ITUD20120128A1 - Dispositivo per prevenire le alterazioni strutturali lombari in posizione seduta - Google Patents

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ITUD20120128A1
ITUD20120128A1 IT000128A ITUD20120128A ITUD20120128A1 IT UD20120128 A1 ITUD20120128 A1 IT UD20120128A1 IT 000128 A IT000128 A IT 000128A IT UD20120128 A ITUD20120128 A IT UD20120128A IT UD20120128 A1 ITUD20120128 A1 IT UD20120128A1
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Description

Descrizione del Breveto per Invenzione avente per titolo: “Dispositivo per prevenire le alterazioni strutturali lombari in posizione seduta”.
Dispositivo per prevenire le alterazioni struturali lombari in posizione seduta.
Campo di applicazione
Il dispositivo in oggeto rende la seduta umana dinamica e funzionale alle necessità biomeccaniche della strutura del rachide umano e può essere sovrapposto a qualunque tipo di sedia, sgabello o panca.
Stato della tecnica
L’essere umano ha all’interno dei suoi muscoli e tendini dei recetori che sono sensibili ad ogni cambiamento di posizione ma che non vengono ativati se ci si trova obbligati in una posizione statica. La staticità derivante dalle atività che quotidianamente si svolgono da seduti rappresenta una delle più diffuse modalità tramite le quali si può lentamente comprometere la strutura umana in quanto, la muscolatura paravertebrale lombare si indebolisce e il soggetto riduce o perde la consapevolezza dell’esistenza della stessa. La muscolatura debole e misconosciuta dal sistema nervoso centrale riduce il ruolo di controllore delle strutture articolari, dando luogo ad alterazioni strutturali del tratto lombare (articolazioni, dischi intervertebrali, legamenti). Inoltre la posizione seduta statica può determinare dolorabilità che può interessare tutto il rachide a causa di contratture della muscolatura erettrice del tronco. Questo fenomeno si caratterizza dapprima per uno sfiancamento della muscolatura sostenitrice del tronco che, non attivandosi, risulterà poco ossigenata e poi si indebolirà andando incontro a tensioni e rigidità e di conseguenza non sarà più in grado di sorreggere correttamente il tronco in stazione assise. A questo punto, per sorreggersi il soggetto inizia ad affidarsi alle strutture passive della colonna (dischi intervertebrali, legamenti e capsule articolari) che originariamente non sono predisposte per sostenere la struttura e quindi vanno incontro a logorio strutturale. Ne possono scaturire dolori e degenerazioni anche importanti che limitano le capacità performative del soggetto seduto che siano esser di lavoro, studio o semplice svago ed è noto che il mal di schiena (con tutto ciò che ne può conseguire: emiazioni discali con necessità d’intervento riparativo chirurgico, interventi chirurgici di stabilizzazione, indagini diagnostiche, percorsi rieducativi, ecc. ecc.) rappresenta un male sociale molto diffuso in tutto il mondo, in particolar modo nelle società industrializzate, oltreché rappresentare un costo importante per le comunità.
Inoltre, come se non bastasse, è noto che una sedia con un’angolazione fra la seduta e lo schienale di 90° rappresenta già di per sé uno stimolo logorante in quanto stravolge la normale fisiologia rachidea obbligando la fisiologica lordosi (curva rachidea a convessità anteriore tipicamente cervicale e lombare) ad una rettificazione od addirittura ad una cifosi (curva rachidea a convessità posteriore tipicamente dorsale) comportando uno travolgimento architettonico della naturale curvatura lombare con conseguente ripartizione anomala dei carichi ai quali vengono sottoposte le vertebre quando l’individuo si trova in verticalità. Per attivare costantemente la muscolatura sostenitrice del tronco sono noti dei dispositivi atti a dinamizzare la seduta umana. In particolare US20070111862A1 descrive una seduta tipo sellino da bicicletta abbinata ad una semisfera posta sotto al sellino stesso la quale permette movimenti di inclinazione del sellino in tutte le direzioni. Ma questo dispositivo, non presentando alcuna limitazione ai movimenti di inclinazione verso la parte posteriore può portare la colonna lombare in atteggiamento cifotico alterando così la naturale fisiologia lordotica del segmento comportando disfunzionalità alle strutture anatomiche. Inoltre il dispositivo non interagisce con il soggetto che ci si siede sopra in quanto privo di controspinta all’azione pressoria del soggetto seduto escludendo quindi quella reazione atta a stimolare ed armonizzare l’azione della muscolatura erettrice del tronco.
