ITUD960159A1 - Procedura per la raccolta di fluidi - Google Patents

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organ
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"PROCEDURA PER LA RACCOLTA DI FLUIDI"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forma oggetto del presente trovato un procedimento per la raccolta del sangue o altri fluidi da un organo o tessuto attraverso un vaso come espresso nella rivendicazione principale. Il procedimento secondo il trovato viene utilizzato nel campo biologico, medico e veterinario, sia per scopi diagnostici e terapeutici sia per scopi di ricerca per la raccolta di sangue o altri fluidi da organi ovvero parte di organi ovvero tessuti. In particolare, il procedimento secondo il trovato viene utilizzato per la raccolta di sangue placentare, cioè' il sangue presente nella placenta, durante il parto, immediatamente dopo la nascita del neonato. La procedura può' essere effettuata anche senza specifico addestramento del personale.
STATO DELLA TECNICA
Nel campo biologico, medico e veterinario, sia per scopi diagnostici e terapeutici sia per scopi di ricerca, e' necessario raccogliere fluidi, in petrticolare sangue, da organi o tessuti o da contenitori in genere. Due esempi non limitativi sono: 1. la raccolta di sangue da masse di tessuto tumorale, essendo il sangue contenuto nel tessuto tumorale potenzialmente utile per scopi terapeutici dopo opportuna manipolazione; 2. la raccolta di sangue dalla placenta, durante il parto, subito dopo il taglio del cordone ombelicale. In guesto secondo caso il sangue e utile in quanto contiene cellule staminali che sono cellule progenitrici ematopoietiche ossia in grado di ricostituire il sistema ematopoietico e che quindi possono essere utilizzate, qualora si presenti la necessita’, per il trapianto nel donatore stesso o in altro soggetto compatibile.
Di seguito sono descritte le procedure attualmente seguite per la raccolta del sangue placentare da cordone ombelicale in quanto rappresentazione tipica del recupero di fluidi da un organo; e' importante notare che il riferimento a tale pratica e‘ non limitativo ma esemplificativo di situazioni in cui sia necessaria la raccolta di sangue ovvero altro fluido da tessuti, organi o altri contenitori in genere.
Il sangue placentare da cordone ombelicale viene raccolto in quanto contiene cellule staminali ematopoietiche utilizzabili per trapianti. Affinché' il sangue raccolto e quindi le cellule recuperate siano effettivamente utilizzabili con successo devono essere rispettate le seguenti condizioni: 1. deve essere recuperata la maggior quantità' possibile di sangue ossia il numero piu' elevato possibile di cellule; 2. il sangue raccolto, di origine fetale, non deve essere contaminato da popolazioni cellulari estranee quali ad esempio cellule materne; 3. durante la raccolta deve essere ridotto al minimo il contatto del sangue con l' esterno (aria o altri oggetti potenzialmente contaminati) ovvero la procedura di raccolta deve avvenire in condizioni di sterilita', possibilmente in un ambiente chiuso; 4. la possibilità’ di errore umano deve essere ridotta al minimo.
Fasi della raccolta
a. Prima del secondamento (= espulsione) della placenta.
Attualmente, l' estrazione di sangue da placenta, nel campo medico, sia per scopi diagnostici e terapeutici sia per scopi di ricerca, viene effettuata come segue: durante il parto, immediatamente dopo l' uscita del neonato, il cordone ombelicale viene chiuso (clampato) in due punti e reciso in un punto intermedio fra i due punti di chiusura. Dopo il taglio, l' estremo reciso del cordone ombelicale collegato alla placenta fuoriesce liberamente dalla vagina della madre ed e‘ disponibile per le operazioni di raccolta. Tipicamente la raccolta del sangue avviene nel periodo che va dal taglio del cordone ombelicale al secondamento, cioè' all' espulsione, della placenta. In questo periodo, il flusso del sangue e‘ garantito dalla pressione generata dalle contrazioni dell' utero che, comprimendo la placenta, favoriscono la fuoriuscita del sangue attraverso il cordone ombelicale.
b. Dopo il secondamento della placenta.
