ITUD20100041A1

ITUD20100041A1 - Testa femorale per una protesi femorale per l'articolazione dell'anca e protesi femorale comprendente tale testa femorale

Info

Publication number: ITUD20100041A1
Application number: IT000041A
Authority: IT
Inventors: Gian Guido Riva; Enrico Sandrini
Original assignee: Samo S P A
Priority date: 2010-03-04
Filing date: 2010-03-04
Publication date: 2011-09-05
Also published as: WO2011107859A1

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:

"TESTA FEMORALE PER UNA PROTESI FEMORALE PER L'ARTICOLAZIONE DELL'ANCA E PROTESI FEMORALE COMPRENDENTE TALE TESTA FEMORALE"

CAMPO DI APPLICAZIONE

Il presente trovato si riferisce ad una testa femorale per una protesi femorale per l'articolazione dell'anca ed alla protesi femorale comprendente tale testa femorale.

STATO DELLA TECNICA

E' nota una protesi femorale per l'articolazione di un femore in un'anca, che comprende un perno, retto o arcuato, che viene inserito e fissato nel collo femorale, ed una testa femorale che viene inserita in una coniugata coppa acetabolare collocata in una sede acetabolare.

Normalmente, per ragioni di resistenza strutturale, si preferisce che l'accoppiamento articolare sia realizzato completamente in materiale metallico, normalmente in una lega a base di cobalto, determinando un accoppiamento per strisciamento metallo-metallo.

Solitamente, qualora la protesi utilizzata sostituisca soltanto parte della testa femorale, lasciando intatto il collo femorale, essa è detta protesi di rivestimento. Generalmente, per utilizzare le protesi di rivestimento è necessaria una buona qualità del tessuto osseo ed una minima alterazione dell'anatomia della testa femorale. Laddove ciò non si verifichi, è necessario adottare la nota soluzione della protesi completa.

Un inconveniente delle soluzioni note è che, per ciascuna tipologia di protesi, completa o di rivestimento, è necessario prevedere un unico specifico set di componenti protesici che viene messo a disposizione del chirurgo ortopedico, il quale, preliminarmente, ad esempio basandosi su analisi radiologiche, decide che tipo di intervento effettuare, ad esempio se impiantare una protesi convenzionale a stelo intramidollare oppure di rivestimento. Tuttavia, può accadere che, in corso di operazione, il chirurgo si renda conto che la soluzione di protesi preliminarmente scelta non sia quella ottimale, ad esempio perché il tessuto osseo si presenta, in effetti, in condizioni migliori di quanto previsto, o viceversa. In tal caso, avere a disposizione un set specifico di elementi protesici può essere un limite per l'operatività del chirurgo, aumentando i tempi complessivi dell'intervento. Ulteriormente, le soluzioni note non rispondono in modo soddisfacente nei casi in cui si abbia sproporzione tra collo femorale e sede acetabolare, poiché i set di componenti protesici sono normalmente correlati quanto a dimensione e, quindi, possono non contemplare casi di forti differenze dimensionali tra le parti dell'anca che devono essere poste in articolazione.

Spesso, inoltre, successivamente ai casi di interventi di protesizzazione, si rende necessario, normalmente dopo qualche anno, un intervento di revisione. In questi casi, il chirurgo può essere in difficoltà nel coniugare i materiali presenti nell'impianto protesico con le eventuali nuove necessità del paziente. Ad esempio, nel caso di una protesi di rivestimento originaria, potrebbe essere necessario convertire l'impianto a protesi completa. Tale necessità potrebbe scontrarsi con eventuali difficoltà di compatibilità tra i materiali presenti, ad esempio per la coppa acetabolare o la testa femorale emisferica, e quelli del nuovo impianto. In altri casi, inoltre, vi potrebbe essere un evidente spreco di materiale dovendo eliminare completamente un impianto protesico, laddove solamente una sua parte necessiti di revisione.

Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un testa femorale per una protesi femorale per l'articolazione dell'anca ed una protesi femorale comprendente tale testa femorale che possa svolgere, con minime variazioni, più funzionalità protesiche, in modo che sia agevolmente e rapidamente adattabile, anche in corso di operazione, alle reali necessità di un intervento di protesizzazione dell'anca.