US6413194B1 descrive un dispositivo costituito da due camere d’aria indipendenti di cui quella esterna circonda quella interna, racchiuse sopra e sotto da due piastre e lateralmente da una copertura flessibile. Questo dispositivo permette movimenti di beccheggio e rollio su di un fulcro centrale (rappresentato dalla camera d’aria interna) ma anch’esso non presenta limitazione all’ inclinazione posteriore e quindi come il precedente US20070111862A1 può portare la colonna lombare in atteggiamento cifotico alterando così la naturale fisiologia lordotica del segmento.
FR2597758A1 descrive un dispositivo costituito da uno sgabello con un piano per la seduta che presenta uno snodo centrale a testa sferica tramite il quale il piano per la seduta può inclinarsi in tutte le direzioni e Γ inclinazione viene limitata ad un determinato grado a. Il tutto è sorretto da uno stelo tubulare che si erge su una base piatta e circolare. Di fatto, anche questo dispositivo non limitando almeno in un piano dello spazio il movimento della seduta, come il precedente US6413194B1, può portare la colonna lombare in atteggiamento cifotico con le conseguenze già citate.
Inoltre il movimento di inclinazione del piano per la seduta manca d’armoniosità non essendo previsti elementi elastici a controllo del movimento del fulcro centrale.
W02007001207A1 descrive un dispositivo composto da due piastre una superiore ed una inferiore, quadrangolari ed unite da uno snodo a testa sferica posizionato in un punto mediano ma non centrale della piastra superiore rispetto a quella inferiore cosicché la piastra superiore può produrre movimenti di inclinazione rispetto a quella inferiore. I movimenti della piastra superiore risultano limitati da elementi di bilanciamento costituiti da archi circolari e rette tangenti [ma questa è geometria non meccanica!] che formano degli spigoli. Il dispositivo è privo di elementi elastici, che ne modulino i movimenti di inclinazione, affinché quest’ ultimi risultino armoniosi ed interattivi col soggetto che vi si siede sopra al fine di consentire un costante e mai brusco intervento della muscolatura erettrice del tronco.
DE102007048399A1 descrive un supporto costituito da due piastre circolari, una superiore ed una inferiore, realizzato per la stazione eretta. Il dispositivo presenta delle molle poste ai punti cardinali in prossimità del bordo esterno delle piastre. Centralmente è presente un corpo cavo flessibile che funge da fulcro. Il dispositivo nascendo per esercitazioni in stazione eretta non prevede alcuna limitazione all’ inclinazione quindi se ipoteticamente verrebbe rapportato alla stazione assise sarebbe sprovvisto di una limitazione all’ inclinazione posteriore tale da evitare al soggetto seduto di stravolgere la fisiologica lordosi lombare comportando le conseguenze già descritte. Inoltre la struttura centrale flessibile che funge da fulcro, priva di limitazioni, potrebbe provocare movimenti di traslazione incontrollati.