Solo pochi .autori riportano procedure di prelievo che prevedono la raccolta di sangue cordonale dopo il secondamento della placenta, posizionando la placenta su un telaio e raccogliendo il sangue per caduta. Lo scarso utilizzo della raccolta dopo il secondamento e' sicuramente dovuto alla bassa resa della raccolta per caduta e alla difficolta di manipolazione della placenta, soprattutto quando deve essere garantita
Sistemi .di raccolta
Attualmente la raccolta di sangue placentare da.1 cordone ombelicale, nel campo medico, sia per scopi diagnostici e terapeutici sia per scopi di ricerca, viene effettuata mediante metodiche riconducibili a due categorie: sistemi "a circuito aperto" e sistemi “a circuito chiuso". Entrambi i sistemi sono utilizzati per la raccolta sia prima che dopo il secondamento della placenta.
a. sistemi "a circuito aperto·'
I sistemi "a circuito aperto" prevedono la raccolta del sangue placentare dal cordone ombelicale reciso in contenitori contenenti anticoagulante. Tale raccolta viene effettuata facendo defluire il sangue direttamente nel contenitore di raccolta senza connettere il terminale del cordone, che e' liberamente posizionato all' imboccatura del contenitore.
Vantaggi
II principale vantaggio di questo sistema e' rappresentato dalla assenza di resistenze al flusso in quanto non vi sono strozzature o brusche diminuzioni di sezione del cordone e dei suoi vasi. Un secondo vantaggio e' rappresentato dalla contemporanea pervieta ' dei tre vasi presenti nel cordone ombelicale.
Ulteriore vantaggio del sistema e' la possibilità' di spremere il cordone ombelicale durante la raccolta.
Svantaggi
Vari lavori scientifici hanno dimostrato che i sistemi "a circuito aperto" non garantiscono la sterilita' e sono infatti associati ad un' incidenza particolarmente elevata di contaminazioni microbiche. Il terminale reciso del cordone ombelicale infatti e' di consistenza lassa e, essendo semplicemente appoggiato all' imboccatura del contenitore di raccolta, può' facilmente uscire dal contenitore con conseguente contaminazione del terminale stesso oltre alla perdita di sangue che contamina l' ambiente esterno.
Il sistema inoltre, per sua natura (sistema “aperto"), e' un sistema che raccoglie sia il sangue che fuoriesce dai vasi del cordone sia liquidi potenzialmente contaminati che scorrono lungo la superficie esterna del cordone ombelicale; in particolare, il sangue materno presente in abbondanza sulla superficie esterna della placenta scorre lungo il cordone e si mescola con il sangue del cordone ombelicale.
Questo sistema di raccolta inoltre espone il sangue all' aria dell' ambiente esterno facilitando quindi contaminazioni da microorganismi presenti nell' ambiente esterno.
Un ulteriore svantaggio e' rappresentato dalla necessita' costante di un operatore dedicato a mantenere il cordone ombelicale nella posizione corretta, in particolare se vengono effettuate ripetute manovre di spremitura e pulitura del cordone .
b. Sistemi "a circuito chiuso-La raccolta viene effettuata mediante venipuntura dell' estremità' recisa e clampata del cordone ombelicale, previa accurata disinfezione del punto di ingresso dell' ago. Il sangue viene raccolto in una o piu' siringhe ovvero in sacche da donazione .
Vantaggi .
Rispetto ai sistemi "a circuito aperto", i sistemi "a circuito chiuso" riducono i rischi di contaminazione microbica del sangue raccolto e non richiedono una continua pulitura e disinfezione del cordone.
Un ulteriore vantaggio e la riduzione della contaminazione del campione da sangue materno o da altri liquidi che scorrono lungo la superficie esterna del cordone.
I sistemi "a circuito chiuso" prevedono la manipolazione di aghi e quindi espongono gli operatori al rischio di punture accidentali.
Inoltre l' ago infilato nella vena ombelicale non e' stabilmente fissato alla stessa e può' facilmente uscire, vista anche la natura "movimentata " del parto; questo problema e' particolarmente sentito qualora la raccolta venga continuata anche dopo il secondamento della placenta. E' pertanto necessaria la continua presenza di un operatore che garantisce il corretto posizionamento dell ' ago nelle varie fasi della raccolta.
In caso di uscita dell' ago dalla sede, sono poEisibili contaminazioni del sangue e punture accidentali dell ' operatore ed inoltre, per continuare la raccolta, si rende necessaria la ripetizione della venipuntura.
