ITUD20080174A1 - Metodo di trattamento di utensili che lavorano per asportazione di truciolo - Google Patents

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ITUD20080174A1
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Description

DESCRIZIONE
METODO DI TRATTAMENTO DI UTENSILI CHE LAVORANO PER ASPORTAZIONE DI TRUCIOLO
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda un metodo di trattamento di utensili che lavorano per asportazione di truciolo secondo le caratteristiche della parte precaratterizzante della rivendicazione 1.
Tecnica anteriore
Nel campo della realizzazione di utensili che lavorano per asportazione di truciolo, particolare rilevanza hanno i processi di rivestimento degli utensili, quali dischi da taglio, frese, punte, ecc. Detti rivestimenti accrescono la longevità dell'utensile, riducendo i tempi di fermo macchina per la sostituzione e ottimizzando la produttività delli'mpianto.
Inoltre i rivestimenti offrono la possibilità di lavorare a secco, in assenza cioà ̈ di materiali lubrificanti-refrigeranti o con un loro utilizzo in quantità molto ridotte, nonostante le alte temperature che si generano in questo tipo di lavorazioni. La durezza e la stabilità termica che un rivestimento conferisce sull'utensile, infatti, lo proteggono dall'usura anche in condizioni di lavoro estremo. I componenti antiattrito presenti nel rivestimento agiscono inoltre come elemento che facilita lo scorrimento del truciolo.
Nella tecnica anteriore sono noti rivestimenti a base di polimeri fluorati, come ad esempio politetrafluoroetilene (PTFE), che, aderendo all'utensile, conferiscono caratteristiche di basso coefficiente di attrito per quanto concerne l'usura adesiva, cioà ̈ l'asportazione dovuta a fenomeni di sfregamento, buone caratteristiche idrofobiche e con elevato punto di fusione.
Detti rivestimenti vengono in genere applicati sull'utensile dopo che quest'ultimo à ̈ stato preventivamente pulito per favorire l'adesione del rivestimento stesso. La pulizia avviene di norma mediante processi di lavaggio in soluzioni di idrossido di potassio (potassa caustica). Alternativamente il lavaggio può avvenire in soluzioni di idrossido di sodio (soda caustica), processo noto anche come sgrassaggio.
La fase di rivestimento prevede di solito una applicazione per pitturazione in due strati, dei quali uno con funzioni ancoranti per costituire la base o il fondo per il secondo strato che risulta essere lo strato di finitura ed effettivo strato di rivestimento.
Successivamente à ̈ necessaria un'operazione di indurimento dei leganti che avviene mediante riscaldamento a temperature prossime ai 280 gradi centigradi.
Nella tecnica anteriore si possono trovare applicazioni in cui si ricorre a resine di tipo fenolico per parzialmente risolvere alcuni dei problemi precedentemente esposti, quali l'abbassamento della temperatura di indurimento, la necessità di una doppia pitturazione dell'utensile, l'abbassamento della temperatura di lavoro.
Problemi della tecnica anteriore
Uno dei maggiori problemi dei rivestimenti a base di polimeri fluorati della tecnica anteriore riguarda le caratteristiche di adesione del rivestimento all'utensile con la conseguenza di rendere necessaria la pitturazione in due strati, con conseguenti problemi sia in termini di tempo necessario per l'operazione di rivestimento sia in termini di quantità di rivestimento da applicare. Oltre a questo la necessità di avere una doppia pitturazione comporta anche la presenza di eccessi di pittura che, nella successiva fase di indurimento, danno luogo a bollicine che interferiscono con le successive lavorazioni di affilatura e, rompendosi, compromettono il rivestimento applicato sia in termini di efficienza sia in termini di durata e resistenza all'usura.
I problemi di bassa adesione del rivestimento hanno ripercussioni anche sulle successive operazioni del processo in quanto a seguito di lavaggio ad ultrasuoni ed affilatura degli utensili si possono avere distacchi localizzati e/o generalizzati del rivestimento, compromettendone l'efficienza.
Altri problemi riguardano la termoplasticità residua del rivestimento, dipendente dai materiali utilizzati nella preparazione dello stesso.
Molte soluzioni della tecnica anteriore necessitano, poi, di temperature di indurimento prossime ai 280 gradi centigradi, comportando la formazione di composti di cottura indesiderati che danno luogo a scarti di materiale a valle del processo di pitturazione.
