ITUD20110062A1 - "sitema di rilevamento e di allerta del parto incipiente negli animali domestici e di allevamento". - Google Patents

"sitema di rilevamento e di allerta del parto incipiente negli animali domestici e di allevamento". Download PDF

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ITUD20110062A1
ITUD20110062A1 IT000062A ITUD20110062A ITUD20110062A1 IT UD20110062 A1 ITUD20110062 A1 IT UD20110062A1 IT 000062 A IT000062 A IT 000062A IT UD20110062 A ITUD20110062 A IT UD20110062A IT UD20110062 A1 ITUD20110062 A1 IT UD20110062A1
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Pascolo Paolo Bartolomeo
Mario Corubolo
Maurizio Monaci
Claudio Palombi
Marco Paolucci
Giuseppe Stradaioli
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Mario Corubolo
Maurizio Monaci
Claudio Palombi
Marco Paolucci
Pascolo Paolo Bartolomeo
Giuseppe Stradaioli
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61DVETERINARY INSTRUMENTS, IMPLEMENTS, TOOLS, OR METHODS
    • A61D17/00Devices for indicating trouble during labour of animals ; Methods or instruments for detecting pregnancy-related states of animals
    • A61D17/008Devices for indicating trouble during labour of animals ; Methods or instruments for detecting pregnancy-related states of animals for detecting birth of animals, e.g. parturition alarm

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Description

Descrizione del Brevetto d'invenzione industriale avente titolo:
"SISTEMA DI RILEVAMENTO E DI ALLERTA DEL PARTO INCIPIENTE NEGLI ANIMALI DOMESTICI E DI ALLEVAMENTO"
Settore di applicazione
Questo "trovato" à ̈ relativo ad un sistema di rilevamento e di allarme intravaginale per la previsione e l'avvertimento degli addetti di imminente parto, finalizzato a ridurre i possibili eventi di sofferenza materna e fetale negli animali domestici e di allevamento. Lo scopo di questa invenzione à ̈ quello di agevolare il veterinario, o il tecnico, nell'esercizio della loro funzione di assistenza al parto. Il dispositivo consente, in particolare, di essere chiamato telefonicamente ed essere presente al momento opportuno, per assistere nell'imminenza del parto una o più femmine delle principali specie allevate.
Descrizione dello stato della tecnica
L'incapacità di determinare l'esatto momento del parto ha portato numerosi problemi sia nella specie umana che tra gli allevatori di bestiame. Non à ̈ infrequente nella donna partorire prima di arrivare in ospedale, come pure il verificarsi di false doglie, e gli inconvenienti legati a tali fattori sono evidenti. I problemi sono spesso maggioriper gli allevatori, che devonodeterminare il momento del parto. Per un allevatore à ̈ molto difficile individuare tale momento critico, a meno che l'animale non sia posto sotto stretta sorveglianza. I ricercatori nel passato hanno notato sottili cambiamenti nelle manifestazioni comportamentali delle gestanti a partire da due settimane prima del parto, ma tali cambiamenti non risultano omogenei tra i soggetti della stessa specie e non sono necessariamente uguali tra una specie e l'altra. Sono stati effettuati numerosi tentativi di detenninazione del momento del parto valutando tali modificazioni, ma sono risultati vani.
Un esempio di tali fallimenti à ̈ lo studio riportato da R. Ewbank intitolato "Predicting the Time of Parturition In the Nonnal Cow: A Study of the Pre Calving Drop in Body Temperature in Relation to the External Signs ofImminent Calving", (Vet. Ree. 75:367-371; 1963), nel quale il monitoraggio di tali variazioni in 21 femmine di bovino ha portato i ricercatori ai seguenti risultati: nove bovine partorirono tra le 2 e le 20 ore e non erano state giudicate in prossimità del parto, mentre sei bovine, valutate come imminenti, non partorirono nell'arco delle successive 20 ore.
A causa dell'incapacità da parte del settore allevatoriale di individuare esattamente tale fenomeno, l'osservazione diretta e continua da parte del personale di stalla à ̈ risultata l'unica alternativa per assicurare l'appropriata assistenza alla partoriente al momento del parto.
Nella pubblicazione intitolata, "Electronic Developments in Dairy Herd Management", viene riportato: "Mentre à ̈ possibile prevedere il momento del parto un giorno prima, à ̈ impossibile farlo un'ora prima. Quindi i monitoraggi continui degli animali a fine gestazione rappresentano l'unico modo di detenninare l'esatto momento del parto. Questo potrebbe richiedere molto tempo e si corre il rischio che, non solo non venga individuato il momento esatto, ma che l'allevatore risulti coinvolto nel parto troppo presto provocando cosi lesioni sia alla partoriente che al vitello affrettando il processo" (Scott et al., Proc. ofthe Symp. Automation in Dairying, Wageningen, the Netherlands. pp. 221-236; 1983). Riguardo ai suini, un altro autore ha commentato, "i parti possono avvenire a tutte le ore del giorno e della notte e il periodo gestazionale può variare in lunghezza tra un suino e l'altro di molti giorni, per cui una programmazione esatta del personale di supervisione può risultare molto costosa e di difficile attuazione, e forse addirittura impossibile a meno che la data del parto non sia strettamente controllata" (Gordon, Controlled Breeding in Farm Animals, 1933, Pergamon Press, New York, N.Y. p. 333).
Nonostante le considerazioni di questi autori, quando il momento del parto à ̈ determinato con l'osservazione diretta tramite il personale di stalla disponibile a tutte le ore del giorno, gli interessi economici e le difficoltà pratiche fanno si che gli allevatori sottopongano al monitoraggio solo un numero limitato di gestanti; quelle cioà ̈ di particolare valore economico o con predisposizione alla distocia. Tale approccio non à ̈ quindi in grado di modificare significativamente l'incidenza media della natimortalità dell'allevamento. Nell'università del New Mexico, circa il lO % delle bovine all'arrivo in clinica sono già morte o moribonde e questo avviene nella maggioranza dei casi in seguito ai parti notturni inattesi. Altri studiosi hanno rilevato che la mortalità bovina legata alle difficoltà di parto à ̈ quattro volte superiore di quella evidenziata negli animali in cui il parto avviene fisiologicamente e che circa il 90% dei vitelli morti alla nascita, conseguono a ritardi nell'assistenza e al prolungamento del tempo richiesto per il parto (Laster et al., Factors Influencing Peri-and Early Post-Nata! CalfMortality. J. Anim. Sci. 37:1092-1097; 1973). Altri autori sottolineano che le bovine vanno incontro a distocia (difficoltà al parto) nel 30-60% dei casi se sono primipare, nell'8-25% dei casi al secondo parto, e in circa il 2% dei casi se pluripare. D'altro canto, circa il 70% dei vitelli morti alla nascita hanno polmoni funzionanti, indice del fatto che non erano morti alla nascita ma che la morte à ̈ avvenuta per traumi legati alle distocie, fattore limitabile se à ̈ presente il personale di sorveglianza (Hafez, Reproduction in Farm-animals, 4<th>Edition, 1980 Lea and Febiger, Philadelphia, Penna. p. 340).