Vista la sezione limitata di due dei tre vasi del cordone ombelicale (le arterie) l' operazione di raccolta e' praticabile solo su un vaso (la vena) con conseguente riduzione del potenziale di raccolta .
Il flusso del sangue inoltre e' ostacolato dalla brusca diminuzione della sezione (l' ago per quanto grosso non potrà' mai avere la sezione della vena ombelicale) .
L' ago viene inserito in un segmento intermedio del cordone ombelicale a monte del zona di chiusura; e' quindi inevitabile una stasi del sangue a valle del punto di inserimento e conseguente tendenza alla formazione di coagulo; inoltre il sangue rimasto a valle del punto di inserimento non viene recuperato.
SOMMARIO DELL' INVENZIONE
Forma oggetto del presente trovato una procedura di raccolta di sangue da placenta ovvero altrò organo o tessuto attraverso il cordone ombelicale ovvero un vaso principale mediante un sistema chiuso che prevede in sequenza:
1. Pulitura e disinfezione del segmento del cordone ombelicale ovvero del vaso interessato alla raccolta, il sistema di pulitura e disinfezione potrà' essere opportunamente collegato al sistema di raccordo del cordone ombelicale ovvero del vaso.
2 . Taglio del cordone in posizione idonea al successivo collegamento con il sistema di raccordo. Il sistema di taglio potrà' essere opportunamente collegato al sistema di raccordo del cordone ombelicale.
3 . Raccordo del cordone ombelicale ovvero del vaso mediante un sistema di raccordo, eventualmente chiuso, a sua volta collegabile con un contenitore di raccolta; il sistema di raccordo eventualmente comprende un sistema di miscelazione del sangue o altro fluido con anticoagulante oow ero altro fluido o sostanza, immediatamente dopo la sua fuoriuscita dal cordone ovvero dal vaso.
4. Eventuale inserimento della placenta o altro organo o tessuto in mezzi di contenimento
5. Applicazione di pressione positiva alla placenta. La pressione potrà' essere omogenea o in alternativa disomogenea, ritmica, intermittente, centripeta, dislocante ovvero una o piu' pressioni variamente combinate al fine di mobilizzare i fluidi dalle zone piu' periferiche verso i vasi principali efferenti.
6. Applicazione di pressione negativa continua o intermittente al bisogno, al raccordo ovvero al contenitore di raccolta per facilitare la fuoriuscita di sangue o altri fluidi ovvero per liberare il vaso da coaguli o altri ostacoli.
BREVE DESCRIZIONE DELLE ILLUSTRAZIONI
Fig. 1 - Diagramma schematico della procedura di raccolta di sangue da cordone ombelicale
Fig. 2 Sistema di raccordo (39) del cordone ombelicale (38) con il contenitore di raccolta (42) illustrato in tre varianti non limitative. Fig. 2.1: sistema di raccordo (39) che comprende mezzi di tenuta (41) al cordone ombelicale che delimitano un segmento del cordone ombelicale verso la placenta (38a) e un segmento terminale aperto (38b), mezzi di blocco del cordone (40), elementi di raccordo con un contenitore di raccolta (49) a delimitare uno spazio chiuso a tenuta (50) comprendente una eventuale via di accesso (48) per l' applicazione di pressione ovvero per l' introduzione di fluido anticoagulante o altro fluido ovvero per il prelievo di aliquote di sangue.. Fig. 2.2: sistema di raccordo come alla figura 2.1 che comprende anche mezzi di disinfezione del segmento terminale del cordone ombelicale (43) e di taglio dello stesso (44). Fig. 2.3: sistema di raccordo come alla fig. 2.2 che comprende anche sistemi di chiusura o clampaggio (45) del cordone ombelicale a monte (45a) e a valle (45b) del punto di taglio del cordone stesso; gli elementi di ciampaggio a valle del taglio ovvero verso il neonato (45b) sono collegati temporaneamente al sistema e, dopo il taglio del cordone, scollegabili per lasciare spazio al contenitore di raccolta (42) Fig. 3 - Contenitore della placenta (46) collegato a tenuta al sistema di raccordo (39).