Altro scopo del presente trovato è quello di ridurre le complessità di intervento nei casi di interventi di revisione e consentire anche una riduzione dei costi in tali tipologie di intervento.

Ancora un altro scopo è quello di ottenere una protesi femorale per mezzo della quale sia possibile abbinare selettivamente vari tipi di perno ad una stessa testa protesica per ottimizzare, di volta in volta, la configurazione dell'impianto protesico in relazione alle condizioni reali dell'articolazione.

Un altro scopo del trovato è quello di realizzare una protesi femorale la cui testa possa essere facilmente sostituita senza intervenire sul perno fissato all'estremità del femore.

Ulteriore scopo è facilitare l'opera del chirurgo, consentendogli sia di avere un riferimento preciso in fase di installazione della testa, sia di impiantare la protesi in due distinte fasi, anche distanti nel tempo. Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.

Un aspetto del presente trovato è relativo ad una testa femorale di forma emisferica prevista per cooperare con una coniugata coppa acetabolare artificiale inserita nella sede acetabolare naturale dell'anca in una protesi femorale per l'articolazione dell'anca.

La testa femorale secondo il trovato presenta una cavità interna, la quale è formata da almeno una prima sede e da una seconda sede disposte lungo un asse longitudinale, tipicamente l'asse cefalico lungo il quale avviene l'inserimento di un perno di innesto e bloccaggio nel femore.

La prima sede ha una larghezza trasversale maggiore della larghezza trasversale della seconda sede.

La prima sede e la seconda sede, grazie alla larghezza trasversale differente, possono alloggiare diverse tipologie di perno di fissaggio al femore, secondo le necessità.

Per larghezza trasversale s'intende la dimensione sostanzialmente ortogonale all'asse cefalico della testa femorale .

In forme di realizzazione, l'accesso nella cavità interna avviene attraverso una prima apertura che definisce un relativo piano di ingresso.

In forme di realizzazione, la prima sede e seconda sede sono realizzate intercomunicanti, con dimensioni progressivamente riducentisi, in successione una di seguito all'altra lungo l'asse longitudinale di inserimento trasversale al suddetto piano di ingresso della prima apertura, che nel normale uso rappresenta l'asse cefalico della protesi femorale di cui si discute. In forme di realizzazione, la prima sede è in posizione più esterna rispetto a detta seconda sede lungo detto asse longitudinale, o cefalico, ed è aperta da un lato verso l'esterno della testa femorale, attraverso detta prima apertura, e dall'altro lato, attraverso una seconda apertura, verso la seconda sede.

In forme di realizzazione, la seconda sede presenta un fondo chiuso.

In forme di realizzazione, la prima sede e/o la seconda sede sono di forma tronco-conica.

In forme di realizzazione, la testa femorale del presente trovato è realizzata, almeno superficialmente, in materiale ceramico. Per materiale ceramico s'intende un materiale ceramico sostanzialmente puro, o una miscela o composizione contenente prevalentemente materiale ceramico, oppure ancora un rivestimento ceramico di una superficie metallica.

L'utilizzo del materiale ceramico, oltre che rappresentare un materiale antiusura, è vantaggioso in quanto, nell'ambito della realizzazione ed associazione dei vari componenti della protesi, permette un efficace accoppiamento con un'ampia gamma di materiali, sia metallici, tipo acciaio, leghe di cobalto, ad esempio CoCrMo, titanio o leghe di titanio od altro, sia polimerici, tipo polietilene, polietereterchetone (PEEK ), policarbonato uretano (PCU), potendo così scegliere, a seconda delle reali esigenze e condizioni dell'articolazione, l'accoppiamento tra materiali più adatto .

Un altro aspetto del presente trovato è relativo ad una protesi femorale per l'articolazione dell'anca comprendente una testa femorale del tipo sopra descritto ed un perno di innesto e bloccaggio in una porzione di sommità del femore.

Secondo il presente trovato, la testa femorale è un componente distinto e amovibile rispetto a detto perno.