Le perdite risultanti dal fallimento della sorveglianza, quando la diretta osservazione à ̈ l'unica tecnica utilizzata, non riguardano comunque solo il settore bovino. In uno studio relativo a più di 150 nascite supervisionate, la perdita di suinetti dalla nascita allo svezzamento fu ridotta a meno del 6% durante il periodo di stretto controllo, in contrasto a perdite di più del 20% nei periodi antecedente e successivo alla supervisione (Dziuk P., Contro l and Mechanics of Parturition In the Pig. Anim. Reprod. Sci. 2:335-342; 1979).
Un altro studio ha dimostrato che à ̈ possibile la rianimazione di un sostanziale numero di suinetti apparentemente morti (Milosavljevic et al., Revival of Apparently Stillborn Piglets. Acta. Vet. Beograd. 22:71-76; 1972). È stato stimato che, senza l'assistenza al parto, la perdita di suinetti in prossimità della nascita negli Stati Uniti ammonta a circa 22.000.000 soggetti l'anno, quota che à ̈ circa 19 volte superiore alle perdite dovute alla gastroenterite trasmissibile, patologia killer nel suinetto; supera abbondantemente anche le perdite per cause manageriali e infettive (Dziuk P., Contro l and Mechanics of Parturition In the Pig. Anim. Reprod. Sci. 2:335-342; 1979).
In riferimento al settore equino, à ̈ stato rilevato che 1'83.6% dei cavalli partorisce di notte con predilezione per le due ore precedenti e successive la mezzanotte, quindi dal mancato o inefficace controllo durante questo periodo può risultare la morte del puledro od il sorgere di una serie di complicanze.
Quanto brevemente descritto in precedenza spiega come la possibilità di assistere al momento del parto sia un'esigenza molto sentita tra gli allevatori. Perciò, molti studiosi, avendo evidenziato l'inadeguatezza del monitoraggio diretto negli animali, hanno messo a punto numerosi dispositivi per consentire la determinazione di tale momento critico. Gli apparecchi proposti generalmente tendono a determinare l'esatto momento del parto rilevando automaticamente modificazioni associate a tale fenomeno; quindi sono stati sviluppati dispositivi per rilevare il sollevamento della coda nel bovino e nell'equino, la lunghezza del periodo in cui il cavallo à ̈ a terra, l'aumento della frequenza cardiaca nel cavallo, la fuoriuscita dei sacchi fetali nelle pecore, ecc ..
Già nel 1971 fu sottoposto a brevetto un dispositivo a forma di capsula, da posizionare all'interno del canale vaginale. Il dispositivo conteneva un trasmettitore di onde elettromagnetiche che era attivato da un sensore elettromeccanico di temperatura. Il trasmettitore restava inerte fino a quando la capsula fosse espulsa dall'animale, e quindi con il calare della temperatura, il termostato attivava il trasmettitore. Il sistema, era completato da un ricevitore posizionato a distanza, e sintonizzato sulla frequenza di uscita del trasmettitore della capsula. Il ricevitore era in grado di fornire un allarme visivo o sonoro al momento dell'espulsione della capsula subito dopo l'inizio del parto (US 3.583.389).
Nel 1977 fu sviluppato un allarme intravaginale costituito da due elementi, un contenitore di forma ovale in grado di emettere un segnale elettromagnetico quando espulso dalI'animale, e da un radio ricevitore posto a distanza, sintonizzato su quella frequenza, e in grado di generare un segnale sonoro. Il circuito contenuto nell'ovulo, à ̈ composto da due piazzole di contatto, un circuito oscillatore a radio frequenza, e una batteria. Le due piazzole di contatto sono posizionate, una opposta all'altra, sulla superficie del diametro maggiore dell'involucro. Quando l'ovulo à ̈ inserito nel canale del parto, le piazzole, essendo a contatto con le sue pareti, sono praticamente in corto circuito. Fino a che sussiste questa condizione, il circuito oscillatore resta inibito, e non emette alcun segnale elettromagnetico. Al momento del parto, l'ovulo à ̈ espulso dal corpo dell'animale dalla spinta del feto, e come risultato s'interrompe il corto-circuito tra gli elettrodi.
In questa condizione, l'oscillatore inizia a emettere un segnale elettromagnetico che, rivelato dal ricevitore, fa attivare un segnale acustico generato da un buzzer (US 4.028.687).
Nel campo ippiatrico, sempre nel 1977, à ̈ stato messo a punto un allarme parto da posizionare intorno al garrese e al ventre di una giumenta subito dietro agli arti anteriori. Il sistema à ̈ costituito da un radio trasmettitore, posto nella regione della groppa, e da un sensore di cambiamento di posizione, in grado di attivare il trasmettitore quando la cavalla si sdraia durante il parto. Il trasmettitore, quando attivato, innesca a sua volta un ricevitore che attiva l'allarme sonoro (US 4,055,839).
Un anno dopo, nel 1978 ( e brevetto del 1980), fu ideato un altro apparato in grado di awertire l'allevatore quando uno dei suoi animali era in procinto di partorire; esso era composto da una briglia da legare al collo dell'animale su cui erano montato un sensore di sudore, ovvero, un apposito componente elettronico che modifica il suo valore resistivo in funzione del grado di umidità, ed un trasmettitore. L'aumento della sudorazione pre-parto era accompagnato dalla trasmissione di un impulso radio codificato che, captato dal ricevitore remoto, innescava l'allarme sonoro (US 4.203.450).
Nel 1981 invece, venne ideato un dispositivo elettronico che prevedeva il rilievo della frequenza cardiaca fetale e delle contrazioni uterine materne. Quattro sensori provvedevano alla rilevazione dei parametri ed alla loro conversione in segnale elettrici visualizzati graficamente come forme d'onda. Un sistema comparatore valutava i valori di ogni singolo tracciato e, attivava l'allarme, quando uno o più segnali si discostavano di molto da un valore prefissato (GB 2060891).
L'allarme parto ideato nel 1982 invece, era concepito per "rilevare la distanza" delle labbra vulvari nel periodo precedente e durante il parto; era costituito da due parti suturate rispettivamente ai margine caudali delle labbra vulvari della femmina. Alla cute, in prossimità di un labbro vulvare, era suturato un contenitore con un micro trasmettitore dotato di interruttore magnetico (micro reed). Sul contenitore del trasmettitore, vi à ̈ un alloggiamento dove va posizionato un magnetino rimovibile, che mediante il suo campo magnetico mantiene aperto l'interruttore, e quindi inibito il trasmettitore. Questo magnetino à ̈ collegato ad un sottile cordoncino, che tennina suturato sulla cute in prossimità dell'altro labbro vulvare, e di traverso al canale del parto. Quando la vulva si dilatava al momento della fuoriuscita del feto, il magnete veniva rimosso dalla sua posizione. L'interruttore magnetico cambiava stato, e chiudendosi attiva il trasmettitore. Il segnale trasmesso era rivelato dal ricevitore, che a sua volta attivava l'allarme (US 4.319.583).