WO1995016374A1 descrive un dispositivo costituito da una seduta di forma quadrangolare con un asse corto che si fissa all’estremo opposto ad un supporto semisferico il quale risulta contenuto in una scatola che presenta un foro d’apertura nella superficie superiore. L’ampiezza d’apertura del foro è regolabile così da poter regolare la quantità di inclinazione concessa. Inoltre, la seduta può ruotare rispetto alla scatola contenente il supporto semisferico. I suddetti elementi si trovano ubicati su di uno stelo tubulare che si appoggia su di un piano di base fornito di ruote. Grazie all’apertura o chiusura del foro nel quale si inserisce l’asse della seduta è possibile limitare e regolare l’inclinazione in tutte le direzioni nella stessa misura. Il dispositivo non presenta alcuna limitazione specifica all’inclinazione verso l’ indietro se non bloccando i movimenti su tutti i piani quindi, anche qui, come per i precedenti FR2597758A1 e US6413194B1, può portare la colonna lombare in atteggiamento cifotico. Inoltre la seduta non sembra interagire con il soggetto che ci si siede sopra perché non restituisce nessuna controspinta all’azione pressoria del soggetto seduto.
È inoltre noto un cuscino gonfiabile quadrangolare in gomma sagomato lateralmente a forma di cuneo, con una base curvilinea che concede movimenti di oscillazione in tutte le direzioni. Esso, però, risulta brusco nel passaggio dalla posizione centrale d’instabilità all’appoggio sul bordo laterale, rendendo una sensazione quasi di cadere di lato. Inoltre il cuscino risulta inutilizzabile su superfici morbide ed infine obbliga il rachide lombare ad una posizione eccessivamente lordotica.
Normalmente non vedendo e non toccando una parte del corpo, si ha una conoscenza della stessa molto più grossolana di una che si vede e tocca quotidianamente per una mera questione di stimolazione sensoriale. Attualmente non è noto alcun dispositivo in grado di consapevolizzare il soggetto relativamente al riconoscimento della muscolatura paravertebrale lombare alla stregua di un muscolo tipo il bicipite brachiale del quale, in quanto visto e toccato frequentemente, tutti hanno consapevolezza. Ad esempio se si chiede ad un soggetto di contrarre il bicipite brachiale o i muscoli addominali generalmente ciò riesce semplice. Invece se si chiede di far lo stesso con la muscolatura paravertebrale il soggetto generalmente risponde: “non so come fare”.
Sommario dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo in grado di risolvere il problema del danneggiamento delle strutture non osseo del rachide umano derivante dal perdurare di un soggetto in posizione seduta.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione degli utilizzatori un dispositivo che consenta di attivare / allenare la muscolatura paravertebrale lombare erettrice del tronco in modo da consapevolizzare il soggetto relativamente al riconoscimento della stessa.
Questi ed altri scopi sono raggiunti dal dispositivo in oggetto, il quale viene sovrapposto ad una sedia, ad uno sgabello od a una panca. Esso comprende una piastra superiore ed una piastra inferiore, entrambe rigide e di altezza preferibilmente inferiore ad 1 cm. Le facce delle piastre rivolte verso Γ esterno sono preferibilmente rivestite con lamine in materiale morbido.
La piastra superiore presenta il bordo anteriore lievemente inclinato verso il basso mentre la piastra inferiore è piana.
Fra le due piastre viene interposto un elemento di collegamento atto sia ad unire le due piastre sia a consentire movimenti di inclinazione anteriore e laterali della piastra superiore rispetto alla piastra inferiore.
Tale elemento di collegamento è posizionato nella zona centrale di entrambe le piastre.
Tale elemento di collegamento centrale può essere uno snodo flessibile oppure uno snodo sferico.
Qualora sia impiegato uno snodo flessibile ciascuna delle sue basi è fissata ad una delle piastre. Lo snodo flessibile presenta una parte con minore densità o sezione che consente la flessibilità delTestremità dello snodo fissata alla piastra superiore.
Qualora sia impiegato uno snodo sferico Tasta che presenta la testa sferica ad una sua estremità è fissata ad una piastra mentre la sede sferica alloggiante la testa sferica è fissata all’altra piastra.
Un supporto posteriore è fissato su una superficie interna di una piastra in prossimità del bordo posteriore e centralmente rispetto ad esso. Il supporto posteriore è realizzato in materiale solido e resistente con una parte curvilinea la cui convessità è rivolta verso l’altra piastra.