Fig. 4 - Schematica rappresentazione di apparecchiatura (47) per la applicazione della pressione alla placenta (37) ed eventualmente alla porzione prossimale del cordone ombelicale (38a). Fig. 5 - Variante dell' apparecchiatura per l' applicazione della pressione alla placenta (47) che conprende il contenitore per la placenta (46), il sistema di raccordo del cordone ombelicale (39) collegato a tenuta al contenitore di raccolta (42). Fig. 6 - Variante del sistema per l' applicazione della pressione alla placenta che comprende il contenitore per la placenta a tenuta (51) collegato a tenuta al sistema di raccordo del cordone ombelicale (39) e il contenitore di raccolta (42); detto sistema prevede due spazi definiti e a tenuta stagna e di pressione: lo spazio (52) in cui e' contenuta la placenta (37) e il segmento prossimale del cordone ombelicale (38a) separato dallo spazio (50) che contiene il segmento terminale aperto del cordone ombelicale (38b). La separazione e' garantita da elementi di tenuta del sistema di raccordo (41) e dal collegamento a tenuta tra il sistema di raccordo (39) e il contenitore della placenta (51). Allo spazio contenente la placenta e il segmento prossimale del cordone ombelicale e' applicabile pressione di varia natura attraverso apposita via di accesso (53) e allo spazio contenente il segmento terminale del cordone ombelicale aperto e' applicabile pressione di varia natura attraverso una via di accesso (48).
DESCRIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato e' espresso e caratterizzato nella rivendicazione principale. Le rivendicazioni secondarie espongono varianti all' idea di soluzione principale.
Scopo del presente trovato e' quello di fornire una procedura di prelievo di sangue o altri fluidi dalla placenta o altri organi o tessuti per scopi medicali, scientifici o altro.
Ulteriore scopo del trovato e' garantire la massima sterilita' del campione attraverso al applicazione di una procedura e l' uso di una apparecchiatura a circuito chiuso che diminuisce al minimo il contatto del sangue ovvero del fluido con agenti esterni potenzialmente contaminati o con l' aria .
Ulteriore scopo del presente trovato e' quello di rendere accessibile la procedura anche a personale non specificamente addestrato. Inoltre la procedura permette di limitare i rischi di errore umano da parte dell' operatore e, utilizzando la opportuna apparecchiatura, di limitare al minimo i rischi di infortunio degli operatori in quanto non e' previsto l' uso di oggetti taglienti o appuntiti esposti .
La procedura e' estremamente rapida e semiautomatizzabile, progettata per diminuire al minimo l' impegno dell' operatore e può' essere applicata in condizioni di lavoro movimentate quali ad esempio sale operatorie, sale parto, etc.
Il sistema prevede sino dal taglio del cordone ombelicale che il segmento placentare del cordone ombelicale da cui esce il sangue, dopo opportuna disinfezione, sia raccordato al contenitore di raccolta mediante un sistema di raccordo chiuso; detto sistema di raccordo elimina la possibilità' di contaminare il sangue in quanto delimita una zona chiusa sterile dentro cui il sangue passa dal cordone ombelicale al contenitore di raccolta. Il sistema di raccordo unitamente al contenitore in cui e' posizionata la placenta inoltre eliminano le contaminazioni dell' ambiente esterno con sangue placentare, rendendo la manovra sicura anche per 1’ operatore .
Il sistema permette inoltre la ottimizzazione del volume di raccolta in quanto combina la raccolta sia dalla vena che dalle due arterie unitamente alle caratteristiche di sicurezza e praticità’ proprie di un sistema chiuso. L’ utilizzo combinato dell' apparecchiatura per l' applicazione della pressione positiva inoltre permette per la prima volta il recupero di volumi di fluido fino al 100% superiori rispetto a quelli ottenuti con le procedure attualmente in uso.
La procedura oggetto del trovato prevede che successivamente al parto (9) il cordone ombelicale venga chiuso (10) (clampato) in due punti e successivamente tagliato (11) in posizione mediana tra i due punti di chiusura. La porzione del cordone ombelicale collegata alla placenta sporge liberamente dalla vagina (12) della madre.