Nello stesso anno veniva poi brevettato un altro dispositivo di allanne basato sul rilievo della posizione del corpo dell'animale. Il sistema era costituito da una combinazione di radio trasmettitore e sensori di posizione che indicavano l'inizio del travaglio, od il manifestarsi di una patologia nei cavalli e negli altri animali. L'apparato era posizionato nella regione dello spazio intermandibolare e si attivava, inviando l'allarme, quando l'animale si sdraiava per un periodo ditempo superiore ad un certo valore di soglia (WO 82/00952 A1).
Nel documento EP O 277 941 BI del 1986 veniva descritto un sistema in grado di rilevare le contrazioni addominali e uterine, grazie ad una cintura munita di sensori piezoelettrici di pressione, e fissata attorno all'addome dell'animale. I segnali prodotti dai sensori, sono trasmessi ad un ricevitore collegato ad un computer. Il segnale à ̈ analizzato da un software, e se si discosta da alcuni parametri considerati standard, genera un allanne.
Nel 1987, il brevetto US 4.651.137 introduceva un sistema atto ad individuare il momento del parto nei mammiferi costituito da: un dispositivo intravaginale, con integrato un sensore di temperatura collegato ad una circuiteria accessoria, quest'ultima collegata ad un micro radio trasmettitore TX. Il sistema à ̈ completato da un radio ricevitore, sintonizzato sulla frequenza del TX e collegato ad un'altra sezione in grado di generare un allanne. Il dispositivo intravaginale aveva un diametro più piccolo del diametro interno della porzione posteriore della vagina al momento del parto ma più grande del diametro interno della porzione anteriore della vagina prima, e durante il parto, quindi veniva ritenuto nella porzione anteriore durante il periodo antecedente il parto, ed espulso nel momento della fuoriuscita del feto. Al momento dell'espulsione del dispositivo, i sensori di temperatura avvertivano un abbassamento della temperatura, e quindi era trasmesso un segnale elettromagnetico che, rivelato dal ricevitore, faceva attivare un allarme.
Alla fine del 1987, fu sviluppato un apparecchio di cui il principio di funzionamento si basa sulla rottura di un sottile filo elettrico conduttore (in questo caso il sensore). Su questo principio sono stati sviluppati due modelli, uno elettromeccanico ed uno elettronico. Questo filo e posto superficialmente di traverso alle due labbra della vulva, e sopra all'orifizio vaginale. I due capi del filo sono fissati mediante due clip, rispettivamente una da un lato e una dall'altro delle labbra vulvari, in modo tale che alla separazione delle stesse durante il parto, si venisse a creare una tensione tale da rompere il filo. Nel caso dell'elettromeccanico, la rottura del filo interrompe il passaggio della corrente elettrica ad un relà ̈, che cambiando stato, fa alimentare un buzzer che genera un segnale sonoro. Nel modello elettronico invece, la rottura del filo attiva un trasmettitore a radio frequenza, che assieme ad un ricevitore sintonizzato su questa portante, al ricevimento del segnale attiva anch'esso un allarme sonoro (US 4.707.685).
Nel 1988 venne sviluppato un sistema d'allarme che si basava sull'aumento di temperatura che si ha al momento del parto, nel canale vaginale. Questa temperatura era rilevata da una sonda termica collegata ad un trasmettitore ed a una batteria. Il tutto incluso in una capsula ed inseriti nel canale del parto. Un ricevitore, con una circuiteria accessoria, decodificava il segnale ricevuto e se i valori superavano una soglia predeterminata, innescava un allarme.
(USP- Re 32,758)
In Europa nel 1989, con il documento EP O 377343 A1, venne introdotto un dispositivo basato sulla lunghezza del periodo in cui l'animale manteneva la coda sollevata; un anno dopo, un dispositivo simile comprendeva un sensore di calore, un apparecchio per legare il sensore alla base della coda, e un radiotrasmettitore collegato al sensore per trasmettere un segnale radio quando il calore avvertito dal sensore decresceva in seguito al sollevamento della coda durante il parto (CA 2009355 A1).
Nel 1990 venne sviluppato per le bovine un sistema di allanne composto da una cinghia addominale a cui era saldamente attaccato un trasmettitore di segnale. Come nel modello del 1987 (US 4.707.685), anche qui, come sensore si fa uso di un sottile filo conduttore attaccato alle labbra vulvari, in modo tale che alla fuoriuscita dei sacchi fetali, si interrompesse il circuito. A quel punto il trasmettitore inviava l'allanne (GB 2224 357).
Un altro allanne intravaginale venne ideato nel 1991 e si basava, come sensore, su un componente foto resistivo. In un contenitore cilindrico e trasparente à ̈ alloggiato il sensore, la circuiteria accessoria, la batteria, e una capsula trasmittente di ultrasuoni. Quando il dispositivo veniva espulso al momento del parto, il sensore foto resistivo era sufficientemente illuminato dalla luce ambiente, e quindi attivava la generazione di un segnale ultrasonico. Un amplificatore con capsula ricevente ultrasonica, posto a una certa distanza, riconoscendo il segnale poteva attivare altri dispositivi di allanne, quali ad esempio la chiamata via radio (US 4.994.665).
Il documento EP O 518 437 Al e dello stesso documento, sezione BI, del 1992, descriveva, invece, un allanne senza fili per gli animali da reddito, quali cavalle, vacche e pecore. Il principio di funzionamento à ̈ simile al (WO 82/00952 A1) già trattato, e si basa sul riconoscimento della posizione che assume l'animale in fase di parto.
L'unità che va installata sull'animale, si compone di un sensore di posizione e di un trasmettitore a radiofrequenza. Il trasmettitore si attiva quando l'animale assume una posizione caratteristica dell'inizio della fase espulsiva. Anche qui, un ricevitore posto a una certa distanza, riconoscendo il segnale radio, può attivare altri dispositivi di allanne.
Sempre in base ad una posizione fisica dell'animale, o parte di esso, in questo caso della coda, nel 1993 con il brevetto (EP0377343Bl) veniva presentato un dispositivo sensibile al mantenimento della posizione sollevata della coda. Questo dispositivo si componeva di una piastra sulla quale era montato un sensore di posizione, un radio trasmettitore e le batterie. Il trasmettitore entrava in funzione ogni volta che l'animale sollevava la coda. Il segnale emesso, era ricevuto da un 'unità ricevente remota, che analizzava il tempo in cui la coda dell' animale rimaneva sollevata. In base a ciò, se il tempo era superire ad un tempo prefissato, era generato un allanne.
Con il brevetto (US 5.471.993) del 1995 si intendeva monitorare l'attività uterina e la frequenza cardiaca fetale tramite un sensore elettronico localizzato sull'addome dell'animale che inviava segnali ad un display di sorveglianza.
Nel 1997, un allarme intravaginale con un sensore di posizione fissato l'interno di un supporto a forma di spirale. Fino a che la spirale era inserita nel canale vaginale, questa essendo leggermente compressa, manteneva inattivo il sensore di posizione. Nel momento in cui la spirale era espulsa, questa, dilatandosi, attivava il sensore che, a sua, volta faceva attivare un allanne. (EP O 807423 A1).