Secondo il presente trovato, inoltre, il perno presenta una porzione di innesto nella parte di femore interessata dall'impianto protesico, ed una porzione di accoppiamento con la testa femorale, per determinare con essa, direttamente od indirettamente, un accoppiamento mediante inserimento nella cavità interna della testa femorale stessa. Prevedendo un'opportuna scelta della tipologia e della dimensione della porzione di accoppiamento, l'accoppiamento viene realizzato selettivamente con la prima sede o con la seconda sede, a seconda che si renda necessario impiantare una protesi di rivestimento, oppure una protesi completa.

In alcune forme di realizzazione, in cui si ha accoppiamento diretto tra perno e testa femorale, la porzione di accoppiamento è realizzata in corpo unico con detto perno ed è conformata, vantaggiosamente a forma tronco-conica, in modo coniugato con la seconda sede sì da determinare un vincolo stabile direttamente con l'interno di detta testa femorale.

In tal caso, la protesi del presente trovato è vantaggiosamente utilizzabile come protesi di rivestimento. Infatti, l'accoppiamento con la seconda sede, posta più in profondità, fa sì che parte della testa, in particolare una porzione a collare che si sviluppa attorno alla prima sede più esterna, ricopra parte del collo del femore.

In ulteriori forme di realizzazione, inoltre, in cui si ha accoppiamento indiretto tra perno e testa femorale, la porzione di accoppiamento è formata da due parti separate .

In particolare, una prima parte è un'estremità di accoppiamento che si prolunga dalla porzione di innesto del perno ed una seconda parte è un elemento adattatore predisposto per essere selettivamente accoppiato all'estremità di accoppiamento e conformato in modo coniugato con la prima sede sì da adattare il perno alle dimensioni della stessa prima sede e consentire la connessione a detta testa femorale. Di conseguenza, grazie all'elemento adattatore, la protesi del presente trovato può essere agevolmente configurata anche come protesi completa. Infatti, l'accoppiamento con la prima sede, più esterna, permette di configurare dimensionalmente l'impianto protesico in funzione della parte del femore che viene resecata.

In alcune forme di realizzazione, l'elemento adattatore è vantaggiosamente di forma tronco-conica, per un vincolo sicuro ed affidabile con la prima sede della testa femorale.

In ulteriori forme di realizzazione, l'elemento adattatore presenta un foro di accoppiamento, vantaggiosamente tronco-conico, coniugato a detta estremità di accoppiamento del perno, per realizzare con esso un collegamento stabile.

Grazie alle due sedi di diverse dimensioni e conformazione, la testa femorale, e la relativa protesi ad essa associata, sono agevolmente e rapidamente adattabili, anche in corso di operazione, alle reali necessità di un intervento di protesizzazione dell'anca.

Inoltre, grazie alla suddetta conformazione ed alla scelta del materiale ceramico, la testa femorale del presente trovato riduce le complessità di intervento nei casi di interventi di revisione ed i costi in tali tipologie di intervento.

Con il presente trovato è possibile abbinare selettivamente vari tipi di perno ad una stessa testa femorale per ottimizzare, di volta in volta, la configurazione dell'impianto protesico in relazione alle condizioni reali dell'articolazione.

Vantaggiosamente, la protesi femorale secondo il presente trovato è di tipo almeno parzialmente intercambiabile per il fatto che il perno è un elemento distinto e non forma un corpo unico con la testa femorale.

Inoltre, la protesi secondo il presente trovato permette di eseguire l'impianto in due fasi distinte, inserendo, in un primo tempo, il perno nel femore e in un secondo tempo, dopo aver realizzato una relativa sede sulla testa femorale naturale, applicando la testa.

Altro vantaggio del trovato è che il perno può essere realizzato con un materiale, ad esempio titanio oppure lega di titanio o lega di cobalto, particolarmente idoneo all'integrazione in un tessuto osseo, mentre la testa femorale è realizzata in materiale ceramico di opportuna ed elevata resistenza all'usura.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 è una sezione di una testa femorale secondo il presente trovato;

- la fig. 2 è una sezione di una protesi femorale di rivestimento impiantata sul collo femorale, che utilizza la testa femorale secondo il presente trovato;

la fig. 3 è una sezione di una protesi femorale completa impiantata sul collo femorale, che utilizza la testa femorale secondo il presente trovato;

- la fig. 4 è una sezione di una parte della protesi di fig. 3;

- la fig. 5 è una sezione di una variante realizzativa della parte di fig. 4;