La maggior parte dei rivestimenti della tecnica anteriore non ha un buon coefficiente di scambio termico, questo comportando, nella fase di utilizzo dell'utensile, elevate temperature a seguito dello sfregamento, con conseguente precoce usura del rivestimento.
Infine i rivestimenti della tecnica anteriore comportano anche la presenza di indesiderati residui, soprattutto in corrispondenza della brasatura dei denti.
I rivestimenti che ricorrono a resine fenoliche, pur risolvendo parzialmente alcuni dei problemi precedenti, sono potenzialmente pericolosi per la salute degli operatori in quanto contengono tracce di formaldeide libera. Questi elementi possono essere rilasciati, se pur in minima parte entro i limiti di legge, sia nell'ambiente di preparazione della resina, sia nell'ambiente d'applicazione del rivestimento.
Scopo dell'invenzione
Lo scopo della presente invenzione à ̈ quello di risolvere i problemi precedentemente esposti, fornendo un metodo di rivestimento di utensili che consenta una stesura del rivestimento in una sola fase, sveltendo ed economizzando la fase di pitturazione.
Ci si propone anche di abbassare le temperature di indurimento con benefici sia dal punto di vista economico del metodo stesso sia dal punto di vista della qualità del rivestimento, riducendo la presenza di composti di cottura indesiderati derivanti dalle reazioni di cottura.
Scopo dell'invenzione à ̈ anche quello di ricorrere, per la formulazione del rivestimento, a materiali componenti di natura più ecologica.
Concetto dell'invenzione
Lo scopo viene raggiunto con le caratteristiche della rivendicazione principale. Le sottorivendicazioni rappresentano soluzioni vantaggiose.
Effetti vantaggiosi dell'invenzione
La soluzione proposta secondo la presente invenzione presenta sia dei vantaggi dal punto di vista ambientale, per il minor impatto dei materiali usati, sia dal punto di vista della salute degli operatori, per la minore tossicità degli elementi componenti il rivestimento.
Inoltre il rivestimento eseguito secondo il metodo in conformità con l'invenzione presenta migliori proprietà di adesione all'utensile, questo comportando benefici dal punto di vista:
- operativo, in quanto si consente il ricorso ad una sola mano di pitturazione anziché una mano di fondo ed una mano di finitura con vantaggi sia dal punto di vista dei tempi necessari per l'operazione, sia dal punto di vista delle quantità di materiali utilizzati; - ambientale per il ricorso a componenti meno inquinanti;
- economico per il ricorso a minori quantità di rivestimento;
- economico per l'utilizzatore finale dell'utensile in quanto il rivestimento ha una maggiore durata consentendo la riduzione dei tempi di fermo macchina ottimizzando la produttività dell'impianto;
- qualitativo in quanto si ha una minor insorgenza di bolle sulla superficie dell'utensile e ridotti distacchi del rivestimento nelle fasi di pulizia e affilatura con conseguenti benefici economici dovuti ai minori scarti di lavorazione.
Inoltre il rivestimento eseguito secondo il metodo in conformità con l'invenzione presenta un miglior coefficiente di scambio termico, questo comportando temperature di lavoro più basse con conseguenti benefici dal punto di vista della longevità del trattamento e, quindi, sia della qualità della lavorazione effettuata mediante l'utensile trattato sia dal punto di vista economico.
Le temperature di indurimento del rivestimento sono contenute, questo comportando benefici dal punto di vista economico per il minor calore necessario, dal punto di vista qualitativo per la riduzione dell'insorgenza di residui di composti di cottura indesiderati e dal punto di vista ecologico perché si eliminano i pigmenti al cadmio, necessari per mantenere il tono di tinta a temperature elevate e che presentano essi stessi problemi di inquinamento.
Inoltre il rivestimento non à ̈ termoplastico, migliorandone durezza e aspetto.
Infine si riducono anche i problemi relativi alla macchiatura del rivestimento dovuto alle lavorazioni successive a quella di rivestimento delle lame.
Descrizione dell'invenzione
Il metodo di rivestimento di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con l'invenzione trae beneficio anche da una iniziale fase di prelavaggio e asciugatura decappante fosfatante che toglie i residui e omogeneizza la superfìcie dell'utensile da rivestire. Questo, abbinato alla migliorata adesione del rivestimento, contribuisce ad eliminare la necessità di applicazione del rivestimento in due mani successive, delle quali la prima agente come fondo e la seconda come finitura.