A questo punto il segmento terminale dovrà' essere collegato al contenitore di raccolta. Il segmento terminale del cordone ombelicale viene opportunamente disinfettato (13), eventualmente con un sistema per la disinfezione appositamente studiato, se necessario tagliato a misura per adattarsi al sistema di raccordo (14) e quindi collegato al sistema di raccordo (15). Detto sistema di raccordo (fig. 2.1) sara' generalmente dotato di opportuni mezzi di blocco del cordone che impediscono al cordone di uscire dal sistema stesso. Detto sistema di raccordo sara' anche dotato di mezzi di tenuta stagna che isolano il segmento del cordone dall' ambiente esterno all' imboccatura del sistema di raccordo stesso, compresi eventuali liquidi presenti o che scorrono sulla parete esterna del cordone ombelicale. I mezzi di tenuta saranno opportunamente sagomati e costruiti in modo tale da non comprimere o ridurre la sezione del cordone ombelicale e comunque non ostacolare in alcun modo la raccolta del sangue o fluido. Il sistema di raccordo .verrà' quindi collegato al contenitore di raccolta ovvero il contenitore di raccolta può' essere parte integrante del sistema di raccordo.
Il sistema di raccordo in una delle sue possibili varianti (fig. 2.2) potrà' comprendere in un unico sistema, oltre agli elementi di blocco del vaso ed elementi di tenuta sopra descritti, anche elementi di pulizia e disinfezione ed elementi di taglio, tali che l' operatore tenendo con una mano l' estremità' del segmento di cordone ombelicale libero (12) potrà' disinfettare la zona di cordone interessata, tagliare a misura il cordone e applicare il sistema di raccordo comprendente sia gli elementi di blocco sia i sistemi di tenuta con una unica operazione (16).
Una ulteriore variante del sistema di raccordo (17), rappresentata in una possibile forma non limitativa in fig. 2.3, potrà' comprendere i vari elementi necessari alla disinfezione, taglio, blocco del cordone e sistemi di tenuta stagna studiati per essere applicati prima della separazione del neonato dalla madre. In questo caso, l' operatore potrà' procedere con lo stesso strumento alla chiusura, disinfezione, taglio, blocco del cordone e sistemazione degli elementi di tenuta (17) immediatamente dopo la nascita del neonato.
Dopo l' applicazione del sistema di raccordo comincia la raccolta del sangue. Prima del secondamento della placenta il sangue placentare esce per effetto della pressione esercitata dalle contrazioni uterine sulla placenta (18) . Dopo un periodo della durata variabile di alcuni minuti, si ha il secondamento della placenta (19). Durante questa fase l' operatore non deve preoccuparsi del raccordo tra il cordone e il contenitore di raccolta in quanto ;il sistema di raccordo e' dotato di opportuni mezzi di blocco atti a garantire la connessione stabile tra il cordone, il sistema di raccordo ed eventualmente il contenitore di raccolta anche nel corso di manovre "movimentate" quali il secondamento e lo spostamento della placenta altrove.
Successivamente al secondamento, la placenta verrà' racchiusa in un contenitore morbido (fig. 3), eventualmente con la superficie interna assorbente e la superficie esterna impermeabile, che permette di non contaminare l' esterno e l' operatore (20) e quindi verrà ' sottoposta a pressione di varia natura mediante una apposita apparecchiatura (21). Durante questa seconda parte della raccolta (22), il flusso di sangue sara ' garantito dalla pressione opportunamente esercitata dall' apposita apparecchiatura alla placenta . Detta apparecchiatura (fig. 4) potrà' essere generalmente composta da elementi idonei ad applicare pressioni di varia natura alla placenta stessa in direzioni opportune.
Una ulteriore possibilità' per migliorare la resa della raccolta di sangue placentare e' rappresentata dalla eventuale applicazione di pressione negativa al punto di uscita del sangue dal cordone ombelicale per generare un effetto di aspirazione (23). L' intensità' dell' aspirazione sa.ra' sufficiente a favorire lo svuotamento del cordone e il drenaggio di possibili ostacoli, senza pero' provocare collassamento dei vasi contenuti nel cordone. Il sistema di raccordo permette infatti (fig. 2.1, 2.2 e 2.3), grazie ai sistemi di tenuta stagna e tenuta di pressione, sia sul cordone ombelicale sia con il contenitore di raccolta, di creare uno spazio chiuso pressurizzabile . La pressione negativa potrà' essere applicata al sistema di raccordo sia nella fase di raccolta precedente al secondamento della placenta (24) sia durante la seconda fase successiva al secondamento (25).