- la fig. 6 è una sezione della testa femorale di fig. 1 associata alla parte di fig. 4;

- la fig. 7 è una sezione della testa femorale di fig. 1 associata alla parte di fig. 5;

- la fig. 8 è una sezione della testa femorale di fig. 1 associata ad una prima forma di realizzazione di perno in una protesi femorale secondo il presente trovato;

- la fig. 9 è una sezione della testa femorale di fig. 1 associata ad una seconda forma di realizzazione di perno in una protesi femorale secondo il presente trovato;

- la fig. 10 è una sezione della testa femorale di fig. 1 associata ad una terza forma di realizzazione di perno in una protesi femorale secondo il presente trovato;

- la fig. 11 è una sezione della testa femorale di fig. 1 associata ad una quarta forma di realizzazione di perno in una protesi femorale secondo il presente trovato;

- la fig. 12 è una sezione della testa femorale di fig. 1 associata ad una quinta forma di realizzazione di perno in una protesi femorale secondo il presente trovato;

- la fig. 13 è una vista della prima forma di realizzazione del perno di fig. 8;

la fig. 14 è una vista della seconda forma di realizzazione del perno di fig. 9;

la fig. 15 è una vista della terza forma di realizzazione del perno di fig. 10;

la fig. 16 è una vista della quarta forma di realizzazione del perno di fig. 11;

la fig. 17 è una vista della quinta forma di realizzazione del perno di fig. 12.

Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni .

DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DI REALIZZAZIONE

Con riferimento alle figure allegate, una testa femorale 10 per una protesi femorale, di rivestimento 25 (fig. 2), o completa 125 (fig. 3), secondo il presente trovato, è di forma emisferica e presenta una superficie esterna 12 di forma curva coniugata a quella di una relativa coppa acetabolare preventivamente inserita in una sede acetabolare naturale e non rappresentata nei disegni.

In forme di realizzazione del presente trovato, la testa femorale 10 è realizzata, almeno superficialmente, con un materiale ceramico. Ciò, oltre che rappresentare una proprietà antiusura della testa femorale 10, ha il vantaggio di permettere l'accoppiamento con un ampia gamma di materiali, metallici o polimerici.

La testa femorale 10 presenta una cavità 14 interna, alla quale si accede attraverso una prima apertura 16 di inserimento che definisce un relativo piano di ingresso P.

All'interno di detta cavità 14 viene accoppiato, lungo un determinato asse longitudinale di inserimento, normalmente l'asse cervico-cefalico Y della testa 10, un perno 15, 115, 215, 315, 415, 515 di fissaggio al femore 11.

L'asse cervico-cefalico Y è, tipicamente, trasversale al piano di ingresso P. In alcune forme di realizzazione vantaggiose, l'asse cefalico Y è ortogonale al piano di ingresso P della testa femorale 10.

La testa femorale 10 è a geometria assialsimmetrica con riferimento all'asse cefalico Y lungo cui viene inserito ed accoppiato il perno di fissaggio nella porzione di sommità del femore 11.

In particolare, il perno 15, 115, 215, 315, 415, 515 da un lato viene innestato e fissato, in modo di per sé noto, alla parte diafisiaria 11 del femore e, dall'altro lato, viene inserito attraverso la prima apertura 16 e vincolato alla testa femorale 10.

Di conseguenza, complessivamente la testa femorale 10 da un lato è accoppiata ed articola nella coppa acetabolare e dall'altro è vincolata alla parte diafisiaria 11 del femore tramite il perno 15, 115, 215, 315, 415, 515.

La cavità interna 14 della testa femorale 10 è formata da una prima sede 18 e da una seconda sede 20 ricavate in successione l'una rispetto all'altra lungo il suddetto asse cefalico Y.

La prima sede 18 e la seconda sede 20 sono di geometria assialsimmetrica rispetto all'asse cefalico Y.

La prima sede 18 è in posizione esterna, lungo l'asse cefalico Y, rispetto alla seconda sede 20 ed è aperta verso l'esterno della testa femorale 10, attraverso la prima apertura 16. Una seconda sede 20, invece, è in posizione più interna, od in profondità, lungo l'asse cefalico Y.