Il metodo di rivestimento di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con l'invenzione prevede il ricorso ad una resina epossidica in luogo delle resine fenoliche attualmente in uso, risolvendo il problema relativo al rilascio nell'ambiente di composti chimici come la formaldeide, molto inquinanti e cancerogeni.
Le normali resine epossidiche (da bisfenolo o da novalacca) non si prestano alla realizzazione di questo tipo di rivestimento teflonante. Però si à ̈ scoperto che à ̈ possibile utilizzarle con ottimi risultati facendone accrescere il peso molecolare in ambiente acquoso. Questa operazione modifica radicalmente la resina epossidica conferendo quelle caratteristiche necessarie all'applicazione teflonante, in primis la drastica riduzione della termoplasticità. La suddetta modifica comunque mantiene le funzioni ossiraniche per cui il ricorso alle resine epossidiche fornisce migliorate caratteristiche di adesione del rivestimento all'utensile trattato, con tutti i benefici conseguenti quali maggior durata del rivestimento, necessità di una sola fase di pitturazione, ecc.
Vantaggiosamente, inoltre, la temperatura di indurimento risulta inferiore a 180 gradi centigradi, questo comportando vantaggi dal punto di vista qualitativo per l'assenza di residui di composti di cottura indesiderati e dal punto di vista economico per il risparmio energetico.
La fase di preparazione della base di resina epossidica avviene mediante:
- dissoluzione a caldo di una resina epossidica in appropriato solvente organico;
- accrescimento del peso molecolare della resina epossidica facendola reagire a caldo con monomeri acrilici e/o acidi, come acido metacrilico, acrilico, acido crotonico, metilmetacrilato, butilmetacrilato, etilmetacrilato, etilacrilato, o con monomeri non acrilici, come stirolo, viniltoluene, oppure con miscele degli stessi, e/o mediante reazione con acido maleico, acido fumarico o miscele degli stessi; preferibilmente si usano acido acrilico e/o acido metacrilico, o miscele degli stessi;
- neutralizzazione dell'acido con ammina;
- diluizione in acqua fino alla concentrazione desiderata.
La resina così ottenuta à ̈ presente nella pittura in percentuale da 5 a 60 percento.
Per la pratica di questa invenzione possono essere usate resine epossidiche da bisfenolo A, come pure da bisfenolo di tipo F o T, eventualmente modificate mediante resine alifatiche, oppure resine epossidiche da novalacca, o miscele delle stesse.
La preparazione del rivestimento comprende ulteriormente le fasi di:
- aggiunta di cera con punto di fusione compreso tra 80 e 120 gradi centigradi;
- aggiunta di polimero(i) fluorato(i), come ad esempio politetrafluoroetilene (PTFE);
- aggiunta di una resina idrosolubile complementare come resina amminica (ureica, melamminica), isocianato, fenolica;
- aggiunta di coloranti e/o pigmenti.
Sarà evidente agli esperti del settore che alcune di dette fasi possono essere omesse in funzione della particolare applicazione dell'utensile trattato.
Vantaggiosamente l'aggiunta di una resina epossidica al(i) polimero(i) fluorato(i), apporta notevoli vantaggi qualitativi quali una migliorata adesione all'utensile e l'abbassamento della temperatura di solidificazione del materiale ed un migliorato coefficiente di scambio termico con conseguente abbassamento della temperatura di lavoro oltre a conferire caratteristiche non termoplastiche.
L'aggiunta della resina, in acqua, complementare (ureica, melamminica, isocianato o fenolica o mix delle stesse) permette di evitare le macchiature da fluidi di lavorazione e migliora ulteriormente le prestazioni del rivestimento.
L'aggiunta di cera à ̈ essenziale in quanto migliora le condizioni di lubrificazione anche in condizioni di forte sollecitazione al lavoro, come alta velocità e temperatura in quanto, all'aumentare della temperatura durante la lavorazione, dette cere lubrificano le superfici consentendo il miglior funzionamento del(i) polimero(i) fluorato(i), impedendo il grippaggio. Cere adatte per la presente applicazione sono, ad esempio, cere di tipo paraffinico a punto di fusione compreso tra 80 e 120 gradi centigradi.