La procedura fino qui descritta quindi prevede, successivamente alla uscita del neonato, il taglio, la pulitura e disinfezione e il raccordo del cordone con apposito sistema di raccordo che comprende idonei mezzi di bloccaggio e isolamento dall ' esterno del segmento terminale aperto del cordone. II sistema di raccordo e' collegabile o già' collegato ad un contenitore di raccolta con opportuni mezzi a tenuta. Segue una prima raccolta del sangue dal cordone precedente al secondamento della placenta. Durante il secondamento della placenta il cordone rimarrà' connesso al sistema di raccordo e al contenitore di raccolta, essendo il cordone saldamente fissato e isolato dall' esterno mediante rispettivamente mezzi di blocco e di tenuta opportuni. Successivamente al secondamento, la placenta verrà' inserita in un idoneo contenitore morbido provvisto di idonei mezzi di chiusura a tenuta stagna; detto involucro può' essere parte integrante del sistema di raccordo, essendo ad esempio arrotolato ed impacchettato sui bordi esterni del sistema di raccordo e al bisogno attivato mediante srotolamento lungo il cordone ombelicale e quindi attorno alla placenta per essere infine chiuso all' apice della placenta stessa. A questo punto, la placenta contenuta nell' involucro e ' sottoposta a opportuna pressione tale da favorire il flusso del sangue verso l' esterno attraverso il cordone . ombelicale nello spazio chiuso. Ove necessario, per eventualmente migliorare ulteriormente la raccolta o per eliminare ostacoli o coaguli del cordone ombelicale, sara ' possibile applicare pressione negativa al segmento terminale aperto del cordone ombelicale mediante una via di accesso presente nel sistema di raccordo o nel contenitore di raccolta. Grazie agli elementi di tenuta presenti nel sistema di raccordo che isolano le spazio chiuso in cui si trova il segmento terminale aperto del cordone ombelicale dallo spazio che contiene la placenta, e' possibile inoltre applicare la pressione diretamente nell' involucro a tenuta della placenta.
La procedura, descritta permette, con una serie di operazioni semplici e sicure, di massimizzare la resa grazie alla raccolta in sequenza, prima e dopo il secondamento della placenta. La procedura prevede inoltre il raccordo del cordone con un sistema che permette di mantenere pervi tutti e tre i vasi presenti nel cordone ombelicale che potranno contribuire alla massima resa della raccolta. L' operazione prevede il contenimento, sino dalle fasi iniziali, della placenta e del cordone senza l' uso di oggetti appuntiti o taglienti esposti, garantendo la migliore sicurezza dell' operatore. La procedura prevede che tutte le fasi della raccolta siano effettuate in un sistema chiuso in cui il sangue non viene a contatto con l' esterno, prevenendo quindi la contaminazione del campione. E' infine di facile e pratico utilizzo anche da parte di personale non specificamente addestrato.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1 - Procedura per la raccolta di sangue ovvero fluidi in genere, da placenta ovvero da un organo ovvero da parte di un organo o tessuto attraverso il terminale reciso del cordone ombelicale ovvero di un vaso o piu' vasi di vascolarizzazione o vaso o vasi di uscita anche con sezione variabile, a pareti morbide ed elastiche, di consistenza lassa e facilmente collassabile, caratterizzata dal fatto che prevede in sequenza il raccordo del cordone ovvero vaso al contenitore di raccolta mediante un sistema di raccordo e successiva applicazione di pressione alla placenta ovvero organo ovvero parte di organo ovvero tessuto mediante apposita apparecchiatura garantendo una alta resa della raccolta attraverso una procedura di pratico e sicuro utilizzo da parte dell' operatore. 2 - Procedura come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il cordone ombelicale, dopo la nascita del neonato, ovvero il vaso di uscita viene chiuso ovvero clampato in due punti, tagliato in posizione intermedia ai due punti di chiusura, e che il segmento terminale reciso del cordone proveniente dalla placenta ovvero del vaso di uscita, eventualmente disinfettato, viene quindi collegato, mediante un apposito sistema di raccordo, ad un contenitore di raccolta, essendo che detto sistema prevede idonei mezzi di bloccaggio e tenuta del cordone o del vaso. 3 - Procedura come alla rivendicazione 1, ceiratterizzata dal fatto che il segmento terminale reciso del cordone ombelicale, immediatamente dopo la nascita del neonato, ovvero il vaso di uscita viene temporaneamente chiuso, disinfettato e collegato, mediante un sistema di raccordo, ad un contenitore di raccolta, essendo che detto sistema prevede idonei mezzi di chiusura temporanea, disinfezione, taglio, bloccaggio e tenuta del cordone ombelicale ovvero del vaso stesso. 