La prima sede 18 è di tipo passante, presentando la suddetta prima apertura 16 verso l'esterno ed una seconda apertura 22 di comunicazione con la seconda sede 20, allineata lungo l'asse cefalico Y.

Di conseguenza, da un lato la prima sede 18 si affaccia all'esterno della testa 10 attraverso la prima apertura 16 d'ingresso, mentre dall'altro lato si apre nella seconda sede 20 attraverso la seconda apertura 22.

In forme di realizzazione, la seconda sede 20 è di tipo cieco, condividendo la suddetta seconda apertura 22con la prima sede 18 ed avendo un fondo 24 interno, che riproduce vantaggiosamente la medesima curvatura della superficie esterna 12.

La prima sede 18 ha larghezza traversale DI maggiore della larghezza traversale D2 della seconda sede 20 (fig.

1), per poter alloggiare diverse tipologie di perno come di seguito descritto. Ciò determina, inoltre, la formazione di un gradino 23 in corrispondenza della seconda apertura 22.

In forme di realizzazione, sia la prima sede 18 e sia la seconda sede 20 hanno una sezione trasversale di forma circolare, costante o che si riduce progressivamente, tipo tronco di cono, lungo l'asse cefalico Y.

In tali forme di realizzazione con geometria trasversale sostanzialmente circolare, in cui la larghezza trasversale corrisponde al diametro, il diametro principale DI della prima sede 18 è maggiore del diametro principale D2 della seconda sede 20, com'è evidente in fig. 1.

In forme di realizzazione, sia la prima sede 18, sia la seconda sede 20 hanno geometria tronco-conica, avendo, quindi, ciascuna, una progressiva, seppur limitata, in rapporto alle necessità dell'accoppiamento con il perno di fissaggio nel femore, riduzione di diametro dall'esterno verso l'interno della testa femorale 10. Ciò è vantaggioso per determinare un accoppiamento conico con il perno di fissaggio al femore.

La fig. 2 illustra come la testa femorale 10 viene impiegata per realizzare una protesi di rivestimento 25. In tale applicazione, il collo femorale 13 viene lasciato sostanzialmente intatto.

Un perno 15 viene innestato e fissato al collo femorale 13, praticando un'opportuna perforazione per creare una sede d'innesto 27 femorale.

La testa femorale 10, accoppiata al perno 15, va a rivestire la sommità del collo femorale 13.

In particolare, il perno 15 è un corpo unico comprendente una porzione di innesto 19 di tipo oblungo, destinata al fissaggio nel femore, e, in posizione sommitale, una porzione di accoppiamento 17 la quale ha una forma coniugata a quella della seconda sede 20.

In questo modo, la porzione di accoppiamento 17 può essere stabilmente accoppiata a detta seconda sede 20, determinando il vincolo complessivo tra testa femorale 10 e collo femorale 13.

Vantaggiosamente, in alcune forme realizzative, la porzione di accoppiamento 17 è sagomata a tronco di cono, per un efficace vincolo con la seconda sede 20, nella realizzazione in cui anch'essa è tronco-conica.

Di conseguenza, in tale applicazione, la seconda sede 20 è impegnata dalla porzione di accoppiamento 17, mentre la prima sede 18 è impegnata dalla porzione sommitale del collo femorale 13. Favorevolmente, come si vede nella fig. 2, la testa femorale 10, oltre che coprire superiormente il collo femorale 13, ne avvolge anche una porzione di superficie laterale, in particolare la parte che viene accolta nella prima sede 18, con una porzione a collare 26 di estremità della superficie esterna 12, permettendo la realizzazione di protesi di rivestimento.

In alcune soluzioni, la porzione di accoppiamento 17 ha forma discoidale, con pareti laterali inclinate progressivamente, per definire una voluta conformazione tronco-conica.

La porzione di innesto 19 del perno 15, in alcune soluzioni vantaggiose, è anch'essa sagomata a tronco di cono, per uno stabile vincolo nella sede d'innesto 27.

In forme di realizzazione, la porzione di accoppiamento 17 ha dimensione trasversale maggiore della dimensione trasversale della porzione di innesto 19.

Generalmente, sia la porzione di accoppiamento 17, sia la porzione di innesto 19 del perno 15 sono assialsimmetriche, rispetto ad un asse comune, oppure rispetto ad assi distinti.