All’apice della convessità è presente un foro. L’altezza del supporto posteriore è maggiore di quella dell’elemento di collegamento e di conseguenza la piastra superiore, una volta assemblata, risulta lievemente inclinata in avanti rispetto alla piastra inferiore.
Qualora sia utilizzato uno snodo flessibile viene utilizzato un perno che attraversa un foro realizzato nella piastra priva del supporto posteriore in prossimità del bordo posteriore e centralmente rispetto ad esso. Tale perno attraversa inoltre il foro presente sull’apice della convessità della parte curvilinea del supporto posteriore. Il foro del supporto posteriore è sovradimensionato rispetto al diametro del perno.
II perno si estende ortogonalmente rispetto ad una piastra. Sul perno è inserito un primo fermo nei pressi della sua estremità inferiore ed un secondo fermo nella sua parte superiore. Il secondo fermo è posto fra il supporto posteriore e la piastra priva dello stesso e può essere parzialmente o totalmente inserito in quest’ ultima.
Tra le due piastre sono ulteriormente interposti degli elementi elastici, posizionati in prossimità dei loro bordi laterali ed anteriori, centralmente a ciascun bordo. Tali elementi elastici sono direttamente fissati ad almeno una piastra e possono essere parzialmente alloggiati in opportune sedi fissate ad almeno una piastra. Le suddette sedi possono essere a contatto della piastra od alloggiate, totalmente o parzialmente, in incavi ricavati nello spessore di almeno una delle due piastre. Tali sedi possono essere sagomate a boccola.
Sui bordi esterni delle due piastre è fissata una copertura realizzata in materiale elastico che delimita lo spazio perimetrale compreso tra le stesse.
Grazie al dispositivo in oggetto si ottengono due principali vantaggi:
- rendere dinamica la seduta umana ma controllando il grado di dinamicità concesso, garantendo la salvaguardia della fisiologica lordosi lombare;
- consapevolizzare il soggetto su un riconoscimento chiaro della propria muscolatura paravertebrale lombare, condizione necessaria per un corretto funzionamento della stessa.
La piastra superiore presenta il suo bordo anteriore lievemente inclinato verso il basso per evitare il blocco della circolazione sanguigna degli arti inferiori del soggetto che si siede sulla stessa.
L’elemento di collegamento centrale e gli elementi elastici garantiscono un’ inclinazione armoniosa in direzione anteriore e laterale della piastra superiore rispetto alla piastra inferiore. Il soggetto seduto sul dispositivo deve quindi bilanciare tale inclinazione spostando il peso in direzione contraria al verso dell’ inclinazione.
Il supporto posteriore evita l’inclinazione posteriore della piastra superiore mentre lascia libertà di movimento sia in inclinazione laterale grazie alla sua forma curvilinea sia in anteriorità. L’inclinazione posteriore viene infatti evitata affinché nella posizione seduta non si possa mai raggiungere l’orizzontalità (cioè i 90° delle normali sedute).
La piastra superiore in posizione iniziale o zero risulta inclinata di pochi gradi in avanti sul suo asse antero-posteriore per rispettare la fisiologica lordosi lombare. Qualora sia utilizzato lo snodo flessibile, il perno del supporto posteriore evita eventuali movimenti traslatori e torsionali dello snodo stesso.
Il dispositivo, grazie agli elementi elastici che lo caratterizzano, permette movimenti armoniosi del bacino del soggetto su esso seduto con un fluido dondolio in lateralità e anteriorità.
Grazie a questo dispositivo si garantisce alla muscolatura paravertebrale una continua stimolazione a contrarsi e rilassarsi tale per cui si crea un collegamento fra il controllo motorio centrale (corticale) e l’effettore finale periferico (muscolo) creando consapevolizzazione del gesto nel soggetto che si traduce in un chiaro riconoscimento della propria muscolatura paravertebrale lombare, condizione necessaria per un corretto funzionamento della stessa.