Un altro tipo di allarme, inventato nel 1997, prevedeva la costruzione di un sistema in cui la trasmittente era alloggiata, insieme ad un sensore di flessione, in un contenitore flessibile. Il tutto, sufficientemente miniaturizzato, inserito mediante apposita siringa, all'interno di un labbro vulvare. (US 5.653.242).
Il sistema di allarme del 1998 (US 5.794.625) si basava sul monitoraggio della temperatura del canale del parto. L'unità di monitoraggio, in genere in stato di tenersi pronto, si attivava periodicamente e misurava la temperatura interna; il dato veniva convertito in dato digitale e trasmesso ad una base ricevente che lo mostrava su un quadro indicatore. Qui, veniva fatto un confronto con valori di temperatura di un range di riferimento predeterminato, e se il valore rilevato era fuori dall'intervallo, o se il segnale veniva perso, si attivava un segnale di allanne sonoro o visivo, e poteva tramite un combinatore telefonico, inviare un messaggio registrato ad un numero predefinito.
Anche nel lavoro EP 1 198 986 A1 del 2002, gli obiettivi del sistema di allanne erano quelli di creare una metodica di osservazione degli animali da reddito, riducendo cosi le spese di gestione e salvaguardando i precedenti sforzi lavorativi. Il sistema di allanne comprendeva un misuratore di valori fisiologici, quali ad esempio la frequenza cardiaca e la temperatura, che erano trasmessi via radio ad un ricevitore, il quale li rinviava via modem su linea telefonica, ad un unità centrale. Questa unità decodificava i dati e li faceva visualizzare su un dispaly, e se dall'elaborazione di questi si evinceva l'imminenza di un parto, l'elaboratore informava 1'allevatore.
Il brevetto US 2002/0092480 Al (2002) descrive un sistema di rilevazione di posizione negli equidi. Quando la posizione di un cavallo à ̈ maggiore di circa 90 gradi e inferiore ai 270, misurati rispetto alla rotazione del corpo dell'animale intorno all'asse laterale (dall'anteriore al posteriore), e in considerazione del fatto che la posizione quadrupedale à ̈ di zero gradi, viene attivato un allanne sonoro derivato dalla ricezione di un segnale a frequenza radio captato da una ricevente.
Sempre nel 2002, alcuni ricercatori crearono un dispositivo di rilevamento delle contrazioni uterine che, determinandone la frequenza, generava un grafico rappresentativo che veniva mostrato in tempo reale durante il parto (US 6.440.089 B1).
Due anni dopo veniva ideato un sistema di allerta locale che, mediante elettrodi (a volte era presente anche un elettrodo di riferimento) posizionati sulla superficie addominale e/o vaginale, collegati ad un sistema elettromiografico, in base al confronto dei segnali ricevuti con quelli memorizzati dal sistema di elaborazione, era in grado di segnalare tre condizioni, Pre Parto, Fase Intermedia, Parto Imminente (US 6.823.211 B2).
Negli ultimi anni sono stati ideati vari metodi per l'individuazione del momento critico del parto:
l) un dispositivo intm-vaginale che rileva, tramite sensori flessibili, le modificazioni vaginali legate ai cambiamenti nella pressione intra-addominale; tali sensori sono posizionati intorno alla porzione caudale della cervice, mentre la parte finale della sonda intra-vaginale contiene una o più zampe di ancoraggio (WO 2008/138076 A2);
2) un sistema di monitoraggio del comportamento dell'animale (WO 2008/139448 A1); 3) un sistema che determina la posizione dell'animale mediante un collare munito di un accelerometro tri-assiale e relativo sistema di trasmissione e ricezione (WO 2008/104787-A1);
4) un sistema di rilevamento della temperatura vaginale tramite sonda intra-vaginale. Questa, comunica via radio con una base ricevente che può gestire più sonde termiche allo stesso tempo. A sua volta, il ricevitore, invia il segnale codificato delle rispettive sonde ad un'unità centrale. Questa, tramite un collegamento in rete internet, li trasmette ad un centro di monitoraggio che à ̈ in grado di immagazzinare i dati della temperatura vaginale di ogni capo di bestiame, elaborarli, e determinare la data prevista di parto; quindi di comunicarla tramite e-mail o al cellulare dell'allevatore o del veterinario (US 2009/0312667 A1);
5) un sistema di monitoraggio delle condizioni dell'animale mediante uso di sensori resistivi flessibili e di altro tipo sistemati su di un'imbracatura posizionata sopra la groppo dell'animale (WO 2010/089585 Al).
Tutti questi dispositivi sono insoddisfacenti per diversi motivi. In particolare, i dispositivi che si basano sul principio del monitorare la posizione dell'animale (US 4.055.839; WO 82/00952 A1; EP 0518437 A1 e B1, US2002/0092480 Al e WO 2008/104787 A1) o di sue parti (EP 0377343A1 e B1 e CA 009355 A1), spesso vanno soggetti a falsi allarmi. Questi ultimi rendono i sistemi poco affidabili a motivo della notevole variabilità interspecie o razza e individuale. Spesso poi i dispositivi di sostegno dei sensori (briglie, imbragature, ecc ... ), sono laboriosi da applicare e relativamente costosi.
Nel caso dei brevetti che prevedono l'impiego di sensori che monitorizzano diversi parametri fisiologici (sudorazione, contrazioni muscolari addominali o uterine, frequenza cardiaca, temperatura corporea, ecc ..), questi soffrono di svariati inconvenienti. In primo luogo, come nel' esempio precedente, sono scarsamente affidabili per la notevole variabilità individuale degli animali, inoltre i sensori sono spesso costosi e di complessa applicazione. Da ultimo, l'elaborazione che viene richiesta per analizzare le variabili fisiologiche registrate e settare i livelli soglia oltre i quali inviare l'allarme, complica ulteriormente i sistemi e li rende antieconomici per la realtà zootecnica: a volte sono troppo costosi o richiedono molta manutenzione, altre volte sono soggetti a falsi allarmi e in alcuni casi sono limitati ad una sola specie animale.
Alcuni dei brevetti citati si basano sulla rilevazione delle pressioni a livello di ostio vaginale (US 5.653.243) o sul grado di dilatazione delle labbra vulvari (US 4.319.583; US 4.707.685; GB 2224357). Tali sistemi, alcuni dei quali già presenti in commercio, soffrono del grosso limite di richiedere dei piccoli interventi chirurgici (sutura dei sistemi alle labbra vulvari o iniezioni dei sensori di pressione sulle pareti vulvari), che obbligano a servirsi di un veterinario per l'applicazione, aumentando i costi oltre i limiti accettabili negli animali di interesse zootecnico. Infatti, tali sistemi sono applicati quasi esclusivamente in campo ippiatrico in fattrici di elevato valore economico.
Nel caso dei sistemi di allarme intravaginale in grado di registrare la temperatura dopo l'inserimento e di confrontarla con quella dopo l'espulsione, se il dispositivo viene mantenuto in sede per un periodo prolungato aumenta il rischio di infezioni e provoca stress e malessere alla femmina (Finger et al, Erste Mitteilung uber Entwicklung und Einsatz eines elktronischen Geburt swachters fur Schafe, Berl Munch. Tierarztl. Wschn, 95:130-132 (1982».