4 - Procedura come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il cordone ombelicale, immediatamente dopo l' uscita del neonato e senza che venga operato alcun taglio, viene collegato al sistema di raccordo che prevede idonei mezzi di bloccaggio e tenuta del cordone ed eventualmente comprende mezzi di clampaggio e/o disinfezione e taglio, rendendo possibile l' intera procedura di chiusura o clampaggio, disinfezione, taglio, bloccaggio e isolamento del cordone con un unico sistema ovvero le funzioni di clampaggio, stesso sono svolte da mezzi o elementi incorporati tutti o in varie combinazioni fra loro nel sistema di raccordo stesso. 5 - Procedura come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il sistema di raccordo può' essere applicato subito dopo l' uscita del neonato e comunque anche prima del secondamento della placenta per iniziare la raccolta del sangue o fluidi prima possibile ovvero immediatamente dopo la nascita del neonato. 6 - Procedura come alla rivendicazione 1, 5, caratterizzata dal fatto che il sistema di raccordo rimane in posizione raccordata ovvero collegato al cordone prima, durante e dopo il secondamento della placenta e non necessita quindi di ulteriori manipolazioni durante la raccolta del sangue. 7 - Procedura come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il sistema di raccordo e' di dimensioni e forma opportuna per poter essere utilizzato con una apparecchiatura atta a applicare pressione alla placenta senza dover essere riposizionato sul cordone o, comunque, senza che siano necessarie manipolazioni che possono compromettere la sterilita', la resa o la praticità' e la sicurezza della raccolta. 8 - Procedura come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il sistema di raccordo comprende mezzi di tenuta posizionati attorno al cordone ombelicale ovvero al vaso di uscita che separano il segmento terminale reciso del cordone, contenuto all' interno del sistema, dal segmento di cordone prossimale alla placenta ed eventualmente garantiscono tenuta stagna e/o tenuta di pressione. 9 - Procedura come alla rivendicazione 1, ca.ratterizzata dal fatto che, quando l' organo sia disponibile ovvero successivamente al secondamento della placenta, l' organo o la placenta sia inserita in un involucro o sistema di contenimento a tenuta parziale o totale che isola l' organo dall ' ambiente esterno e che facilita successive manipolazioni. 10 - Procedura come alla rivendicazione 1, 8, 9, caratterizzata dal fatto che l' involucro o sistema di contenimento e' collegabile ovvero già' collegato al sistema di raccordo con opportuni opportunamente per contenere l' organo ovvero la placenta e costruito con materiale opportunamente morbido e adattabile e di spessore tale da non compromettere la raccolta dei fluidi ovvero del sangue . 14 Procedura come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal £atto che, quando l' organo sia disponibile ovvero successivamente al secondamento della placenta, l' organo ovvero la placenta viene inserita nell' apparecchiatura opportunamente realizzata per la applicazione di pressione. 15 - Procedura come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la placenta ovvero l' organo e' sottoposta a pressione di varia natura che garantisce la migliore resa della procedura di raccolta. 16 - Procedura come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il sistema di raccordo sia raccordabile con il contenitore di raccolta ed eventualmente contemporaneamente al contenitore della placenta ovvero dell' organo. 17 - Procedura come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la elementi di tenuta che garantiscono la tenuta stagna a formare un sistema integrato, comprensivo di sistema di raccordo del terminale del vaso e sistema di contenimento dell' organo o placenta a tenuta e quindi pressurizzabile. 11 - Procedura come alla rivendicazione 1, 8, 9, 10, caratterizzata dal fatto che detto sistema a tenuta, composto dall' involucro e dal sistema di raccordo, dopo posizionamento della placenta ovvero dell' organo nell' involucro e del cordone ombelicale ovvero del vaso di uscita nel sistema di raccordo, sia pressurizzabile in modo da sottoporre a pressione la placenta e il segmento prossimale del cordone ombelicale pur lasciando libero il segmento terminale reciso del cordone ombelicale. 