Breve descrizione dei disegni
Quanto forma oggetto del presente brevetto è completamente chiarito in ogni sua caratteristica di rilievo dalla descrizione di una particolare forma di esecuzione, preferita ma non esclusiva, del dispositivo illustrato a titolo indicativo ma non limitativo negli uniti disegni, in cui:
- la fig. 1 mostra un esploso in prospettiva del dispositivo;
- la fig. 2 mostra una vista superiore della piastra superiore;
- la fig. 3 mostra una vista superiore della piastra inferiore;
- la fig. 4 mostra una vista inferiore della piastra inferiore;
- la fig. 5 mostra un secondo esploso del dispositivo in vista laterale;
- la fig. 6 mostra un vista posteriore del dispositivo assemblato;
- la fig. 7 mostra un vista laterale del dispositivo assemblato.
Descrizione dettagliata di un esempio di applicazione
Il dispositivo in oggetto comprende, nel presente esempio, una piastra superiore 1 ed una piastra inferiore 2, entrambe rigide e di forma quadrangolare.
La piastra superiore 1 presenta il suo bordo anteriore lievemente inclinato verso il basso. La piastra inferiore 2 è invece piana.
La piastra superiore 1 è dotata di un foro 1.1 posto in posizione centrale. Analogamente la piastra inferiore 2 è dotata di un foro 2.1 posto in posizione centrale.
Fra le due piastre 1, 2 viene interposto uno snodo flessibile 3, sei molle 4 ed una staffa 5.
Lo snodo flessibile 3 monoblocco è in gomma e viene posizionato nella zona centrale di entrambe le piastre 1, 2. Lo snodo flessibile 3 viene fissato ad entrambe le piastre 1 , 2 tramite viti 6 passanti attraverso i succitati fori 1.1 , 2.1. Lo snodo flessibile 3 presenta una zona centrale con sezione minore rispetto a quello delle sue estremità. Tale zona con sezione minore consente la flessibilità dell’estremità superiore dello snodo flessibile 3 rispetto alla verticale consentendo i movimenti di inclinazione della piastra superiore 1 ad essa fissata. Sulla superficie inferiore della piastra superiore 1, in corrispondenza dei punti cardinali anteriore e laterali ed in prossimità dei bordi, sono fissate tramite viti 7 delle sedi 8 sagomate a boccola. Analogamente, sulla superficie superiore della piastra inferiore 2, in corrispondenza dei punti cardinali anteriore e laterali ed in prossimità dei suoi bordi, sono fissate tramite viti 7 ulteriori sedi 8 sagomate a boccola. Le sedi 8 fissate alla piastra superiore 1 sono coassiali alle sedi 8 fissate alla piastra inferiore 2.
Fra ciascuna coppia di sedi 8, una fissata alla piastra superiore 1 e l’altra alla piastra inferiore 2, viene inserita una molla 4.
Le molle 4 sono poste a coppie. L’asse passante per il centro della base di ciascuna coppia di molle 4 è parallelo al bordo delle piastre 1 , 2 sul quale insiste tale coppia di molle 4.
La staffa 5 è posizionata sulla superficie superiore della piastra inferiore 2 in prossimità del bordo posteriore e centralmente rispetto ad esso. La staffa 5 ha forma di omega ed è costituita quindi da due basi e da un arco che le unisce. L’asse longitudinale passante per le due basi è ortogonale ai due bordi laterali della piastra inferiore 2.
Ciascuna base della staffa 5 presenta due fori posti diagonalmente. La staffa 5 è avvitata alla piastra inferiore 2 tramite due coppie di viti 9 passanti per i succitati fori. Sull’apice dell’arco della staffa 5 è realizzato un foro 10.
L’altezza della staffa 5 è maggiore di quella dello snodo flessibile 3 e di conseguenza la posizione iniziale della piastra superiore 1 risulta inclinata di 10° in avanti rispetto all’asse antero-posteriore del dispositivo.