I sistemi ideati tramite i brevetti No. 3,583,389 di Harvey, e U.S. Pat. No. 4,028,687, di Hamaguchi hanno lo stesso funzionamento del precedente e da esso vengono richiamati nella stesura del documento; nel brevetto di Harvey viene descritto un apparecchio di forma ovale adatto per i suini, a cui viene fornita energia a seconda del raggiungimento di una temperatura predefinita. Dopo espulsione dalla cavità vaginale, la trasmittente viene attivata e invia il segnale che attiva il sistema di allarme sonoro o visivo. Nel documento di Hamaguchi il dispositivo viene attivato come il precedente dopo espulsione dal canale del parto, ma l'attivazione à ̈ legata al venir meno del passaggio della corrente elettrica tra i due poli dello strumento e il corpo dell'animale (cortocircuito), al momento dell'espulsione al di fuori del canale del parto. In alternativa, nello stesso brevetto, si prevede di poter costruire il sistema per mezzo di un emettitore di onde elettromagnetiche, che all'interno del canale del parto vengono riflesse e rilevate da un ricevitore; mentre quando il sistema esce dal canale del parto le onde elettromagnetiche si disperdono ed il ricevitore, che non rileva più le onde riflesse, viene attivato e a sua volta attiva un allarme sonoro.
Nonostante i precedenti studi sull'uso delle modificazioni di temperatura come indicatori di parto, altri studiosi hanno cercato senza successo di mostrare le correlazioni tra la temperatura e la fase espulsiva. Alcuni ricercatori hanno descritto aumenti di temperatura durante l'ultima fase della gravidanza con una differenza sostanziale durante gli ultimi giorni fino alle ultime ore prima del parto (Ewbank, Vet.Rec. 75:367-371, supra). Da menzionare anche le ricerche effettuate sul cane (Cole et al, Reproduction in Domestic Animals, Third Edition, copyright 1977 by Academic Press, New York, N_.Y. p. 517; Tsutsui et al, "Variations in Body Temperature in the Late Stages ofPregnancy and Parturition in Bitches" Jpn. J. Z Vct.Scll, 44:571-576 (1982)).
Tuttavia, per un numero considerevole di ragioni, gli sforzi degli studiosi nella ricerca di reali relazioni tra la temperatura corporea e l'inizio del parto sono risultati vani. In aggiunta, eccetto un caso, nessun libro di testo sulla fisiologia animale sia esso generico che riproduttivo riporta correlazioni in tal senso ed addirittura anche il prestigioso libro di referenza, The Merck Veterinary Manual, Fifth Edition, non fa menzione di ciò in nessuna specie. Strettamente correlato ai passati fallimenti di determinare l'esatto momento del parto à ̈ il successivo fallimento nel rilevare la "readiness" fetale. Nel calcolare il miglior momento per indurre il parto nelle cavalle, ad esempio, sono stati utilizzati criteri quali la stima della lunghezza della gravidanza (circa 11 mesi e 2 settimane) e valutazioni soggettive riguardanti lo stato di replezione delle mammelle, il rilassamento della pelvi e la posizione del feto. Tali criteri forniscono una previsione molto imprecisa sul!' esatto momento del parto, cosa che provoca l'aumento dei rischi per il feto. In letteratura sono tuttora registrati fallimenti sulla determinazione dello stress fetale che si può verificare durante il parto. Quando interviene la sindrome da stress la temperatura del feto inizia a calare drammaticamente, mentre quella della madre aumenta di pari passo. Durante e subito dopo il parto, à ̈ importante intervenire e eventualmente iniziare la terapia prima possibile per ridurre i rischi di mortalità fetale o traumi (Weisz, "The Temperature Phenomenon Before Parturition and Its Clinical Importance," J.A.V.M.A., 102:123 (1943)).
Scopo dell'invenzione
I principali obiettivi della presente invenzione sono quelli di:
1) fornire un sistema per il rilevamento dell'inizio del parto;
2) ridurre le sofferenze e le lesioni dovute al parto nella madre;
3) ridurre le malattie neonatali e lo stress fetale conseguenti a distocia e insufficienti cure materne;
4) fornire una pronta assistenza ai neonati afflitti da ogni tipo di sindrome neonatale.
I suddetti obiettivi sono riferiti ad un cospicuo numero di specie animali, ed il sistema può essere adattato con poche modifiche.
L'invenzione ha come ulteriori obiettivi l'accuratezza, l'affidabilità, la sicurezza, nonché la convenienza economica. L'impiego di sensori "ridondanti", cioà ̈ in grado di rilevare contemporaneamente le modificazioni di più parametri (temperatura, luminosità, elettricità e magnetismo e infrarosso), à ̈ a nostro parere essenziale perché il sistema sia affidabile. Tale approccio, inoltre risulta economicamente conveniente rispetto ad esempio al monitoraggio continuo di uno (temperatura corporea) o più (frequenza cardiaca, contrazioni muscolari, ecc ..) parametri che richiedono una complessa rielaborazione dei dati al fine di settare il livello opportuno di allarme. In altri termini, tale approccio necessita di complessi e costosi sistemi di elaborazione dei dati per ogni singolo individuo che venga sottoposto a monitoraggio.
Essenza dell'invenzione
Gli obiettivi del trovato vengono raggiunti secondo le caratteristiche della rivendicazione principale e/o di qualsiasi altra rivendicazione riportata in questo testo brevettuale.
Scopo principale del presente trovato à ̈ quello di realizzare un sistema di allarme che sia in grado di agevolare il veterinario, od il tecnico, nell'esercizio della loro funzione di assistenza al parto degli animali domestici, al fine di ridurre al minimo ogni rischio di sofferenza, lesioni o malattia della madre e della prole. Il parto, infatti, à ̈ uno dei momenti più delicati nella conduzione di un'azienda zootecnica sia dal punto di vista manageriale e economico, sia in termini di benessere animale. Tuttavia, soprattutto negli animali zootecnici tradizionali (bovini, ovini, caprini e suini), il costo e la difficoltà di messa in opera del sistema di allarme devono essere ridotti perché esso possa essere applicabile in condizioni di allevamento. Il metodo deve inoltre essere privo di rischi o effetti collaterali che possano compromettere le performance produttive e riproduttive degli animali, alterandone lo stato di benessere. I principi di funzionamento e, con modeste modifiche di dimensioni, la forma del dispositivo intravaginale, rendono il sistema facilmente applicabile in diverse specie animali.
L'apparato à ̈ composto fondamentalmente da due unità: un sensore associato ad un trasmettitore ed un ricevitore in grado di attivare un combinatore telefonico che avvisa chi di dovere dell'imminenza del parto. L'unità sensore più trasmettitore, à ̈ contenuta all'interno di un dispositivo, o sonda biocompatibile, che viene collocata in sede vaginale alla comparsa dei segni premonitori del parto e rimane in tale sede sino all'inizio della fase espulsiva del parto, quando gli annessi fetali ed il feto la spingono all'esterno del corpo della madre, attivando il trasmettitore che inviando un segnale radio codificato alla seconda unità (ricevitore), presente nell'ambiente in cui si trova l'animale, innesca l'allarme ed il combinatore telefonico.