In una prima forma di realizzazione del perno, illustrata nelle figg. 8 e 13 ed indicata con il riferimento numerico 15, la porzione di accoppiamento 17 presenta un asse di simmetria che, nel normale utilizzo, coincide con l'asse cefalico Y e che, a sua volta, coincide con l'asse di simmetria della porzione di innesto 19. Di conseguenza, la base 19a della porzione di innesto 19 è concentrica, ovvero allineata, rispetto alla porzione di accoppiamento 17.

In una seconda forma di realizzazione, illustrata nelle figg. 9 e 14 ed indicata con il riferimento numerico 215, la porzione di accoppiamento, indicata per comodità con il riferimento numerico 217, presenta un asse di simmetria che, nel normale utilizzo, coincide con l'asse cefalico Y e che è differente, ma comunque parallelo, rispetto all'asse di simmetria Y<11>della porzione di innesto indicata con il riferimento numerico 219. Di conseguenza, la base 219a della porzione di innesto 219 è eccentrica, ovvero sfalsata, rispetto alla porzione di accoppiamento 217.

In una terza forma di realizzazione, illustrata nelle figg· 10 e 15 ed indicata con il riferimento numerico 315, la porzione di accoppiamento, indicata per comodità con il riferimento numerico 317, presenta un asse di simmetria che, nel normale utilizzo, coincide con l'asse cefalico Y e che è differente ed inclinato rispetto l'asse Y<111>della porzione di innesto indicata con il riferimento numerico 319. In tale terza forma di realizzazione, tuttavia, la base 319a della porzione di innesto 319 è concentrica rispetto alla porzione di accoppiamento 317, mentre la restante parte della stessa porzione di accoppiamento 319 si estende in direzione inclinata rispetto alla porzione di accoppiamento 317, lungo l'asse Y<111>.

In una quarta forma di realizzazione, illustrata nelle figg. 11 e 16 ed indicata con il riferimento numerico 415, la porzione di accoppiamento, indicata per comodità con il riferimento numerico 417, presenta un asse di simmetria che, nel normale utilizzo, coincide con l'asse cefalico Y e che è differente ed inclinato rispetto l'asse Y<IV>della porzione di innesto indicata con il riferimento numerico 419. In tale quarta forma di realizzazione, inoltre, la base 419a della porzione di innesto 419 è eccentrica rispetto alla porzione di accoppiamento 417. Inoltre, nella quarta forma di realizzazione, l'asse Y<IV>della porzione di innesto 419 è inclinato verso l'esterno del perno 415, ovvero è inclinato allontanandosi dall'asse cefalico Y.

In una quinta forma di realizzazione, illustrata nella figg. 12 e 17 ed indicata con il riferimento numerico 515, la porzione di accoppiamento, indicata con il riferimento numerico 517, presenta un asse di simmetria che, nel normale utilizzo, coincide con l'asse cefalico Y e che è differente ed inclinato rispetto l'asse Y<v>della porzione di innesto indicata con il riferimento numerico 519. In tale quinta forma di realizzazione, inoltre, la base 519a della porzione di innesto 519 è eccentrica rispetto alla porzione di accoppiamento 517. Inoltre, nella quinta forma di realizzazione, l'asse Y<v>della porzione di innesto 519 è inclinato verso l'interno del perno 515, ovvero è inclinato verso l'asse cefalico Y. E' chiaro che, analogamente alla porzione di accoppiamento 17 delle figg. 2, 8 e 13, anche le porzioni di accoppiamento 217, 317, 417 e 517 illustrate nelle figg. 9 — 11, 14 - 16 hanno una forma coniugata a quella della seconda sede 20, per realizzare un vincolo stabile con essa, vantaggiosamente un accoppiamento conico.

La fig. 3 illustra come la testa femorale 10 viene impiegata per realizzare una protesi completa 125. In tale applicazione, il collo femorale 13 viene completamente resecato.

Un perno 115 viene innestato e fissato nella parte diafisiaria femorale 11 praticando un'opportuna perforazione per creare una sede d'innesto 127, sostanzialmente lungo l'asse diafisario Y<1>(fig. 3).