La piastra superiore 1 è ulteriormente dotata di un foro 1.2 in prossimità del bordo posteriore e centralmente rispetto ad esso. Un perno 11 attraversa sia tale foro 1.2 della piastra superiore 1 sia il foro 10 dell’arco della staffa 5. Il foro 10 della staffa 5 è sovradimensionato rispetto al diametro del perno 11 per consentire allo stesso un gioco verticale ed orizzontale a 360°.
Il perno 11 si estende ortogonalmente rispetto alla piastra superiore 1. Il perno 11 presenta una prima zona filettata nella sua parte superiore ed una seconda zona filettata nella sua estremità libera.
Sulla sua estremità filettata viene avvitato un dado 12 autobloccante che impedisce la fuoriuscita del perno 11 dall’arco della staffa 5. Un secondo dado 13 è avvitato nella zona filettata superiore del perno 11. Il secondo dado 13 è parzialmente inserito nello spessore della piastra superiore 1 ed è interposto fra la staffa 5 e la piastra superiore 1 stessa.
Il secondo dado 13 fissa il perno 11 alla piastra superiore 1 ed evita che il perno 11 fuoriesca dal foro 1.2 della piastra superiore 1 stessa.
La piastra superiore 1 è fissata allo snodo flessibile 3 ed imperniata al perno 11, quest’ultimo dotato di un grado di movimento limitato dalle sue dimensioni. Tale limitazione del movimento del perno 11 si ripercuote sui movimenti traslatori e torsionali dello snodo flessibile 3, limitandoli conseguentemente. Il dado 12 limita prevalentemente l’inclinazione anteriore della piastra superiore I per limitare l’ipercorrezione ossia l’iperlordosi lombare.
Sui bordi esterni delle due piastre 1, 2 è fissata una copertura elastica 14.
La piastra superiore 1 è stabile solo quando il peso del soggetto seduto grava esclusivamente sullo snodo flessibile 3 e sulla staffa 5, posti l’ungo l’asse antero-posteriore del dispositivo. Qualsiasi movimento del soggetto causa l’inclinazione della piastra superiore 1 rispetto alla piastra inferiore 2 in senso anteriore o laterale. Tale inclinazione è limitata dalle molle 4 che, comprimendosi, trasmettono al soggetto seduto una spinta proporzionale alla forza delle molle. Tale spinta delle molle 4 stimola il sistema muscolare del tronco a contrarsi per bilanciare la posizione seduta in direzione contraria.
II perno 11 può muoversi liberamente entro il foro 10 sovradimensionato della staffa 5. Conseguentemente esso può inclinarsi rispetto alla staffa 5 nei movimenti di inclinazione anteriore e laterale della piastra superiore 1.
La staffa 5 essendo rigida risulta incomprimibile quindi non consente alla piastra superiore 1 d’inclinarsi posteriormente. Quando, la piastra superiore 1 si inclina anteriormente rispetto allo snodo centrale 3 trascina verso l’alto il perno 11 fissato alla piastra superiore 1 stessa tramite il secondo dado 13. Il perno 11 si solleva posteriormente di una lunghezza massima pari alla distanza che intercorre fra il primo dado 12 e l’arco della staffa 5.
Il dispositivo per prevenire le alterazioni strutturali lombari, così concepito, è suscettibile di ulteriori numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo. Inoltre tutti i particolari sono sostituibili con altri tecnicamente equivalenti.