Mentre il trasmettitore ed il ricevitore rimangono sostanzialmente invariabili, il sensore può basarsi su diversi principi (termico, foto-resistivo, magnetico, induttivo e infrarosso).
Secondo una caratteristica del trovato, la sonda ha preferibilmente una forma geometrica affusolata o di piccola sfera, in modo da favorire la sua fuoriuscita in modo autonomo durante le deformazioni iniziali della vagina.
Secondo un'altra caratteristica del presente trovato, la sonda biocompatibile, in particolare il contenitore che ospita i vari sensori e trasmettitore, può essere del tipo trasparente e impermeabile in modo da poter utilizzare la presenza della luce esterna, da sola o con altri parametri, per attivare il trasmettitore.
Ulteriore variante al presente trovato à ̈ l'utilizzo di sensori magnetici o di tipo induttivo. In questi casi, il contenitore dei sensori con il trasmettitore, sono allocati esternamente all'animale. Nel canale vaginale sarà inserita una piccola capsula contenete nel primo caso un piccolo magnete permanente, e nel secondo, potrebbe essere semplicemente un cilindretto di ferro, anch'esso incapsulato. Nei due casi, quando le capsule saranno espulse, attiveranno il sistema.
Altro aspetto vantaggioso del presente trovato à ̈ quello di poter sorvegliare a distanza, ad esempio in ufficio lontano dalla stalla, una pluralità di animali di medesima specie e/o diverse in fase di parto incipiente, grazie all'impiego di più sonde in modo contemporaneo su più animali, ciascuna collegata ad idonee riceventi e gestita da un unico sistema informatizzato.
Illustrazione dei disegni
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno evidenti dalla seguente descrizione a titolo esemplificativo preferenziale di realizzazione, peraltro non limitativo, nelle due tavole di disegno allegate ove:
La Fig.1 mostra, in vista prospettica, la base della sonda componibile mettendo in evidenza le quattro alette laterali divergenti e la sede centrale di innesto del corpo dei sensori e trasmettitore;
- La Fig. 2 mostra, in vista prospetti ca, il corpo cilindrico terminante a tronco di cono del contenitore dei sensori e del trasmettitore, la cui base a sezione circolare à ̈ di dimensioni ottimali per un accoppiamento stabile con la suddetta base;
La Fig. 3 mostra, in vista prospettica, la sonda assemblata, la base unita al corpo contenente i sensori e trasmettitore;
La Fig. 4 mostra, uno schema a blocchi, il dispositivo rilevatore della sonda di versione a doppio sensore (termico/foto resistivo) codificato;
La Fig. 5 mostra, uno schema a blocchi, il dispositivo esterno ricevitore - attuatore;
La Fig. 6 mostra, uno schema a blocchi, il dispositivo rilevato re della sonda versione base non codificato;
La Fig. 7 mostra, un altro esempio di piccola sonda a pallina, contenente il senso re o i sensori, collegata con sottile filo flessibile schermato al contenitore contenente il trasmettitore;
La Fig. 8 mostra, uno schema a blocchi, il dispositivo esterno ricevitore attuatore, non codificato per sensori: Foto resistivo (FR); Fotoelettrico (FE); Termico (T); Magnetico (M); Infrarosso (IFR -lost pulse);
La Fig. 9 mostra, uno schema a blocchi, il dispositivo dotato di sensore più trasmettitore con frequenza modulante specifica per ogni unità;
- La Fig. lO mostra, uno schema a blocchi, il dispositivo esterno di ricevitore - attuatore, per sensori, con segnale codificato di tipo: Foto resistivo (FR); Foto elettrico (FE); Termico (T); Magnetico (M); Infrarosso (IFR - lost pulse). Nella sezione attuatori sono visibili i segnali luminosi relativi a 5 diversi soggetti;
- La Fig. Il mostra, uno schema a blocchi, il dispositivo con senso re più trasmettitore di tipo (FR), (FE), (T), (M), (IFR) con modulazione codificata digitale;
- La Fig. 12 mostra, uno schema a blocchi, il dispositivo ricevitore con decodifica multicanale e interfaccia PC via porta USB.
Come si rileva dalle figure allegate, il dispositivo (8) di rilevamento ed allerta parto incipiente per animali domestici potrà avere dimensioni e forme geometriche simili in relazione alla taglia degli animali da sorvegliare. Esso consta essenzialmente di una base sagomata avente quattro alette (1), equidistanti sulla circonferenza e divergenti, alleggerite da fori (2), mentre sul lato opposto si trova un anello circolare (3) con sede (4) su cui si accoppierà da sede circolare (5) del corpo cilindrico (6) terminante all'altra estremità a forma rastremata (7). Il corpo cilindrico (6) contiene una piccola batteria, i sensori ed il trasmettitore. In definitiva la sonda à ̈ a forma affusolata in modo da favorire la sua espulsione dalla vagina.
Tutti i possibili modelli che si possono realizzare sono composti fondamentalmente da due unità: un Sensore Trasmettitore (Sensore+ TX), ed un Ricevitore (RX) adeguato al modello. Il collegamento tra Sensore+ TX e RX, avviene via radio, con micro moduli trasmittenti e riceventi, nelle sezioni di banda dei 433/434 MHz - 868/869 MHz - 2.4 GHz, (bande riservate ad applicazioni industriali, scientifiche e mediche nella regione Europa l, o comunque, al di fuori di queste bande, mediante un oscillatore TX cablato con potenza inferiore a 10 milliwatt, come da normativa di legge. Tutte le unità Sensore+ TX, prevedono l'alimentazione a batteria.
L'unità RX, prevista esterna alla sonda nell'ambiente ove si trova l'animale, prevede l'alimentazione tradizionale a rete 220 V. Il combinatore telefonico utilizzato può essere di vario tipo conosciuto e normalmente in commercio.
Una prima versione prevista, secondo il presente trovato, à ̈ del tipo a doppio sensore (termico / foto resistivo). La sonda comprende la combinazione di quattro sensori, uno termico e tre foto resistivi. I tre sensori foto resistivi sono orientati in modo diverso: questo per garantire che quando la sonda verrà espulsa dall'animale, almeno uno di questi tre sia illuminato, anche debolmente (Figura 4)
L'unità, a temperatura ambiente à ̈ praticamente spenta, e consuma pochi micro ampere. Questa condizione à ̈ data dal fatto che il sensore termico, essendo in condizione di Off, inibisce la funzione della sezione FOTO/TIMER, che a sua volta inibisce l'ENCODER / MODULATO RE, ed il TX. Quando l'unità à ̈ inserita nel corpo dell'animale, il sensore Termico comincia cambiare la sua condizione, portando abbastanza rapidamente la sezione ON/Off, in condizione ON. In questa condizione, la sezione FOTO/TIMER à ̈ attiva, ma essendo ancora al buio, all'interno della vagina, inibisce la funzione dell'ENCODER / MODULA TORE e del TX. Qui il consumo à ̈ dell' ordine di 100 micro ampere.