12 - Procedura come alla rivendicazione 1, 8, 9, 10, 11, caratterizzata dal £atto che a detto sistema a tenuta, composto dall' involucro e dal sistema di raccordo, e' applicabile pressione mediante inserimento di gas ovvero di liquidi o in altro modo. 13 - Procedura come alla rivendicazione 1, 9, 10, 11, 12, caratterizzata dal fatto che l' involucro o sistema di contenimento e' sagomato procedura prevede la possibilità' di applicare pressione negativa al segmento terminale reciso del cordone ombelicale ovvero del vaso di uscit mediante applicazione di pressione negativa allo spazio chiuso in cui si trova il segmento terminale aperto del cordone ovvero del vaso stesso. 18 - Procedura come alla rivendicazione 17 caratterizzata dal fatto che la procedura prevede la possibilità' di applicare pressione di varia natura allo spazio chiuso in cui si trova il segmento terminale aperto del cordone stesso. 19 - Procedura come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il sistema di raccolta può' comprendere un contenitore e/o dispensatore di anticoagulante ovvero altri fluidi ovvero sostanze utili a migliorare la resa complessiva del sistema di raccolta. 20 - Procedura come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che tutti gli elementi sono costruiti con materiali biocompatibili e sterilizzabili. 21 - Procedura come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che e' parte integrante di un sistema standardizzato di raccolta di sangue o fluidi da placenta o organi o tessuti che comprende il raccordo del cordone ombelicale ovvero del vaso di uscita con un contenitore di raccolta mediante un sistema di raccordo atto a formare un sistema chiuso di trasferimento di detto sangue o fluidi tale che previene contaminazioni del sangue raccolto e sia di facile e sicuro utilizzo. 22 - Procedura come alla rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che e' parte integrante di un procedimento standardizzato di raccolta di sangue o fluidi da placenta o organi o tessuti che comprende una apparecchiatura per la applicazione alla placenta ovvero all' organo ovvero al tessuto di pressione positiva di opportuna natura e intensità’ tale da determinare la fuoriuscita del sangue ovvero del fluido contenuto nella placenta ovvero organo ovvero tessuto. 23 - Procedura come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che e' parte integrante di una procedura che prevede, in sequenza, il raccordo del cordone ombelicale o del vaso al contenitore di raccolta mediante un sistema di raccordo e successiva applicazione di pressione alla placenta ovvero all' organo ovvero al tessuto, mediante apposita apparecchiatura garantendo una alta resa della raccolta attraverso una procedura di pratico e sicuro utilizzo da parte dell' operatore. 24 - Procedura per la raccolta di sangue ovvero fluidi in genere, da placenta ovvero da un organo ovvero da parte di un organo ovvero da altro sistema di contenimento di fluidi attraverso il terminale reciso del cordone ombelicale ovvero di un vaso o piu' vasi di vascolarizzazione o drenaggio ovvero del tubo di uscita, con sezione variabile, a pareti morbide ed elastiche, di consistenza lassa e facilmente collassabile, come alle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che prima il cordone ombelicale ovvero un vaso o piu' vasi di vascolarizzazione o drenaggio ovvero il tubo di uscita, eventualmente disinfettato, viene raccordato mediante un sistema di raccordo, eventualmente sterile, ad un contenitore di raccolta, eventualmente prima del secondamento della placenta ovvero dell' eviscerazione dell' organo o parte di esso, e, successivamente, dopo il secondamento della placenta ovvero dopo l' eviscerazione dell' organo o parte di esso, sulla superficie della placenta ovvero dell ' organo ovvero della parte di organo ovvero del sistema di contenimento viene applicata, mediante un sistema semi-automatizzato, una pressione positiva di opportuna natura e intensità' tale da determinare la fuoriuscita del sangue ovvero del fluido contenuto nella placenta ovvero organo ovvero parte di organo ovvero altro sistema di contenimento . 25 - Procedura caratterizzata dal fatto che adotta i contenuti di cui alla descrizione. 26 - Procedura caratterizzata dal fatto che adotta i contenuti di cui alle figure.
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