È importante evidenziare che mentre sono già note nella tecnica anteriore operazioni di verniciatura di utensili con rivestimenti epossidici, dette operazioni di verniciatura hanno il solo scopo di protezione dall'ossidazione oltre ad una funzione estetica, senza aumentarne la resistenza all'usura e prescindono da altri trattamenti con funzione lubrificante e di dissipazione del calore. Il metodo in conformità con la presente invenzione risulta migliorativo, per i motivi precedentemente esposti, ed innovativo in quanto attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato e non trascurabile progresso tecnico, si fornisce un metodo di rivestimento che combina i vantaggi del rivestimento epossidico con i vantaggi del rivestimento in polimero(i) f)uorato(i) e quelli degli altri materiali in uso, soprattutto delle cere. Inoltre la tecnica procedurale à ̈ nuova e si discosta dalla pratica passata, permettendo di conseguire diversi e ragguardevoli scopi, come precedentemente esposto.
Nella descrizione di questa invenzione, le quantità sono espresse in percentuali in peso o volume, salvo altrimenti indicato.
Come rivendicato i materiali componenti ed i parametri percentuali di composizione sono i seguenti:
- Resina epossidica (modificata come sopra esposto) in percentuale da 5 a 60 percento del totale della resina finale dove le percentuali dei modificanti sono:
- Acidi, preferibilmente acido metacrilico, acrilico, crotonico, maleico o fumarico, in percentuale da 1 a 25 percento della resina;
- Monomeri acrilici, come metilmetacrilato, butilmetacrilato, etilmetacrilato, etilacrilato, eventualmente in presenza anche di viniltoluene e/o stirolo o miscela degli stessi in percentuale da 1 a 25 percento della resina;
- Ammina di neutralizzazione in quantità almeno sufficiente ad ottenere la neutralizzazione del composto;
- Cera con punto di fusione compreso tra 80 e 120 gradi centigradi, preferibilmente cera paraffinica, propilenica, etilenica o una miscela delle stesse, in percentuale da 0,2 a 10 percento del formulato finale;
- Resina ureica e/o melamminica e/o isocianato e/o resolo idrosolubili in percentuale da 1 a 35 percento del formulato finale;
- Lubrificante a base di polimero(i) fluorato(i), preferibilmente PTFE, micronizzato in percentuale da 2 a 15 percento del formulato finale;
- Pigmenti additivi solventi e quant'altro necessario allo'ttenimento di un secco totale da 20 a 70 percento della formulazione.
II prodotto verniciante à ̈ realizzabile in fase acquosa e, cambiando le percentuali e il tipo di pigmento, à ̈ ottenibile anche in versione trasparente.
La procedura completa di trattamento comprende, quindi, le seguenti fasi:
- verniciatura con prodotto rivendicato;
- cottura con forno rettificato per una superiore qualità e omogeneità di prestazioni;
- affilatura con macchine utensili di precisione che devono ancorarsi sulla superficie non eccessivamente scivolosa, ma dura e resistente;
- lavaggio agli ultrasuoni per pulire le lame da residui di lavorazione, oli, ecc.;
- marchiatura sia tipografica che laser;
- imballaggio e controllo qualitativo visivo.
