 2 illustra una variante di fig. 1 in cuiil cristallizzatore presenta un primo tratto con camera di colata di sezione costante, un secondò tratto con camera di colata riducentesi progressivamente ed un tratto terminale con camera di colata di sezione costante,-- la fig. 3 illustra una sezione longitudinale, presa su un piano ortogonale al piano di giacitura delle pareti larghe, di un cristallizzatore del tipo di cui alla fig. 2;
- la fig. 4 illustra la tipologia di allargamento e raccordo della camera di colata secondo il trovato.
. DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Con riferimento alle figure, i cristallizzatori 10 sono schematizzati e viene rappresentato solo l'essenziale, ed in particolare il profilo della sezione del cristallizzatore 10.
Il cristallizzatore 10 può essere in rame o lega di rame o di altro materiale e presenta le note camere a circolazione d'acqua di raffreddamento.
Pure in modo noto il cristallizzatore 10 è soggetto a movimenti di va e vieni longitudinali, cioè sostanzialmente lungo l'asse di scorrimento del metallo fuso e quindi della bramma.
Il cristallizzatore 10 presenta pareti larghe 15 e pareti strette 14. Le pareti strette 14 sono definite dai lati mobili 13 che, spostandosi, definiscono la larghezza della bramma uscente, tale larghezza potendo variare da circa 500 mm a 3000 mm.
In una posizione intermedia delle pareti larghe 15 è realizzata la camera di colata 11 entro cui trova collocazione lo scaricatore 12 che invia il metallo fuso al di sotto del menisco 20.
All'uscita 17 della lingottiera 10 sono presenti i mezzi di contenimento 24, nella fattispecie piastre, seguiti dai rulli trasversali 18 che agiscono sui lati larghi della bramma.
I mezzi di contenimento 24 definiscono una sezione di transito sostanzialmente uguale alla sezione di uscita del tratto terminale 27 del cristallizzatore e possono essere dotati di mezzi di adattamento elastico alla superficie della bramma transitante.
II tutto coopera con mezzi di raffreddamento 25 di tipo di per sè noto.
I rulli trasversali 18, nel caso di specie (figg.
1 e 3), presentano un primo gruppo di rulli 19, con profilo coordinato con la sezione di uscita del cri stallizzatore 10, che definisce una sezione di transito di fatto uguale alla sezione di uscita del tratto terminale 27.
Detti rulli 18 presentano poi un secondo gruppo di rulli 28 il cui profilo si modifica progressivamente per portare la sezione della bramma, che esce con gli allargamenti sui lati larghi definiti dalla sezione di uscita del tratto terminale 27, ad avere i lati larghi senza allargamenti e paralleli sì che detta bramma<' >possa cooperare con il terzo gruppo di rulli 29 cilindrici od eventualmente bombati.
Secondo il trovato, come illustrato in fig. 1, la camera di colata 11 presenta un primo tratto 26 con larghezza, presa sull'asse x, che si riduce progressivamente, ed in modo continuo, lungo l'asse z, seguito da un tratto terminale 27 di sezione sostanzialmente costante con larghezza "1" costante.
Detto primo tratto 26 presenta almeno un suo tratto iniziale in cui l'allargamento presenta una profondità, presa sull'asse y, di valore costante, detta profondità riducendosi poi progressivamente in valore fino a riassumere un valore costante nel tratto terminale 27.
Il primo tratto con allargamento a profondità sostanzialmente costante copre circa l/9÷l/6 della lunghezza totale del cristallizzatore 10, mentre il tratto terminale 27, di larghezza "1", copre circa l/4÷l/6 della detta lunghezza totale.
Secondo una variante, il primo tratto 26 presenta una profondità che si riduce progressivamente già dall’entrata fino al tratto terminale 27 a sezione costante.
La camera di colata 11 presenta, in corrispondenza all'entrata 16, intesa come intorno del valore nominale del menisco 20, una larghezza "L", definita da una curva 23 costituente l’allargamento sostanzialmente centrale presente sulle pareti larghe 15.
La camera di colata 11 presenta inoltre una profondità definita dalla larghezza nominale dei lati mobili 13 a cui si va a sommare l'allargamento che all'entrata 16 ha valore "2A".