Quando l'unità à ̈ espulsa dall'animale, il sensore termico comincia a perdere temperatura, ma per tornare alla condizione di Off impiega diversi secondi. Questo tempo à ̈ più che sufficiente alla sezione FOTO/TIMER, che abbia almeno un sensore illuminato sufficientemente, ad attivare per il tempo prefissato dal TIMER, la sezione ENCODERIMODULATORE e TX. Il consumo in questa condizione à ̈ di una decina di milliampere.
La sequenza di trasmissione termina dopo circa 3 secondi, ben prima che il sensore termico, riporti in condizione Off l'unita, perché ha raggiunto la soglia inferiore di temperatura. In questa condizione si torna a un consumo di pochi micro ampere.
A questo punto entra in funzione il RICEVITORE/ATTUATORE (Figura 5). Il ricevitore, dopo aver demodulato e decodificato il segnale, fa commutare un relà ̈ equipaggiato con una coppia di contatti di scambio. Uno scambio à ̈ utilizzato con contatto pulito da Normalmente Aperto a Chiuso, e viceversa. L'altro, fornisce una polarità di servizio, che sarà presente o meno in funzione della commutazione. Il relà ̈ resta commutato per il tempo che dura la trasmissione.
Un'altra variante al presente trovato à ̈ il tipo modello base non codificato (Figura 6), lo schema a blocchi, vale per le unità con sensore Foto resistivo (FR) Fotoelettrico (FE), Termico (T). Magnetico (M), Induttivo (I), Infrarosso (IFR-lost pulse) e riguarda le unità Sensore+TX. Per i modelli FR, FE, T, e IFR, tutta la circuiteria dello schema a blocchi di cui sopra, con componentistica miniaturizzata. à ̈ alimentata da 2 batterie a bottone, ed à ̈ supportata da un circuito stampato. Il tutto andrà posto in un apposito contenitore biocompatibile 6, che a sua volta andrà inserito per il tempo necessario nel canale del parto dell'animale.
Ulteriore variante al presente trovato prevede che la sonda intravaginale possa essere costituita da un contenitore per la circuiteria, che può essere fissato esternamente, sulla sommità della parte posteriore dell'animale, e da un sensore a forma piccola pallina. Il sensore à ̈ collegato alla circuiteria tramite un sottile cavetto schermato. Detto sensore sarà posizionato esternamente, nell'immediata prossimità della rima vulvare dell'animale. Questa soluzione realizzativa à ̈ particolarmente ideale per sistema di rilevazione di tipo magnetico e di tipo induttivo. L'attivazione di tutto il sistema avviene appena la pallina sarà espulsa dall'animale.
Di seguito vengono descritti i vari tipi di funzionamento per ciascuno dei modelli esemplificati.
Per primo si considera un modello FR/FE, a una transizione BUIO/LUCE si attiva la sezione TIMER, la quale, per un tempo prefissato, attiva la trasmissione di un segnale modulante con frequenza fissa Fx. Allo scadere del tempo di trasmissione impostato, l'unità si disattiva.
Nel caso invece per il modello T, il segnale Fx à ̈ trasmesso per il tempo determinato dalla sezione TIMER, ma solo quando la temperatura del sensore torna sotto una certa soglia, o comunque torna a temperatura ambiente. Anche questo, allo scadere del tempo di trasmissione impostato, si disattiva.
Il modello con sensore IFR (lost-pulse), quando inserito nell'animale, genera in loco degli impulsi infrarossi di breve durata e intervallati con cadenza fissa. Questi impulsi, rifrangendosi sulle pareti del canale, sono captati da un adeguato sensore. Fino a che gli impulsi sono rilevati con la loro cadenza, il sistema resta inerte. Quando l'unità à ̈ espulsa, gli impulsi non saranno più captati, e quindi si attiverà la sequenza di trasmissione come nei modelli precedenti. Per le unità con sensore Magnetico (M) e Induttivo (I), nel primo caso, quando l'animale espelle il cilindro magnetizzato, si crea una variazione consistente del campo magnetico in prossimità del sensore, il quale, rilevando questa variazione, attiva la sequenza di trasmissione e spegnimento come nei modelli precedenti. Nel secondo caso (I), quando l'animale espelle il cilindro anche non magnetizzato, si crea una variazione induttiva nel sensore, il quale, rilevando questa variazione, attiva la stessa sequenza dei modelli precedenti.
Ulteriori varianti di realizzazione sono possibili sui vari modelli, in particolare per i modelli con sensori FRIFE e T, pur essendo di dimensioni molto contenute, per evitare l'introduzione nell'animale di un contenitore con tutta la circuiteria, si può, come per il modello M o I, realizzarli per essere fissati temporaneamente sull'animale, mentre i sensori collegati ai rispettivi circuiti tramite un cavetto schermato, andranno inseriti nel canale del parto (Figura 8). Essendo i sensori di piccolissime dimensioni, si riduce il disagio per l'animale, e anche la possibile perdita dell'unità. Tutto il funzionamento spiegato per i precedenti modelli, resta valido anche per questa variante.
Invece nel caso del ricevitore (Figura 9), il ricevitore, dopo aver demodulato e filtrato il segnale, se riconosce la frequenze di modulazione Fx, controlla se questa resta presente per più di due secondi; se così à ̈, lo si considera comando valido. Di conseguenza avverrà la commutazione di una coppia di contatti di scambio; uno scambio con contatto pulito, da Normalmente Aperto a Chiuso, e viceversa. L'altro, fornisce una polarità di servizio, che sarà presente o meno in funzione della commutazione.
Se nello stesso ambiente vi sono più bovine in attesa di parto imminente, si possono usare più unità Sensore+TX, con un unico ricevitore. In questo caso, usando più unità non codificate, quando si attiva la chiamata al Veterinario, questi non potrà essere informato di quale sia l'animale che ha originato l'evento.
Nel caso invece, del modello di tipo codificato, il Sensore+TX con Frequenza modulante specifica per ogni unità (Figura 10).
Per i quattro tipi di sensore di cui sopra, vi à ̈ la possibilità di avere gli stessi moduli con emissione del segnale modulante specifico per ogni unità (Fx0), (Fx1), (Fx2), ecc .... A parte questa variante, la sequenza del funzionamento, nonché la tipologia di realizzazione e modalità di impiego, sono come quelle per il modello precedente di Sensore+ TX non codificato.
Nel caso specifico di RICEVITORE/ATTUATORE, dato che non à ̈ strettamente necessario che il ricevitore debba essere dislocato nello stesso ambiente dove si trovano gli animali in fase di parto, ma può essere in un ambiente diverso, e anche a una certa distanza; in questo modello à ̈ previsto un pannellino che, in base al segnale ricevuto, indica quale animale abbia attivato il sistema. Tale indicazione à ̈ solo a livello locale, e non sarà inviata con la chiamata al Veterinario (Figura 11): ricevitore per sensori+TX con segnale codificato di tipo Foto resistivo (FR), Fotoelettrico (FE), Termico (T), Magnetico (M), e Infrarosso (IFR-lost pulse). Nella sezione attuatore sono visibili i segnali luminosi relativi a 5 diversi soggetti.