Claims (1)

  1. Rivendicazioni 1 - Dispositivo per prevenire le alterazioni strutturali lombari in posizione seduta che viene sovrapposto ad una sedia, ad uno sgabello od a una panca per salvaguardare il rachide umano dagli effetti negativi dal perdurare di un soggetto in posizione seduta; il dispositivo consente di attivare / allenare la muscolatura paravertebrale lombare erettrice del tronco in modo da consapevolizzare il soggetto relativamente al riconoscimento della stessa; detto dispositivo comprende ima piastra superiore (1) ed una piastra inferiore (2), entrambe rigide; detta piastra superiore (1) presenta il bordo anteriore lievemente inclinato verso il basso e detta piastra inferiore (2) è piana; fra dette piastre (1, 2) è interposto un elemento di collegamento atto sia ad unire le due piastre sia a consentire movimenti di inclinazione della piastra superiore (1) rispetto alla piastra inferiore (2); detto elemento di collegamento è posizionato nella zona centrale di entrambe le piastre (1, 2); tra le due piastre (1, 2) sono ulteriormente interposti degli elementi elastici, posizionati in prossimità dei bordi laterali ed anteriori delle piastre (1, 2) stesse, centralmente a ciascun bordo; detti elementi elastici sono direttamente fissati ad almeno una delle due piastre (1, 2); detto dispositivo è caratterizzato dal fatto che fra le due piastre (1, 2) viene interposto un supporto posteriore; detto supporto posteriore è fissato sulla superficie interna di una delle piastre (1, 2) in prossimità del bordo posteriore e centralmente rispetto ad esso; detto supporto posteriore è realizzato in materiale solido e resistente con una parte curvilinea la cui convessità è rivolta verso l’altra piastra (2, 1); all’apice della convessità è presente un foro (10); l’altezza del supporto posteriore è maggiore di quella dell’elemento di collegamento; sui bordi esterni delle due piastre (1, 2) è fissata una copertura (14) realizzata in materiale elastico che delimita lo spazio perimetrale compreso tra le piastre (1, 2) stesse; le facce delle piastre (1, 2) rivolte verso l’esterno sono rivestite con lamine in materiale morbido. 2 - Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento di collegamento è uno snodo flessibile (3); ciascuna delle basi del detto snodo flessibile (3) è fissata ad una delle piastre (1, 2); detto snodo flessibile (3) presenta una parte con minore densità o sezione che consente la flessibilità rispetto alla verticale dell’estremità superiore dello snodo flessibile (3) e della piastra superiore (1) ad essa fissata. 3 - Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento di collegamento è uno snodo sferico; l’asta con testa sferica ad una sua estremità dello snodo sferico è fissata ad una piastra mentre la sede sferica alloggiante detta testa sferica è fissata all’altra piastra. 4 - Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto supporto posteriore è una staffa (5) avente forma di omega; l’asse longitudinale passante per le due basi della staffa (5) è ortogonale ai due bordi laterali di una delle due piastre (1, 2). 5 - Dispositivo, secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che utilizzando uno snodo flessibile quale elemento di collegamento centrale un perno (11) attraversa un foro realizzato nella piastra priva del supporto posteriore in prossimità del bordo posteriore e centralmente rispetto ad esso; detto perno (11) attraversa inoltre il foro (10) presente sull’apice della convessità della parte curvilinea del supporto posteriore; detto foro (10) del supporto posteriore è sovradimensionato rispetto al diametro del perno (11); detto perno (11) si estende ortogonalmente rispetto ad ima delle due piastre (1, 2); su detto perno (11) è inserito un primo fermo nei pressi della sua estremità inferiore ed un secondo fermo nella sua parte superiore; detto secondo fermo è posto fra detto supporto posteriore e la piastra (1, 2) priva del supporto posteriore stesso e può essere parzialmente o totalmente inserito in quest’ultima. 6 - Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti elementi elastici sono parzialmente alloggiati in sedi (8) fissate ad almeno una delle due piastre (1, 2). 7 - Dispositivo, secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che dette sedi (8) sono a contatto di almeno una piastra (1, 2) od alloggiate, totalmente o parzialmente, in incavi ricavati nello spessore della piastra stessa (1, 2). 8 - Dispositivo, secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che dette sedi (8) sono sagomate a boccola. 9 - Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti elementi elastici sono posti a coppie; l’asse passante per il centro della base di ciascuna coppia di elementi elastici è parallelo al bordo delle piastre (1, 2) sul quale insiste detta coppia di elementi elastici. 10 - Dispositivo, secondo le rivendicazioni precedenti, il tutto come precedentemente descritto ed illustrato negli allegati disegni.
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