Il perno 115, in particolare, comprende una porzione di accoppiamento 117, associabile alla testa femorale 10, ed una porzione di innesto 119 curvata per il fissaggio al femore, la quale si sviluppa, quando innestata, lungo l'asse diafisario Y<1>.

Vantaggiosamente, la porzione di accoppiamento 117 ha forma tronco-conica, che si rastrema progressivamente verso l'alto.

La porzione di accoppiamento 117 ha una dimensione trasversale sostanzialmente confrontabile con la dimensione trasversale della porzione di innesto 119.

Inoltre, la dimensione trasversale della porzione di accoppiamento 117 è inferiore alla dimensione trasversale della prima sede 18 della testa femorale 10.

Secondo il presente trovato, la porzione di accoppiamento 117 è formata da due parti separate e selettivamente accoppiabili tra loro, di cui una prima parte è un'estremità di accoppiamento 117a del perno 115, che si prolunga dalla porzione di innesto 119, ed una seconda parte è un elemento adattatore 28 (figg. 3, 4 e 6) oppure 128 (figg. 5 e 7) selettivamente accoppiabile all'estremità di accoppiamento 117a.

Mediante tale elemento adattatore 28, 128 è possibile conformare dimensionalmente l'estremità di accoppiamento 117 alla geometria della prima sede 18 e, quindi, accoppiare lo stesso perno 115 alla testa femorale 10.

A tal fine, l'elemento adattatore 28, 128 ha forma e dimensione coniugata a quella della prima sede 18. Si può, così, configurare dimensionalmente la protesi completa 125 in base alle dimensioni della parte del collo del femore 13 che viene resecata.

In alcune forme di realizzazione vantaggiosa, l'elemento adattatore 28, 128 è di forma tronco-conica coniugata alla prima sede 18.

L'elemento adattatore 28, 128 presenta un foro 30, 130 nel quale inserire e fissare l'estremità di accoppiamento 117a del perno 115.

In alcune forme di realizzazione, il foro 30, 130 è di forma tronco-conica, per un vantaggioso accoppiamento conico con l'elemento adattatore 28, 128 della porzione di accoppiamento 117.

Nella soluzione illustrata nelle figg. 3 - 7, il foro 30, 130 è realizzato passante. Secondo un'alternativa, non rappresentata nei disegni, il foro 30, 130 può essere cieco.

Di conseguenza, nella realizzazione della protesi 125, la prima sede 18 della testa femorale 10 è impegnata dall'elemento adattatore 28, 128 a sua volta vincolato all'estremità di accoppiamento 117a del perno 115, mentre la seconda sede 20 è inutilizzata. In particolare, la porzione a collare 26 della testa femorale 10 avvolge anche la superficie laterale esterna dell'elemento adattatore 28, 128.

Nella forma di realizzazione delle figg. 3, 4 e 6, il foro 30 dell'elemento adattatore 28 è coassiale rispetto all'asse, indicato anche in fig. 3 con la lettera Y, lungo il quale si sviluppa l'estremità di accoppiamento 117a. Quindi, l'asse del foro 30, indicato con la lettera Z nelle figg. 4 e 6, coincide con l'asse Y dell'estremità di accoppiamento 117a. Di conseguenza, l'elemento adattatore 28 e l'estremità di accoppiamento 117a sono allineati e, nell'utilizzo nella protesi 125, sono coassiali anche alla testa femorale 10, come si deriva anche dalle figg. 3 e 6.

Nella forma di realizzazione delle figg. 5 e 7, il foro 130 dell'elemento adattatore 128 è eccentrico rispetto all'asse Y attorno al quale si sviluppa l'estremità di accoppiamento 117a.

In particolare, l'asse del foro 130, indicato nelle figg. 5 e 7 con la lettera Z<1>, e l'asse Y dell'estremità di accoppiamento 117a sono paralleli e sfalsati di un voluto valore di eccentricità.

Di conseguenza, anche l'elemento adattatore 128 e l'estremità di accoppiamento 117a sono disassati e, nell 'utilizzo nella protesi 125, l'estremità di accoppiamento 117a è eccentrica anche rispetto alla testa femorale 10, come si deriva anche dalle figg. 3 e 6.