La descrizione della presente invenzione à ̈ stata fatta con riferimento ad una forma di realizzazione preferita della stessa, ma à ̈ evidente che molte possibili alterazioni, modifiche e varianti saranno immediatamente chiare agli esperti del settore alla luce della precedente descrizione. Così, va sottolineato che l'invenzione non à ̈ limitata dalla descrizione precedente, ma include tutte quelle alterazioni, modifiche e varianti in conformità con le annesse rivendicazioni.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo, caratterizzato dal fatto di utilizzare come materiale di rivestimento un materiale teflonante che comprende almeno una resina epossidica in percentuale da 5 a 60 percento, con trattamento di cottura sostanzialmente inferiore a 200°C, preferibilmente inferiore a 1 80°C, ottenendo sostanzialmente un film di rivestimento non termoplastico. 2.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detta resina epossidica à ̈ ottenuta da bisfenolo di tipo A. 3.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detta resina epossidica à ̈ ottenuta da bisfenolo di tipo F. 4.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detta resina epossidica à ̈ ottenuta da bisfenolo di tipo T. 5.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detta resina epossidica à ̈ ottenuta da novalacca. 6.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5 caratterizzato dal fatto che detta resina epossidica à ̈ ottenuta da bisfenolo, tipo A, F o T o mix, o nova lacca, modificata mediante dissoluzione a caldo in appropriato solvente organico, accrescimento del peso molecolare, facendo reagire la stessa a caldo con l'aggiunta di acidi selezionati dal gruppo consistente di acido metacrilico, acrilico, crotonico, maleico o fumario, con eventuale successiva o contemporanea modifica della resina epossidica mediante l'aggiunta di monomeri acrilici selezionati dal gruppo consistente di metilmetacrilato, butilmetacrilato, etilmetacrilato, etilacrilato ed eventualmente in presenza anche di viniltoluene e/o stirolo o miscela degli stessi. Neutralizzazione con ammina, diluizione in acqua fino alla concentrazione desiderata. 7.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detta resina epossidica à ̈ ottenuta da una miscela di resine epossidiche. 8.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto materiale di rivestimento teflonante comprende ulteriormente cera. 9.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detta cera ha punto di fusione compreso tra 80 e 120 °C. 10.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 9 caratterizzato dal fatto che detta cera à ̈ una cera paraffinica. 1 1 .- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 9 caratterizzato dal fatto che detta cera à ̈ una cera propilenica. 12.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 9 caratterizzato dal fatto che detta cera à ̈ una cera etilenica. 13.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 9 caratterizzato dal fatto che detta cera à ̈ una miscela di cere paraffinica, propilenica, etilenica. 14.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 13 caratterizzato dal fatto che detta cera à ̈ compresa in percentuale da 0,2 a 10 percento. 15.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto materiale di rivestimento teflonante comprende un lubrificante teflonante di massa. 16.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detto lubrificante teflonante di massa à ̈ politetrafluoroetilene (PTFE) micronizzato. 17.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 5 a 16, caratterizzato dal fatto che detto lubrificante teflonante di massa à ̈ in percentuale da 2 a 15 percento. 18.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto materiale di rivestimento teflonante comprende ulteriormente resina ureica. 19.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto materiale di rivestimento teflonante comprende ulteriormente resina ureica o melamminica o miscela delle stesse. 20.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta resina ureica, melamminica o miscela delle stesse à ̈ in percentuale da 1 a 35 percento. 21.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende una resina resolo idrosolubile. 22.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detta resina resolo idrosolubile à ̈ in percentuale da 1 a 35 percento. 23.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un isocianato idrosolubile. 24.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detto isocianato idrosolubile à ̈ in percentuale da 1 a 35 percento. 25.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto materiale di rivestimento teflonante comprende un lubrificante di superficie di tipo siliconico. 26.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto materiale di rivestimento teflonante comprende ulteriormente almeno un pigmento e/o additivi solventi. 27.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto materiale di rivestimento teflonante viene utilizzato in fase acquosa. 28.- Metodo per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 26, caratterizzato dal fatto che detto materiale di rivestimento teflonante viene utilizzato sotto forma di pittura a polvere. 29.- Materiale per il trattamento teflonato di utensili che lavorano per asportazione di truciolo in conformità con il metodo di cui ad una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere: - resina epossidica in percentuale da 5 a 60 percento, modificata con accrescimento del peso molecolare per reazione a caldo mediante monomeri acrilici selezionati dal gruppo consistente di metilmetacrilato, butilmetacrilato, etilmetacrilato, etilacrilato ed eventualmente in presenza anche di viniltoluene e/o stirolo o miscela degli stessi, con successiva aggiunta di acidi selezionati dal gruppo consistente di acido metacrilico, acrilico, crotonico, maleico o fumarico; - ammina in quantità almeno sufficiente ad ottenere la neutralizzazione del composto; - cera con punto di fusione compreso tra 80 e 120 °C, selezionata dal gruppo consistente di cera paraffinica, propilenica, etilenica o miscela delle stesse, in percentuale da 0,2 a 10 percento; - lubrificante a base di polimero(i) fluorato(i), preferibilmente PTFE, micronizzato in percentuale da 2 a 15 percento; - pigmenti additivi solventi e quant'altro necessario all'ottenimento di un secco totale da 20 a 70 percento della formulazione; - resina amminica e/o isocianato idrobutile e/o resolo idrosolubili, o miscela degli stessi, in percentuale da 1 a 35 percento.
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