Nei disegni, "A" è il valore del semi allargamento laterale dell'entrata 16 della camera di colata 11 relativamente ad una parete del cristallizzatore e misurato sostanzialmente lungo il piano mediano del cristallizzatore stesso e lungo l’asse y.
La curva 23 definente tale semi allargamento laterale, che all'entrata 16 presenta un valore massimo di profondità pari ad "A", è Una sinusoide definita da una specifica equazione descrittiva.
Detta sinusoide si raccorda lateralmente con i tratti 123 ai tratti diritti 21 delle pareti larghe 15 i cui prolungamenti sono tangenti a detta sinusoide. Nel primo tratto 26 la sezione della camera di colata 11 si riduce progressivamente, sì che ogni sezione trasversale del cristallizzatore 10 è definita da un proprio allargamento descritto da una specifica curva 23 ad andamento sinusoidale.
In fig. 4 è rappresentata la curva 23a in corrispondenza dell'entrata 16 e la curva 23b in corrispondenza dell'uscita 17, tutte .le curve intermedie tra l'entrata 16 e l'uscita 17 essendo definite da specifiche sinusoidi i cui parametri descrittivi sono funzionalmente correlati almeno al tipo di acciaio colato ed alla velocità di estrazione.
Secondo una variante, i parametri descrittivi di dette sinusoidi sono funzionalmente correlati anche alla larghezza nominale dei lati mobili 13 e/o al valore di larghezza e/o di profondità dell'allargamento nella relativa sezione del cristallizzatore 10.
Il valore dell'allargamento <n>A" secondo il trovato può variare da circa 30 a 90 mm.
Nella variante delle figg. 2 e 3, la camera di colata 11 presenta un primo tratto 26 di sezione costante, un secondo tratto 22 di sezione progressivamente riducentesi in larghezza e profondità ed un terzo tratto 27, o tratto terminale, di sezione costante che presenta una larghezza "1".
La curva di raccordo 223 che collega la fine del primo tratto 26 con l'inizio del tratto terminale 27 nel caso delle figg. 2 e 3, ovvero la curva 223 che definisce la riduzione progressiva del primo tratto 26 nel caso di fig. 1 è, secondo il trovato, una sinusoide definita da una specifica equazione descrittiva. Detta equazione descrittiva presenta parametri funzionalmente correlati almeno alla velocità di estrazione ed al tipo di acciaio colato.
Detta equazione descrittiva, secondo una variante, presenta parametri funzionalmente correlati anche al valore della profondità iniziale A e/o finale B, e/o all'altezza del tratto riducentesi 22 o 26 e/o all'altezza del tratto di sezione costante 26 se presente.
La sezione di transito del tratto terminale 27 è costante e facilita l'estrazione della dramma che esce con i lati sostanzialmente paralleli e con la bombatura centrale di larghezza "B" presente centralmente nei suoi lati larghi. Detto valore "B" è un valore compreso tra circa 1 e 15 mm.
I raccordi ad andamento sinusoidale previsti nei cambi di direzione, sia in senso trasversale tra gli allargamenti centrali ed i tratti diritti, sia in senso longitudinale tra il tratto di sezione riducentesi ed i tratti a sezione costante, riducono fortemente la formazione di depressioni superficiali, permettono un adattamento progressivo e continuo ai ritiri differenziati della pelle e minimizzano la formazione di cricche e fessurazioni, riducendo gli stress e le sollecitazioni alla pelle in formazione. Inoltre, detti raccordi sinusoidali, che guidano e sostengono la pelle con continuità durante il ritiro progressivo derivante dalla solidificazione, sono perfettamente riproducibili alla macchina e sono controllabili sperimentalmente. Va inteso che le misure indicate con 26, 27, "L” e "1" individuano l'inizio e la fine delle curve di raccordo in senso longitudinale e laterale.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1 - Cristallizzatore per colata continua per bramme sottili e medie con spessore compreso tra 30 e 150 M I, detto cristallizzatore (10) presentando pareti larghe (15), lati stretti mobili (13) per la regolazione della larghezza della bramma ed una camera di colata (11) passante estendentesi per la lunghezza del cristallizzatore (10), essendo presenti mezzi di contenimento (24) e rulli trasversali (18) subito a valle della lingottiera (10), il metallo liquido definendo un menisco (20), detta camera di colata (11) essendo definita da un allargamento sostanzialmente centrale concretizzato, su almeno una parete larga (15), da un tratto ad andamento curvo (23) raccordantesi lateralmente a tratti (123) sostanzialmente diritti, detto tratto ad andamento curvo (23a) all'entrata (16) essendo