Il ricevitore, dopo aver filtrato il segnale, attiva uno o più indicatori in base alle frequenze di modulazione riconosciute (Fx0, Fx1, Fx2, ecc ....in questo caso, da 1 a 5; Figura 11). Per le restanti sezioni, Demodulatore, Comparatore, Attuatore, il comportamento à ̈ analogo al Ricevitore non codificato.
Inoltre, sono previste altre tipologie più evolute, di cui una à ̈ il seguente modello avanzato. Per quanto riguarda i Sensori+ TX, FRIFE/T, M, e I, l'unica variante à ̈ il tipo modulazione, che à ̈ con codifica digitale (Figura 12). La tempistica di funzionamento e trasmissione, nonché la tipologia di realizzazione e utilizzo, à ̈ come per i modelli precedenti.
Invece, nella versione RICEVITORE/ATTUATORE (Figura 13) il ricevitore à ̈ asservito ad un sistema a processore che, dopo aver discriminato la/le unità che hanno attivato il sistema, invia tramite porta USB un comando di riattivazione ad un PC portatile che era in "Sospensione". In seguito, gli invierà anche i dati del/dei Sensori+TX che sono stati attivati, predispone a video lena cartella clinica dell'animale corrispondente a tale sensore. Inoltre, il ricevitore, utilizzando un modulo GSM, si comporta come un Combinatore Telefonico, ed effettuerà una o più chiamate ai numeri preprogrammati. Quando alla chiamata inviata, il sistema riceve una risposta, sarà inviato un testo audio preregistrato con i dati essenziali riguardante lo specifico animale che ha attivato l'evento.
Naturalmente, il presente trovato non à ̈ limitato agli esempi di realizzazione sopra descritti, a partire dai quali si potranno prevedere altre forme di realizzazione, ed i particolari di esecuzione potranno comunque variare senza per questo uscire dall'essenza del trovato così come enunciato e di seguito rivendicato.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di rilevamento e di allerta del parto incipiente negli animali domestici e di allevamento, in grado di rilevare una pluralità di parametri scientifici attinenti all'intera fase del parto e segnalarli immediatamente agli operatori mediante varie tecniche di trasmissione i cui dati possono essere visionati su schermi ed elaborati da opportuni software su computer, caratterizzato dal fatto che esso si basa essenzialmente nella realizzazione di un'apposita sonda biocompatibile (8) destinata ad essere posta nel fondo del canale vaginale della femmina in prossimità del parto. La suddetta sonda o dispositivo di rilevamento à ̈ stato disegnato per essere espulso dalla vagina all'inizio della fase espulsiva del parto, quando gli annessi fetali ed il feto vengono spinti lungo il canale del parto. Il dispositivo à ̈ composto da due pezzi componibili: una base (3) e un contenitore cilindrico (6). La base serve a mantenere nella giusta posizione il contenitore all'interno del canale vaginale, mentre il detto contenitore contiene uno o più sensori ed almeno un trasmettitore in grado di trasmettere costantemente i parametri scientifici da analizzare e segnalame l'espulsione della sonda dal corpo dell' animale.
  2. 2. Sistema di rilevamento e di allerta del parto incipiente negli animali domestici e di allevamento secondo la prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto di utilizzare una sonda (8) di particolare conformazione geometrica avente una base (3) ad un'estremità dotata di alette laterali divergenti (1) ed all'altra una sede centrale di accoppiamento (4) su cui si fissa la base (5) del contenitore (6), a forma cilindrica terminante in forma affusolata arrotondata (7). Detta sonda à ̈ realizzata in materiale sintetico biocompatibile (ad esempio: silicone), impermeabile e può essere trasparente.
  3. 3. Sistema di rilevamento e di allerta secondo la prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto che detta sonda (8), contenente il sensore od i sensori più il trasmettitore, quando viene inserita nel canale vaginale il contenitore (6) à ̈ orientato con il sensore od i sensori più trasmettitore rivolto verso l'ostio cervicale esterno, mentre la base (3) o ancora di mantenimento à ̈ rivolta in direzione della rima vulvare.
  4. 4.<Sistema di rilevamento e di allerta secondo la prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto>che la sonda (8) completa di contenitore (6) porta sensoreli più trasmettitore, risulta di dimensioni variabili in relazione alla specie animale sulla quale si intende utilizzare il dispositivo.
  5. 5. Sistema di rilevamento e di allerta secondo la prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto che la sonda contenente il sensore od i sensori di rilevamento sono inseriti in una piccola pallina (Figura 7), la quale à ̈ collegata attraverso un filo sottile schermato, flessibile, al trasmettitore contenuto in una piccola scatoletta da fissare sul dorso posteriore dell'animale. La pallina con parte del filo viene inserita nella vagina dell' animale, durante il parto la pallina con il sensore o i sensori assieme a parte del filo vengono espulsi.
  6. 6. Sistema di rilevamento e di allerta secondo la prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto che la sonda, contenente il sensore elo i sensori più trasmettitore, può essere costituita dalle seguenti tipologie di sensori: Foto resistivo (FR), Fotoelettrico (FE), Termico (T), Magnetico (M), Induttivo (I), Infrarosso (IFR-Iost pulse), come illustrato nelle Figure 4,6,9 elI.
  7. 7.Sistema di rilevamento e di allerta secondo la prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto che all'interno del contenitore della sonda, in particolare l'unità sensore/TX (trasmettitore) à ̈ costituito sempre da un accoppiamento di più sensori nell'ambito di quelli riportati (T, FR, FE, M, I e IFR), al fine di consentire la rilevazione di diversi stimoli (termici, luminosi, magnetici, induttivi e infrarossi) e quindi garantire la precisione dell'allarme, anche in caso di accidentale mancata attivazione di uno o più dei sensori.
  8. 8.Sistema di rilevamento e di allerta secondo la prima rivendicazione, caratterizzato dal fatto che la sonda (8) o sonda a pallina, contenente uno o più sensori rilevatori di determinati parametri fisici, più idoneo trasmettitore, à ̈ autonomamente in grado di trasmettere segnali radio che vengono decodificati da idonea stazione ricevente per tradurli in allarme di qualsiasi tipo (luminoso, acustico, avvisi telefonici, collegamento internet, intranet ... ) e/o in appropriate informazioni direttamente su computer di controllo e governo a distanza (Figura 12).
  9. 9. Sistema di rilevamento e di allerta del parto incipiente negli animali domestici e di allevamento, secondo la prima rivendicazione caratterizzato dal fatto che à ̈ possibile gestire in modo contemporaneo e a distanza più sonde, ciascuna di identiche o diverse caratteristiche tecniche, inserite ciascuna in diversi animali di stessa specie e/o diverse, in grado di trasmettere i relativi dati parametrici al ricevitore a pluricanali il quale a sua volta indirizza agli attuatori programmati e/o direttamente al sistema informatico di controllo e gestione che può essere nello stesso ambiente in cui si trovano gli animali o distante in apposite stanze o laboratori.
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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