Un'altra variante, non rappresentata nei disegni, può prevedere che l'asse del foro del perno 115 sia inclinato rispetto all'asse cefalico Y dell'estremità di accoppiamento 117a.

Ancora un'altra variante, non rappresentata nei disegni, può prevedere che l'asse del foro del perno 115 sia inclinato, verso l'interno o verso l'esterno, ed anche disassato, ovvero eccentrico, rispetto all'asse cefalico Y dell'estremità di accoppiamento 117a.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Testa femorale per una protesi femorale (25, 125) per l'articolazione dell'anca, presentante una cavità interna (14), caratterizzata dal fatto che detta cavità interna (14) è formata da almeno una prima sede (18) e da una seconda sede (20) disposte lungo un asse longitudinale, o cefalico, (Y), detta prima sede (18) avendo una larghezza trasversale (DI) maggiore della larghezza trasversale (D2) della seconda sede (20).
2. Testa femorale come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che è realizzata, almeno superficialmente, a base di un materiale ceramico.
3. Testa femorale come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che presenta una prima apertura (16) per l'accesso alla cavità interna (14), che definisce un piano di ingresso (P), detta cavità interna (14) essendo configurata per l'inserimento, lungo detto asse longitudinale, o cefalico, (Y), di un perno (15, 115, 215, 315, 415, 515) di innesto e bloccaggio di detta protesi femorale (25, 125) in una parte del femore (11), detto piano di ingresso (P) essendo trasversale all'asse longitudinale, o cefalico, (Y) lungo cui viene inserito detto perno 15, 115, 215, 315, 415, 515).
4. Testa femorale come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le prima sede (18) e la seconda sede (20) sono realizzate intercomunicanti in successione una di seguito all'altra lungo detto asse longitudinale, o cefalico, (Y), detta prima sede (18) essendo in posizione più esterna rispetto a detta seconda sede (20) lungo detto asse longitudinale, o cefalico, (Y) ed essendo aperta da un lato verso l'esterno, attraverso detta prima apertura (16), e dall'altro lato, attraverso una seconda apertura (22), verso la seconda sede (20).
5. Testa femorale come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che presenta un gradino (23) all'interfaccia tra la prima sede (18) e la seconda sede (20).
6. Testa femorale come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la prima sede (18) e/o la seconda sede (20) sono di forma tronco-conica .
7. Testa femorale come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la prima sede (18) è delimitata lateralmente da una porzione a collare (26).
8. Protesi femorale per l'articolazione dell'anca caratterizzata dal fatto che comprende una testa femorale (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
Protesi femorale come nella rivendicazione 8 caratterizzata dal fatto che comprende un perno (15, 115, 215, 315, 415, 515) avente una porzione di innesto (19, 119) per l'innesto e bloccaggio in una porzione di sommità del femore (11) ed una porzione di accoppiamento (17, 117, 217, 317, 417, 517) per consentire l'accoppiamento selettivo con la prima sede (18) o con la seconda sede (20) della testa femorale (10), a seconda che si renda necessario impiantare una protesi di rivestimento (25), oppure una protesi completa (125).
10. Protesi femorale come nella rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detta porzione di accoppiamento (17, 217, 317, 417, 517) è di forma troncoconica .
11. Protesi femorale come nella rivendicazione 9 o 10, caratterizzata dal fatto che detta porzione di accoppiamento (17, 217, 317, 417, 517) è realizzata in corpo unico con detto perno (15, 215, 315, 415, 515) ed è conformata in modo coniugato con la seconda sede (20) sì da determinare un vincolo stabile direttamente con detta testa femorale (10).
12. Protesi femorale come nella rivendicazione 9 o 10, caratterizzata dal fatto che detta porzione di accoppiamento (117) è formata da due parti separate (117a; 28, 128) di cui una prima parte è un'estremità di accoppiamento (117a) che si prolunga dalla porzione di innesto (119) del perno (115) ed una seconda parte è un elemento adattatore (28, 128) predisposto per essere accoppiato all'estremità di accoppiamento (117a) e conformato in modo coniugato con la prima sede (18) sì da consentire la connessione a detta testa femorale (10).
13. Protesi femorale come nella rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che detto elemento adattatore (28, 128) è di forma tronco-conica.