definito da una larghezza "L" presa sull'asse (x) di almeno 500 mm, con un valore del semi allargamento laterale "A" preso sull'asse (y) compreso tra 30 e 90 mm, la camera di colata (11) riducendosi longitudinalmente lungo l'asse (z) del cristallizzatore (10) e presentando all'uscita ancora un allargamento sostanzialmente centrale di valore "B" compreso tra 1 e 15 mm e definito da un tratto ad andamento curvo (23b) raccordato lateralmente a tratti sostanzialmente diritti, caratterizzato dal fatto che il tratto ad andamento curvo (23a) costituente l'allargamento sostanzialmente centrale della camera di colata (11) è, almeno nell'intorno del valore nominale del menisco (20), definito da una curva ad andamento sinusoidale . 2 - Cristallizzatore come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il tratto ad andamento curvo (23b) costituente l'allargamento sostanzialmente centrale della camera di colata (11) all'uscita (17) è una curva ad andamento sinusoidale . 3 - Cristallizzatore come alla rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che i tratti ad andamento curvo (23) definenti 1 ' allargamento sostanzialmente centrale della camera di colata (11) in ogni sezione trasversale del cristallizzatore (10) sono curve ad andamento sinusoidale. 4 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti fino a 3, caratterizzato dal fatto che presenta longitudinalmente un primo tratto (26) con camera di colata (11) progressivamente riducentesi in larghezza ed un tratto terminale (27) di sezione sostanzialment costante. 5 - Cristallizzatore come alla rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il primo tratto (26) presenta un primo tratto a profondità costante ed un secondo tratto a profondità riducentesi. 6 - Cristallizzatore come alla rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il primo tratto (26) presenta profondità riducentesi. 7 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti fino a 3, caratterizzato dal fatto che presenta longitudinalmente un primo tratto (26) con camera di colata (11) di sezione costante, un secondo tratto (22) con camera di colata (11) di sezione progressivamente riducentesi in larghezza ed in profondità ed un tratto terminale (27) di sezione sostanzialmente costante. 8 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il tratto terminale (27) corrisponde a circa 1/4+1/6 della lunghezza totale del cristallizzatore (10). 9 - Cristallizzatore come alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il primo tratto (26) a sezione sostanzialmente costante corrisponde rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le equazioni descrittive delle curve ad andamento sinusoidale definenti i tratti curvi di raccordo in senso trasversale { 23 ) , per ciascuna sezione del cristallizzatore ( 10 ) , presentano parametri funzionalmente correlati alla larghezza nominale dei lati mobili (13) e/o al valore di larghezza e/o di profondità dell'allargamento nella relativa sezione del cristallizzatore (10). 14 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le equazioni descrittive delle curve ad andamento sinusoidale definenti i tratti curvi di raccordo in senso longitudinale (223) presentano parametri funzionalmente correlati al valore della profondità iniziale ("A") e/o finale ("B"), e/o all’altezza del tratto riducentesi (22,26) e/o all'altezza del tratto di sezione costante (26). 15 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che adotta i contenuti di cui alla descrizione ed ai disegni. a c irca 1 / 6÷l / 9 del la lunghez za totale del cristallizzatore (10). 10 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i tratti curvi (223) che raccordano longitudinalmente i tratti di sezione costante (26,27) e che definiscono tratti (26,22) di sezione riducentesi sono curve ad andamento sinusoidale. 11 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le equazioni descrittive delle curve ad andamento sinusoidale definenti i tratti curvi di raccordo sia in senso trasversale (23) che in senso longitudinale (223) presentano parametri funzionalmente correlati almeno del tipo di acciaio colato. 12 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le equazioni descrittive delle curve ad andamento sinusoidale definenti i tratti curvi di raccordo sia in senso trasversale (23) che in senso longitudinale (223) presentano parametri funzionalmente correlati almeno alla velocità di estrazione. 13 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle
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